Posts written by Catherine Nott

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    Riunione da Tiffany: 1
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      4/4/2021, 18:03
      Catherine Nott
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    Indossando il Cappello Parlante da Tiffany: 2
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      3/4/2021, 09:07
      Catherine Nott
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    A merenda con la morte: 2
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      26/3/2021, 18:28
      Catherine Nott
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    Scelgo l'uovo Spirale.

    Link della scheda in targhetta.
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    CITAZIONE
    Titolo: Serp-
    Autore: Freddie_993 (Instagram ò.ò)
    Personaggi: Catherine Nott; Frederick Nott (PNG defunto).

    Mentre muoveva i suoi primi passi nella Sala Grande, la giovane Catherine Nott sentiva ancora alle sue spalle i suoi compagni esprimere le loro ansie e le loro paure a bassa voce. Ne era infastidita. Credevano forse che diventare Serpeverde fosse per loro un'onta insostenibile? La strega, avrebbe voluto voltarsi e redarguirli, dicendogli che, se la Casa verde-argento era la stessa di cui le aveva parlato più volte suo fratello Frederick, loro potevano smetterla di darsi tanta pena: Certa feccia il Serpente non l'accoglierà mai.

    Raggiunse lo sgabello, che era affiancato dal Vicepreside attualmente in carica, e, prima di sedersi, osservò il cappello a punta, che fra poco avrebbe indossato. Era lacero, rattoppato e aveva ancora i segni delle bruciature che gli avevano lasciato l'ultima battaglia di Hogwarts. Dopo averlo rapidamente studiato, si promise una cosa: Non gli suggerirò in quale Casa smistarmi.
    Al contrario di molti maghi novelli, lei conosceva i poteri singolari di quel copricapo: le Stregonerie di Godric Grifondoro e degli altri tre Fondatori, che erano riuscite a sopravvivere un millennio, ancora lo permeavano e gli permettevano di leggere le loro menti! La magia di quell'arcano artefatto l'affascinava più della Preside Minerva McGranitt, che per lei era solo un'eroina di guerra.

    Desidero che vagli ogni opzione. Continuò a ripetersi le promesse che si era fatta. Non le importava molto se la Casa che faceva per lei non fosse la stessa di suo fratello, anche se lo dubitava: la Casata dei Nott non conosceva altri colori, se non il verde e l'argento e lei, inoltre, era una Rettilofona.

    Quando, finalmente, prese posto, ebbe dinanzi l'intero studentato di Hogwarts. Sentì gli occhi della maggior parte di loro addosso e seppe che questo non fosse dovuto solo al suo legame con Frederick, l'attuale Capitano del Quidditch dei Serpeverde, ma anche perché lei sarebbe entrata direttamente al secondo anno di studi: aveva, infatti, frequentato il suo primo a Beauxbatons. Non succedeva tutti i giorni che a Hogwarts venisse accettato quel genere di cambio e di certo molti volevano chiederle come fosse l'Accademia di magia francese, che, al contrario della scuola scozzese, aveva un regolare corso di Alchimia, un'Arte Magica che non aveva saputo affascinare Catherine abbastanza.

    Mentre cercava fra i Serpeverde seduti il volto di suo fratello, le venne fatto indossare il Cappello Parlante.
    Il malridotto copricapo, non appena percepì i pensieri di Catherine, provò a dire: « Serp- »
    Fermati. Vorrei che prima mi spiegassi perché non potrei far parte delle altre tre Case. La richiesta, che fece quasi sobbalzare il cappello per quanto fosse insolita, venne fatta dalla bambina attraverso i suoi pensieri. Non riteneva necessario parlare quando indossava un oggetto capace di percepire ogni cosa che le passasse per la testa.

    Inusuale, ma penso che questo non sia un problema. Le comunicò l'arcano copricapo, facendola sorridere maliziosamente. Era compiaciuta dal fatto che pochissimi, oltre a lei, gli avessero fatto quella richiesta.
    Be'... vediamo se Tassorosso fa per te.
    Sicuramente non ti spaventa il duro lavoro, se questo ti permette di migliorare, ma non credi nel "fair-play", non sei affatto una persona amichevole e, anche se fai di tutto per non mostrarlo, sei impaziente.
    Fu così che la meno-selettiva delle quattro Case la ritenne non-idonea di far parte della sua schiera di giovani maghi e streghe.

    Venne poi il turno della Casa del Leone per prenderla in considerazione: In Grifondoro albergano tanto il coraggio, l'audacia, la determinazione e l'orgoglio, quanto la testardaggine, la spericolatezza e l'irascibilità. La paura non ti domina, sei piena di te e non ti arrendi facilmente, ma non sei né caparbia, né incauta. Infine, sei quasi del tutto priva della magnanimità che tanto era apprezzata da Godric.
    Catherine, udendo quelle parole nella sua mente, non poté che continuare a fare segni d'assenso. In effetti, benché fosse coraggiosa, era al tempo stesso cauta. Non le piaceva scagliarsi contro qualcuno senza avere almeno un piano o una tattica in mente per sopraffarlo.

    Veniamo ora a Corvonero. Proseguì il Cappello Parlante.
    Arguzia, saggezza e amore per la conoscenza certo non ti mancano, ma... non sono queste le qualità che ti caratterizzano. Tu puoi ispirare gli altri e importi su di loro, ruggendo come un leone; puoi vagliare e studiare la situazione dall'alto, volando come farebbe un'aquila. Ma la sintesi di questi tuoi aspetti li puoi trovare solo in una Casa...
    La Casa di Serpeverde aveva in sé orgoglio, ambizione e furbizia. Famigerata per il considerevole numero di futuri maghi oscuri che aveva accolto, i suoi studenti erano pieni di risorse, determinati e dotati di un'innata leadership.
    Serpeverde era decisamente la Casa migliore per quella giovane Nott, che già poteva definirsi carismatica. Lei non avrebbe esitato, inoltre, a sporcarsi le mani, se questo le avrebbe permesso di raggiungere i suoi obbiettivi. Fu per queste ragioni che il Cappello Parlante non attese oltre ed esclamò: « Serpeverde! »

    Catherine scese dallo sgabello e posò su di esso il Cappello Parlante, diretta verso il tavolo dei suoi nuovi compagni e, in particolare, di suo fratello.
    Quando giunse dinanzi a lui, rimase delusa: notò, infatti, che entrambi i posti al suo fianco erano occupati da altri Serpeverde.
    Lui la guardò e le chiese quasi con tono irriverente: « Perché ci ha messo così tanto a smistarti? »

    Lei lo folgorò con lo sguardo e senza rispondergli si mise a sedere nel primo posto lontano da lui e dalla sua disprezzabile simpatia.
    Non era quella l'accoglienza che aveva immaginato di ricevere.

    Edited by Catherine Nott - 20/9/2020, 22:38
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    Minerva McGranitt

    Punti Abilità:

    Saggezza: 65
    Capacità Magiche: 60
    Manualità: 40
    Agilità: 15 - Prontezza: 30
    Intuito: 15 - Affinità: 20
    Carisma: 55

    Prestanza: 26

    Talenti:

    x Animagus
    x Trasfigurazione I
    x Incantesimi I
    x Magia Bianca I
    x Pozioni Avanzate I
    x Storia della Magia I
    x Erbologia Avanzata I
    x Mente su Corpo
    x Arti Oscure I
    x Social Climbing I
    x Trasfigurazione II
    x Incantesimi II
    x Magia Bianca II
    x Demiurgo

    Talenti posseduti in passato:

    x Prodigio del Volo

    Abilità Power Playing: Dominio Elementale:

    Il personaggio è in grado di evocare Incantesimi di Trasformazione, di Animazione e di Evanescenza (qualsiasi incantesimo di Trasfigurazione) non solo contro quei bersagli dotati di massa e di una forma fisica, ma anche contro quegli elementi privi di tali caratteristiche (fumo, fuoco e simili).

    "Poi al posto del fuoco comparve un enorme serpente nero che la McGranitt ridusse in fumo, che si riformò e si solidificò nel giro di pochi istanti per divenire uno sciame di pugnali volanti..."

    - Il congedo di Severus Piton, Harry Potter e i Doni della Morte
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    Non so cosa mi spinga a farlo, ma prenoto uovo SPIRALE.
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    CITAZIONE
    Titolo: Per far spazio al Nuovo, il Vecchio deve morire
    Autore: Catherine Nott
    Personaggi: Catherine E. Nott, Amalia Harp, Frederick Nott (padre di Elijah)

    Pedone

    Catherine era una strega diplomata da meno di un anno e, da uno dei sentieri di una verde foresta scozzese, poteva vedere le alti torri della sua vecchia scuola, Hogwarts. Mai si sarebbe aspettata di osservarla dopo così poco tempo il conseguimento dei M.A.G.O. e mai si sarebbe immaginata che lo stesse facendo da dietro una fredda maschera d’argento, mentre il suo avambraccio sinistro stava continuando a bruciare di dolore a causa del Marchio Nero, che le era stato tatuato a fuoco solo di recente.
    Accanto a sé col suo portamento fiero c’era suo fratello maggiore Frederick, l’uomo, che, a causa della sua sfrenata ambizione, l’aveva condotta dall’Oscuro Signore per farla reclutare. Lei aveva dovuto chinare la testa e accettare il nero mantello e le volontà oscure del suo nuovo Lord. Se avesse rifiutato, avrebbe condannato sé e suo fratello a una morte certa; i Malfoy avevano già messo fin troppo alla prova la pazienza di colui-che-non-doveva-essere-nominato. Lei, che mai aveva reso favori a quel potente mago, non poteva permettersi di irritarlo, poiché non l’avrebbe passarla liscia.
    Suo fratello, che in quel momento già aveva sguainato la propria bacchetta ostentando il desiderio di uccidere quanti più Sangue Marcio possibile, qualche ora prima l’aveva implorata di perdonarlo per averla condotta a Hogwarts, che fra poco, se non si fosse arresa e se non fosse stato consegnato all’Oscuro Signore Harry Potter, si sarebbe trasformata in un campo di battaglia. Lei non sapeva più se credere o meno alle lacrime che aveva visto.

    “Sono solo una pedina sacrificabile e tu, fratello mio, non illuderti; non sei diverso da me.” Pensò Catherine, mentre osservava da lontano Hogwarts ribellarsi alla volontà oscura di cedere Potter.
    A quel punto l’attacco non era più evitabile. Ci sarebbe stata una prova di forza che avrebbe coinvolto loro, i Mangiamorte, contro l’Ordine della Fenice e l’Esercito di Silente. Loro avevano la forza dei numeri e delle Arti Oscure, gli altri – questo Catherine non poteva saperlo – la conoscenza e il valore per uccidere il suo Signore.

    Gli Incantesimi difensivi vennero prima evocati per proteggere le mura del castello e poi dissolti dalle forze di voi-sapete-chi.
    Anche Catherine imbracciò la sua bacchetta di Pioppo Bianco, guidata da suo fratello, assieme a un manipolo di Mangiamorte a lui fedeli, che contava anche la presenza della potente Incantatrice Amalia Harp.
    Assieme si precipitarono verso il ponte di Pietra, pronti a annientare ogni futile resistenza e a spianare la strada per l’arrivo del loro Lord, che al momento sembrava voler evitare lo scontro.
    “Ha protetto il suo serpente con una barriera... che stranezza.” Che Voldemort tenesse più al suo famiglio che ai suoi fedeli servitori era evidente, ma la difesa che aveva eretto attorno al rettile a Catherine pareva eccessiva.
    La strega, in ogni caso, si rendeva conto di dover sgomberare la mente da quei futili pensieri. I maghi che stava per affrontare forse non erano molti, ma erano avversari pericolosi. Non poteva soffermarsi su quelle piccolezze o sulle ragioni che muovevano suo fratello lungo la via dei fanatici del Sangue Puro.
    “Pensavo che Flamel ti avesse fatto superare la morte dei nostri genitori... ma evidentemente non ti conosco affatto. Non sei uno stupido, sapevi che l’Oscuro Signore stava reclutando nuovi seguaci quando ti sei unito a lui! Potevi immaginare che avrebbe voluto anche la mia bacchetta!”
    Mentre la rabbia prendeva corpo dentro di lei, la Nott evocò una Maledizione Esplosiva contro una delle statue animate dalla Trasfigurazione di Minerva McGranitt.
    Lo scontro, che l’avrebbe vista fronteggiarsi anche con chi l’aveva forgiata come strega, stava per avere inizio.

    La Promozione

    I Mangiamorte si erano ritirati nella Foresta Proibita. Mancavano poche ore all’alba, a Hogwarts era stata concessa una tregua e l’ennesima occasione per consegnare a loro Harry Potter. Proprio il bambino che era sopravvissuto si era offerto spontaneamente, all’ultimo secondo, all’Anatema del loro Oscuro Signore.

    Catherine era sconvolta.
    Il suo mantello nero era lacero e bruciacchiato ed era ferita. La resistenza che avevano trovato a Hogwarts li aveva quasi colti impreparati. Più volte era riuscita a sfuggire per un pelo alla cattura e all’identificazione. Aveva combattuto anche con persone che erano stati per lei mentori e compagni. Dinanzi a sé, vedeva il corpo del Prescelto ormai privo di vita. Eppure tutti questi fatti presi assieme avevano procurato a lei lo stesso sgomento di veder cadere a terra colui-che-non-doveva-essere-nominato.
    Bellatrix Lestrange, proprio in quel momento, stava tendendo una mano al loro Signore per aiutarlo a rialzarsi e Catherine Nott stentava a capire cosa fosse successo.
    “Non ha senso... Potter non ha neppure provato a difendersi… non l’ha colpito con nessun Incantesimo! ”
    Agli occhi di Catherine quel Lord immortale sembrava di colpo più umano e vulnerabile di quanto avesse mai osato pensare.
    Lo vide rifiutare l’aiuto della sua folle luogotenente, tornare in piedi, liberare Nagini dalla sua protezione magica e ordinare al Mezzo-Gigante Hagrid di sollevare il corpo senza vita di Potter per condurlo verso Hogwarts con un’oscura processione.

    La mano di Catherine serpeggiò d’istinto per afferrare quella del fratello e frenarlo.
    « Chi ti comanda è solo un Mezzosangue e sembra vulnerabile… vuoi il potere per vendicare i nostri genitori? Per proteggermi? Uccidilo. Diventa il nostro nuovo leader. Per lui saremmo solo pedine sacrificabili. » Disse a Frederick, quando fu certa che nessuno degli altri Mangiamorte li avrebbe uditi.
    Il fratello in tutta risposta si tolse la maschera d’argento e cercò il suo sguardo. La stava guardando come un’ingenua. La considerava ancora una bambina che non riusciva a capire un mondo che era più grande di lei.
    « L’Oscuro Signore ha appena ucciso Harry Potter. Abbiamo vinto. Lui saprà fare i nostri interessi. Ci premierà per averlo seguito fedelmente. » I pensieri di suo fratello non le vennero taciuti a lungo e lei capì quanto fossero state fasulle le lacrime che aveva versato poco prima.
    Cercando di esercitare un pieno controllo sul suo linguaggio non-verbale, Cath gli rispose, accennando un sorriso: « Forse hai ragione. »
    Le false lacrime provocavano agli altri dolore; i falsi sorrisi facevano male, invece, a chi li faceva - così si diceva.
    Catherine però non aveva cambiato idea. Ormai aveva capito che per ingenuità o per sete di potere, suo fratello l’aveva consegnata a quel macello volontariamente e quello la faceva sentire tradita.

    Distaccandosi da lui si mise in cammino, unendosi agli altri Mangiamorte. Ogni suo passo la portava avanti. Si muoveva come un pedone sulla scacchiera, cosciente tanto della sua debolezza quanto del suo potenziale. Se era vero, infatti, che quella fosse la pedina con meno valore degli scacchi, al tempo stesso essa era quella con più potenziale; raggiunta l’ultima traversa quel pezzo insignificante poteva essere promosso e diventare una regina.

    Con passo svelto raggiunse Amalia Harp. Le si avvicinò all’orecchio e, mentre un inatteso Neville Paciock dichiarava guerra a colui-che-non-deve-essere-nominato, le sussurrò parole luciferine: « Mio fratello mi ha appena confidato che ha avvelenato l’Oscuro Signore. Ci ha traditi. »
    In quel momento avvenne l’imprevedibile: Harry Potter, creduto morto, scivolò via dalle braccia del Mezzo-Gigante Hagrid e l’ultima battaglia di Lord Voldemort ebbe inizio. Essa avrebbe segnato la sua definitiva sconfitta.

    Regina

    I Malfoy e molte altre famiglie Purosangue avevano voltato loro la schiena e li avevano abbandonati.
    Quando il corpo di Lord Voldemort toccò il pavimento della Sala Grande ormai privo di vita, anche gli ultimi Mangiamorte fedeli furono costretti alla ritirata. I fratelli Nott e Amalia non fecero eccezione.
    Erano gli ultimi sopravvissuti del loro manipolo di maghi oscuri e presto si sarebbero uniti agli altri pochi superstiti ancora fedeli agli ideali del Signore Oscuro più potente della sua epoca.

    « Expelliarmus. » Un lampo di luce rossa venne evocato dalla bacchetta di Catherine e raggiunse il fratello, disarmandolo.

    Lui la guardò incredulo e impaurito. In quel momento, Catherine sentì quasi di poter avere il lusso di esitare. I suoi occhi si riempirono di lacrime sincere… ricordava quanto fossero stati soli da piccoli e come lui si fosse occupato di lei senza mai farglielo pesare. Sapeva però che lui, a quel punto, grazie al suo carisma avrebbe conquistato i rimasugli dei Mangiamorte e li avrebbe piegati ai suoi ideali di vendetta. Era conscia che lui la considerava inadeguata, indifesa e che non avrebbe mai abbracciato ciò che lei desiderava creare. Lui aveva solo il desiderio di distruggere, di sopraffare i Mezzosangue e questo poteva essere un problema per i suoi progetti futuri, che riguardavano tutto il Mondo Magico e non solo una minoranza di esso.
    Gli ideali che lei da quel momento avrebbe voluto incarnare sarebbero andati contro il nuovo Ministero della Magia. Non poteva permettersi di avere come nemici anche i Mangiamorte di suo fratello.

    « Harp, fallo. » All’ordine di Catherine, seguì l’esplosione di un lampo di luce verde.
    La luce abbandonò gli occhi di suo fratello, caduto poiché tradito da due streghe che avevano giurato di seguirlo e di combatterlo al suo fianco.
    Il quel momento Cath seppe di essere rimasta da sola. Aveva fatto uccidere l’ultimo membro della sua famiglia che le fosse rimasto.

    La Nott si era trasformata in un macellaio peggiore di quel che suo fratello era stato. A quel punto, non le rimaneva compiere il suo ultimo passo nella scacchiera per diventare una Regina... bianca.

    Riuniti da lei, gli ultimi Mangiamorte la guardavano con aria incredula. Lei non indossava il loro cupo mantello, bensì un’uniforme dai colori più chiari.
    Amalia, che vestiva come lei, le stava accanto e, come le aveva ordinato, aveva evocato un serpente simile per dimensioni a Nagini.
    Le due si erano parlate, si erano comprese e avevano deciso di abbracciare l’una la lotta dell’altra.

    “Che si compia il miracolo! ” Pensando quelle superbe parole, sorrise, e poi di colpo, concentrandosi sul rettile lì presente, parlò in Serpentese, ordinandogli di avvolgerla fra le sue spire.
    Mai aveva mostrato loro o al suo Signore quella straordinaria abilità. Solo suo fratello ne era a conoscenza.
    Fra i fedeli di Voldemort lì riuniti l’incredulità crebbe.

    « Quel che pensate è giusto: io sono la figlia dell’Oscuro Signore. » Il suo gioco d’inganni non aveva ancora avuto fine. Mentiva ai suoi futuri sottoposti senza mostrare alcun tentennamento: infatti, era vero che, come lo era stato Tom Riddle, anche lei era una Rettilofona, ma non era certo sua figlia.
    « Mio padre non è stato ucciso da Potter. L’Oscuro Signore è stato tradito dai suoi uomini più fedeli… i Malfoy e il mio fratellastro si sono accordati per attentare alla sua vita. » Dopo quelle parole, Catherine spiegò a quei malviventi che aveva già ucciso suo fratello e che gli altri Purosangue traditori sarebbero stati i prossimi a soffrire lo stesso destino.

    « Se mio padre è stato manchevole in qualcosa, ebbene posso affermare con certezza che lo è stato nel rimanere cieco dinanzi alla corruzione di quest’Ordine di maghi. » La strega continuò a parlare ai criminali lì riuniti, cercando d’ispirarli.
    « Prima di pensare al sangue dei Nati Babbani, dovremmo pensare a purificare noi stessi dai codardi che hanno cercato in noi rifugio. » Mentre sollevava le sue mani, Amalia, come l’aveva istruita, mutò il colore dei loro mantelli da nero a bianco.
    « L’Oscuro Signore, rinnegando quello con cui era nato, ha scelto di chiamarsi con un altro nome.
    Io farò di più… da questo istante, io scelgo di non avere un nome. Per voi sarò la Spirale e voi farete parte di me, diventando le mie braccia. »

    Mentre un simbolo scuro, simile per forma a un Triskeles, compariva sui loro mantelli, i suoi sottoposti la osannavano, pronti a riorganizzare le forze e ad ambire di nuovo alla grandezza, lei pensò: “Quando il tempo sarà giunto, mi sbarazzerò di ognuno di voi e vi sostituirò con chi può realmente comprendere i miei veri ideali.”

    Quando il Mondo Magico stava seppellendo i suoi morti e si preparava a vivere un periodo di pace, Catherine Nott si apprestava a dare inizio a una nuova partita a scacchi che avrebbe turbato di nuovo la quiete di loro tutti.
    Quella giovane strega era pronta a distruggere il mondo e persino se stessa.

    Nota:
    Scegliendo di anticipare le date di nascita di tutti i PG/PNG originali di questa FanFiction ho scelto anche di stravolgere le origini della Spirale, come anche il personaggio di Elijah, che non esisterebbe affatto.
    Il cambiamento di carattere di Frederick da fratello amorevole a scalatore sociale senza cuore può essere dovuto a una manipolazione esterna? Può darsi. Esplorarlo in questo racconto, che – ribadisco – non vuole essere canonico, non mi interessava.
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    Nome VIMP: Camille Vireau
    Prestavolto: Claire Foy
    Occupazione: Duellante professionista in Inghilterra, ex-Performer magica in Francia
    Un Astro nascente:
    Nata il primo ottobre 1995 in Belgio, Camille è una strega Purosangue.
    La sua infanzia trascorre relativamente tranquilla e, non appena compie gli undici anni, comincia a frequentare l'Accademia di Magia e Stregoneria di Beauxbatons. Al contrario di quanto ci si aspetta da uno studente di questo istituto, Camille non approfondisce granché gli studi alchemici; fa sue le conoscenze necessarie per diventare un'Incantatrice magistrale, dimostrando una propensione naturale ad apprendere e padroneggiare qualsiasi Sortilegio. I professori la ricordano come una studentessa tanto risoluta e temeraria, quanto ambiziosa. I suoi vecchi compagni di studi, invece, affermano che per quanto si dimostrasse gentile e disponibile in classe ad aiutare chi le chiedeva un consiglio, sulla pedana dei Duelli non lasciava tregua alcuna ai suoi avversari finché non sentiva loro dichiarare la resa.
    Durante il suo periodo di formazione, il suo nome fa solo qualche sporadica visita sulle pagine dei giornali magici della Francia.
    La signorina Vireau inizia a conoscere la notorietà vera e propria dopo qualche anno il conseguimento del diploma, quando si iscrive per la prima volta a un Contest per Performance magiche!
    Un'Incantatrice inquieta:
    Al contrario del normale Duello, in questo tipo di competizione non è tanto importante disarmare o mettere fuori combattimento l'avversario, quanto più riuscire a catturare gli occhi del pubblico e della giuria grazie a combinazioni di Incantesimi che creano dei veri e propri spettacoli magici.
    Nonostante il principale scopo delle sue esibizioni sia quello di attirare su di sé l'attenzione altrui, Camille più o meno goffamente ha sempre cercato di proteggere la sua vita privata, che si rivela essere all'inizio della sua carriera uno dei suoi punti deboli; le domande scomode dei media sulla sua presunta omosessualità la infiammano e la deconcentrano, portandola ad alternare performance magiche buone a gare da dimenticare.
    Solo in seguito a un temporaneo ritiro della durata di un anno, avvenuto all'inizio del 2022, torna più solida che mai, riuscendo a mantenere una costanza nelle esibizioni che mai aveva mostrato di possedere prima. I media si sono divertiti a speculare che sia successo in questo lasso di tempo. I più velenosi suggeriscono che abbia passato gran parte del suo periodo di riposo in una clinica di lusso, gestita da Medimaghi specializzati nella Legilimanzia, per rendere la sua psiche granitica come una parete rocciosa.
    Victory Road:
    Poiché vincente, la "nuova" Camille diventa una vera icona per i maghi dell'Europa continentale: il suo volto inizia ad apparire su molte scatole di lucido per bacchetta e le viene richiesto di presenziare a molti eventi mondani. Parlare della sua sfera sentimentale, inoltre, non sembra più un problema, anche se i giornali di gossip non esitano a criticarla per il gran numero di "favorite" che alterna al proprio fianco prima di ogni esibizione e per il fatto che sembri completamente ignorare la popolazione babbana e i problemi che l'affliggono. Su quest'ultimo proposito, in un'intervista dirà: "Se noi maghi ci limitassimo a stare nel nostro mondo, risparmieremmo gran parte dei fondi dei nostri Ministeri in Obliviatori. Non mi sentirete chiedere scusa per aver dimostrato di sapere qual è il mio posto".
    Nonostante alcune sue idee possano essere criticabili, la sua magia, caratterizzata da un'eleganza fuori dal comune, continua a conquistare tutto il pubblico senza far distinzione fra Purosangue, Babbanofili e Nati Babbani! Durante ogni sua esibizione, Camille sorride, esalta se stessa grazie agli effetti dei suoi incantesimi e, soprattutto, si diverte. Grazie al suo spirito, al suo gusto e alle sue abilità come strega riesce nel 2028 a ottenere il massimo riconoscimento per una performer magica in Francia: il titolo di "Incantatrice Magistrale".
    Nuovi obbiettivi! Nuovo amore?
    Dopo molti anni trascorsi in Francia, all'apice del successo, Camille decide nel 2030 di cambiare aria e di trasferirsi in Inghilterra per dedicarsi alla più tradizionale Arte del Duello. Giustifica alla stampa questo cambio di rotta, dicendo: "I fiori di ogni rosa sono desinati ad appassire, ma, mentre i petali cadono, le spine non si fanno certo meno acuminate".
    Supporre che le idee per stupire la folla dopo anni e anni di esibizioni siano venute meno e che per questo si sia voluta dedicare a una pura arte marziale magica sembra la risposta più logica a chi chiede cosa l'abbia spinta a cambiare ambiente, ma il Settimanale delle Streghe preferisce un'altra versione dei fatti: la Vireau ha ceduto volontariamente la sua comoda poltrona alla sua nuova fiamma, Dominque Van Houten, una giovane strega performer di origini olandesi.
    Nonostante Camille continui a smentire che Dominique sia la sua nuova fiamma, affermando che loro due siano solo grandi amiche e rivali di vecchia data, le due hanno incontri stranamente frequenti.
    Come Duellante, Camille non sempre è vincente, ma ogni suo scontro magico viene reso memorabile dai suoi Incantesimi, che non smettono di essere spettacolari!

    Relazione più importante:
    Camille Vireau ha ammesso di essere stata innamorata di Ségolène Delacourt, una giocatrice titolare della squadra di Quidditch dei Quiberon Quafflepunchers, e di aver avuto con lei una relazione romantica.
    Le due si sono frequentate durante l'anno 2021. Purtroppo, Camille al tempo era ancora immatura e incapace di reggere la curiosità morbosa dei media: le domande che le venivano rivolte e le speculazioni fatte sulla sua vita privata erano tanto velenose per i suoi Incantesimi e le sue esibizioni quanto lo erano per la sua relazione.
    Fra le due streghe attualmente non c'è alcun tipo di rapporto, ma entrambe hanno affermato di non provare l'una nei confronti dell'altra alcun rancore.
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    Catherine E. Nott: Indaco
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    Auguri, Aoife!
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    Tanti auguri, Nat!
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    Arancione
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    Tanti auguri, Alice! Passa una felice festa di compleanno :)
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    Auguri!
42 replies since 12/12/2011
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