Posts written by Viktor Navorski

  1. .
    LUMOS, prevedibile
    1 Fuoco 2 Ghiaccio 3 Tempesta 4 LUMOS 5 Accademia 6 Drayrdd 7 San Mungo 8 Ministero 9 Spirale: 4
    • 1d9
      4
    • Inviato il
      4/4/2021, 13:12
      Viktor Navorski
  2. .
    Ghiaccio!
  3. .
    Quali aulici et magnifici versi potrebbero porsi per lo genetliaco della Regina delle Regine, di Sua Maestà l'Admin degli Admin, colei che tutto vede e tutto regge (tranne l'alcol oltre la soglia minima di… quantità industriale *coff*)?
    E allora noi, popolino umile e sottomesso, altro non puotiam se non prostrarci alla Sua grandezza, genufletterci dinanzi alla Sua Maestosità e pregare gli dei dell'Olimpo che lunga vita sia donata a Lei e alla sua stirpe (?), cosicché a lungo ancora possa romperci le p…

    :3

    Niente, mi sono appena ricordato che almeno io sono al tuo stesso livello gerarchico quindi: Alto Tradimento.

    E alto tradimento, mi pare, anche l'idea che ci sia una tale moltitudine di parole da poter spendere per un'occasione importante, a suo modo, che queste si accavallino l'una all'altra, bloccando il flusso più naturale, fino a rendere ogni frase pleonastica e ingenuamente banale.
    E allora non parlerò di quanto tu ed io, di cosa tu per me e di come io per te, perché in fondo lo sappiamo, lo sappiamo davvero, e ce lo ricordiamo vicendevolmente ed anche soli con noi stessi, quando le distanze ci separano nello spazio e nel tempo ed i ritmi si fanno più lenti e scandiscono tempi in cui sappiamo correre più veloci di quanto possiamo. Quando siamo volpe e Principe e poi Principe e volpe.
    Parlerò allora di quanto tu e basta, o semplicemente di te, perché cos'è un augurio, se non una speranza coerente, un vestito tagliato su misura?
    E allora ti auguro dal profondo del cuore di restare ciò che sei, con la tua forza e anche con le tue contraddizioni, che fanno di te ciò che sei e che non saresti altrimenti. E ti auguro che il sole splenda a lungo sulla tua strada e sul tuo sorriso, che le nevi continuino a sciogliersi al tuo passaggio sicuro, ormai, consapevole che affianco alle tue orme, sulla neve di un sentiero alle porte della primavera, o sul fango del sottobosco, troverai sempre anche le mie.

    Ti voglio bene.
    Tuo,
    Flavio
  4. .

    Rispondere agli auguri è sempre complicato, personalmente: l'imbarazzo per tutte le belle parole che ricevo mi spinge a ribaltare la situazione e iniziare un turbine di cortesissimi botta e risposta da cui è difficile uscire senza qualche sofferenza al fegato o ai denti, specie i molari.
    Perciò vi dico solo:

    GRAZIE A TUTTI! GENTILISSIMI, CIAO.



    Il che è vero, ma certo non è tutto.

    Elijah, fondatore mio fondatore… Sono davvero felice di esserti amico e consigliere, moderatore in caso di necessità, e, a parte la questione del moderare, per me è certamente lo stesso. È un grosso peccato che tu sia gay, oppure che tu non sia una fondatrice :( Avremmo avuto senz'altro un futuro insieme fatto di fiori di lillà e indicibili porcherie!
    Sarà per la prossima vita.
    Nel frattempo ti amo comunque… di bene, ovviamente :wub:
    Grazie grazie grazie! <3

    Claude, è vero che non ci conosciamo granché ma ti ringrazio comunque per il pensiero! Se da un lato ho sopportato i tuoi deliri dall'altro ne sono stato felice, intrigato come sono da ogni novità, specie se grafica. Mi spiace di averti impegnato così tanto per la targhetta ma è tutto esercizio, fidati! Un giorno, quando avrai esigentissimi clienti, mi ringrazierai per questo (?) Grazie ancora, micio grafico (??)

    Jade, pensavo proprio al fatto che non abbiamo mai ruolato insieme e che bisogna colmare questa mancanza al più presto.
    Ho disegnato Viktor pochi giorni dopo aver rivisto per la quarta volta quel magnifico film e, sì, mi sono lasciato fortemente ispirare. Da allora non l'ho più rivisto e nel frattempo ho fatto più mio Viktor: chissà quanto si somigliano ora…
    So benissimo che sei la mia fan Premium per eccellenza ed hai già goduto di tutti i benefici in esclusiva, comprese notifiche push e anticipazioni. Continua così, nuove sorprese in arrivo! :D
    Grazie mille per il pensiero!

    Alex, sei molto gentile! La pazienza e l'intelligenza sono senza dubbio le mie doti più brillanti, anche se mai come la mia immensa modestia u_u Devo confessare che a "gusti strani" mi sono un attimo spaventato, prima di leggere che ti riferivi al mio PG. In effetti, non so come avresti fatto a sapere dei miei veri gusti stran… OPS Studio matematica, e se questo non è un gusto strano... altro che 50 sfumature.
    Ad ogni modo, vale la stessa cosa che per Jade: dobbiamo ruolare qualche volta, lontani da problemi ed equazioni (per le quali sono comunque sempre pronto ad aiutarti)! Ci eravamo lasciati con un accordo di massima per Febbraio o giù di lì ma tra una cosa e l'altra è sfumato. A breve recupereremo, promesso ;)
    Grazie molte :)

    Mia, come ti ho già detto ma tengo a ripetere in pubblico, con questo post hai disintegrato quel minimo di dignità che ancora ti restava addosso. [Per gli esterni: sono disponibile in privato a spiegare ogni singola frase della seconda parte, ce ne sono di cose interessanti da scoprire…]
    La parte migliore dei tuoi auguri, purtroppo per la tua reputazione, è senz'altro quella che nessuno può leggere. Ma se l'ho vista solo io e non porto prove, possiamo affermare che esista davvero?
    Ma siamo seri.
    È strano, a pensarci, come ci siamo avvicinati e come ormai sia abituato a sentir squillare il cellulare alle 6:20 del mattino per qualche tuo messaggio senza alcun senso. Nonostante ciò sei un'amica preziosa, una piacevolissima scoperta continua. Siamo molto diversi sotto molti aspetti e simili per altri e questo fa di noi una girandola spesso impazzita (ma questa è colpa tua), uno Yin-Yang in cui ogni metà si alimenta di ciò che non è ma che trova nell'altra: la tua follia e la mia pacatezza sono l'esempio migliore.
    E anch'io, ti confesso, sento davvero che manca qualcosa senza un tuo semplice OMMIODDIO.
    Ti voglio tanto bene, Ele. Grazie davvero :)

    Mintaka, le tue parole mi hanno commosso e non posso che iniziare col dire questo. Perché se è vero che l'emozione non ha voce, che il fatto stesso di tradurre una sensazione la banalizza senza renderle meritata giustizia, c'è qualcosa che noi sappiamo e che trascende qualunque lettera. È lì tra le righe e io so trovarlo come tu hai saputo nasconderlo.
    Le tue parole sono allora una preziosa chiave per un tempio di sentimenti più che il tempio stesso. E va bene così, perché sappiamo e non potrebbe essere altrimenti.
    Ci facciamo strada attraverso le nevi ed anche se i nostri sentieri si incrociano di rado le nostre voci ci raggiungono vicendevolmente senza alcuno sforzo. Penso spesso alla fine dell'inverno e a quanto sarà meraviglioso festeggiarla insieme: aspetto trepidante.
    Ormai ti ho nel cuore, non te ne vai più.
    Ti voglio bene, per sempre.

    Bàn, non farmi pensare a cosa sarebbe stato dopodomani :( Ho accarezzato l'idea silenziosamente per giorni e poi è sfumata nel nulla. Ma questo è un motivo in più per far sì che quell'idea, un giorno non troppo lontano, possa diventare qualcosa di concreto. Per esempio un abbraccio tra due persone a forma di triangolo :)
    Se io sono un fratellone, tu per me sei un… fratellino (sto al gioco): condividiamo cose ancor prima di aver finito di viverle e questo, anche se non so se l'hai capito davvero, è bellissimo! Sei un piccolo tesoro e quando penso a te non posso che farlo con tenerezza e affetto sincero e puro.
    Davvero, non vedo l'ora di poterti stritolare dal vivo e stanne certO, prima o poi accadrà.
    Anche dopo avermela menata con la Juve, mannaggia :( Per non parlare della battutaccia sul cognome >_>
    Ti voglio tanto tanto bene :wub:



    Conserverò gelosamente ogni singola parola che avete voluto dedicarmi, mi avete regalato emozioni e sorrisi e questo è un regalo splendido :) Grazie ancora a tutti, vi abbraccio forte!



    Avete tempo per rispondere fino al 14/4!
    Buon gioco!


    Scherzo.

    [Ruolata Chiusa]

  5. .
    Blu!
  6. .
    Tanti auguri, Goran!
  7. .
    Sapete che c'è? Che Diana ha ragione! Faccio il compleanno troppo spesso, mi sembra passato un mese dall'ultima volta e dall'ultimo gentile post di auguri.
    E invece è passato un altro anno e tra le cose che non sono cambiate, per vostra immensa fortuna, è il fatto che io sia ancora qui ^_^ So che mi adorate, tranquilli: non vi abbandono :u.u:
    Ma passiamo ai dovuti ringraziamenti.

    Grazie a Mintaka, amica fedele, costante dei miei giorni, per il post, per le ventitré righe (dispari, e anche primo :3), per gli auguri, per il pensiero e per tutte le altre infinite cose che quotidianamente fa per me, per il semplice fatto di essere quello che è. Per essere quello che sei. Perché ogni giorno ci conosciamo di più ed ogni giorno è più difficile fare a meno di te. Ti voglio bene anche io.
    Così tanto \_______ ^_^ _______/

    Grazie a Helia anche se, lo ammetto, mi sono trattenuto dal risponderle tra un mesetto. Ma non avrei potuto, in qualche modo ringraziarla subito è il miglior modo per evidenziare la sua bradipità ;) Quindi le dico grazie per gli auguri e per le belle parole spese per me, per aver sottolineato quanto siamo diversi e quanto, nonostante ciò, ci intendiamo. Un abbraccio anche a te, e i simboli bianchi con tutta la torta sotto a me :u.u:

    Grazie a Diana, luce degli occhi di Viktor anche se lui ancora non lo sa, per il pensiero, per i complimenti e per avere la pazienza di sopportare il mio povero eterno-indeciso di un ragazzino :u.u: Ricordo anche io la risposta agli auguri dell'anno scorso e proprio per questo mi sembra ancora meno vero che sia già passato tanto tempo! Ma Viktor&Diana continueranno ad addolcire questo luogo spesso freddo, ne sono sicuro! :3 Un baScione! Hic! *singhiozza radici cubiche*

    Grazie a Bàn, ragazzino praticamente sconosciuto a Viktor (vero, bisogna rimediare) ma player ben nota al player del mio bulgarino. Grazie per gli auguri ma ancor di più per le splendide parole, mi hanno sinceramente commosso. Sono felice di aver avuto l'occasione di conoscerti meglio (e sappiamo entrambi come... :P ) e sono onorato di essere come un fratellone :3 *scompiglia i capelli* Ti abbraccio forte forte!

    Grazie ad Elijah per AVER IMPARATO FINALMENTE COME SI SCRIVE NAVROSKI.
    ...
    ç.ç
    Grazie anche per gli auguri, ovviamente, e per aver onorato alla grande la quest mozzafiato di cui parla: lo è stata anche per me. Mi spiace precisare, tuttavia, che esisto eccome. Ma non perché il Molise esista: è che, in effetti, io sono pugliese! :P Un bacio anche a te :3

    Grazie a Nymeros, Annabeth e Anita per il pensiero! Non vi conosco molto e, in effetti, non abbiamo ancora avuto modo di ruolare insieme, ma sono sicuro che le occasioni non mancheranno :) Grazie grazie grazie!


    Vi adoro tutti! Grazie infinite! :wub:

    <.<

    >.>

    [Ruolata Chiusa]



    *attribuisce punti esperienza a caso*
  8. .
    BLU!

    Scheda PG Viktor Navorski
  9. .
    Sono un pochino in ritardo ma, in fondo, ancora in tempo!
    Mi associo a quanto detto da Mintaka: oggi è il compleanno della player di uno dei miei pg preferiti in assoluto. Ti ho osservata crescere dal punto di vista stilistico come nessun altro in questo sito e chi mi ha ascoltato qualche volta sa quanto amassi sottolineare la cosa! I nostri pg sono legati ormai sempre più stretti ed ho la fortuna di ruolare spesso con te. E non è solo una questione stilistica: hai fantasia, brio, intelligenza, sai divertire e divertirti e, più di ogni altra cosa, riesci a trasmettere tutto questo attraverso una scrittura fresca e leggera, sempre piacevole. Dal vivo, devi essere una vera peperina! :D
    Perciò ti faccio tanti tanti auguri di buon compleanno e spero di continuare ancora a giocare con te! Viktor e Diana hanno ancora molto da dirsi... ;)
    Un abbraccio!
  10. .
    CITAZIONE
    Titolo: Il Vaso di Pandora
    Autore: ViktorN
    Fandom: Harry Potter - Amestris Academy GDR
    Personaggi: Helia Val Kyria, Mintaka Al Hayes, Artemisia Calipso Meludrion; citati: Elijah Nott, Catherine Nott, Nate Silver, Mirabel Helena Lancaster.

    Un rombo di tuono squarciò la notte, esplodendo in luoghi lontani come un triste presagio. La terra tremò per un istante, le fronde degli alberi scosse con violenza dal vento di una tempesta in arrivo; strane vibrazioni agitavano l'aria umida e fredda, elettriche, fibrillanti, sature di energia.
    Due occhi brillarono nell’oscurità e passi leggeri presero ad accarezzare l’erba, sempre più rapidi, sicuri dei sentieri, nudi come la luna piena. Helia Val Kyria e la notte erano due sorellastre, legate da tutto e da niente, figlie di madri ignote ma del padre Sole, l’una in eterna tensione con la propria esistenza, l’altra in placida attesa della fine in una nuova alba. L’una rincorreva e l’altra aspettava. Il cielo gonfio di nuvole aveva un inquietante sapore di già vissuto nell’animo della ragazzina, incapace di staccarsi da quella percezione trasversale finché le tenebre non ebbero nuovamente inghiottito il bosco, le colline ed il castello. Era l'ombra di una notte trascorsa da tempo che tornava a vivere.
    Non solo metri separavano la sagoma di Helia da altri occhi svegli contro ogni regola. Non c'era desiderio di libertà nelle iridi scure che luccicavano nel buio incatenate al colonnato del chiostro, affascinate dalla notte e che alcuna confidenza mostravano verso di lei, vestite com'erano di rispetto e reverenza. Mintaka Al Hayes, nome di stella, era figlia illegittima della notte: le parlava con gli occhi bassi del sentimento che non conosce parole, la accarezzava sfiorandola appena, quasi temesse di commettere oltraggio, ne ammirava l'immensità al ritmo timido del suo cuore, ne soffriva l'indifferenza nel silenzio delle incolmabili distanze. Fu nel fulmine che Mintaka riconobbe l'ultimo tradimento di una notte in cui aveva riversato le speranze di redenzione dai suoi tormenti: le nubi le mostravano le spalle e raccontarono anche a lei di un ricordo lontano.
    Un filo etereo aveva unito Mintaka ed Helia durante una notte di tempesta e paura, quando l’Universo aveva finalmente portato a termine il complotto a lungo architettato. Ma, fuori da ogni previsione, il legame aveva ceduto proprio nel più indissolubile dei nodi, spezzandosi con fragore e svanendo in uno sbuffo di silenzio ed incredulità. I due neonati capi avevano così vagato nel tempo e nello spazio senza mai sfiorarsi nuovamente consci che, come due poli magnetici opposti, sarebbe giunto il momento ed il luogo in cui la distanza critica avrebbe ceduto, collassando fino a farli rincontrare. Tuono li aveva uniti in principio, tuono doveva unirli nuovamente.
    La fredda pietra del corridoio comparve molto dopo, emergendo indiscreta dall’imperscrutabile mondo del pensiero, là dove due anime si erano già inconsapevolmente toccate, goccia contro goccia. E come luce dilaniata dall’ombra, la sorpresa e la consapevolezza si impastarono l’una con l’altra e convissero per qualche istante fuori da ogni logica. Mintaka aveva visto Helia ancor prima dei suoi stessi occhi, Helia aveva camminato verso Mintaka aspettando solo di saperlo.
    La pioggia, supremo applauso della natura, prese a cadere forte nel buio e, accompagnata dal borbottio lontano dell’Universo nuovamente soddisfatto, salutò le clandestine ed il loro incontro. Nessuna delle due tremò di spavento al cospetto dell’altra ma, al contrario, nell’esistenza parallela ed assoluta delle loro anime fu un boato di vuoto e di silenzio a spazzar via ogni suono ed ogni elemento. I metri che separavano i loro sguardi fissi l’uno nel luccichio solitario dell’altro vibravano d’instabilità. Poi, finalmente, collassarono nella luce di un fulmine.
    Fu Helia a muovere il primo passo, dopo una sosta dal sapore di eterno. La distanza le schiacciava forte il petto, aggrappandosi alla gola senza pietà. I piccoli piedi violentati dal gelo, rigidi ed insensibili, trascinavano in una marcia rapida la ragazzina ed i suoi denti digrignati fino all’inevitabile. Il mantello ondeggiava al vento ed alle sferzate d’acqua e nel buio pareva il perenne evolversi di un’ombra fumosa. Mintaka attese immobile, incapace di realizzare quanto della sua mente avesse preso vita intorno a lei. Quando vide Helia farsi incontro, sentì le membra perdersi nel ricordo ancora doloroso delle mani di lei sulle sue spalle, degli occhi saettanti, della voce vibrante. Attese ancora, attese finché di lei non poté guardare più del busto, poi del viso, poi nulla. Le era passata affianco, ma non l’aveva superata. Nell’apnea dei loro respiri, Helia e Mintaka erano spalla a spalla, ferme come aspettando ognuna la mossa dell’altra. Eppure nessuna parola aveva sancito l’inizio di un confronto né le costringeva a quella stasi carica di tensione: se quella vicinanza era un’astuta opera del caso e nulla di più, a congelarla c’era una tacita volontà condivisa. Lo scaffale nella Biblioteca di Halloween aveva nascosto, non sigillato.
    Mintaka deglutì e, come risvegliandosi da un incubo, si accorse di non poter sopportare oltre le tenebre, il silenzio ed il vuoto.
    “Lumo-”
    “Nox.”
    Gli echi degli incantesimi vagarono tra le colonne prima di essere sopraffatti dallo scroscio della pioggia. La ragazzina del Fuoco aveva cercato luce e le era stata negata senza motivo; la violenza con la quale Helia le aveva strozzato l'incantesimo la lasciò interdetta, incapace di reagire. E quando, con occhi spalancati e sguardo vuoto, smise di pensare e mosse un passo in avanti decisa finalmente ad andar via, una mano le afferrò il braccio e la bloccò.
    “Cosa hai bisogno di vedere?”
    La voce roca di Helia le graffiò le orecchie.
    “Tu che guardi attraverso...”
    Mintaka sussultò. Per un attimo le parve di avere di nuovo il viso di Helia ad un palmo dal naso.
    “Cosa vuoi da me, Helia?”
    Parlò con slancio, animata dal dolore inconscio di una ferita aperta e si liberò dalla presa. Poi si accorse di averlo fatto. Si voltò verso l'altra ragazza ma vide soltanto la punta della sua bacchetta sfiorarle la fronte e, d'istinto, arretrò spaventata.
    “Lumos.”
    Il nuovo bagliore la accecò, prima di rivelare il profilo smunto del viso di Helia incorniciato da ciocche di capelli bagnate dalla pioggia: sembrava vuoto, inanimato come una maschera, privo di qualunque riflesso di emozione.
    “Smettila di fare l’eroina.”
    “Che int-”
    “Sta’ zitta.”
    Mintaka arretrò ancora di un passo, quasi Helia l’avesse schiaffeggiata in pieno volto.
    “Tu menti.”
    “Di cos-”
    “Sta’ zit-!”
    “Basta!”
    Ruggì Mintaka, il cuore a mille.
    “Ecco di cosa sei capace, Helia: accusare ed ignorare.”
    La voce, un attimo prima esplosiva, si era ridotta ad un filo sottile sul punto di spezzarsi. E l'istinto chiedeva di parlare ancora, come se il tempo trascorso dall'ultima domanda senza risposta avesse improvvisamente perso ogni rilevanza. Mintaka fissò il silenzio dell'altra illuminato dalla candida magia fin quando non le parve che sarebbe potuto durare in eterno. E non era disposta ad attendere oltre. Helia era andata via senza rispondere, l'ultima volta, e così sembrava comportarsi ancora.
    “E adesso lasciami andare, potrebbe vederci qualcuno.”
    Le diede rapidamente le spalle e, con gli occhi persi nel vuoto e l'insoddisfazione che ronzava nelle orecchie, mosse qualche passo finché un suono inaspettato bloccò le sue gambe. Helia l’aveva seguita senza muoversi, aggrappandosi a lei solo con lo sguardo. I denti digrignati e i pugni stretti fino a far male, l’aveva vista allontanarsi come facevano tutti. La “ragazza che vedeva” l’aveva evitata. Come l’energia della natura esplodeva nel rombo del tuono, la tensione dentro di lei proruppe in un gemito strozzato ma non a sufficienza. Non ve ne fu un secondo, ma Mintaka si era già voltata, ugualmente incredula.
    “Helia…”
    Sussurrò appena. Nella mascella contratta di Helia ruggiva il grande dolore dell’abbandono, il vuoto d’incomprensione che la circondava senza tregua e quelle spalle voltate senza riguardo, un andarsene via senza possibilità di appello né di redenzione. Una lacrima rovente le solcò il viso ed i denti strinsero ancora nel tentativo disperato di trattenerne un fiume intero.
    “Cosa è successo?”
    Ancora un sussurro. Gli occhi di Helia saettarono nel buio fino ad artigliare quelli che con un insopportabile barlume di pietà avevano per un istante sfiorato i suoi. Ed il dolore si coprì delle scomode vesti della rabbia.
    “Non ti sopporto!”
    Sbraitò.
    “N-non guardarmi, non rivolgerti a me così.
    Non sono un nuovo mistero, non un velo, niente! Conserva i tuoi occhioni per qualcuno che si faccia incantare.”

    Mintaka camminava lentamente verso di lei, confusa e silenziosa, il cuore in subbuglio. Nel suo animo non c’era più colpa come dopo l’eco di quel singulto, ma l’agitazione di un istinto sopito, la necessità di difendersi.
    “Tu mi hai mentito.”
    “Quando, Helia? Quando mi hai lasciata lì, senza rispondermi?”
    Le distanze collassarono ancora e le due anime si intrecciarono l’una con l’altra per poi desiderare solamente di fuggire.
    “Non c’è spazio per un seme di nobiltà in un cuore marcio.”
    Sentenziò Helia, immobile. Nessuna gestualità accompagnava le sue parole, non un’espressione.
    Ogni forza era convogliata nel pensiero e nel trattenere quelle maledette lacrime; perfino il braccio con la bacchetta illuminata scivolava inerme lungo il fianco.
    “Dove alberga odio non c’è spazio per… altro.”
    L’ennesimo fulmine squarciò la notte, proiettando le ombre sinistre del colonnato sulla pietra inumidita del corridoio. Protetto il suo orgoglio dal boato, Helia si abbandonò finalmente al dolore ed il Lumos lentamente svanì dalla sua bacchetta.
    “Io non ti ho mentito.”
    “Bugiarda!”
    Urlò ancora, ormai senza freni, quasi il pianto del cielo giustificasse il suo.
    “Sei completamente sua, adesso, anche nella mente.”
    “Da dove prendi tutte queste verità? Ti sfiora mai il dubbio?”
    Anche la voce di Mintaka tremava, sospinta dal dovere del confronto, ma nell'attimo di silenzio che seguì fu rotta anch'essa dal pianto. Entrambe poterono specchiarsi nella purezza delle lacrime dell'altra.
    “Questa è la differenza tra me e te. Quando mi hai stretto le spalle e riversato addosso le tue infallibili sentenze io sono stata travolta dal dubbio. Il dubbio che io potessi avere torto, che ciò che avevo visto potesse essere solo frutto della mia immaginazione. Tu no, neppure quando ti ho dato una possibilità...”
    Helia tirava su con il naso, soffocando violenti singhiozzi che le impedivano di controbattere come avrebbe voluto. Costretta ad ascoltare, scoprì la curiosità del silenzio. Così, in balia delle inspiegabili lacrime di Mintaka, tacque.
    “La verità è che tu non aspettavi altro che sentirti sputare quella risposta perché tu per prima ne sei convinta. Quale specchio migliore di quella pazza che ha osato oltrepassare la faccia strafottente di Elijah?”
    “Hai l'istinto dell'eroin-”
    “E tu quello della maledetta!”
    Esplose Mintaka, singhiozzando forte.
    “Ma, ti piaccia o no, non lo sei, Helia. Non lo sei!”
    L'eco delle ultime parole aleggiò a lungo nell'aria, accompagnato solo dal sottofondo della pioggia incessante. Era una tregua che trasudava riflessione: la ragazza del Fuoco, stupita del suo stesso impeto, avvertiva un senso di liberazione che, riconobbe, un imperscrutabile formicolio dell'anima aveva preceduto, tensione sopita; la ragazza della Tempesta, la gola strozzata dal pianto, percepiva appena quanto di buono potesse nascondersi dietro il colpo subito, violento oltre ogni aspettativa, simulacro di una redenzione dolorosa ma inspiegabilmente necessaria.
    “Tu sei capace di aiutare, di andare oltre l’odio, l'hai dimostrato.”
    La voce roca di Mintaka ruppe il silenzio con la discrezione della pietà.
    “Datti una possibilità. Ti prego.”
    Helia abbassò lo sguardo, stringendo i pugni fino a sentirli avvolti dai crampi. Aveva già avuto la sua possibilità ma neppure quella era stata clemente con lei: Nate era troppo pieno della Nott per poter capire, Kat poteva eccome, esisteva appositamente, ma era andata via, Artemisia era così vicina eppure così distante. E così come in Mintaka vedeva Elijah, non riconosceva alcun segno di salvezza in quell'incontro.
    “Ma guardati! Sei una di loro, ormai.”
    Il castello di calma crollò con fragore scosso da un altro tuono, incessante metronomo di quella notte. Il tono di Helia era disgustato, come se l'amaro che ravvisava nella ragazzina le impastasse la bocca.
    “O forse ti sei evoluta: oltre ad Elijah hai scelto anche me. Hai il doppio delle capacità di un Nott medio.”
    “Perché ti ostini?”
    Domandò affranta Mintaka. Gli occhi di Helia infuriarono ancora nelle tenebre e la voce ricamò l'esatto opposto di ciò che viveva incatenato nell'animo.
    “Lo capisci o no? Non so che farmene della tua PIETÀ!”
    La mano di Mintaka volò con violenza sulla sua guancia, colpendola con gran rumore. Poi si ritrasse tremante di fronte allo sguardo incredulo di Helia.
    “Io... io n-non...”
    La ragazzina del Fuoco mosse un passo indietro ed uno in avanti, dondolando tra il desiderio di scappare e quello di avvicinarsi ancora. Helia restò immobile per lunghissimi istanti di silenzio, fino alle parole dell'altra. Sui germogli di scuse mormorate alzò il braccio di scatto, i denti digrignati e le lacrime di disperazione, e le puntò contro la bacchetta.
    “Brutta... Scintillas E-”
    “Per l'amor del cielo, Helia! Expelliarmus!”
    Il legno di carpine volò via in un lampo di luce. Artemisia Meludrion, comparsa dalle tenebre affannata e preoccupata, si avvicinò alle ragazzine, immobili una di fronte all'altra, smarrite in qualcosa più grande di loro.
    “Cosa è successo? Helia, tesoro, cosa avevi intenzione di fare?
    Mio dio, perché piangete?”

    La donna carezzò dolcemente entrambe, interdetta.
    “Non si preoccupi, professoressa, non è successo niente. Incubi.”
    Rispose Mintaka soffocando l’ultimo singulto, e lanciò uno sguardo insipido ad Helia ed alla sua guancia, incapace di trasmetterle insieme il pentimento per il gesto compiuto ed il suo significato recondito. Helia non lo colse, come quasi non colse la carezza di Artemisia o la sua stessa presenza: tutto si era fermato a quello schiaffo, lo sguardo si era svuotato, anche il pianto era sfumato sul viso pallido. Con la punta delle dita gelide sfiorò il segno del colpo come fosse un’impronta sacra ed inviolabile. Artemisia e Mintaka parlarono ancora, ma non le giunse nulla alle orecchie, assordate da un fischio già conosciuto. Vide le loro ombre muoversi, i loro sguardi incrociare il suo indagatori e compassionevoli, sentì la bacchetta tornarle tra le mani e poi vide il chiostro allontanarsi e Mintaka ferma a guardarla andar via sotto l’abbraccio di Artemisia, prima di prendere la via dei dormitori. Solo la pioggia, eterna, accompagnava i suoi sensi induriti mentre neanche il freddo la scuoteva in un brivido.
    Aveva aperto il suo personalissimo vaso di Pandora, tempo prima, e quella notte aveva guardato ancora al suo interno, spinta da un’ingannevole curiosità vestita di audacia. E lì, l’inarrestabile forza di un fondo mai conosciuto l’aveva investita mozzandole il fiato e abbagliandole l’anima.
    Mintaka, per caso sulla sua strada, aveva soltanto richiuso il vaso, finalmente vuoto.

    Edited by Viktor Navorski - 8/1/2014, 19:22
  11. .
    Perché, in qualunque momento, Amestris è lì a donarti qualche storia da leggere, uno spazio tutto tuo in cui perdersi ed immaginare.
    Perché Amestris è una pagina scritta ed una sempre bianca pronta da riempire di emozioni.
    Perché Amestris è emozione.
    Perché Amestris è molto più che scrivere, molto più che un personaggio o la sua scheda.
    Perché Amestris è Viktor quanto Amalia, Diana quanto Jojen, Helia quanto Esther.
    Perché Amestris, in fondo, è una grande famiglia.

    GRAZIE.

    Un grazie di cuore a tutti voi e a tutti noi, perché Amestris cresce con ogni suo piccolo utente e con esso diventa grande, sempre più grande!

    Ad maiora e tantissimi auguri!

    Vostro, sempre,
    Viktor (e non solo...)
  12. .
    È forse un po' tardi, ma sono ancora in tempo.
    Tanti auguri Amalia!
    Spero tu abbia passato una bella giornata (è tardi, lo so... >.>)
    Arrivando tardi, non potrei che ripetere tutte le belle parole che ti hanno dedicato finora. Ed allora le confermo! Ho avuto anche il piacere di conoscerti di persona e la tua forza d'animo, la tua allegria ed il tuo essere sempre così solare mi hanno molto colpito!
    Come admin, niente da dire. Pur sempre di corsa, ti fai in 4, 8, 20, 50.000 per il sito e, per questo, dobbiamo soltanto essertene grati!
    Ancora auguroni! ^_^
    Baci baci!!! :)
  13. .
    Marius, Marius.
    Parafrasare Raven mi sembra utile e doveroso, viste le circostanze. In realtà sarò anche bugiardo, ma capirai.
    Ricordo la prima volta che ci parlammo nella chat di Amestris su facebook, dicesti qualcosa di assurdo e volgare e pensai: "Meglio stare alla larga da questo". Poi col tempo ti ho conosciuto meglio e ora posso affermare sicuro come se fossi del Fuoco: "Avevo fottutamente ragione".
    La bugia in tutto questo c'è. In realtà, non ricordo quando ci siamo conosciuti. Ma non credo di azzardare troppo se immagino che sia effettivamente andata così <_<

    MA!
    Siamo seri! Non dimentico che il post per il mio compleanno è stato scritto da te.

    PERTANTO


    Solamente per cortesia fine a se stessa e nulla più, il sottoscritto NAVORSKI Viktor, nato a Draganovo, Bulgaria, il 11/04/2012 e residente in Amestris Academy GDR dal 28/12/2012 (wtf!?)

    PONE


    al signor WHITEHAND Ventel, detto Mister P. o Manobianca (wtf parte 2), i migliori auguri di BUON COMPLEANNO forzati e puramente di circostanza.
    Nella speranza che sia dono gradito,

    ALLEGA CONTESTUALMENTE


    come semplice presente, un bel



    onde evitare spiacevoli doppi sensi, inaspettati utilizzi alternativi nonché riferimenti di cattivo gusto.
    In fede,

    Viktor Navorski

    P.S.: 16 anni, gran bell'età. Viviteli come meritano, con sorrisi e spensieratezza, coraggio ed ardore. E sii innocente, diamine ç_ç La perversione corroderà la tua giovinezza ò_ò Fa' attenzione!
    Fa' molta attenzione!
    AUGURONI, RAGAZZO! ^_^
  14. .
    Auguroni, admina! Che i codici siano con te! E da te, a noi gente comune! :P
    Bacioni :**
  15. .
    Salve a tutti! E' il negletto che vi parla! In realta', e' il negletto che vi scrive. Vorrei continuare a far avere i brividi e le convulsioni alla cara Helia, utilizzando tutti questi apostrofi al posto degli accenti senza apparente ragione, ma ho deciso di confessarvi che sto scrivendo da un pc con tastiera USA la quale, per ovvi motivi, non conosce lettere accentate.
    Ci tenevo a ringraziarvi di cuore per gli auguri, anche se tardivi o soprattutto se avete saputo all'ultimo momento del mio compleanno e vi siete scomodati per porgermeli.

    -- Tutto questo discorso ovviamente non riguarda Mintaka la quale, mi preme ricordarglielo, mi conosce da 8 anni e dovrebbe non avere scusanti :angry: --

    Vi ringrazio molto per le belle parole spese per me e per i regali utilissimi ed originali!

    Grazie a Ventel, dunque: stai tranquillo, anche su quella scopa al prossimo Ghiaccio - Tempesta ti daro' del filo (catetere?) da torcere. Il cuscino e' il mio preferito, ovviamente, anche se sono tutt'altro che calvo! Onorato dei complimenti, ovviamente. Per quanto riguarda la matematica, Andrew e' impaziente di averti sotto mano...

    Grazie a Mintaka: l'impegno da te profuso nel farmi gli auguri, nonostante le sorti avverse hanno cercato di impedirtelo, e' ammirevole. Sei un amore <_< Sono contento anche io di essere qui e, non mi stanchero' mai di ripeterlo, lo devo tutto a te. Ancora di piu' al fatto che, nonostante un primo tentativo andato a vuoto, hai perseverato e centrato il tuo obiettivo. Tutta Amestris dovrebbe essertene grata :u.u: Ah, attendo con ansia il 2014. Non dimentico le promesse fattemi. 3 topic, non uno di meno.

    Grazie a Diana: sono lusingato, grazie del bel complimento che mi hai fatto ^_^ Magari tra una settimana o due cerchero' di ritagliarmi un po' di tempo per una ruolata insieme per conoscerci meglio :) Credimi, non sono matto da legare; assomiglio molto all'immagine che ti sei fatta di me, fortunatamente. Esatto, non sono calvo. E neppure vecchio.

    Grazie a Helia: e' un piacere averti conosciuta e letta (ancora poco, credo), cosi' come e' un piacere per me che tu possa leggermi. Questo, forse, e' uno dei pensieri un po' contorti di cui parli, ma penso tu possa capire cosa intendo. Parlare con te e' una bella palestra mentale, lo ammetto. Cio' non toglie che il tuo punto di vista, se lontano dal mio, non sara' mai abbastanza convincente :P Devi conoscermi ancora meglio...

    Un abbraccione a tutti hug ^_^
15 replies since 28/12/2012
.
Top
Top