Riunione II - La Maledizione delle Segrete

Sede M.A.G.I.C.

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    Già da qualche giorno il Ministero aveva indetto un nuovo Bando Ministeriale per far fronte a nuove necessità, ancora una volta relativa alle Piaghe di Amestris: discutere, finalmente, di quanto accaduto nelle Segrete e di quanto appreso sulla Porta Misteriosa a partire dai verbali degli interrogatori dei Ventidue Maledetti.
    Una delle riunioni si sarebbe tenuta nel cuore di Amestris, per discutere proprio del potere e della magia che alimentava le tre Case, apparse simbolicamente ai vertici della porta triangolare sul fondo delle Segrete. Chiunque facesse o avesse fatto parte dell’Accademia di Magia come Docente, studente o personale di ausilio, avrebbe potuto prendervi parte mandando la propria candidatura al Ministero e annesso ruolo ricoperto in essa.
    Pochi giorni dopo, altre due riunioni si sarebbero tenute in sede M.A.G.I.C., a loro volta distanziate da poche ore di distanza l’una dall’altra: la prima avrebbe raccolto esperti di Magia Bianca, Tracciamento, Arti Oscure, Illusioni, per discutere delle magie animanti le Segrete e di come poterle affrontare per arrivare illesi fino alla Porta Misteriosa. E proprio quest’ultima sarebbe stata la protagonista dell’ultima riunione, all’attenzione di pozionisti, alchimisti, astronomi, runologi, storici, aritmantici, incantatori: la porta aveva un suo meccanismo? Era in qualche modo legata alle Piaghe applicate nelle Segrete e ai Ventidue Maledetti?

    24 Febbraio 2032 - Ore 18.00



    Passi rapidi accompagnavano una figura maschile dai capelli brizzolati, sicura nel dirigersi verso la Sala centrale della M.A.G.I.C..
    Come sempre nessuno, a un primo sguardo superficiale, avrebbe scommesso uno Zellino che quell’uomo fosse l’illustre Sofocles Sapiens. In quei casi il volto ormai celebre parlava più del suo semplice vestiario, anche perché era raro vedere l’uomo non pervaso dalla consueta giovialità che tanto lo contraddistingueva. Non che l’avesse persa del tutto ma il Rettore della LUMOS appariva diviso fra il concitato e il turbato. Un mistero non ancora risolto attivava il suo interesse, la curiosità innata di rivelare i meccanismi celati nelle Segrete di Amestris, dall’altra la frustrazione che in quattro mesi di progressi se ne contavano sulle dita di una sola mano.
    Varcò la porta della sala scelta per la riunione e cominciò ad allestire il necessario, intrattenendosi nell’attesa che giungessero i partecipanti previsti per quella giornata. Tutto era pronto quando i primi arrivarono, occupando le sedie attorno al grande tavolo centrale.

    Buon pomeriggio.

    Salutò Sapiens verso i presenti chiudendo magicamente la porta.
    Con un tocco di magia divise fra i presenti le pergamene contenenti gli estratti finali della relazione ministeriale stilata a dicembre, inerenti alle informazioni date da ognuno dei piagati rispetto alle Segrete e alla Porta Misteriosa. Erano state spedite per missiva privata a ognuno di loro già da qualche giorno, di modo che avessero il tempo di studiare le informazioni raccolte; Sofocles, in ogni caso, teneva all’ordine, e per venire incontro ad eventuali sbadataggini aveva comunque pensato di riproporre le stesse pergamene che ognuno di loro avrebbe già dovuto aver letto, per allora.
    Quel giorno ognuno di loro si trovava in sede per discutere principalmente di uno solo fra quegli aspetti, ma Sofocles era convinto che fosse necessario avere un’infarinatura di ogni cosa per riuscire ad avere una maggiore visione d’insieme. In ogni caso, lui stesso aveva aiutato i funzionari a redigere un verbale finale riassuntivo di tutti gli aspetti più attendibili emersi dall’interrogatorio, attendibilità data dalla diffusione dei contenuti e dalla sicurezza mostrata da chi li aveva elencati.
    Schiarì la voce con un colpo secco di tosse, dopo aver dato ai presenti diversi minuti per leggere quanto riportato su quelle pergamene, prima di prendere la parola.

    Come avete avuto modo di vedere prima di cominciare vi leggerò il verbale finale elaborato dal Ministero, riguardo le Segrete, riassuntivo di tutte le informazioni raccolte finora.

    Estraendo un foglio di pergamena dalla borsa e schiarendosi la voce, Sapiens lesse quanto riportato:

    Si stimava che le Segrete fossero lunghe circa 2.8 chilometri, fra corridoi e cunicoli ristretti, ma gli eventi della notte di Halloween 2031 hanno svelato una porzione di Segrete occultata la cui lunghezza approssimativa è di circa un chilometro.
    Al termine dei canonici 2.8 km percorribili, chiunque si è sempre trovato di fronte ad un muro che ne interrompeva il cammino, rispedendo i viaggiatori al mittente: nessuno avrebbe potuto immaginare si trattasse di un muro illusorio, la cui artificiosità si palesò ai presenti una volta toccato.
    Quel muro sparì, dunque, sostituito presto da uno apparso d’improvviso alle spalle dei presenti: nessuna magia scagliata contro di esso dall’interno funzionava. Il muro restava davanti a loro, muovendosi soltanto per spingerli in avanti di volta in volta fino a rinchiuderli nell’ultima porzione di segrete scoperta, fra lo stesso muro e la porta misteriosa.

    Si stima che dal superamento del vecchio muro, in concomitanza con un urlo agghiacciante, abbiano avuto inizio le Piaghe personali degli studenti prima e dei docenti in seguito.

    Segue un piccolo corridoio che si apre verso uno più oscuro, segnato, a detta dei presenti da tenebre oscure e maledette capace di far sentire ad ognuno le urla e le richieste di aiuto da parte delle persone a loro care. Per superare l’illusione è servita particolare forza d’animo, ma laddove alcuni dei presenti non riuscissero a muoversi, c’era chi li aiutava e infine il muro alle loro spalle a spingerli in avanti.
    Dopo circa 200 metri di cunicoli stretti e bui, i piagati sono giunti di fronte all’ennesima porzione di corridoio stregata, da cui pioveva pioggia di sangue acido, bruciante e ustionante, dai detti.
    Soltanto incantesimi difensivi molto potenti sono riusciti a lenirne gli effetti, mentre incantesimi minori hanno soltanto agevolato maggiormente la corsa verso la salvezza, senza renderla meno difficoltosa o dolorosa.
    Seguono quindi altri pochi metri prima di trovarsi di fronte l’ultima porzione di segrete: gli studenti si trovarono bloccati in essa dal secondo muro; i docenti, invece, da quest’ultimo trovarono la strada parata.
    Lanciarono su di esso degli incantesimi, e, sorprendentemente, hanno funzionato: si evince dunque che il muro non supportasse l’uso di magia soltanto dall’interno e non dall’esterno.

    Dentro quest’ultima porzione, sormontata dal muro da un lato e dalla porta misteriosa dall’altro, gli studenti hanno iniziato a sentire un odio irrefrenabile nei confronti dei presenti: più era forte il loro legame, maggiore era l’emozione negativa percepita nei suoi riguardi.
    L’ondata di odio e di negatività è durata per settimane, come si può evincere dalla lettura delle diagnosi e della relazione sul comportamento di ognuno degli studenti.
    I Docenti, tuttavia, non ne sono stati investiti al loro arrivo, anzi: le stesse segrete sono state colmate di una nuova magia, un’onda grossa, anomala, potente che si dirigeva dai meandri delle segrete verso di loro, riempiendo la sezione d’acqua.
    Si stima che tutt’ora quella porzione di segrete ne sia colma.


    Anche quella pergamena, a partire dalla sua valigetta, arrivò nelle mani di ognuno dei presenti, che così potevano contare in ben tre fogli scritti e in più su altri che Sofocles aveva messo a disposizione per permettere loro di prendere appunti prima di intervenire, o anche dopo rispetto a quanto emerso dai pensieri dei colleghi, più penna e calamaio che aveva fatto il modo di far trovare in sala a ognuno dei partecipanti.


    Bene, ora che vi è chiaro l’ordine del giorno passerei alle domande che personalmente mi sono posto.
    Alla lavagna alle mie spalle, come potete ben vedere, vi è uno schema riassuntivo di quanto affermato dalla maggior parte dei piagati, con ogni dato raccolto finora.


    UXGjCqS



    Sofocles Sapiens poteva aver calato lo spirito allegro, ma non avrebbe mai smesso di rivolgersi agli altri come se si trattasse del più importante compendio storico. Con quella parlata controllata, scandita e accompagnata da chiari gesti, era impossibile non fissare l’uomo che presiedeva la riunione appena cominciata.
    Un altro foglio passò nelle mani di Sapiens.

    Dunque...
    Quale azione può avere scatenato le piaghe personali? L’urlo, l’abbattimento del muro illusorio, l’attraversamento di quella porzione di Segrete, o altro?
    Qual era, conseguentemente, lo scopo del muro fittizio? E del secondo apparso in seguito alle spalle dei presenti?
    Di che tipo di magia può trattarsi? E cosa ci dice essa sul mago o la strega che può averli incantati?

    A voi.


    Rialzò infine gli occhi verso il tavolo, passando in rassegna i volti in cerca di volontari pronti a intervenire. Il Rettore aveva parlato, il dibattito era finalmente cominciato con la speranza di mettere ancora più in luce gli strani eventi in quel di Halloween.

    Scadenza: 20 febbraio

    Vi sono state poste diverse domande. Potete rispondere ad una o a nessuna di esse, purché agiate con coerenza: se in base ai vostri talenti e ai vostri interessi riconoscete di avere più possibilità di elaborare risposte ad una domanda piuttosto che un’altra, allora scegliete quella; allo stesso tempo, se la branca di riferimento necessaria a rispondere ad un’altra domanda non vi appartiene strettamente, ma pensate di avere una qualche intuizione generica, potrete intervenire allo stesso modo.
    Partecipate, in sostanza, con coerenza.

    La role avrà la durata di circa un mese. Ogni settimana Sofocles vi porrà nuove domande, facendo la somma delle risposte raccolte finora, per cui cercate di essere esaustivi il più possibile, se possibile.
    La role è aperta a chiunque abbia almeno il titolo base in una delle discipline dichiarate in descrizione.

    - Apprendista custode, Mago/Strega custode, Mago/Strega guardiano, Tracciante, Esorcista
    - Studioso di Arti Oscure, Esperto di Arti Oscure
    - Incantatore ordinario, Esperto Incantatore, Sommo Incantatore, Illusionista Supremo

    COME SIETE ARRIVATI FIN QUI?

    Avete candidato la vostra partecipazione al Ministero che, infine, vi ha selezionato e permesso di unirvi: basta infatti avere il titolo base di almeno una delle branche indicate per poter autoconcludere l’approvazione ON della vostra candidatura ministeriale.
    Qualche giorno dopo, per missiva privata, vi sono stati inviati gli estratti II e III della relazione finale di Dicembre, gli stessi che adesso Sofocles ha distribuito e i cui contenuti sono stati riassunti dal Rettore della L.U.M.O.S. ad alta voce, prima che anche quel verbale vi si poggiasse fra le mani.
    Alle sue spalle, invece, è presente una lavagna con uno schema rappresentativo di ciò che studenti e docenti hanno ipoteticamente affrontato nelle segrete, a partire dalle informazioni da loro concesse.

    Potete partecipare a tutte le riunioni, a una sola o a due di esse, se le discipline di riferimento interessano i vostri PG, purché per ovvi motivi tralasciate quanto detto nelle altre ON, essendo svolte tutte (OFF) in contemporanea.


    Edited by Il Tessitore - 16/2/2021, 18:05
     
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    Sedeva lontano dalla folla, volutamente, come stesse inconsciamente segnando una distanza fra sé e gli altri, per quanto probabilmente conoscesse personalmente alcuni dei presenti, fra Auror ed Esperti di Magia Bianca e Oscura.
    Se ci fosse stato un muro lì nelle vicinanze, si sarebbe poggiato su di esso; aveva invece dovuto accontentarsi degli ultimi posti della platea, ché altrimenti la sua voce, all'occorrenza, si sarebbe dispersa nell'aria troppo facilmente.
    Augustus voleva rimanere lucido e concentrato sui verbali, nel percorrere mentalmente i fatti dell'ultima notte di Halloween. Non aveva avuto molto modo di pensarci negli ultimi tempi, o probabilmente non aveva voluto farlo, consapevole di chi fosse finito invischiato in quell'ammasso di strane magie, consapevole di non sapere, egoisticamente, se avrebbe trovato la forza d'animo necessaria ad affrontare il suo sguardo, quello di Johanna Cage, che non vedeva da mesi.
    Ma adesso si trovava lì, insieme agli altri esperti, per contribuire o forse apprendere di più su quello strano fatto, condito di una magia di cui non aveva mai sentito mai parlare a quel modo e con quelle fattezze.
    Nel corso della sua vita, aveva assistito e partecipato a diverse battaglie, maturando sin dalla più giovane età il desiderio di lottare e sentire l'adrenalina pompargli nelle vene.
    Ricordava ancora i volti di Harry Potter e Lord Voldemort, al termine del suo primo anno, i colori delle magie, le urla, le luci e le ombre della prima battaglia di Hogwarts.
    Ma nulla di quello che aveva visto e affrontato corrispondeva a quanto leggeva adesso nei verbali, studiandoli con attenzione, ancora grato al fato, dopo mesi, che non ci fosse anche il nome di suo figlio sui giornali.
    Aspettò dunque che Sapiens finisse di sproloquiare, prima di prendere la parola lasciando fuoriuscire le prime, necessarie evidenze, a suo dire.

    Prima del muro illusorio, non vi erano piaghe di alcun tipo.
    Dopo, pare essere successo di tutto.
    Direi che la conclusione è abbastanza chiara...


    Era stato quel muro, in qualche modo, a segnare l'inizio delle piaghe personali, o ciò che celava dietro di esso. Che avesse nascosto per anni una qualche strana creatura capace di portare sfortuna? Un essere o uno spirito invisibili, magari, dotati di questa particolare capacità. Non ne aveva idea, ma se non si fosse trattato di qualcosa di tangibile, allora era una maledizione che aveva causato le piaghe dei ventidue maledetti.
    Continuava a sfogliare i verbali senza sosta tramite l'uso della magia, parlando ad alta voce senza alzare lo sguardo dalle pergamene.
    Da qualche parte bisognava pur iniziare per fare chiarezza, e magari a qualcuno, dentro quell'aula, prima o poi, sarebbe venuto in mente qualcosa di brillante da suggerire per rendere più chiara quella situazione terribilmente oscura, sotto ogni punto di vista.

    Da quello che leggo, molte delle magie sono maledizioni, ma soprattutto illusioni.
    Non ci sono dubbi nemmeno su quanto potente sia chi le ha lanciate.


    Tanto potente da coinvolgere ventidue persone, tanto potente da essere ancora vivide, le maledizioni, tanto potente da aver richiesto l'avvicendarsi di esperti del settore per risolvere un problema che di chiaro aveva solo i termini.
    Ebbe poi una sorta d'illuminazione, alzando d'improvviso lo sguardo dalle pergamene per poggiarlo su Sapiens, prima, e sul resto della platea in seguito.
    Il Castello era stato costruito di recente, sì. E le Segrete, invece? Erano da considerare in un tutt'uno rispetto al resto di Amestris?

    Cosa sappiamo sulla costruzione delle Segrete?
     
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    A differenza di quello che era avvenuto alla riunione dedicata alla Porta, Catherine Nott stava prendendo appunti. Era particolarmente interessata a registrare ogni informazione possibile su quel luogo. Sapiens e il Ministero avevano saputo fare il loro lavoro nel prendere tutte le informazioni fornitegli dagli studenti e dagli insegnanti dell'Accademia e nel farne una sintesi. Avevano dovuto sicuramente faticare molto, visto che la condizione di alcuni maledetti li rendeva inaffidabili o peggio incapaci di fornire alcun aiuto.
    La Professoressa della L.U.M.O.S. che fino a quel momento aveva affrontato quel caso, partendo dal presupposto che nulla di simile esisteva nell'Accademia fin quando lei vi aveva insegnato, si chiese se avesse mai toccato ogni muro di quel sotterraneo labirintico. La risposta era ovviamente negativa. Era dunque ipotizzabile che tutte quelle Maledizioni potessero essere imputate a Gaius H. Harmony, il fondatore? Il vecchio Preside aveva fatto parte della Spirale. Lei questo lo sapeva grazie ai ricordi che le aveva fornito Chris. Ma la doppia natura di quello stregone doveva rimanere segreta. Lei e Amalia potevano essere messe in pericolo da una simile informazione. Nuove indagini si sarebbero aperte su tutto il corpo docenti di quegli anni e sarebbero stati rivoltati come un calzino, esattamente come era avvenuto con il caso Moon. Ma poteva resistere lei da sola, in quel momento, contro maghi del calibro di Augustus Baker in un interrogatorio? Quanto era forte la volontà dell'Hit Wizard lì presente in confronto alla sua?

    Buio, sangue e acqua; morte o decomposizione, sublimazione e purificazione; nigredo, rubedo e albedo.

    Dopo le necessarie evidenze esposte proprio da Baker e dopo la sua domanda sulla fondazione dell'accademia, l'intervento della Professoressa Nott sembrava assurdo; dall'analisi del concreto, si era passati di colpo a quella del simbolismo.

    Mio fratello era un Alchimista e un Mangiamorte. La disposizione delle stanze e quello che gli studenti e i professori hanno affrontato al loro interno me l'hanno fatto ricordare... anche se lui non avrebbe mai invertito rubedo con albedo.

    Catherine non credeva fosse un caso che la sua mente le avesse fatto pensare all'Alchimia di cui suo fratello Frederick a volte le parlava estasiato.

    Dopo aver fatto questa considerazione forse un po' fatua, mi sento di poter affermare con assoluta certezza che le magie che influenzano gli studenti sono tutte Maledizioni. Attraverso la Tracciatura è possibile osservarle: esse assumono la forma di un fumo oscuro, che attecchisce su diverse regioni corporee a seconda di quelle che vengono colpite.

    Quella di cui parlavano era assolutamente magia nera. Che essa provocasse allucinazioni, che impedisse di parlare correttamente o che facesse fare voli pindarici era poco rilevante per lei in quanto Esorcista.

    Ho studiato questa Magia Oscura in due di loro e ho tentato di Eradicarla con beneficio scarso.

    La sua Contromaledizione aveva avuto un effetto attenuante. Per migliorare la vita di quegli studenti più velocemente e con più efficacia per assurdo era più consigliabile concentrarsi sui sintomi.

    La Maledizione è davvero potente. Ho potuto evocare solo due Contromaledizioni e poi ho iniziato a sentire i primi segni di affaticamento. Ne consegue che o abbiamo a che fare con una congrega di maghi oscuri o che quel luogo sia una neo-formazione arcana o che il mago o la strega che lo ha creato sia deceduto.

    Che fosse stato il caos magico a generare qualcosa di così strutturato? A quel punto iniziava proprio a dubitare della sua prima ipotesi.

    Sto parlando di magia che trascende la morte del suo evocatore e si rafforza dopo di essa.
    In quanto Esorcista non ho altre spiegazioni in merito.
     
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    Si era diretta alla MAGIC senza sapere cosa aspettarsi, ma con l'idea di dare tutto quello che poteva per contribuire. Persino prendere appunti parola per parola senza dire niente se fosse servito a qualcosa, non le interessava. Sentiva la necessità di fare qualcosa per risolvere la situazione, di sentirsi parte di chi cercava un modo per risolvere la situazione, ma temeva di essere solo fuori posto. Eppure niente l'aveva fermata, nemmeno quel pensiero, perché non poteva restare con le mani in mano. Non poteva lasciare Amestris e chi vi abitava, non se lo sarebbe mai perdonato.
    Cosa poteva accadere di male? Al massimo l'avrebbero ignorata e lei sarebbe rimasta zitta. Non sarebbero comunque state delle ore buttate.
    Salutò appena fece il suo ingresso e andò a sedersi, tirando fuori pergamena, piuma e inchiostro. Era pronta a segnarsi ogni cosa e aveva con sé i verbali dei maledetti. Li aveva già letti, ma si mise le cartelline di fianco, così da poterle rileggere in caso di necessità.
    Ascoltò Sapiens, Baker e la Nott, sentendosi decisamente di troppo in quel gruppo. Non aveva le conoscenze adatte e non aveva nemmeno un briciolo della loro esperienza. L'unica cosa che poteva fare era appuntarsi tutto e poggiarsi all'unica cosa che sentiva di avere: attaccamento e consapevolezza di come fosse fatta Amestris. Dopo la fine dell'intervento della donna riprese in mano i plichi con le deposizioni dei piagati e iniziò a sfogliarli. Ricordava di aver letto qualcosa che in quel momento le parve interessante. Aprì i tre fascicoli di suo interesse e rilesse un paio di volte i passaggi iniziali. Non poteva assolutamente dare delle idee migliori rispetto a quelle proposte dalla Nott, ma una domanda le ronzava per la testa e non riusciva a farla tacere.
    Qualcosa che le pareva strano e fuori posto.
    Alzò lo sguardo sul gruppo, prendendo la parola giusto il tempo di porre la propria domanda.

    Scusate, si sa qualcosa di più sulle voci nominate da Wigley, Huxley e Fontana?

    La vera domanda che si stava ponendo era: i ragazzi avrebbero toccato il muro immaginario, scatenando tutto ciò che si trovava dietro di esso, senza quelle voci? Non ne aveva idea, ma la cosa la turbava. Delle voci che spingevano i ragazzi a proseguire, voci che avevano spinto dei ragazzi verso la maledizione. Gli adulti invece non ne avevano fatto cenno. A quel punto si chiese se il muro non fosse "consapevole" di dover essere toccato per poter far partire quell'inferno che si era scatenato successivamente.
     
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    Sulle case di Hogwarts c'erano sempre stati dei pregiudizi difficili da estirpare. I Grifondoro erano gli eroi per antonomasia, i Serpeverde i futuri maghi oscuri, i Corvonero i secchioni e i Tassorosso gli scarti che le altre case non avevano voluto. James si era ritrovata smistata in una casa che non aveva mai sentito proprio "sua", quindi aveva passato i suoi anni alla Scuola di Magia a fare amicizia con tutti gli studenti senza discriminazioni e imparare le più sottili sfaccettature che caratterizzavano le quattro case.
    Aveva trovato le pecche di ogni casa, e i pregi che spesso neanche buona parte degli studenti conoscevano. I Grifondoro erano tremendamente impulsivi e arroganti, ma estremamente determinati. I Serpeverde erano l'ambizione per antonomasia, orgogliosi fino al midollo e non avrebbero esistatato a togliere di mezzo nessuno per raggiungere i loro scopi. I Tassorosso erano i più pazienti di tutte le quattro case e i più leali, compensavano eventuali mancanze con il duro lavoro. I Corvonero, invece, erano i più competitivi, ma anche i più curiosi.
    Le ci erano voluti anni per capire che l'intelligenza, nei Corvonero, non aveva molta importanza - altrimenti non sarebbe stata smistata in quella casa. Lei era determinata come i Grifondoro, spesso senza scrupoli come i Serpeverde - e in passato anche ambiziosa - leale, verso quei pochi a cui teneva, come i Tassorosso, ma la curiosità era quella che prevaleva in lei.
    E cielo, se quella cosa non l'aveva messa nei guai negli anni. Aveva passato buona parte della sua vita, da studente e da adulta, a cercare di tirarsi fuori dai casini in cui si era ficcata perché lei doveva sapere.
    Continuava a sentirsi la Corvonero più stupida della storia di Hogwarts, certo - non era mai stata una studente eccelsa, ma neanche pessima - ma aveva dalla sua abbastanza curiosità e voglia di imparare, di migliorarsi, da non chiedersi più perché fosse stata smistata tra i Corvi.
    Ecco perché, nonostante in un primo momento avesse deciso di tenersi alla larga dagli eventi di Halloween, alla fine aveva deciso di intervenire. Era certa che non avrebbe potuto aiutare più di tanto - c'erano una marea di ricercatori ed esperti che avrebbero potuto essere più utili di lei - ma la curiosità era troppo forte. Certo, voleva aiutare, ma conosceva i suoi limiti e non era sicura di essere effettivamente d'aiuto, ma un cervello in più non avrebbe fatto male, e non se la sentiva di non tentare.
    Non se ne sarebbe rimasta in disparte a vivere la sua vita tranquilla e pretendere che fossero gli altri a risolvere ogni cosa.
    Ed eccola che si era ritrovata seduta a quel tavolo, assieme a volti che conosceva bene, altri che conosceva di meno, a strizzarsi i neuroni per tirare fuori qualcosa di sensato da una situazione che apparentemente non aveva senso. Faceva roteare distrattamente la piuma tra le dita intanto che ascoltava gli altri, un quaderno pieno di suoi appunti aperto davanti a se. Qualsiasi altra persona avesse letto quegli appunti non ci avrebbe capito un accidenti, anche perché non erano frasi di senso compiuto, ma semplici concetti. Spesso non avevano neanche senso con il contesto - tipo uno schizzo di un bicchiere di martini in un angolo - ma per lei ogni mezza frase scritta apparentemente a caso evocava un ragionamento che aveva fatto in un dato momento della giornata. Il bicchiere di martini? Un dubbio che le era venuto mentre riponeva uno di quei bicchieri nell'armadio.

    Cosa c'era in quel luogo prima del castello di Amestris? - chiese, sollevando lo sguardo dagli appunti. Suppongo che qualcuno ha deciso di costruire la scuola proprio in quel punto, e suppongo si sia fatto un sopralluogo. Sarebbe troppo sperare che ci sia una qualche traccia scritta di qualsiasi cosa ci potesse essere in quel luogo prima del castello? Magari queste maledizioni non vengono dall'esterno, magari c'è qualcosa di più antico in quei sotterranei.
     
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    Aveva inizialmente scelto di fregarsene di tutto ciò che riguardava Amestris, per anni si era tenuto lontano da quella che lui considerava “una brutta copia di Hogwarts”, forse perché la parte di lui che ancora teneva a quelle cose, faticava troppo ad accettare definitivamente che il mondo magico avesse svoltato, cosa che lui non era ancora riuscito a fare.
    Una nuova scuola, nuove Case, nuovi luoghi e nuove speranze, percorsi di studi, quidditch amicizie, tutto lontano da quel passato che faticava a dimenticare, creando ombre che a lui si legavano come tentacoli irti d’artigli, stringendo la presa ogni giorno che passava.
    Quello che era successo però, non poteva lasciare Aiden Crane indifferente, cosi tanti ragazzi e professori colpiti da una maledizione che si estendeva a tutti in modi diversi, una parte delle segrete occultata magicamente ed una porta misteriosa alla fine di tutto.
    Cosa nascondeva quel luogo?
    La sua continua lotta contro le arti oscure e soprattutto i suoi fruitori, lo aveva portato fino a richiedere la possibilità di partecipare a quella ricerca della verità, unendo le forze e cercando di rimboccarsi le maniche senza limitarsi alla mera burocrazia, come spesso accadeva.
    Riconobbe diverse figure a lui note, vide Baker ed Adelaide, suoi colleghi Auror, notò una recluta gia incontrata casualmente allo Yule ed i suoi occhi si posarono su Catherine Nott, una donna enigmatica con la quale aveva condiviso tutto il periodo felice ad Hogwarts, una figura che però non vedeva da molto tempo.
    Ascoltò ognuno di loro dire la propria, condividendone dettagli ed intuizioni, cercando di cogliere sfumature interessanti nelle loro idee, facendo della loro differenza la vera forza di quella situazione, cercando di non ripetere niente di tutto ciò che era gia stato detto, o almeno osservare il tutto da angolazioni differenti.

    La base da cui dovremmo partire è provare a capire lo scopo di quella porta, la parte occultata delle segrete non sono che una barriera, un percorso per essa, ma la vera domanda è se tutto è stato creato per impedire ad altri di raggiungere ed aprire la porta o il contrario.

    Aveva pensato a lungo a questa possibilità, la più oscura e pericolosa delle due, perché se quegli studi avessero portato tutti loro a capire come aprire la porta, cosa sarebbe successo se avessero invece scoperchiato il vaso degli inferi stessi?

    Se la porta servisse a contenere qualcosa? Ad impedire ad un’entità, un potere o semplicemente ad un oggetto di uscire da li? Credo che potrebbe essere considerata una sorta di prigione duratura e prima di aprirla ci converrà informarci molto bene.

    Conosceva sulla propria pelle le conseguenze della sete di potere e l’idea che il mondo magico venisse in qualche modo devastato da quella di altri, lo metteva subito sull’attenti.

    Il muro per me è una barriera illusoria per evitare che chiunque potesse avvicinarsi alle segrete, ma perché non creare un ostacolo solido? Cosa ha spinto il creatore a limitarsi ad un’illusione? Se dei ragazzi sono riusciti a penetrarla, non credete possa essere fin troppo semplice? Perché il muro fisico doveva spingerli verso la porta e quindi verso altre sofferenze?

    La sua mente era piena di domande e dubbi, che sperava potessero trovare risposte con la complicità dei presenti, ma era ugualmente consapevole che avrebbe perso molte altre notti a venire, ponendosi gli stessi quesiti.

    Se invece si trattasse di qualche prova oscura prima del raggiungimento di quella porta?
     
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    Sofocles aveva accolto tutti i presenti con un tiepido sorriso, fin troppo concentrato sulle questioni che avrebbero affrontato a breve per intrattenersi in chiacchiere e convenevoli di vario tipo.
    La riunione ebbe inizio senza troppo fronzoli, fortunatamente, raccogliendo interessanti argomentazioni e osservazioni fin dal principio.
    Sorrise piacevolmente alla simpatica introduzione della Docente Nott alla sua risposta, introduzione dal sapore antico e alchemico. C'era tuttavia un fatto che nessuno dei presenti avrebbe dovuto sottovalutare, sebbene l'osservazione della Docente fosse solo una premessa ad un discorso più ampio.

    Prima di Albedo, o dell'acqua, Professoressa Nott, ricordiamo che i ragazzi sono stati vittima di un'ulteriore maledizione che non ha fatto in tempo a colpire i Docenti, chissà per quale motivo: l'odio reciproco.
    Vi invito a riflettere anche su questo, rileggendo i verbali a vostra disposizione.


    In particolar modo l'estratto III della Relazione finale di ognuno di essi.
    Lui aveva di fatto un'idea a riguardo, ma voleva vedere prima se anche qualcun altro sarebbe giunto alla sua stessa conclusione senza volerli influenzare in alcun modo.

    Cosa sappiamo sulla costruzione delle Segrete?

    Suppongo che qualcuno ha deciso di costruire la scuola proprio in quel punto, e suppongo si sia fatto un sopralluogo. Sarebbe troppo sperare che ci sia una qualche traccia scritta di qualsiasi cosa ci potesse essere in quel luogo prima del castello?

    Sofocles annuì in direzione dei due Auror, intrecciando le dita fra di loro prima di rispondere ad entrambe le domande.

    Il luogo su cui oggi sorge l'Accademia di Amestris era una zona di competenza già magica, poiché il lago era popolato da creature già da diversi secoli. Sopra, sorgeva un'antica abazia medievale, di cui non sono rimasti resti.

    Questo, tuttavia, non escludeva che le ultime ipotesi dell'Auror Morgan potessero essere corrette.
    Si voltò dunque in direzione della studentessa e recluta Hamilton, piegando debolmente le labbra fra di loro in una sorta di smorfia.

    Scusate, si sa qualcosa di più sulle voci nominate da Wigley, Huxley e Fontana?

    Dia tempo al tempo, recluta Hamilton. Limitiamoci tutti quanti a rispondere alle domande che vengono poste volta dopo volta, per mantenere un certo ordine nella raccolta dei dati.

    Accompagnò tuttavia un sorriso a quelle parole, consapevole che ognuno dei presenti voleva soltanto cercare di riflettere il più possibile sugli aspetti che caratterizzavano quella particolare situazione magica.
    Lo stesso, a quanto sembrava, valeva anche per l'Auror Crane.

    Per discutere della Porta Misteriosa, Auror Crane, ci riuniremo qui fra qualche giorno, se avrà la pazienza di conservare per allora le sue riflessioni. Lo scopo della riunione odierna è quello di riflettere sulle maledizioni che ancora attualmente appestano le segrete.

    L'ordine era importante, soprattutto di fronte ad una situazione tanto articolata quanto quella che erano costretti ad affrontare quell'oggi.
    Si rivolse dunque nuovamente alla platea, cominciando a camminare a testa china di fronte ad ognuno dei presenti.

    Quale lo scopo del muro illusorio, allora? Perché, rubando le parole all'Auror Crane, non esigere una barriera fisica per tenere i viandanti lontani da ciò che nascondevano?
    Di seguito, per voi, ulteriori domande. Se volete, potete provare a rispondervi per iscritto, di modo da riordinare le vostre idee.


    Mosse dunque il suo catalizzatore in direzione della lavagna, su cui, accanto alla piantina delle nuove segrete, apparvero alcune domande.

    CITAZIONE
    Che tipo di magia ha scatenato le tenebre oscure e illusorie? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?
    Che tipo di magia ha scatenato la pioggia di sangue acido? Cosa ci dice del mago o della strega che le ha castate?
    Che tipo di magia ha scatenato l’odio negli studenti? e l’avvento dell’onda d’acqua? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?
    L’intervento dei Docenti nelle Segrete ha dimostrato che è possibile limitarne gli effetti. In che modo è possibile attraversarle senza subire gli effetti della piaga personale, se esiste?

    Scadenza 6 Marzo incluso: Vi invito a rispondere alle domande di Sofocles, prima di porne di vostre, perché ognuna delle ipotesi formulate può essere utile ad avvicinarci sempre di più alla risoluzione del problema. Chi si unisce adesso alla riunione può asserire di esservi dal principio, rispondendo o meno alle domande del primo e del secondo turno. Leggete bene il post, e ricordate che se volete potete provare a rispondere alle ultime domande per iscritto, dando per scontato di restituire il foglio a Sofocles dopo la compilazione.
    Rispondete alle domande senza preoccuparvi troppo!
    Fra i PG attualmente attivi che possono unirsi alla riunione, vi sono:

    Zacharias A. Fletcher (Mago Custode)
    Dorothea Cora Witchburn (Incantatrice ordinaria)
    Elijah Nott (Esperto incantatore)
    Mikal Levischmiedt (Grandastronoma, Custode degli elementi, esperta incantatrice)
    Amalia Harp (Tracciante, illusionista suprema)
    Mavis Nox (Incantatore ordinario)
    Samara Jiselle Wordsworth (Esperta di Arti oscure)
    Andrew E. Laeddis (Esorcista, tracciante, custode)
    Caleb Walker (Mago custode, esperto incantatore)
    Sam Fairfax (pozionista ordinaria, apprendista custode)
    Eloise Hunt (Strega custode)
    Narcissa Harp (Strega custode, incantesimi I)
    Kaiser Addams (Incantatore ordinario, mentalista)
    Martin A. Campbell (incantatore ordinario)
    Viktor Navorski


    Edited by Sofocles Sapiens - 1/3/2021, 08:20
     
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    Augustus conosceva veramente poco di Amestris benché ne fosse stato Docente per un certo periodo di tempo. Le informazioni date da Sapiens erano parecchio interessanti, e le appuntò sulla sua pergamena tenuta ferma grazie al moncherino.
    Si chiese se coloro che avevano abitato l'Abbazia fossero semplici monaci, oppure dei maghi, ricordando il vecchio fantasma di Tassorosso, l'eterno Frate Grasso. Che ci fossero loro, in qualche modo, dietro la creazione delle Segrete e delle magie che si celavano al loro interno? Probabilmente non lo avrebbe mai scoperto, o meglio: se fosse stata un'informazione rilevante, era certo che Sapiens, dall'alto delle sue conoscenze, ne avrebbe parlato anche in quell'occasione.
    Ciò che si sapeva con più certezza era che Harmony fosse stato fra i suoi fondatori, e allora un pensiero fu inevitabile: che avesse costruito lui le segrete? Ma quanto era consapevole delle maledizione che celavano?
    Peccato non poterlo contattare per porgli direttamente quelle domande.
    Augustus venne riportato alla realtà dallo stesso Sofocles, cercando di dare delle risposte più o meno plausibile a quelle domande insistenti.

    Perché, rubando le parole all'Auror Crane, non erigere una barriera fisica per tenere i viandanti lontani da ciò che nascondevano?

    Forse perché non era necessario tenerli lontani.
    Forse perché qualcuno, magari chi ha posto quelle stesse maledizioni, voleva comunque avere un modo facile ed immediato di attraversarle...


    Cercò di immedesimarsi nei panni di chi aveva creato quelle difese, chiedendosi perché lui, al posto suo, avrebbe eretto difese flebili ed illusorie anziché forti e concrete. Quella che aveva dato, gli sembrava l'unica risposta plausibile: arrivare a quel punto delle segrete era già abbastanza improbabile. Poggiarsi su quel muro, poi, lo era ancora di più; oppure ancora, il mago o la strega incantatori, erano molto più bravi nella creazione di illusioni che nell'erezione di veri muri cementati.
    Osservò dunque Sapiens aggiungere domande alla lavagna, scegliendo di scrivere le sue risposte come suggerito, perché quel genere di argomenti richiedevano un tipo di concentrazione a cui difficilmente poteva dar vita senza risultare disordinato e caotico nell'esposizione.
    Iniziò a leggere nella mente, prima di mettere per iscritto i suoi pensieri, prendendosi il tempo di cui aveva bisogno.

    Che tipo di magia ha scatenato le tenebre oscure e illusorie? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Non credo esista un incantesimo specifico per creare una maledizione di questo genere. Ma di certo si tratta di una maledizione, una maledizione volta a debilitare chiunque avesse scavalcato il muro illusorio da un punto di vista mentale ed emotivo più che fisico.
    Il mago o la strega che le ha castate sarà stato di certo un pezzo di m un grande esperto delle arti illusorie.

    Che tipo di magia ha scatenato la pioggia di sangue acido? Cosa ci dice del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Anche questa è una maledizione: se c'è di mezzo del sangue, molto probabilmente c'è di mezzo anche magia ignota, arcana e tendenzialmente oscura. Lo scopo di chi l'ha castata era quello di debilitare anche fisicamente chiunque si trovasse nelle segrete, dopo aver provato a indebolire mente e cuore.
    Sempre che fossero riusciti ad uscire illesi dalle tenebre...

    Che tipo di magia ha scatenato l’odio negli studenti? e l’avvento dell’onda d’acqua? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Magia sensoriale, nel primo caso. Molto simile alle più banali che mirano a rendere felice il bersaglio, o triste, o calmo nel caso delle creature magiche. Lo scopo, a mio parere, era rendere nulla la possibile collaborazione fra più maghi che fossero giunti insieme fin lì, superando le difese precedenti; oppure ancora, ma non ne abbiamo le prove, portare l'unico mago superstite ad odiare se stesso – unico presente – ad odiare se stesso, ed eliminarsi da solo eliminando il problema. Questo supporrebbe che lo scopo di chi ha castato le maledizioni, era togliere di mezzo chiunque si avvicinasse alle segrete, che a questo punto sarebbero un luogo scrigno di qualcosa di evidentemente importante da proteggere a tal punto. Che non abbia colpito i docenti a causa della maggiore presenza a loro stessi?
    L'acqua, probabilmente, sarà stato il colpo di grazia. Come se le segrete reagissero al pensiero di chi aveva posto inizialmente quelle maledizioni nelle Segrete.

    L’intervento dei Docenti nelle Segrete ha dimostrato che è possibile limitarne gli effetti. In che modo è possibile attraversarle senza subire gli effetti della piaga personale, se esiste?

    CITAZIONE
    Un protego Horribilis, Totalum o Maxima dovrebbe essere in grado di allontanare qualsiasi incantesimo oscuro, fatta eccezione per le maledizioni senza perdono.
    Bisogna solo sapere quali sono i confini da attraversare con la protezione di quella magia, ché altrimenti non si potrà fare a meno di diventarne succube. Non è comunque certo che questo genere di maledizione sia gestibile dai sortilegi sopracitati.
     
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    Come suo solito, Aiden non aveva troppo rispettato le regole ed aveva lasciato che la sua mente vagasse oltre, provando a rispondere a quesiti non ancora posti, a domande che lui stesso aveva elaborato, ma quel suo modo di fare non avrebbe aiutato nessuno, tanto meno la buona riuscita di quella riunione.
    Annuì come per scusarsi del suo comportamento, senza però farlo veramente, limitandosi ad ascoltare e a leggere ulteriori domande che erano comparse sulla lavagna, chinando il capo e provando a scrivere di getto, rispondendo con le prime sensazioni che gli venivano in mente.

    Che tipo di magia ha scatenato le tenebre oscure e illusorie? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Sicuramente una maledizione, qualcosa che agisce sulla mente e sulle percezioni di chi ne è vittima. Non ci sono danni fisici evidenti, ferite o contusioni, ma la mente ne è affetta in modo profondo. Chi ha prodotto questa maledizione è in grado di modificare la realtà e rendere tali illusioni molto reali ma soprattutto capaci di colpire la mente in modo radicale.

    Che tipo di magia ha scatenato la pioggia di sangue acido? Cosa ci dice del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Si tratta di magia oscura, per debilitare e ferire chiunque passi in quella zona. Chi ha castato tale incantesimo deve esser un conoscitore della magia oscura, tante cose sembrano indicarlo e questa pioggia non fa che confermarlo, per me.

    Che tipo di magia ha scatenato l’odio negli studenti? e l’avvento dell’onda d’acqua? Cosa ci dicono del mago o della strega che le ha castate?

    CITAZIONE
    Si tratta di magia sensoriale, capace di instaurare l’odio verso chiunque. La cosa che mi preoccupa è la sua durata, perché leggendo nei registri dei piagati, questo effetto non è svanito cosi rapidamente come ci si sarebbe attesi, questo può significare o un incantesimo talmente specifico e complesso da averne potenziato la durata e/o una potenza magica disarmante di chi lo ha creato. L’acqua era la trappola finale? Per rendere come topi in una casa allagata, chiunque fosse arrivato incolume li?

    L’intervento dei Docenti nelle Segrete ha dimostrato che è possibile limitarne gli effetti. In che modo è possibile attraversarle senza subire gli effetti della piaga personale, se esiste?

    CITAZIONE
    La Magia Bianca è ciò che ci protegge da quella oscura, dalle maledizioni e dai loro effetti devastanti. Un conoscitore di questa branca di magia dovrebbe esser capace di resistere e limitare enormemente i suoi effetti, perché se cosi non fosse, ci troveremmo di fronte a qualcosa di inarrestabile e devastante, ma io non credo sia cosi. Gli studenti non sono in grado di proteggersi, la loro conoscenza della Magia Bianca è limitata e spesso la è anche per maghi adulti. La cosa però che mi da da pensare sono le piaghe personali. Come agiscono? Sono causali o si legano a qualcosa di intrinseco del mago che le subisce? Se fossero casuali, forse la magia Bianca potrebbe fermarle facilmente, ma se cosi non fosse? Fino a che livelli della psiche e del corpo esse colpiscono?
     
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    Dinanzi alla loro scarsa disciplina e utilità il magnifico Rettore, Sophocles Sapiens, fu costretto a creare dei compiti in classe per canalizzare a dovere la loro attenzione.
    Con la piuma fra le dita già inchiostrata e la pergamena ancora intonsa, Catherine si sentì quasi umiliata e, al tempo stesso, non poté che dar ragione ai metodi improvvisati dal sapiente studioso per quella riunione.
    Il Ministero pretendeva risposte, non altre domande; Sapiens non voleva scontentarlo.

    Gli servono abbastanza dati per formulare tesi e contromisure abbastanza promettenti o non daranno mai il via libera a un altro sopralluogo delle Segrete.

    Ipotizzò lei, mentre osservava le domande si Sapiens scritte col gesso sulla lavagna dinanzi a loro. Quel brainstorming non poteva assolutamente risolversi con un nulla di fatto.

    CITAZIONE
    1) Le Tenebre sono frutto di una maledizione simile a [...]

    Catherine iniziò a descrivere una complicata Arte Oscura che lei stessa aveva evocato lei stessa durante una lezione di Difesa contro le Arti Oscure nel Corridoio del Primo Piano dell'Accademia: si trattava di un particolare tipo di magia più innocuo rispetto a quello che gli Studenti avevano affrontato nelle Segrete, poiché essa si limitava semplicemente ad assorbire la normale luce, senza produrre nessun altro malessere in chi l'attraversava.

    CITAZIONE
    [...] La luce prodotta da un Patronus corporeo dovrebbe esserne immune. Le Tenebre delle Segrete, inoltre, si sono rivelate capaci di evocare nella mente degli studenti voci, che appartenevano ai loro cari. Non si tratta solo di una semplice Illusione sonora, ma anche di una magia capace di sfruttare i ricordi del malcapitato che ne è vittima. Non ci troviamo dinanzi a un maestro delle Arti Oscure e delle Illusioni, ma ha anche doti sviluppate da Legilimens. Si denota dall'uso di queste magie un modo di agire da sadico, tanto volto a disorientare, quanto a intimorire chi osa mettersi a confronto con lui o lei.

    Catherine, che sperò di non essere stata troppo prolissa per Sapiens, si trovò a pensare che grazie a quelle domande poteva realmente esprimere tutto il suo sapere, senza doversi preoccupare di rendersi fruibile ai presenti. Sophocles era, infatti, più che capace di comprendere un gergo più tecnico.

    CITAZIONE
    2) La magia della Pioggia di Sangue Rossa dev'essere similare a: quella prodotta da un Maleficio Griffendo, se si prende in considerazione la corrosione; quella di un Incantesimo Meteorologico, se all'attenzione è posto l'aspetto con cui essa si è manifestata.
    Un mago o una strega che evoca questa magia dimostra cautela: è chiaro, infatti, che essa sia volta a debilitare l'invasore; non si cerca un confronto equo.

    Il Rettore intendeva forse profilare chiunque avesse generato quel luogo oscuro oltre che le magie di cui si era servito?

    CITAZIONE
    3) La Magia che ha instillato l'odio negli studenti credo si sviluppi similmente a un Incantesimo Sensorum anche se per effetti è estremamente simile a un Distillato della Discordia.
    Utilizzare questo tipo di risorsa deve farci riflettere: essa è volta esclusivamente a ostacolare qualsiasi tipo di collaborazione. Deduco quindi che sia praticamente impossibile agire efficacemente sulla struttura triangolare, identificata come porta, se si è da soli. La cooperazione potrebbe essere l'unica chiave per far fronte alle Piaghe da lei generate.

    A Catherine parve evidente che lo scopo dell'acqua fosse quello di dividere chiunque intendesse esplorare quel luogo in gruppo.

    CITAZIONE
    4) Utilizzare Sortilegi Scudo avanzati, come Protego Horribilis, e rivestire con queste magie difensive i vestiti di chiunque oserà metter di nuovo piede nelle Segrete grazie all'Aritmanzia o al Magiartigianato è necessario, ma non sufficiente. Non credo, infatti, che questa soluzione possa impedire di essere colpiti da una delle Piaghe o possa contrastare l'odio o le tenebre.
    Come ho suggerito nella prima risposta, per quest'ultime è necessario ricorrere a un Patronus corporeo. Sono abbastanza incline, inoltre, a ritenere che l'Occlumanzia possa mantenere lucido chi le attraversa. L'odio, invece, potrebbe essere tamponato grazie al Distillato dell'Amicizia, una Pozione sensoriale piuttosto avanzata.
    Credo che per esplorare le Segrete, inoltre, si renda necessaria la presenza di maghi capaci di comunicare attraverso i loro Patronus; non esiste barriera fisica e magica che questo guardiano luminoso non oltrepassi.
    Abscindens Tormenta, evocato da un Esorcista, attenua gli effetti negativi di qualsiasi Piaga, ma è molto dispendioso in termini di energie.

    Dopo aver concluso di scrivere, Catherine consegnò la propria pergamena al Rettore e attese assieme agli altri partecipanti di quella Riunione il proseguimento della stessa.
     
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    Socchiuse gli occhi mentre ascoltava gli altri, massaggiandosi distrattamente una tempia con una mano mentre con l'altra ancora giocherellava con la piuma. C'era un pensiero che le dava il tormento. Prese un foglio, le informazioni che Amalia Harp aveva dato sulle segrete. "Dati i precedenti", aveva detto. Ridendo e scherzando pure James aveva commentato che quel posto sembrava maledetto. Con inquietante regolarità si ricevevano notizie di fatti accaduti nella scuola o direttamente collegabili ad essa. Certo, era facile raggruppare un numero indefinito di avvenimenti col senno di poi, avvenimenti che probabilmente erano del tutto casuali. Però per qualche motivo quel pensiero continuava a pungolarla e il fatto che non fosse l'unica a pensare che quel posto fosse "maledetto" non la rassicurava.
    Si sentì profondamente fuori luogo, in quel posto. Stava cercando di essere d'aiuto ma le sue conoscenze erano estremamente limitate e in quella situazione servivano competenze immensamente vaste, che lei chiaramente non aveva.
    Non bastasse, tutta quella cosa non aveva un minimo di senso.
    Scarabocchiò distrattamente su angolo del foglio mentre rifletteva. Per quel che poteva vedere, le situazioni erano due: o quella sezione delle segrete - dalla parete illusoria a quella porta misteriosa - era stata maledetta/incantata/quel che era prima della costruzione della scuola oppure dopo. Nel primo caso, come nessuno se ne fosse accorto era una bella domanda. La presenza del lago non era una giustificazione per essersi lasciati sfuggire qualcosa di così potente. Quella sezione di tunnel poteva far parte di quell'abbazia medievale, che quindi in qualche modo era stata accorpata al nuovo castello, portandosi dietro maledizioni e annessi. Di nuovo, come nessuno se ne fosse accorto era un mistero.
    Nel secondo caso, una sezione dei sotterranei del nuovo castello era stata volutamente isolata dal resto e maledetta. Questo spiegherebbe come nessuno se ne sia mai accorto prima: non c'erano motivi per girare per quei sotterranei infiniti, quindi bloccarne una parte con un muro illusorio che dava la sensazione di aver raggiunto un vicolo cieco aveva senso. Quello che non aveva per niente senso era perché diavolo farlo li, in una scuola? Era un sistema di sicurezza per qualcosa? Ma allora perché il muro spingeva le sue vittime in avanti invece di bloccarle nella prima sezione, in preda alle urla dei loro cari? Era una trappola? Di nuovo, per cosa? Fino a quel momento nessuno si era mai accorto di quella sezione e se non fossero stati così stupidi da essersi spinti così avanti forse nessuno se ne sarebbe mai accorto. Quindi un po' troppo elaborata come trappola se alla fine non intrappolava nessuno.
    Quello che fino a un attimo prima era stato un semplice fastidio si trasformò in un irritante mal di testa.
    Con un sospiro provò a dare risposta alle domande poste da Sapiens, pur sapendo che sarebbero stati dei vaghi ragionamenti senza capo ne coda. Erano domande troppo specifiche per una situazione di cui non avevano neanche una vaga spiegazione.

    CITAZIONE
    Per quanto contorta come idea, questa sembra una sorta di "selezione naturale":
    Prima tutte le vittime vengono "contagiate" da queste piaghe - stessa causa ma effetti tutti diversi (forse perché ha reagito con personalità differenti? La piaga ha incontrato e interagito con qualcosa di diverso in ogni soggetto, causando sintomi così diversi?)
    Tenebre e illusioni: le vittime già debilitate dalla piaga si ritrovano in una situazione di privazione sensoriale. Quindi, oltre a dover affrontare il loro corpo/mente che non agisce come dovrebbe si ritrovano senza la possibilità di guardarsi attorno. A questo si aggiunge l'illusione uditiva, il dover ascoltare i propri cari chiedere aiuto ma senza la possibilità di poterli aiutare (un'alternativa alla Maledizione del Terrore?)
    Pioggia di sangue: in un modo o in un altro le vittime avrebbero dovuto raggiungere questo punto (anche senza l'aiuto dei compagni a spronarli a proseguire c'era pur sempre il muro che li spingeva ad avanzare). Raggiunto questo punto lo stato mentale delle vittime doveva essere assolutamente devastato (piaghe + oscurità + le illusioni). Solo i più tenaci sarebbero riusciti a mantenere la concentrazione per superare anche questo ostacolo. Forse, fossero stati studenti più piccoli o in un numero inferiore, non sarebbero riusciti ad aiutarsi a vicenda e a superare la pioggia. Sembra un'alternativa alla Maledizione della Neve Acida, solo che mentre nella "stanza" precedente l'obiettivo sembrava distruggere la mente delle vittime, qui lo scopo era debilitare fisicamente i malcapitati.
    Odio: che tipo di magia possa agire così drasticamente su una persona, non ne ho idea. Sembra che lo scopo sia di allontanare i soggetti l'uno dall'altro. Più sono legati, maggiore è l'odio provato. (ovvio, a cosa servirebbe far odiare due persone che già non si sopportano?) Chissà cosa succederebbe se si provasse a riunirli nella stessa stanza? La parte più interessante è che in questo punto si hanno avuto due situazioni totalmente distinte tra studenti e adulti: entrambi hanno la loro piaga, ma in questo punto i primi sono stati colpiti nuovamente da qualcosa che influisce sulle loro emozioni (allontanandoli gli uni dagli altri), mentre gli altri - gli adulti - sono stati fisicamente allontanati da quel luogo. Perché separare i primi ma allontanare soltanto i secondi? Perché non usare lo stesso metodo per entrambi? Se si segue la teoria della "selezione naturale" soltanto i più forti avrebbero raggiunto questo punto, per poi venir o allontanati gli uni dagli altri (se studenti, nella prima tornata) o buttati fuori (se adulti, nella seconda tornata). Forse soltanto i più forti che sapessero passare oltre l'odio reciproco avrebbero potuto proseguire?
    Cosa ci dice sul mago o la strega: che è un sadico bastardo.
    Come evitare la piaga personale: attraversare tutte le "prove" fisiche è possibile, con uno Scudo abbastanza potente, ma finché non si capirà esattamente che cosa provoca le piaghe non è possibile avere una risposta precisa. Anche lo Scudo più potente non è infallibile.
     
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    Forse perché non era necessario tenerli lontani.
    Forse perché qualcuno, magari chi ha posto quelle stesse maledizioni, voleva comunque avere un modo facile ed immediato di attraversarle…


    Molto interessanti i vostri suggerimenti.
    Davvero molto interessanti.
    Credo sia chiaro a tutti che chi ha costruito le segrete e posto le maledizioni, sempre che si tratti della stessa persona o di un’unica persona, fosse un mago oscuro, esperto di illusioni, probabilmente anche di legilimanzia e magia sensoriale.


    Con un colpo deciso di bacchetta Sofocles portò a sé tutti i fogli compilati dai presenti. Gli diede una lettura veloce, accompagnando lo sguardo incuriosito ad espressioni facciali piuttosto esplicite, laddove i suoi occhi si poggiavano su proposte interessanti. Le avrebbe passate in rassegna una ad una, rivolgendosi all’intera platea oltre che ai diretti interessati.

    La Magia Bianca, seppur potenziata, dovrebbe riuscire a proteggere dalle piaghe personali.
    Certo, recarsi in loco per testare rimane comunque un rischio. Ma considerato l’uso favorevole del Sortilegio Scudo Magico sulla maledizione del sangue acido, credo ci siano buone possibilità di difesa anche da questa maledizione.


    Il che consentiva loro anche di sapere già che tecnica usare nel tentare di farsi largo entro la porzione di Segrete incantata dal sangue acido.
    Si voltò dunque verso Catherine Nott, compiaciuto in maniera particolare del suo intervento.

    Ottimo il suggerimento sull’uso del Patronus per difendersi dal buio, Professoressa Nott.
    Capace di portare luce agli occhi e anche al cuore…
    Lo stesso vale per le intuizioni sulla necessità di collaborazione dinanzi la porta, e il tentativo di chi ha posto la maledizione dell’odio di impedirlo.
    Preziosi anche i suoi spunti finali. Credo, tuttavia, che la piaga dell’odio non sia più attiva, sostituita in qualche modo dall’avvento dell’onda dopo l’arrivo dei Docenti.


    Il resto delle supposizioni apparivano per lo più sensate, tanto da non trovarvi nulla da obiettare; anzi, sembravano dar conto della maggior parte dei quesiti a cui Sofocles li aveva sottoposti.

    Precisa anche l’idea che il mago o la strega oscuri abbiano voluto progressivamente debilitare gli intrusi a livello personale, mentale, fisico, percettivo.

    Cominciò dunque a camminare con le mani giunte dietro la schiena senza guardare nessuno in particolare, prima di fermarsi esattamente al centro della platea, pronto a rivolgere ai presenti le ultime domande.

    A questo punto, ho poche altre domande da porvi.
    In che modo, a vostro parere, è possibile superare incolumi le tenebre misteriose, il sangue acido, l’odio, se ancora presente, e l’onda d’acqua?


    Scadenza: 11 Aprile incluso
    State per ricevere dei sussurri interiori dal Tessitore… i vostri PG infatti, dopo avere ascoltato i suggerimenti degli altri e le sollecitazioni di Sofocles, hanno maturato delle nuove ipotesi in base alle conoscenze e alle capacità di intuito in loro possesso.
    Potete sfruttarli ON ovviamente, ma in che modo?

    - Alcuni suggerimenti sono delle domande dirette volte a far riflettere voi player nel tentativo di trovare da soli la risposta. Sono, dunque, un tentativo di indirizzamento verso una strada più corretta;
    Altri suggerimenti, invece, sono delle affermazioni più o meno esplicite che potrete riportare nel pensato, nel narrato, ovviamente in maniera coerente al vostro PG (non dovrete certo fare copia incolla!) e, se volete, aggiungervi altro che gli stessi suggerimenti vi suscitano.
    Considerato che alcuni di voi hanno ricevuto fino a un massimo di 8 suggerimenti, sarebbe impossibile che tutte queste intuizioni vi giungano nell’arco di 5 minuti (durata approssimativa temporale di un post), per cui potrete procedere nel modo seguente: ad ogni post potete inserire un massimo di 3 suggerimenti. Vien da sé che per inserire i restanti, sempre che non siano nel mentre stati scritti da altri, dovrete postare ancora (approfittando del Post o Croce!); il consiglio che vi diamo è di privilegiare i suggerimenti legati principalmente al vostro ambito di riferimento, lasciando quelli generici ad altri o per un eventuale secondo post.
    Potete allora fare più post, anche di seguito, senza aspettare la mediazione di Sofocles; lui vi ascolterà e appunterà ogni cosa che direte prima di fare un commento finale.
    I suggerimenti sono stati mandati a tutti i PG in possesso di Titoli inerenti alle 3 riunioni, e non soltanto a coloro i quali hanno partecipato fino ad ora attivamente. In questo modo chiunque dei sopracitati può ancora unirsi alla riunione, fingendo di esservi stato fin dall’inizio, e partecipare attivamente alla riunione.
    Per i PG che partecipano a due o tutte le riunioni, sappiate che alcuni suggerimenti potrebbero ripetersi, per cui scegliete con coerenza quale utilizzare in quale riunione, considerata la loro ambientazione differente (prima viene la riunione I, poi la II, poi la III)
    Si raccomanda di non effettuare metagame attraverso divulgazione o consulti OFF sui suggerimenti, in quanto non è detto che due PG abbiano ricevuto o vogliano parlare degli stessi input ricevuti via MP.

    Dorothea Cora Witchburn (Incantatrice ordinaria)
    Connor S. Rigby
    Elijah Nott (Esperto incantatore)
    Amalia Harp (Tracciante, illusionista suprema)
    Mavis Nox (Incantatore ordinario)
    Samara Jiselle Wordsworth (Esperta di Arti oscure)
    Andrew E. Laeddis (Esorcista, tracciante, custode)
    Caleb Walker (Mago custode, esperto incantatore)
    Sam Fairfax (pozionista ordinaria, apprendista custode)
    Eloise Hunt (Strega custode)
    Narcissa Harp (Strega custode, incantesimi I)
    Kaiser Addams (Incantatore ordinario, mentalista)
    Martin A. Campbell (incantatore ordinario)
    Jade Queen
    Emily Williams
     
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    Lasciò cadere la piuma per passarsi entrambe le mani sul volto. Per l'ennesima volta da quando aveva deciso di collaborare si chiese chi diavolo gliel'avesse fatto fare, poi una vocina in fondo alla testa le ricordò che in teoria aveva ancora una coscienza, e che sarebbe stato carino dimostrarlo di tanto in tanto facendo qualcosa di utile.
    Non che si stesse rendendo molto utile, ma contava il pensiero, giusto?

    Per l'onda d'acqua - se si tratta di semplice acqua - dovrebbe bastare una qualche barriera fisica - rispose all'uomo, iniziando dalla fine come suo solito. Un muro, o qualcosa di simile, a deviare la corrente dell'acqua fino a quando non è passata la parte più pericolosa. Si può usare un Incantesimo Testabolla tanto per essere più sicuri e nel caso l'acqua allaghi completamente quella sezione.

    Iniziava sempre dalla fine, per qualche motivo, ma comunque per quanto non le piacesse l'acqua continuava a restare un elemento in cui si trovava molto bene.
    E quello era il massimo dell'aiuto che era in grado di fornire, per il momento.
    Sfogliò distrattamente i suoi appunti, le relazioni varie, mentre una sensazione strana la forzava a cercare qualcosa tra quelle carte anche se non sapeva di cosa si trattasse. Quello non era il suo campo di battaglia preferito. Lei era abituata ad un altro tipo di conflitto, non quello dietro a un tavolo armati di cervelli. Avesse avuto un bersaglio a cui mirare sarebbe stato più semplice, ma anche se avevano un qualcosa da sconfiggere - quelle piaghe - era un concetto troppo vago per lei.
    Rigirò un foglio su cui aveva scritto appunti senza senso, neanche per lei, per poi rigirarlo di nuovo. Cos'era che mancava? Oltre a una valanga di risposte e una tazza di caffè, ovviamente.

    Abbiamo una mappa dei sotterranei? - si ritrovò a chiedere. Quei sotterranei sono li almeno dalla costruzione della scuola. Forse con una mappa di quel labirinto potremmo capire a cosa servisse quella parte dei sotterranei - o almeno come intendessero utilizzarla - e forse un accesso secondario a quella sezione. Forse c'è una strada alternativa al "dietro la porta".

    Non aveva molta esperienza nell'ambito dell'architettura, ma aveva molta esperienza nel cercare i punti deboli di un edificio e se c'era una cosa che aveva imparato era che i corridoi coi vicoli ciechi non piacevano a nessuno.
     
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    Chi l’aveva conosciuta ai tempi della scuola avrebbe forse faticato a riconoscerla.
    Mancava da Amestris da così tanto tempo che quel luogo un tempo familiare, era diventato estraneo, come probabilmente sarebbe stata lei per la maggior parte delle persone riunite in quel consesso.
    Tornare nel Regno Unito era stato bizzarro.
    Ma non era forse quello uno strano scherzo del destino, l’ennesimo? Ritrovarsi a parlare di piaghe ancora aperte e non rimarginate? Proprio lei che era rientrata per affrontare le sue?
    Un accenno di sorriso le increspò le labbra, mentre con braccia conserte e in disparte aveva ascoltato e bevuto ogni singola parola spesa in quella sala. Trovarsi lì, addirittura essere invitata per approfondire quanto era accaduto e gli effetti nefasti di chi aveva avuto la sfortuna di incappare nell’ennesimo Halloween maledetto, Jade lo considerava un onore.
    Tacque sulle prime domande che vennero poste da Sapiens, troppo in soggezione di fronte a veri luminari. Aveva scorto la sua vecchia insegnante di Difesa, la preferita e la più temuta da Jade, e qualche altro volto noto, ma aveva passato troppo tempo lontana dal Regno Unito per conoscerli tutti.

    Illusioni…

    Ne era stata vittima anche lei in uno degli Halloween maledetti di Amestris. Jade era convinta che era quella data a rinforzare la magia oscura che si generava. Non era un caso... I Babbani erano spesso sottovalutati dai maghi, come le loro credenze. Per i Babbani quella notte non era una notte qualunque: gli spiriti uscivano fuori dalle loro tombe e per una volta il male prevaleva sul bene.

    Tutto è sinistro ed oscuro.

    Le puntualizzazioni di Sapiens la fecero tornare alla realtà: il rigore logico era paragonabile a quello che c’era durante una partita di scacchi magici. In quello che aveva letto e sentito c’erano troppe cose che non combaciavano, logicamente parlando. Una maledizione aveva colpito gli studenti ma non i professori. Un muro si era aperto senza un apparente perché. Le piaghe pur originate dalla medesima maledizione avevano colpito tutti in modo differente.
    Per ora nella sua testa c’era solo caos…
    Sospirò, passandosi nervosamente una mano tra i capelli rosso fuoco.
    Si trovò a concordare con l’auror Crane, oltre che con la Nott, annuendo alle loro affermazioni sulla natura illusoria degli incantesimi. Forse per il tipo di studi sulle Magie Mentali che aveva intrapreso era certa che l’origine di tutto fosse proprio lì: nella mente. Non altrove. E fu in quel momento che prese il coraggio e parlò. Se ciascuno era lì, ciascuno doveva portare il suo contributo, per piccolo che fosse.

    Se le maledizioni sono delle illusioni oscure, forse non è il luogo la causa, almeno a mio parere. Le segrete sono come una scacchiera… usò una metafora …sono il piano di gioco. La o le maledizioni sono sempre state lì silenti, fino a quando qualcuno o qualcosa non le ha innescate. Una magia illusoria così potente ed oscura da alterare la percezione della realtà, sia per la pioggia di sangue acida, che per le piaghe, che per l’odio ed immaginiamo anche per l’acqua. E concordiamo quasi tutti nel ritenere che lo scopo fosse quello di dividere, separare, fino a mettere l’uno contro l’altro chi arrivava alla porta. Metterli, insomma, in una condizione tale da non poter collaborare per aprirla.

    Trasse l’unica conclusione per lei ovvia rispetto a tutto quanto era stato detto finora, fissando Sapiens in particolare.

    Di conseguenza, per aprire la porta è necessaria la collaborazione di tutti.

    Calcò le parole con convinzione.

    Ma allora, come mai i Docenti non hanno subito la piaga dell’odio, al contrario degli studenti? C’è qualcosa che non torna… Forse conviene rileggere in modo più approfondito i verbali.

    Esitò, alzando gli occhi timorosa su Sapiens. Aveva risposto ad una domanda con un’altra domanda, ma le pareva un punto importante, come se non stessero adeguatamente osservando tutti i pezzi a loro disposizione sulla scacchiera, prima di fare la loro mossa.

    Ehm… avrei un’altra considerazione da fare. La magia delle Case di Amestris è un mistero sul quale possiamo solo fare supposizioni. Forse sarebbe utile cercare le risposte da …altri.

    Ormai era in ballo, quindi decise di esternare una sua personalissima considerazione al riguardo. Un altro pezzo sulla scacchiera.

    In una delle deposizioni, se non ricordo male, viene citata ad un certo punto la presenza di uno dei fantasmi del castello e gli stessi docenti sono stati avvertiti di ciò che accadeva nelle segrete sempre dai fantasmi. Ora, comprendo che possa sembrare stravagante e poco ortodosso, ma… vista la gravità della situazione in cui ci troviamo… ecco… non potrebbe essere utile rivolgersi proprio a loro? Il Ministero ha interrogato tutti, ma non mi pare di aver letto nulla sui... fantasmi.

    Alla fine aveva deciso di buttarsi! Aveva esagerato? Si era lasciata trasportare dalla fantasia?
    Nella sua permanenza ad Amestris, da bambina, non aveva mai chiesto a Donna Fireflies - ad esempio - perché era lì, proprio con la casata del Fuoco o la sua storia. Era certa però che i fantasmi conoscessero quel castello e la sua magia meglio di chi lo aveva creato.
    Avevano a che fare con un mago oscuro sadico e potente, un Legilimens, concordava su questo con Sofocle Sapiens e tutti gli altri che l’avevano ipotizzato. Forse erano più d’uno. Un brivido le corse lungo la schiena.
    Nulla doveva rimanere intentato o taciuto.
    Fosse anche la follia di una diciannovenne!

    Edited by Jade Queen - 31/3/2021, 08:06
     
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    Aiden rimase ad ascoltare gli altri, le loro supposizioni ed i pensieri che liberamente circolavano in quella sala, oltre ad essere di grande stimolo per i propri pensieri, lo aiutavano a ricordare ciò che era stato in passato e forse, se tutto fosse andato come in cuor suo desiderava, una scintilla per formare l’uomo del domani.
    Era cosi strano per lui ritrovarsi in mezzo a tutta quella gente, interagire con loro ed esser trattato nuovamente come un essere umano, quando lui stesso non si era sentito tale per troppo tempo.
    Vedere quei giovani maghi e giovani streghe impegnarsi cosi tanto, provare a comprendere ‘inspiegabile, credendo fortemente in ciò che stavano facendo, aprì un piccolo varco nel suo cuore e nelle memorie di quel passato dal quale fuggiva da troppo tempo, come aver appena osservato un flebile ricordo nello specchio, che però non mostrava la persona che era oggi, ma qualcosa di più luminoso e non vuoto come il corpo senza speranza che ora sentiva di avere.
    Non era però quello il momento di lasciarsi trasportare dalle emozioni, non era li per quello.
    La sua mente elaborò un pensiero, che la sua boccà formulò in parole

    Io tornerei ad un fatto chiaro ormai a tutti e sul quale forse non ci siamo soffermati nel modo giusto

    Prese la parola dopo la giovane ragazza a lui sconosciuta, che nonostante l’età sembrava avere una mente fina, anche se fino ad ora era rimasta in silenzio, forse per timidezza o per evitare di sparare nel mucchio, qualità tutte a lui estremamente care.

    Perchè i professori non son stati toccati dall’odio, mentre hanno subito tutto il resto?

    Ci aveva pensato rapidamente, come se un piccolo sussurro di curiosità avesse raggiunto la sua mente

    Io credo che tutto ciò che si nasconde li sotto sia stato creato per gli studenti e loro soltanto. Non so se sia una prova, una sfida o qualcosa di totalmente diverso, ma la distinzione è troppo chiara per non essere interpellata dai nostri pensieri.

    Forse la sua era solo una supposizione o un’altra idea inutile, ma valeva la pena condividerla con gli altri

    Sulla porta sono visibili i simboli delle Casate di Amestris giusto? Chi appartiene a quelle Casate? Gli studenti e loro soltanto. La porta è per loro, cosi come le segrete, nel bene e nel male.

    La sua mente si accese e con essa una curiosità che sembrava sopita nel tempo

    La maledizione dell’odio era più forte quanto più intenso era il legame tra gli studenti e quale legame è più forte se non quello tra compagni di Casata? Ai miei tempi io amavo i miei fratelli Grifondoro, avrei dato la vita per loro e..

    Sentì un peso enorme stritolargli lo stomaco, spingendolo a fermarsi di colpo, quasi se fosse stato colpito da un potente schiantassimo, chiudendo gli occhi e cercando di ricacciare quei pensieri nelle profondità da dove erano venuti.
    “Non ora, non puoi permettertelo”
    Riprese a parlare, ma tralasciando la frase lasciata incompiuta

    Se la porta e le segrete richiedessero un altro tipo di collaborazione per poter esser superate? Non tra fratelli ma tra nemici. E se le casate dovessero collaborare tra loro? L’odio potrebbe non colpire in quel caso? E per collaborare intendo farlo davvero, non solo obbligati dalla paura e dalla fuga, ma con uno scopo ed una forte volontà nel farlo.

    Guardò attorno, come per cercare ulteriori spunti o collegamenti a quel flusso di idee da lui generato
     
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18 replies since 13/2/2021, 13:43   627 views
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