Avventura del Fuoco 2033 🔥

Chiostro - Sala Comune

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Fato

    Group
    Destino
    Posts
    6,063
    Likes
    +1,435
    Location
    Dalle vostre azioni

    Status
    Indisegnabile

    [27 Giugno]




    Il sole era quasi sceso del tutto, illuminando debolmente i tetti aguzzi del castello e una natura erroneamente variopinta.
    Il clima s'era fatto ormai più clemente con l'arrivo della stagione estiva, tanto che l'odore di boscaglia sembrava più intenso alle narici. Si potevano notare alcuni fiori selvatici appena sbocciati nei pressi della grande quercia, la quale regnava silenziosa al centro del Chiostro dell'Accademia. Ovviamente e tristemente multicolore come tutto ciò che era figlio della natura lì intorno.
    Tra poco più di un mese e mezzo le mura del castello si sarebbero svuotate e alcuni studenti avevano intavolato già i propri progetti per la fine dell'anno.
    Michelle Lullaby ad esempio.
    La studentessa del Fuoco sembrava molto determinata a portare a termine il suo piano prima della conclusione della scuola ed era disposta a tutto per riuscirci.
    Del resto, se così non fosse stato, non sarebbe stata Michelle.
    Difatti, la sua figura sembrava confabulare qualcosa oltre la grande quercia al centro del Chiostro, insieme alla silente Chan e ad un accigliato Caleb, i quali non sembravano del tutto convinti del grande piano della bionda. I tre si erano appartati lì per sfruttare la privacy del luogo per portare a termine un accordo.

    Mi garantisci sui tuoi boccoli che funzionerà?

    Mamma mia Caleb, ti ho detto di sì.

    Rispose Michelle con tanto di occhi al cielo, senza preoccuparsi di nascondere la sua poca pazienza al ragazzo.

    Sì, ma calmati biondina.

    Chan, che era rimasta in silenzio fino ad allora, alzò lo sguardo severo sui due, fissandoli con tutta l'allegria per cui era famosa all'interno della scuola.

    Non voglio rogne o mi tiro fuori.

    Disse secca, concisa e senza troppi giri di parole, allontanando di netto ogni possibile fraintendimento. Non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare la sua media scolastica. Michelle fece un gesto esplicito alla ragazza, volto a farle capire che erano in una botte di ferro, per poi tirare fuori dalla tracolla dei pezzi di pergamena apparentemente intonsi, senza una sola scritta. Immacolati.

    Mi raccomando, sapete cosa fare.

    Ok.

    Rientriamo.

    Sguardi complici saettarono nei loro visi prima che i tre Malandrini si alzassero per abbandonare il Chiostro e dirigersi ciascuno per la sua strada, verso la Sala Grande per la cena.

    * [Dopo Cena] *



    Dopo una gratificante e squisita cena - firma inconfondibile delle abili manine elfiche - anche i tre malandrini si diressero nelle proprie Sale Comuni insieme ai propri compagni di casata. Come di consueto, in ogni Casa venivano sfruttate al massimo le ultime ore prima di andare a dormire: c'era chi occupava i tavolini per una giocata a scacchi magici, chi si era impadronito dei grandi tappeti per sfidarsi a gobbiglie, chi semplicemente chiacchierava davanti al camino ormai spento e chi tra i ritardatari rifiniva gli ultimi compiti per l'indomani. Insomma, regnava qualsiasi tipo di attività nelle tre Sale Comuni prima che le luci delle candele si spegnessero per un sonno ristoratore vegliato dalle guglie appuntite del castello.
    Benché appartenessero a Case diverse, sia Caleb, che Michelle, che Chan - ognuno nella propria Sala Comune - erano seduti ad un tavolino intenti a scribacchiare appunti su appunti per le verifiche del giorno dopo. Mentre per Chan si trattava solo dell'ennesimo ripasso, per Michelle torturare i libri di Erbologia e Incantesimi senza combinare assolutamente niente sembrava l'unica opzione, mentre il tempestoso Caleb si lasciava andare a disegnare ai margini dei propri appunti, ormai totalmente lontano dai buoni propositi con cui si era seduto.
    Chi per un motivo, chi per un altro, i tre baldi giovani abbandonarono la propria postazione più o meno in momenti simili, incuranti persino delle proprie cose. Libri, appunti, fogli e quant'altro vennero lasciati lì. Che avessero in mente un ultimo incontro per quella giornata volta ormai quasi al termine? O si erano semplicemente stufati di stare lì? Fatto sta, che le loro figure scomparvero oltre i propri dormitori.

    Nel frattempo, i Fantasmi delle tre Case allietavano i primini raccontando una delle storielle riguardanti la loro vita passata. Se per gli studenti del primo anno queste potevano sembrare nuove e avvincenti, per tutti gli altri studenti erano ormai trite e ritrite perché ogni anno i loro Fantasmi non perdevano occasione di rispolverare il loro aneddoti passati.


    s2xy9LV
    Donna amava intrattenersi con i ragazzi, soprattutto nella placida sera. Vestiti di rosso e arancio, colori di un elemento molto caro pur mortale per lei quand’era stata in vita, infondevano quello stesso calore che chiunque provava nell’attraversare la figura del fantasma. Al contrario di tutti gli altri, persino dopo la morte, colei che fu un tempo Abigaille aveva rifiutato di andare oltre solo per infondere umanità, speranza e senso di giustizia nei giovani a venire, dimostrandolo anche in quel dettaglio inusuale. Non desiderava altro. Li vedeva come prole da crescere, tutti quanti, e proprio come una madre mai si tratteneva dal rimproverare i comportamenti irrispettosi o infruttuosi. Diligenti ma fieri, senza sfociare nella maleducazione e nella stupidità, nonostante anch’ella fosse a volte preda di quell’impulsività mista a vendetta figlia di un carattere annesso al Fuoco.

    Capisco bene che il periodo non è dei migliori, ma avete un potere che nemmeno là fuori potranno comparare. L’unione. Più sarete coesi più sovrasterete qualunque cosa. Sapete che ne parlo per esperienza. La mia storia lo dimostra.

    Era giunto il momento, quel momento che ciclicamente tornava a ripresentarsi. La malinconia si fece strada sul volto di Donna, annebbiando quello sguardo spesso pregno di un orgoglio irrefrenabile. Di solito, in momenti come quelli, qualche curioso primino timidamente si faceva coraggio e chiedeva chiarimenti sul passato del fantasma di Casa. E lei sorridente accettava, chiedeva loro di mettersi comodi nella Sala Comune e di ascoltare. Accadde anche quella sera.

    La tua storia?

    Di che storia si tratta?

    Ci puoi dire di più? Per favore!

    Il sorriso comparve puntuale, adornato di boccoli e trecce che un tempo erano stati biondo platino e ora rilucevano argentei alla luce fioca della Luna, schiariti da una maledizione lanciata senza controllo ma per spirito di giustizia. Iniziava sempre alla stessa maniera, la storia. L’essere nata in una sperduta campagna irlandese, ritenuta per lei il posto migliore che ricordasse, dilungandosi poi sulla spensieratezza di essere una bambina vivace e dedita ai lavori nei campi, sul calore della famiglia e dei fratelli. Donna mostrava le mani piene di calli e cicatrici, mani delicate che erano state affaticate dai duri lavori obbligata a compiere per tutta la durata della sua breve vita. Aveva sofferto nel fisico, ma nulla era paragonabile alla dura realtà psicologica con la quale si era suo malgrado scontrata.

    A volte ricordo quanto fosse bella la mia terra. Di quanto poco ho potuto goderne, strappata via dai miei cari all’improvviso. Solo perché ho voluto che giustizia fosse fatta.

    L’incarnazione perfetta di ciò che era giusto, anche a costo di rimetterci quanto di più prezioso una persona possedesse. Anche a costo della libertà personale a favore di quella altrui. Privata di un dettaglio semplice e al contempo potente, in una così tenera età dove ancora il mondo era un teatro quasi del tutto sconosciuto.

    C’era questo ragazzotto nei dintorni, convinto di poter compiere qualsiasi malefatta in quanto protetto dal nome del padre. Intoccabile, dicevano, nessuno mai si ribellerà alle sue angherie. E venne il giorno in cui a subirle fu il mio piccolo fratellino.

    Fosse stata ancora viva le lacrime avrebbero cominciato a solcarle il viso, rigando le morbide e giovani gote di una vita strappata fin troppo presto, costretta ad affrontare un destino avverso anche prima del punto di svolta. L’epoca passata, piena di incertezze soprattutto per una donna della povertà, non aveva nulla a che vedere con la moderna ideologia. I ragazzi nati nel nuovo millennio non dovevano affrontare le stesse angherie che Donna aveva ricevuto, sopportate a lungo sulla propria pelle finché ne ebbe abbastanza.

    Anima innocente, perché bersagliarlo a soli quattro anni? Quale fastidio causava un bambino a quell’età da prenderlo così tanto di mira? Per divertirsi. Rideva quando se ne prendeva gioco, una risata beffarda che mi risuonava fin troppo nella testa. Fino al punto di rottura, quando si azzardò a oltrepassare il limite. Non potevo sopportare più. Strinsi con forza la bacchetta che nascondevo sotto la veste. Dovevo fare qualcosa. Il Fuoco ha agito per me.

    La saggezza non apparteneva alla Donna di quel tempo. Si era mossa per puro istinto, per far valere le proprie ragioni a qualsiasi costo. La furia e cieca rabbia di una ragazzina ancora incapace di gestire i propri poteri da strega, in un contesto storico dove celarsi rappresentava l’unica possibilità di sopravvivenza. Ricordava ancora le urla di lui, avvolto dalle fiamme a dilaniarne le carni, mentre i capelli di lei iniziavano a imbiancarsi. Mani che la trascinavano via, inducendola a interrompere il flusso magico incontrollato, allontanandola dal fulcro della sua rabbia. Le parti invertite, il carnefice che diventava vittima della stregoneria, portandola alla peggiore delle conseguenze: l’allontanamento per il bene della famiglia. La Donna attuale forse avrebbe ponderato meglio la scelta, cosa che non ci si sarebbe certo aspettato da un’adolescente. Ecco perché capiva in parte per immedesimazione l’irruenza di alcuni, cercando allo stesso tempo di placarli, per non far rivivere loro un futuro infausto come il suo. A meno che non fosse dettato dal profondo senso di giustizia che animava ancora l’ectoplasma. Lì subentrava l’ammirazione e la fierezza per un gesto simile, come una madre lo sarebbe stata di un figlio avente dimostrato la propria crescita morale.

    Ho pagato il peggiore dei prezzi quel giorno, miei prediletti ragazzi. L’età in cui voi nuovi apprendisti cominciate il primo anno di scuola… per me divenne l’inizio di un incubo. Fui privata della bacchetta e del nome, costretta a servire un altro di quei signorotti babbani che affossavano il pensiero della gente comune, esiliata nelle terre gelide e aspre di Scozia come serva. Ma accettai quello che mi attendeva. Lo avevo fatto per proteggere mio fratello e tanto bastava ad alleggerirmi il cuore. Rinunciai a tutto ciò che conoscevo pur di salvaguardare la famiglia in cui ero nata.

    Era stato lo stesso padre a mandarla via. Una decisione sofferta e ricaduta su Donna, che aveva dovuto dire addio persino al fratellino amato e appena difeso pur di permettergli un’esistenza migliore della sua. Al momento non aveva quantificato realmente la mole del gesto commesso, convinta tuttavia di aver scelto per il meglio. Se non ci fosse stato quel sacrificio personale, probabilmente non si sarebbe spinta così in fondo. Ne era valsa la pena, l’appagamento più grande, sebbene di lì a poco avrebbe creduto più volte di essere sul punto di crollare. Uno scenario evitato anche grazie all’assidua presenza di due persone a lei ancora care, oltre che sulla tempra morale di cui era dotata. Arrivare a quel punto del racconto era sempre un piacere per Donna.

    Come vi dicevo al preludio della storia, farvi forza gli uni con gli altri è la soluzione per andare avanti e non soccombere. Se sarete uniti, come accadde a me per merito di Molly e George, potrete superare anche l’avversità più devastante.

    A quel punto il fantasma di giovane aspetto si interruppe. Gli occhi a turno si posavano sui visi dei ragazzi durante la pausa, attendendo qualche domanda curiosa di chi non conosceva ancora bene la storia appena cominciata. O sincerarsi che fossero davvero interessati anche se taciturni, lasciando che le gestualità fisiche parlassero per loro. Solo allora Donna avrebbe ripreso a raccontare col sorriso a fior di labbra, sostituito presto da un’amara consapevolezza. Sapeva cosa veniva dopo. A volte rivangare il passato era doloroso, ma anche dalle avversità si poteva ricavare un insegnamento prezioso.

    Proprio mentre pronunciava quelle parole, dal tavolo da cui si era alzato parecchi minuti prima Michelle, si sollevò improvvisamente in aria una pergamena, attirando l’attenzione di tutti.
    I ragazzi nella Sala Comune avrebbero avuto modo di osservare le parole vergate sulla carta illuminarsi improvvisamente. Avrebbero avuto pochi secondi, ma sarebbero stati in grado di capire che ciò che vi era impresso sopra. Altro non era che la storia appena raccontata da Donna, quello stesso racconto che la gran parte di loro sapeva a memoria. A un tratto le parole iniziarono a sbiadire, l’inchiostro iniziò a espandersi sulla pagina fino a creare una grossa macchia nera, quasi come se qualcuno vi avesse fatto cadere sopra una boccetta di inchiostro. Poco prima, però, tutti avevano potuto vedere le parole che vi erano state impresse sopra.
    Dalla pergamena iniziò a diffondersi una nube color pece, quasi come se l’inchiostro volesse espandersi per tutta la Sala, senza accontentarsi del misero foglio. Alcuni si sarebbero alzati di scatto, qualcuno avrebbe persino tentato di scappare, ma non ci sarebbe stato tempo per uscire dalla stanza, perché tutti vennero immediatamente avvolti da quella coltre spessa e scura.

    Il campo visivo si oscurò, i rumori svanirono all’improvviso. I ragazzi si sentirono mancare la terra sotto i piedi, precipitando chissà dove. Prima che chiunque potesse iniziare a gridare, tuttavia, la nube si dissolse e i loro piedi furono nuovamente poggiati sul pavimento.

    Siete maghi anche voi, allora? Oh vi prego, nascondete le vostre bacchette. Se il padrone le trova saranno guai, lo sapete che è proibito mostrare la magia ai Babbani!

    La voce allarmata emerse dal nulla in un punto a destra del gruppo, carica di apprensione così come i profondi occhi che li scrutavano, a sincerarsi che eseguissero l'ordine. Davanti a loro, illuminata dalla luce del candelabro che reggeva nella destra, si trovava una giovane Donna appena sedicenne. Era lei, inconfondibile eppure diversa dal solito, i lunghi capelli bianchi intrecciati e le vesti chiare recanti molte chiazze di sporco, grigie e fuligginose come lo erano a sprazzi le guance e la punta del naso. Un grembiule le cingeva la vita, anch'esso macchiato e logoro come riutilizzato parecchie volte al punto che era possibile notare trama e ordito della stoffa, a indicare l'estrema usura dell'indumento. Era scalza, inoltre, ma non sembrava curarsene. Come allo stesso modo pareva affatto sorpresa di vedere i ragazzi. Se qualcuno si fosse guardato attorno si sarebbe ritrovato immerso in un altro scenario, in un altro tempo che niente aveva a che fare con il loro presente. Delle mura del castello di Amestris non v'era più traccia. Ve ne erano di nuove, sconosciute e più fatiscenti, piene di quadri ma con quell'aria anacronistica che spesso invadeva chi si trovasse a visitare un museo. Mobili che al giorno attuale sarebbero stati considerati pezzi di antiquariato risplendevano lucenti, come nuovi e comprati di recente.

    Il vostro aiuto sarà prezioso anche stanotte. I controlli sono più serrati che mai, eppure non riesco a rimanere lontana dal giovane Lord Longstreet. Servono diversivi. Ma per carità, non usate la magia se avete cara la pelle!

    Li supplicò Donna, cauta ma risoluta. Lei che era sempre stata il loro fantasma ora si presentava in carne e ossa preoccupata per la loro sorte, per nulla intenzionata a vedere altri maghi privati della bacchetta come accadde a lei. Non avrebbe accettato per nulla al mondo se avessero corso pericoli per colpa sua, motivo per cui preferiva raggiungere l'obiettivo pur senza causare eccessivi problemi. Ma dopotutto lo sapevano, secondo lei, avendo già ricevuto una mano dalla servitù più di una volta per incontrarsi clandestinamente con l'uomo che amava. La ragazza si mosse rapida, raggiungendo un angolo del corridoio più vicino. Le stanze dell'amato erano proprio oltre il piccolo crocchio di guardie a sorvegliare la zona.
    Molti dei Fuoco si sarebbero sentiti spaesati a quel punto, non a torto. Uno sguardo ai propri indumenti avrebbe reso ancora più confuso sul perché Donna, viva e vegeta, non avesse battuto ciglio a vederli comparire all'improvviso. I ragazzi indossavano le divise rosse e arancio del Fuoco, ma da come la ragazza si rivolgeva a loro sembrava come se vestissero dei medesimi cenciosi vestiti di lei, omologati in tutto e per tutto a quella strana situazione. D'un tratto Donna e gli altri furono sorpresi da un paio di voci minacciose e cupe.

    Voi, laggiù! Perché siete ancora in piedi, a quest'ora tarda della notte?

    Filate immediatamente nei vostri cubicoli, sguatteri! Altrimenti il padrone sarà presto pronto a frustarvi come si deve, per questa vostra insubordinazione.

    Per tutti loro non erano più gli studenti di Amestris, adesso venivano visti come se fossero degli orfanelli come Donna.
    Stavano vivendo la storia che tante volte avevano sentito narrare dall'ardente fantasma. Cosa avrebbero fatto? Avrebbero seguito Donna per aiutarla col suo piano? Avrebbero tentato di stravolgere la storia che era stata scritta tempo prima, nel 1412? Ogni possibilità era aperta. Dovevano trovare un modo per tornare a casa, ma vi era solo un problema: quale sarebbe stata la strada giusta da percorrere per cercare di tornare alla realtà?



    Potete interagire con il Fantasma senza problemi. La scadenza del turno è il 25 giugno entro le ore 23:59. Se prima della scadenza farete azioni che necessiteranno della destinizzazione del Tessitore ci saranno delle piccole destinizzazioni.
    Buona avventura, Fiammelle! :fuocomini: 🔥

    - Tutti i pg conoscono la storia che il Fantasma ha raccontato agli studenti del primo anno. La conoscete perché ogni anno il fantasma è solito ripeterla fino allo sfinimento (insieme al resto pubblicato nelle Sale Comuni).

    - Come descritto nel post, la pergamena incantata ha trascritto le parole del fantasma e vi ha magicamente trascinati al tempo in cui si è svolta la storia.

    La storia è già stata scritta. Ognuno di voi ne conosce gli sfortunati esiti.
    Adesso il vostro Presente è il loro Passato.
    Come farete a tornare nel Futuro?



    Fuoco III Anno Fuoco IV Anno Fuoco V Anno Fuoco VI Anno Fuoco VII Anno


    Edited by Il Tessitore - 19/6/2022, 16:08
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Fuoco VII Anno
    Posts
    521
    Likes
    +306

    Status
    Smaterializzato
    Nei pressi di Donna che, come ogni anno, ripercorreva le affascinanti storie che avevano dato forma alla sua vita, Lily ci si era trovata per puro caso.
    Aveva occupato una poltroncina come era solita fare quasi tutti le sere, accovacciandosi sulla seduta come un gatto stremato da una lunga giornata di meticoloso ozio. Aveva con sé il libro di Erbologia e una piuma autoinchiostrante con la quale avrebbe dovuto sottolineare passaggi chiave del capitolo che stava leggendo, ma che in realtà, usava per accarezzarsi distrattamente la guancia rapita fin da subito dalla voce di Donna Fireflies.
    Attorno a lei, aveva visto studenti alzarsi frettolosamente quando il Fantasma aveva iniziato a parlare, nel disperato tentativo di mettere un po' di distanza tra loro e la ventesima volta in cui sentivano narrare la storia della Strega.
    Lei invece, che portava a compimento in quel periodo il suo secondo anno ad Amestris, di rivivere quegli antichi ricordi direttamente dalla eteree labbra della Strega che li aveva vissuti, non era affatto stanca.
    Il fatto di conoscere già i risvolti della storia le permetteva di concentrarsi ogni volta su un particolare diverso. Le piaceva osservare l'evanescente figura di Donna raccontare la sua vita, cercava di immaginarla bambina, consistente, fiera e impetuosa come l'elemento di cui aveva scelto di essere ambasciatrice.
    Accoccolata sulla poltrona quindi, con il libro dimenticato sulle gambe, ascoltava Donna senza fare domande, lasciando scivolare di tanto in tanto lo sguardo sugli studenti più piccoli che ascoltavano il racconto per la prima volta, sorridendo dello stupore che leggeva sui loro volti.
    Stava tornando ad osservare il Fantasma, grata per la perla di saggezza che aveva condiviso con loro, quando un concitato brusio attirò la sua attenzione.
    Accadde tutto in maniera piuttosto rapida, come fu rapida anche la sua reazione guidata principalmente dall'istinto.
    Senza curarsi del libro che aveva sulle gambe, Lily si alzò velocemente dalla poltrona e mosse un passo in direzione della pergamena. Si avvicinò quel tanto che bastava a comprendere ciò che vi era impresso sopra, e quando iniziò a vedere l'inchiostro espandersi a macchia d'olio sul foglio, estrasse la bacchetta

    Via da lì! Allontanatevi!

    Aveva intimato allarmata agli studenti, soprattutto i più piccoli, che gravitavano attorno alla pergamena fluttuante.
    Nella sua testa aveva fatto anche altro però: si era assicurata che tutti gli studenti del primo e secondo anno restassero ben lontani dalla pergamena e aveva cercato tra i presenti Simone e Manon, per chiedere a loro, come se avessero potuto saperne più di lei, perchè diavolo quella pergamena stesse esalando una nube nera.
    Niente di ciò che aveva pensato di fare, tuttavia, vide mai la luce poiché nel giro di pochi attimi la nube inghiottì l'intera Sala Comune e fu come precipitare in un baratro.
    La caduta non durò che pochi istanti, non ebbe neppure il tempo di aprire la bocca per gridare che si ritrovò di nuovo, in compagnia dei compagni di casata, con i piedi poggiati sul pavimento. Un pavimento che, tuttavia, non aveva alcunchè di famigliare.

    Stati tutti bene?!?

    Chiese con ancora la bacchetta in pugno, saettando con lo sguardo tra i compagni, appena un attimo prima di sentire una voce famigliare uscire dall'ombra

    Siete maghi anche voi, allora? Oh vi prego, nascondete le vostre bacchette. Se il padrone le trova saranno guai, lo sapete che è proibito mostrare la magia ai Babbani!

    In un primo momento, Lily restò immobile con la fronte corrugata ad osservare la giovane che era comparsa davanti a loro.

    D-Donna?!

    Balbettò confusa, osservandola da capo a piedi. Non aveva veramente bisogno di conferma, sapeva perfettamente che si trattava esattamente di lei, Donna Fireflies, fantasma del Fuoco. Eppure la sedicenne che aveva davanti in quel momento, di ectoplasmatico non aveva proprio niente.
    Nascose la bacchetta nella tasca della divisa solo quando, con le sue successive parole, Donna li supplicò di non usare la magia.

    Aspetta, no, noi non dovremmo essere qui!

    Le disse muovendo gli stessi passi della giovane Donna, seguendola. Le voci che intercorsero subito dopo la fecero sobbalzare.

    Maledizione...

    Imprecò sotto voce, volgendosi in direzione delle due voci. Una serie di domande si radicarono nella sua testa, espandendosi fino a occupare tutto lo spazio: in quale punto della storia erano finiti? Mancava ancora molto al finale? In che modo, le loro azioni, avrebbero influenzato il passato, e quindi, potenzialmente, il futuro? E soprattutto, come diavolo avrebbero fatto a tornare indietro??

    Ecco, noi...

    Disse ad alta voce, in risposta alle due voci.

    ...Bagno. Avevamo bisogno del bagno...

    Si piegò leggermente in avanti portando le mani alla pancia fingendosi in preda a un colica.
    Donna aveva detto di aver bisogno di un diversivo per raggiungere le stanze di Longstreet e, sul momento, assecondarla le sembrava la cosa migliore da fare.

    Grazie per aver prorogato la scadenza!
    Nel caso in cui possa specificarlo, Lily ha con sè:
    ➤Pergamena di Icaro
     
    Top
    .
  3.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    35
    Likes
    +23

    Status
    Smaterializzato
    Quella che stava volgendo a termine non era altro, per Loki, che una di quelle tipiche giornate insopportabilmente noiose in cui non si sa se essere combattuti per non aver fatto nulla e tentare fino all'ultimo di imprimere una svolta a quelle ventiquattrore sprecate oppure bruciare i tempi abbandonandosi tra le braccia di Morfeo e procrastinare una fantastica e più divertente avventura al giorno dopo. L'aiuto arrivò da casa, o meglio ancora, dal fantasma della sua casa. Che la storia di Donna fosse ancor meglio di una pozione soporifera era assodato! Chiunque ormai conosceva a memoria il tragico epilogo del fantasma del Fuoco, nonché il prologo e tutta la storia di mezzo e, ancora chiunque, sapeva come sfruttare al meglio quel racconto. Se quella storia poteva affascinare e intrigare i primini - com'era accaduto anche allo stesso Lambert - non aveva invece effetto sul Loki del quinto anno che per l'ennesima volta si ritrovava in Sala Comune a sorbirsela. Questa volta però avrebbe sfruttato al meglio l'occasione. Si sedette, incrociando le gambe, a fianco del camino in pietra ed inspirando dolcemente il profumo di cannella e di zenzero della sala, appoggiò delicatamente la testa alla fonte di calore mentre, udendo le parole del fantasma dai lunghi capelli argentei, chiuse gli occhi tra lo scoppiettio della legna bruciata e come un dolce angioletto cercò di addormentarsi. Accortosì però del silenzio finita la storia, si impegnò non senza tentazioni mentali a rimanere con gli occhi chiusi per non "ricominciare" da zero l'iter per il mondo dei sogni; tentativo ovviamente fallito, tradito dal nervosismo per i ragazzini del primo anno che ancora non sembravano proferire parola. Alzando leggermente la palpebra dell'occhio destro per capire cosa stesse succedendo, l'attenzione di Loki fu immediatamente colta da un foglio di pergamena su cui, lievitando nell'aria, comparvero le esatte parole utilizzate da Donna per il suo discorso. Parole che tuttavia scomparvero poco dopo mentre, ormai con gli occhi spalancati, il mezzo-Veela osservava l'inchiostro di quelle parole fuggire dalla pergamena stessa per poi diffondersi in una nube color pece crescente. Balzò in aria afferrando la bacchetta appoggiata prima al suolo e cercando invano di coprirsi da dietro la parete del camino ma anche per lui non ci fu occasione di scampo. Dopo alcuni istanti susseguitisi come nel vuoto, mentre il biondino muoveva le gambe in cerca di un appoggio come fanno i cagnolini in acqua quando nuotano, improvvisamente il terreno sotto ai loro piedi ricomparve ma non era più lo stesso. Si stropicciò gli occhi, ancora un po' assonnato, nel tentativo di discernere la realtà dal sogno ma quanto stava vedendo e sentendo era tutt'altro che una finzione. Quella voce femminile era inconfondibile: Donna, il fantasma della sua casata li stava avvertendo di nascondere i loro catalizzatori magici per non imcombere in "guai".

    Ma quali gua- oh cazzo!

    Non ebbe neppure il tempo di chiedersi a cosa si riferisse la donna che tutt'un tratto prese coscienza di quanto stesse accadendo: erano stati magicamente trasportati all'interno del racconto tanto conosciuto e ora dovevano anch'essi riviverlo assieme alla Donna, in carne ed ossa, del tempo. Poi due voci minacciose ripresero lei e gli altri studenti e il Danese, dopo aver udito il suggerimento della giovane Donna, di istinto, nascose la sua bacchetta dietro la shiena. Ai loro occhi, apparivano come dei semplici sguatteri ma la prefetta Lily, adducendo la scusa del bagno, cercò di evitare ulteriori problemi e Loki, incarnatosi anch'egli nel personaggio e cercando di dare man forte, calò ripetutamente la testa fingendo di farsela sotto.

    Nonostante la gif Loki indossa la sua divisa.
     
    Top
    .
  4.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Fato

    Group
    Destino
    Posts
    6,063
    Likes
    +1,435
    Location
    Dalle vostre azioni

    Status
    Indisegnabile
    Più pallidi dei fantasmi che erano, Mr Todd, Donna e Nephyna accorsero lesti nell'ufficio della Preside Harp. L'espressione sui loro volti fu estremamente sufficiente a farli rendere conto che stavano portando la stessa sciagurata notizia, dovuta al medesimo sciagurato evento che era capitato a tutti e tre. Tre intere Case - quasi - sparite sotto i loro occhi ectoplasmatici.

    Raccontavo la mia storia e all'improvviso tutti scomparsi!

    Sbraitò un Mr Todd scioccato da quanto accaduto.

    Per tutti i Sargassi, è successo lo stesso a me!

    Si aggiunse sempre più scioccato il Fantasma della Tempesta.

    Me lo sento, i mezzosangue hanno combinato qualcosa… almeno non dovrò sentire la loro puzza.

    Ma sei impazzito? Ovvio che lo sei, ma per favore. Almeno troviamo un modo per riportare indietro i ragazzi…

    Con la sua pragmaticità era sbucato dalla parete del corridoio anche il Fantasma del Fuoco, alzando gli occhi al cielo a causa della stupidaggine appena sentita. Scrollo la testa e non perse tempo a dire l'unica cosa che potevano fare, ossia entrare nell'ufficio della Preside e vuotare il sacco.

    Ripoteremo indietro tutti e finitela con questi sciocchi teatrini. Sembrate due bambini. Adesso entriamo.

    Tre rintocchi sul legno scuro della porta anticiparono il loro ingresso. La scena iniziale aveva dell'incredibile, tanto da far alzare un sopracciglio alla Preside che - ancora ignara di tutta la faccenda - si trovava davanti i tre Fantasmi delle Case visibilmente preoccupati.

    Quello con le sfere di cristallo è Lennox.

    Il tono della donna non era che il solito, tranquillo con un'ovvia nota interrogatoria volta a capire il perché della loro visita improvvisa.

    Sì, Miss Harp.
    Vede, eravamo ognuno nella propria Sala Comune come ogni sera dopo cena e stavamo allietando gli studenti del primo anno con uno degli aneddoti della nostra vita passata. Avevamo discusso di raccontare alle giovani menti stralci del passato dei loro Fantasmi mentre si cenava in Sala Grande.


    Mr Todd aveva iniziato a sciorinare l'intro dei fatti con la sua solita parlantina, trovandosi in difficoltà man mano che si avvicinava al dunque.

    Andava tutto bene, fino a quando… ecco, come dire…

    Quando? Mr Todd parlate.

    Incredibile, davvero incredibile.

    Signor Nephyna cosa è incredibile? Volete decidervi a parlare?

    Harp
    Aggiunse adesso con un tono molto più serio e velato adesso dalla preoccupazione. A quel punto le era chiaro che fosse successo qualcosa anche se ancora nessuno dei tre non le aveva detto nulla, o almeno non la parte importante.
    Fu allora che Amalia riversò le iridi chiare su Donna Firefax, intimandole di mettere fine a quella scenetta volta solo a perdere tempo. La Signora del Fuoco ricambiò lo sguardo della Preside e, dopo un respiro profondo, prese le redini del discorso.

    Gli studenti sono spariti nel nulla.

    Disse secca e tutto in un colpo. Nei primi istanti la Preside si sforzò di non reagire male perché anche se quella donna era fatta di sangue, carne e pazienza, venire a sapere una cosa del genere mandava ai matti.

    Mi state dicendo che una scuola intera è scomparsa di punto in bianco sotto i vostri occhi? Centinaia di studenti, non tre o quattro ragazzi. Cosa che sarebbe stata strana in ogni caso.
    Deve esserci un motivo… non è successo niente prima? Siete sicuri?


    La Harp non riusciva a capacitarsi, doveva per forza essere successo qualcosa che aveva dato inizio a tutto. Non c'era niente di naturale in tutto quello.

    Io non ho visto nulla di strano Preside Harp. Comunque, ora che ci penso Canon è rimasto in dormitorio, forse ha visto qualcosa che io mi sono perso.

    Neanche Michalle Lullaby, l'ho vista allontanarsi mentre raccontavo la storia ai ragazzi.

    Non c'è due senza tre. A questo punto suppongo che sia rimasta anche Huang, quei tre sembra che vivano in simbiosi. Li convoco subito.

    Anche perché sembrava così ovvio un coinvolgimento da parte loro essendo gli unici studenti ad essere rimasti incolumi. Se poi non fosse stato così, la motivazione dei tre avrebbe dovuto essere talmente valida e ricca di dettagli che Amalia non avrebbe visto l'ora di sentirla. Ma per il momento l'evidenza dei fatti conduceva a loro. Ed era strano come i fantasmi non avessero collegato le cose e fatto subito due più due poiché estremamente palese. Probabilmente però, il tipo di situazione che si era venuta improvvisamente a creare, almeno sul momento, doveva aver annebbiato la logica, dando largo allo stupore e alla preoccupazione. E Amalia in un certo senso poteva anche capire data la sua lunga esperienza come Responsabile.
    Mentre i fantasmi cercavano di fare mente locale sull'accaduto, la Preside non aveva perso tempo a mandare un messaggio al Vicepreside Price tramite uno dei quadri, il quale suggeriva di andare immediatamente a recuperare i tre studenti e portarli immediatamente in ufficio.

    Le persone non spariscono così a caso, neanche nel nostro mondo. Nel frattempo che il Vicepreside Price recuperi i tre studenti, vi chiedo di pensare bene, di ripercorrere quei momenti: ogni dettaglio può essere importante.

    ***



    Indaffarato come al solito con le sue provette e i suoi ingredienti, Price stava lavorando nel laboratorio del suo ufficio quando la voce proveniente dal quadro appeso alla parete riferì con tono concitato il messaggio della Preside Harp.
    Price
    Mmm…

    Sebbene propenso a scagionare a priori le due donzelle e a far ricadere un eventuale colpa su Canon, Price non conosceva ancora i fatti e il messaggio dichiarava di recapitarli in un ufficio tutti e tre. Oltretutto, benché non compreso tra le parole riportate, Price avrebbe sicuramente colto l'urgenza della missiva vocale.
    Così il Vicepreside lasciò strumenti e lavoro e si mise subito alla ricerca dei tre indiziati. Ricerca che fortunatamente per lui e sfortunatamente per loro durò una ventina di minuti scarsi perché il mago li adocchiò nei pressi del Chiostro. I tre ragazzi sembravano gesticolare qualcosa, ma da lì non risultava comprensibile neanche ad un Vampiro. Il rumore dei passi di Price si avvicinava diveniva sempre più presente, financo arrivare ad essere udibile dagli studenti che, alla vista del Vicepreside, finirono in tronco qualunque cosa stessero facendo.

    Dalla Preside, subito. ORA!

    Perentorio e glaciale come al solito, soffermando lo sguardo sul ragazzo. Price non aggiunse altro, né si attardò a fare domande poiché si sarebbe goduto l'intera scena una volta che sarebbero arrivati nell'ufficio.

    Perché? Abbiamo fatto qualcosa?

    Ovviamente nessuna parola da parte del Vicepreside, il quale si limitò a sfoggiare un ghigno divertito verso il ragazzo. Occhioni dolci e malandrini invece, furono quelli che fece Michelle che, nonostante avesse l'intento di passare da santerellina, non riuscì a non subire il fascino del mago-vampiro.

    Oh, Vicepreside Price… con lei andrei ovunque…

    So io dove te ne dovresti andare… lo sapevo.

    Chan non espresse a voce alta quel pensiero, benché la sua faccia lo rappresentasse pienamente. E la ragazza del Ghiaccio continuò a sfornare maledizioni silenti verso Lullaby mentre insieme ai compagni si incamminava verso l'ufficio della Harp, seguendo Price.

    ***



    Il Vicepreside Price fece il suo ingresso nell'ufficio della Preside, seguito da Chan, Michelle e Caleb. Dei tre, l'unica che aveva lo sguardo vispo e insolente era Michelle che sembrava essere lei ad aver subito un torto.

    Vi anticipo che già sono al corrente che voi tre siete gli unici studenti ad essere rimasti nella scuola, per cui siete sospettati di essere i responsabili di quanto successo. Vi consiglio di confessare o di spiegarmi - con validi motivi - perché non c'entrate nulla. Non perdere tempo a raccontare frottole, non vi conviene.

    Li avvertì seria e sinceramente avrebbero fatto bene ad ascoltarla anche perché se avessero messo in piedi una storia fasulla, la Harp lo avrebbe capito subito.

    Preside Harp noi non c'entriamo niente, mi creda. So che ogni cosa sembra puntare a noi, ma stavamo solo facendo i compiti e poi ci siamo incontrati per ripassare insieme.
    Vero ragazzi?


    Ehmm… sì, sì. Lo giuriamo!

    Senza le vostre cose? Io e gli altri abbiamo trovato i vostri libri. Preside Harp, qui stanno mentendo.

    Intervenne prontamente Mr Todd.
    La Harp, che fino ad allora era stata con le braccia conserte, portò una mano sulla fronte, scrollando la testa.

    Forse non vi è chiaro che i vostri compagni rischiano grosso. Possono trovarsi in serio pericolo. Se parlate ci aiuterete a fare qualcosa per salvarli.

    Per tutti i mari del mondo, non si gioca con la magia! È Pericoloso!

    Ancora! Noi non abbiamo fatto niente!

    Niente da fare, la situazione sembrava bloccata. Ciò che stava aumentando era la tolleranza da parte della Harp e le probabilità di pericolo per gli altri sudenti.

    Mi permetta Preside…

    Qualche passo avanti e indietro con le mani incrociate dietro la schiena. Il capo rivolto verso il soffitto e quel ghigno divertito tra le gote, il quale divenne più marcato non appena il Vicepreside fermò il passo davanti a loro.

    La situazione è la seguente: se il colpevole non si palesa il vostro giudizio scolastico sarà sospeso all'istante, mio malgrado verso chi non lo meriterebbe. Sarete rimandati, dovrete dunque ripetere il sesto anno al pari di aver ricevuto una bocciatura.
    Se l'esito vi aggrada allora continuate pure a tacere.


    Non esiste, io non perderò un anno ! Fanculo Michelle.

    Mia madre mi ammazzerà!

    Va bene. Siamo stati noi, abbiamo lasciato queste pergamene incantate nelle Sale Comuni in modo che ci riportassero notizie varie, non volevamo che accadesse tutto questo.

    Chan, sporca traditrice!

    Riccioli d'oro, non perderò un anno per colpa tua. E a proposito, migliora con gli incantesimi perché evidentemente fai schifo.

    La Preside Harp ringraziò con lo sguardo Price poiché le sue dure parole furono in grado di far vuotare il sacco a quei tre scapestrati, evitando di passare ad altri metodi.

    Datemele.

    Le pergamene vennero esaminate dalla Strega Bianca, che ringraziando il cielo era abbastanza esperta in quella disciplina, tanto da trovare il modo di annullare definitivamente quella magia.


    ***



    Come vi è saltato in mente… come? Un comportamento del genere me lo sarei aspettato da dei ragazzini, non da dei prossimi maturandi quali siete voi.

    La Harp era visibilmente delusa da tutti e tre. Si erano comportati in modo del tutto incosciente, sconsiderato, senza considerare i rischi a cui esponevano gli altri studenti.

    Suppongo il mio lavoro sia da ritenersi concluso. Rimango tuttavia a disposizione, Preside, lieto di suggerirle l'adeguata punizione qualora ne abbia bisogno.

    Certamente professor Price, ma prima i ragazzi.

    Una punizione l'avrebbero di certo ottenuta, ma la donna decise di dare la priorità ai ragazzi intrappolati in quelle storie e riportarli indietro.
    Così la Preside poggiò le tre pergamene sulla scrivania, mettendole l'una di fianco all'altra. La punta del Palissandro danzò su di esse, sfiorando delicatamente la carta ingiallita. Nel contempo, dalle sue labbra scappavano sussurri in latino, che andavano a comporre una litania. Dopo aver ripetuto il tutto per un paio di volte, un intenso bagliore azzurrino avvolse completamente le pergamene, le quali si unirono a formarne una sola. Prima che la luce scomparisse del tutto, sulla carta emerse l'inchiostro con i tre nomi dei Fantasmi e la loro storia. Seguirono tre boati, simili a scoppi e la luce cerulea abbandonò per sempre la stanza. I rumori sembravano provenire dalle Sale Comuni. Ed esattamente lì che ogni studente venne catapultato: lo stesso bagliore azzurrino apparve d'improvviso nelle tre storie, avvolgendo gli studenti interamente. Ognuno di loro avrebbe sentito una forza molto intensa, avendo l'impressione che la luce li tirasse a sé. Ed effettivamente fu proprio così: tutti vennero risucchiati via da quei tempi lontani e riportati nel proprio presente, dove le mura della propria Sala Comune non furono mai così gradite come in quel momento.

    I ragazzi dovrebbero essere tornati nelle loro Sale Comuni. Donna, Mr Todd e Nephyna, andate ad accertarvene e tranquillizzateli. Ora.
    In quanto a voi ritengo che sospendervi e privarvi delle lezioni sia controproducente, ma da ora fino alla fine del prossimo anno renderete servigi alla scuola, risponderete personalmente a me e al professor Price, e farete tutto ciò che vi verrà chiesto.


    E vi converrà scattare all'istante una volta convocati, o lo rimpiangerete per il resto dell'anno. Maghi avvisati...

    Aggiunse il Vicepreside Price, squadrandoli da capo a piedi con un ghigno sinistro ad illuminare il suo volto.

    Nel frattempo i tre Fantasmi erano giunti nelle rispettive Sale Comuni trovando gli studenti visibilmente ancora sconvolti da quanto accaduto. Avrebbero ricevuto una spiegazione dettagliata dai loro fantasmi, ma in ogni caso la Preside stessa sarebbe passata da loro per chiarire l'equivoco in cui erano accidentalmente incappati.



    [Evento Concluso]



    Purtroppo le Avventure di Casata terminano così. Ci scusiamo per i ritardi e per i problemi annessi che ci hanno fatto prendere questa decisione.
    Ci teniamo a ribadire che non è assolutamente colpa vostra e che dal prossimo anno la vita scolastica riprenderà decisamente con più brio e puntualità!
    Detto ciò, ognuno di voi partecipanti riceverà una pergamena con la storia completa dei vostri Fantasmi, la quale potrete utilizzare in game per 3 volte: leggendola infatti, il vostro fantasma accorrerà in vostro aiuto e sarà disposto a darvi consiglio per qualsiasi cosa gli chiederete nei limiti del consentito.
    Es. desidero avere un consiglio su come entrare in cucina. In quel caso, il Fantasma mi può aiutare.

    Ovviamente, il tutto rimarrà comunque a discrezione del Tessitore.

    Vi ringraziamo comunque per la partecipazione!

    Fuoco III Anno Fuoco IV Anno Fuoco V Anno Fuoco VI Anno Fuoco VII Anno
     
    Top
    .
3 replies since 17/6/2022, 21:02   193 views
  Share  
.
Top
Top