Avventura del Ghiaccio- 2031/32

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    [Sala comune]


    Ciao Luna. Anche il tuo non è male! Ciao Aeryn .

    Geneva accolse l'arrivo delle compagne con un sorriso, rispondendo al complimento della più giovane con uno identico... anche perchè la loro tenuta, il pigiama, in quel momento non avrebbe potuto essere più simile.
    Luna e Geneva non si erano mai presentate ufficialmente, ma giravano da così tanto tempo negli stessi spazi che ormai si conoscevano. Il momento un po' concitato non lasciò comunque loro tempo di deviare oltre dal motivo del raduno fuori orario.
    In particolar modo la sfuriata della prefetto Stitcher, seppure perfettamente giustificata, la mise abbastanza a disagio da spronarla ad affrettarsi verso il gruppetto che si stava attivando.
    Un gruppetto sempre più numeroso, cui si aggiunse anche Sertoria.
    Il suo odore impregnava al punto quegli spazi che era praticamente impossibile sfuggirvi davvero, ma al suo approssimarsi verso l'igresso del Respiro, Geneva fece istintivamente qualche passo indietro.

    Ragazzi...

    Il richiamo dell'altra prefetto attirò la sua attenzione. Geneva rimase ad ascoltare le raccomandazioni e avrebbe voluto assicurarle che sarebbero stati attenti, ma trovava che le indicazioni della ragazza fossero piuttosto difficili da seguire.
    Lanciò un'occhiata ai ragazzi che si inoltravano nella stanza attigua e tornò indietro, verso i divani dove le due prefetto avevano preso posto... o, meglio, Cyrene aveva preso posto, mentre la Stitcher si era sdraiata, sprofondata in uno dei suoi sogni magici.
    Stando ben attenta a mantenere le distanze dal cane, Geneva si avvicinò abbastanza per poter parlare normalmente anche nella confusione che quella sera regnava in sala comune, fra ragazzi che commentavano i nebulosi indizi del fantasma e quelli che invece uscivano per recarsi in Sala Grande.

    Cyrene... come possiamo cercare la bacchetta senza toccare o aprire niente?

    Domandò preoccupata.
    Voleva seguire le direttive del preside al meglio, ma non per questo era ansiosa di sfoggiare una piaga tutta sua, se poteva evitarlo.
    Probabilmente la compagna non aveva un vero consiglio, che le permettesse di eseguire il compito in tutta sicurezza, ma la ragazzina preferì sincerarsene piuttosto che darlo per scontato.
    Dopotutto, immaginava, sarebbe stata una lunga nottata e perdere un minuto per un consiglio non avrebbe fatto differenza.
     
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    L'intuizione degli studenti del Ghiaccio era stata corretta: i Dodici a cui faceva riferimento Mr Todd non potevano che essere i dodici calici esposti nel Respiro del Ghiaccio.
    In pietra, distanziati l'uno dall'altro alla stessa maniera, circondati da un velo di fumo blu, i dodici calici di pietra apparivano granitici, mistici, intoccabili.
    Nessuno, probabilmente, negli anni aveva mai pensato di ispezionarli, considerati perlopiù un elemento di ornamento della Sala; eppure sarebbe bastato richiamarli a sé in qualche modo o arrampicarsi col fine di afferrarli per notare che fossero molto più di una semplice decorazione.
    Freddi, maestosi e soprattutto molto pesanti, gli studenti del Ghiaccio avrebbero potuto notare alcuni elementi una volta afferrati. Il primo, che alcuni di loro fossero stati evidentemente spostati, poiché sporgenti o decentrati rispetto alla seduta: in particolare il primo e il secondo, il quarto, il decimo e l'undicesimo calice. Il secondo elemento, invece, consisteva in parole latine poste sotto ai piedi di ogni calice. Se le avessero appuntate non avrebbero faticato a comprendere che ogni parola formava in ordine una frase di senso compiuto che con un po' di pazienza avrebbero saputo di certo tradurre con l'ausilio della magia.

    Non modo
    manet Glacies dum omnis evanescit sed manet Glacies et evalescit



    Traduzione:
    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce.


    Il terzo elemento principale, infine, era che il fumo blu visibile attorno ad essi altro non era che freddo vapore emanato dal contenuto delle piccole coppe, quello che, a ben guardare, aveva tutto l'aspetto di essere un liquido blu. Avrebbero potuto muovere i calici, farli cadere, piegarli verso il basso: il liquido non avrebbe fatto cenno a scendere, proprio come fosse fatto di Ghiaccio. Ma era evidente si trattasse di un liquido, lo sarebbe stato ancora di più immergendoci dentro un dito, o agitando leggermente la coppa.
    Che fosse una pozione? O forse un veleno?
    Le opzioni potevano essere molte, ma la vera domanda da porsi era solo una: a cosa poteva servire avere del liquido contenuto in quei calici da semplice ornamento?
    Sarebbe spettato a loro scoprirlo, a quanto sembrava, se avessero voluto proseguire con la ricerca della misteriosa bacchetta.



    Scadenza: 30 incluso
    Entro questa data avrete la possibilità di formulare da voi delle ipotesi prima che vi arrivino dei soccorsi dal Tessitore. Il turno, complessivamente, scadrà giorno 2 incluso.

    - Potete autoconcludere la traduzione della frase utilizzando l'incantesimo Traslitteras, oppure traducendola da voi se avete conoscenze di latino da background.
    - Potete autoconcludere di prendere i calici nel modo che preferite (arrampicandovi o richiamandoli con la magia);
    - Potete autoconcludere la reazione del liquido nel modo in cui è stato descritto on;
    - Potete autoconcludere di avere con voi tutto l'occorrente per trascrivere le parole, o dire di prenderlo nei vostri dormitori;
    - Se volete, potete abbandonare in qualsiasi momento le ricerche e raccogliervi in Sala Grande;
    - Infine, una raccomandazione: ricordate che il Carisma può influire sul modo in cui un PG interagisce con gli altri, come cita il regolamento.

    CITAZIONE
    Nelle ruolate: un PG con un alto Carisma è dotato di una forte autostima e di una salda presenza a se stesso, spesso espressa a discapito dei PG che lo circondano: è influente, incute soggezione e può anche condizionare le scelte di chi ha di fronte, specie se il Carisma di quest’ultimo è molto più basso del suo. PG dotati di Carisma basso rispetto ad altri con cui si confrontano devono far attenzione ad adeguare i propri comportamenti rispettando la coerenza del confronto, senza eccedere in improbabili eroismi o prese di posizione.

    Il vostro PG può scegliere di non rispettare gli ordini o i consigli espressi da chi ha Carisma maggiore, tuttavia nel post dovrebbe emergere una certa coerenza sul perché vi sia questa opposizione, un’ombra di dubbio o perplessità sulla propria scelta, prima di giungere alla decisione finale. È inverosimile che tale decisione sia improvvisa e non giustificata in qualche modo o che non si tenga neppure conto dell’intervento di altri personaggi con un forte ascendente (ad esempio, un Prefetto più grande).


    Buon gioco!
     
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    [Respiro del Ghiaccio]


    Solo nel momento in cui quello veniva meno, ci si rendeva conto dell'impegno che Sertoria doveva mettere ogni giorno nel provare a mascherare un minimo la conseguenza della sua piaga: era una cosa terribile da dire, ma quella puzza era nauseante a dir poco. Per quello, Lorenzo cercò di parlare il meno possibile, e di risponderle semplicemente con qualche cenno del capo quando gli veniva posta una domanda; non che effettivamente gli fosse stato chiesto qualcosa.
    Da quando aveva sentito parlare di quella bacchetta, l'italiana era decisamente andata fuori di sé.

    Bene, Falasti.
    Non ne ho davvero idea Luke, ma Mr Todd non sembra volerci aiutare con questa domanda...
    Ragazzi, appena scopriamo qualcosa avvisiamo per direttissima Cyrene e Frances, ok?


    Non senza fatica, prese una boccata cercando di non usare il proprio naso, con l'amica che non accennava a volersi staccare da lui.
    I primi due a fare ingresso nella stanza erano stati loro, rapidamente seguiti da Cristiano, Luke e qualche altro viso che gli era capitato di incrociare in Sala Comune qualche volta; sperava sinceramente che quelli non si mettessero in testa di poter fare i supereroi, ché avrebbero rischiato di finire con la personalità frammentata, un cervello che pensava a rovescio, o peggio.
    Si avvicinò al calice più vicino, notando una sola parola incisa.

    modo


    Mh.

    C'erano sempre state quelle? Aveva mai controllato nessuno? Il primo dubbio a cui volle rispondere l'italiano fu quasi ovvio: era la stessa parola per tutti? Si spostò a quello subito accanto, dove c'era il concasato a darsi da fare, salutandolo con un cenno del capo.

    Non


    Ok... Sert, Luke, se ci dividiamo facciamo prima. Scusatemi davvero, ma non posso permettere che qualcun altro prenda il comando.

    Il terrore che Il Mafioso potesse far scattare una rissa in quel contesto era migliore di qualsiasi siringa di adrenalina.
    Dopo essersi rivolto ai propri amici, avrebbe delicatamente tentato di sciogliere il nodo che la Eburneo aveva formato col proprio braccio ed il suo mancino, in modo da poter scattare molto più rapidamente. Dunque, si rivolse agli altri presenti nella stanza.

    Su ogni calice c'è una parola diversa. Vado a prendere in Sala Comune qualcosa su cui segnarle, voi potete aspettarmi qui, se volete.
    Per favore, qualsiasi cosa facciate, non toccate nulla fin quando non abbiamo almeno una vaga idea su cosa significhi questa roba... non volete finire come me, ve lo assicuro.


    Uscì di fretta, senza aspettare la conferma da nessun altro componente dello strano gruppo di ricerca: aveva poco tempo utile, e lo sapeva fin troppo bene. Recuperato il suo taccuino ed una penna, sarebbe rientrato nel Respiro iniziando ad annotare i vari lemmi, spostandosi di coppa in coppa.

    Non modo manet Glacies dum omnis evanescit sed manet Glacies et evalescit.


    Viene fuori così, se consideriamo l'inizio da qui.
    Vado ad aggiornare le Prefette. Se trovate altro, per favore, rendeteci partecipi.


    Altrettanto di corsa, avrebbe lasciato la stanza per tornare in Sala Comune.

    [Sala Comune]


    Cyrene!

    Rapido, agenda alla mano, avrebbe avvicinato agli occhi della Huxley ciò che era venuto fuori dalla prima spedizione.

    Su ogni calice c'è una parola. Sembrerebbe latino, tipo... non l'ho ancora tradotto.
    Per la fretta, ed il basso intuito, Lollo si rende conto solo della cosa più ovvia.
    @Presenti nel respiro e fuori

    Lorenzo Fontana: Carisma 13 (3), Intuito 9 (7)
    Piaga: il Gatto
    Lorenzo ora è solo una delle tante identità che possiedi, momentaneamente quella dominante. Soffri di un disturbo multiplo della personalità cambiando allineamento (a caso, purché ci sia varietà) da un momento all'altro, senza preavviso seppur per pochi minuti. Quanti nuovi "io" sono dentro di te? Chissà, sta a te scoprire i loro nomi, ma occhio alle future crisi d'identità e soprattutto non permettere che una di loro prenda il controllo su di te.

    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa. (1/5)
    Personalità attuale: Lollo (LN).
    Usati per ora: May "Amichevole"(LB), Lorhippie "Animalista" (BN), Loreo "Cafone" (BC), Lollo "Complessato" (LN), Lorenzhauer "Filosofo" (NN), Lawrenstein "Dottore" (LM), Louie "Mafioso" (CM).
     
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    Dalle sue parole non ottenne granché; dopotutto l'attenzione che gli altri le prestavano quando prendeva parola era drasticamente diminuita da quando aveva quell'aspetto. All'inizio poteva anche essere attribuito al fatto che l'insicurezza la facesse esprimere in modo diverso, più dimesso, ma ormai dopo mesi dalla piaga la Ghiaccio credeva di essere tornata ai suoi modi di un tempo. Vedere che la reazione dall'esterno era comunque di disagio e indifferenza inevitabilmente le faceva attribuire quella mancanza di rispetto al suo aspetto. Non era stata Prefetto per molto, prima che la piaga distorcesse i suoi tratti fisici, ma aveva avuto modo di vedere quanto drastica fosse la differenza nel modo in cui era ascoltata allora e in quel momento. Niente di nuovo da ciò che aveva vissuto per mesi, ma ad ogni conferma le veniva sempre meno voglia di parlare, specialmente se era per mettere in guardia altre persone.
    Una accennò un'espressione scettica, altri continuarono con i loro propositi di ricerca senza dire nulla. Cristiano Falasti le diede quasi corda, ma ormai Cyrene sapeva bene che sulla parola di quel compagno si poteva contare tanto quanto sui ritratti delle figurine delle Cioccorane. Geneva poi le porse una domanda a cui l'altra non poté reagire che con uno sguardo tediato. Non le rispose male solo perché conosceva un minimo la Ghiaccio e non le era sembrato che la compagna avesse fatto quella domanda con sarcasmo.

    Geneva, guardami.

    era chiaro non intendesse invitarla a guardarla negli occhi, ma nel suo intero; nell'intero suo corpo seduto su quel divanetto, mezza vestita con la camicia della divisa e mezza nei pantaloni del pigiama, entrambi gli indumenti un pelo troppo attillati per non mostrare la mole del suo corpo.

    Guardaci.

    aveva lanciato uno sguardo verso Frances, accanto a lei, completamente priva di sensi come se un sonno normale sarebbe stata una punizione troppo facile per lei.
    Farsi prendere dall'entusiasmo di quella che sembrava un'eccitante ricerca non poteva far dimenticare a tutti che c'erano posti in quel castello che celavano segreti e maledizioni di cui nessuno conosceva la natura.

    Vi sto dicendo di usare la testa. Pensa a te stessa prima di tutto.

    Geneva stessa le aveva chiesto perché fossero entrati nelle Segrete, quella sera. La risposta era semplicemente stata che erano scesi laggiù perché non sapevano cosa sarebbe successo. Nessuno era sceso aspettandosi di incorrere in un rischio del genere. ORA però potevano aspettarsi di trovare pericoli simili sulla via; pericoli che li avrebbero cambiati completamente da un minuto all'altro e con conseguenze che nessuno, neanche i maghi più potenti del Paese, avrebbero potuto risolvere. Tutto ciò perché si erano affidati spensierati all'idea che niente potesse far loro del male in quella scuola. Il monito di Cyrene era mosso semplicemente a ricordare che non era così; quella scuola era pericolosa. Gli adulti non erano affidabili e se c'era da rischiare la pelle di qualcuno Cyrene voleva che fosse la loro piuttosto che quella dei suoi compagni.
    Quando qualche attimo dopo si sentì chiamare, riconobbe la voce del suo compagno prima che quello apparisse nella Sala Comune. Non si aspettava quella considerazione da parte del compagno, ma era difficile aspettarsi o meno qualcosa da qualcuno che aveva sette personalità da giostrarsi.

    Ok, dopo aver tradotto se vi porta a un passo successivo non farli precipitare subito. Fate almeno un Incantesimo Scopri-Occultamento o uno di Rivelazione, qualcosa per stare più attenti.

    avrebbe buttato un'occhiata anche verso Geneva a quel punto; tanto perché se la Ghiaccio davvero voleva dei consigli materiali, quelle erano delle possibili soluzioni.

    Grazie...resta pure con loro, noi arriviamo.

    si rivolse infine al compagno. Cominciava davvero a fidarsi di quel ragazzo.
    Non mancava molto al risveglio di Frances; ormai aveva quasi imparato a tenere il conto dei minuti.

    SPOILER (click to view)
    Cyrene è ancora in Sala Prestanza da Normale a Robusto
    Agilità: 9 (11)
    Prontezza: 10.5 (14)
    Carisma: 13 (25)
    Piaga: il Tricheco
    Metabolismo lento o ritenzione idrica? Non ne hai la certezza, ma all'improvviso ti ritrovi con il corpo molto più gonfio del solito e in maniera spropositata. I movimenti più semplici ti impacciano e ti costano più fatica come il semplice salire le scale, oltre a costringerti a cercare qualcosa di nuovo nel guardaroba da indossare. Di certo effettuare attività sportive non migliora la tua condizione.
    Frequenza: costante, a partire dal prossimo post in questo topic.


    Edited by Cyrene R. Huxley - 28/4/2021, 10:30
     
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    Geneva, guardami.

    La invitò Cyrene, includendo poco dopo anche Stitcher.
    Geneva eseguì, istintivamente, seppure non fosse assolutamente necessario. La ragazzina era perfettamente cosciente della loro condizione e quel che poteva ricavare dal vedere le piaghe in atto era in verità un consiglio molto preciso: vai in Sala Grande, tirati la coperta sulla testa e dormi.
    La piccola ghiaccio non era una persona particolarmente intrapprendente e valutò seriamente di girare sui tacchi e lasciare il problema ai compagni più grandi e capaci. Ma purtroppo non era più un TOPO, il preside aveva mandato a dire di cercare e, soprattutto, nessuno dei suoi amici si era tirato indietro... nascondersi sotto un tavolo non sarebbe stato semplice, a questo giro.

    Usare la testa - annuì - ci proverò.

    Le voce le tremava un poco ed era onestamente il meglio che potesse assicurare, non avendo particolare fiducia nelle proprie capacità di distinguere un potenziale pericolo.
    Deciamente con meno leggerezza di qualche minuto prima, Geneva stava per avviarsi anche lei verso il Respiro quando invece fu Lorenzo a venirne fuori, andando diretto verso le prefette.

    Su ogni calice c'è una parola. Sembrerebbe latino, tipo... non l'ho ancora tradotto.

    Caspita! Cristiano aveva ragione allora.

    Non la sorprendeva che il Falasti ci avesse visto giusto, quanto che avessero già trovato qualcosa di interessante.

    Il Traduttore lo so fare. Fammi vedere.

    Si propose, riferendosi ovviamente all'incantesimo traduttore. Per quanto si fosse ripromessa di essere cauta, voleva anche rendersi utile... e quello le pareva un buon modo.
    Dopo che la prefetto ebbe esaminato l'agenda con la scritta, Geneva la deviò verso di sè e con la bacchetta disegnò una circonferenza intorno al testo appuntato dal compagno

    Traslitteras

    Pronunciò, attendendo l'effetto dell'incanto.

    Oddio! E' una roba lunga!

    Si allarmò, appropriandosi della penna del compagno e del quadernetto stesso per scrivere la traduzione che aveva visto prima di dimenticarla.

    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce.

    Lesse, perplessa, restituendo poi l'agenda a Lorenzo.

    E... quindi?

    Cyrene R. Huxley NukEddy
     
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    Qualcuno mi può aiutare?
    Io posso.

    Obbedendo al Falasti Sertoria si era portata su un altro calice, osservandolo con riverenza. Come appurato da altri prima di lei, anch'ella dovette accorgersi della presenza di parole incise sulle singole coppe. Parole appartenenti a una lingua fin troppo familiare.

    "Dum." Il latino.
    Pater sa il latino.


    Qualcosa, qualche formula era stata impartita anche a lei, sebbene non possedesse una conoscenza eccelsa.

    "Dum" vuol dire "mentre."
    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce.
    Brava .
    Brava bacchetta.


    Era incredibile quanto un catalizzatore potesse accordarsi alla volontà del proprio mago; incanalare i suoi desideri e indorarli della fattualità. Chi poteva non amare qualcosa di così devoto, di così capace e potenziale?
    Trovare quella bacchetta. L'imperativo categorico tornò a tuonarle nel cervello, mentre Bramante si dondolava avanti e indietro alla scrivania dei dolori.

    Il Ghiaccio resta, il resto svanisce. Il Ghiaccio s'irrobustisce. Qui ci sono le sta-lat-ti-ti e le sta-lag-mi-ti. Che sono di ghiaccio. Se tutto svanisce, ma il Ghiaccio no; e quelle sono di ghiaccio; quindi non spariranno e diventeranno più robuste. Si chiama sillogismo. Logico. Credo che c'è un incantesimo che comincia da quel liquido là, forse.

    Indicò senza toccarlo il calice che aveva preso in esame.

    Se forse facciamo un incantesimo che annulla sui calici, può darsi che accade qualcosa a tutto, ma non alle stalattiti. E nemmeno alle stalagmiti. O forse bisogna spostarli.
    Adesso applico l'incantesimo di Rivelazione. Però non tocco nulla.


    Cercò lo sguardo di Luke, come se fosse il diretto responsabile del suo eventuale cattivo comportamento. Il Prefetto d'altronde era rimasto indietro e lei aveva soltanto avuto modo di registrare la sua raccomandazione. Una raccomandazione che si era limitata a impregnare l'aria già satura di desiderio nella sua testa rapita.
    La quindicenne si sfilò la bacchetta dalla fondina. La carezzò. Era così bella, ma...

    Forse quell'altra non è tanto più bella.

    E in ogni caso non avrebbe mai potuto amarla alla stessa maniera; non era che una tentazione, un invito all'adulterio che Sertoria non avrebbe mai accolto neppure nel proprio intimo. Anche perché certo, era logico che nessuno le avrebbe permesso di porre una singola falange su quel manufatto leggendario. Ma nell'irreprensibilità di quella ragazzina il solo pensiero poteva risultare in un peccato. Il ché era illogico, certo... ma quando la propria mente diventa il perno attorno al quale ruota l'esistenza, ebbene, ecco che tutto quel che nella mente stessa accade acquisisce obbligatoriamente un'immanenza non scevra di contraddittorietà.
    Sertoria ruotò lentamente la punta del catalizzatore, compiendo una pigra spirale in direzione del calice.

    Specialis Revelio.

    Sertoria esegue l'Incantesimo di Rivelazione sull'undicesimo calice.
    Saggezza:10 (13); Capacità Magiche:29 (ci sarà da ridere)

    Piaga: la Puzzola
    Ogni sorta di puzza disgustosa e maleodorante impregna te e i tuoi vestiti, senza che alcun tipo di sapone riesca a rimediare anche parzialmente al problema. La sua potenza non dà pace nemmeno a te stessa, tanto da distrarti costantemente e provocarti conati di vomito. A questo punto decretare la conseguenza peggiore, ovvero temere di avvicinarti agli altri o svenire per il forte odore, è un'ardua impresa.
     
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    Grazie...resta pure con loro, noi arriviamo.

    Frances inspirò profondamente, come fosse appena stata risvegliata dal sonno profondo da uno scossone improvviso. Si portò una mano alla fronte solo per constatare che il mal di testa era ancora una volta reale, e non semplicemente frutto della sua immaginazione; non che il dolore potesse essere percepito in sogno, e di quel fatto era molto ben consapevole, dopo sette mesi.

    Traslitteras

    Le voci si accavallavano nella sua mente ancora non pienamente cosciente di sé, in bilico tra il sogno e la realtà per diversi secondi come sempre accadeva quando rinveniva. Aveva riconosciuto la voce di Fontana e quella di Thomas, oltre all'immancabile Cyrene, quella ragazza che ritrovava lì ogni volta che si svegliava, soprattutto se ce l'aveva affianco quando s'era addormentata. Dei tanti ragazzi di cui era circondata solo una decina di minuti prima non era rimasto quasi nessuno; solo quelle tre voci che s'accavallavano l'una sull'altra come fossero fuori campo, come appartenessero a personaggi di un film riprodotto nel sottofondo della sua esistenza.
    Si girò sdraiata sul fianco, aprendo finalmente gli occhi; la scena che le si parò davanti non era così diversa da come se l'era immaginata, ché i due ragazzini del Ghiaccio s'erano portati nei pressi di Cyrene come se stessero facendo rapporto ad un superiore che non s'era mosso di un millimetro dalla posizione di partenza. Cyrene non aveva idea di quanto Frances le fosse grata anche solo per quello, ché per quanto la realtà intorno a lei cambiasse molto velocemente in soli cinque minuti di incoscienza, lei non cambiava mai; la ragazza era sempre lì, esattamente dove l'aveva lasciata, colonna portante di quel che definiva realtà proprio perché la ritrovava proprio dove l'aveva lasciata.

    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce. E quindi?

    Le venne da ridere, e non lo trattenne; il sorriso le comparve debole sulle labbra, stanco quanto lei eppure evidente, come le fosse appena stata raccontata una barzelletta di cattivo gusto.

    E quindi sarà l'ennesima frase senza senso tipo "il Ghiaccio non è solo Ghiaccio", Thomas. Abituati.

    Era stata lei la prima ad arrovellarsi anni prima sul significato di quel motto così criptico senza riuscire a cavarne il minimo significato e s'era ormai arresa all'idea che molte cose non avessero senso. Non aveva neppure idea di quale fosse il contesto, di cosa stessero parlando, di cosa diavolo fosse successo nei cinque minuti in cui aveva dormito. Si mise a sedere sullo stesso divano su cui s'era sdraiata, espirando profondamente uno sbuffo d'aria come se il suo corpo pesasse quanto quello di Cyrene, o fosse almeno altrettanto faticoso da sollevare. Posò i gomiti sulle ginocchia e la fronte contro i palmi, una posa che teneva spesso quando aveva bisogno di pensare a qualcosa di più complesso che respirare, come se non potesse investire energie anche nella vista o nel sorreggere la testa quando necessitava di ascoltare qualcosa con attenzione.

    Cos'è successo? Cos'è quella frase?

    Si voltò un attimo verso Cyrene, anche se non era necessariamente da lei che voleva una risposta; lo fece perché voleva i suoi occhi, come fossero la certezza di cui aveva bisogno per sapere che in quei cinque minuti non era successo nulla, che andava tutto bene. Le bastavano soltanto i suoi occhi.

    Post di veglia 1/6. Frances è ancora in Sala Comune.
    CITAZIONE
    Piaga: il Ghiro
    Neanche le normali ore di sonno notturne ti aiutano a rinsavire da una stanchezza incontrollabile, una spossatezza che durante il giorno ti rende poco reattiva fino a sfociare in placide dormite senza ritegno ovunque capiti, a prescindere dal luogo e dal momento in cui ti trovi. Sogni di qualsiasi genere, anche a occhi aperti, sono i benvenuti in questi momenti in cui ti appisoli. Disclaimer: effetti collaterali quali rivolo di bava e lieve russare potrebbero essere inclusi.
    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa.
     
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    Come li odiava gli indovinelli.
    La facevano impazzire, così mortalmente ambigui, con così tanti significati diversi. C’era quello facile e poi quello difficile, la cui risposta era la stessa al primo. Non si considerava una persona schietta, sapeva quando tacere e quando no. E in quel momento davvero avrebbe voluto mettersi ad urlare. La sua mente già volava un miglio al minuto, uno scenario peggiore dell’altro si susseguivano nella sua testa. Tutto avrebbe potuto andare storto in quella storia, ma come non si riteneva schietta non si riteneva neanche una persona molto prudente, forse un po' fifona. Ma non c'era niente da temere in quel momento no? Cosa sarebbe dovuto succedere? Una stanza segreta che si sarebbe aperta con uno stridio inquietante, sì in quel caso se la sarebbe fatta addosso. Ma dovevano solo cercare una bacchetta, forse si sarebbe aperto uno scomparto nel muro? Quello a suo dire faceva meno paura, e c'era meno rischio di incidenti.

    "Non modo manet Glacies dum omnis evanescit sed manet Glacies et evalescit"



    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce.

    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce… resta… svanisce… irrobustisce…

    Aggrottò le sopracciglia, pensando. Non era la migliore con gli indovinelli, ma questo non voleva dire che non sapeva usare la testa.
    Guardando ancora il calice che le stava davanti, il primo, vide del fumo blu attorno ai calici. Con attenzione si arrampicò e guardando dentro al calice vide il liquido blu. Prese il calice, molto probabilmente non avrebbe dovuto toccarlo, ma mica stava toccando il liquido no?
    Lo scosse, con attenzione, attenta a non farlo rovesciare, ma con sua immensa confusione il liquido non si mosse di un millimetro.

    resta… svanisce… irrobustisce… resta… svanisce… irrobustisce…

    E se…

    Aveva parlato ad alta voce, forse non tutti l'avevano sentita, ma sicuramente quelli più vicini a lei sì.
    Deglutì.

    E se… se provassimo a fare svanire i calici? E se il Ghiaccio di cui parla fosse questo liquido??

    Si zittì. Forse si sbagliava, forse no. Ma valeva la pena provarci, no?
     
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    Nessuno ha considerato le parole di Luna molto probabilmente lei aveva detto qualcosa non giusta, ma le sarebbe piaciuto che qualcuno la prendesse un attimo in considerazione cosicché ci fossero stati dei scambi di pensiero, Luna stava girando fra quei calici, si rese conto che alcuni erano spostati, non tutti stavano ben posizionati.
    Ad un tratto sentì il suo compagno dire

    su ogni calice c'è una parola diversa

    Dopo vari minuti si formò una frase Non modo Glacies dum omnis evanescit sed mane Glacies et evalescit

    Luna riconobbe subito che si trattasse di latino, qualcosa la sapeva, stava per andare incontro a lui, ma era già scappato ad avvisare le prefette

    Ma perchè nessuno mi prende un attimo in considerazione? Non sono importante anche io nella ricerca? oh al diavolo tutti!

    Luna con una espressione triste, si mise vicino a una compagna, non la conosceva ma dalla espressione del viso si vedeva che stava pensando alla frase, tra i suoi vari pensieri sentì la ghiaccio dire qualcosa di interessante, almeno per Luna

    se provassimo a fare svanire i calici?

    Luna rimase a pensare qualche minuto, per dire la verità dopo quello che le era successo non voleva più dire la sua, ma le stava dispiacendo per la compagna quindi prese quel senso di amarezza e lo mise un attimo via, si avvicinò alla ragazza, le rispose con un tono di voce amichevole e un pochino più alto del solito in modo che quelli vicino a loro le sentissero, se non tutti

    Ciao, piacere Luna. Scusami ma per caso ho sentito la domanda che hai fatto, è molto interessante ma prima di farli sparire secondo me c'è un ordine da seguire, non può essere così semplice, sappiamo che ci sono dodici calici, a ogni piede di esso hanno trovato delle parole che poi hanno formato quella frase, in ogni calice c'è questa specie di liquido che a qualcosa servirà, infine si nota che alcuni calici sono stati spostati, la mia domanda ora è.. Perché alcuni di essi non si trovano al proprio posto? Se poi noi studenti li dovessimo mettere in un ordine specifico e poi farli sparire? A mio parere quel liquido può essere tutto, può anche essere che ogni calice contiene un frammento di bacchetta che a sua volta l'hanno trasformato in una specie di liquido. Può darsi che io abbia ragione come no, ma una cosa è certa la soluzione sta sotto ai nostri nasi, io ho detto il mio pensiero

    Luna si sentì alcuni occhi puntati addosso, non le piaceva quella sensazione, ma da una parte sperava di attirare l'attenzione di qualcuno

    Tutti voi che ne pensate?

    Edited by Luna Bellatrix Black III - 30/4/2021, 20:01
     
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    Stava ancora guardando il secondo calice quando ormai tutti erano entrati nel Respiro, eccetto qualche ragazzo, Cyrene e La Bella Addormentata nel Bosco. Era concentrato a controllare i calici quando una ragazza più piccola, poco prima presentatasi come Luna, si avvicinò a lui chiedendogli se potesse chiamarlo Cri, come faceva solo chi conosceva da tanto tempo.

    Fa un po' come credi, non mi cambia niente.

    Non la guardò nemmeno negli occhi, troppo impegnato a fare ciò che stava facendo. Non gli avrebbe dato fastidio, lo avrebbe solo trovato strano data la nulla conoscenza che c'era tra i due. Come se Cristiano si fosse presentato a Lorenzo chiamandolo Lori o Lore, o ancora Lollo; non si faceva con gli estranei, soprattutto con quelli come Cristiano. Posò i suoi occhi di Ghiaccio su Luna solo quando quella mise in discussione la sua idea, non facendo niente però per migliorarla o per proporne un'altra di milgiore.

    Se questa non ti sembra un'ottima idea allora danne una migliore, invece di creare ulteriori interrogativi.

    Il tono di voce era evidentemente infastidito, non ci avrebbe messo molto per capirlo ma non gli interessava nemmeno, come se si fosse mai fatto problemi a rispondere male agi altri. Avrebbe ancora continuato se non fosse stato per Luke, che catturò l'attenzione di tutti i presenti nelle stanza, consigliando di utilizzare un incantesimo di Rivelazione. Cristiano si limitò ad annuire, non era capace di fare quell'incantesimo ma non lo avrebbe mai ammesso davanti a mezza Casa del Ghiaccio, aspettò quindi che qualcun altro si proponesse come volontario.
    Nessuno lo fece però, perché Lorenzo si intromise illuminando tutti su una cosa che a lui era sfuggita: ognuna delle colonne presentava una parola che presto scoprirono essere scritta in lingua latina. Cristiano lo aveva sospettato poiché il latino era molto simile all'italiano in quanto a fonetica e forma, quindi non era stato difficile per lui capire si trattasse proprio di quella lingua. Però come tradurlo? Seguì Lorenzo fuori dal Respiro trovando una Frances ancora nel mondo dei sogni e una Cyrene che le faceva da badante. Fu Geneva a tradurre la frase tramite il Traslitteris, andando a formare un'altra di quelle frasi criptiche che solo il Ghiaccio sapeva fare. Frances sembrò della stessa opinione riguardo alla frase, ridendo appassionatamente come raramente faceva, chiedendo solo dopo come e perché l'avevano ottenuta.

    Sulle colonne dei Dodici calici che ho proposto di controllare. - Lo disse così che fu ben chiaro chi ringraziare. - C'erano delle parole che formavano quella frase, inoltre abbiamo notato che i calici sono messi in maniera non ordinata quindi secondo me sarebbero da ordinare prima di proseguire. Se veniste nel Respiro sarebbe più comodo, così che nessuno di noi debba venire qui a raccontarvi cosa succede ma potreste vederlo da voi.

    Non aveva insultato nessuna delle due e quello era già un grandissimo passo in avanti. Rispose lui alla domanda di Frances perché Cyrene non avrebbe potuto farlo, non c'era stata nella stanza e non avrebbe detto cose precise. Ora da Frances si aspettava un dito medio oppure un classico vaffanculo, lui era stato abbastanza maturo da mettere da parte le loro divergenze per collaborare.
    Cristiano si trova nella Sala Comune e si rivolge alle sue fantastiche amiche Frances e Cyrene
     
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    [Sala Comune]



    Incrociò lo sguardo di Frances il tempo che le bastò a cercare di rimandarla a guardare Lorenzo ma qualcun altro prese la parola. Cristiano Falasti aveva seguito il compagno all'interno della Sala Comune, anche lui proveniente dal Respiro. Fu proprio il ragazzo a rispondere alla domanda del Prefetto, non mancando di sottolineare come fosse stato lui a proporre di controllare i Dodici Calici. Cyrene mantenne lo sguardo sul compagno, mantenendo un'espressione neutrale mentre non poteva fare a meno di pensare:

    Occhio, ché a darsi le pacche sulla spalla da solo ci si storce il polso.

    Geneva aveva prontamente tradotto dal taccuino di Lorenzo una frase dal senso non immediatamente chiaro. Considerato il riassunto di Cristiano, però, sorgeva il dubbio che forse non fosse quello l'ordine della frase inteso per interpretarne il significato. Stava quasi per prendere parola quando l'ultima frase del compagno la fece desistere, spegnendo il suo sguardo incuriosito e riportandolo ad un'espressione piatta che andò a rivolgersi nel vuoto.

    No, vabbè, questo è di coccio...

    Sospirò indebolita, mentre si aggiustava sul divano con la chiara intenzione di alzarsi. Forse Cristiano non l'aveva sentita pochi attimi prima quando aveva detto a Lorenzo che li avrebbero raggiunti nel Respiro di lì a poco ma anche in quel caso il ragazzo doveva essere davvero duro di comprendonio per non aver ancora capito come funzionasse la piaga di Frances. Ogni venti minuti, la ragazza si spegneva senza possibilità di rinsavire; aveva il cane da compagnia appositamente perché nessuno la trascinasse qui e là come una bambola di pezza di proprietà del primo passante che decideva di portarsela appresso. Cyrene gli aveva anche spiegato personalmente come fosse la questione, cercando di dargli una minima idea di come fosse la vita della Stitcher da diversi mesi, eppure niente sembrava aver penetrato la corazza di boria di quel ragazzo.
    Guardò da Geneva a Lorenzo, dapprima incerta se dare un'opinione sul possibile significato della frase che aveva prontamente tradotto la compagna poco prima.

    Tu le avevi riordinate le parole, prima di segnartele?

    domandò a Fontana mentre si abbassava i lembi inferiori del pantalone di cotone del pigiama. Una volta che si era messa in piedi, questi le erano rimasti avvolti attorno ai polpacci, calzando troppo stretti per scendere con la semplice gravità.
    Solo dopo averli spinti giù, sentendone i bordi carezzarle i dorsi dei piedi, la ragazza recuperò dal solco tra cuscini e bracciolo del divano la sua bacchetta. Fece poi per avanzare verso la porticina che conduceva al Respiro del Ghiaccio.
    Le venne da guardarsi indietro ma qualcosa la bloccò, qualcosa che le diede un pugno allo stomaco senza che riuscisse a razionalizzarlo prima che la colpisse. Limpido come se fosse successo cinque minuti prima, si vide girarsi a cercare la figura di Frances nella Sala Grande gremita di studenti vestiti per la festa di Halloween; l'aveva guardata per vedere se l'avrebbe raggiunta per scendere nei sotterranei. Non ricordava se le aveva chiesto di raggiungerla, anche solo con uno sguardo, ma la vedeva su quella panca lontana e sapeva di aver pensato la stessa parola che le era balenata nella mente in quel momento e che le aveva causato quel deja-vu.

    Vieni?

    Quella parola. Stavolta però non si girò, non la guardò, non le lanciò quella sollecitazione implicita. Tentennò nel passo un momento e poi continuò verso il Respiro da sé. Si era chiesta per mesi se fosse colpa sua, se diversi dei suoi compagni Ghiaccio si fossero beccati la loro piaga implicitamente a causa della sua proposta di partecipare alla caccia ai fantasmi dello scorso Halloween; non avrebbe creato le premesse per lo stesso dubbio.

    [Respiro del Ghiaccio]



    Il suo respiro prese forma nel freddo perenne di quella stanza poco dopo che fece il suo ingresso, un freddo che pur manifestandosi nella condensa del fiato degli studenti non aveva effetto sulla loro percezione termica; quel freddo era come una bestia che si tratteneva dal mordere chi non doveva. Il bagliore blu dei calici riluceva sui presenti nella stanza e la sua fonte, i calici, dovevano essere gli oggetti su cui aveva sentito fossero riportate le parole latine che Lorenzo aveva appuntato sul suo taccuino.
    Nonostante si fosse persa il sillogismo di Sertoria, sentì due ragazze parlare di un liquido all'interno dei calici e solo dopo essersi avvicinata capì di cosa stessero parlando. Era una sostanza bluastra che non ricordava aver mai visto prima, ma forse era da lì che proveniva il solito bagliore blu.

    Non solo il Ghiaccio resta, mentre il resto svanisce: il Ghiaccio resta, si irrobustisce.

    Si guardò alle spalle per vedere se qualcuno dei compagni con cui aveva parlato fino a poco prima si fosse spostato in quella stanza. Non voleva interrompere chi stava già ragionando sul da farsi o addirittura già tentando degli incantesimi, come Sertoria.
    Si sarebbe rivolta indietro solo se avesse visto nel Respiro Lorenzo, Frances, Geneva o Cristiano.

    C'è un liquido, nei calici. Se lo versassimo sul ghiaccio? Sulle stalagmiti, intendo.

    non aveva neanche messo lontanamente in considerazione di bere quella sostanza; neanche aveva voluto toccare nessuno dei calici, infatti non sapeva che anche se avesse cercato di versare il liquido quello non si sarebbe mosso dall'interno del calice. Non aveva intenzione di interagire fisicamente con niente che avesse a che fare con quelle piaghe ma era disposta a concepire modi alternativi di utilizzare gli elementi che sembravano avere a disposizione.

    In un certo ordine, forse?

    si appellò con uno sguardo interrogativo ai suoi compagni. Non aveva analizzato troppo la scena per capire in che senso alcuni calici fossero fuori posto e si era rimessa completamente a quanto detto poco prima da chi aveva già avuto modo di riflettere sulla posizione di essi.

    SPOILER (click to view)
    Ragazzi, fate attenzione a dove si trova il vostro pg. In diversi post si è interagito in reazione alla traduzione di Geneva, che però ha parlato in Sala Comune, non nel Respiro. Si tratta di due stanze comunicanti ma diverse quindi tenete presente dove si trovi il vostro pg e includete nel narrato se e quando il pg si sposta tra l'una e l'altra, per evitare confusione.
    Chi sta interagendo con i calici è nel Respiro, invece Geneva, Frances, Cyrene, Lorenzo e Cristiano sono attualmente in Sala Comune.
    Potete anche usare le parentesi quadre per facilitare la comprensione degli altri player :)

    Cyrene si sposta dalla Sala Comune al Respiro del Ghiaccio:

    Prestanza da Normale a Robusto
    Agilità: 9 (11)
    Prontezza: 10.5 (14)
    Carisma: 13 (25)
    Piaga: il Tricheco
    Metabolismo lento o ritenzione idrica? Non ne hai la certezza, ma all'improvviso ti ritrovi con il corpo molto più gonfio del solito e in maniera spropositata. I movimenti più semplici ti impacciano e ti costano più fatica come il semplice salire le scale, oltre a costringerti a cercare qualcosa di nuovo nel guardaroba da indossare. Di certo effettuare attività sportive non migliora la tua condizione.
    Frequenza: costante, a partire dal prossimo post in questo topic.
     
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    Gli studenti della Casa del Ghiaccio, affini alla riflessione e al duro lavoro, pensarono fin da subito che la frase nascosta sotto i piedi dei calici li avrebbe aiutati nella ricerca della misteriosa bacchetta.
    Quel che non sapevano era che quella convinzione fosse vera soltanto in parte: avrebbero avuto bisogno di ricordare chi fossero per portare a termine quella missione: senza la consapevolezza della loro magia e di ciò che portava con sé, non sarebbero riusciti a fare altro se non rimuginare. Abituati a trovare soluzioni ad ogni problema, credettero che i calici spostati avessero un significato necessario a sciorinare quel mistero; un significato l'aveva di certo, ma non quello che pensavano.
    Furono diverse le ipotesi degli studenti riguardo ai calici, non appena fu chiaro a tutti cosa nascondessero. Nessuno, tuttavia, o quasi, parve concentrarsi sull'ovvio: avevano davanti agli occhi dei calici pieni di liquido...
    Mr Todd, passato da quelle parti con l'intento di offendere tutti i Mezzossangue incapaci finiti fra le schiere del Ghiaccio, non poté non ridere di gusto di fronte alla loro mancanza di materia grigia, compiacendosi invece della semi intuizione di una studentessa terzo anno, Nola Mildred.
    Doveva di certo trattarsi di una Purosangue.

    E dovreste essere del Ghiaccio...

    Commentò Todd con la solita puzza sotto al naso, scrutando tutti i presenti dall'alto verso il basso.
    Si rivolse a loro con tono stizzito.

    Qual è la cosa più ovvia da fare con un calice pieno di liquido?!

    Nel mentre, Sertoria , aveva deciso di agire con prudenza lanciando contro uno dei calici l'incantesimo di Rivelazione. Quell'incantesimo tuttavia non le riuscì come sperato, probabilmente a causa della mancata concentrazione necessaria all'atto della sua evocazione visto il tumulto della serata.
    Le dita di chiunque stesse stringendo i calici, inoltre, iniziavano a infreddolirsi in maniera sempre più insistente, a tal punto da essere costretti a lasciarli andare per qualche secondo prima di poter tornare a stringerli nuovamente.

    Scadenza: 7 incluso
    - Todd interviene ancora una volta per smuovere un po' le acque;
    - L'incantesimo di Sertoria fallisce per via dello sbilanciamento fra la sua Saggezza e le sue CM;
    - I calici sembrano farsi più freddi mano a mano che il contatto con le mani degli studenti continua.
     
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    [Sala Comune]


    Geneva si voltò verso la Stitcher al suono della debole risata, perplessa dalla frase che ne aveva ricavato quanto dalla reazione della prefetto.

    E quindi sarà l'ennesima frase senza senso tipo "il Ghiaccio non è solo Ghiaccio", Thomas. Abituati.
    Ah...

    Il monosillabo fu l'unica risposta alla constatazione della ragazza più grande. Geneva era evidentemente delusa dal risultato.
    Inutile nasconderlo: si era aspettata un'istruzione che portasse, almeno, allo step successivo e non certo l'ennesimo motto.
    Nonostante la richiesta non osò aggiornare personalmente la ragazza su quanto stava avvenendo, preferendo lasciare all'altra prefetto il compito, ma fu invece Cristiano a sopraggiungere e fare un sunto ben più completo di quello che lei avrebbe mai potuto fornire, non avendo ancora visto i calici ( li aveva già visti in altre occasioni, ma mai guardati davvero con attenzione) o in generale non essendo ancora entrata quella sera nella sala del Respiro.

    abbiamo notato che i calici sono messi in maniera non ordinata quindi secondo me sarebbero da ordinare prima di proseguire.
    E se anche la frase andasse riordinata per ottenere un indizio?

    Suggerì la piccola, affrettandosi a ricopiare la frase riportata sul quaderno di Fontana su un altro foglio. Purtroppo per lei, si sarebbe accorta subito dopo che senza una base di latino trovare e tradurre ogni possibile combinazione con dodici incognite sarebbe stato un alavoraccio, per'altro probabilmente inutile.

    [Respiro del Ghiaccio]


    Emm... Cristiano, come fai a dire che i calici erano disordinati? E lo erano tutti o solo alcuni?

    Domandò Geneva entrantando con un istintivo brivido nella sala del Respiro e rendendosi conto solo in quel momento che il suo abbigliamento era decisamente poco adatto per andare in giro di notte. Non aveva eccessivamente freddo, in verità, ma l'alito condensarsi ad ogni parola la rendeva più conscia di essere poco coperta.
    Trovandosi nell'altra stanza non aveva potuto sentire l'analisi di Luna e andare ad esaminare la posizione dei calici adesso avrebbe avuto poco senso perchè probabilmente, nel mentre, li avevano spostati tutti per poter leggere le parole riportata sopra ognuno.

    C'è un liquido, nei calici. Se lo versassimo sul ghiaccio? Sulle stalagmiti, intendo.
    Per irrobustire il ghiaccio, dici?

    Domandò a Cyrene, che stava seguendo dappresso, ancora esaminando il foglietto con la copia del motto in latino. L'idea non la convinceva molto perchè se quel liquido avesse potuto ghiacciare, sarebbe già stato solido ma, si sa, quando c'è di mezzo la magia la fisica deve fare un passo indietro e magari la coppa era incantata per non farlo gelare. In mancanza di idee migliori si poteva tentare.
    Non prese però iniziativa, rimando quasi sull'ingresso a guardandosi attorno, cercando di capire quello che altri avevano già potuto notare prima di lei. A parte essere particolarmente piena di studenti, rispetto alle volte in cui c'era stata precedentemente, la sala le appariva identica a sempre e questo non aiutava di certo l'osservazione. Ogni dettaglio le appariva "normale"... ergo, non lo vedeva.
    Stava cercando di ricordarsi la prima impressione avuta tre anni prima, quando il fantasma del ghiaccio tornò sui suoi passi. O svolazzi, insomma, tornò da loro.

    Berlo o rovesciarlo?

    Domandò a sua volta a Mr Todd, senza in verità aspettarsi altre delucidazioni.
    In ogni caso col cavolo che avrebbe bevuto un intruglio che stava a non-ghiacciare in quelle coppere da decenni. Fosse anche stata semplicissima acqua, sarebbe stata malsana... e sicuramente non era acqua.

    Proviamo a rovesciarne uno sulla stalagmite più vicina.

    Propose a Cyrene, decidendo di partire con l'idea da lei suggerita. Pensò di potersi fidare a toccare i calici, poichè molti dei compagni ne stavano tenendo uno in mano in quel momento e sembravano stare bene.
    Si fece indicare il calice più vicino alla porta che fosse già spostato all'origine e con qualche difficoltà lo tirò giù. Si avvicinò alla stalagmite più vicina alla posizione del calice stesso e cercò di rovesciarne il contenuto sulla cima, scoprendo che non riusciva a farne scendere neppure una goccia.
    Lo scrollò un po', senza migliore fortuna.
    Si voltò ancora più perplessa verso la grossa prefetto, scuotendo la testa.

    Non scende. Proviamo a farlo evanescere?

    Suggerì. Sarebbe stato comunque uno svuotare la coppa e quindi l'azione più simile a quella suggerita secondo lei dal fantasma.

    Geneva si sposta nel Respiro del Ghiaccio
    e chiede se qualcuno può indicarle i calici spostati.

    Non ho considerato la freddezza della coppa, avendola appena presa.

    taggo le persone con cui ho interagito:
    NukEddy Cyrene R. Huxley Frances Stitcher Cristiano Falasti
     
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    Ghiaccio VI Anno
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    Sì, era latino. Sì, non voleva dire praticamente una ceppa di nulla, a prima occhiata. Che dovevano farci con quelle coppe?
    Fu di nuovo Falasti a far notare, in Sala Comune, qualcosa che al frettoloso Lorenzo Fontana era certamente sfuggito.

    In che senso sono in disordine?

    E soprattutto, quali erano quelli che si potevano spostare? Dovevano rientrare.
    Fu felice di notare come anche la seconda prefetta fosse operativa, anche se per una manciata di minuti, ché avere anche lei a disposizione avrebbe sicuramente facilitato il tutto.

    Siamo entrati nel Respiro, prima. Sulle coppe che illuminano il bordo della sala, c'erano queste parole in latino incise sopra che, a quanto pare, non sono nell'ordine corretto. Dentro hanno un liquido strano, azzurro.

    Rispose alla Stitcher, che aveva giustamente chiesto delucidazioni su cosa fosse accaduto negli istanti in cui era rimasta fuori dall'azione.

    Ho chiesto agli altri di non fare nulla di avventato, e dentro ci sono ancora Luke e Sertoria.

    Era un modo, forse poco convincente, di rassicurare la ragazza riguardo il benestare degli altri presenti nell'altra sala: i suoi amici, che avevano subito la sua stessa sorte la notte di Halloween, certo non avrebbero lasciato che i compagni agissero impulsivamente.
    Seguì poi il gruppetto capeggiato dalla Huxley, oltrepassando la porta col fiocco di neve.

    [Respiro del Ghiaccio]


    Ok, sono questi.

    Falasti e gli altri avevano detto la verità: alcuni calici sembravano essere dislocati rispetto alla loro normale posizione.
    Ripresa l'agendina su cui aveva prima scritto la frase, aveva sottolineato le parole corrispondenti ai calici che potevano essere nella posizione errata.
    CITAZIONE
    Non modo manet Glacies dum omnis evanescit sed manet Glacies et evalescit

    Queste sono quelle che potremmo voler spostare.
    E dovreste essere del Ghiaccio...

    Immancabile come il caffè alla fine del pranzo, Todd tornò ad insultare i presenti senza remore, lasciando il parmense di sasso con le sue ultime parole. L'allusione del fantasma era chiara, almeno alle orecchie del Fontana...

    Dobbiamo b-berlo?

    Il ragazzino perse un po' di colore in viso, guardando Cyrene, mentre il battito del suo cuore iniziava a diffondersi rapidamente nella zona in cui risiedeva la sua ugola. Quella roba era collegata alla porta nelle segrete? Quel coso azzurro poteva provocare altre maledizioni o strambi effetti collaterali? E se, bevendo quello schifo, la sua situazione fosse peggiorata? Se avesse iniziato anche a scomporsi fisicamente in altre copie di sé, che potevano continuare a parlargli nella testa?
    Perché dovevano farla loro quella ricerca?
    Si poggiò al muro più vicino per non cadere, lasciandosi scivolare lungo quello fino al pavimento, dove si sedette; cercò di calmarsi respirando ad ampie boccate, fissando un punto imprecisato a terra, mentre la compagna procedeva coi primi tentativi.

    Lollo rientra nel Respiro.

    Lorenzo Fontana: Carisma 13 (3), Intuito 9 (7)
    Piaga: il Gatto
    Lorenzo ora è solo una delle tante identità che possiedi, momentaneamente quella dominante. Soffri di un disturbo multiplo della personalità cambiando allineamento (a caso, purché ci sia varietà) da un momento all'altro, senza preavviso seppur per pochi minuti. Quanti nuovi "io" sono dentro di te? Chissà, sta a te scoprire i loro nomi, ma occhio alle future crisi d'identità e soprattutto non permettere che una di loro prenda il controllo su di te.

    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa. (1/5)
    Personalità attuale: Lollo (LN).
    Usati per ora: May "Amichevole"(LB), Lorhippie "Animalista" (BN), Loreo "Cafone" (BC), Lollo "Complessato" (LN), Lorenzhauer "Filosofo" (NN), Lawrenstein "Dottore" (LM), Louie "Mafioso" (CM).
     
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    Cristiano Falasti comparve un attimo dopo che lei ebbe chiesto spiegazioni su quel rompicapo dallo spiacevole odore di nonsense, come fosse comparso per magia solo per prendersi boriosamente il merito di quello che aveva scoperto lui. Come se a Frances potesse fregare di meno.

    Se veniste nel Respiro sarebbe più comodo, così che nessuno di noi debba venire qui a raccontarvi cosa succede ma potreste vederlo da voi.

    Puntò gli occhi al ragazzo, dilatando leggermente le pupille sfocandone la sagoma, come se stesse cercando di vederci attraverso. La prima risposta che le giunse alle labbra in quei pochi secondi di standby mentale non se la sarebbe probabilmente meritata nessuno; si trovò a valutare la possibilità che Falasti avesse un serio problema a constatare l'ovvio, ad analizzare le situazioni, e una certa dose di diottrie evidentemente in difetto.

    Sono sette mesi che svengo ogni venti minuti, Falasti. Nel senso che dormo e non mi posso svegliare. Non so se te ne sei accorto.

    La sua voce era calma eppure evidentemente forzata, come se stesse facendo un esercizio di pazienza.

    Non sarei potuta venire neanche se avessi voluto. Hai capito o lo devo ripetere più lentamente?

    Per quanto da un lato fosse realmente interessata a capire se il ragazzo fosse davvero deficiente quanto quello che diceva, le parole di Frances erano evidentemente sarcastiche. Non meritava un minuto di più della sua attenzione, gliene aveva già data fin troppa.
    Poco dopo, tutte le persone presenti si alzarono per andare nel Respiro del Ghiaccio, ma Frances non lo fece, almeno non subito. Era già stata trascinata in trappole del genere troppe volte, non contava più le volte in cui s'era data della stupida per aver seguito quello che gli altri facevano per poi rimetterci in toto, senza esclusione di colpi. Ogni volta che aveva seguito quei giochetti mentali che il castello sussurrava loro costantemente aveva rischiato la vita, era rimasta ferita, era stata impossessata, era stata maledetta: Frances non ne aveva più; o forse ne aveva abbastanza. Cyrene non s'era neppure voltata cercarla, probabilmente dando per scontato che intendesse davvero tutto quel che le aveva detto solo una manciata di minuti prima, e aveva sicuramente ragione.
    Sospirò, quasi scocciata, per poi voltarsi verso Juno a cercare risposte che il cane non avrebbe di certo potuto darle; di rimando ricevette solo l'occhiata confusa dell'animale, intenta ad analizzare il suo stato di salute piuttosto che la sua espressione, ne era certa. Sospirò ancora prima di alzarsi a sua volta e avvicinarsi all'ingresso del Respiro del Ghiaccio; quella stanza, in fondo, era sempre stata lì ed era sempre stata accessibile, quindi non v'era ragione di pensare che fosse improvvisamente diventata offensiva.

    [Respiro del Ghiaccio]



    Si avvicinò al resto del gruppo, pur mantenendosi a diversi metri di distanza, in compagnia solo del cane. I suoi compagni avevano già fatto diverse congetture sulla natura di quei calici, ma lei non li ascoltava, non solo perché troppo intenta a studiare quel quadretto enigmatico, ma anche perché s'era persa buona parte dei discorsi fatti e non aveva alcuna forza mentale per provare a recuperare il filo. Quel che non si perse, però, furono le parole di Mr. Todd.

    Qual è la cosa più ovvia da fare con un calice pieno di liquido?!

    S'innervosì d'improvviso, come se le fosse scattata una molla nel petto, non tanto per quello che stava suggerendo, quanto per la saccenza con cui li definiva implicitamente dei cretini. Quel fantasma le era sempre stato sull'anima, ed ogni secondo che passava tra una frase criptica e l'altra la faceva arrabbiare di più.

    Siamo del Ghiaccio, sì!

    Suonava più come un abbaio che come l'incipit di un discorso.

    L'ultima volta che ho fatto una passeggiata apparentemente innocua nelle segrete sono stata colpita da una roba incurabile che mi fa svenire ogni venti minuti e non ho neppure toccato nulla. Adesso, secondo te, una Ghiaccio beve da un calice a caso lì da decenni un liquido a caso senza avere la più pallida idea di cosa sia e a cosa serva?

    Era palesemente arrabbiata, ma l'idea era quella di spingere il fantasma a dire di più, visto che evidentemente sapeva esattamente cos'erano lì a fare e perché e li stava tenendo sulle spine per mero gioco sadico o per godere nel prenderli in giro.

    Non lo berrei neppure se stessi morendo di sete, a meno che non ci dici che cos'è.

    Frances non aveva più speranze, non aveva più nulla. Quella storiella puzzava di trappola lontano un chilometro, e anche solo il fatto che non fosse presente nessun adulto e che avessero mandato un fantasma a raccontare loro la favola della buonanotte ne era l'implicita conferma. Per quanto la sua condizione fosse già piuttosto critica, poteva immaginare diversi scenari di peggioramento e quasi nessuna di miglioramento, incastrata in quella spirale di rabbia e depressione in cui era rimasta rinchiusa per diversi mesi.

    Post di veglia 2/6. Frances è ancora in Sala Comune.
    CITAZIONE
    Piaga: il Ghiro
    Neanche le normali ore di sonno notturne ti aiutano a rinsavire da una stanchezza incontrollabile, una spossatezza che durante il giorno ti rende poco reattiva fino a sfociare in placide dormite senza ritegno ovunque capiti, a prescindere dal luogo e dal momento in cui ti trovi. Sogni di qualsiasi genere, anche a occhi aperti, sono i benvenuti in questi momenti in cui ti appisoli. Disclaimer: effetti collaterali quali rivolo di bava e lieve russare potrebbero essere inclusi.
    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa.
     
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