Crossover

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  1. Likanjel Greyjoy
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    Glasgow

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    Smaterializzato
    Titolo: Coraggio
    Autore: Likanjel Voskresenskaya
    Personaggi: Likanjel, Roy Mustang, Maria Ross, Riza Hawkeye, Winry, Edward Elric

    Ishval.
    L'Alba stava per incombere sulla città dilaniata dai continui massacri, ma la notte persisteva ad avvolgerla figurativamente. Solo ieri, Likanjel aveva vomitato alla vista del cadavere in decomposizione di un neonato, un neonato Ishvaliano, per poi inorridirsi ancora di più nel notare che, il rigurgito era finito su un pezzo di un altro cadavere, un braccio adulto ricoperto di una manica blu, di cui si intravedeva la mano e il polso sotto un detrito. Era un compare, un Alchimista di Stato.

    Correva l'anno 1908, quando Likanjel, ancora sdraiata, si accingeva a tirarsi su a sedere sul giaciglio militare, dopo numerosi, incessanti tentativi di dormire nonostante i suoni dei fucili e la morte che passava poco lontano. Poteva vedere vividamente la scena, nella sua testa, tanto, la stessa identica procedura si ripeteva ogni giorno in quell'inferno di posto. Per esempio ora Likanjel, poteva benissimo inventarsi, immaginare, mettersi nei panni di un qualsiasi individuo Ishvalàn: ne aveva studiato i ruoli, le reazioni, la lotta e la loro condanna. Immaginava un artigiano, un modellatore di creta, che aveva riempito la casa in cui sfamava i propri pargoli con le ceramiche più belle che gli fossero venute. L'individuo, portante di ben cinquant'anni di vita, era accompagnato dalla moglie, una donna della stessa età che fino a pochi anni prima viveva la sua quotidianità accudendo bimbi e neonati, forse proprio i cadaveri che Likanjel aveva trovato il giorno prima distesi in maniera indegna sul campo di battaglia. Per completare la cornice i ragazzi più grandi, i primogeniti della coppia, stavano assiduamente difendendo i genitori, ringhiando contro gli Alchimisti di Stato e spalancando le braccia per proteggere chi li aveva cresciuti proprio come loro avevano fatto con essi. Ma tutto era inutile, Likanjel sapeva che i soldati del suo stesso esercito erano riusciti a sopraffare i nemici; li avevano messi al muro e poi li avevano costretti a chiudere gli occhi e mettere le mani dietro la nuca. Umiliati e terrorizzati, erano stati tutti massacrati a suon di fucilate, tutto per dei capelli bianchi, una carnagione più scura e un paio di occhi rossi.

    - Straniera.

    La richiamò all'ordine un uomo, un uomo bianco che sostava davanti all'entrata della sua tenda aperta. Roy Mustang, quello era il tenente colonello Roy Mustang. La donna non esitò alzarsi, a scoprirsi dalle coperte sudicie e rivelare le vesti uguali al giorno prima: la divisa che non poteva togliere da un bel po', tutta insanguinata da far venire la nausea.

    - Tenente Colonello signore!, esclamò, a voce contenuta e che faceva trasparire un tono di preoccupazione, - ai suoi ordini.

    Likanjel conosceva perfettamente l'uomo. Un giovane prodigio che aspirava alle cariche più alte e più ambite, dai capelli corvini e la carnagione chiara scalfita dalla battaglia: e poi, quei guanti, i candidi guanti di accensione, che potenziavano la sua Alchimia. L'Alchimista di Fuoco era una figura in effetti tutt'altro che sconosciuta all'interno dell'accampamento, cosa che non si poteva invece dire per Likanjel. La Voskresenkaya era per lo più conosciuta per l'origine straniera cozzante con il senso patriottico degli altri Alchimisti: se nelle loro vene scorreva sangue di Amestris dalla testa ai piedi, nelle vene della ragazza scorreva il sangue di Drachma, uno dei paesi in conflitto con la loro patria.

    - Se ne occupano i soldati di Briggs, affermò nella sua testa mentre il militare l'aveva costretta a munirsi di soprabito bianco (o perlomeno, che lo era quand'era candido) e di fucile, ma sembra che loro stiano conducendo una scaramuccia contro di me.

    L'alba stava per incombere su Ishval, e le stelle nel cielo indaco-violaceo stavano a piano piano svenendo, lasciando spazio a un vuoto cielo angoscioso. Lei e Mustang svegliarono altri soldati, e ben presto la squadra reclutata dall'Alchimista di Fuoco si riunì nei pressi di una delle trincee al cospetto di un altro gruppo, messo insieme da una donna di nome Riza Hawkeye. I soldati non erano dei volti somaticamente sconosciuti, un ragazzino all'apparenza goffo e che portava degli occhiali rettangolari, un uomo più slanciato dai capelli color argento spettinanti sulla fronte, un individuo grassoccio dalla chioma rossiccia, un ragazzo biondo con il tabacco perennemente in bocca ed una corvina. Per la sua scarsa loquacità Likanjel non sapeva i loro nomi, ne avrebbe provato a chiederli visto che, oltretutto, aveva paura delle loro reazioni: eppure non sembravano mai aver avuto l'intenzione di emarginarla per le sue origini straniere e scomode, ne l'avevano mai accusata di spionaggio.

    La timida Alchimista di Luna, quello era il suo nome da quando era divenuta un cane dell'esercito di Amestris, non fece domande per tutto l'incontro, le bastarono le istruzioni dell'Alchimista di Fuoco: i due gruppi avrebbero occupata rispettivamente due delle aree della città, così da dividersi il massacro. Il gruppo di Likanjel avrebbe invaso la parte Est della città, mentre quello di Riza Hawkeye quella ad Ovest. Fu così che Roy, Maria Ross, Breda ed Havoc partirono per la missione. Mentre camminava Likanjel pensava a quanto fosse ingiusta quella situazione, quanto volesse tornare a Central City (luogo in cui l'avevano nominata Alchimista di stato e luogo da cui era stata spedita lì per compiere quelle tali, ignobili, gesta) e a quanta fosse vigliacca: non faceva che ripetersi quanto disgraziate fossero quelle povere anime, mentre lei passava le giornate a ripulire il campo dalle loro carcasse, a lavar via il loro sangue come per cancellare la memoria dai libri di storia, ma ora anche a lei sarebbe toccato il lavoro sporco... eppure, non un segno di ribellione, solo un orrendo vuoto nello stomaco e la baionetta tremante all'estremità dell'arma, vista la condizione di chi la imbracciava.

    - Soldato Maria Ross, Soldato Likanjel Voskresenskaya: voi inizierete da quella abitazione.
    - Agli ordini tenente colonello!

    Esclamò in tutta risposta la donna accanto a Likanjel, Maria Ross, soldatessa intrepida e leale che condivideva con la donna di Drachma il taglio corto e corvino. Likanjel invece obbedì girando semplicemente i tacchi, senza dare alcuna risposta. Mustang si accigliò ma non sembrò legarsela al dito, e le due donne procedettero semplicemente entrando, pronte a scovare i bambini che si nascondevano disperatamente dietro i mobili. Maria Ross non sembrava affatto intenzionata a commettere simili atti, anche se costretta come lo erano entrambe le militari, ma Likanjel non osò fare domande: le sembrava che le corde vocali si fossero improvvisamente bloccate.
    Le mura erano squarciate, e le finestre rotte erano impregnate di spruzzi di sangue. Le soldatesse camminarono con cautela, con le dita poggiata sui grilletti e con la sua suola che s'appoggiava pianissimo al pavimento, come per produrre il minimo rumore. Nella stanza c'era un lezzo di muffa al limite dell'insopportabile, il silenzio assordante però, era stato improvvisamente rotto da un urlo. Subito Likanjel schizzò al piano di sopra, da dove proveniva il rumore e puntò il fucile sulla preda scovata: era il corpo inginocchiato di un bambino Ishvalàn che teneva in lacrime tra le braccia la salma di una bambina, probabilmente, a giudicare dalle condizioni, appena morta dissanguata. Maria Ross era subito accorsa, e il bambino le stava supplicando di ucciderlo, che ormai non aveva più ragione di vivere: ma Likanjel non ne aveva intenzione, non sapeva se per codardia o per incapacità fisica dell'uccidere (obbiettivo a cui non era mai stata preparata). Sembrava solo aspettare che Maria Ross premesse il grilletto, per poi rendersi conto che anche lei si stava aspettando la stessa cosa dalla compagna. Allora Likanjel gettò il fucile a terra e prese per il braccio il bambino, trascinandoselo di sotto in una disperata fuga, tra i vetri rotti da calpestare e gli Alchimisti di stato da fronteggiare. Maria Ross la inseguì con il fucile puntato su di lei, ma non sparò mai. Sparò un altro Alchimista, appena usciti dall'edificio, lasciando a Likanjel un braccio sanguinante. Riecheggiò un altro sparo, e il carnefice di quella ferita cadde a terra, morto: era stata Maria Ross.

    ...

    - E per questo che porto un automail, signor Elric.
    Finì di raccontare Likanjel, la Likanjel di anni dopo. In una affollata città, in una rinomata officina, una ragazzina di nome Winry aveva avuto modo di sistemarle il braccio meccanico, e il giovane che diceva di essere l'Alchimista d'Acciaio era riuscito a farsi raccontare un'altra orribile esperienza di un'Alchimista di Stato a Ishval.

    - Grazie, signorina Winry, sembra come nuovo.

    Commentò non lasciando trasparire nel suo tono alcuna emozione, come al suo solito. Il giovane dagli occhi dorati invece, non sembrava per nulla scosso da quel racconto, sembrava che per lui fosse stata solo un orribile conferma. Anche Likanjel era venuta a sapere della sua storia, della sua ricerca per la pietra e dell'amore per il fratello. La Voskresenskaya non era stata in grado di dare lui alcun suggerimento, ma lo lasciò con questa frase.

    Alchimista d'Acciaio, lei è troppo coraggioso per essere un Alchimista di Stato.

    Pagò e uscì, rattristata dall'aver risvegliato quelle traumatiche memorie.

    Il fandom è Full Metal Alchemist Brotherthood, Amestris (inteso come stato) fa parte di questo universo. Cioè volevo evitare fraintendimenti per il nome X)


    Edited by Likanjel Greyjoy - 10/1/2022, 22:27
     
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