SPALTI - Fuoco vs Tempesta

2032/2033

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    [Domenica, 20 Marzo | 9:30]



    A quanto pareva, per gli appassionati di Quidditch, non rappresentava un problema svegliarsi presto in modo da assicurarsi i primi posti sulle tribune. Perfino i più pigri erano in piedi dalle otto, intenti a vestirsi, fare colazione e appostarsi nel cortile di fronte al campo di Quidditch fino a formare un fiume di studenti in coda, evento che non si verificava nemmeno di fronte ai negozi di Diagon Alley nel periodo antecedente all'inizio dell'accademia. Come biasimarli, dopotutto erano passati almeno due anni dopo l'ultima partita di Quidditch, perciò quel giorno lo sport più famoso tra i maghi inglesi era riuscito ad attirare anche lo studente più studioso e diligente, uno di quelli che provava piacere nel passare l'intera domenica in biblioteca, con il capo chinato e gli occhi puntati sui libri, dove alternava cinquantacinque minuti di studio con cinque minuti passati a ripulire le lenti degli occhiali servendosi di un panno in microfibra - tanto per sprofondare ancora di più nel luogo comune. Quello tsunami di ragazzini, però, avrebbe presto incontrato due scogli tanto importanti quanto famosi, sufficienti a placare i loro schiamazzi, ed essi erano due pilastri dei loro rispettivi settori. Di fronte a loro, si presentarono Kimberly McGreedy e Adam Ware.

    [Cornice Kimberly McGreedy]



    In occasione dell'arrivo di un VIMP importante come Kimberly, era stato allestito un piccolo stand con una pila di poster della giocatrice e una piuma incantata che avrebbe firmato questi con il suo autografo. Ella si mostrava tranquilla e sorridente, si sentiva a suo agio tra i suoi fan e in un certo senso pensava quasi di sentirsi a casa, condividendo la passione per il Quidditch con tutti quei ragazzi che si erano messi in fila di fronte al suo stand per ricevere un poster firmato. Di certo non erano abituati a vederla con i capelli sciolti, vestita casual e in compagnia della sua agente, accanto, che lei reputava un'amica.

    Scusa... posso chiederti un autografo? Il mio papà mi ha portato a vedere tutte le tue partite! Tutte tutte, non me ne sono persa neanche una...

    Si avvicinò per prima una bambina del secondo anno che, con molta innocenza, chiese a Kimberly di farle l'unica cosa che tutti i suoi fan si aspettavano di ricevere e che la giocatrice non aveva alcun problema a dare, dopotutto non si era mai sottratta a quel tipo di richieste.

    Che carina! Certo che me lo puoi chiedere, vuoi un poster anche per tuo padre?

    In questa cornice è possibile chiedere un autografo alla VIMP Kimberly McGreedy e interagire con lei.

    Viene aggiunto in inventario il seguente oggetto:
    CITAZIONE
    Poster autografato di Kimberly McGreedy: il poster mostra la Cercatrice mentre afferra un boccino d'oro. Quando questo oggetto viene tenuto in inventario, si ottiene un bonus condizionale di 2 Carisma valido solo per le interazioni con i giocatori o i fan del Quidditch (affinché sia valido, dev'essere espressamente scritto nella scheda del PG che egli sia un giocatore o un appassionato di Quidditch).

    - Interagire con Kimberly e ricevere un suo autografo comporta un bonus di +1 Popolarità valido fino alla fine dell'anno scolastico.


    [Cornice Adam Ware]



    Nel lato destro della stradina, fianco a finaco, si trovavano il magistorico Adam Ware e il professor Scout. In attesa di essere accerchiati da studenti incuriositi e desiderosi d'imparare, ingannarono il tempo scambiandosi i soliti convenevoli, senza accorgersi di avere già di fronte a loro degli ascoltatori con le orecchie più dritte di un Cirneco.

    Protettore, sono così contento che sia venuto! Ha visto quanti ragazzi!? Scommetto che non vedano l'ora di sentire una lezione di storia della magia.

    Concluse con tono ironico, come era sua abitudine fare, conscio di quanto il fanatico medio di Quidditch non sopportasse le lezioni di Storia. Ware non riuscì a trattenere un sorriso, ricambiando però con il suo tipico entusiasmo adatto a spezzare una lancia nei confronti degli studenti, con cui lui amava mettersi alla prova. Era orgoglioso di ciò che lo appassionava, la storia della magia, e riteneva una sua sfida personale riuscire a trasmettere la stessa passione anche nei più piccoli.

    Ma si figuri! È un piacere venire a parlare di fronte a tutti questi giovani. Pensi che, quando io ero ragazzino, passavo i pomeriggi nella torre di Astronomia, quindi capirà che ora sono anche curioso di vedere come si divertono i ragazzi di oggi.


    Desideroso di divulgare tutte le nozioni in suo possesso in merito al passato dello sport magico più famoso, il signor Ware non esitò a iniziare il suo discorso pregno di entusiasmo e passione per gli eventi storici che aveva ricercato.

    Oggi il Quidditch è uno sport famosissimo, praticato in tutto il mondo, con campionati e squadre internazionali, scope sempre più veloci, giocatori sempre più svegli. Pensate però che questo sport ha origini molto profonde nel passato, noi magistorici siamo piuttosto sicuri di dove sia nato e conosciamo anche il secolo in cui è nato, però non ci è possibile parlare della nascita del Quidditch senza prima affrontare la nascita del volo su scopa.

    La sua tendenza a gesticolare e il modo di costruire le frasi contribuivano a rendere le esposizioni estremamente chiare, perfino per un pubblico di adolescenti.

    Ecco, sulla nascita del volo e del manico di scopa siamo già più in difficoltà. Sappiamo per certo che i maghi e le streghe occidentali adottarono le scope proprio per ingannare i loro vicini di casa babbani. Doveva essere un oggetto facile da nascondere, comune in tutte le case e alla portata di tutti. Ancora prima dell'entrata in vigore dello statuto di segretezza, le streghe pensavano a preservarsi per paura di essere sfruttate o, alla peggio, perseguitate e uccise. Se poi guardiamo i fatti, ebbero la stessa idea anche i maghi medio-orientali, scegliendo il tappeto volante che, per la loro cultura, era molto comune e lo stesso concetto applicarono i maghi slavi, che scelsero di utilizzare interi abeti per volare.
    La prima fonte certa che abbiamo è quella di un manoscritto germanico che, già nel 962, raccontava delle espressioni sconvolte che avevano tre stregoni appena smontati dalle loro scope. Similmente, nel 1107, il mago e scrittore scozzese Guthrie Lochrin parlava del suo sedere gonfio e pieno di schegge, dopo aver fatto un breve tratto su scopa da Montrose ad Arbroath. Dobbiamo immaginare che i primi manici di scopa erano composti da un bastone grezzo e non levigato fatto di frassino, con dei rametti di nocciolo legati a un'estremità, non era per niente confortevole e la forma non gli permetteva di essere aerodinamica. Riusciamo quindi a capire le sofferenze del povero Guthrie, specie considerando che l'incantesimo applicato era proprio banale, non permetteva chissà quali movimenti eh! Le scope potevano spostarsi verso una sola direzione alla volta: avanti, indietro, sopra o sotto, e mantenevano sempre una sola velocità, non esisteva proprio l'accelerazione. In genere andavano molto piano, tanto da essere perfino più inefficienti di un cavallo alato, pensate!


    Avrebbe volentieri anche parlato di come i maghi si fossero avvicinati, progressivamente, alle magnifiche creature magiche come quella menzionata, ma sapeva di non poter rubare troppi minuti alla partita e al tempo stesso non voleva togliere il focus dal Quidditch.

    Poi, nel tempo, le famiglie di maghi hanno iniziato a sviluppare i propri manici di scopa, rendendoli sempre più comodi e spingendo noi maghi a utilizzarli nel volo per il puro piacere di farlo. A proposito degli sport magici, però, dovete sapere che la loro nascita è coincisa con quella delle scope, un dipinto famoso intitolato "Gunther il Violento è il vincitore" risalente al 1105 ne è la prova, perché raffigura un antico sport Germanico chiamato Stichstock. Per darvi un'idea di come funzionava, costruivano un palo di legno alto circa sei metri e infilavano sulla punta una vescica di drago gonfiata. Un giocatore sulla scopa aveva il compito di proteggere questa vescica, chiamato appunto "Guardiano della Vescica", ed era legato al palo così che non potesse volare troppo di stante dal suo obbiettivo da proteggere. Gli altri giocatori, invece, dovevano a turni provare a volare contro la vescica per bucarla con i rametti appuntiti delle loro scope e il guardiano poteva respingerli sia fisicamente che tramite l'utilizzo della bacchetta.

    Trovava molto interessanti quegli aneddoti del passato, per quanto raffigurassero una società molto più violenta e retrograda rispetto a quella presente, sperava che i suoi ascoltatori provassero la sua stessa curiosità nell'approfondire quei dettagli del passato.

    Per quanto riguarda la nascita del Quidditch, dobbiamo le nostre conoscenze a Gertie Keddle, che abitava vicino alla zona paludosa di Queerditch e raccontava delle sue giornate in un diario. Dal suo diario è possibile trarre moltissime informazioni, ed è molto interessante la sua prospettiva perché corrisponde a quella di una persona qualunque, che osserva gli altri giocare e si ritrova casualmente delle palle di pelle nel suo piccolo orto di insalata. Una cosa curiosa è che a quanto pare Gertie conosceva solo il nome di un giorno della settimana, il martedì, tutte le pagine del suo diario iniziavano con "Martedì", quindi per lei tutti i giorni avevano lo stesso nome. Il suo diario ci permette anche di dire che, a un certo punto nell'undicesimo secolo, si erano accorti che la vescica di drago era molto difficile da lanciare, particolarmente in presenza di molto vento, ed era quindi stata sostituita da una palla in pelle, cioè l'antenata della nostra Pluffa. Gertie ci parla anche di maghi che provavano a lanciare questa palla in modo che attraversasse gli alberi al limitare della palude, l'equivalente degli anelli, e ci racconta anche di un robusto stregone scozzese che incantava e lanciava grosse pietre contro i maghi in volo, un chiaro antenato del battitore. Un secolo dopo, il mago Goodwin Keen scrisse molte lettere al suo cugino norvegese Olaf in cui parlava degli sport che praticava con altri maghi del suo quartiere. Queste lettere ci permettono di capire quanto lo sport si sia sviluppato in cento anni, Goodwin scrive in quelle lettere di come sua moglie si sia cimentata nel ruolo di Ricevitore, equivalente del Cacciatore, e di come un certo Ugga avesse dovuto proteggere il fabbro Radulf dall'essere colpito da un Banditore. Sappiamo per certo che il Banditore era sempre un antenato del nostro Battitore e che Ugga a sua volta era un Banditore perché impugnava una clava. Non usavano più gli alberi come area di tiro ma botti appese su due palafitte. Mancava solo un elemento cruciale del gioco: il Boccino d'oro, che sarebbe stato poi introdotto a metà del tredicesimo secolo quando la caccia al Golden Snidget era ormai molto popolare tra i maghi.

    Notare come il magistorico Ware si approcciasse alla storia dando priorità alla ricerca della verità, per quanto questa potesse essere cruenta, non si sbilanciava più di tanto pur sapendo di raccontare fatti atroci, come la caccia agli Snidget. Non era lì per prendere posizioni in merito, anche se molte delle cose che aveva detto potevano essere perfetti oggetti di discussione per un dibattito, piuttosto si limitava, da storico, a raccontare i fatti della storia.

    Ascoltare la spiegazione di Adam Ware garantisce i seguenti bonus:

    - Aggiunta in Conoscenze:
    CITAZIONE
    Nascita del Quidditch: il personaggio conosce nel dettaglio gli eventi storici che hanno portato alla nascita del volo su scopa e degli sport magici in volo. Conosce anche le differenze tra i mezzi di volo occidentali, medio-orientali e orientali, compreso il motivo per cui sono stati scelti in passato.

    - L'ascolto è valido come una role per l'aumento di inclinazione in Storia della Magia.





    Questo topic è dedicato agli spalti della partita Fuoco vs Tempesta.

    Come si evince dal post, due ospiti sono venuti a farvi una sorpresa! La VIMP Kimberly McGreedy e il Protettore degli Araldi Adam Ware. Essendo molto famosi, potete autoconcludere di sapere chi siano e cosa abbiano fatto in tutti questi anni. Tuttavia, per la scarsità di tempo a disposizione prima della partita, il vostro personaggio può partecipare solo a UNA delle cornici descritte qui sopra, potendo di conseguenza ottenere solo un bonus.

    Avete tempo fino a Mercoledì 16, ore 23:59 per postare e ottenere il bonus, dopodiché i due ospiti si sposteranno sugli spalti per vedere la partita.

    Per il resto, questo topic è dedicato alla tifoseria e funziona come una role libera, nel senso che potete interagire tra di voi liberamente. Ecco qualche breve indicazione:

    La tifoseria del pubblico a favore di una determinata squadra può influenzare in modo decisivo le azioni di tutte e tre le cornici, grazie al Bonus Tifoseria.
    Bonus Tifoseria: 1 punto extra per ogni Pg che sugli spalti tifa ON per una determinata Casata.
    Punto valido per l'intera durata della fase di gioco (turno di 7 giorni). Con il cambio di turno (dalla prima frazione di gioco alla seconda) i punti tifoseria si azzerano e saranno necessari nuovi post da parte degli spalti. Per tenere i topic puliti, i post tifoseria vanno postati in un topic dedicato agli spalti e collegato a quello principale della partita.

    La tifoseria, per essere valida, dev'essere espressiva. Significa che non è possibile "pensare" di tifare per una squadra, il personaggio può tifare verbalmente, con dei gesti, con degli applausi e via dicendo, ma dev'essere qualcosa di espressivo e visibile anche agli altri PG


    In ultimo, se vi può essere utile per arricchire i vostri post, potete basarvi sulle parole dei cronisti per capire cosa sta succedendo.


    Edited by Il Tessitore - 9/3/2022, 17:13
     
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    Ghiaccio V Anno
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    Ovviamente non avrebbe potuto mancare neanche volendo!
    Luna e lei avevano un ottimo motivo per prendere parte alla partita di quel giorno come parte della tifoseria più viola che si potesse immaginare.
    Geneva si era fatta prestare la sciarpa della Tempesta da Bealtaine, che su di lei riusciva a fare praticamente da scialle e cappello, ma non avrebbe potuto adattare altrattanto facilmente una delle sue giacche dell'uniforme, motivo per cui aveva ripescato in fondo all'armadio una felpona di un viola accesso che metteva, per ovvi motivi estetici, assai di rado.
    Così vistosamente vestita saltellava dunque eccittata, aspettando che la fila di studenti avanzando permettendo loro di raggiungere gli spalti.
    Dalla tribuna la voce amplificata dei gemelli commentatori le giunse così normale e giusta che la bimba non si chiese perchè fossero lì, non frequentando più Amestris. Applaudì, strillando a caso in risposta al rumoroso benvenuto, accitandosi ancora di più e trasmettendo tanta vivacità al suo passo sempre più molleggiato.
    La Ghiaccio non amava particolarmente il Quidditch, anche se non aveva mai mancato di tifare per la squadra della casata, ma era per lei la primissima volta che si sentiva personalmente coinvolta conoscendo gli atleti che sarebbero scesi in campo. Si poteva dire che più che per la Tempesta avrebbe fatto il tifo per i suoi membri!
    Nonostante fossero ancora ben lontane dalle sedute la voce dei commentatori le raggiungeva perfettamente, abbastanza perchè la ragazzina, all'annuncio della presenza di ospiti importanti, rizzasse le orecchie curiosa.

    So chi è!

    Trillò tutta contenta non appena fecero il nome di Adam Ware. Suo padre a Natale le aveva fatto una testa enorme sul grande progetto degli Araldi, sulla lungimiranza del Ministero nel sostenerlo, di quanto fossero stati ben attrezzati e compagnia cantante. Di Adam Ware, in effetti, Geneva apprezzava soprattutto l'aver deviato almeno un poco i discorsi casalinghi dalla monotonia di Ministero e Politica.
    Ovviamente l'altro nome, il capitano delle Holyhead Harpies, era decisamente più famoso secondo la sua percezione, motivo per cui spalancò gli occhi e scuotendo l'amica per un braccio la incitò ad affrettarsi. Inutilmente, perchè erano costrette a seguire la fiumana di gente davanti e di fianco a loro.

    Voglio un autografoooo!!!

    [Cornice Adam Ware]


    Ma alla fine fu proprio Geneva a volersi fermare prima a salutare il professor Scout. Il nuovo insegnante di Storia non era secondo la studentessa paragolabile al mezzo gigante dell'anno precedente, ma aveva comunque una passione per la materia e una disponibiità d'animo che glielo rendevano simpatico.
    Avendo il professor Ware cominciato la sua filipica sulla storia del Quidditch, le sarebbe parso inopportuno allontanarsi alla chetichella così, pur passando nervosamente il peso da un piede all'altro attendendo che la lezione improvvisata finisse, la Thomas finì per perdersi l'autografo cui dopotutto teneva in modo relativo.
    Doveva per'altro ammettere che il magistorico sapeva intrattenere.
    Il suo modo di geticolare e il trasporto nel parlare, facevano somigliare l'esposizione ad un vero e proprio racconto, con tanto di aneddoti e curiosità, così che alla fine perfino la riluttante Ghiaccio si trovò ad appassionarsi.
    Spalancando gli occhi impressionata e un po' disgustata, immaginando la vescica del Stichstock appesa al palo e poi inorridita all'idea dell'uso delle pietre come bolidi. Un bolide non era poi altro che una palla molto violenta incantata per fare del male, non tanto diversa diversa nella funzione da una pietra, ma appariva decisamente più civile!

    Sono contenta che non usino più le pietre.

    Commentò, pensando a Bealtaine nel suo ruolo di battitore.
    TEMPESTA!
    e miglioramento in Storia che fa sempre comodo XD
     
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    Ghiaccio V Anno
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    Non vedeva l'ora di andare ad assistere alla partita di Quidditch, nella stanza vedeva Gen che aveva già la sciarpa della tempesta, lei guardandola cercava un qualcosa che si avvicinasse a quel viola, ma nel suo armadio c'erano cose molto scure, solo poche cose riuscì a trovare ma non erano molto adatte, alla fine, sconsolata, si mise la sua uniforme ma aggiunse qualcosa del colore della squadra per la quale stava per tifare, come, ad esempio, extension viola, anelli e non poteva mancare la collana che le aveva regalato Leen, se prima la teneva nascosta sotto ad altri accessori, adesso era più visibile.
    Le due ragazze stavano in fila e la biondina sorrise vedendo la sua amica così contenta, d'altronde non la poteva biasimare, anche lei lo era, anche solo vedere quei ricci le metteva il buon umore.

    [Cornice Adam Ware]



    Rise alla esclamazione che fece l'altra studentessa del ghiaccio, per un momento l'intenzione della biondina era quella di accompagnarla nel suo desiderio ma poi vide Gen fermarsi a salutare il professore, Luna fece qualche passo un po' più avanti però poi ritornò indietro dalla sua amica a salutare anche lei il nuovo professore di storia e così le due ragazze rimasero ad ascoltare la spiegazione, d'altronde si era affascinata da poco al Quidditch e non poteva non ascoltare tutte quelle cose, potevano ritornare utili in un futuro.

    Se fosse possibile la vorrei vedere dal vivo questa palla di pelle, sembra interessante

    Rimasero talmente incantate da quella lezione che alla fine l'obiettivo dell'autografo passò proprio in secondo piano, anzi non ci riuscirono proprio ad ottenerlo,almeno per il momento,ma mai perdere le speranze.

    Sono contenta anche io che non usino più le pietre, chissà che dolore, non ci voglio pensare

    Mise una mano dietro la spalla della sua amica, come una specie di abbraccio e la strinse un pochino per darle conforto, il Quidditch è un bel gioco ma allo stesso tempo ci si può fare molto male

    Dai Gen,ora pensiamo a fare il tifo per i nostri amici, che ne hanno bisogno

    Sorrise a Gen aspettando da parte sua un cenno di approvazione prima di urlare insieme "forza tempesta!"

    Tempesta!
    Ovviamente xD
     
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    Quidditch, a malapena riusciva a pronunciarla bene quella parola. Se ripensava a tutte le volte in cui era caduta in sella alla scopa troppo sbilanciata per lei, da piccola primina qual era stata un tempo, Máiréad rideva e allo stesso tempo rabbrividiva per le brusche esperienze nelle lezioni TOPO di Volo. I lividi riportati in quelle occasioni cedevano il posto ai brividi del vuoto, sentito anche se levitava a poco meno di un metro dal terreno nelle prove al campo, un manico troppo sottile per fermare ciò che i Babbani chiamavano forza di gravità qualche volta citata da mamaí in passato. Ma per fortuna per entrare nella squadra si eseguiva una selezione, un provino al quale la ragazza poteva decidere tranquillamente di non partecipare così da evitare qualsiasi equivoco. Un briciolo di normalità tornato ad Amestris dopo l'annullamento del torneo a causa delle piaghe: la vegetazione grigia non era stata reputata così grave come le menomazioni agli studenti, con un certo disappunto da parte di Máiréad, per cui non doveva sorprendere il ritorno verso un appuntamento annuale da parte della scuola. E puntualmente il Prefetto occupava la zona spalti, che nessun altro posto avrebbe potuto scegliere in quanto il tifo alle squadre da parte sua non sarebbe mai mancato.

    Ma per chi?

    Come sempre Máiréad era divisa quando si trattava di tifare. Ogni Casa aveva almeno un motivo per cui meritasse l'appoggio e il supporto della ragazza, tra appartenenza diretta alla Casa per quanto riguardava la Tempesta e amici giocatori che meritavano nelle altre due. E quella situazione non sarebbe presto cambiata, se non mai. La testolina ramata si levò avverso la zona dei cronisti, fissando con un mezzo sorriso i gemelli tornati appositamente per loro... o forse non erano mai andati via per davvero, tale era consueto vederli appostati per commentare ogni minuto della partita. Con l'eccezione che gli studenti non sarebbero stati soli, per quel primo incontro. Nessuno dei due nomi annunciati destò l'interesse dell'irlandese, che di persone famose sportive e di Storia della Magia - anzi Storia del Quidditch - non le importava granché per quanto fossero illustre. Piuttosto si soffermò, seduta sui gradoni degli spalti, nel pensare che da tre giorni fosse diventata maggiorenne. Diciassette anni, per la legge magica ora non avrebbe più posseduto la famigerata Traccia diventando a tutti gli effetti prossima al mondo adulto. E di colpo sentì forte il divario verso i compagni, verso chi per anni aveva stretto legami più o meno forti, ancora alle prese nel completare l'ultimo anno GUFO rispetto a lei che si apprestava a finire il primo dei due MAGO. E forse sarebbe stato anche peggio aspettare quello successivo, sapendo di dover abbandonare il castello e chi ancora sarebbe rimasto al suo interno per un po'. Una piccola fitta al solo pensarci, che divenne una strana agitazione a livello dello stomaco immaginando il ragazzo per ovvie ragioni che avrebbe visto a breve sfrecciare alla partita. Lo avevano annunciato, i gemelli, per cui a netto di imprevisti era consolidato in squadra. Quanto sembravano lontani e spensierati i giorni in cui si era proposta per aiutare un uccellino in difficoltà...

    Go mbuafaidh an fear is fearr. [Che vinca il migliore.]

    Esclamò mentre si stringeva meglio nella sciarpa Tempesta, nota di colore sulla divisa scura che indossava da sotto al pesante mantello. Anche se era domenica non aveva voluto cambiarsi indossando abiti babbani, più che altro per non lanciarli poi nel caos di camera sua. Piccole nuvolette di condensa sparivano in fretta essendo prima mattina, le mani guantate battute l'una contro l'altra a mo' di piccoli e sparsi applausi in direzione di entrambe le squadre. Una partita stava per cominciare, coi pensieri deviati verso precisi punti di una neo diciassettenne ancora indecisa su cosa credere o pensare. Che dura la vita quando si cresceva.
    Arriva la buona Samaritana che tifa per entrambe, mi sa :3
    (se mi è possibile farlo, ovviamente)
     
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    Fuoco VII Anno
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    Lily e il Quidditch erano due entità distinte e separate. Viaggiavano su due binari ben distanziati, ognuno per la sua strada, ma legati a stretto giro da un sottile filo che li accomunava: la competizione.
    Quando in Sala Comune aveva iniziato a circolare la voce secondo la quale erano state aperte le selezioni, Lily aveva seriamente preso in considerazione l'idea di candidarsi. Per quale ruolo, non ne aveva idea, ma il pensiero di poter contribuire attivamente alla vittoria schiacciante dei Fuoco sul resto delle casate era stata sufficiente a motivarla persino per il ruolo di Battitore, dove certo la sua corporatura esile non avrebbe facilitato il lavoro.
    L'idea, comunque, era durata dalla sera alla mattina. Una notte di sonno era bastata a smorzare il suo bruciante entusiasmo, soppiantato dalla consapevolezza che la Casa del Fuoco poteva vantare giocatori ben più abili di lei -la cui esperienza con il Quidditch si riduceva a qualche partita vista con suo zio Maurice- e che, probabilmente, più che avvicinare la squadra alla vittoria l'avrebbe solo ostacolata.
    C'era un'altra cosa però, che sapeva fare, e sapeva farla anche discretamente bene: tifare.
    Il tifo, nello sport, era una cosa seria. Era cosa piuttosto nota che l'ego dei giocatori era come un cucciolo che andava alimentato con cura e devozione, per permettergli di crescere e crescere e crescere, e più questo sarebbe cresciuto, più le prestazioni in campo sarebbero migliorate, quindi Lily aveva iniziato a lavorare a un gigantesco striscione un paio di giorni prima della partita e si era poi preoccupata di affidarne le due estremità agli studenti -tifosi dei Fuoco, ovviamente- che avevano occupato dei posti sugli spalti adeguatamente distanti tra loro.
    Lo striscione era stato dipinto con i colori della sua Casata, curve sinuose come fiamme che ondeggiavano sulla tela mossa dall'entusiasmo dei tifosi. A grosse lettere nere, aveva poi scritto


    DATE A QUELLE PALLE LA DIGNITA' CHE MERITANO!
    FUOCO CAMPIONI DI AMESTRIS!


    Inutile dire che per l'occasione aveva tinto i propri capelli di rosso fuoco, aveva indossato i colori della sua squadra e si era disegnata sulla guancia destra il simbolo della Casa del Fuoco.
    Era arrivata agli spalti carica di entusiasmo, entusiasmo che aumentò quando scoprì i due illustri ospiti della partita.
    Uno più illustre dell'altro, dal canto di Lily, che di quel tale, Adam Ware, aveva sentito parlare solo da suo padre -e svariati altri articoli di giornale di cui però non si era interessata. Se si fosse avvicinata allo studioso, sarebbe stato solo per via del professor Scout, che era sempre una piacevole compagnia, ma in realtà non esitò nemmeno per un attimo dirigendosi dritta filata verso la McGreedy, idolo del Quidditch di suo zio Maurice.

    Kimberly, ciao!!

    Esordì tutta sorridente quando toccò a lei avvicinarsi alla Giocatrice.

    Mio zio Maurice è un tifoso sfegatato delle Holyhead Harpies! Posso chiederti un autografo per lui?!

    Chiese trillante, fiduciosa del fatto che glielo avrebbe concesso come era stato per le persone in fila prima di lei.
    Tenne in considerazione il fatto che per Kimberly tutto quel marasma di gente che le gravitava attorno doveva essere piuttosto impegnativo, quindi non si trattenne troppo andando presto ad occupare il suo posto sugli spalti, dietro allo striscione che aveva accuratamente confezionato.
    L'ingresso in campo della squadra fu elettrizzante. A ogni annuncio dei Giocatori del Fuoco, da parte dei cronisti, seguivano grida di incitamento e scroscio di applausi. Non avrebbe badato a spese per quella partita, Lily, a costo di rimetterci la voce per una settimana.

    Ovviamente tifo Fuoco :fuocomini:
    Cornice Kimberly McGreedy
     
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    Frozen Wiz
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    Quella domenica mattina Skye si era alzata di buon umore perché finalmente dopo due anni di stop sarebbero riprese le partite di quidditch. Quando era al terzo anno aveva provato a fare le selezioni per la squadra della sua casa per il ruolo di cacciatore finendo per diventare una riserva; da quel momento aveva abbandonato l'idea di diventare una giocatrice di quidditch, si limitava a tifare per la sua casa e a guardare volteggiare i giocatori rimanendone incantata.
    La ragazza era curiosa di vedere come se la cavassero i suoi compagni di casa e era consapevole che li avrebbe supportati al massimo delle sue capacità, ecco perché si era svegliata abbastanza presto quella mattina.
    Fece una buona colazione e si diresse verso il campo di quidditch intenzionata a prendere i posti migliori.
    Probabilmente non era l'unica ad aver avuto questa idea perché si trovò in mezzo a un fiume di ragazzi nel cortile di fronte al campo.
    Cercò di farsi strada ma la sua attenzione fu catturata da due stand; Skye non riuscí a credere a quello che vedette: da una parte Adam Ware, il celebre ricercatore di magistoria, e dall'altra Kimberly McGreedy, capitano delle Holyhead Harpies e giocatrice della nazionale U.S.A.
    Voleva andare in entrambi gli stand ma non aveva tempo, si mise quindi a fare una lista di vantaggi o svantaggi.
    Adam è sempre stato un suo idolo, una delle poche persone che era riuscito a farla appassionare a storia della magia e incontrarlo dal vivo sarebbe stato un sogno.
    Anche incontrare Kimberly e forse ottenere un suo autografo sarebbe stato bello; essendo un'appassionata di quidditch sapeva la sua carriera abbastanza bene e inoltre era la giocatrice preferita di suo fratello, ancora si ricordava di come ne parlasse in modo euforico. Aveva cercato in tutti i modi di convincere la madre a portarlo a vedere una sua partita con scarsi risultati, le argomentazioni della madre su quella scelta erano sempre le stesse:
    è troppo pericoloso- ma ci sono le misure di sicurezza apposta- rispondeva il ragazzo,- non abbiamo abbastanza soldi per comprarci un biglietto- però per le vacanze costosissime ce li abbiamo.
    La conversazione finiva sempre con William che malediceva la madre rintanandosi in camera sua.
    A Skye dispiaceva questa situazione anche se sapeva benissimo che non poteva opporsi al volere della madre.
    Ma ora sua madre non c'era e quindi la decisione spettava solo a lei.
    La sua parte razionale e studiosa le diceva di andare da Adam in modo tale da poter incontrare una vera e propria leggenda e poter dire di aver incontrato il suo idolo; ma la sua parte più giocosa e più legata al fratello le diceva di mettersi in coda per ottenere un autografo dalla giocatrice di quidditch, in questo modo avrebbe potuto fare felice suo fratello (sempre se fosse tornato) e provare qualcosa di nuovo rispetto ai soliti volumi di storia della magia.
    Optò per quest' ultima scelta facendo, per una volta, scegliere il cuore.

    [Cornice Kimberly McGreedy]



    Si mise in coda dietro a due ragazzi aspettando il suo turno, più si avvicinava e più l'ansia di fare brutte figure aumentava.
    Quando fu il suo turno le mani di Skye iniziarono a sudare e ci volle tutta la determinazione del mondo per mettere insieme una frase di senso compiuto.

    Salve Kimberly, potrebbe farmi un autografo?
    È una delle giocatrici migliori che conosco e che ammiro molto.


    Avrebbe potuto dire di più e ne era consapevole ma la sua insicurezza aveva preso il sopravvento zittendola.
    La ragazza sembrava super disponibile e quindi Skye dette per scontato che avrebbe ottenuto l'autografo.
    Il tempo prima dell'inizio della partita si stava accorciando, così Skye si mosse sugli spalti in cerca di un posto a sedere.
    Appena entrata notò subito uno striscione per la casa del fuoco e la sua autrice dietro esso.
    Si avvicinò sedendosi in parte a Lily .

    Ciao Lily, anche tu qui per vedere i nostri giocatori che fanno a pezzi i tempesta?
    Bello striscione comunque, sapevo che fossi creativa ma non fino a questo punto.


    Le sorrise, applaudì all'annuncio delle due formazioni e attese con impazienza l'inizio della partita.
     
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    Ghiaccio V Anno
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    Mamma mia che barbarie, davvero!

    Concordò Geneva con l'amica prendendo posto sugli spalti. Dopo l'improvvisata lezione di storia del professor Ware, stavano ancora parlando delle pietre come bolidi e di tutte le stranezze del passato.
    Il racconto del magistorico le aveva particolarmente impressionate, ma furono piuttosto leste a mettere da parte curiosità e spaventi per tornare alla loro missione giornaliera: sostenere gli amici il giorno del debutto in campo!
    Annuì con decisione all'incitamento della compagna.

    Tre. Due. Uno. FORZA TEMPESTA!

    Urlarono a tempo a pieni polmoni, Geneva per poi mettersi a ridere trovando la cosa un po' ridicola ma molto divertente. Molto da Tempesta, insomma.
    Fermandosi ad ascoltare Ware si erano perse l'ingresso in campo dei giocatori. Geneva aveva sentito urlare forte e chiaro il nome di Bealtaine e cercava di riconoscerlo a cavallo della scopa fra gli atleti che stavano posizionandosi a mezz'aria secondo un regolamento a lei misteriosissimo. Esattamente come era successo alle selezioni aveva difficoltà a distinguere gli amici quando erano tutti accumunati dalla stessa divisa da gara e con gli elmetti calati in testa.

    Ecco Leen!

    Si entusiasmò riuscendo finalmente a riconoscere la rossa. Afferrò per una manica Luna indicandole con il dito puntato la ragazza che volava verso il lato esterno dell'arena.
    Non capì che questo significava che non ci sarebbe stato Bealtaine finché non furono i gemelli ad annunciarlo, tanto era scarsa la sua conoscenza del gioco.
    Solo allora, preoccupata si girò verso l'amica.

    Non può essersi fatto male prima di cominciare, vero? Stamattina era agitato ma entusiasta e... ohhh! - L'espressione ansiosa si distese un poco, ricordando la colazione luculliana con cui il ragazzo aveva ben pensato di carburare quella mattina. Il freddo e la tensione dovevano aver creato una combo spiacevole. La delusione prese in buona parte il posto della preoccupazione. - Che peccato. Ci teneva tanto! Vado a cercalo.

    Annunciò, pronta a lasciare gli spalti per rintracciare il fidanzatino probabilmente dolorante.
    Si era già alzata in piedi per allontanarsi, sennonchè metà della curva viola si alzò nello stesso momento esultando come una sola persona: la partita era cominciata e la Tempesta aveva appena guadagnato la plufa!
    Il boato fu tale che anche Geneva si voltò verso il campo per capire.

    Oh! Hanno preso la palla! - Si rallegrò, per poi riconoscere chi aveva appena guadagnato la pluffa cercando di portarla agli anelli - Ma è Declan! E' lui che ha la palla! - per la sorpresa l'idea di allontanarsi venne messa in pausa, in favore di saltelli esagitati.- VAI DEK!!

    Strillò, saltando sul posto e battendo le mani come un'ossessa.
     
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    Skye!!

    Esclamò nel vedere la ragazza dirigersi verso di lei, agitando le braccia per essere sicura di essere vista.
    Si scostò un po' di lato, facendo scorrere leggermente la fila per fare in modo che la ragazza prendesse posto accanto a lei.

    Anche tu qui per vedere i nostri giocatori che fanno a pezzi i tempesta?

    C'è davvero qualcuno che non vorrebbe assistere allo spettacolo??

    Disse sorridendo

    FORZA FUOCO!!!!

    Gridò poi su di giri, portando le mani ai lati della bocca perchè amplificassero la sua voce che tuttavia si perse nelle decine di altri cori, molti a favore, con suo sommo disappunto, della squadra avversaria.
    Era anche per quel motivo che Lily si era tanto impegnata con la tifoseria di quella prima partita. Aveva trovato piuttosto improbabile che tra i Ghiaccio che avessero deciso di assistere alla partita ci sarebbe stato qualcuno disposta a non tifare per i Tempesta, o meglio, a tifare per i Fuoco.

    La squadra ha bisogno di tutto il nostro sostegno. FACCIAMOCI SENTIRE RAGAZZI, FORZA!!!

    Incitò gli spettatori seduti attorno a lei, presumibilmente, vista la posizione occupata, a favore della squadra del Fuoco.
    Il cambio improvviso di formazione della squadra Tempesta generò -alimentato un po' anche da Lily, c'era da ammetterlo- una serie di fischi di disappunto. Una cosa della quale non sarebbe andata troppo fiera più tardi, Bealtaine era un tipo apposto, e certamente in un contesto diverso, anziché fischiare il suo ritiro, Lily si sarebbe preoccupata si informarsi che stesse bene.
    Di tempo per rimuginare sulla cosa comunque non ce ne fu molto. I movimenti in campo attirarono di nuovo la sua attenzione e al lancio della Pluffa, Lily lanciò un grido di incoraggiamento verso la sua squadra, dopodichè restò con il fiato sospeso a guardare la partita.
    Il fatto che ci fosse Declan a giocare con i Tempesta complicava un po' le cose dal punto di vista di Lily.
    Nel vederlo impossessarsi della Pluffa dovette trattenersi dal lanciare un gridolino di incoraggiamento anche verso di lui, ché infondo, se avesse segnato un punto, un po' sarebbe stata contenta per la gloria che avrebbe ottenuto. E invece battè forte le mani e le portò di nuovo alla bocca per amplificare la propria voce.

    FORZA SIMONE!!! PRENDETEVI QUELLA PLUFFA!!!

    Una nota per la prossima partita: procurarsi un megafono.

     
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    Seguì l'amica per andare a prendere posto e con tutto il fiato di questo mondo finalmente poté gridare insieme a lei

    FORZA TEMPESTAAA!

    Batté le mani e fece anche un urletto di incitazione, non aveva sentito l'ingresso dei giocatori ma sperava che fossero in piena forma e pronti ad affrontare quella partita, con lo sguardo cercò di riconoscere i suoi amici, ma la voce di Gen le arrivò dritto al cuore

    Dove? Dove sta?

    La biondina contenta seguì l'indicazione della sua amica, vedeva Leen volare su quella scopa

    Forza, Leeen! Dai ragazzii!

    Luna sempre più esaltata gridò tutto a squarciagola, poi ritornò seria dopo la domanda che le fece Gen, la guardò negli occhi, non sapeva che dire anche perché non aveva avuto sue notizie da non molto, prese le sue mani

    Ehi, stai tranquilla, vedrai che non si sarà fatto male

    Ma nulla, le sue parole non erano molto d'aiuto, infatti la sua amica voleva andare a controllare, si era alzata, provò a trattenerle la mano per fermarla ma non ci riuscì, però si fermò quando annunciarono che la pluffa ce l'avevano i ragazzi della tempesta, insieme a lei cercò di riconoscere il ragazzo e come successe prima la ragazzina riuscì a individuarlo prima di lei e subito dopo la sua reazione emise un urlo di incitamento e poi gridò anche lei

    Vaii Declan!!!

    Forse le loro esultazioni erano un po' fuori portata per provenire da due ragazzine del ghiaccio ma era pur sempre una partita importante e voleva dare la giusta carica ai suoi amici e a Leen, si avvicinò a Gen e le sussurrò

    Dopo,se ti va ti accompagno a cercare Bee, forse si trova nel dormitorio, magari a fine partita chiediamo a Leen

    Le rivolse un sorriso, molto probabilmente la riccia che ha preso il suo posto ne sapeva di più,così che potesse meglio rassicurare Gen
     
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    Frozen Wiz
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    La partita era finalmente iniziata e già si sentivano i cori, Skye era molto indecisa sul da farsi; di solito si sarebbe limitata ad applaudire ma visto che non c'erano molti sostenitori del fuoco e spronata dall'urlo di Lily decise di unirsi anche lei ai cori per la squadra del fuoco.

    FORZA FUOCO!! FATEGLI VEDERE DI COSA SIAMO CAPACI.

    Il suo grido si era mescolato a molti altri ma sperava che fosse arrivato ai destinatari.
    Sapeva molto bene cosa si provasse in occasione di questo tipo, ansia ed emozione sono mescolate e bisogna avere una grande forza di volontà per riuscire a controllare. Skye stava imparando a controllare le emozioni da sola ma sapeva bene che in casi come questo era importante che qualcuno ti supportasse e ti spronasse a dare il massimo.
    Rimase un attimo stupita del cambio di formazione da parte dei tempesta, erano strano che Bealtaine rinunciasse così ad una partita, inoltre era molto curiosa di vederlo all'opera.

    Devo ricordarmi di andare a trovarlo dopo la partita, giusto per vedere e capire come sta.


    Al suo posto era entrata un certa Eleanor, Skye non la conosceva di persona ma si rallegrò, essendo una riserva dovrebbe essere meno forte di un titolare. Certo, sapeva bene che non sempre era così, aveva assistito a diversi casi in cui una persona considerata più debole diventasse la migliore facendo una buona figura.
    Mentre la ragazza si preoccupava per Bealtaine la partita era iniziata nel peggiore dei modi per il fuoco, un ragazzo della tempesta, ci mise qualche secondo a capire che si trattava di Declan, aveva preso la pluffa avanzando minacciosamente verso la porta dei fuoco.
    In parte a lei Lily gridò un incoraggiamento verso Simone e Skye si apprestò a seguire il suo esempio incitando però tutti i giocatori.

    FORZA RAGAZZI, CERCATE DI RECUPERARE LA PLUFFA.


    La ragazza si sentiva un leggero mal di gola, logico visto che non urla mai, ma cercò di ignorarlo; se doveva perdere la voce per incoraggiare i suoi compagni l'avrebbe fatto senza problemi.
     
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    Responsabile Tempesta
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    Tutto meno che in orario, Leonard si stava dirigendo di gran lena verso gli spalti per sostenere la propria Casa, sebbene di Quidditch se ne intendesse quanto un Troll di montagna di Antiche Rune. Ad aggiungersi, poi, vi era stata anche l’esuberante e implacabile compagnia di Beth, che pur di stare accanto al suo LennyAdorato avrebbe disertato le file del Fuoco e di tutta la sua appassionata tifoseria.

    AH-Quidrebel-kendall-kylie
    Proffiproffi, suvvia, a me può confessarlo: ha già Visto le Sorti del Campionato?

    Glielo avevano appena chiesto alcuni studenti di passaggio, ma Leonard non ci aveva prestato più di tanta attenzione, né alle curiosità loro né della briosa assistente, troppo preso dalla fretta con cui si stava dirigendo - in netto ritardo sui tempi - a sostenere la Tempesta. Non fosse stato nominato Responsabile probabilmente nessuno o quasi lo avrebbe mai visto fra gli spalti, ché l’unica altra volta in cui vi si era presentato fu al suo primo anno come docente sperando di fare una buona impressione e stringere qualche legame con i colleghi. Illuso. In quell’occasione non solo era riuscito a farsi cogliere impreparato dall’abbraccio di Morfeo, ma riscuotendosi dal proprio torpore aveva finito persino per dar vita a una delle sue trasognate figuracce davanti una delle proprie colleghe.

    Sarà già tanto se riuscirò a vedere le sorti di questa partita… 早く* prendiamo posto.

    Come nuovo Responsabile della Tempesta c’era da dire che non stava facendo proprio un lavoro impeccabile, era evidente, ma la cosa peggiore era che se ne rendeva conto persino lui, che da inizio anno ancora si trovava spaesato nel riscoprirsi in quel ruolo e tutte le responsabilità che comportava.

    Assolutamente! L’importante è che ci sia spazio per tutti e due.

    Squillò facendosi strada fra la gente assieme all’insegnante, già accarezzando l’idea di stringersi vicino lui sulle tribune per tutta la durata della partita, al punto da sperare quasi che il Boccino non fosse mai trovato.

    **頑張ってください! E che Madama Sorte sia con voi.

    Incitò sentitamente i propri studenti mentre cercava posto, fra un misto di amor nipponico e divinatorio tutto suo.
    Dopo un lunga ricerca trovò il modo di accontentare Marybeth e, al contempo, non rischiare di continuare a perdersi il gioco della propria Casa più di quanto il suo ritardo già non avesse contribuito a fare.

    Oh, signorina Ca-

    Attimo di esitazione e profonda riflessione al tempo stesso, memore di aver già commesso in passato uno spiacevole scambio di nomi.

    -llaghan, buongiorno – il volto ora perso sui vasti spazi del campo da Quidditch – Come stiamo andando?

    E lo chiese con tutta la sincerità che poteva trasparire dallo sguardo di chi, oltre essersi presentato in ingiustificabile ritardo, di sport magici ne capiva quanto uno studente del primo anno di Chiromanzia.

    *早く= Hayaku (in fretta/veloce)
    **頑張ってください = ganbattekudasai (Fate del vostro meglio/mettetecela tutta e affini)
    Meglio tardi che mai. Giunge infine anche lo strampalato divinatore a sostenere la propria Casa. E a te tocca sorbirlo signorina Ca-llaghan
     
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    Tempesta VII Anno
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    Go mbuafaidh an fear is fearr. [Che vinca il migliore.]

    Ripeté Máiréad come un curioso pappagallo, non avendo affatto l'indole di schierarsi con una precisa squadra. Sentiva incitazioni di parte mentre lei rimaneva nel mezzo, equalitaria, pensando solo che tutto andasse bene. Ne avevano avuto già troppe di sofferenze, lei forse più di tutti, per cui avrebbe preferito non disperarsi per altri incidenti. E di riflesso, appunto, si chiese cosa fosse capitato a Bealtaine da causare l'immediata sostituzione con Eleanor, considerando l'idea di un improvviso mal di pancia da ansia o indigestione per non farsi sfuggire il pessimismo di mano dato che non le apparteneva. Erano irlandesi tutti e tre - Máiréad, Belataine ed Eleanor - se non lo capivano loro l'importanza del cibo non ci sarebbe arrivato nessuno. Ma presto lo sguardo della ragazza andò a cercare l'1 rosso fiammeggiante: spaventata dall'iniziale commento dei gemelli su come uno "stecchino" fosse riuscito a diventare Battitore, la ragazza divenne apprensiva più che mai nel comparare la stazza della compagna Fuoco con l'esile figura. Ricordava l'abbraccio alle scale, di come lo avesse sentito fragile da sotto le dita ed ebbe sinceramente paura gli capitasse qualcosa di male. Se non altro non era la sua avversaria, quanto uno scudo umano per proteggerlo. Portò le mani al petto, ad altezza cuore, fissando i giocatori Tempesta prendere in mano la Pluffa e lo svolgimento delle prime azioni da ambo le squadre. Ma i pensieri volavano da altre parti. Distinguere chi fosse chi in mezzo a quella baraonda di ragazzi e ragazze che sfrecciavano a velocità vertiginose era impossibile, causandole intimamente un certo malessere a pensare le conseguenze di un'eventuale caduta. Non fosse per gli oggetti caratteristici per ogni ruolo Máiréad non avrebbe nemmeno capito dove guardare, per cui si focalizzò verso chi reggeva in mano una mazza. Anche solo per capire chi fra Tempesta e Fuoco fosse più propenso a disarcionare qualcuno dal suo manico di scopa per mezzo del Bolide, cosa che la fece rabbrividire. La sola idea di come uno sport potesse essere così violento, senza scrupoli... cioè, l'idea del gioco di squadra lo apprezzava, ma non che bisognasse colpire gli altri procurando gravi danni agli avversari. Si giocava per partecipare, non per vincere, ma capiva che fosse un'idea troppo utopistica perché tutti seguissero l'opinione di Máiréad in merito. Le sfuggì un mormorio indistinto, chiedendosi se a Treno piacesse quel selvaggio volare, quella passione che aveva sempre contraddistinto Sam e Pigeon nel sentirli parlare di Quidditch, la grinta che la Callaghan applicava in merito a creature e piante. E poi non riusciva a credere fossero tutti cattivi, seguivano regole che però non andavano bene per l'irlandese poiché troppo disagevole da applicare da parte sua. Oltre all'ovvietà di essere negata per qualsiasi genere di sport, che fosse il tifarlo o il praticarlo.

    Z1RMcSJ
    Oh, professor Lennox.

    Il Prefetto fu riscosso dall'arrivo dell'uomo e dell'immancabile ed esuberante assistente sempre al fianco, inclinando il capo a lato per osservare meglio le due figure in arrivo. Non si vedevano spesso tra gli spettatori del Quidditch, anzi la ragazza poteva confermare che negli anni freqeuntati le presenze del docente di Divinazione si contassero a malapena sulle dita di una mano. Eppure si trovavano lì prendendo posto nelle vicinanze della Callaghan, la quale aggiustò la posizione seduta agli spalti per consentire ai due di accomodarsi meglio. Per una volta l'uomo non confuse i cognomi, che dopo gli anni trascorsi e la carica con annessa spilla ricevuta proprio da lui qualcosina si muoveva nella memoria. Anche se Máiréad era l'ultima persona ad Amestris a lamentarsi della memoria, lei stessa colpita da amnesia frequente sui nomi rendendo impossibile sue proteste. Chissà perché nessuno ancora aveva tentato di aiutarla, eccetto l'idea di farlo tirandole una mazza da Battitore in testa. O un Bolide, direttamente.

    Beh... preferirei meglio. Ho un sacco di smaointe ar m'intinn [pensieri nella testa] che non vanno via... Lei? I furetti come stanno? Se ne prende cura, ceart [vero]?

    Presa com'era dallo sconforto, la neo maggiorenne aveva completamente cannato l'argomento a cui il suo Responsabile in effetti si riferiva. La mente della ragazza era davvero affollata di così tanti pensieri da non rendersi nemmeno conto della logica di quella frase, lei che Ghiaccio effettivamente non era, né rendersi conto che in quel momento il professore si stesse rivolgendo nient'altro che all'esito parziale della partita. La sofferenza per Drayrdd e la natura, dover ammettere ormai di essere maggiorenne, temere per la salute dei giocatori, insomma un bel casino che condusse a quell'unica, equivoca strada. Tranne sui furetti. Sui furetti non avrebbe dimenticato facilmente di spenderci due paroline.
    Leonard Lennox perdona questa bimba Tempesta (?)
     
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    Il suo posto non era fra gli spalti.
    Se avesse avuto in principio l'onestà intellettuale di riconoscere che il ruolo di capitano della squadra di Quidditch le si confacesse di più di quello da caposcuola, non avrebbe vissuto ogni partita di quell'anno con irrequietezza, preda di atteggiamenti nevrotici, che ormai erano divenuti un automatismo ogni qual volta scorgeva i suoi compagni far ingresso nel campo, tutti imbellettati e fieri nella divisa a cui lei aveva dovuto rinunciare. Con Kyle che aveva ottenuto il ruolo da cercatore, fra l'altro, non avrebbe neanche potuto condividere i suoi reali pensieri sulla nuova formazione, che, per quanto strutturalmente equilibrata, non avrebbe mai riconosciuto come adeguata fintantoché lei non ne avesse fatto parte. Riconoscere il proprio egocentrismo le aveva permesso di non percepirlo come un fardello, ma rivelarne la portata con l'unica persona che era rimasta al suo fianco costituiva un altro paio di maniche. Così si sforzava di incitare al posto di sminuire, sopprimere al posto di lasciare via libera ai propri pensieri.
    77997e7059ad22a7d38e656732a264e716a0991d
    Quantomeno, nessuno aveva avuto l'audacia di prendere il numero 10. Ricordava ancora la prima volta in cui aveva fatto ingresso in campo e i gemelli Graham l'avevano annunciata come nuova giocatrice: era il quarto anno, il tempo di Cody, Mintaka...e di Bellamy. Quando ancora la malattia non l'aveva logorata, quando la presunzione d'innocenza era reale e non solo un pretesto.
    I fuoco erano partiti in vantaggio, ma l'atmosfera di gioco era fin troppo statica. Se non fosse stato per Clemens e Simone, non avrebbe neanche avuto la percezione di trovarsi ad una partita.

    SIMONE, TIRA QUELLA PLUFFA!
    Tu attends peut-être que la belle au bois dormant réalise qu’elle est à un match?


    Non aveva nulla contro Hesper Fawley, ma non avrebbe esitato a screditare neanche il suo ragazzo se solo si fosse trovato nella squadra avversaria. Il Quidditch non era solo un gioco, era tutto.
    La convinzione che partecipare fosse la cosa più importante aveva perso credibilità quando aveva compiuto quattro anni e il mini volley era improvvisamente diventato la competizione più seria del mondo.

    SORRY, ERO CONVINTA DI AVER POSTATO SUGLI SPALTI!

    Manon dice: "Aspetti forse che la bella addormentata si accorga di essere ad una partita?"
    Scusa babe, tutto è lecito nel Quidditch e in amore <3

    Ovviamente Manon tifa il fuoco.
     
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    La risposta del Prefetto non fu esattamente quella aspettata, eppure la mente del divinatore non ci diede peso, anzi, si fece più preoccupato per il contenuto che infine era stato rivelato piuttosto di quello che effettivamente avrebbe dovuto ricevere.

    Oh かわいそう*, beh… mi spiace sentirglielo dire.

    Qualsiasi cosa avesse detto, ché era comunque sicuro qualcosa non stesse andando bene e quindi sì, ciò non poteva che provare tenerezza per la studentessa, avesse compreso e meno il reale soggetto della propria domanda.

    Se ne vorrà parlare la mia porta è sempre aperta, questo lo sa, でしょう?**
    Io, Ku e Ka-chan stiamo bene comunque, grazie, porterò loro i tuoi saluti.

    Sapeva che non era il caso di portarli con sé durante eventi del genere, già Halloween era stato troppo per i loro piccoli cuoricini e da tempo ormai si era rassegnato a rinunciare alla loro compagnia in Sala Grande: il mondo non era pronto per accogliere a braccia aperte quelle amabili creaturine, così come spesso non lo era per la sua nobile Arte.

    E dimmi invece, come va con il piccolo Jord?

    Che, poi, per lui erano tutti piccoli e indifesi gli studenti, allo sbaraglio del Velo di un Futuro ancora troppo grande per loro. Jord però era senz’altro un’eccezione fuori del comune, una caso più unico che raro e che, per questo, meritava qualche attenzione e riguardo maggiore rispetto gli altri.

    Si starà integrando bene?

    Non aveva avuto nuove Visioni sullo studente da inizio anno, quindi se le cose non promettevano cambiare quanto Visto si sarebbe certamente realizzato di lì a pochi mesi, restava solo da continuare a tenere sott’Occhio la situazione.
    Leonard ormai si stava già dimenticando della partita e del suo corso, chi però non se ne era affatto scordata era Beth, a tratti quasi risentita per esser stata messa da parte in quel modo.

    AH-Quidrebel-kendall-kylie
    Cooomunque, il professore si stava riferendo a come procedeva la partita.

    Il tono soave, eppure appena affettato mentre cercava di non far trasparire una nota di gelosia. Marybeth però era sempre agguerrita e implacabile quando si trattava di farsi bella agli occhi del suo Lenny-Adorato, motivo per cui aveva cercato di recuperare il più possibile del gioco dai dintorni per venire incontro al proprio amato mentore.

    Ancora niente Boccino e nessun punto messo a segno proffi, non si preoccupi, siamo ancora agli inizi.
    Il Fuoco però è già riuscito a riprendersi la Pluffa e a-OMMIO!


    Il dito puntato all’improvviso sullo spettacolo della Cacciatrice della Tempesta, ora in precario equilibrio a mezz’aria.

    Forza – si era già dimenticato il nome della giocatrice nonostante l’avesse appena fatto la cronica dei gemelli – 皆んな***

    Nel dubbio meglio estendere il proprio augurio all’intera squadra che rischiare di mal indirizzarlo, soprattutto verso qualcuno che stava lottando con tutte le sue forze per scampare a una brutta caduta.

    Non abbattetevi, 頑張って.****

    Il doppio quanto infelice doppio senso era tutto meno che voluto, anzi nemmeno se ne sarebbe accorto non fosse stato per la risata di alcuni spettatori alle sue spalle e lo sguardo contrariato che Marybeth rivolse loro.

    Si-no-cioè, continuate così.

    Cercò di riprendersi applaudendo piano, eppure fallendo miseramente, ché neanche aveva senso così in ogni caso: continuare cosa? A farsi intercettare Pluffe e colpire dai Bolidi?
    Già non capiva granché il Quidditch, ma non pensava avrebbe persino avuto problemi nel tifarlo.

    *かわいそう= kawaisou (Poverina/o)
    **でしょう = deshou (vero? => particella finale per chiedere conferma di un fatto, idea o affini)
    ***皆んな = minna (ragazzi/tutti voi; espressione per riferirsi a tante/gruppi di persone)
    ****頑張って = ganbatte (altra declinazione, meno formale, per “fate del vostro meglio/mettetecela tutta”)

    Leonard continua a fare il tifo per la Tempesta, male… ma comunque tifo 🔮
    Kawaisou Callaghan, più asterischi che ideogrammi a momenti.
     
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    Ghiaccio V Anno
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    Allontanarsi ora che la partita era iniziata poteva essere complicato, con la maggior parte degli studenti in piedi a tifare e con gli occhi fissi sul campo. Geneva inoltre scopriva che era entusiasmante star lì a parteggiare per gli amici e partecipare con loro all'azione e quando Luna le prese la mano per confortarla e suggerirle di andare insieme ma dopo la partita a cercare l'amico, sorrise e annuì, accettando.

    Non potrei comunque entrare né negli spogliatoi né nel dormitorio Tempesta.

    Considerò in modo molto pratico, tornando felice a seguire l'azione in campo.
    Leen avrebbe potuto aiutarla per entrambi quei luoghi, ma prima doveva uscire dal campo, possibilmente dopo una bella vittoria.

    FORZA LEEN! TEMPESTALI DI BOLIDI!

    Urlò a gran voce, per poi ridacchiare al gioco di parole che aveva inavvertitamente usato.
    Augurava alla ragazza di fare una grande partita, per far vincere la sua squadra e far bella figura ovviamente, ma anche perché così Bealtaine non si sarebbe sentito troppo in colpa per il ritiro.
    Il frastuono intorno a loro stordiva ed esaltava. Geneva, che non era mai stata particolarmente sportiva e normalmente alle partite si distraeva e perdeva il filo, seguendone il corso si sentiva invece trasportata dall'azione, un tutt'uno con la squadra e la tifoseria attorno. Il trattenere il respiro tutti assieme o le urla di incitamento che seppure di natura diversa arrivavano quasi a tempo verso la stessa destinazione, stimolate dallo stesso punto di vista, erano una sensazione d'unione che raramente le era capitato di provare.

    ATTENTO!

    Portandosi spaventata le mani al viso, strillò inutilmente l'avvertimento all'amico Declan che veniva chiuso da due avversari.
    Aveva gli occhi sul ragazzo, ma lo sfrecciare del bolide ne catturò l'attenzione sulla traiettoria. Il rumore sordo dell'impatto con la scopa sembrò rimbombare per tutto il campo.

    Oh per Mungo! - Se vedere Declan chiuso fra le divise rosse l'aveva spaventata, la scena della compagna appesa alla scopa la terrorizzò. Afferrò entrambe le mani di Luna, stritolandole in cerca di conforto. - Possono aiutarla vero? Come possono aiutarla?

    Tutta l'euforia della partita era stata risucchiata da quello che per lei era un incidente e si chiedeva seriamente perché non interrompessero la partita per soccorrere la cacciatrice in difficoltà.

    Sempre Tempesta
     
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