Centri Virtvs vt Virtvs in Centrvm

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    Frozen Wiz
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    Accadde tutto in un istante. Neppure il tempo di realizzare. La mente di Mavis era catturata dalle voci di quella porta, che da temibile, una volta arrivati lì, agli occhi – o meglio alle orecchie di buona parte degli esperti – sembrava essere diventata la cosa più bella del mondo. Il ragazzo se ne era tenuto alla larga il più possibile ma quello strano manufatto continuava ad attirarlo a sé. Cominciò a muoversi verso di essa, ma in un attimo la situazione precipitò.

    Vide A. James Morgan frapporsi fra Aiden Crane e la porta, la donna Auror toccò accidentalmente quel manufatto pieno di magia. Cosa sarebbe accaduto ora?
    Non ci fu modo di fare supposizioni. In un attimo lo scenario davanti a loro mutò. Alcuni simboli si spensero. La loro magia non era più attiva. Mavis capì [Intuito +20 e Incantesimi I] che uno dei simboli non più attivi era relativo all’incantesimo Engorgio, che aveva pensato potesse essere stato attivato per l’onda che poco prima avevano dovuto superare. Insieme ad esso sembravano disattivati anche altri due di cui non conosceva la natura. Ma pensò comunque che quella piaga non esistesse più perché probabilmente il tocco di James l’aveva in qualche modo fatta sparire. Condivise le sue ipotesi con i colleghi

    Uno di quei simboli era dell’incantesimo Engorgio, ne sicuro. E sono sicuro che era stato applicato all’onda. Insieme al simbolo di Engorgio ne sono spariti altri due. Secondo me la piaga è sparita .

    L’entusiasmo lasciò spazio al panico. Col tocco di James si erano attivati altri due simboli a lui ignoti. E di male in peggio. Il professor Calgacus McDougall toccò la porta e un altro simbolo si attivò. Cosa sarebbe successo loro? Apparentemente nulla.

    Mavis cercò di continuare il suo discorso con i colleghi. D’improvviso la gola si seccò. Era come se non bevesse da ore, ma non era così visto che non era passato così tanto tempo da quando avevano abbandonato l’aula di pozioni che mai come ora a Mavis sembrava il posto più bello del mondo. D’istinto Mavis tirò fuori la bacchetta. La mente sembrava non riuscire a pensare ad altro che al desiderio ardente di bere. In bocca aveva un deserto. Gli sembrava di perdere i sensi. La vista si faceva più difficoltosa. Intuì [carisma 30] che poteva essere l’effetto di qualche incantesimo, di un’illusione. Non aveva però idea di come affrontarla. Tentò, pronunciando le parole non senza difficoltà essendo la lingua ormai sempre più restia a ogni movimento, desiderosa solo del contatto con l’acqua, a lanciare il primo incantesimi che gli venne in mente.

    Finitus… Incantatem!

    Post 1/3
    37 Saggezza
    38 Capacità Magiche
    23 Manualità
    23 Agilità
    13 Prontezza
    21 Intuito
    10 Affinità
    30 Carisma


    Edited by Mavis Nox - 12/6/2021, 17:44
     
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    La Porta era lì davanti a loro. Jade, seppur un po’ ansante per la folle corsa attraverso i cunicoli oscuri era soddisfatta di sè. Mentre riprendeva fiato constató con un sorriso la presenza di Claire sana e salva al suo fianco. Oltre a loro anche tutti gli altri compagni di avventura erano lì riuniti in quello strano consesso. I suoi occhi scuri vagarono per la sala a fissarli prima di riportare la sua attenzioni lì dove lo richiedeva. A vederli lì assembrati attorno a quella strana porta sarebbero sembrati una strana ed eterogenea comitiva.
    La gioia di aver superato indenni la parte conosciuta delle segrete tuttavia durò ben poco nel momento in cui il suo sguardo si spostò su di essa. La Magia Oscura aveva strano modi di agire ed impregnava l’aria attorno ad essa, rendendola quasi palpabile: era subdola, era celata dietro una facciata che nessuno di loro riconobbe subito. Eppure tutti sembrarono subirne le conseguenze...
    Il sorriso con cui aveva guardato Claire si spense sulle sue labbra... la compagna stava bene? Sembrava improvvisamente sopra pensiero.

    Claire...?

    Poggió una mano sul suo braccio quasi a volerla ridestare dai suoi sogni ad occhi aperti, mentre intorno a lei iniziavano le prime parole, le prime congetture e anche i primi contrasti: c’era chi voleva toccare la porta, chi cercava di impedirlo.

    Jade... vita mia...

    Dei sussurri deboli, come degli echi del passato, iniziavano intanto a farsi sentire nella sua testa. Jade scosse il capo quasi a voler scacciare un insetto fastidioso. Poi Claire parló, come anche altri. Jade li ascoltò assorta, anche se quei sussurri iniziavano a diventare incalzanti. Cercò di rimanere lucida.

    Eppure da quanto riportato nei verbali pare proprio che sia il tatto ad aver attivato le piaghe.

    Lo disse in risposta alle argomentazioni di Claire sulla prima affermazione, con un tono sicuro. Di quello era certa!

    Jade... vita mia...

    Eppure perché dentro di sè sentiva l’irrefrenabile impulso ad avanzare verso la porta maledetta? Quella voce, quell’unico sussurro che ora percepiva dentro di sè, era una voce amica, le ricordava qualcosa di conosciuto: come poteva quella porta maledetta celare qualcosa di così bello? Ancora una volta furono le parole dei suoi compagni a richiamarla e cercó di fare mente locale, continuando a a sua volta il suo pensiero.

    Le difese che abbiamo individuato nelle riunioni e attuate contro le piaghe hanno avuto successo. Noi ne siamo i testimoni! È probabile che potrebbero bastare anche per difendersi da qualsiasi cosa si celi dietro la porta.

    Forse non era poi una cattiva idea aprirla, non avevano anche le bacchette? Jade si rivolse verso Candice, fissandolo esplicitamente: cosa aspettava ad usarle così come avevano ipotizzato durante le riunioni? Possibile che nessuno di loro sentisse ciò che la porta stava sussurrando loro?
    Jade si rigirò nervosamente la bacchetta di legno di rosa tra le mani, quasi le prudessero. Le pareva che anche Claire sentisse ciò che stava sentendo lei.

    Non aver paura, Claire.

    Mormoró alla compagna affiancandosi ad essa. L’avrebbe protetta a qualsiasi costo.

    Jade... vita mia...

    I sussuri continuavano ad incalzarla. Erano così veri, così reali... Mentre faceva un altro passo verso la porta, affascinata da essa, inclinó di poco il capo a sbirciare i simboli. Crane - così lo avevano chiamato - aveva riconosciuto degli incantesimi.

    Due incantesimi hanno a che fare con alcune piaghe che abbiamo appena superato: Nox, ad esempio...

    Stava per continuare la frase quando alcuni compagni fecero qualcosa davanti la porta, la Morgan e l'enorme professore di Storia, e la situazione iniziò a mutare. Improvvisamente l'attrazione per la porta iniziò a scemare, mentre al contrario iniziava a sentirsi un po' stordita, come se le mancasse qualcosa di vitale.

    Forse sono collegati alle piaghe... mormorò vagamente in risposta l'intuizione di Mavis.

    Una dei Ventidue non si era allargata a dismisura?
    Non riuscì ad articolare altro perchè avvertì qualcosa muoversi dal basso, provenendo da dentro, un'arsura che dalle viscere iniziò a salire. Deglutì più volte, rendendosi conto che aveva la saliva azzerata, non si era accorta di avere così tanta sete, ma ora che c'aveva fatto caso si rese conto che avrebbe dato tutti i suoi galeoni alla Gringott (ed erano tanti!) per un sorso d'acqua.

    Qualcuno di voi ha dell'acqua? lo chiese istintivamente.

    Si girò verso Claire speranzosa, guardandola con occhi supplicanti e quasi impauriti.

    Ho sete.. provò ancora a deglutire: ma dove era finita la saliva dentro la sua bocca?

    I battiti del suo cuore iniziavano ad accelerare e mentre attendeva risposta dalla compagna, si guardò intorno, sperando di trovare qualcuno che avesse risposto alla sua richiesta. Si mosse nervosamente, girando il capo a destra e a sinistra, mentre la sensazione di arsura iniziava quasi a bruciare lo stomaco, a seccarle la gola. Tossì vistosamente mentre alzava la mano destra impugnando la bacchetta e rendendo le sue nocche quasi bianche per la stretta attorno ad essa.

    Vi prego... non resisto senza! disse stropicciandosi gli occhi e portandosi le mani alla gola Accio acqua! DOVE L'AVETE NASCOSTA?

    Post 1/3
    Saggezza:37
    Capacità Magiche:36
    Manualità:28
    Riflessi:Agilità: 15 - Prontezza: 15
    Sensibilità:Intuito: 14 - Affinità: 14
    Carisma:36
    Prestanza:Normale
    HP:70
    Popolarità:11
    Reputazione:Pubblica: 13 - Criminale: 12
     
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    All'ombra del suo personale ombrello magico, anche se non troppo efficiente ed aiutato dagli scudi alleati, il vampiro attraversò la pioggia di sangue privo di incidenti.
    Ancora una volta aveva avuto ragione, ma per dar retta al suo orgoglio c'aveva quasi rimesso... forse avrebbe dovuto smettere di fare di testa propria, cominciando a seguire i consigli degli altri e del Ministero, ma questo non era Kyran: sarebbero caduti gli asini dal cielo quel fatidico giorno.
    Con due prove alle spalle, l'ultima rimasta davanti a lui era l'acqua, ormai sparita sotto i ripetuti incantesimi di coloro che li avevano preceduti. Un sorriso soddisfatto e contento di non doversi ulteriormente crucciare con incantesimi strani accompagnò il suo arrivo, per poi posare lo sguardo su coloro già avanti: tutti sembravano aver superato, come lui, le prove alle sue spalle, illesi e senza caduti. Quello era stato un ottimo inizio, anche se la vera fonte dei problemi era ancora davanti a loro da superare e mettere, finalmente, a tacere.
    Il vampiro si fermò qualche istante per sistemarsi, la corsa aveva smosso i suoi capelli e stropicciato gli abiti... e lo stile per lui era fondamentale da mantenere. Con calma rimise la bacchetta all'interno della manica destra, si portò avanti unendosi agli altri e gettò, dopo tante peripezie, lo sguardo sulla famigerata porta, la stessa che tanto aveva fatto penare e per molto ancora li avrebbe tormentati.
    La sua forma triangolare era alquanto curiosa, quasi come l'assenza di una maniglia e tre strani fori in ogni angolo. In per sè, la porta appariva come un agglomerato di simboli messi a casaccio, ma probabilmente ciò era semplicemente dovuto alla sua ignoranza in materia... nessuno di quelli per lui aveva un significato, anche se non sarebbe servito un genio per comprendere che quelli accessi dovevano, in un qualche modo, essere collegati alle piaghe in corso. Forse non tutti... ma alcuni probabilmente lo erano, altri magari servivano per formare una combinazione o semplicemente a rafforzo di quella principale...

    Il vecchio ha colto il punto, a mio parere. Ogni porta ha un modo tutto suo per aprirsi. Quello di codesta probabilmente è legato alle piaghe, ma anche quei tre fori potrebbero avere un ruolo particolare nella faccenda... possiamo star certi che niente è stato messo a casaccio.
    Le bacchette del Signor
    Candice sono tre, proprio come i buchi e le casate della scuola. Magari -e la mia è una pura e mera supposizione- inserendole nei rispettivi fori, qualcosa potrebbe accadere... come tentativo è pur sempre meglio che toccare ogni simbolo e sperare che niente accada.

    Aggiunse alle parole del vecchio, usufruendo della sua terza intuizione ed aggiungendoci un pizzico di suo. Ogni porta necessitava di una chiave, magari quella funzionava in un modo simile alle porte di massima sicurezza dei babbani, dove servivano due chiavi per un singolo ingresso. Una tecnologia alquanto ingeniosa, proprio quanto inefficiente contro la magia... davvero un peccato, per loro stessi, visto tutti i segreti che celavano.
    Inoltre, quella sua teoria era maggiormente supportata dalla scritta in latino, la stessa che faceva riferimento a delle reliquie... e quali miglior reliquie che quelle delle casate nella borsa dell'uomo? La sua era una supposizione azzardata, lanciata sul piatto insieme a quelle di tutti gli altri... magari stava dicendo una grandissima cavolata, come magari poteva aver ragione: solo il fato, smosso da un loro presunto tentativo, avrebbe potuto decretare il successo o il fallimento.
    Più il tempo passava e più la curiosità di sapere cosa ci fosse dietro lo divorava dall'interno, cosi come una strana ed oscura voglia di toccarla, andando contro alle parole dette prima. Nella sua possenza, la porta aveva schiavizzato la sua ragione, persuadendolo con subdoli sussurri ad avvicinarsi e toccarla. Alcuni prima di lui si erano già messi a studiarla da vicino, a lanciare le loro ipotesi ed intuizioni sulla base delle loro capacità magiche... altri, come lui, sembravano sentire quella medesima tentazione. Una tentazione a cui non erano in grado di resistere.
    Reclamato come un marinaio senza cera dal canto delle sirene, il Darkwill fece un passo in avanti, più vicino alla porta e prossimo a lanciarsi contro il metallo, non curante dei ripetuti avvertimenti altrui. Nel medesimo richiamo però, la porta aveva soggiogato altre persone più vicine di lui... e che, prima del vampiro, fecero quello a cui lui non arrivò mai.
    Una donna, la stessa che prima si era messa a difesa della porta, sfiorò il metallo nel prevenire che qualcun'altro lo facesse e un mezzo-gigante adagiò il suo immenso pollice su uno dei simboli: alcuni si spensero, altri si accesero e i sussurri cessarono di botto, liberando finalmente Kyran dalla morsa di quell'incantesimo... tutto sembrava esser andato per il meglio, e forse, non c'era mai stato motivo per preoccuparsi.
    Non accadde niente per qualche secondo, la calma prima della tempesta.

    Dobbiamo stare all'erta... questa porta, probabilmente, può scatenare cose che non ancora c'hanno tangi-... COUGH... un-COFF-seco... COUGH-ndo...

    Stava per metterli in allerta sulla possibilità di piaghe a loro sconosciute, ma non fece in tempo a finire la frase che fu bruscamente interrotto da una sensazione opprimente.
    Una pressante sensazione di secchezza ascese dai meandri della gola e ne avvolse il palato in una morsa tirannica. Non di sangue era questa... bensì, per qualcosa che da secoli non provava e non credeva avrebbe mai piu provato: di acqua. Una sete così profonda che neanche tutti i laghi e ghiacciai del mondo avrebbe mai placato... si sentiva come un vagabondo nel deserto, che per disgrazia aveva perso tutto e da giorni non beveva, vittima indifesa del fato sotto il sole cocente dell'equatore.
    I vampiri non necessitavano d'acqua, né di mangiare... il loro unico bisogno era quello di nutrirsi della linfa vitale altrui. E che questa sensazione si fosse magicamente risvegliata dopo anni di tacere... poteva solamente essere, per l'appunto, frutto di magia e per logica collegata alla dannata porta [Intuito > 15].
    Non avrebbe in alcun modo potuto fermare quella sensazione, il suo legame con la natura era inferiore al dovuto per poter usufruire di qualunque magia elementale legata all'acqua, cosi come sicuramente la magia di colui che aveva fatto quella maledizione era di gran lunga superiore alla sua... l'unica cosa che poteva fare era resistere al bruciore agli occhi e quella sete, sperando che qualcuno dei presenti avrebbe risolto la situazione.
    Con quella sola speranza in corpo, il Darkwill indietreggiò dal gruppo e si mise il più lontano possibile, attaccato con le spalle contro il muro e la bacchetta celata dalla lunga manica, mentre con l'altra copriva i colpi di tosse e stropicciava gli occhi. La rabbia e disperazione nel richiedere dell'acqua da parte di altri era tale da far presagire niente di buono...
    Per quanto quel tormento sarebbe ancora durato? E quanto prima che gli incantesimi avrebbero rimpiazzato le richieste, sibilando voraci per la stanza?

    Uso sussurri:
    Generico III (Con un’aggiunta personale)
    Oscuro II

    Punti Abilità
    Saggezza 35
    Capacità Magiche 37
    Manualità 29
    Agilità 19 (-1) - Prontezza 16 (-1) - Sotto l'effetto del Pacatum
    Intuito 16 (+2) - Affinità 19
    Carisma 33 (+3)

    Prestanza Esile
    HP: 70

    Talenti;
    Trasfigurazione I
    Arti Oscure I

    Oggetti: Tutti quelli in borsa tranne la maschera (descrizioni in scheda)

    Bonus Vampireschi: (Sempre se il primo conta anche dopo l'uscita dalle tenebre)
    ➤ Perlustrazioni e ricerche al buio e/o in foreste/caverne/grotte/montagne: +2 Intuito;
    ➤ Interazione con umani: +3 Carisma (grazie Price per avermelo fatto ricordare ahahahha)
    #3A0057 - Per me
     
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    Si ergeva davanti loro la celebre e misteriosa porta, in una miriade di simboli su cui diventava persino difficile concentrare lo sguardo, tale era la portata di informazioni e segreta magia.
    Più di un pensiero iniziò a farsi strada in lui, mentre le rune richiamavano la sua attenzione come il fuoco la falena, in modo naturale e quasi irresistibile. Eppure, ne era certo, non meno insidioso. Fissò a lungo la porta, al punto da arrivare persino ad allontanarsi dalla collega pur di avvicinarsi; ebbe modo di ritornare in sé non appena Candice fece il suo nome: aveva forse combinato qualcosa per caso? Non stava ascoltando.

    La mia compagnia dice?
    No, sono certo che la professoressa Harp non ne sentirà la mancanza.


    Disse con leggerezza e convinzione a un tempo, dopo aver evidentemente frainteso il significato di quanto sussurratogli dal mago. Qualche momento di confusione più tardi, osservando il gargantuesco collega spostarsi, riuscì finalmente ad afferrare la situazione.

    粗菓…*

    Ma prima ancora si potesse muovere, ecco che lo raggiunse la raccomandazione di A. James Morgan.

    Ci proverò, tu invece - si bloccò tutto a un tratto, una sensazione sgradevole gli afferrò la schiena e sembrava puntare proprio verso l’amica - guardati le spalle, sempre.

    Qualcosa glielo aveva suggerito, uno dei moniti che spesso gli arrivavano da Lontano e che pochi accettavano per veri.
    Seguì un momento di silenzio. Dopodiché senza ulteriori indugi si affrettò a raggiungere la sua nuova paladina, che alla fine dei conti sarebbe stata nientemeno che la versione più giovane della precedente, la figlia della Harp: com’è che si chiamava poi, Narcessa, Rancissa? Per la sua labile memoria, già troppa acqua era passata dentro il calderone perché riuscisse a ricordarselo chiaramente.
    Nel dubbio.

    Signorina Harp.

    Problema risolto.

    Signor Carter.

    Almeno lui se lo ricordava, tanto per fama quanto per un improbabile incontro avvenuto anni addietro e di cui ormai conservava solo l’ombra di un ricordo. Avevano parlato di Divinazione però, quello non se lo poteva certo dimenticare, ché raramente lasciava cadere nell’oblio ciò che riguardava la propria Arte.

    よろしくお願いします.**

    E con l’ennesimo inchino e formula di rito, i convenevoli potevano dirsi conclusi. Adesso toccava alla porta tornare ad essere protagonista indiscussa, oggetto di quell’analisi approfondita che vedeva lì riuniti gli esperti più disparati.
    Tutti condividevano le proprie osservazioni al riguardo, qualcuno addirittura suggeriva di toccare con mano.

    No, un momento.

    Si guardò attorno, con aria più perplessa di quanto fosse solito avere.
    Nessuno lo stava dicendo, era proprio una voce d’altro mondo a parlare, ma Leonard non aveva alcuna intenzione di ascoltarla. L’unica voce a cui poteva dare retta era quella di Madama Sorte, e quella non gliela ricordava di certo.
    Fu difficile destreggiarsi fra una considerazione e l’altra degli esperti, nondimeno con qualche piccola schermaglia generatasi nel mentre, ma in qualche modo era riuscito anche a ritagliarsi un momento per dire la propria.

    Raido capovolta: impedimenti, rallentamento e inconvenienti. È illuminata, penso abbia a che fare con una delle piaghe attive in questo momento… forse la studentessa con una delle gambe sempre addormentata?

    Anche se, a dirla tutta, gli sembrava che quasi tutti i piagati potessero ritrovarsi nella magia di quella particolare runa. D’altro canto, l’ultima cosa che faceva una maledizione non era certo renderti la vita più facile.

    Concordo con lei, anche Uruz capovolta è spenta e potrebbe aver a che fare una delle magie affrontate venendo fin qui, la prima suppongo.

    Aggiunse poco dopo riallacciandosi al discorso di uno degli altri maghi lì presenti.

    Se un gruppo provasse a tornare indietro, forse da questa parte riusciremmo a identificare meglio i simboli coinvolti e distinguerli da quelli che invece non lo sono affatto.

    Una proposta fin troppo coraggiosa e audace per essere sua, eppure anche un orologio difettoso come Leonard riusciva a segnare l’ora giusta due volte al giorno. E anche di più, se solo si ricordava di spostare le lancette.
    Il tempo di crogiolarsi un istante nella convinzione, una volta tanto, di non aver fatto la figura del Maride fuor d’acqua, ed ecco che il caos si scatenava. Già qualcuno in precedenza era arrivato molto vicino a toccare la porta, ma adesso c’era chi ci era riuscito per davvero, senza che nessuno di loro avesse fatto in tempo per impedirlo. Le conseguenze? Presto detto.

    Per tutti i tè matcha cos’è questa sete?

    Entrambe le mani sul collo raschiando la superficie, come se scavare attraverso la pelle fosse la sola soluzione possibile. E gli occhi poi, avvampavano di un calore tanto innaturale da offuscargli la vista. Cosa stava succedendo, possibile che fosse tutta un’illusione? E allora perché, pur riconoscendola, non riusciva a liberarsi di quella nuova e orribile sensazione che gli opprimeva l’animo: raggiri, menzogna e falsità. Ovunque.
    Il deserto nella bocca e una nuova realtà innanzi al suo sguardo, dove chiunque esisteva col solo scopo di trarlo in inganno.

    Aguamenti!

    Decretò di gran fretta a fil di bacchetta, cercando nella magia liquida quel sollievo di cui aveva un disperato bisogno. Ma niente, nulla era cambiato se non il suo profilo che allungava il collo verso quella sorta di fontana improvvisata che era diventato il suo catalizzatore.
    Le voci che fino ad allora aveva ignorato si erano del tutto spente, e sebbene nuovi echi cercassero di venirgli in soccorso, il solo richiamo a cui voleva rispondere era quello del Fato. E in quel momento, a suo dire, gli stava dicendo un’unica cosa: non ti puoi fidare.

    Ah soka (aa socca)= ah, capisco
    **yoroshiku onegaishimasu= mi affido a voi

    Oltre al contenuto della borsa, Leonard porta con sé:
    - Pietra semipreziosa (giada)
    - Tavole aritmantiche con rilegatura in piombo e stagno

    Durata illusione (Carisma 46): 1° di 2 post
     
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    Phèdre era rimasta tagliata fuori dal primo gruppo di esperti che si era avvicinato alla porta per analizzarla. In breve si era vista strappar via tutte le osservazioni sulle placchette metalliche che avrebbe potuto fare dal professor Ridgerton, tanto baldanzoso nel farsi avanti per poi vedersi tarpare le ali da nientemeno che Mintaka Al Hayes, cipiglio scontroso in volto.

    Ehi, dai, non lo schiantare, potrebbe rompersi un femore cadendo.

    Le sussurrò, mal celando un sogghigno. Non c’era da scherzare con lei, lo sapeva bene, l’aria intimidatoria di Mintaka non lasciava spazio a possibili incomprensioni. Ad ogni modo, nonostante Phèdre avesse un guardiano designato, quei minuti di riflessione collettiva sembravano quasi un momento di riposo in cui crogiolarsi prima di venire sorpresi dalla proverbiale tempesta e affiancare Mintaka sembrava la scelta giusta. Mentre esperti di ambiti più utili del suo si accalcavano e spiegavano ora questo ora quel simbolo, Phèdre si trovò piccola e ingenua, tradita dalla paura di non aver niente da dire che le potesse fare una buona figura agli occhi degli altri.

    Quindi ci sono metalli semplici e leghe, ma è plausibile che alcuni dei metalli semplici debbano essere fatti interagire con altri simboli che rappresentano materiali, creando leghe diverse. Non si tratterebbe di un unico simbolo ma della combinazione tra essi.

    Tirando il collo oltre la spalla della persona che aveva davanti, Phèdre aveva intravisto qualche simbolo astronomico a lei noto. Avrebbe voluto farsi avanti e sfiorarlo leggermente coi polpastrelli, ma tentò di resistere.

    E tipo… ci sono diversi simboli astronomici che potrebbero benissimo combinarsi con i metalli o con gli incantesimi. Mi pare che quella...

    E indicò una specie di gamma maiuscola nella parte superiore della porta,

    ...sia la Chioma di Berenice. Poi mi pare di vedere Mercurio, Marte… e credo il Sole?

    Tacque, stringendosi nelle spalle. Non sapeva che altro dire, la sua visibilità continuava a essere ridotta e la sua conoscenza dell’Astronomia era più che altro propedeutica all’uso pratico nelle pozioni. Phèdre non passava il proprio tempo col naso per aria a cercare di leggere cosa avesse da dirle il cielo.
    E tornò in quello stadio di catalessi iniziale, spostando il peso da un piede all’altro e facendo vagare lo sguardo sulla porta con svogliatezza perché se non poteva essere la stella del palcoscenico e raggiungere una risposta eccellente prima degli altri, i presupposti di gloria iniziali potevano dirsi già disattesi.

    Questo era stato vero finché Morgan, la stessa che aveva il compito di prevenire le sue possibili cazzate, non aveva toccato la porta con la schiena, proprio mentre il solito gigante barbuto allungava un dito a toccare la placchetta metallica del ferro. Da quel momento non aveva più capito nulla. La sua bocca e i suoi occhi si erano spalancati in orrore, aveva fatto un passo indietro, rischiando di inciampare nei suoi stessi piedi e aveva guardato direttamente Mintaka, la persona si cui aveva cercato la vicinanza solo qualche minuto prima.
    Un ultimo, improvviso eccesso di saliva le era rotolato sotto la lingua sforzandola a deglutire e lei cedette, colta del tutto alla sprovvista. Non realizzava che a quell’eccedenza non sarebbe seguita saliva, non avrebbe assaggiato altro che sale nella propria bocca di lì a pochi istanti. Non realizzava che la sete l’avrebbe colta con una disperazione incontrollabile, con un bisogno che era più grande di qualsiasi cosa avesse provato in vita sua. Phèdre annaspava e la lingua si contraeva in protesta, come fosse paralizzata e gonfia e cercasse un palliativo che non esisteva. L’impulso di tossire acuì la sensazione, la sua gola era già arida e riarsa, bruciava di dolore come se qualcuno vi avesse scavato attraverso con le unghie. Ma Mintaka era ancora davanti a lei, vero? Era Mintaka la figura di cui vedeva i contorni sfrangiarsi, perdersi in macchie di colore che non avevano significato? Sbatté le palpebre una volta, due, e gli occhi dolevano e lacrimavano e non vedevano come avrebbero dovuto. Con una mano se li strofinò, lasciando uscire un gemito di dolore ma rifiutando di distogliere lo sguardo dall'ombra che aveva davanti.

    Min–

    No. La gola doleva. Necessitava di acqua. La disperazione era tanto forte che non la frenò dal caricare fisicamente in direzione della ragazza, placcandola fisicamente per buttarla a terra, dimentica della magia.

    So che ce l’hai.

    Raspò fuori in un inglese che pareva in tutto e per tutto francese, tranne che per il lessico, e la richiesta era violenta e perentoria, perché la sua testa le diceva che Mintaka aveva ciò di cui lei necessitava ma rifiutava di condividerla.

    Donne-la-moi.

    La stessa coerenza linguistica l’avrebbe abbandonata presto, costringendola a passare alla lingua di origine e a replicare le sue pretese in un ringhio sempre più debole, ma dove la voce avrebbe fallito la stretta delle sue mani sulle braccia dell’altra si sarebbe rafforzata, inchiodandola al pavimento col peso del proprio corpo.


    Riassunto: osservazioni sulla possibile interazione di metalli e altri simboli per formare leghe. Osservazione di alcuni simboli astronomici. Dopodiché attacco Mintaka fisicamente, ma non autoconcludo di riuscire ad atterrarla.

    Ah, dato che ho intuito uguale a 15 mi sa che non mi risveglierò mai dall'illusione e morirò(?)

    In Inventario:
    ➤ Pozione Corroborante Incendiaria (1 fiala)
    ➤ Essenza di Dittamo - Presa dal Fondo Cassa di Paracelso. Restituisce la metà degli HP persi.
    ➤ Bezoar - Preso dal Fondo Cassa di Paracelso. Pietra che si trova nella pancia delle capre, è un antidoto alla gran parte dei veleni.

    Inoltre, lettura ON di
    CITAZIONE
    ➤ Advanced Potion-Making, Libatius Borage con gli appunti del Principe Mezzosangue. Previa lettura On Game del libro (ogni volta che si ha intenzione di usare il potenziamento), si avrà un bonus di +4 Manualità nella creazione di pozioni o +2 CM e + 2 Riflessi (Agilità o Prontezza a discrezione del PG) nel lancio di qualsiasi incantesimo. Il potenziamento dura un lancio o una pozione soltanto, per poter ricorrere nuovamente al bonus sarà necessario leggere nuovamente le pagine. Il libro non potrà essere usato per per più di 3 lanci nella stessa role. Ad ogni modo, l'effetto finale in merito alla pozione o alla riuscita degli incantesimi (fanno fede i Talenti e i PA posseduti) sarà a discrezione del Tessitore

    Punti Abilità:
    Saggezza: 38
    Capacità Magiche:37
    Manualità: 41
    Riflessi: Agilità: 16 - Prontezza: 15
    Sensibilità: Intuito: 15 - Affinità: 22
    Carisma: 30
    Prestanza: normale

    Talenti:
    Erbologia Avanzata I
    Pozioni Avanzate I
    Astronomia Avanzata I
    Pozioni Avanzate II
    Cura delle Creature Magiche I
    Erbologia Avanzata II
     
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    Davanti alla Porta subito dopo la traversata



    Se la sente di occuparsi da sola del nostro amicone qui, Professoressa?

    LhfBYzV
    Piaga o meno, il sorriso che aveva stampato in volto Candy-Candy le avrebbe fatto fare una smorfia. Che tipo, ma nonostante ciò, almeno aveva buon gusto visto come la stava guardando e la sviolinata indiretta. O forse era tutta scena, ma onestamente poco le sarebbe importato se fosse stato così.

    Sì, Dolce Candy. Sei caruccio, ma fly down passerotto..

    Una strizzata di guance al mago e la cosa finì lì. Disse senza riservare né delusione, né entusiasmo per il cambio dell’associato. Effettivamente non le cambiava nulla, ché avrebbe svolto il suo dovere sia nei confronti di Lennox, che in quelli di McDougall. Rintracciò proprio lo sguardo quest’ultimo, facendogli il tipico gesto del pollice in sù. Lennox invece era passato sotto la protezione della figlia, insieme al Direttore Carter.

    ***



    Gli occhi vitrei fissavano la Porta Misteriosa, mentre sul volto candido della docente si era adagiato un velo di riflessione mano a mano che riconosceva sulla pietra i movimenti degli incantesimi e altre rune.

    Converrà essere pronti a lanciare nuovamente gli incantesimi difensivi che ci hanno consentito di arrivare fin qui. Alla fine hanno funzionato contro le piaghe…

    Sì, si sono rivelate efficaci, ma adesso niente ci assicura che possano rivelarsi utili. Probabilmente sarà più opportuno usarne altre a seconda la necessità perché applicare difese preventive potrebbe essere uno spreco di energie.

    Disse in risposta allo studente LUMOS che aveva avuto un’ottima intuizione sulla relazione tra l’Incantesimo Ingozzante e la piaga dell’onda, adesso inesistente.
    Si torvò d’accordo con la teoria che collegava la magia Ingozzante all'onda e con quella esposta dalla Signorina Queen sulla magia Spegni-Bacchetta, alla quale schiacciò un occhiolino prima di aggiungere altro.

    Ce ne sono altri per adesso spenti, guardate: quello della magia di Crescita Rapida, quello della magia di Scavo e quello della Tortura Transilvanica.

    Non potè fare a meno di guardare brevemente Monsieur Price. Annuì poco dopo alla voce della Sorella del Velo quando parlo di una “mappatura” della porta con i simboli, riportando lo sguardo sulla Porta Misteriosa e controllando nuovamente il simbolo della magia Ingozzante. Traslò la vista sul simbolo astronomico di Nettuno evidenziato da Claire e quello dell’onda mostrato sia dal collega di Storia della Magia. Essendo adesso spenti dimostravano di essere strettamente legati all'ondata di prima e che adesso non ci sarebbe più stata. [Intuito 25] A meno che qualcuno non fosse tornato indietro e riattivata al passaggio.

    Ci sono anche altre rune. Lennox, McDougall, oltre a quelle che avete detto, in posizione capovolta si trovano Mannaz, Perthro, Laguz, Nauthiz, Berkana, Wunjo, Ehwaz, Kenaz, Teiwaz, Algiz, Fehu, Othila e Ansuz. Potrebbero essere capovolte anche Jera, Sowulo, Isa, Inguz, Dagaz e Gebo, ma non riesco a capirlo bene da qui. Per adesso però è meglio non toccare la porta...

    No, non lo era affatto.

    Mi sembra che al momento solo Ehiwaz, Thurisaz e Hagalaz sono sicuramente normali. Tutte, tranne Raido e Ansuz, sono spente.
    Aspettate…. Sete… ma che succede...


    E no, ma nonostante gli avvertimenti di alcuni, altri avevano deciso di agire diversamente e toccare quella dannata porta.

    Calgacus fer...

    Tardi. Troppo tardi.
    Gli occhi di ghiaccio salirono con premura su Atticus, il quale da Esperto Alchimista aveva appena elencato alcuni simboli alchemici, tra cui il simbolo del sale adesso acceso. Una sensazione irrefrenabile di secchezza alla gola stava salendo sempre di più e il bisogno di bere dell’acqua cresceva proporzionalmente ad essa. Cercò con tutte le forze di non lasciare andare il collegamento che aveva appena fatto e rimase appigliata ad una delle considerazioni del collega.
    Se non l’avesse indicato lui, la Professoressa non ci sarebbe mai arrivata perché l’Alchimia non rientrava nel suo campo di studio, benché l’uomo le stava dando qualche assaggio durante i precedenti progetti lavorativi come il Seminario condotto insieme per gli studenti LUMOS e quelli MAGO.

    Avete detto e lo vediamo tutti che Raido è capovolta, nonché anche Ansuz. Impedimenti, rallentamenti e inganno. Il Sale, la sete… questi simboli sono accesi adesso e siamo…
    Sete, acqua, dov’è l’acqua...


    Basta, non connetteva più e gli attimi che seguirono furono orribili.
    La sensazione di sete cresceva a dismisura. Sentiva gli occhi bruciare in una maniera assurda e al contempo, senza che potesse riuscire a spiegarlo, anche l’anima. La vista era annebbiata tanto quanto la mente. Il panico e la confusione stavano prendendo sempre più possesso su di lei, tanto che era arrivata a sfiorare l’idea che alcuni di loro - o forse tutti - le stavano nascondendo la verità.

    Basta mentire!
    ... le voci…


    [Carisma 75, Occlumanzia] Forse per gli echi, forse per le sue capacità o forse per entrambe le cose, Amalia arrivò a capire che era tutta una messa in scena, che la Porta si stava prendendo gioco di tutti loro per l’ennesima volta. Lei che del campo illusionistico aveva fatto il principale ambito di studio, trovò la forza di non cedere a quel gioco malato pur sentendo ancora la bramosia dell’acqua tra le labbra e la mente ancora scombussolata.

    Riassumendo: Amalia utilizza i seguenti sussurri:
    1 sussurro Incantesimi III
    1 sussurro per Difesa Bianca
    2 sussurri Ritualista Runico

    Dopo di che, sentendo Atticus e Leoanard, si aggiunge alle loro considerazioni avendone le competenze prima di cadere vittima dell’illusione dalla quale - secondo direttive del Tessitore - riesce a liberarsi.


    Il Tessitore

    64 Saggezza
    73 Capacità Magiche
    29 Manualità
    31 Agilità
    31 Prontezza
    25 Intuito
    24 (37) Affinità
    75 (64) Carisma

    70 HP

    Incantesimi I
    Incantesimi II
    Incantesimi III
    Illusionista Supremo
    Magia Bianca I
    Magia Bianca II
    Difesa Bianca
    Spezzaincantesimi
    Esorcismo
    Arti Oscure I
    Arti Oscure II
    Mente su Corpo
    Legilimanzia
    Occlumanzia
    Obliviatore
    Aritmanzia I
    Storia della Magia I
    Studio delle Rune
    Ritualista Runico

    In Borsa:
    ➤ Polvere volante x2
    ➤ Boccetta d'acqua incantata
     
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    [Cunicoli delle segrete]


    C’era qualcosa di magnetico in quella porta. Era ben consapevole che fosse maledetta e che al minimo tocco, come riportato dai verbali ministeriali, avrebbe scatenato l’ennesima piaga sul castello di Amestris. Eppure sentiva il bisogno, anzi la necessità di toccarla. Quasi come se fosse la panacea di tutti i mali, a quell’inquietudine che cresceva dentro di sé. Era una lotta contro sé stessa, contro quelle voci suadenti. Sussurri che la spingevano a cedere e la forza di volontà che si opponeva. Non era la sola a sentire quelle voci, un Auror sembrava ammaliato quanto lei da quei richiami. E la stessa Queen al suo fianco cercava di trattenerla e difenderla, da una trappola di cui lei stessa era vittima. La studentessa della L.U.M.O.S. stava facendo il possibile per aiutarla e lo apprezzava. Ma sentiva di essere sull’orlo del precipizio, con le punta dei piedi già nel vuoto e le suole che dondolavano pericolosamente sul margine. Sotto di sé il vuoto, una richiesta d’aiuto che venne accolta da un’altra Auror.
    La donna fece da scudo, ma inavvertitamente aveva sfiorato quella stele maledetta. Il mezzo-Gigante, docente di Storia della Magia, sfiorò i simboli incisi sulla pietra. Nessuno riusciva a resistere ai sussurri dell’oscurità. Non era la prima volta che combatteva con essa. Non era mai riuscita a resistervi. In un primo momento trovò sollievo, contro ogni aspettativa. Non avvertiva più quei suadenti richiami, riuscendo a formulare meglio i propri pensieri e non avendo più quell’irrefrenabile desiderio di sfiorare la porta.

    I simboli stanno cambiando.

    Non era la sola ad aver notato quel dettaglio. Riconobbe il simbolo astronomico di Nettuno ed il movimento di bacchetta dell’Incantesimo Ingozzante. C’era un ideogramma, che smise d’illuminare con gli altri simboli, evidentemente collegato alla piaga dell’acqua. Come aveva inizialmente intuito i simboli arcani illuminati indicavano le maledizioni attive nei sotterranei. Ma ciò che divenne evidente era la capacità di essi d’interagire tra loro. Allo spegnersi di una anche le altre, intrinsecamente legate, finivano per spegnersi. Una intuizione avvallata dagli altri esperti e che lei si ritrovava ad accogliere, anche perché i simboli che governavano le onde nei sotterranei sembravano disattivati. Scosse appena la testa, non avendo nessuna intenzione di tornare indietro come suggerito da Lennox. Anche se era la cosa più logica e giusta da fare.

    I simboli di Engorgio e di Nettuno si sono spenti insieme. C’è anche un ideogramma che non riesco a riconoscere, ma mi sento comunque di sostenere la teoria che i simboli sono intrinsecamente legati nell’attivazione delle Maledizioni.
    Forse per questo le piaghe sono così potenti: Magia oscura unita a studi astronomici, aritmantici, runici ed alchemici.
    Inoltre non so se è un caso ma la maledizione delle acque è così vicina al simbolo del Fuoco. Invece, come ha fatto notare il Professor Crane, sulla parte superiore della porta c’è dell’oro ed il simbolo astronomico del sole e non a caso è vicino al Ghiaccio. Pensate ci possa essere una relazione antitetica?


    Era difficile risalire alla logica che si celava dietro quella mappatura di maledizioni, ma su due punti era abbastanza sicura: La risposta stava nel centro ed i simboli sembravano antitetici procedendo verso gli estremi e trovavano forse la loro unione verso il numero “V”. Purtroppo non era ancora sicura di ciò, anche perché c’erano così tanti simboli che sfuggivano alla sua comprensione, non essendo preparata in ogni materia. Le sue erano solo supposizioni, spunti di riflessione. Forse errate, ma in qualche modo da confronto si poteva dar origine a qualcosa di buono. Una luce in così tanta oscurità.
    Un sollievo che durò poco. Anche perché altri tre simboli sulla tavola maledetta emettevano i loro influssi malefici. Un’altra antica magia stava per attivarsi e non staccò le iridi acquamarina dalla porta oscura, mentre colleghi ed esperti rivelavano dettagli interessanti ai suoi occhi ciechi. Fu illuminante, anche perché i suoi ex-colleghi Harp e Lennox indicarono con precisione due dei tre simboli attivati. Mancava l’ultimo, che grazie alle sue conoscenze in materia riuscì subito a riconoscere.

    E ferro! Il ferro è stato attivato insieme agli altri.
    Notate… Avete notato…


    Le parole faticavano ad uscire dalla bocca. Un gusto ferroso, misto a sale che le invadeva le papille gustative. Una combinazione letale, capace di scatenare un irrefrenabile desiderio di acqua. Le iridi saettavano ora a destra ed ora a sinistra. Le mancava così tanto quelle onde che avevano appena superato e fatte sparire da Ethan. Si sentiva irrequieta, percepiva i lamenti dei colleghi. Impotente rivolse lo sguardo a Jade, che supplicava acqua. Provò ad afferrarle il polso, per sostenerla. Una mano ferma in quel momento poteva forse riportarla alla realtà. Perché era un’illusione sensoriale. Una illusione capace di piegare anche gli spiriti più indomiti. Percepiva intorno a sé la magia che distorceva i sensi, ma era incapace di uscirne.

    Resisti.

    Riuscì a staccare a fatica la lingua dal palato. Le labbra secche, screpolate quasi come se non toccassero acqua da settimane. Quel desiderio che offuscava il buon giudizio, e che rendeva irrazionali. Una studentessa della L.U.M.O.S. si stava avventando contro i compagni, mentre la sua guardiana supplicava dell’acqua. Avrebbe voluto rassicurarla in qualche modo, anche fornirle dell’acqua non avrebbe placato il suo animo. Eppure era un bisogno irrazionale, primitivo.
    Le mani iniziarono a strofinare energicamente gli occhi. Sentiva un fastidio, poi un bruciore. E mentre il campo visivo veniva coperto da un velo di lacrime, cercò con lo sguardo l’ex- Preside di Amestris.

    L-Laeddis… Laeddis!
    Tri…Triangolo.


    Gli occhi bruciavano. Riusciva a fatica a tenerli aperti, mentre le lacrime bagnavano il suo viso. Vista sfocata, ma abbastanza nitida da permetterle d’individuare le luminescenze sulla pietra. Indicava tre punti, con una certa approssimazione. Sapeva che l’Aritmante forse poteva svelare l’arcano. Il triangolo! Tutto tornava! Stava già abbracciando la dolce follia?

    Riassunto: Claire aggiunge qualche considerazione sull'attivazione/disattivazione dei simboli sulla porta e fa notare che la loro distribuzione forse non è casuale (rapporto antitetico con le Case alle estremità). Completa l'analisi di Leonard ed Amalia, aggiungendo che il frammento di ferro si è illuminato. Capisce che è vittima di un'illusione e cerca di sostenere Jade. Poi cerca di richiamare l'attenzione di Andrew vaneggiando sulla figura geometrica del triangolo.

    Ho interagito un pò con tutti, ma taggo coloro che ho citato nel parlato e nell'interazione.
    Jade Queen Amalia Harp Leonard Lennox Andrew E. Laeddis Atticus J. Crane

    Maledizione [1/3]
     
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    Volare è meglio che cadere




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    Ormai tornare ad Amestris non le causava più ansia e preoccupazioni, aveva capito di poter tornare nella sua vecchia casa senza paura di scappare... come era già accaduto due anni prima, in pratica. Sbocconcellò qualcosa rapidamente, ma preferì non mangiare tutto quello che le capitava sotto mano, l'idea di riempirsi e di dover affrontare le Segrete che avevano maledetto ventidue persone non le piacevano affiancate.
    Quando vide arrivare il Professor Crane, di cui le avevano affidato la protezione, gli accennò un sorriso e un cenno del capo. Stava per parlare, ma anche il suo secondo protetto si fece avanti. Sentirsi responsabile di due persone così essenziale per quella missione e per ciò che dovevano fare la faceva sentire tesa, ma qualcosa continuava a tornarle in mente: l'immagine della bacchetta viola che si trovava in possesso del signor Candice in quel momento. Per un attimo si chiese cosa avrebbe provato nel tenere in mano la bacchetta della Tempesta. Aveva letto i fogli che erano stati consegnati dall'uomo e aveva subito pensato che lì in mezzo in pochi, pochissimi rappresentavano davvero le tre Case. Alla fin fine chi quelle persone era davvero un Ghiaccio, Fuoco e Tempesta? Quasi nessuno.

    Signori, vi condurrò davanti a quella porta. Statemi vicini, per favore.

    Provò a mostrarsi decisa, nonostante il nervosismo. Da una parte si sentiva lusingata di aver avuto due persone affidate a lei, dall'altra sentiva la pressione di dover attraversare un luogo che aveva causato tanti danni. Uomini più grandi di lei erano finiti al San Mungo per aver tentato di attraversare quel breve tratto, ma non avevano studiato i fatti, non avevano ascoltato le testimonianze. Loro sì e avevano un piano, che lei avrebbe seguito. Non le interessava trovare idee alternative e innovative. Non le interessava fare bella figura davanti a qualcuno. Ciò che le importava era arrivare in fondo a quel tratto delle segrete e capire qualcosa di più, forse trovare un modo per poter essere utile per davvero.
    Si voltò in direzione di Crane e gli fece cenno di seguirla, poi provò a cercare anche l'altro uomo, ma vide che si era già incamminato. Si sentì gelare il sangue nelle vene. Davvero, aveva già iniziato a perdere gli esperti? Fece un respiro profondo si voltò verso il professore. Quei due uomini la mettevano in soggezione per il loro atteggiamento, così diverso l'uno dall'altro... ma almeno Crane era rimasto con lei.

    La prego, almeno lei, di restarmi accanto, così potrò proteggerla.

    non poteva far altro che accettare che l'altro esperto non si fosse fidato abbastanza di lei, nonostante le sue parole. Le rodeva e si sentiva estremamente denigrata, ma aveva altro a cui pensare al momento. Fece un bel respiro, si assicurò di avere con sé Crane ed estrasse la bacchetta. Un primo Protego Totalum li tenne al sicuro da quello che tutti i piagati avevano definito "grido" e che fu davvero un grido acuto, forte, che voleva colpirti, ma, almeno quella volta, non accadde. La parte di cui aveva più paura, però, era il Buio, quel Buio in cui si sentivano le voci dei cari chiedere aiuto e temeva di sentire voci, di non farcela. La Farfalla Macaone argentata che riuscì a creare con la propria energia magica e i suoi nuovi ricordi felici fu una protettrice migliore di lei, in grado di scacciare quelle voci e tutto ciò che avrebbero comportato. Si assicurava così spesso di avere con sé Crane che le pareva quasi eccessivo, ma già uno dei due aveva deciso di non affidarsi a lei, voleva almeno che l'altro si sentisse al sicuro. Venne poi il momento del sangue, che, nonostante se lo fosse sempre immaginato come in un film di serie Z, sapeva essere inquietante a modo suo. Un altro Protego Totalum, comunque, fece il suo lavoro e tenne lei e il professore lontano da possibili effetti negativi della pioggia acida e sanguinosa. E così arrivarono davanti alla porta, quella di cui avevano tanto sentito parlare, dove l'acqua dell'ultimo tratto veniva già tenuta a bada da altri. Quella porta che tanto male aveva causato e che nessuno comprendeva. Sembrava quasi volerli prendere in giro.
    Gli occhi indugiarono per poco sopra al triangolo, oggetto di tutto quel viaggio, poi si postarono in direzione del signor Darkwill. Si mosse rapida nella sua direzione, dopo averlo osservato per qualche tempo. Aveva provato ad osservarlo mentre camminava davanti a loro, ma non era riuscita a raggiungerlo in tempo, non prima che accadesse quello... Fece un bel respiro, nervosa e indecisa se sbraitargli addosso, ma alla fine, per qualche motivo, desistette, quasi per timore. Alla fine lei era solo una Recluta... una Recluta che avrebbe potuto evitare tutto quello, certo.

    Pristinus Animus.

    Mosse la bacchetta per formare una X in direzione dell'uomo, non dopo essersi mostrata palesemente a lui. Almeno quello sfizio se lo tolse. Che sapesse che era stata lei a riparare, visto che non si era fidato abbastanza. Lo guardo per un attimo negli occhi, quasi a volergli trasmettere il disappunto, ma non disse niente e se ne andò. Che facesse come meglio credeva, lei avrebbe provato a proteggerlo comunque.
    A quel punto la sua attenzione venne totalmente attirata dalla porta, che piena di simboli e di mistero, non riusciva a non richiamare gli occhi degli esperti come una sirena canterina in mezzo al mare con i marinai.
    Gli occhi le caddero quasi automaticamente su simboli che erano familiari, quasi come se fosse la scrittura di una persona cara e, ormai, ben riconoscibile. Uno di quei simboli era già stato nominato, ma gli altri restavano nell'ombra, per qualche motivo.

    Sulla porta vi sono, anche se spenti, i simboli dell'incantesimo della crescita rapida, dell'incantesimo amnesico e dell'incantesimo di pietrificazione degli oggetti...

    Parlò per dire ad alta voce ciò che altri sicuramente avevano già notato, ma che a qualcuno poteva essere sfuggito. Che il Nox fosse legato al tratto buio attraversato poco prima era abbastanza intuitivo, ma temeva ciò che sarebbe accaduto se si fossero attivati anche altri simboli. Dimenticare tutto, il motivo per cui erano lì, sarebbe stato assurdamente pericoloso. Sarebbero stati in balia di quel posto... aveva fatto due passi avanti senza nemmeno accorgersene. Bisbigliavano, non riusciva a capirle. Cosa dicevano? Avvicinarsi per capire le pareva la cosa più logica, mentre ercava di capire qualcosa sulla porta. Non era la sola a volerlo fare e nonostante ciò che diceva Mintaka... beh, magari quelle voci li avrebbero aiutati, no? Forse perché si era attardata per aiutare il suo protetto fuggitivo o perché aveva voluto lasciare più spazio a chi forse ne sapeva più di lei, ma si trovò davanti altri che avevano avuto la sua stessa idea e che stavano cercando di capire ciò che dicessero, ciò che sussurrassero quelle voci. Purtroppo fece in tempo solo a vedere il professore di Storia della Magia toccare il simbolo del ferro e quasi si dimenticò, per un istante, ciò che aveva attorno e perché fosse lì. Sentì nascere in lei l'istinto di muoversi per cercare l'unica cosa che l'avrebbe fatta tornare lucida: l'acqua. Aveva sette, aveva dannatamente sete. Adesso che sarebbe servita una bella onda, non c'era più? No, alcuni simboli si erano spenti per lasciare il posto al altri.
    Dannazione che sete. Si portò una mano alla gola, come se avesse potuto bagnarla in quel modo, ma si limitò a stringere leggermente, quasi aggrappandosi a quei piccoli barlumi che le facevano intuire di essere poco lucida. Barlumi che erano sempre più flebili.

    Tre...

    Dannazione, perché non si era portata dell'acqua? Perché non ci aveva pensato? Ah sì, doveva proteggere qualcuno, no? Che sete. Cercò con lo sguardo Atticus Crane e il signor Darkwill per capire se stessero bene. Si portò vicina al primo, quasi senza sapere il perché. Non aveva acqua da dare a lui e nemmeno ad altri. Non aveva acqua nemmeno per sé e non era certa che l'avrebbe condivisa se l'avesse avuta. L'acqua della maledizione era sparita come i tre simboli?
    Tre per tre... che sete. Era un'illusione, se ne rendeva conto, non poteva aver avuto tutta quella sete all'improvviso, ma era così vera.

    Tre... acqua.

    E ci provava davvero, ma appena si rendeva conto dell'illusione, appena provava a dire ciò che aveva visto, tutto si annebbiava di nuovo. Un istinto primordiale ad annebbiare ciò che la razionalità evidenziava.

    Saggezza:34+1
    Capacità Magiche:41
    Manualità:35
    Agilità: 22
    Prontezza: 19
    Intuito: 17+1
    Affinità: 17
    Carisma:33

    Anita annulla l'incantesimo suAeryx (il Pacatum)(scusa il ritardo, impegni inderogabili off). Poi raggiunge la porta e beh, via di maledizioni, raga.


     
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    Vittime dell'impreparazione. Catherine, che aveva puntato per qualche istante la propria bacchetta contro la porta, si trovò stregata da quella che riconobbe immediatamente come un'illusione simile a quella che lei aveva insegnato agli Studenti del Fuoco negli anni in cui era stata la Responsabile, l'Oculorum Mendacium; Occlumante riconosciuta e strega dal forte carattere, anche se era stata colpita da essa, riuscì a riconoscerla come un inganno della mente.
    Non aveva bisogno di acqua. Non necessitava di refrigerio. L'unica cosa di cui necessitava era la magia e che le persone lì presenti smettessero di abbandonarsi a comportamenti tanto incomprensibili e pericolosi per tutti.

    Fortunatamente non è stato scatenato l'odio!

    Pensò, mentre dirigeva contro se stessa la propria bacchetta magica. No... la Maledizione dell'Odio era assolutamente da evitare: se si fossero trovati a duellare gli uni contro gli altri sarebbe stato un disastro per la Missione; non potevano permettersi di farsi debilitare in modo così stupido e privo di ogni logica.

    Finite Incantatem!

    Pensò, mentre eseguiva con la bacchetta puntata contro il movimento del Controincantesimo su di sé.
    Quasi nell'immediato sentì la morsa illusoria sciogliersi: gli occhi le smisero di bruciare, la bocca non fu più secca e il caldo afoso che la tormentava lasciò spazio a quello più rigido che ci si sarebbe aspettati di trovare in una segreta.
    Avrebbe voluto fare altro, ma per il momento le serviva qualche altro attimo per riprendersi dallo stato illusorio, che fino a qualche istante prima l'aveva afflitta; si sentiva leggermente stordita e rallentata nei pensieri.

    Dannazione.

    Catherine era frustrata per quell'improvviso rallentamento. Non immaginava che avrebbero dovuto scontare una sorte simile a quella che era capitata agli studenti e ai professori che prima di loro si erano recati in quel luogo. Loro erano degli adulti ed erano stati adeguatamente preparati per prevedere il pericolo rappresentato dalla gigantesca porta triangolare, eppure c'erano cascati ugualmente in pieno.

    Catherine si libera dall'Ilusione sfruttando Carisma >60 + Occlumanzia.

    58 Saggezza
    65 Capacità Magiche
    41 Manualità
    30 Agilità
    30 Prontezza
    21 Intuito
    19 Affinità
    62 Carisma

    1 Arti Oscure I
    2 Magia Bianca I
    3 Mente su Corpo
    4 Trasfigurazione I
    5 Incantesimi I
    6 Studio delle Rune
    7 Arti Oscure II
    8 Aritmanzia I
    9 Spezzaincantesimi
    10 Esorcismo
    11 Occlumanzia
    12 Pozioni Avanzate I
    13 Storia della Magia I
    14 Erbologia Avanzata I
    15 CDCM I
    16 Legilimanzia
    17 Incantesimi II
    18 Magia Bianca II

    In Borsa:
    ➤ Pozione Fumogena (2 dosi)
    ➤ Bacchetta Magica
     
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    Venne bloccato da Adelaide , che si mise tra lui e la porta, impedendogli di compiere una leggerezza involontaria, ma qualcosa accadde ugualmente, altri simboli si spensero e le maledizioni ad essi associate cambiarono.
    Per gli occhi attenti di Aiden fu semplice cogliere quel particolare, rivolgendo cosi lo sguardo sulla cugine, ancora attaccata a lui

    Ecco come funziona! Dobbiamo spegnere i simboli legati alle maledizioni, tutti insieme

    Si ritrovò a sorridere, ascoltando le supposizioni di colleghi più esperti, studiosi e ricercatori che a differenza sua avevano impiegato parte della loro vita nello studio di glifi e rune, mentre lui come la cugina, avevano scelto un percorso diverso.

    Forse qui è meglio lasciar spazio ad esperti più quotati di noi, che dici Ade?

    Ma il sollievo dato da quella considerazione mutò di colpo, portando con se una sgradevole sensazione che saliva dal profondo fino alla gola, per grattare il palato e sferzare la lingua, bruciando le labbra ed arrampicandosi fino agli occhi, come una manciata di sale lanciata addosso.
    Aiden si sfregò il volto, ma non era in grado di capire cosa potesse averlo colpito, si passò una mano sugli occhi, non trovando nessun residuo o pulviscolo, nessun liquido o sostanza, solo il proprio sudore, ma quello non poteva esser la causa di tutto.

    Che succede..

    Ancora sete.

    Aguamenti

    Aiden si fiondò sotto il getto fresco d’acqua da lui generata, lavandosi il viso e riempiendosi la bocca, ma ne il bruciore ne tanto meno la sete sembrarono cessare, o minimamente calmarsi, come se qualcuno dei presenti avesse lanciato una maledizione su di lui per punirlo di qualcosa.
    Adelaide non poteva essere stata, si erano ritrovati faccia a faccia ed anche se Crane avrebbe facilmente potuto trovare un motivo per cui la cugina potesse averlo fatto, sarebbe stato materialmente impossibile.
    Si voltò di scatto, alzando la voce contro tutti loro

    Chi è stato? Chi di voi è stato cosi vile da colpire alla spalle?

    Vide la ragazza dei volantini e subito capì.
    Lui non si era comportato bene ma lei lo aveva prima usato e poi lasciato a combattere le sue battaglie mentre lei se ne andava, gli sembrava quasi di ricordare il sorriso perfido che aveva accompagnato la sua uscita, senza capire che anche i suoi ricordi sembravano sbiaditi ed ovviamente modificati.

    Sei stata tu! Falla smettere subito! Muoio di sete, falla smettere!!

    Si portò una mano alla gola, come a voler calmare quei terribili sintomi, sentendo quasi mancare l’aria

    A che gioco state giocando? A che fottuto gioco state giocando?? Siamo tutti insieme qui dento o sbaglio?
     
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    Concentrazione. Non era bastata per evocare un Patronus, che ahimè senza pensieri felici non sarebbe mai nato. Poteva funzionare ora, davanti a una miriade di simboli al più sconosciuti ma alcuni di facile interpretazione. Con gli incantesimi giusti, ovviamente. Kim poteva leggere con chiarezza la frase latina come se fosse scritta in inglese, tradotta senza troppe cerimonie da qualcun altro mentre inclinava il collo a decifrare le parole incise lungo tutto il perimetro triangolare. Ci avrebbe impiegato più tempo del previsto, di sicuro.

    Questi li conoscono anche i Babbani. Yin e Yang cinese, croce celtica e svastica indiana.

    Curioso, dei simboli così noti su quella porta. Cosa mai potevano significare? Tempo di fornire spiegazioni ne aveva, ma l'attenzione era già passata oltre a un altro genere di simboli.

    Geroglifici.
    Traslitteras.


    L'intento seguì l'azione, ancor prima che le sinapsi avessero elaborato il concetto Kim sapeva di dover tradurre quei disegni. Egitto in Inghilterra? Evidentemente non c'era mai limite all'espansione di un popolo antico in terre moderne. Così come per le rune, ampiamente spiegate da persone ben più esperte nel campo ma che in realtà anche uno studente sarebbe riuscito a eseguire. La bacchetta svelò il vero significato dei disegni in men che non si dica. Kim stese l'indice verso il vertice della porta, spostandolo poi nelle posizioni degli altri geroglifici tradotti. In basso a sinistra, vicino alle tre linee che componevano un triangolo, poi seguì una linea retta orizzontale fermandosi sotto uno degli ideogrammi nei pressi di Raido capovolta.

    Bilancia. Pozzo. Cuore.

    Di nuovo, non aggiungendo altro se non il nome del geroglifico tradotto, l'indice puntò sopra il simbolo dello Yin e dello Yang - Albero - l'omino in basso a destra più in obliquo rispetto a Raido illuminata e rovesciata - Vecchio - e infine quella sorta di gamma greca che greca non era all'interno di un altro triangolo inciso - Corda. Se avesse avuto più tempo avrebbe potuto tradurre i restanti ma voci martellanti nella testa, strane ma convincenti, esortavano Kim a toccarne qualcuno. Pura curiosità, cosa sarebbe accaduto se per esempio avesse premuto il geroglifico Vecchio? Erano scesi per esaminare una porta, ma tutte quelle chiacchiere su quali e quanti fossero i simboli avevano stancato. Azione. Perché fermarsi alle supposizioni? La pratica, ecco cosa mancava, mettere in atto il prima possibile. Per quel motivo le voci avevano ragione, ché forse toccando la porta si sarebbe inteso il suo meccanismo. Nessuno ammirava una porta senza provare almeno una volta a entrarci.
    Il disagio già presente crebbe di più quando di colpo l'Indicibile, in preda al desiderio di toccare la porta, assistette ad alcuni tentativi di sfiorare quegli arcani simboli subito sventati da due donne. A Kim non piacquero affatto le bacchette levate e soprattutto la non troppo velata ammissione di ricorrere agli Schiantesimi in caso di ribellione.

    Potreste... evitare di minacciare la gente?

    Tentò a bassa voce di protestare apertis verbis ai chiari segnali di utilizzo della bacchetta contro altri esperti. Sguardo di sottecchi ma torvo tanto verso Mintaka, i cui modi di intromissione come fosse a lei dovuto prendere parola conosceva bene sulla propria pelle, quanto in direzione della donna che di tatuaggi forse ne possedeva più di quelli di Walker e dell'altra giovane messi insieme. Senza giri di parole inutili, dritti al sodo. Non si aspettava certo che dessero ascolto alle sue parole, esattamente come accaduto alla Pie Voleuse con una di loro, né provava piacere a vederle troneggiare su di sé aumentando solo la voglia di scappare da quel gruppo numeroso. Con le bacchette puntate addosso, poi. Quasi ne sentiva il fiato sul collo, benché le voci sovrastassero quella sensazione spingendo ancora a stendere la mano e incamminarsi puntando ai simboli.

    Chi la fa l'aspetti.

    Inarcò un sopracciglio e mantenne il più possibile una faccia di bronzo in seguito agli eventi succeduti nell'immediato, attendendo ma temendo al contempo reazioni spropositate. La dura legge del karma, ciò che si lancia torna sempre indietro. Perché proprio la stessa donna che impediva fisicamente il contatto tra collega e porta ne aveva ella stessa sfiorato la superficie con la schiena. Alcuni dei simboli in basso a sinistra si spensero e così il terzo quando anche il gigantesco professore di Storia ne toccò uno. L'ideogramma dell'onda, tradotto dallo stesso uomo, non era più attivo. L'acqua non sarebbe più tornata a lambire le caviglie prima e il petto poi di tutti. La combinazione era stata mutata, dunque la piaga non si sarebbe ripresentata più allo stesso modo. Con i due attivati dall'Auror, solo un simbolo dei precedenti era rimasto attivo; aggiungendovi quello premuto dal professore, dunque tre, tutto si era annullato.
    Comportando cosa, dunque? Gli occhi di Kim fecero appena in tempo a sbarrarsi notando la runa illuminata dopo il tocco involontario della donna e a mormorarne il significato.

    Ansuz capovolta. Inganno, falsità.

    E tutto ebbe inizio. Arsura implacabile, sentore di metallo. Sangue? No, nessuna ferita nella mucosa sondando con la lingua ormai ruvida. Dolore lancinante agli occhi - da quando vedeva così sfocata la porta e i visi? - come se cristalli avessero creato fastidiose cisposità.
    Illusione in corso. Le piaghe di Amestris erano in atto anche su di loro in nuova forma.
    Confusione. Come contrastare la confusione? Reagire. Reagire. Reag...

    Non... riesco... a fermarla.

    Proprio come gli echi che invogliavano a premere i simboli, ora misteriosamente scomparsi, Kim non era in grado di opporsi. Lottava invano contro il bruciore incrostato fra le ciglia, contro la secchezza e il metallico che violentemente aveva marcato fino agli angoli delle labbra, contro la strana sensazione che qualcuno stesse giocando sporco con tutti. E inevitabilmente lo sguardo si posò sull'uomo che aveva fatto da intramezzo tra l'Indicibile e la porta, che ora vedeva solo come un ingannatore pronto a scagliarsi contro innocenti. Lui che invece aveva generato dell'acqua, agognata acqua, dalla bacchetta e da perfetto egoista la beveva tutta per sé...
    Esplosione.

    Ma come cazzo osi accusare qualcuno senza prove? Solo perché sei un Auror? Per quanto mi riguarda la colpa potrebbe anche essere tua, tu che non stai condividendo con nessuno l'acqua che bevi...
    Saggezza:39
    Capacità Magiche:39
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    Agilità: 16- Prontezza: 16
    Intuito: 22 - Affinità: 10
    Carisma:35

    Prestanza: Esile
    HP: 70

    1/3 post di opponimento all'illusione

    Oltre al contenuto della borsa Kim ha con sé
    ➤ Occorrente per sigarette
     
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    Per quanto ammettere che suo cugino Aiden avesse avuto un'idea intelligente andava ben oltre le cose assolutamente assurde che si era aspettata di dover fare quel giorno, doveva ammettere - a riluttanza, e sicuramente non ad alta voce - che per una volta non aveva detto una cavolata.
    Se le rune erano accesse, erano attive, per quanto banale poteva anche essere vero visto che chiunque avesse creato quella mostruosità doveva avere un modo per sapere quale piaga fosse attiva e quale no, visto il numero esorbitante di simboli incisi sulla porta, e quello era un modo valido come un altro. Seguendo lo stesso ragionamento, forse provando a spegnerle si sarebbero disattivate. Ma era saggio andare a toccare qualcosa che non conoscevano per nulla?
    Beh, erano venuti li per fare qualcosa, tanto valeva farlo. Se l'intenzione era quella di restarsene li a filosofare su nuove teorie come avevano già fatto durante le riunioni, sarebbe stato meglio restarsene in quell'aula di prima a mangiare e bere.

    Più quotati di noi? Ma parla per te...

    Nel dirlo però sentì la gola iniziare a grattare, una sensazione fastidiosa come se avesse ingoiato sabbia e sale. Si portò la mano libera alla gola d'istinto, anche avendo passato buona parte dei suoi dieci anni di servizio tra deserti e oceani conosceva molto bene quella sensazione.
    E la odiava.
    Il fastidio salì alla bocca, seccandole la lingua, e poi salì agli occhi. La sensazione era quella di avere sabbia negli occhi, le pareva quasi di sentire i granelli sotto le palpebre, e bruciavano neanche stesse guardando sott'acqua. La vista era appannata allo stesso modo, come se fosse immersa nell'acqua salata e avesse gli occhi aperti.
    Ma avrebbe staccato un braccio a qualcuno per avere dell'acqua.
    La sete che la colpì era tremenda, peggio di quando doveva passare ore e ore di appostamenti nel caldo insopportabile di Baghdad con 40 gradi all'ombra.
    Ignorò completamente gli altri, lasciandosi distrarre da dei sussurri quasi impercettibili.

    Illusione...

    Che diavolo era un'illusione? E chi diavolo stava nascondendo dell'acqua?

    Post 1/2 sotto illusione :')

    PA:
    45 Saggezza
    46 CM
    23 Manualità
    22 Agilità
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    19 Intuito
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    Magia Bianca I-II
    Mente su Corpo
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    Difesa Bianca
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    Sentiva ancora la bocca tanto arida che sembrava avesse masticato sabbia tutto il giorno, se non tutta la vita. E nulla riusciva a soddisfare quella tremenda sete, né la magia acquatica evocata dall’ulivo né i bocconi di saliva che buttava giù a profondi colpi di testa, in preda a una disperazione che non gli apparteneva e di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

    Giove retrogrado in Capricorno e Nettuno in Acquario.

    Avrebbe dovuto prevederlo, o se non altro immaginarlo. Ma anche sapendolo, dubitava che i più ciechi al Mondo dell’Invisibile sarebbero stati capaci di Vedere la sua Verità. Ed era chiaro, chiarissimo, che fra qualcuno di questi si celasse il colpevole dietro la sua insaziabile sete, perché seppure tutti avevano ordito quell’atroce trama contro di lui una sola persona poteva sedere al vertice del comando. E le sue Sensazioni, la scintilla del suo Occhio Interiore, indicavano che era proprio lui!

    [ color=#6b84e5]手前![/color]*

    Se ne poteva anche ignorare il significato, ma era certo che il tono non avesse tradito le sue emozioni, quali la diffidenza e il vago sentore di disprezzo che quella nuova magia gli aveva gettato in mezzo agli occhi.
    Che fra tutti fosse stato proprio il vicino e celebre Ethan Carter non lo avrebbe mai detto, eppure qualcosa dentro di lui continuava a combattere tra la certezza che un colpevole esistesse e i dubbi insinuati da sussurri lontani. In un angolo non troppo remoto della sua mente trasognata si rendeva conto dell’illusione di cui era vittima, sì, solo gli era ancora infattibile opporvisi con tutto sé stesso.

    L’ho scoperta signor Carter, l’ho Vista… È stato lei.
    Adesso però ci faccia tornare alla normalità, gliene prego!


    Disse cercando di aggrapparsi con ambe le mani alle spalle dell’uomo, come se fosse una lampada magica e bastasse scuoterlo appena per veder esaudito il suo desiderio. Fosse stato più incline alla rabbia o i più travolgenti stati d'animo, probabilmente Leonard avrebbe già iniziato a divincolarlo con forza o ricorrere a mezzi assai più drastici. Invece si limitò a continuare a guardarlo tra il cagnesco e il timoroso, ché era decisamente più facile a dirsi che a farsi provare a reggere il confronto con un uomo della levatura del ministeriale, a maggior ragione quando una parte di lui - per quanto recondita - sapeva di essere nel torto, bersaglio di un inganno più forte di lui.

    *Temee= Tu (dal connotato negativo, come per esempio “tu, maledetto”)
    Il Dado Destino ha parlato.

    Oltre al contenuto della borsa, Leonard porta con sé:
    - Pietra semipreziosa (giada)
    - Tavole aritmantiche con rilegatura in piombo e stagno

    Durata illusione (Carisma 46): 2° di 2 post
     
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    La porta si stagliava dinnanzi a loro, piena di enigmi e segreti che solo le menti più esperte e brillanti del mondo magico avrebbero potuto comprendere. Sperava con tutto il cuore che quel loro tentativo avrebbe dato i loro frutti entro la fine della giornata. Si sarebbe aspettato di tutto, motivo per cui avrebbe sempre tenuto la bacchetta a portata di mano per difendersi da eventuali minacce che, al momento, sembravano non esserci. Avevano attraversato quella sorta di percorso a ostacoli per poi ritrovarsi in quel vicolo cieco.
    Lo sguardo di Ethan si mosse lungo il profilo della porta, scorgendo le decine di simboli che la decoravano in quasi ogni suo punto. Molti simboli gli erano del tutto sconosciuti, mentre alcuni risaltavano subito all’occhio, in quanto più che familiari per lui. Notò la presenza di diversi movimenti di incantesimi, che in un modo o nell’altro avrebbero potuto essere collegati alle piaghe che affliggevano adulti e studenti. Altri simboli, ancora, rappresentavano ideogrammi o geroglifici. C’era tantissimo materiale su cui lavorare, ma dubitava che le cose sarebbero andate lisce come l’olio. Non solo il pensiero dell’acqua che avrebbe potuto sommergerli da un momento all’altro, ma anche quelle voci che iniziavano a rimbombare dappertutto nei meandri della sua mente. Riuscì a capire che anche gli altri Esperti stavano sentendo le stesse voci, ma gli effetti subiti da ciascuno cambiavano in base alla personalità.

    Signor Lennox , avrei preferito rincontrarla in contesti più gradevoli.

    Ricambiò il saluto dell’insegnante di Divinazione, col quale aveva avuto modo di scambiare qualche parola in passato.
    Nel frattempo, i sussurri nella sua mente si facevano sempre più insistenti. Ethan era consapevole del fatto che si trattassero solo di voci, che quelle parole erano vuote e prive di significato, poiché avvicinarsi alla porta e toccarla avrebbe scatenato chissà quale maleficio. Non avrebbero avuto alcun effetto su di lui: le sentiva, gli suggerivano di avvicinarsi e di toccare la porta in qualsiasi punto, ma era in grado di opporre resistenza a tali sussurri.

    Locomotor Mortis, Nox…

    Gli occhi da Esperto Incantatore si muovevano rapidi sulla pietra, come evidenziando quegli unici simboli che riusciva a riconoscere con estrema facilità, incurante di quello che ormai era diventato solo un dettaglio fastidioso, una spina nel fianco. Non sarebbero stati quei sussurri a distoglierlo dal suo scopo principale, dal motivo per cui si trovava lì.

    Herbivicus, Oblivion e… Duro.

    Elencò mentalmente tutti gli incantesimi che era riuscito a identificare fino a quel momento. Sicuramente erano collegati in qualche modo alle piaghe, ma non seppe spiegarsi né come né con quali meccaniche.
    Il tempo era loro nemico, e più ne passava, più le voci si facevano insistenti nella mente dei maghi dalle personalità più labili e manipolabili. Non ci volle molto prima che qualcuno tentasse di toccare la porta, caduto nella tentazione ammaliante di quella voce che riecheggiava da lì dietro. Non era sicuramente quello il modo di sperimentare con la porta maledetta, eppure già da quel piccolo grande errore, si era in grado di capire qualcosa.

    Indietro!

    Ma era troppo tardi. Se una studentessa della LUMOS era riuscita a scongiurare il pericolo per un soffio, la seconda volta che accadde, il Destino riservò loro una spiacevole sorpresa. Invano il tentativo di alcuni di porre rimedio agli errori dettati dalla tentazione. Ma in quel piccolo frangente di tempo tra il tocco della porta e l’arrivo di un’altra, insidiosa piaga, gli occhi di Ethan riuscirono a scorgere un cambiamento nei simboli della porta. Tale cambiamento fu anche reso noto a parole da altri presenti nella sala oscura, e non gli ci volle granché [Intuito > 20] per capire che i tre simboli appena scomparsi erano indissolubilmente legati alla piaga dell’acqua, esattamente in quella stanza.

    I tre simboli erano legati all’acqua, che non sarà più un problema dunque. Possibile che ogni piaga sia sempre legata a tre simboli diversi? Anche le Case di Amestris sono tre, così come le bacchette, e tutti i segni sono incisi sopra un triangolo.

    Osservò ad alta voce, azzardando un’ipotesi e condividendo l’informazione con gli altri esperti, nella speranza che qualcuno potesse cogliere un qualche tipo di indizio che a lui era sfuggito.

    Quelle scritte… potrei essere in grado di tradurle.

    Ma, come già detto, il tempo era loro nemico. I simboli cambiarono, e tutti caddero vittima di una nuova piaga.
    La sentì arrivare d’improvviso: sentì il petto avvampare, e quella sensazione di bruciore risalì fino alla gola e alla bocca. Portò per istinto la lingua in fuori, come a voler cercare di afferrare chissà cosa nell’aria, anche un solo microgrammo di vapore acqueo residuo nell’aria viziata di quella parte remota delle Segrete. La salivazione sembrava essersi completamente annullata, la bocca e le labbra erano diventare aride.

    Acqua… acqua… vi prego…

    Bramavano l’acqua, e anche gli occhi si sarebbero messi a cercare in qualsiasi angolo per soddisfare la richiesta del corpo, se non fosse che a distanza di qualche frangente, presero a bruciare maledettamente. Si ritrovò a boccheggiare senza apparente motivo, mentre la vista si faceva offuscata. Ogni muscolo del volto dell’uomo si contrasse per cercare di tenere gli occhi aperti un minimo. Ma chiunque, lì dentro, stava dando di matto. Si chinò sulle ginocchia, cominciando a tastare il pavimento coi palmi delle mani, come se lì da qualche parte potesse celarsi un residuo d’acqua che era sfuggito al suo Incantesimo di Evanescenza.

    È un’Illusione. È solo un’Illusione.

    Non era un’informazione di dominio pubblico, ma per il ruolo importante che occupava all’interno della comunità magica, aveva appreso l’arte dell’Occlumanzia per evitare che qualcuno potesse rubargli delle informazioni preziose. D’altro canto, anche in quell’occasione le sue conoscenze sulle arti mentali si sarebbero rivelate estremamente utili e preziose. Persino le voci dietro la porta sembravano essergli diventare amiche, gridando forte e chiaro che si trattava solo di un’illusione, che niente corrispondeva al vero in quel che sentiva. Occorreva solo sgomberare la mente d’ogni preoccupazione, ritornando lucido e in uno stato cosciente del proprio corpo e dei propri sensi. Fu per tale motivo che, passati quei primi momenti di spossatezza e disorientamento, Ethan era quasi pronto a riprendersi del tutto. Ma non era solo lì dentro, e molti iniziavano a dare la colpa ad altri, accusandoli di aver rubato tutta l’acqua disponibile. Si rimise in piedi, un attimo prima che un furioso signor Lennox lo prendesse di mira.

    Signor Lennox!

    Chiamò l’uomo a gran voce, posizionando le sue mani sulle spalle dell’altro, come volendo imitare i suoi gesti.

    Non ce l’ho io. Lei, piuttosto, cosa nasconde sotto la veste?

    Nonostante la mente stesse lentamente liberandosi di quella tortura, la bocca bramava ancora il liquido della vita. Avrebbe tentato di infilare una mano nelle tasche dell’uomo, come se l’acqua potesse trovarsi al loro interno. Ma presto sarebbe ritornato in sé, porgendo le sue scuse all’uomo, come fosse stata realmente colpa sua, benché consapevole di aver subito un’Illusione. Ma pur non essendo colpevole, avrebbe sempre porto le proprie scuse per come aveva agito, d’altronde era così che un gentiluomo si comportava.
    Riassunto post
    1 indizio utilizzato in Incantesimi II -> 2/3 degli incantesimi riconosciuti in un post
    Seguono osservazioni [Intuito > 20, Incantesimi II] sui simboli della porta che sono scomparsi, ricollegandoli alla scomparsa della piaga dell’acqua. Suppone che ogni piaga venga attivata con tre simboli alla volta.
    Durata Illusione: 1 su 1 post [Carisma 55 + Occlumanzia]

    HP: 70-8 = 62

    Punti Abilità:
    Saggezza: 45
    Capacità Magiche: 48
    Manualità: 30
    Agilità: 20
    Prontezza: 20
    Intuito: 27
    Affinità: 15
    Carisma: 55
    Prestanza: Normale

    Talenti:
    Incantesimi I, Incantesimi II
    Trasfigurazione I, Trasfigurazione II, Demiurgo
    Social Climbing I, Social Climbing II
    Mente su Corpo, Occlumanzia
    Storia della Magia I
     
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    Indisegnabile
    I suoi pensieri si trovavano in un difficile stallo, schiacciati da diverse verità e pungolati da una sensazione crescente di menzogna, frutto della sua mente e di chissà quale maledizione scaturita da quella porta.
    Gli occhi bruciavano come sale su una ferita, mentre la lingua scandagliava la bocca per qualunque goccia di saliva rimasta, ormai asciutta come il cuore di una vedova. Non c'era niente che poteva fare, cosi come non c'era niente all'interno della sua bocca... il vuoto, il deserto più assoluto e una voce che lo sollecitava a prendere la bacchetta e punire i colpevoli in quella stanza.
    La sua mente era una lotta continua tra la verità e l'illusione, di gran lunga in vantaggio rispetto alla prima; erano secoli, eppure, quella sensazione sembrava vera quanto quel sotterraneo, proprio quanto la cura a quel tormento che tanto avidamente gli altri stavano celando al Darkwill.
    Le spalle pressavano contro il muro, la schiena lentamente scivolava e soccombeva al cedere delle gambe... non riconosceva il vero dal falso, sapeva che quella era un'illusione, ma non riusciva a comprendere dove fosse. Era certo che la sete fosse una porzione di essa, ma l'altra parte? Era forse il presentimento che gli stessero celando qualcosa, oppure, che l'acqua non avrebbe trasformato quell'arido deserto nuovamente in tundra?
    Troppi pensieri, troppo tormento per schiarirsi le idee e riflettere. Il Darkwill doveva agire, e solamente agendo avrebbe riconosciuto il vero dal falso. In quella stanza tutti si accusavano e tutti si difendevano: nessuno era colpevole, o almeno così dicevano di non essere; ma la verità era proprio dietro l'angolo, la cura per quel tormento nelle tasche di qualcuno di loro che fingeva di condividere come tutti quanti quella pena, mentre in realtà godeva sotto la maschera della menzogna nel vederli soffrire.
    Agire era l'unica cosa giusta da fare, l'unica che avrebbe definitivamente tagliato una netta linea tra la verità e la menzogna. Le sue orecchie da vampiro ascoltavano cautamente ogni parola, ogni conversazione, niente sfuggiva al suo udito predatorio... eppure, in quella dannata confusione di tormenti e sensi, nessuna parola tradiva il proprio oratore e la verità era sempre più lontana, sempre più celata in quel banco di nebbia. Tutti sembravano innocenti, ma al contempo colpevoli di quella punizione, degna di stare in uno dei gironi danteschi e troppo lieve per i suoi, il cui posto più adatto era in tutti e nessuno.
    Cosa avrebbe dovuto fare arrivato a quel punto? Ucciderli tutti e perquisire ogni corpo alla ricerca della cura dopo la carneficina? Scatenare le pene dell'inferno su ognuno di loro e dar via così secoli d'attesa per una dannata illusione? No... il vampiro non avrebbe ceduto, lui era bravo a mentire, proprio quanto loro e se davvero volevano giocare a quel gioco, ignaramente sfidando qualcuno che della menzogna aveva fatto la propria vita per ben novecento anni, allora l'avrebbero giocato in due quel dannato gioco: lui da una parte e chiunque fosse colpevole dall'altra.
    Le accuse volavano, le apologie sbocciavano dalle bocche degli accusati, mutando in nuove accuse per loro e chiunque altro, in un circolo che si ripeteva, continuo e piatto... come il tempo dentro quel sotterraneo.
    Nel suo lato di muro, lontano dagli sguardi e isolato nel suo, il vampiro avrebbe prima voluto testare quale fosse la menzogna ed a seconda del risultato decidere cosa fare, ma non poteva: la sua affinità era troppo inferiore per dell'acqua, e trasfigurare un guanto avrebbe solamente alleviato per poco la sua sensazione... prima che questo si fosse riformato nel suo stomaco. I suoi pensieri erano offuscati, proprio come la sua cognizione di vero o falso... ma il piano era semplice, ormai delineato e lontano dal deviare corso; seppur non interamente, avrebbe almeno portato a termine la seconda porta, cosi da poter automaticamente escludere o confermare la prima.
    Era ormai adagiato sul fondo di quel tormento, spalle al muro e seduto sulla gelida, umida pietra del pavimento, celato dalle ombre ed ancor più dal suo vestito color tenebra. In un singolo istante, la bacchetta aveva fatto la sua comparsa dai meandri della manica, macabra e cupa in tutto il suo splendore oscuro, poco affine alla magia bianca e con un nucleo fin troppo vecchio per quell'era. La comparsa della sua compagna era un segno fin troppo chiaro dei suoi intenti: il tempo era finito, la sua gola bramava acqua e la sua persona verità.
    2/3 - post per tornare normal-... sano (?)... non pazzo (?)... insomma, senza piaga XD
    Punti Abilità
    Saggezza 35
    Capacità Magiche 37
    Manualità 29
    Agilità 19 - Prontezza 16
    Intuito 16 (+2) - Affinità 19
    Carisma 33 (+3)

    Prestanza Esile
    HP: 70

    Talenti;
    Trasfigurazione I
    Arti Oscure I

    Oggetti: Tutti quelli in borsa tranne la maschera (descrizioni in scheda)

    Bonus Vampireschi: (Sempre se il primo conta anche dopo l'uscita dalle tenebre)
    ➤ Perlustrazioni e ricerche al buio e/o in foreste/caverne/grotte/montagne: +2 Intuito;
    ➤ Interazione con umani: +3 Carisma
    #3A0057 - Per me
     
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159 replies since 3/6/2021, 18:46   7266 views
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