Riunione III - La Porta Misteriosa

Sede M.A.G.I.C.

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    Già da qualche giorno il Ministero aveva indetto un nuovo Bando Ministeriale per far fronte a nuove necessità, ancora una volta relativa alle Piaghe di Amestris: discutere, finalmente, di quanto accaduto nelle Segrete e di quanto appreso sulla Porta Misteriosa a partire dai verbali degli interrogatori dei Ventidue Maledetti.
    Una delle riunioni si sarebbe tenuta nel cuore di Amestris, per discutere proprio del potere e della magia che alimentava le tre Case, apparse simbolicamente ai vertici della porta triangolare sul fondo delle Segrete. Chiunque facesse o avesse fatto parte dell’Accademia di Magia come Docente, studente o personale di ausilio, avrebbe potuto prendervi parte mandando la propria candidatura al Ministero e annesso ruolo ricoperto in essa.
    Pochi giorni dopo, altre due riunioni si sarebbero tenute in sede M.A.G.I.C., a loro volta distanziate da poche ore di distanza l’una dall’altra: la prima avrebbe raccolto esperti di Magia Bianca, Tracciamento, Arti Oscure, Illusioni, per discutere delle magie animanti le Segrete e di come poterle affrontare per arrivare illesi fino alla Porta Misteriosa. E proprio quest’ultima sarebbe stata la protagonista dell’ultima riunione, all’attenzione di pozionisti, alchimisti, astronomi, runologi, storici, aritmantici, incantatori: la porta aveva un suo meccanismo? Era in qualche modo legata alle Piaghe applicate nelle Segrete e ai Ventidue Maledetti?

    28 Febbraio 2032 - ore 18.00



    Passi rapidi accompagnavano una figura maschile dai capelli brizzolati, sicura nel dirigersi verso la Sala principale della M.A.G.I.C.. Come sempre nessuno, a un primo sguardo superficiale, avrebbe scommesso uno Zellino che quell’uomo fosse l’illustre Sofocles Sapiens. In quei casi il volto ormai celebre parlava più del suo semplice vestiario, anche perché era raro vedere l’uomo non pervaso dalla consueta giovialità che tanto lo contraddistingueva. Non che l’avesse persa del tutto ma il Rettore della LUMOS appariva diviso fra il concitato e il turbato. Un mistero non ancora risolto attivava il suo interesse, la curiosità innata di rivelare i meccanismi celati nelle Segrete di Amestris, dall’altra la frustrazione che in quattro mesi di progressi se ne contavano sulle dita di una sola mano.
    Varcò la porta della sala scelta per la riunione e cominciò ad allestire il necessario, intrattenendosi nell’attesa che giungessero i partecipanti previsti per quella giornata. Tutto era pronto quando i primi arrivarono, occupando le sedie attorno al grande tavolo centrale.

    Buon pomeriggio.

    Salutò Sapiens verso i presenti chiudendo magicamente la porta.
    Con un tocco di magia divise fra i presenti le pergamene contenenti gli estratti finali della relazione ministeriale stilata a dicembre, inerenti alle informazioni date da ognuno dei piagati rispetto alle Segrete e alla Porta Misteriosa. Erano state spedite per missiva privata a ognuno di loro già da qualche giorno, di modo che avessero il tempo di studiare le informazioni raccolte; Sofocles, in ogni caso, teneva all’ordine, e per venire incontro ad eventuali sbadataggini aveva comunque pensato di riproporre le stesse pergamene che ognuno di loro avrebbe già dovuto aver letto, per allora.
    Quel giorno ognuno di loro si trovava in sede per discutere principalmente di uno solo fra quegli aspetti, ma Sofocles era convinto che fosse necessario avere un’infarinatura di ogni cosa per riuscire ad avere una maggiore visione d’insieme. In ogni caso, lui stesso aveva aiutato i funzionari a redigere un verbale finale riassuntivo di tutti gli aspetti più attendibili emersi dall’interrogatorio, attendibilità data dalla diffusione dei contenuti e dalla sicurezza mostrata da chi li aveva elencati.
    Schiarì la voce con un colpo secco di tosse, dopo aver dato ai presenti diversi minuti per leggere quanto riportato su quelle pergamene, prima di prendere la parola.

    Come avete avuto modo di vedere prima di cominciare vi leggerò il verbale finale elaborato dal Ministero riguardo la Porta trovata in fondo alle segrete, riassuntivo di tutte le informazioni raccolte finora.

    Estraendo un foglio di pergamena dalla borsa e schiarendosi la voce, Sapiens lesse quanto riportato:
    Schiarì la voce, poi iniziò a leggere.

    Al termine delle Segrete, i malcapitati si sono trovati dinnanzi ad una porta misteriosa di forma triangolare di colore scuro. Ai vertici, incisi sulla pietra circostante, i simboli delle Casate di Amestris, mentre ad ogni estremità del triangolo vi sono dei piccoli fori.

    Sulla roccia, in alto, sono incise delle scritte di cui nessuno ricorda con più precisione, mentre al centro della grande porta sorge a una V dorata, riconosciuta dai molti come "5" in numero romano.

    Attorno ad esso, giacciono ulteriori simboli di varia natura. Alcuni di essi erano illuminati da una flebile luce, altri lasciati alla penombra. La maggior parte degli iellati riesce solo a ricordarne le forme, supponendo un'assegnazione categoriale di cui non possiamo avere conferma: secondo i più, senza certezza, si tratterebbe di simboli runici, aritmantici, astronomici, alchemici, numeri romani, rimandanti ai movimenti di incantesimi.

    Fra i simboli illuminati, evidentemente più riconoscibili, la maggior parte ricorda con sicurezza:

    - Il simbolo astronomico/alchemico di Nettuno, zona sud ovest della porta
    - il simbolo astronomico/alchemico di Saturno, zona centro nord della porta
    - Il movimento dell'incantesimo Ingozzante, zona sud ovest
    - Due simboli di natura orientale, cinese o araba, uno in zona sud ovest, uno in zona sud est. Uno di questi “era come un quadrato che incontrava il numero 4”
    - la Runa Raido Capovolta, poco sotto la V dorata.


    Anche quella pergamena, a partire dalla sua valigetta, arrivò nelle mani di ognuno dei presenti, che così potevano contare in ben tre fogli scritti e in più su altri che Sofocles aveva messo a disposizione per permettere loro di prendere appunti prima di intervenire, o anche dopo rispetto a quanto emerso dai pensieri dei colleghi, più penna e calamaio che aveva fatto il modo di far trovare in sala a ognuno dei partecipanti.

    Bene, ora che vi è chiaro l’ordine del giorno passerei alle domande che personalmente mi sono posto.
    Alla lavagna alle mie spalle, intanto, come potete ben vedere vi è uno schema riassuntivo di quanto affermato dalla maggior parte dei piagati, con ogni dato raccolto finora.


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    Sofocles Sapiens poteva aver calato lo spirito allegro, ma non avrebbe mai smesso di rivolgersi agli altri come se si trattasse del più importante compendio storico. Con quella parlata controllata, scandita e accompagnata da chiari gesti, era impossibile non fissare l’uomo che presiedeva la riunione appena cominciata.
    Un altro foglio passò nelle mani di Sapiens.

    Dunque...
    Perché alcuni dei simboli erano illuminati, e gli altri oscuri?
    Cosa possiamo immaginare sulla natura di questi simboli?
    Fra tutti i simboli, inoltre, uno spicca più di tutti, la grande V dorata al centro. Rispetto al materiale, al colore, alla forma, al significato, cosa potremmo aggiungere di più alla considerazione che sia soltanto un numero romano?

    A voi.


    Rialzò infine gli occhi verso il tavolo, passando in rassegna i volti in cerca di volontari pronti a intervenire. Il Rettore aveva parlato, il dibattito era finalmente cominciato con la speranza di mettere ancora più in luce gli strani eventi in quel di Halloween.

    Scadenza: 20 febbraio

    Vi sono state poste diverse domande. Potete rispondere ad una o a nessuna di esse, purché agiate con coerenza: se in base ai vostri talenti e ai vostri interessi riconoscete di avere più possibilità di elaborare risposte ad una domanda piuttosto che un’altra, allora scegliete quella; allo stesso tempo, se la branca di riferimento necessaria a rispondere ad un’altra domanda non vi appartiene strettamente, ma pensate di avere una qualche intuizione generica, potrete intervenire allo stesso modo.
    Partecipate, in sostanza, con coerenza.

    La role avrà la durata di circa un mese. Ogni settimana Sofocles vi porrà nuove domande, facendo la somma delle risposte raccolte finora, per cui cercate di essere esaustivi il più possibile, se possibile.
    La role è aperta a chiunque abbia almeno il titolo base in una delle discipline dichiarate in descrizione.

    COME SIETE ARRIVATI FIN QUI?

    Avete candidato la vostra partecipazione al Ministero che, infine, vi ha selezionato e permesso di unirvi: basta infatti avere il titolo base di almeno una delle branche indicate per poter autoconcludere l’approvazione ON della vostra candidatura ministeriale.

    - Pozionista ordinario, Pozionista Esperto, Maestro Venefico, Maestro dell'arte
    - Alchimista ordinario, Mastro Alchimista, Maestro Esoterico
    - Astronomo ordinario, Astronomo esperto, Grandastronomo
    - Runologo, Ritualista Runico
    - Magistorico ordinario, Magistorico emerito, Magiarcheologo
    - Aritmante ordinario, Aritmante espero, Aritmante superiore
    - Incantatore ordinario, Esperto incantatore, Sommo incantatore

    Qualche giorno dopo, per missiva privata, vi sono stati inviati gli estratti II e III della relazione finale di Dicembre, gli stessi che adesso Sofocles ha distribuito e i cui contenuti sono stati riassunti dal Rettore della L.U.M.O.S. ad alta voce, prima che anche quel verbale vi si poggiasse fra le mani.
    Alle sue spalle, invece, è presente una lavagna con uno schema rappresentativo di ciò che studenti e docenti hanno ipoteticamente affrontato nelle segrete, a partire dalle informazioni da loro concesse.

    Potete partecipare a tutte le riunioni, a una sola o a due di esse, se le discipline di riferimento interessano i vostri PG, purché per ovvi motivi tralasciate quanto detto nelle altre ON, essendo svolte tutte (OFF) in contemporanea.


    Edited by Il Tessitore - 16/2/2021, 18:06
     
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    [28 Febbraio 2032 - ore 18.00]



    Non si sarebbe perso l'occasione di partecipare a quella riunione, giacché venire a conoscenza di possibili simboli visti dalle vittime del 31 Ottobre lo aveva interessato forse anche più dei singoli casi. Il Professor Crane aveva dedicato la maggior parte del suo tempo libero alla ricerca per la guarigione di uno degli studenti affetti dalle maledizioni misteriose della notte di Halloween ma se avesse potuto applicare le sue conoscenze da subito all'analisi di questi simboli di cui solo recentemente era venuto a sapere non avrebbe probabilmente preso in carico altro compito se non quello di decifrarne il significato. Per uno studioso di Alchimia, decifrare della simbologia era parte integrante della propria formazione e imbattersi in un nuovo codice era un po' come trovare una mappa del tesoro per un esploratore.
    Quando fece il suo ingresso in sala, Sofocles Sapiens era già in preparazione al tavolo dove si sarebbe svolto l'incontro. L'esimio superiore rivolse a lui e coloro che avevano a loro volta varcato la soglia un saluto cordiale.

    A lei, rettore.

    si rivolse Crane all'uomo, procedendo poi verso il tavolo, controllando con uno sguardo rapido se i posti fossero stati assegnati o se la scelta fosse lasciata ai singoli membri che avrebbero partecipato alla riunione. Vestito in abbigliamento tra il tradizionale e l'antiquato per il Mondo Magico, il Professor Crane non sarebbe apparso eccentrico almeno agli occhi di chi lo aveva visto prima di allora; giacca lunga, gilet, fazzoletto da collo, brache scure e stivali dimostravano che l'uomo era ben lontano dallo stile di abbigliamento moderno, quasi filobabbano, che negli ultimi decenni era diventato ormai piuttosto comune. Serio e formale, non cercò inizialmente nessun viso tra coloro che stavano prendendo posto al tavolo assieme a lui. Si limitò ad aprire la sua borsa per preparare penna, calamaio e pergamena. Prese visione delle dispense di Sapiens e gli bastò uno sguardo breve per capire fosse una copia dei documenti che aveva ricevuto privatamente qualche giorno prima di quell'incontro. Come sempre l'organizzazione del Rettore non lasciava mai spazio ad imprevisti e diede loro tre fogli fitti delle informazioni su cui avrebbero dovuto lavorare per fare ipotesi, speculazioni e teorie riguardo la possibile chiave del mistero di Amestris.
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    Mentre riascoltava il contenuto di quei documenti dalla voce di Sapiens, Crane teneva il suo foglio di appunti davanti a sé, tenendo il viso basso sul suo discreto segnare sulla ruvida pergamena. La natura di quei simboli era varia e anche dopo aver ricevuto per missiva il resoconto delle informazioni conosciute sembrava chiaro che potessero mancare alla ricostruzione degli elementi decisivi alla comprensione dell'insieme. Segnando i simboli coinvolti nella visione dei ragazzi di Amestris in ordine e versi orientati in maniera variata dall'immagine originale a loro disposizione, diversi pensieri si formulavano nella sua mente, anche loro probabilmente in disordine.
    La presenza del rettore ebbe finalmente la meglio sul suo sguardo, che lasciò il foglio per incontrare su suggerimento dell'uomo la lavagna alle sue spalle. Fissò a lungo il tracciato del rettore e ascoltò gli spunti che aveva elencato ai membri di quell'incontro senza dire nulla finché non fu Sapiens stesso a lasciare a loro modo di intervenire.
    Il suo quesito venne rapido semplicemente perché era una domanda che gli era sorta già da qualche tempo e valeva la pena tirarla fuori prima di altre, giacché riguardava una premessa a quell'incontro e a qualsiasi considerazione fosse stata fatta di seguito.

    Che tipo di sopralluoghi sono stati effettuati sul posto?

    Per essere uno studioso di simbologia, poteva apparire singolare come per il momento il Professor Crane non avesse utilizzato l'occasione di parlare per discutere i simboli stessi rammentati dai soggetti coinvolti negli eventi misteriosi di Amestris. Chiunque avesse anche la minima base di alchimia, però, avrebbe saputo che la chiave di qualsiasi processo era partire da zero, dalla abnegazione completa di previe conoscenze riguardo il processo stesso. Solo partendo dal principio si poteva trovare la strada verso la fine e il principio, in quel caso, non gli era davvero del tutto chiaro. I resoconti erano esaustivi riguardo il materiale su cui basarsi ma erano redatti dai ricordi degli studenti e i professori che avevano partecipato agli eventi di quella notte. Non erano riportati nella documentazione eventuali tentativi di esperti nei giorni successivi di visitare le segrete, che tipo di esami erano stati effettuati e i loro eventuali esiti. Qualsiasi entità fosse stata coinvolta in qualsiasi tipo di magia tratteneva una traccia di essa, compreso un luogo. Avevano indubbiamente esaurito ogni possibile indagine riguardo il luogo dov'erano successi gli eventi? Questa porta misteriosa e i segreti che covava erano indubbiamente soltanto reperibile nei ricordi di chi l'aveva vista la sera del 31 Ottobre?
     
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    Calgacus conosceva Sofocles Sapiens di fama, come ovvio che fosse. A voler essere più precisi, in realtà, poteva dire persino di avergli stretto la mano in diverse occasioni, perché l’uomo ricopriva la carica di presidente del Circolo degli Storiofili di cui lui era un membro ordinario. Gli incontri del Circolo si ripetevano con frequenza regolare e per un certo periodo della sua vita Calgacus aveva fatto in modo di partecipare a ognuno di essi, anche se voleva dire socializzare con degli sconosciuti o cercare di capire che cosa fare dei propri arti in tempo utile per evitare disastri, colluttazioni indesiderate o altre situazioni simili. Non aveva mai avuto la presunzione di contare granché in una lista degli ospiti che ammetteva tanti nomi ben più illustri del proprio, soprattutto se il presidente vantava un curriculum fitto come quello di Sapiens e un cognome così evocativo. Calgacus, dalla sua, poteva vantare soltanto l’associazione casuale al quasi omonimo Dastan, Indesiderabile per il Ministero della Magia e in diverse occasioni questo effetto equivoco era stato definito assolutamente esilarante da parte di interlocutori poco educati cui si era appena presentato.

    Quel giorno, Calgacus aveva deciso di partecipare alla riunione presieduta da Sapiens in virtù di un progetto di tutto rispetto, persino onorevole. Autoproclamatosi alfiere dell’Accademia, il mezzo gigante aveva deciso di aiutare al meglio delle proprie capacità tutti quegli studenti e colleghi sfortunati che erano stati vittima delle maledizioni di Halloween. La mattinata strana che era coincisa con la destituzione del Preside Laeddis aveva avuto un effetto epifanico su Calgacus McDougall, che per mesi aveva visto i 22 di Amestris ciondolare per la scuola con aria disperata, prigionieri di un corpo che a un certo punto aveva deciso di tradirli o della propria mente affollata di incubi e distorsioni percettive. Calgacus non era indifferente alla situazione, soprattutto nei confronti degli studenti più giovani: aveva deciso di presenziare e portare tutto il contributo possibile, anche se fosse stato insignificante al confronto di quello dei suoi colleghi. L’entusiasmo di una mente vivida, aperta a ogni stimolo intellettuale che le fosse rivolto, andava di pari passo con l’accettazione bonaria e persino sportiva che era inevitabile che ci fossero persone più preparate, quale che fosse il proprio campo di competenze. Tra i vari omologhi in quello storico e runico (cui s’era appassionato incidentalmente), c’era di sicuro qualcuno che aveva più probabilità di lui di svelare l’arcano, squarciare il velo, ma Calgacus accettava questo fatto con estrema tranquillità.

    Buon pomeriggio.

    Prese posto attorno al tavolo, trasfigurando una delle seggiole perché fosse più grande del normale e potesse accogliere la sua stazza considerevole. Quante volte gli era capitato di sedersi davanti senza pensarci e oscurare la visuale di un’intera colonna di persone tanto sfortunate da sedere dietro di lui? Fortunatamente oggi non sarebbe potuto capitare.
    Accavallò le gambe e analizzò con interesse i simboli disegnati alla lavagna, un cipiglio di concentrazione a increspargli la fronte. Dovette recuperare gli occhiali per leggere l’handout che gli venne consegnato, però: la sua presbiopia era peggiorata gradualmente nel corso degli anni, ma da qualche tempo restava stazionaria e, per quanto allontanasse il foglio da sé approfittando della lunghezza delle braccia, non era sufficiente a mettere a fuoco granché.
    Il primo a trovare il coraggio di prendere la parola fu l'uomo seduto proprio alla sua sinistra, ma l’intervento non diede risposta a nessuno degli interrogativi.

    Ahem, se posso…

    Calgacus si schiarì la voce, approfittando di un attimo di silenzio per intervenire.

    Dirò qualcosa di ovvio, forse, ma personalmente trovo che la posizione dei simboli sia degna di maggiore considerazione. I simboli delle case di Amestris sono posti ai vertici del triangolo e sono equidistanti dal simbolo centrale, ma tutti gli altri, ad eccezione della runa Raido capovolta, sembrano posizionati in modo quasi casuale.

    Era partito da delle considerazioni semplici. Guardando il triangolo disegnato da Sapiens, quello che sembrava mancare era un certo equilibrio compositivo, qualcosa che disturbava Calgacus a livello inconscio.

    La runa Raido capovolta simboleggia impedimenti e difficoltà e, a giudicare dalla sua posizione centrale, è come se fosse un complemento diretto del simbolo al centro, quello che abbiamo identificato con il numero cinque. A questo punto, viene spontaneo immaginare che ognuno dei simboli attorno ad essi definisca il tipo di impedimento cui gli iellati sono stati sottoposti. Forse la posizione all'interno del triangolo può determinare chi è stato colpito da cosa?

    Molti tra i presenti ora lo stavano fissando, come naturale che fosse, e ciò non poteva che generare imbarazzo in Calgacus; e tuttavia si costrinse a terminare il ragionamento, ben conscio che non fosse poi granché come punto di partenza e che fosse comunque pura speculazione. Se il suo intervento fosse stato utile anche in minima parte, però, sarebbe stato un piccolo traguardo personale.

    Edited by Calgacus McDougall - 19/2/2021, 16:10
     
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    Si trovavano dinanzi a un oscuro mistero. Ognuno di loro era tenuto a contribuire per risolverlo o almeno per tentare di farlo.
    Catherine, che in quella storia vedeva principalmente l'ennesima occasione per affermarsi come strega, era ormai completamente rapita da tutti quei simboli. L'Accademia in cui aveva insegnato si stava rivelando forse più interessante della vecchia e cara Hogwarts. La magia delle sue Case e quelle Piaghe si stavano intrecciando come due fili e Sophocles Sapiens, grazie all'aiuto di tutti gli studenti e i professori che avevano portato una testimonianza, stava portando loro nuovi elementi da esaminare.
    Quella, inoltre, era un'occasione perfetta per conoscere tutti i magistudiosi più rilevanti dell'Inghilterra. Aveva notato, mentre prendeva appunti, un suo collega della LUMOS, ma chi davvero attirava la sua attenzione con la sua stazza e con le sue parole era il Mezzo-Gigante, il nuovo insegnante di Storia della Magia dell'accademia maledetta di Amestris.

    Ha una conoscenza discreta delle Rune Antiche.

    Era inevitabile che la colpisse per questo. Con quell'aspetto irsuto e imponente si poteva erroneamente pensare che fosse specializzato nella Cura delle Creature, invece, aveva più familiarità con studi più teorici e - secondo Nott - più raffinati.

    Evidentemente non tutti si sono illuminati poiché le Maledizioni che può scagliare sono più di ventidue.

    Che fra i simboli e le Piaghe ci fosse una correlazione era palese. Guarda caso: una studentessa era di colpo ingrassata e fra le incisioni c'era anche il movimento che una bacchetta doveva compiere per evocare correttamente un Incantesimo Ingozzante.
    Quella conclusione ovvia doveva essere per loro un monito: quell'area del castello non aveva esaurito l'oscura magia a disposizione per difendersi da eventuali intrusi.

    Il contributo della Professoressa Nott sarebbe stato però ridicolo se si fosse soffermata solo su quel quesito.

    Rettore Sapiens, vorrei porre l'attenzione su quei tre fori.

    Lei era una Tracciante. Alcuni elementi strutturali che per alcuni erano dettagli, in confronto a simboli astronomici o a Rune, per lei erano di fondamentale importanza.

    Sono quasi del tutto certa che attorno a quelle cavità la magia della porta circoli.
    Quando si incanta un oggetto, l'unica proprietà che l'energia arcana riconosce è l'omogeneità.


    Quella spiegazione era dovuta a chi non aveva familiarità con l'Aritmanzia e con la professione dello Spezzaincantesimi.

    Anche se non riuscissimo ad avere l'assoluta certezza di tutte Maledizioni e tutti gli Incantesimi che stregano questa porta, potremmo ricorrere a un Grimaldello Aritmantico come il Sigillo Nullo per tentare di forzarla, interrompendo lo scorrere dei flussi magici che dovrebbero pervaderla.

    Ipotizzò lei, mentre accavallava le gambe e rivolgeva il suo sguardo principalmente verso il suo datore di lavoro.
    In seguito a quella spiegazione forse le sarebbe stato richiesto di approfondire quell'argomento, ma, fino ad allora, avrebbe risparmiato loro una lezione approfondita da Tracciante.
     
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  5. Méduse A. L. É. Poisson
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    Méduse aveva deciso di restare in silenzio, lasciando il piacere di esporre le idee agli altri. Per quanto la riguardava vi erano ancora troppe incognite per poter stilare una qualsiasi ipotesi e sebbene sarebbe stato seccante lo doveva ammettere, le sue conoscenze sia scolastiche che di tutto il percorso che aveva eseguito per conto proprio...in quel momento non la potevano aiutare.
    Di fianco a lei, sospesa a mezz'aria, una piuma prendi-appunti appuntava su una serie di pergamene tutto quello che la matriarca credeva fosse importante non solo per avvicinarsi ad una soluzione, ma anche per accrescere la propria conoscenza in generale. Ogni dettaglio era importante, cosicché se in futuro fosse successo di nuovo un fatto come quello o anche solo simile, be', le fondamenta per una cura sarebbero state pronte e gli esperti semplicemente ancora più esperti.

    Siete sicuro che sia il simbolo alchemico di Nettuno? Avete dimenticato una linea.

    Ogni. Piccolo. Dettaglio.
    Antoinette aveva iniziato ad andare indietro con la memoria, passando per i ricordi che la vedevano intenta a leggere con estrema attenzione tutti i tomi riguardanti la simbologia alchemica e il loro significato. Il fatto che il resoconto finale fosse stato messo in piedi solo grazie a quel poco che gli studenti erano riusciti a ricordare risultava davvero frustrante, da una parte si ritrovava anche piuttosto bene nel ruolo della scettica di turno poiché non aveva sentito nulla a proposito di prove capaci di affermare che quello che avevano visto fosse il vero riflesso della realtà. Chi poteva assicurare che tra gli effetti delle numerose maledizioni non vi fosse anche un qualche particolare in grado di modificare la realtà percepita? Sarebbe bastato guarire anche solo uno dei malcapitati, o più semplicemente intromettersi a fondo nella sua memoria.

    Che genere di piaga ha colpito gli uomini mandati dal Ministero? Si sono ripetute le stesse degli studenti o ne sono emerse di nuove?

    Credette fosse piuttosto palese che anche i lacchè di Chamberlain fossero stati sopraffatti da qualsiasi cosa si trovasse al di sotto di quella scuola, ma ciò a cui non aveva pensato di supporre fino all'intervento di Catherine Nott era:

    Quante sono le maledizioni totali?

    Oltre a quello la francese non disse davvero altro, ma ascoltò con attenzione quello che gli altri presenti alla riunione esposero, cercando di utilizzare ogni contenuto per un'ipotesi più o meno coerente e sensata, l'ultima cosa che voleva era una figura pessima tra i ricordi di Crane e chiunque altro si trovasse lì.
     
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    Le riunioni che erano state organizzate per discutere dei casi di Halloween non avrebbero richiesto affatto la presenza di Phèdre. Nel suo piccolo, come niente più che una studentessa universitaria, la sua presenza avrebbe stonato nella stanza come un candelotto di dinamite in mezzo a decine e decine di ceri liturgici, eppure la faccia tosta di presenziare e di poter contribuire a fare chiarezza sulla questione Piaghe di Halloween non le mancava di certo. Aveva scoperto che ogni possibile resistenza o diffidenza ragionevolmente create dalla sua giovane età la spingevano a reagire con sfrontatezza maggiore. Era una riunione organizzata per raccogliere i maggiori esperti di questa o quella branca di conoscenza in una stessa stanza? Phèdre aveva presentato una candidatura ufficiale al Ministero per poter presenziare e non si era neppure stupita troppo quando era stata accettata. In fondo non rientrava già nella lista degli esperti che si avevano preso in carico uno dei maledetti? E potenzialmente avrebbe potuto lavorare pure su un altro caso, anche se i dettagli erano ancora da definire.
    Con spudoratezza aveva preso posto accanto a Méduse Poisson , donna che aveva incontrato in una delle tante sessioni di raccolta firme contro le tasse dell’ultimo decreto-legge. Le era parsa una persona sofisticata e cordiale, aveva lasciato persino intendere che l’avrebbe aiutata. Le stava simpatica, insomma, benché le loro interazioni fossero state limitate.

    ‘nasera.


    Il saluto era uscito un po’ smozzicato e si era perso nell’eco di risposte più o meno convinte degli altri partecipanti. Gli occhi di Phèdre li scandagliarono uno ad uno, soffermandosi in particolare su Catherine Nott per ammirarne come sempre l’imparagonabile aura di potenza e fierezza che ne caratterizzava ogni movimento, ogni espressione; osservò con altrettanta curiosità un gigante dalla barba rossa che forse aveva già visto da qualche parte, seduto accanto alla maschera d’indifferenza che era Atticus "Atty" Crane.
    Gli interventi si susseguirono per un po’ e la signora Poisson fece un’osservazione curiosa sul simbolo di Nettuno, a suo dire impreciso. Phèdre non si intendeva di rune né di maledizioni, l’unica branca di conoscenza che poteva dire di masticare discretamente era l’astronomia, quantomeno quella che influenzava la crescita delle piante o lo sviluppo delle pozioni; sapeva che pianeti diversi avevano un’influenza diversa sull’energia personale della gente.
    Strinse gli occhi per mettere meglio a fuoco il simbolo di Nettuno. Sarebbe stato davvero assurdo se un uomo del calibro di Sofocles Sapiens avesse commesso un errore di trascrizione tanto elementare o se non avesse fatto caso a un dettaglio del genere. Comunque, quale che fosse la risposta di Sapiens, Phèdre si sarebbe riallacciata al discorso del gigante:

    A favore del fatto che simboli diversi indicano piaghe diverse c’è il fatto che alcune piaghe si manifestano con caratteristiche comuni. Impedimenti di linguaggio, invalidità pertinenti il fisico, mancanza di disciplina mentale o freni inibitori, alterazione della percezione…

    La ragazza indicò a uno a uno i gruppi corrispondenti dal foglio riassuntivo delle condizioni dei piagati che aveva davanti. Le era capitato di pensarci diverse volte: c’erano piagati che avevano problemi differenti solo in apparenza. Che smettesse di funzionare una gamba o un braccio; che si balbettasse o si parlasse al contrario… Era evidente che c’era un nesso, come ce n’era uno tra le piaghe delle professoresse Levischmiedt e Harp: non potevano più trattenere i propri impulsi e il solo discrimine riguardava il tipo di stimolo.

    Nettuno è un pianeta che influisce sulle prestazioni delle percezioni. Se pensiamo che le piaghe siano connesse ai simboli che si sono illuminati, si potrebbe dire che ogni simbolo attacca “parametri” specifici. Genera debolezze specifiche.

     
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    [28 Febbraio 2032 - ore 18:07]


    Sono troppo vecchio per queste... Oh, salve!

    La figura di un uomo bassino, tozzo e quasi completamente calvo fece capolino dalla porta che era stata chiusa dal Rettore; nonostante Ronnie fosse ben informato su data, ora e luogo della riunione a cui avrebbe partecipato, lui ed Atticus, poco prima di lasciare l'uscio, s'erano imbattuti nell'arzilla figura della signora Tallister in rientro a casa. Come ogni volta, quella aveva invitato i due ad accomodarsi per prendere una tazza di thè caldo ed ascoltare qualche minuto del suo jodel, ma prima ancora che l'anziana potesse terminare la frase, conscio del fatto che lo scozzese non avrebbe certo rifiutato, il suo coinquilino si era smaterializzato celermente.
    Insomma, l'ex-shintysta aveva tardato qualche minuto per ascoltare i netti cali di performance che la Tallister era riuscita a guadagnarsi col sudore della fronte.

    Perdonate il ritardo, buon pomeriggio a tutti.

    Per l'occasione aveva scelto un lungo impermeabile scuro, con un borsalino appoggiato sul capo a chiudere definitivamente il suo outfit da investigatore dell'ignoto. Si tolse il cappello in segno di rispetto sul pronunciare i propri saluti, dunque, individuato il Crane, si andò a porre alla sua sinistra, dato che alla destra sembrava essersi accomodato un uomo alto. Molto alto.

    La signora Tallister ti manda i suoi saluti, e qualche biscotto.

    Sussurrò, anche se nel silenzio che calava nella sala tra un intervento ed un altro, pareva avesse urlato a squarciagola. Se, per grazia di Sapiens, avesse potuto disporre dei medesimi fogli, si sarebbe a sua volta gettato nella rapida lettura prima del discorso, altrimenti avrebbe sbirciato senza chiedere da quelli del proprio convivente.
    Purtroppo non era riuscito a cogliere le parole di alcuni dei presenti, essendo entrato praticamente al termine dell'intervento di... oh, c'era anche la signorina Ronsard! Non sapendo effettivamente di cosa stessero discutendo al momento, guardando i simboli sulla lavagna, decise di prendere parola con la prima cosa che notò riguardo la porta.

    Perdonatemi, avete già parlato del perché il movimento del controincantesimo all'Ingozzante sia al centro della porta, mentre quello dell'Engorgio sia solo di lato? Non sarebbe stato più logico se si fossero trovati al capo opposto?

    Non ricordava molto dalla pergamena che gli era stata mandata per poter arrivare preparato alla riunione, ma il fatto che le movenze associate ad un incantesimo preciso fossero incise su di una porta gli era parso così assurdo e privo di senso da restargli impresso nella mente.
     
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    Che tipo di sopralluoghi sono stati effettuati sul posto?
    Che genere di piaga ha colpito gli uomini mandati dal Ministero? Si sono ripetute le stesse degli studenti o ne sono emerse di nuove?

    La riunione aveva finalmente avuto inizio, e senza troppi fronzoli. Sofocles si voltò subito in direzione del Docente e della Medimaga, rispondendo con calma alle loro ragionevoli domande, rifacendosi alle notizie riportate qualche mese prima dai quotidiani magici.

    Subito dopo l'arrivo degli Auror e dei Ministeriali ad Amestris, la notte del 31 Ottobre, due di questi si sono recati personalmente nelle Segrete per verificare cosa fosse successo.
    Adesso, entrambi, si trovano in congedo dopo aver passato un mese intero al San Mungo, il primo colto da lancinanti e ininterrotti dolori addominali, il secondo da cecità improvvisa.
    Da allora, come saprete, il Ministero ha vietato qualsiasi genere di sopralluogo fisico prima di aver trovato gli strumenti con cui difendersi dalle piaghe, argomento affrontato qualche giorno fa in sede nel corso della Riunione dedicata alle maledizioni delle Segrete.


    A questo punto, viene spontaneo immaginare che ognuno dei simboli attorno ad essi definisca il tipo di impedimento cui gli iellati sono stati sottoposti.

    Se pensiamo che le piaghe siano connesse ai simboli che si sono illuminati, si potrebbe dire che ogni simbolo attacca “parametri” specifici. Genera debolezze specifiche.

    Perdonatemi, avete già parlato del perché il movimento del controincantesimo all'Ingozzante sia al centro della porta, mentre quello dell'Engorgio sia solo di lato? Non sarebbe stato più logico se si fossero trovati al capo opposto?

    Sofocles prese un gran respiro prima di rispondere alle ultime osservazioni, profondamente ammirato da alcune osservazioni.

    Questo, Professor McDogall, sembra più che probabile. In che modo colleghereste i simboli di cui si è a conoscenza con le situazioni vissute dagli studenti? E perché, ancora, alcuni di essi erano illuminati e altri spenti? Soltanto i primi sono in qualche modo legati alle piaghe attuali, o a tutte le piaghe possibili, se più di ventidue?
    Inoltre, non è certo che ogni simbolo presente sulla porta avesse una logica nel posizionamento. Credo piuttosto che di certa ci sia soltanto l'importanza del cinque, dorato, al centro della porta. Bisognerebbe capirne il perché.


    Evidentemente non tutti si sono illuminati poiché le Maledizioni che può scagliare sono più di ventidue.

    Si voltò dunque in direzione della Docente Nott, scrutandola appena, più concentrato a fissare il vuoto accanto a lei. Tuttavia, sorrise soddisfatto di fronte la sua argomentazione.

    Ottima osservazione, io credo, Professoressa Nott.
    E' per questo che dobbiamo scoprire più dettagli possibili sulla porta, per quando chi di dovere si dovrà recare nuovamente nelle Segrete.


    Anche se non riuscissimo ad avere l'assoluta certezza di tutte Maledizioni e tutti gli Incantesimi che stregano questa porta, potremmo ricorrere a un Grimaldello Aritmantico come il Sigillo Nullo per tentare di forzarla, interrompendo lo scorrere dei flussi magici che dovrebbero pervaderla.

    Fu ancora sulla Docente che si concentrò, inclinando leggermente il capo all'indietro prima di rispondere alla sua osservazione.

    Temo che l'omogeneità riguardi solo i fori che passano da parte a parte un oggetto, Professoressa Nott.
    E noi non abbiamo prove, al momento, che i buchi portino dall'altra parte.
    Altre ipotesi sulla presenza dei fori in prossimità ai simboli delle tre Case di Amestris?
    La ringrazio per l'osservazione, Signorina Poisson.


    Aggiunse Sofocles con un sorriso di fronte la sua sbadataggine, voltandosi per aggiungere una piccola asticella a quello che a conti fatti era effettivamente il simbolo alchemico di Nettuno.
    Tornò dunque a rivolgersi alla platea, concentrato.

    Cosa sappiamo della magia di Nettuno e Saturno? Quali implicazioni hanno, se ne hanno, rispetto agli eventi delle Segrete?
    Cosa sappiamo sull'incantesimo ingozzante? Quale implicazione ha, se ne ha, rispetto agli eventi delle Segrete?
    La Runa Raido Capovolta. Qual è il suo significato, già accennato dal Professor McDougall?


    Scadenza 6 Marzo incluso: Vi invito a rispondere alle domande di Sofocles, prima di porne di vostre, perché ognuna delle ipotesi formulate può essere utile ad avvicinarci sempre di più alla risoluzione del problema. Chi si unisce adesso alla riunione può asserire di esservi dal principio, rispondendo o meno alle domande del primo e del secondo turno.
    Non abbiate timore di rispondere: ogni ipotesi è ben accetta!
    Fra i PG attualmente attivi che possono unirsi alla riunione, vi sono:

    Alec Bànach(Magiveterinario e Custode degli elementi → Astronomia I, Pozioni I, Incantesimi I)
    Lilith L. Lothlorien (Signora dei Draghi e Custode degli elementi → Astronomia I, Incantesimi I)
    Dorothea Cora Witchburn (Incantatrice ordinaria)
    Isobel Saltzman (Runologa e Magistorica ordinaria)
    Elijah Nott (Esperto incantatore)
    Mikal Levischmiedt (Grandastronoma, Custode degli elementi, esperta incantatrice)
    Kim Walker olog*, Magistoric*)
    Michael JD Rosenbaum (Erbologo esperto → astronomia I)
    Melahel A. S. Ackerman (Medimagico esperto/pozionista → Pozioni I)
    Geneviève de Lancrèt (Medimagico esperto/pozionista → Pozioni I)
    Mavis Nox (Incantatore ordinario)
    Everett Marshall Price (Pozionista e alchimista)
    Andrew E. Laeddis (Esorcista, tracciante, custode → incantesimi, rune, aritmanzia)
    Artemis Baskerville (Pozionista esperto, astronomo ordinario)
    Sam L. Fairfax (pozionista ordinaria, apprendista custode)
    Eloise Hunt (Pozionista esperta)
    Narcissa Harp (aritmante ordinaria, incantatrice I)
    Martin A. Campbell (incantatore ordinario, magistorico ordinario)
    Mintaka Al Hayes (esperta incantatrice)
    Amalia Harp (ritualista runico)
    Leonard Lennox (ritualista runico)
    Derek Wade (erbololgo esperto -> astronomia I)
    Elizabeth Leighton (magistorico ordinario)


    Edited by Sofocles Sapiens - 1/3/2021, 08:46
     
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    Avere Ridgerton seduto al fianco era più rincuorante di quanto non avrebbe mai ammesso. Nonostante quello fosse un ritrovo strettamente professionale, limitare i volti ignoti era un vantaggio per la sua capacità di esprimersi e Ronald era decisamente la persona con cui era più familiare dentro quell'aula. Non dimostrò alcun opinione nel trovarselo a destra, tuttavia, infatti si limitò a rivolgergli uno sguardo e un cenno del capo quando lo sentì rivolgersi a lui.

    Ho commesso quell'errore in passato e non intendo ripeterlo.

    Si pronunciò, a voce altrettanto bassa, ricordando con poco piacere gli ultimi biscotti che la Signora Tallister aveva preparato per loro.
    La loro conversazione terminò quando gli interventi cominciarono a pullulare attorno al tavolo e le risposte di Sapiens non tardarono ad arrivare, compresa quella alla sua domanda.
    Pur essendo al corrente del provvedimento del Ministero per la chiusura delle Segrete non sapeva che lì si fosse fermato ogni tentativo di analizzarne l'interno. L'idea che non ci fosse difesa che avessero a disposizione i maghi e le streghe più potenti d'Inghilterra rendevano l'entità che doveva aver evocato quelle maledizioni immensamente più forte di quanto potessero immaginare.
    Non era una situazione ideale, gli elementi con cui lavorava di solito erano solidi, visibili e rintracciabili, non ricostruiti per sentito dire da studenti che avevano avuto settimane di tempo per consultarsi e inquinare i propri ricordi. I pezzi di quel mosaico non solo erano incompleti ma anche potenzialmente imprecisi e inconsistenti. Era tutto ciò di cui avevano da lavorare, tuttavia dunque le due uniche opzioni erano lasciare quell'incontro o riflettere sul poco che avevano a disposizione.
    Altri membri avevano già cominciato a discutere delle loro idee. Loro avevano preso i fatti presentati come buoni e già avevano cominciato a produrre le loro teorie a riguardo, mentre il professore di Alchimia dovette accettare la poca attendibilità degli elementi da analizzare prima di poter concretamente concepire un ragionamento realistico.
    Segnò le domande del rettore universitario, adocchiando di tanto in tanto i presenti che prendevano parola; il mezzogigante di cui apprese il nome solo quando Sapiens gli si rivolse, la sua collega in ambito professionale e quella in affari privati, il coinquilino alla sua sinistra e infine addirittura quella che credeva fosse una studentessa del primo anno. Era piuttosto impressionante che già così giovane, la strega avesse posto al tavolo di quella discussione e ne prendesse parte attiva. Ricordava il suo nome su una pubblicazione accademica di pozionistica che gli aveva quantomeno fatto intuire che la sua preparazione in materia fosse più illustre rispetto alla propria.
    Mantenendo gli occhi sulla sua pergamena, il professor Crane segnò i quesiti posti dal rettore, segnando con appunti rapidi i punti che erano sembrati più appropriati come spunti di riflessione.

    Non sono molto familiare con le case di Amestris, ma indagherei sulla presenza di reliquie di qualche tipo che le riguardino. Delle bacchette ad esempio, o degli artefatti che potrebbero calzare in un foro della dimensione descritta. Se i fori, come suggerisce la Professoressa Nott, fossero una serratura, sarebbe plausibile che abbiano delle chiavi materiali. Una per Casa.

    Avrebbe avuto perfettamente senso che una porta avesse la sua serratura, dopotutto. Diverse scoperte archeologiche erano scaturite dall'apertura di serrature segrete di tipo meccanico e in alcuni casi anche un semplice stampo in gesso aveva avuto effetto per ricavare la forma giusta di chiave. In una situazione normale avrebbero avuto la porta a disposizione per fare le loro prove, ma in quelle condizioni dovevano ragionare su più idee possibili per rischiare di approcciare le segrete solo ed esclusivamente quando avrebbero avuto teorie solide su cui basare i loro tentativi.
    Rifletté in silenzio sul simbolo che Sapiens aveva raffigurato davanti a loro, poi guardò tra i fogli che rimandavano ad ogni piaga di cui si conoscevano i sintomi. L'ipotesi del Professor McDougall era interessante, così interessante che forse ogni piaga aveva il suo simbolo sulla famosa porta e tutto ciò che era pervenuto a loro non era che parte di esse.
    Le domande di Sapiens giunsero precise e mantennero una certa pulizia nell'ordine mentale dei presenti. Il Professor Crane si pronunciò solo per ciò che i suoi studi potevano offrire in quanto a contributo. Non si sarebbe sbilanciato in materia di Incantesimi o Antiche Rune, trovandosi in presenza di esperti più eruditi di lui.

    In termini esoterici, Nettuno è collegato all'acqua, alla materia mutevole e al caos; viene associato alla psiche e spesso anche ai sogni. Saturno è il contrario. Rappresenta gravità, stabilità e permanenza. Se i loro significati fossero ricollegabili alle piaghe, come suggerisce il collega McDougall, azzarderei che il caso numero 19, Stitcher, si applicherebbe a Nettuno e il caso numero 1, Allen, potrebbe ricondurre a Saturno. Le posizioni dei simboli combacerebbero con le Case delle studentesse.

    Fece quel ragionamento ad alta voce, nonostante le inconsistenze e le contraddizioni che poteva contenere.
    Un breve controllo ai Verbali ministeriali gli fecero riportare gli occhi sul simbolo raffigurato davanti a tutti.

    Il che potrebbe anche giustificare la prossimità del simbolo dell'Incantesimo Ingozzante in prossimità del vertice Ghiaccio, dato che anche il caso 10, Huxley, fa parte di quella Casa.

    I simboli in prossimità del vertice fuoco non avevano ancora senso per lui, aveva bisogno di più tempo per analizzarli. Mantenne gli occhi sulle sue carte ma le orecchie ben pronte ad ascoltare chi aveva attorno.
     
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    Calgacus annuì un paio di volte alle parole dei colleghi, di Sapiens e di quella che doveva essere una studentessa, con sua enorme sorpresa. Quando venne richiesto un approfondimento sul significato della Runa Raido Capovolta, lo prese come un invito ad elucubrare sul tema in prima persona. Attese giusto qualche istante per dare l’opportunità agli altri di intervenire qualora lo volessero, poi approfittò del silenzio imperante per prendere nuovamente la parola.

    La Runa Raido è legata al significato dell’esistenza tramite intelletto ed esperienza e questo fatto è sicuramente rilevante perché quas– tutte le piaghe sembrano avere ripercussioni sulla capacità di giudizio e sulla percezione esterna delle persone scese nelle segrete. Soprattutto gli studenti, probabilmente perché più fragili, hanno subito pesanti ripercussioni sulla propria psiche, hanno cominciato ad attaccarsi a vicenda da quanto erano disorientati.

    Una breve pausa, in cui lanciò un’occhiata in direzione di Sapiens, pronto a carpire anche il più minuscolo segnale del fatto che stava andando fuori strada, sbagliando completamente il senso della domanda. Fosse stato un esame universitario, Calgacus avrebbe cominciato a tormentare qualcosa con le mani, una penna o il lembo di un foglio di carta, ma oggi sentiva un tipo di pressione diverso.

    Inoltre, Raido rappresenta il “Viaggio dell’Eroe” e con la dovuta cautela possiamo affermare che quello che studenti e docenti hanno compiuto è stato un viaggio di sorta, un viaggio inaspettato, un percorso obbligato. C'erano muri invisibili che impedivano loro di tornare indietro.


    Ben consapevole che ormai spettava a lui fugare ogni dubbio sulla runa in questione, aveva continuato a parlare con maggiore tranquillità e sicurezza. Era una materia che conosceva bene, il sacchettino di rune d’osso che teneva nella tasca interna della giacca era un utile memento del fervore con cui aveva studiato le pagine del manuale di Studio Runico fino a scolorirne le lettere con il sudore delle dita e con la luce diretta. Data la richiesta esplicita di Sapiens di parlarne e dato che nessun altro aveva deciso di farsi avanti, compito di Calgacus era dire tutto ciò che potesse venirgli in mente riguardo Raido, il motivo per cui fosse rovesciata e la possibile relazione con il resto dei simboli riportati sulla porta.

    Quando una runa è capovolta assume genericamente un valore negativo rispetto al suo significato originale. Nello specifico, la runa Raido simboleggia impedimenti, inconvenienti e difficoltà contrapposti alla retta via, le decisioni corrette e l’ordine. Il viaggio, se vogliamo insistere con questa metafora, si dimostrerà ricco di accidenti e pericoli. Non a caso alcuni degli studenti hanno definito il loro percorso come una serie di tappe, voci dei propri cari nell’oscurità, pioggia di sangue…


    Voltò la pagina del verbale che teneva davanti a sé, aggiustandosi gli occhiali sul naso. Gli occhi finirono sulla relazione del verbale di Lorenzo Fontana. Calgacus si interruppe improvvisamente, perdendo il filo del discorso. La mente cercava un nesso logico in base a quello che c’era scritto alla lavagna e gli occhi avevano intercettato informazioni ulteriori, non per forza utili al ragionamento che stava portando avanti. I riferimenti ad altre rune, per esempio, avrebbero potuto far crollare quanto aveva sostenuto sul fatto che Raido Rovesciata fosse specificazione diretta del cinque. La poneva sullo stesso piano degli altri simboli.
    Calgacus tacque, troppo assorto nel demolire tutto quello che aveva costruito finora per proseguire.

    Edited by Calgacus McDougall - 1/4/2021, 22:00
     
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    Il professor Crane si stava occupando dell'attribuzione dei simboli a studenti specifici, ma dato che non sapevano quanti simboli ci fossero in totale il discorso sembrava un po' fine a se stesso. Phèdre ascoltò con interesse maggiore le considerazioni del professor McDougall. Sembrava aver detto qualcosa di utile agli occhi di Sapiens, poco prima, parlando di "simboli che definiscono il tipo di impedimento”. Lei si era concentrare sulle piaghe, ma dal modo in cui il mezzo gigante insisteva sul percorso che studenti e docenti avevano dovuto compiere, Phèdre si stava convincendo di stare affrontando il problema da un’ottica sbagliata. Non c’erano solo le piaghe, c’erano stati altri momenti significativi prima di arrivare davanti alla porta ed era comunque difficile credere che una porta chiusa fosse un punto di arrivo, doveva essere parte del percorso, l'ennesimo ostacolo.
    Quando il gigante tacque per lasciare il discorso a metà, Phèdre reagì con stizza. Il discorso sembrava stare in piedi, ma non rispondeva a tutte le domande. Era decisa a riallacciarsi alle sue considerazioni con delle osservazioni di proprio pugno. Non sapeva da dove venisse la fiducia che la faceva intervenire, forse era solo il merito di poter arrivare a una soluzione prima degli altri. Prima, persino, di professori di Amestris o della L.U.M.O.S..

    Magari le varie piaghe dipendono da come studenti e docenti hanno fronteggiato le varie “prove” lungo il percorso. I professori avevano a disposizione mezzi migliori per difendersi dalla pioggia, dal buio, o anche solo per capire che quello che fronteggiavano non era reale.

    Osservò le reazioni di Sapiens. Il rettore non teneva certo la verità in tasca, non avrebbe potuto stabilire con assoluta certezza che quanto stava dicendo fosse sbagliato. Ad ogni modo, Phèdre era decisa a condurlo, e con lui tutti gli altri, passo dopo passo lungo quella nuova linea di ragionamento.

    Magari alcuni simboli sulla porta si sono spenti perché i professori non hanno fatto scattare lo stesso numero di trappole degli studenti. Nessuno dei docenti è stato toccato dalla pioggia acida, per esempio.

    Non potevano sapere quando si fossero illuminati o spenti, ma a suo parere lo scarto era dovuto all’inesperienza degli studenti rispetto all'esperienza dei professori. Se i simboli erano rappresentativi dell’intero percorso e di ogni singolo ostacolo che faceva parte di esso, magari l’accendersi o spegnersi di ognuno di essi era determinato proprio dalla performance che si era compiuta man mano, andando avanti. Generava debolezze specifiche – l'aveva detto e ne restava convinta – come l’isteria e come le maledizioni, come conseguenza diretta di un comportamento sbagliato all’interno delle segrete. Sbagliato, nel caso degli studenti, per mancata preparazione personale dato che non erano che ragazzini.
     
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    Ascoltando gli interventi sempre più calzanti degli altri esperti al tavolo, Atticus compreso, la domanda a cui avrebbe voluto sinceramente trovare risposta era un'altra: perché i pozionisti? Su quella porta c'erano simboli astronomici, qualche numero proveniente da una lingua in disuso e vari simboli di incantesimi, dunque convocare astronomi, aritmanti e runologi sarebbe stato decisamente abbastanza per poter ovviare allo studio necessario. Perché contattare anche gli specializzati in magici intrugli? L'unico simbolo ignoto a cui poteva provare a dare risposta, era quello a destra che gli pareva un mago con una bacchetta in mano, pronto ad incantare un calderone.
    In quanto a preparazione nei vari argomenti, era chiaro il divario presente tra lo scozzese e gli altri presenti, ma, essendo stato lui stesso a fare domanda per partecipare alla riunione, certo non si sarebbe ammutolito.
    Non poteva fare altro che provare a dare il suo parere sulle teorie formulate, o su nuovi punti di vista da considerare.

    Personalmente, non credo che lo spegnimento di alcuni simboli sia una conseguenza, ma più un punto di partenza. Magari prima dell'ingresso nelle segrete delle sfortunate vittime erano tutti spenti, ed a mano a mano che entrava in atto il maleficio, se così si può definire, prendevano luce i simboli associati. Insomma, una specie di tabellone dei risultati.

    Come anticipato, pure congetture.

    Tuttavia, se concordassimo sul dire che sulla porta sono incise tutte le maledizioni, considerando la capacità di colpire in maniera diversa ogni singolo individuo finora, ci sarebbe spazio materiale per contenerle?

    Non aveva idea di quanto fosse imponente quella sezione triangolare, né quanto fossero minuti i simboli in proporzione, ma oltre che scomodo sarebbe stato anche difficoltoso collocarli in modo che non interagissero se non coi simboli desiderati. Perché c'erano dei simboli che andavano necessariamente accoppiati, giusto?
    Fissò dubbioso il vuoto avanti a sé, prima di prendere parola.

    E se quello al centro non fosse un cinque, ma una sorta di selettore?

    Cercò con lo sguardo il mezzogigante lì accanto, che più si era dimostrato capace nello studio runico.

    Mi perdoni, non sono uno studioso del suo campo. Ha detto che la runa a forma di R capovolta simboleggia impedimenti, difficoltà e cose simili. Secondo lei, sarebbe possibile scegliere con quali altri simboli collegarla di volta in volta, senza fissarsi su un significato preciso, facendo per esempio ruotare la zona intorno alla raido centrale?

    Forse era più dannoso che realmente d'aiuto ad i presenti con quelle assurdità, o forse sarebbe riuscito a dare un qualche apporto. Quello che aveva proposto era uno schema per la porta a centro fisso, con la R capovolta, ed una piccola corona circolare su cui era stata incisa quella sorta di V, in modo che potesse andare a "selezionare" una coppia di simboli da due degli angoli; avrebbe spiegato anche la possibilità di avere un numero più elevato di piaghe a disposizione, con simboli in minore quantità sulla porta in sé.
     
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    Al contrario del collega, il Professor Ronnie Ridgerton, Catherine Nott era fermamente convinta che la "V" centrale fosse un Cinque. Non le era parso necessario, fino a quel momento ribadirlo, anche perché quella sicurezza in lei nasceva dai postulati alla base dell'Aritmanzia, ma quando il Pozionista esperto parlò di quel simbolo come selettore, fu quasi imperativo per lei dar luogo a una lezione che con ogni probabilità lo stimato Andrew Laeddis affrontava in classe con i suoi studenti del terzo anno il primo giorno.

    In Artitmanzia ogni numero ha un significato preciso. Questo viene insegnato ai principianti quando ciascuno di loro calcola il proprio numero del carattere, del cuore e sociale.

    La Professoressa Nott ricordava quando si era approcciata per la prima volta a quella materia, rimanendone quasi delusa: quei calcoli elementari non erano affatto stimolanti e servivano ai suoi compagni per vantarsi di quanto fosse speciale il loro numero del carattere... gli uno cominciavano ad atteggiarsi a capobranco di colpo, i sette volevano di colpo diventare gli Incantatori del secolo e così via... gli unici che quel giorno speciale rimanevano piuttosto silenziosi erano...

    Quasi tutti questi numeri hanno un valore sia positivo che negativo... eccezion fatta per il cinque.

    Sospirò prima di proseguire. Quasi si vergognava a dover ripetere un concetto tanto basilare e scolastico; le sembrava di non aggiungere niente a quel dibattito, eppure era necessario per non perdersi in ulteriori ragionamenti poco fruttuosi.

    Il cinque è il numero dell'instabilità e dello squilibrio; simboleggia il mutamento e l'incertezza.

    Le Piaghe erano veri e propri squilibri nelle vite degli studenti e dei membri del personale dell'Accademia. Quei ventidue subivano quotidianamente gli effetti di una maledizione che alterava in negativo le loro vite. Erano probabilmente le proprietà magiche del numero cinque, assieme alla runa Raido capovolta, illustrata brillantemente dall'Insegnante di Storia della Magia, a fare da chiave di volta per gli altri simboli esoterici.

    Catherine non aggiunse altro per il momento. Non era tanto esperta in Astronomia quanto lo era il Professor Crane e rimase affascinata dall'ipotesi della studentessa della LUMOS, Phèdre Ronsard; giusta o sbagliata che fosse erano rimarchevoli le abilità logiche che la figlia di Beauxbatons dimostrava di possedere.
     
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  14. Méduse A. L. É. Poisson
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    Al contrario di quasi tutti i presenti in quella sala, Méduse non si era scomposta in nessun modo, era rimasta seduta, con le gambe accavallate e le braccia conserte, con le dita che battevano a ritmo con i pensieri sulle braccia.
    La situazione non era ancora abbastanza chiara, nemmeno dopo la risposta che aveva ricevuto, furono infatti le traballanti tesi che gli altri tirarono fuori ad azionare di nuovo il meccanismo del ragionamento, un ragionamento che avrebbe tenuto a strega bloccata in un silenzio religioso. Scoprire le proprie carte per dare delle risposte troppo ipotetiche a delle domande che ne richiedevano di precise non era proprio un scelta che rientrava nel suo modus operandi, vi avrebbe dovuto lavorare su, cercare magari di parlare con uno dei piagati, e poi rispondere in modo razionale, scrupoloso seguendo i fatti. Al momento tutto quello che stava sentendo e aveva sentito non era altro che un minestrone sempre più annacquato.

    Una prova, è possibile.

    Il mezzogigante dalla barba rossa, il vecchio dall'aria viscida e la ragazza della protesta riuscirono ad attirare l'attenzione della francese, il primo diede anche prova di non essere proprio un senza-cervello.
    Nelle loro parole, seppur ipotetiche, si poteva trovare un solido terreno su cui iniziare a lavorare in modo più serio, forse ciò non avrebbe portato ad una soluzione per le piaghe, era più che possibile, ma ad una potenziale prima vera risposta riguardante quel luogo rimasto nascosto sotto il naso di tutti per chissà quanti anni.

    Superare l'incertezza, il problema. Resistere.

    Cosa poteva succedere ad un piagato che tornava laggiù? Certo nessuno degli studenti vi avrebbe mai provato, la paura, il trauma di quella notte vivo in ogni giornata che passava e negli incubi quasi sicuramente ricorrenti erano elementi che potevano solo fermarli, accrescendo lo stato d'ansia e dirottando i pensieri verso una sola risposta: pericolo. Ma gli adulti coinvolti? Sarebbero stati abbastanza forti da resistere?
     
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    Non sono molto familiare con le case di Amestris, ma indagherei sulla presenza di reliquie di qualche tipo che le riguardino. Delle bacchette ad esempio, o degli artefatti che potrebbero calzare in un foro della dimensione descritta. Se i fori, come suggerisce la Professoressa Nott, fossero una serratura, sarebbe plausibile che abbiano delle chiavi materiali. Una per Casa.

    Probabilmente, Professor Crane, i fori potrebbero essere entrambi.
    Una chiave e al contempo la custodia di essa…
    La teoria delle bacchette è interessante.
    Molto.
    Bisognerebbe trovare il modo di saperne di più, e mi duole ammettere di non avere molti appigli a riguardo.


    Sofocles Sapiens annuì per la perspicacia dell'ospite, così dotato di acume da aver ideato un'ottima ipotesi al motivo per cui fungevano i buchi presenti accanto ai simboli esterni. Avevano discusso in parte sulla magia delle Case, durante la prima riunione con i docenti ed ex studenti, unire tutti i tasselli esposti avrebbe certamente chiarito meglio le idee agli esperti partecipanti e a se stesso, scoprendo un nuovo mistero da divulgare.
    Non era poi improbabile che esistessero cimeli di quel tipo legati alle Case, considerata la storia di Hogwarts…
    Ascoltò con interesse le successive parole del Docente, annuendo più nel tentativo di stare al passo che nel concordare con quanto detto.

    Quindi lei suggerisce che i segni mutino e si avvicinino ai simboli delle casate in base a quanti attraversino la porta. Tuttavia, ricordiamo che è stato un caso se le signorine Stitcher, Allen e Huxley che lei ha nominato abbiano varcato la porta…
    Piuttosto, ritengo corretta l’ipotesi per cui i simboli tracciati siano in qualche modo direttamente connessi alle piaghe, in modo ancora poco chiaro.


    Solo un'ulteriore analisi avrebbe confutato o confermato qualsivoglia idea relativamente al funzionamento della porta.
    Sofocles volse la testa, fissando a lungo dal basso verso l'alto l'uomo dalla stazza fuori dal comune che aveva appena parlato, riconoscendovi la figura del nuovo Docente di Storia di Amestris.

    Tutte le piaghe sembrano avere ripercussioni sulla capacità di giudizio e sulla percezione esterna delle persone scese nelle segrete

    Non tutte, Professor McDougall.
    Gli adulti non hanno subito alterazioni percettive una volta giunti al termine delle segrete.
    Non è ancora ben chiaro il perché…


    Si voltò allora verso il Docente di Pozioni della L.U.M.O.S., ascoltando anche le sue ipotesi.

    Tuttavia, se concordassimo sul dire che sulla porta sono incise tutte le maledizioni, considerando la capacità di colpire in maniera diversa ogni singolo individuo finora, ci sarebbe spazio materiale per contenerle?

    Mh. Mi trovo d’accordo con Ridgerton nel dire che è improbabile la porta contenga simboli legati esclusivamente alle ventidue piaghe. Idealmente, nelle segrete, avrebbe potuto scendere un numero di persone ben maggiore. Dobbiamo aspettarci a quel punto che le piaghe si ripetano? che vi sia un numero di simboli tanto vasto da arrivare a coprire un centinaio di piaghe? O cos’altro?

    Continuò allora ad ascoltare le proposte degli altri presenti, rispondendo prontamente alle loro osservazioni.

    Magari alcuni simboli sulla porta si sono spenti perché i professori non hanno fatto scattare lo stesso numero di trappole degli studenti. Nessuno dei docenti è stato toccato dalla pioggia acida, per esempio.

    Soltanto perché la Docente Cage ha utilizzato il Sortilegio Scudo Massimo; altrimenti, temo che persino gli adulti avrebbero subito le conseguenze della pioggia di sangue acido.

    Magari prima dell'ingresso nelle segrete delle sfortunate vittime erano tutti spenti, ed a mano a mano che entrava in atto il maleficio, se così si può definire, prendevano luce i simboli associati. Insomma, una specie di tabellone dei risultati.

    Credo tuttavia, leggendo i verbali, che alcuni ragazzi avessero iniziato ad intravedere già in lontananza il nero del secondo scorcio di segrete; e mano a mano che andavano avvicinandosi alla terza sezione, il rosso.
    Questo dovrebbe dunque significare che quei simboli, al contrario, siano sempre stati attivi…


    E se quello al centro non fosse un cinque, ma una sorta di selettore?

    Che intende per selettore?

    Sofocles rivolse un'occhiata perplessa, prima di passare al successivo intervento.

    In Artitmanzia ogni numero ha un significato preciso. Questo viene insegnato ai principianti quando ciascuno di loro calcola il proprio numero del carattere, del cuore e sociale.
    Quasi tutti questi numeri hanno un valore sia positivo che negativo... eccezion fatta per il cinque. Il cinque è il numero dell'instabilità e dello squilibrio; simboleggia il mutamento e l'incertezza.


    Corretto, Professoressa Nott.
    Suggerisce quindi che il V abbia un valore simbolico legato alla numerologia? E che ciò che significhi abbia ripercussioni sulla magia che anima la porta, i simboli e probabilmente anche le piaghe ad essi associate, se così è?


    Concluse, rimettendosi composto dinanzi ai presenti per fornire loro le ultime disposizioni.

    Ho alcune, ultime domande per voi.
    Questi sono i simboli che pare siano emersi dalla ricostruzione di alcuni fra i ventidue maledetti.
    Sembrano essere degli ideogrammi di natura orientale.
    Se volete servirvi…


    L'uomo indicò alcuni dizionari adeguatamente poggiati sul tavolo. La risposta lui l'aveva già trovata con un minimo di ricerca e proprio per amore di quella stessa ricerca avrebbe lasciato che fossero gli altri a scoprirli da sé. Se proprio si fosse rivelato così infido l'avrebbe svelato, non senza una piccola punta di delusione per il fallimento.

    Qual è, in seguito, il significato di queste placche di metallo o gemme? e la loro relazione con il resto dei simboli? Sono anch’essi trattati come simboli, o sono qualcosa d’altro?
    In definitiva, qual è meccanismo che anima la magia della porta?


    Scadenza: 11 Aprile incluso
    State per ricevere dei sussurri interiori dal Tessitore… i vostri PG infatti, dopo avere ascoltato i suggerimenti degli altri e le sollecitazioni di Sofocles, hanno maturato delle nuove ipotesi in base alle conoscenze e alle capacità di intuito in loro possesso.
    Potete sfruttarli ON ovviamente, ma in che modo?

    - Alcuni suggerimenti sono delle domande dirette volte a far riflettere voi player nel tentativo di trovare da soli la risposta. Sono, dunque, un tentativo di indirizzamento verso una strada più corretta;
    Altri suggerimenti, invece, sono delle affermazioni più o meno esplicite che potrete riportare nel pensato, nel narrato, ovviamente in maniera coerente al vostro PG (non dovrete certo fare copia incolla!) e, se volete, aggiungervi altro che gli stessi suggerimenti vi suscitano.
    Considerato che alcuni di voi hanno ricevuto fino a un massimo di 8 suggerimenti, sarebbe impossibile che tutte queste intuizioni vi giungano nell’arco di 5 minuti (durata approssimativa temporale di un post), per cui potrete procedere nel modo seguente: ad ogni post potete inserire un massimo di 3 suggerimenti. Vien da sé che per inserire i restanti, sempre che non siano nel mentre stati scritti da altri, dovrete postare ancora (approfittando del Post o Croce!); il consiglio che vi diamo è di privilegiare i suggerimenti legati principalmente al vostro ambito di riferimento, lasciando quelli generici ad altri o per un eventuale secondo post.
    Potete allora fare più post, anche di seguito, senza aspettare la mediazione di Sofocles; lui vi ascolterà e appunterà ogni cosa che direte prima di fare un commento finale.
    I suggerimenti sono stati mandati a tutti i PG in possesso di Titoli inerenti alle 3 riunioni, e non soltanto a coloro i quali hanno partecipato fino ad ora attivamente. In questo modo chiunque dei sopracitati può ancora unirsi alla riunione, fingendo di esservi stato fin dall’inizio, e partecipare attivamente alla riunione.
    Per i PG che partecipano a due o tutte le riunioni, sappiate che alcuni suggerimenti potrebbero ripetersi, per cui scegliete con coerenza quale utilizzare in quale riunione, considerata la loro ambientazione differente (prima viene la riunione I, poi la II, poi la III)
    Si raccomanda di non effettuare metagame attraverso divulgazione o consulti OFF sui suggerimenti, in quanto non è detto che due PG abbiano ricevuto o vogliano parlare degli stessi input ricevuti via MP.

    Lilith L. Lothlorien (Signora dei Draghi e Custode degli elementi → Astronomia I, Incantesimi I)
    Dorothea Cora Witchburn (Incantatrice ordinaria)
    Isobel Saltzman (Runologa e Magistorica ordinaria)
    Elijah Nott (Esperto incantatore)
    Mikal Levischmiedt (Grandastronoma, Custode degli elementi, esperta incantatrice)
    Kim Walker Runolog*, Magistoric*)
    Michael JD Rosenbaum (Erbologo esperto → astronomia I)
    Alec Bànach(Magiveterinario e Custode degli elementi → Astronomia I, Pozioni I, Incantesimi I)
    Melahel A. S. Ackerman (Medimagico esperto/pozionista → Pozioni I)
    Geneviève de Lancrèt (Medimagico esperto/pozionista → Pozioni I)
    Mavis Nox (Incantatore ordinario)
    Everett Marshall Price (Pozionista e alchimista)
    Andrew E. Laeddis (Esorcista, tracciante, custode → incantesimi, rune, aritmanzia)
    Artemis Baskerville (Pozionista esperto, astronomo ordinario)
    Sam L. Fairfax (pozionista ordinaria, apprendista custode)
    Eloise Hunt (Pozionista esperta)
    Narcissa Harp (aritmante ordinaria, incantatrice I)
    Martin A. Campbell (incantatore ordinario, magistorico ordinario)
    Mintaka Al Hayes (esperta incantatrice)
    Amalia Harp (ritualista runico)
    Leonard Lennox (ritualista runico)
    Derek Wade (erbololgo esperto -> astronomia I)
    Elizabeth Leighton (magistorico ordinario)
    Aiden Crane
    A. James Morgan
    Anita Hamilton
    Jade Queen
     
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