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    Londra Magica
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    29 Giugno 2032, ore 7.00



    Albeggiava fuori Amestris.
    Il Sole faceva capolino dai monti che incorniciavano la valle su cui sorgeva il castello, da mesi teatro di eventi misteriosi e sinistri conosciuti in tutto il mondo magico inglese.
    Era giunto infine il fatidico giorno di esplorazione nelle segrete.
    Regnava il buio nei Sotterranei ma per il gruppo di esperti volontari riunito nell'aula più adiacente, quella di Pozioni, non era che il preludio di una lunga giornata. Sui banconi solitamente predisposti per accogliere calderoni, fiale e ingredienti di ogni tipo si trovavano invece lunghi vassoi d'argento, ricolmi di deliziose leccornie portate lì dagli elfi per rifocillare i presenti prima dell’esplorazione. Una colazione che anche gli studenti erano in procinto di degustare appena un piano più in alto, ignari di quanto stesse per accadere di lì a poco.
    A tutta la scolaresca era stato infatti interdetto l'accesso ai Sotterranei, fatta eccezione per i dormitori degli studenti Ghiaccio ai quali non si poteva certo negare la possibilità di riposarsi in uno degli ultimi giorni dell'anno. Chiunque avesse provato a sondare in giro, alla ricerca di motivi legati alla strana direttiva, avrebbe ricevuto la stessa risposta ovunque: "problemi alle tubature dei Sotterranei".
    Ma la reale natura di quel divieto era un’altra e di sicuro non sarebbe stata resa nota così facilmente, soprattutto seguendo vie convenzionali. Anche perché colui che dirigeva la spedizione verso la porta misteriosa, teneva che quella faccenda andasse a buon fine per motivi superiori alla guarigione dei famosi ventidue di Amestris.
    Non era però necessario che ciò si sapesse.
    Jonathan Candice era diventato da pochi mesi Presidente della Lega per lo Studio e la Difesa Contro le Arti Oscure in sostituzione di Thomas Kernor, ormai al termine del suo mandato.
    Sin dalle prime ore di luci si era dimostrato sorridente e affabile con tutti i presenti, invogliando a prendere del cibo, a star sereni, a elogiare le capacità di ognuno degli Esperti che aveva coraggiosamente scelto di sondare le Segrete, promettendo che tale gesto non sarebbe passato inosservato, da buon politico quale era.

    Spero abbiate scelto indumenti comodi e portato con voi lo stretto indispensabile: non vorremo mica soffermarci in quel posto più del dovuto, dico bene?

    Esordì l'uomo con una battuta, squadrando tutti con un sorriso gioviale. Per affrontare chissà quale diavoleria nascosta in mezzo a quelle segrete non servivano gioielli e abiti di gala, ma qualcosa di pratico e poco ingombrante nei movimenti. Inoltre, caricarsi di troppi oggetti inutili avrebbe ulteriormente rallentato le operazioni e di tempo non ne avevano a sufficienza per concedersi un simile lusso. Candice stesso vestiva in semplice giacca e camicia, in parte anche per la propria attitudine a non abbandonare l'immagine di uomo politico da mostrare a chiunque.
    Se quella missione fosse andata a buon fine, di fatto, lui stesso ne avrebbe risentito in positivo, dimostrando al Ministero di aver fatto bene a incaricare lui di custodire le tre bacchette di Casata e di guidare gli esperti fino alla fine delle Segrete; dimostrando all’intera Inghilterra Magica che Jonathan Candice fosse qualcuno di cui potersi fidare.
    Si abbandonò ad un altro sorriso suadente, dopo aver dato l’ultimo morso al suo scone.

    So che preferiremmo tutti continuare a servirci delle prelibatezze degli elfi, ma dovremmo ripassare i punti salienti del piano, che ne pensate?

    Proseguì con tono deciso e sicuro e con rimarcato fare amichevole, sedendo agilmente sull’angolo della scrivania di quell’aula oscura - fin troppo, per i suoi gusti. Jonathan cercava di mostrarsi uno di loro, anziché il primo fra essi, consapevole che in quel modo avrebbe avuto più possibilità di essere ricordato in positivo per un futuro più radioso.
    Non ebbe neanche bisogno di muovere il suo catalizzatore per far arrivare dei fogli di pergamena fra le mani di ogni esperto, pergamene riportanti quanto stabilito nel corso delle recenti riunioni in sede M.A.G.I.C..

    CITAZIONE
    VERBALE DEL 24/02/32

    - Le piaghe personali sono state attivate dall'attraversamento del muro illusorio persino una volta caduto, come dimostrato dall'esperienza degli adulti: è quindi una maledizione applicata al territorio, probabilmente dipendente dalla porta misteriosa.
    Esse assumono l'aspetto di fumo nero che circola entro le parti intaccate dalla maledizione, osservabile tramite la Tracciatura; non sono facilmente eradicabili. Subito dopo due tentativi di contromaledizioni si cade in stanchezza, il che indica la presenza di una maledizione molto potente, messa in atto da un mago o una strega oscuri.
    Probabilmente sono contrastabili in prima istanza tramite il ricorso alla magia bianca e gli scudi più forti;

    - Il buio e le urla delle persone amate.
    Probabilmente, questa particolare maledizione è affrontabile tramite l'evocazione di un Patronus, o più semplicemente grazie a una buona resistenza emotiva;

    - Le segrete insanguinate possono essere attraversate certamente con l'uso di uno Sortilegio Scudo Massimo, come dimostrato dall'azione di Johanna Cage riportata nei verbali;

    - L'onda è affrontabile tramite l'uso di un Testabolla, o probabilmente di una barriera fisica che ne devai la corrente.

    CITAZIONE
    VERBALE DEL 28/02/32

    - La runa Raido capovolta simboleggia impedimenti e difficoltà, il “viaggio dell'eroe”.
    Quando una runa è capovolta assume genericamente un valore negativo rispetto al suo significato originale. Nello specifico, la runa Raido simboleggia impedimenti, inconvenienti e difficoltà contrapposti alla retta via, le decisioni corrette e l’ordine. Il viaggio, se vogliamo insistere con questa metafora, si dimostrerà ricco di accidenti e pericoli. Non a caso alcuni degli studenti hanno definito il loro percorso come una serie di tappe, voci dei propri cari nell’oscurità, pioggia di sangue;

    - Non è certo che ogni simbolo presente sulla porta abbia una logica nel posizionamento. E' più probabile piuttosto che l'unico ad averne sia il cinque dorato al centro. Il cinque, fra i vari significati offerti dalla numerologia, è il numero dell'uomo;

    - 叫 è un ideogramma da tradurre con “gridare, chiamare a gran voce”, da connettere alla prima piaga, iniziata da un Grido, oppure alla seconda, che presenta le urla delle persone chiare nel buio;

    - 波 è un ideogramma da tradurre con “onda”;

    - I metalli e le possibili gemme possono avere una connessione con le tre case;

    - Nella porta, a detta degli interrogati, erano presenti molti simboli, alcuni accesi e altri spenti: il Signorino Bonkey, sbattendo sulla porta, ne ha probabilmente attivato qualcuno e disattivato qualche altro.
    Se questo è vero, allora, si arriva a due diverse e altrettanto importanti conclusioni: la prima è che i simboli si attivano e disattivano col tatto. Probabilmente, i simboli illuminati, rappresentano le piaghe in atto al momento.
    La seconda conclusione, è che l'odio è sparito proprio per questo motivo: il giovane del Ghiaccio ha inavvertitamente interrotto il flusso della maledizione sfiorando i simboli di riferimento e attivandone degli altri legati all'onda;

    - Le piaghe non hanno legami fra di loro: l'unico legame è la porta misteriosa;

    - Gli adulti hanno dimostrato molte più conoscenze, forza d'animo e capacità magiche per sostenere la gran parte delle piaghe al contrario degli studenti.


    Un’ultima pergamena, infine, era il resoconto di quanto il Ministero aveva compreso dallo studio dei recenti ricordi rinvenuti di Gaius Harmony, vecchio Preside di Amestris, uomo che Jonathan aveva stimato molto nonostante non avesse mai avuto il piacere e l’occasione di incontrarlo personalmente.

    CITAZIONE
    - Il Castello può contenere zone incognite e non ancora esplorate;
    - Il Castello sorge su una vecchia Cattedrale;
    - Gaius Harmony voleva possedere tutte le bacchette di Casata, e le ha possedute fino alla sua morte;
    - Le bacchette di Casata possono essere utilizzate soltanto dal Custode della sua magia, probabilmente scelto dalla stessa, e di cui al momento non si è a conoscenza;
    - Gaius Harmony, in un tempo non ben definito, stava studiando il significato aritmantico del numero V, le proprietà dell’oro e le caratteristiche magiche del Sole;
    - Gaius Harmony potrebbe aver confuso i ricordi di Scarlett Sparkles, ex scacchista nota per la sua attuale pazzia.

    Rispettando il progetto pianificato alla fine delle riunioni, dovremmo ridurre i rischi di essere colpiti dalle piaghe che ben conosciamo lungo la via: direi che ventidue è un numero abbastanza elevato di maledetti, per i miei gusti...

    Affermò con pragmatismo, rivolgendosi più che altro agli Esperti di Magia Bianca, ad Amalia Harp e Andrew Laeddis, unici presenti appartenenti alla Categoria di piagati:
    Essi, infatti, erano stati assegnati come custodi di coloro i quali invece ne erano scarni, a favore di altre conoscenze utili all’analisi della Porta Misteriosa. I loro incantesimi difensivi avrebbero protetto a sufficienza loro stessi e chi era stato a loro associato, superando indenni ogni tranello a cui le Segrete li avrebbero sottoposti.

    E poi… abbiamo queste.
    Stupende, non è così?


    Jonathan Candice estrasse dalla borsa le tre bacchette meticolosamente conservate, splendenti alla fioca luce nell'aula. Le osservò con un sorriso appena accennato, pensando a cosa avrebbe potuto farci lui se le avesse possedute tutte e tre indistintamente.
    Probabilmente nulla, dato il modo in cui funzionavano, ma si trattava comunque di cimeli dal valore inestimabili che un cultore della grandezza come lui non avrebbe potuto considerare diversamente.
    Sospirando, le rimise dentro la sua borsa, incrociando le dita nell’istante in cui sfiorò lo sguardo di ogni presente con una certa solennità, tentando di parlare con un tono dalla giusta dose di preoccupazione.

    E’ ora di andare.

    Cunicoli delle Segrete



    Sarà un'esperienza stimolante, anche se rimpiango non poco gli scones di poco prima.

    Lunghi minuti attraverso corridoi intrecciati, confusionari, un vero dedalo che avrebbe reso impossibile a chiunque orientarsi efficacemente. Candice capeggiava il cospicuo gruppo con la bacchetta sguainata e lo sguardo attento, forte delle sue abilità ma ancor di più dei motivi che lo spingevano a rischiare così tanto.
    Le coppie erano state formate progressivamente, mano a mano che ognuno di loro faceva capolino al Castello: Augustus Baker, Capo Hit Wizard, avrebbe protetto il giovane Mavis Nox e l’emerito Preside di Amestris Andrew Laeddis; Amalia Harp, oltraggiata da una delle piaghe, si sarebbe affiancata al collega di Divinazione Leonard Lennox; l’Auror Crane con Kim Walker; la giovane Al Hayes con l’attuale Preside di Amestris, Everett Price; la scrupolosa Catherine Nott con il Docente Ridgerton; la giovane Queen con la Magizoologa Wilson; La recluta Harp con il Direttore del quinto livello del Ministero della Magia, Ethan Carter, e Calgacus McDougall, Docente di Storia della Magia di Amestris; l’Auror Morgan con la Ministeriale Lyon e la giovane Ronsard; La Recluta Hamilton, infine, col Docente Crane e lo studioso di Arti Oscure Darkwill.

    Fermi.
    Da qui è meglio attivare le difese.


    Seguendo le indicazioni dei verbali, di fatto, era più o meno dopo una ventina di minuti a piede libero che prima i ragazzi e poi i docenti si erano imbattuti nella più terribile delle piaghe, quella che aveva sconvolto le loro esistenze in maniera indescrivibile.

    Protego Totalum.
    Andiamo!


    Edited by Il Tessitore - 5/6/2021, 12:28
     
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    CUNICOLI DELLE SEGRETE



    Le teorie degli Esperti avrebbero avuto riscontro con la realtà, se ne avessero fatto uso: le piaghe altro non erano che incantesimi oscuri molto potenti a cui si poteva porre rimedio preventivamente con uno scudo protettivo ben castato.
    L’urlo di cui ogni piagato aveva parlato li avrebbe raggiunti presto, sconvolgendo i loro sensi e ogni barlume di sicurezza mano a mano che quella porzione di segrete si faceva più fitta e oscura.
    Era la consapevolezza ad arginare il male, come spesso accadeva e mai come in quel caso.



    - Gli Apprendisti custodi possono usare autoconclusivamente Protego Totalum per difendere sé e l’Esperto affiancato se e solo se correranno per scampare alla porzione di segrete contaminata; altri scudi proteggeranno solo chi lo evoca; altre scelte saranno sottoposte all’esito del Tessitore;
    - Mago/Strega Custode e Mago/Strega Guardiano possono usare autoconclusivamente Protego Totalum per difendere sé e l’esperto o gli esperti affiancati; possono anche scegliere di proteggere se stessi e i PG esperti con l’uso di Protego Maxima, decisamente più potente del primo anche se più stancante;
    - PG Esperti generici possono provare a difendersi da soli con l’evocazione di uno scudo, ma la loro riuscita sarà sottoposta al Tessitore.
    L’esito di azioni al di fuori della difesa da parte degli Esperti Difensori secondo le modalità descritte, sono da lasciare al Tessitore.



    IL BUIO



    Chiunque avesse usufruito delle giuste difese, sarebbe riuscito a superare l’urlo e la maledizione che portava con sé senza turbamenti, strani fenomeni o cambiamenti fisici o mentali.
    La loro prossima tappa invece sarebbe stata il buio. Esso li attendeva oltre il primo ostacolo per avvolgerli, pronto a ghermirli e trascinarli in un abisso senza fondo di disperazione generata da voci amiche, se non fossero stati pronti a intervenire come concordato o ci fosse stato il minimo tentennamento. Non potevano permettersi di cadere, oppure qualcuno sarebbe stato vinto e caduto preda dei lamenti familiari?

    - PG con Magia Bianca I e oltre e gli Esperti di Difesa possono evocare autoconclusivamente il proprio Patronus e affermare di avere superato indenni la porzione oscura di segrete in compagnia del proprio affiancato, se disposto ad assecondarlo;
    - PG senza Magia Bianca I non possono autoconcludere l’esito del proprio Patronus;
    - Chiunque voglia muoversi in maniera diversa da come suggerito dal Ministero, non può autoconcludere le proprie azioni, lasciando gli esiti al Tessitore;
    - E’ possibile superare autoconclusivamente il buio anche con il solo uso del carisma-intuito secondo il seguente schema:

    CARISMA
    Questo parametro indica la capacità del PG di resistere mentalmente ed emotivamente agli effetti del fenomeno in corso.

    Con Carisma compreso fra:
    - 0 e 10 il terrore ti attanaglia, quasi come una paralisi che ti blocca inesorabilmente;
    - fra 11 e 20 il terrore ti blocca, provi comunque a farvi resistenza senza però troppo successo;
    - Fra 21 e 35 il terrore ti sconvolge ma sei anche abbastanza forte mentalmente per sapere metterlo in discussione con più forza, pur con effetti limitati;
    - Fra 36 e 50 percepisci un certo senso di terrore che attecchisce da dentro, tuttavia non dura che pochi istanti dopo i quali riesci a ritrovare te stesso dentro l’oscurità;
    - Fra 51 e 65 percepisci appena un vago senso di terrore dentro di te. Sei talmente tanto presente a te stesso da sapere cosa vali e come resistere all’influenza senza farti persuadere da essa.


    INTUITO
    Questo parametro indica quanto è forte la sensazione del PG di essere vittima di un attacco magico, sebbene questa consapevolezza non riguardi in alcun modo la conoscenza nozionistica dello stesso o la sua capacità di resistervi.

    Con Intuito compreso fra:
    - 0 e 10 non percepisci alcuna sensazione strana dentro di te, nessun campanello d’allarme che dall’interno ti avverta del pericolo
    - 11 e 21 riesci a intuire appena che sei sotto l’effetto di qualcosa che non nasce da te, che ti porta a dubitare
    - 22 e 35 riesci a percepire chiaramente che sei vittima di qualcosa che non nasce da te

    Questi parametri possono essere presi in considerazione anche per descrivere la sensazione del vostro PG PRIMA che l’Esperto di Difesa o chi per lui evochi le opportune protezioni.



    IL SANGUE



    E ancora oltre il rosso del sangue piovoso dal soffitto avrebbe bruciato le vesti, insinuandosi sulla morbida pelle bruciandola dolorosamente se avessero consentito alla paura di prendere il sopravvento. Goccia dopo goccia nessun sollievo avrebbe generato in coloro fossero stati troppo deboli per fronteggiarla a dovere, fiaccandosi dopo pochi passi. Non serviva granché per difendersi, solo uno scudo a schermare le stille cremisi portatrici di dolore.

    - Gli Apprendisti custodi possono usare autoconclusivamente Protego Totalum per difendere sé e l’Esperto affiancato se e solo se correranno per scampare alla porzione di segrete contaminata; altri scudi proteggeranno solo chi lo evoca; altre scelte saranno sottoposte all’esito del Tessitore;
    - Mago/Strega Custode e Mago/Strega Guardiano possono usare autoconclusivamente Protego Totalum per difendere sé e l’esperto o gli esperti affiancati; possono anche scegliere di proteggere se stessi e i PG esperti con l’uso di Protego Maxima, decisamente più potente del primo anche se più stancante;
    - PG Esperti generici possono provare a difendersi da soli con l’evocazione di uno scudo/altro, ma la loro riuscita sarà sottoposta al Tessitore;
    - L’esito di azioni al di fuori della difesa da parte degli Esperti Difensori secondo le modalità descritte, sono da lasciare al Tessitore;
    PG che non usufruiscono delle protezioni/non si proteggono riceveranno ovviamente una destinizzazione da parte del Tessitore sul loro stato di salute.



    L'ACQUA



    Lo scroscio d'acqua sarebbe stato l'ultimo degli ostacoli incontrato, un elemento innocuo in sé ma come potevano esaminare la sala della porta tre metri sotto il pelo delle onde? Bisognava anzitutto sbarazzarsi di tutta quell'acqua prima che li sommergesse definitivamente, trovandosi infine imponente sul muro di pietra la famigerata costruzione triangolare, ricca di simboli e pronta da esaminare.

    - Qualsiasi PG può utilizzare il Testabolla per proteggersi preventivamente dall’acqua in maniera autoconclusiva;
    - Qualsiasi PG con Incantesimi I può dividere le acque usando Partis Temporus per 10 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni;
    - Qualsiasi PG con Incantesimi II può dividere le acque usando Partis Temporus per 20 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni;
    - Qualsiasi PG con Incantesimi III può dividere le acque usando Partis Temporus per 30 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni;
    - Qualsiasi PG con Trasfigurazione Avanzata I può far evanescere autoconclusivamente l’acqua per 10 post di chiunque, con un malus di 3 HP ad ogni tentativo;
    - Qualsiasi PG con Trasfigurazione Avanzata II può far evanescere l’acqua autoconclusivamente per 20 post di chiunque, con un malus di 5 HP ad ogni tentativo;
    - Qualsiasi PG con Demiurgo può far evanescere l’acqua autoconclusivamente per 30 post di chiunque, con un malus di 8 HP ad ogni tentativo.
    - Qualsiasi PG con affinità ≥ 21 può controllare l’acqua autoconclusivamente tramite l’incantesimo Gurgite aqua per 10 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni;
    - Qualsiasi PG con affinità ≥ 30 può controllare l’acqua autoconclusivamente tramite l’incantesimo Gurgite aqua per 20 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni;
    - Qualsiasi PG con Magia Elementale può controllare l’acqua autoconclusivamente tramite l’incantesimo Gurgite aqua per 30 post di chiunque, senza poter però fare altre azioni e perdendo 5 HP ad ogni tentativo;
    - Qualsiasi intervento di altro genere o lo stesso da parte di PG senza i talenti sopra citati, saranno non autoconclusivi e quindi destinizzati dal Tessitore.

    N.B.: nel momento in cui qualsiasi PG con i requisiti di cui sopra lancerà uno degli incantesimi proposti, tutti i PG che posteranno in seguito potranno tenere conto dei suoi effetti senza aspettare destinizzazioni del Tessitore.

    Es. Ethan Carter, Demiurgo, fa evanescere l'acqua dal settore. Tutti i PG che postano dopo di lui possono asserire che non ci sia più acqua grazie all'effetto del suo incantesimo fino a 30 post. Il PG che dovesse fare il 31esimo post in questo turno, saprà autoconclusivamente che è nuovamente necessario lanciare un incantesimo contro l'acqua che è dunque ritornata.


    Scadenza: 8 incluso

    - Come avrete avuto modo di intuire, questo turno di ingresso è abbastanza autoconclusivo purché si rimanga nei binari proposti: altre deviazioni dovranno necessariamente non essere autoconclusive e sottoposte all’esito del Tessitore; questo significa che non potrete proseguire nella narrazione senza aspettare la destinizzazione della vostra azione.

    Es. James usa Lumox Maxima per tentare di schiarire le tenebre anziché il suo Patronus. A quel punto James concluderà il suo post nella seconda cornice - il buio - senza procedere nella narrazione delle successive - sangue e acqua -, poiché deve prima aspettare di sapere se il suo tentativo precedente è andato a buon fine.

    - Essendo il post molto lungo e ricco di finestre narrative, potete scegliere voi con i vostri accompagnatori come procedere nella narrazione, se fare tutto in un unico post, lasciando che gli esperti generici diano il consenso a qualsiasi azione degli esperti di difesa, oppure se spezzare le interazioni. L’importante è che - se non dovessero esserci azioni da destinizzare nel mentre, ovviamente - entro la fine del turno siate arrivati alla fine delle segrete; sappiate infatti che questa è soltanto l’introduzione alla Quest, per cui vi consigliamo di agire nel modo a voi più confacente.
    - Ricordiamo in ogni caso che siete qui - ON - per uno scopo, tutti: i difensori per difendere, gli esperti generici per arrivare fino alla fine delle segrete.
    - Tutti sapete cosa succede se non si utilizzano delle opportune difese dagli interrogatori dei piagati, tutti siete a conoscenza dei modi auspicati per attraversare le segrete indenni grazie ai verbali delle Riunioni II e III.
    Azioni ON al di fuori di quelle proposte dal Ministero, saranno dunque destinizzate dal Tessitore.
    - ON siete a conoscenza del contenuto dei Verbali diffusi da Jonathan, a meno che non affermiate di non averli letti;
    - I verbali di cui sopra sono conosciuti ON soltanto dagli Esperti. Ergo, quanto stabilito nel corso delle riunioni e quanto compreso dall’analisi dei ricordi di Gaius Harmony, non è di dominio pubblico.
    - ON le coppie sono state formate in ordine di ingresso nei sotterranei. Questo non significa che OFF dovrete attenervi allo stesso ordine per postare;
    - Ricordiamo di dichiarare in spoiler al vostro ingresso oggetti non presenti in borsa;
    - Ricordiamo di convertire i vostri Pa prima di postare alla Quest;
    - Ricordiamo di non aprire nuove role ambientate alla data SUCCESSIVA alla Quest, vale a dire il 29/06/2032;
    - ON vi è stato consigliato giorni prima di indossare indumenti comodi e portare con voi lo stretto indispensabile;
    - QUI le estrazioni degli accoppiamenti. Augustus e James ne hanno uno in più in quanto Mago e Strega Guardiani, Anita e Narcissa in quanto Reclute Auror/Hit, oltre che Streghe Custodi;
    - QUI il Topic in cui porre le vostre domande riguardanti la quest;
    - Di seguito i link per rileggere i post della Quest di Halloween che ha dato inizio a tutto, in cui trovare descrizioni più approfondite delle varie sezioni delle Segrete: Cunicoli delle Segrete -L'urlo - Buio - Sangue - Acqua

    Per ulteriori chiarimenti non esitate a mandare un MP al Tessitore.
    Buon gioco, e che le piaghe NON siano con voi!

    Phèdre Ronsard, Atticus J. Crane, Amalia Harp, Aeryx, Kim Walker, Aiden Crane, Augustus Baker, Anita Hamilton, Mintaka Al Hayes, Catherine Nott, A. James Morgan, Ethan Carter, Jade Queen, Everett Marshall Price, Calgacus McDougall, Ronnie Ridgerton, Narcissa Harp, Andrew E. Laeddis, Mavis Nox, Inés Valérie Adèle Lyon, Claire E. Wilson


    Edited by Il Tessitore - 5/6/2021, 17:59
     
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    [Aula di Pozioni]



    A molti poteva sembrare che uno tra loro non avesse ricevuto l'avvertimento di vestire comodi, ma l'abbigliamento anni '80 (per gli standard più tradizionali del Mondo Magico) era ciò che di più comodo Atticus Crane conosceva.

    È stato profondamente irresponsabile partecipare entrambi a questa impresa.

    Nonostante il suo abituale voto al non mescolare il cibarsi con un'attività professionale o accademica, Atticus Crane aveva appena deglutito un sostanzioso pezzo di formaggio prima di rimarcare un concetto già detto e ripetuto al suo collega.
    In circostanze normali il mago non avrebbe confuso una cena con un sopralluogo in un sito di ricerca, eppure l'uomo sapeva abbastanza sulle infinite variabili nelle possibili entità che abitavano le segrete da considerare il cibo offerto loro come potenziale unica risorsa di nutrimento per ore, forse giorni. Deciso a non perire di stenti ed assicurare una buona percentuale di probabilità di sopravvivenza in caso di scarsità di cibo e acqua, l'Alchimista ingerì formaggio e pane e si tenne ben stretto la sua valigetta con sé, dove sapeva di avere scorte di acqua.

    Comunque non tema, Ronald, ho lasciato entrambe le nostre istruzioni post-mortem in un rullo criptato che la signora Tallister potrà vedere immediatamente sul tavolino del salotto.

    Il coinquilino poteva aver notato giorni e giorni di preparazione in cui Atticus Crane aveva organizzato il da farsi in caso della loro morte e quella stessa mattina alle prime luci dell'alba, l'uomo si era assicurato di lasciare la casa più in ordine del solito e si era lasciato indietro un cilindro di legno.

    "Forse la signora Tallister non è avvezza ad utensili di criptologia antica", dirà lei. Ma ho lasciato tutte le istruzioni su come aprire il rullo. Basterà leggerle utilizzando la scitala che ho lasciato sopra il caminetto.

    Dal punto di vista dell'Alchimista, ogni volta che parlava a qualcuno di qualcosa, quell'informazione permeava e rimaneva parte di quell'individuo da quel momento in poi. Ricordava perfettamente il giorno in cui la Signora Tallister aveva quasi buttato via la sua scitala, credendo fosse solo un vecchio e inutile pezzo di legno. Crane le aveva allora spiegato l'utilizzo antico di quell'ingegnoso mezzo di comunicazione attraverso il quale non solo ci si assicurava che un messaggio fosse autentico ma che la risposta che si sarebbe inviata ad esso non finisse nelle mani sbagliate. Il mago non aveva dubbi che la signora Tallister avesse fatto tesoro di quella rivelazione e che quell'antico strumento romano fosse ormai parte delle sue conoscenze.
    Jonathan Candice continuava a dispendiare sorrisi disinvolti come se fossero parte naturale del suo viso tanto quanto il cipiglio serio fosse parte di quello di Atticus Crane.
    Richiamando l'attenzione di tutti, il Presidente della Lega per lo Studio e la Difesa Contro le Arti Oscure passò a tutti fogli che in gran parte ognuno conosceva già molto bene. L'Alchimista rimase al fianco di Ronnie Ridgerton mentre teneva il viso basso sui documenti di cui stava prendendo visione. In particolare si soffermò sul riassunto di ciò che era stato stabilito in riunioni a cui non aveva preso parte.
    Il riassunto dei ricordi rinvenuti da Gaius Harmony era un'altra parte che necessitava della sua attenzione giacché non ne aveva previa conoscenza. L'uomo era assorto nella lettura e di tanto in tanto strizzava le palpebre più veementemente del normale.
    Quando ebbe finito, Jonathan Candice stava già rivolgendosi a loro di nuovo.
    Quando l'Alchimista aveva ipotizzato a voce alta che i fori potessero essere custodi di chiavi e che la loro forma suggeriva che tali chiavi potessero essere bacchette, non aveva immaginato ancora di che tipo di bacchette si potesse trattare. Le tre armi erano di singolare aspetto e per quanto Crane non provasse il trasporto che suggerirono le parole di Candice, perfino per lui era innegabile trovarle affascinanti.

    Credo che le nostre possibilità di sopravvivenza siano plausibilmente pari, Ronald. Io dipongo della protezione di una semplice Recluta, ma dal rendimento esemplare. Lei gode della protezione di una strega di erudizione e capacità estremamente avanzate, tuttavia i recenti sviluppi mi hanno persuaso che manchi della comune tendenza di autoconservazione.

    Per quanto il collega sembrasse essere in una botte di ferro, Catherine Nott aveva recentemente, pubblicamente dimostrato di non badare alla sua vita; non con la normale cura che ognuno istintivamente prestava a se stesso, ad esempio non strangolandosi.
    Anita Hamilton non si era lontanamente distinta pubblicamente per meriti come Nott, tuttavia la sua giovinezza suggeriva già una probabilità maggiore a dare valore alla vita e la sua reputazione alla LUMOS era di una studentessa molto seria.

    Nondimeno mi auguro di rivederla.

    Atticus Crane evitò lo sguardo diretto di Ronald Ridgerton, era più probabile che incontrasse lo sguardo di qualcuno che non conosceva piuttosto che quello di qualcuno che gli era caro.
    Si sarebbe dunque allontanato per raggiungere i membri del suo gruppo, in particolare la Recluta Hit Witch.

    Mi rimetto a lei, Signorina Hamilton.

    affermò lapidario, guardando la giovane dal salto della loro differenza di altezza.
    Avrebbe seguito la guida di lei verso i Cunicoli delle Segrete.

    SPOILER (click to view)
    ➤ Pozione Aguzzaingegno: 1 dose
    ➤ 500 ml di acqua potabile

    Riassunto: il post finisce prima della discesa nelle segrete
     
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    Ogni volta il pensiero di tornare ad Amestris era emozionante. Non era passato troppo tempo da quando Mavis aveva terminato gli studi, ma di cose ne erano successe parecchie in quei mesi e ormai pareva trascorsa un’eternità. In quel 29 giugno, la sveglia era suonata all’alba. Lo studente della LUMOS si era adeguato a quelle che erano state le indicazioni fornitegli nei giorni precedenti: indossare un abbigliamento comodo. Indossò quindi una tuta, delle scarpe da ginnastica, una t shirt e una felpa con cappuccio; anche perché di primo mattino le temperature ancora non erano così piacevoli. Non era il miglior look possibile, certo, ma d’altronde non sarebbe andato a una sfilata di moda. Mavis aveva deciso, anche in seguito al discorso avuto qualche settimana prima con Jade Queen , di provare a rendersi utile e dare un proprio contributo, nei limiti della sua scarsa esperienza, per fronteggiare la sciagura che dopo Halloween si era abbattuta sulla comunità magica.

    L’appuntamento era nell’aula di Pozioni alle 7 del mattino e l’ex studente Ghiaccio arrivò con qualche minuto d’anticipo. Oltre all’emozione per il ritorno “a casa”, cominciava a farsi sentire anche una certa ansia per quello che sarebbe stato il prosieguo della giornata. Fortunatamente altri pensieri presero il posto di quelli più nefasti nella testa di Mavis grazie al banchetto che era stato allestito con innumerevoli pietanze preparate dagli elfi domestici. Non si strafogò per non fare brutta figura e afferrò solamente un croissant e un succo di frutta. Nel mentre, ascoltava attento le parole di Jonathan Candice.

    Dopo i convenevoli, si passò a illustrare il piano. Un piano che per ovvie ragioni riguardava solamente quel che era stato possibile capire sino ad allora delle piaghe e della misteriosa porta. Un dettaglio catturò l’attenzione (e la fantasia) di Mavis: le bacchette di casata. Dei cimeli unici, affascinanti che chissà quali segreti nascondevano e quante storie e avventure avevano vissuto sino ad allora.

    Ben presto fu però necessario tornare alla realtà. C’era un lavoro da portare avanti e il gruppo cominciò ad avvicinarsi verso i cunicoli delle segrete. Il team d’azione sarebbe stato composto da una serie di coppie. Mavis era capitato con Augustus Baker e Andrew E. Laeddis .

    Si sentì fortunato e più al sicuro, sapendo che entrambi erano maghi esperti e potenti. Mavis tirò fuori la sua bacchetta: Lumos . La punta della bacchetta si illuminò.
    CITAZIONE
    Fermi. Da qui è meglio attivare le difese.

    . Il cuore iniziò a battergli più forte. L’adrenalina entrava in circolo. Si rivolse quindi ad Augustus e ad Andrew.

    Siete due maghi decisamente più esperti di me. Mi affido a voi. Ditemi quello che posso fare.

    Mavis porta nella tracolla due panini presi dal tavolo nella sala pozioni.
    L'azione si conclude all'entrata delle segrete. Lascia procedere i due maghi più esperti (con possibilità di muovere anche il pg nelle eventuali successive azioni con incantesimi di difesa)
     
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    Così il 29 giugno del 2032 alle sette del mattino Narcissa si trovava nell’aula di Pozioni insieme a tutti gli altri esperti che, come lei, avevano deciso di scendere nelle Segrete del castello.
    Le ametiste avevano concesso poca attenzione ai vassoi d’argento straripanti di cibarie. Squisite, ovviamente. Mai messa in dubbio la cucina degli Elfi. Un caffè macchiato e una pasta però le avevano abbondantemente riempito lo stomaco che, visto la giornata in programma, di fame non ne aveva molta. E poi, in una condizione simile sarebbe stata di intralcio tanto nei movimenti, quanto nella lucidità. Mandò giù le ultime sorsate della bevanda calda, fissandola ancora per qualche secondo poco dopo averla posata. In realtà non la stava guardando davvero, ma lo sguardo si era perso in un punto indefinito del fondo mentre la mente aveva iniziato a ripercorre quello che tutti loro avrebbero fatto da un momento all’altro.
    La voce di Candice la destò, facendola ritornare con l’attenzione al presente: non sentì il bisogno di rispondere alla sua domanda sul vestiario della spedizione perché indossava la divisa da Recluta insieme al mantello-scudo blu notte. Comoda lo era eccome, ma probabilmente era anche la mise più adatta per quel tipo di esplorazione e per le spese che avrebbe richiesto. Ancora non apparteneva a nessuna Lega, ma sapeva che prima di lui il ruolo di Presidente era occupato da Kernor. Non conosceva per niente quel mago, nemmeno il suo predecessore se per questo, ma James le aveva raccontato spesso di un tipo dall’aspetto serio, pungente, scaltro. Non escludeva che alcune di quelle caratteristiche potessero appartenere anche a Candice, ma il suo atteggiamento in qualche modo la metteva un po’ a disagio. Sembrava troppo rilassato e sorridente per i suoi gusti, ma probabilmente era perché lei aveva praticamente un briciolo della sua esperienza in situazioni del genere e l’ansia di quella missione le offuscava un po’ il giudizio.
    Fatto sta che più sentiva dire di stare sereni e più questa sensazione in lei scemava in favore dell’apprensione.
    Decisamente, sì. - Decisamente. Preferiva di gran lunga ripassare il piano che stare ancora lì a pensare a mangiare. Paradossalmente la calmava. Del resto erano lì per l’esplorazione, non per fare un pic-nic. Non appena si ritrovò le pergamene tra le mani, lo sguardo seguì ogni riga di inchiostro almeno tre volte. Farsi sfuggire qualcosa era escluso. Nell’ultimo periodo le cose in Accademia Auror non erano andate bene. Anzi, più correttamente: erano colate a picco e la colpa era solo la sua. In questi mesi aveva sviscerato la faccenda trilioni di volte e aveva riconosciuto l’errore altrettante. Quella era un’occasione per tentare di riscattarsi e di far tornare Baker a fidarsi di lei. Almeno un po’. Era anche quello, oltre ovviamente al fatto di poter aiutare anche lei a mettere un punto alle maledizioni di Halloween. Rivoleva sua madre e desiderava che ogni cosa tornasse al suo posto. Vederla lì e sapere che non fosse completamente lei era una tortura. Eppure era insieme a loro a combattere. Ugualmente Laeddis. Non si erano tirati indietro e inconsapevolmente le stavano dando uno dei migliori esempi.

    Se Harmony studiava già il significato aritmantico del numero V, vuol dire che era al corrente della porta e che era lì fin dall’inizio…

    Le sue riflessioni furono interrotte dallo scintillio prodotto dalle tre bacchette della Case. Stupende era riduttivo per lei. Erano molto di più. Non solo per la pregiata fattura di cui erano costituite, ma soprattutto per le immense capacità che possedevano, come la storia che le accompagnava.


    È ora di andare.

    imageedit-2-8568051996
    Che Merlino, Morgana e company ce la mandino buona.

    Sussurrò a James a fianco a lei, per poi annuire in direzione di Candice quando diede il via alla spedizione, affiancando subito il Direttore Carter e il docente di Storia McDougall , che guardò in tutta la sua colossale altezza. Non aveva mai visto dal vivo e da così vicino un Mezzo-Gigante.

    Chiedo di agire subito con le protezioni. Starò davanti se voi sta bene.


    Cunicoli delle Segrete



    Sia il Direttore Carter che il professore McDougall le avevano dato il consenso di agire in loro protezione. Benché provasse non poca soggezione a dover rivolgersi in quei termini a due figure adulte e del loro calibro, aveva optato di decidere la strategia d’azione prima, in modo da non perdere neanche un secondo quando la situazione sarebbe diventata critica e avrebbe richiesto una certa prontezza di riflessi. Così superò entrambi, accertandosi di averli comunque vicini alle sue spalle.

    Protego Totalum.

    Buio



    Intraprese con tutti loro la spedizione per i Sotterranei, attraversando ogni cunicolo con gli occhi aperti, l’attenzione in prima linea e l’Olmo saldo nella mancina e pronto ad agire. I Sotterranei erano un groviglio complesso di vie in cui era facile perdersi. Umidi, flebilmente illuminati. Si accorse che di lì a poco sarebbero giunti alla prima tappa della spedizione perché in quella porzione di segrete l’oscurità si faceva sempre più forte, fino a che il buio non li invase completamente. [Carisma 35 - Intuito 16] Avvolta da quell’oscurità, avvertì quasi subito il terrore impossessarsi di lei, tanto da penetrarle le osse. Era una sensazione che faceva sprofondare nella tristezza, ma al contempo aveva qualcosa di strano. Quei lamenti non lasciavo tregua ai pensieri, né all’anima e per qualche secondo Narcissa stava dubitando della realtà, nonché di se stessa. E proprio dentro di lei trovò la forza di reagire e di non lasciarsi trascinare nel buio. Realizzò che tutto quello non partisse da lei, che era colpa della maledizione e cercò con tutta se stessa di venirne fuori e, soprattutto, di portare in salvo Carter e McDougall, i quali confidavano in lei. Una circonferenza oraria e non completamente conclusa bastò a fare scaturire la nebbia argentea che avrebbe assunto le sembianze del suo animale guida.

    Expecto Patronum.

    La libellula d’argento si manifestò nella sua completezza, riuscendo a far superare al trio la porzione oscura di segrete.

    Sangue




    Le bastò vedere una goccia di rosso cadere a pochi passi davanti a lei per farle brandire di nuovo la bacchetta, che puntò lesta verso l’alto. Ringraziò silenziosamente di aver chiesto prima il permesso di agire ai due maghi che le erano stati affiancati perché in quel momento non c’era altro da fare che agire prontamente. Non avrebbe permesso alla pioggia di sangue di ferirli e di rallentarli.

    Protego Maxima!

    Acqua



    Un’altra porzione di Segrete era passata e la presto si sarebbe trovata davanti alla Porta Misteriosa di cui si era tanto parlato e che sembrava essere l’origine di tutto. Dai resoconti che Candice aveva dato e dal piano che aveva analizzato insieme a loro, adesso sarebbe venuto il momento dell’onda. Nonostante ne fosse al corrente, sentire lo scroscio dell’acqua farsi sempre più intenso le mise apprensione. Conosceva il modo di agire, le direttive erano ben marchiate a fuoco nella sua testa. Non ebbe bisogno di chiedere alcunché ai suoi affiancati, ché le avevano concesso il via libera per muoversi prima. E Narcissa si comportò esattamente come dettava il suo ruolo: puntò l’Olmo dritto all’acqua, per poi divaricare entrambe le braccia davanti a sé con l’intenzione di farsi spazio, di separere l’acqua.

    Partis Temporus.

    Come da direttive, mi sono accordata con i miei assegnati per fare tutto in unico post.

    Punti Abilità
    Saggezza 39
    Capacità Magiche 49
    Manualità 26
    Agilità 23 - Prontezza 24
    Intuito 16 - Affinità 11
    Carisma 35

    Prestanza Normale
    HP: 70

    Talenti
    Incantesimi I
    Incantesimi II
    Magia Bianca I
    Magia Bianca II
    Aritmanzia I
    Prodigio del Volo
    Mente sul Corpo

    Oggetti: (descrizioni in scheda
    ➤ Mantello Scudo blu notte
    ➤ Polvere Buiopesto Peruviana
    ➤ Boccetta d'acqua incantata

    Realizzazione by Calgacus XD <3
     
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    Narcissa Harp, recluta Hit Wizard all'ultimo anno, riuscì a dividere le acque dell'ultima sezione delle segrete con un Incantesimo di Ripartizione ben castato.
    Avrebbe resistito per un bel po', spingendo le acque ai lati delle segrete, ma la resistenza della ragazza non sarebbe durata in eterno.


    Narcissa Harp evoca con successo Partis Temporum. Come specificato nel primo post del Tessitore, se manterrà il controllo dell'incantesimo, i suoi effetti rimarranno validi per venti post di chiunque (20esimo incluso). Ergo, qualsiasi PG che posterà da questo momento, potrà asserire che le acque sono già state divise e che si può attraversare tranquillamente l'ultima sezione delle segrete.
    Narcissa non può fare altre azioni fino a scadenza dei post; se lo farà, l'incantesimo cederà prima dei venti post previsti.


    Edited by Il Tessitore - 6/6/2021, 16:37
     
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    Amestris. Ancora. Sembrava che quel luogo, volente o nolente, la attirasse a sè nei modi più disparati. Più Jade avrebbe preferito allontanarsene, più le circostanze della vita la riportavano lì. Era quasi come se il destino le stesse sussurrando qualcosa, qualcosa che la Queen ancora non riusciva a decodificare, fatto sta che si ritrovava di nuovo al castello.
    Di certo quello che l'aveva meravigliata era stata l'accoglienza di Jonathan Candice: attenta, rassicurante, a tratti simpatica e decisamente meno formale di quanto si aspettasse, oltre a tutto il ben di Dio che gli elfi della scuola avevano preparato per loro! Eppure anche quell'accoglienza aveva in sè qualcosa di sinistro. Era tutto troppo...

    ...tranquillo...

    Lo pensò tra sè, dopo essere sgattaiolati (neanche fossero dei ladri!) di buon mattino tutti nei sotterranei del castello ed essersi ritrovati di fronte alle leccornie approntate per loro e il sorriso sornione del neo Presidente della Lega per lo Studio e la Difesa Contro le Arti Oscure. Aveva fame? Assolutamente no. Anzi. Lo stomaco le si torceva per il nervosismo, che però andò via via placandosi mentre scrutava i volti di coloro che con lei avrebbero condiviso quello strano fato. Un fato che ciascuno di loro aveva scelto. Si era vestita comoda per l'occasione, come sottolineato dall'uomo: pantaloni larghi neri e una semplice t-shirt bianca. Anche le scarpe da tennis erano state preferite ai sandali che altrimenti avrebbe indossato. Nonostante il clima che Candice si era sforzato di creare, era chiaro a tutti che non sarebbe stata una gita di piacere. Lasciò vagare lo sguardo per la sala, salutando con un cenno del capo chi già conosceva, in particolare Mavis Nox e l'auror Morgan che era stata la sua insegnante al tirocinio. Fu felice di vedere di nuovo la professoressa Nott a cui tributò un sorriso ed un cenno rispettoso di saluto, come anche a Mintaka Al Hayes. Tuttavia, a seguito del suo ingresso nella sala fu "accoppiata" ad una donna che non conosceva, pertanto Jade le sorrise mentre si avvicinava a lei, presentandosi.

    Jade Queen, studentessa LUMOS in Incantesimi e Magie Mentali. Dovrei aggiungere che è un piacere, ma non definirei proprio così la giornata di oggi.

    Aveva evitato di definirsi "esperta" anche se il Ministero li chiamava così: riteneva che nessuno di loro fosse un vero esperto delle piaghe e di ciò che le aveva scatenate. Erano piuttosto dei ricercatori, forse anche un po' incoscienti viste le circostanze.

    Oh... ho avuto anche modo di approfondire qualcosa di Magia bianca.

    Non andò oltre, visto che Candice iniziò ad entrare nel vivo della giornata. Jade conosceva già parte di quanto era stato scoperto sulla famosa porta e sulle piaghe dei ventidue, avendo partecipato ad un paio delle riunioni che le riguardavano ed avendo in cura lei stessa uno dei piagati, ma alcune informazioni erano nuove, come anche le tre bacchette che mostrò loro con una certa aria di trionfo e che suscitarono decisamente il suo interesse.

    CUNICOLI DELLE SEGRETE



    Ma fu quando iniziarono a inoltrarsi nei cunicoli dei sotterranei che sentì di essere ad un punto di non ritorno in quella faccenda. Non era pentita di averlo fatto, ma forse per la prima volta nella sua vita comprendeva ciò che aveva fatto sua madre quando aveva perso la vita combattendo ad Hogwarts. Ogni passo la stava conducendo ad affrontare l'ignoto, un ignoto che sapevano già impregnato di Magia oscura. All'ordine di Candice, anche lei come gli altri, impugnò la bacchetta davanti a lei, pronta a lanciare l'incantesimo difensivo per lei e per la sua compagna. Era ovviamente più esperta di lei e non solo per l'età. Le sembrava emanare una certa aura di autorità.

    Ci siamo... mormorò all'indirizzo di Claire Il mio scudo non è potentissimo ancora. Prima passiamo questa parte di segrete, meglio è. Sarebbe meglio correre. Non sfiderei la sorte e non ho alcuna intenzione di sentire voci nella mia testa.

    Il tono era pratico ma anche determinato, come al suo solito. Il rosso dei capelli era anche il fuoco che l'aveva accompagnata da bambina ed ora nella sua vita di giovane adulta. Non avrebbe esitato, se il suo passato le aveva insegnato qualcosa, era che non bisognava mai sottovalutare i propri avversari. Quel poco che sapevano di ciò che dovevano affrontare andava sfruttato. Eseguì l'incanto difensivo che sapevano li avrebbe protetti almeno da una parte di ciò che avrebbero affrontato. Lo sguardo della ragazza era determinato e concentrato, mentre la sua mano descriveva la tipica forma a U che le avrebbe difese.

    Protego totalum!

    Con un cenno del capo diede il via alla corsa per superare quella porzione di segrete, sperando che la compagna la seguisse con lo stesso passo veloce. Aveva letto e riletto parte dei verbali che li citava ed ebbe quasi l'impressione di conoscere ciò che le attendeva. Aveva con sè la forza di ventidue persone che prima di loro - ed inconsapevoli - avevano affrontato quelle segrete. Qualcosa arrivò, qualcosa cercò di ghermirla, ma le sue gambe si muovevano veloci e scattanti in mezzo a quel mare di oscurità, con lei era un unico pensiero: quello di lasciarselo alle spalle il prima possibile. Tutto l'allenamento fatto alla L.U.M.O.S. sembrò sostenerla in quella pazza corsa, come anche la sua confidenza con la mente ed i suoi tormenti. Aveva scelto Magie mentali per quello, in fondo!

    IL BUIO



    Fu solo il buio che si trovò davanti, più cupo e profondo di quanto si aspettasse, a fermarla, ansante, di fronte a quell'ulteriore sentiero oscuro che si apriva (o chiudeva!) davanti a loro. Non amava il buio, non lo aveva mai amato, soprattutto dopo la morte di sua madre. Ne percepiva in modo quasi fisico la densità, era come fosse...

    ...vivo...

    La sensazione era sgradevole oltre che inquietante. Era così che sua madre aveva visto la morte in faccia? Era tutto questo buio che aveva dovuto affrontare? Si voltò a cercare conforto e sostegno in colei che in quel momento era e doveva diventare la sua ragione di vita, Claire. Perchè come si contrasta la morte, come si contrasta l'oscurità se non con la vita, la luce? Gli occhi scuri di Jade la fissarono, il mare calmo che le sembrò di percepire nell'altra le diede nuova linfa e un sorrisetto sfrontato le si dipinse sul volto.

    Pronta a vedere la mia luce?

    La sua personalissima luce...
    Fu istintivo per lei alzare nuovamente la mano, voltare il capo a fissare il Buio, ad affrontarlo e a sentir vibrare la sua bacchetta, quasi percepisse il suo intento. Sentì anche con chiarezza ogni grammo di magia richiamato dal suo catalizzatore e che scorreva nelle sue vene. Era sua madre che glielo aveva instillato, goccia per goccia. Mentre brandiva il legno di rosa - forse anche a proteggersi da quell'incombente nero che sembrava risucchiarli tutti, inducendoli a smarrirsi e confondersi - fu semplice affidarsi a ciò che invece avrebbe potuto squarciare la tenebra. Socchiuse gli occhi per qualche istante a prendere una boccata di ossigeno, che arrivò, leggera e piena nonostante fossero sottoterra. Era la vita che attraverso quel respiro scorreva in lei e che in uno scambio reciproco a sua volta le restituiva altra vita, quella stessa vita che le era stata donata da una persona precisa: Elbeth Queen, sua madre.
    Sorrise Jade, ancora con gli occhi chiusi. Era ora di richiamare a sè l'unico ricordo che, potente come una marea, la invadeva.
    Non era usuale quel tipo di magia, normalmente. Quanti patronus aveva evocato? Mai troppi, si ritrovò a pensare. Ma a nessuno aveva mai confessato che quell'incanto per lei aveva un sapore speciale perchè era sua madre che rivedeva e a nessuno avrebbe mai confessato che non vedeva l'ora di castarlo perchè sapeva che avrebbe rivisto e sentito quella presenza che - da quando era scomparsa - Jade aveva sempre ricercato in ogni relazione, in ogni magia, in ogni istante della sua vita.

    Gli occhi di sua madre erano sempre i primi ad apparire, calmi, sereni, gli stessi che lei aveva ereditato. Poi era il rosso della sua chioma ad invaderla, anche quella richiamo fedele della sua genetica. Ed infine arrivava la sua voce.

    Jade... vita mia!

    Era sempre stata una bimba vivace, eppure sua madre non l'aveva mai sgridata, neanche quando combinava le marachelle peggiori (tipo dar fuoco alla sua culla, ad esempio). Era dolce e suadente quella voce che la richiamava amorevolmente alla vita, ad essere se stessa ma nello stesso tempo a trovare il suo equilibrio. Ma c'era un ultimo ricordo che suggellava quel legame, l'eterno patto tra loro: il tocco della sua mano a sfiorarle le gote, pelle contro pelle, cuore contro cuore, anima contro anima.


    Se il buio avesse concesso la vista alla sua compagna, avrebbe visto il volto di Jade illuminarsi, come il suo sguardo, perchè ora gli occhi di Jade erano ben aperti, come la sua magia a evocare e dare corpo al ricordo più felice che lei avesse.

    Expecto Patronum!

    Magia, anima, cuore, luce. Una luce venata di rosso, tratto distintivo della scozzese.
    La sua pesonalissima luce. Il suo ricordo felice, come una carezza. La carezza di sua madre.
    Il volo di una Fenice che risorge dalle sue ceneri, che squarciava le tenebre, che segnava una via uscì dalla sua bacchetta.
    La via verso la vita. La via verso la luce.
    Fu quella via che Jade seguì, fu quella che tracciò per la sua compagna, fu quella che le fece oltrepassare il Buio maledetto.
    Se sua madre si era trovata nel momento del passaggio a incontrare quel buio, era così che Jade immaginava lo avesse superato per andare oltre.
    Era così che anche lei era andata oltre quella porzione di segrete.
     
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    Frozen Wiz
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    [Aula Pozioni]


    Non si era mai davvero pronti ad affrontare gli incubi.
    Si ritrovava in compagnia di altri Esperti e Maghi fedeli alla Magia Bianca, un eterogeno gruppo assoldato dal Ministero e guidato dal presidente della Lega per lo Studio e la Difesa Contro le Arti Oscure . Eppure non si sentiva al sicuro. Tra i presenti c’erano volti amici, persone di cui poteva fidarsi ad occhi chiusi, come le Harp, Augustus, Carter e Laeddis, a cui donò un cenno di saluto. Ma percepiva che quelle mura, custode di molto ricordi, erano intrise di sofferenza e magia oscura. Amestris era cambiata. Aveva letto e riletto i quotidiani magici sull’accaduto, sulle piaghe che avevano afflitto studenti e staff del castello. La stessa Amalia e Bellamy ne erano stati vittima, e sentiva quella spedizione quasi come un dovere o un tentativo nel rimediare a quei anni di silenzio. Coinvolti in un marasma mediatico, i portatori delle Maledizioni avevano dovuto affrontare qualcosa di sconosciuto e tremendamente oscuro. Ricordava le lettere di Murray e le parole della Sorella del Velo. Si era candidata come Esperta, nonostante la Magia bianca e le maledizioni non fossero campo di suo interesse. Le dita sfiorarono appena, nervose ed esitanti, le fiale sorrette alla cintura in cuoio. Era lì per quel motivo, per offrire le sue conoscenze pozionistiche alla comune causa.
    Era stato imbastito un banchetto per accogliere gli Esperti ed i Guardiani, da cui la Wilson si tenne alla larga. Non trovava alcun motivo buono per riempirsi lo stomaco, anche perché in quel momento sembrava rifiutare qualsiasi cosa. Aveva seguito il suggerimento in calce alla convocazione, ed indossato gli abiti più comodi che avesse nell’armadio. Una maglietta, pantalone elasticizzati e stivali in cuoio. Nell’incavo a V del tessuto in cotone spiccavano due pendenti, uno in legno con incisa una runa protettiva e l’altra una boccetta d’acqua dalle proprietà magiche. Erano più amuleti, che vere e proprie protezioni. Considerando che la magia celata nelle segrete di Amestris era ben più antica ed oscura. Si ritrovò a rigirarsi nervosamente tra le dita il fedele acero, quasi per trovare la calma di cui aveva bisogno. Qualche chiacchiera con i presenti, ed un sorriso in più per volti a lei cari.
    Le impazienti dita finalmente trovarono pace sulla pergamena su cui erano state trascritte le informazioni sulle segrete. Le iridi acquamarina si soffermarono avidamente sulle lettere, rileggendo più e più volte quelle parole quasi come se fosse alla ricerca di significati nascosti. Il luogo in cui stavano per addentrarsi era fin troppo pericoloso e seguire alla lettera le indicazioni di mesi e mesi di ricerca e dibattiti poteva significare la vita e la morte. In quella traversata verso gli inferi non era da sola, in quanto fu accoppiata ad una studentessa della L.U.M.O.S. esperta in Magia Bianca. Era la sua guardiana, la custode che le avrebbe permesso di arrivare sana e salva alla porta.

    Hai la mia piena fiducia.
    Sono Claire, piacere di conoscerti! Sono una Magizoologa e Dragoniera della vicina Riserva di Drayrdd. Nonostante la magia bianca non sia mio campo di competenza, ne ho appreso i rudimenti. Preparare pozioni mi è sicuramente più congeniale!


    Informale e sorridente, nonostante la lieve preoccupazione che le appesantiva gli eterei tratti del viso. Non conosceva la ragazza, ma se era stata selezionata come Guardiana doveva pur fidarsi di lei. Dai racconti e dai verbali era chiaro che da sola non sarebbe mai riuscita ad uscire viva dalle segrete. Dopo aver riposto i documenti nelle pieghe del pantalone, si ritrovò a frugare tra di esse per recuperare un elastico. Mantenendolo al polso iniziò a raccogliere i capelli in una coda stretta, lasciando solo alcuni fili dorati solcarle il viso come raggi di luce. Prima di uscire dall’aula di Pozioni, lanciò un sorriso alla giovane Queen. Alla ricerca di complicità e rassicurazioni.

    [Cunicoli delle segrete]



    Lumos!

    La bacchetta si mosse per tracciare una sorta di “e” in corsivo tra le tenebre delle segrete nella speranza di rischiararle. Sperava di poter accendere la punta della bacchetta ed illuminare il percorso davanti a sé, che passo dopo passo diventava sempre più tortuoso ed angusto.

    Sono dietro di te.
    Assicuriamoci che la via sia priva di pericoli prima d’iniziare a correre. Non vorrei che la troppa fretta ci faccia cadere in qualche tranello nascosto.


    Come da direttive, aveva ceduto il passo alla sua Guardiana per permetterle di applicare tutti gli incantesimi necessari per mettere in sicurezza quel percorso verso le segrete. Un passo dietro Jade Queen, per non intralciarla in alcun modo ed affidarsi alle sue conoscenze in Magia Bianca. Anche la Wilson aveva appreso i rudimenti della DCAO, senza però mai andare oltre. Aveva imparato a lanciare un Incanto Patrono corporeo, ma non era andata oltre a quella branca della magia. Un utile strumento per proteggerla da Creature come i Lethifold, i temutissimi manti della morte delle zone tropicali. Arrestò il passo solo quando fu la Queen a farlo. La vide lanciare incantesimi scudo per attraversare finalmente quel muro illusorio, ed evitare di cader vittima delle piaghe di cui la stessa Amalia ne era portatrice. Insomma bastava un errore, un movimento di polso errato o una formula mal pronunciata per cadere vittima dell’oscurità delle segrete. Rimase accanto alla studentessa della L.U.M.O.S. anche quando attraversarono quel velo illusorio, seguito dalle urla mefitiche che avevano maledetto gli abitanti del castello. Deglutì a fatica, stringendo maggiormente la bacchetta d’acero nel palmo destro.
    Poi il buio.
    Un tratto delle segrete in cui non c’era gioia o speranza. Un percorso capace di svuotare chiunque, proprio come il Bacio di un Dissennatore. Non sentiva freddo, ma la strana sensazione che qualcosa di brutto stesse per accadere. Era fermamente convinta che non fosse solo suggestione, lo aveva letto nei verbali del ministero. Era tutto vero, tremendamente e spaventosamente vero. Un po' come un germoglio, un seme oscuro che provava ad attecchire nel profondo della propria anima. Un vuoto senso di terrore capace di far vacillare anche le anime più forti. Così breve ed istantaneo, senza però mai dubitare di essere vittima di qualcosa estraneo e malefico. Perché lei conosceva sé stessa, non era perfetta e c’erano così tante sfumature nel suo animo. Anche zone di penombra, ma mai un’oscurità così profonda. Non poteva provenire da dentro e quella sensazione durò poco più di un respiro, ma abbastanza da prendere coscienza del pericolo che la circondava. Non aveva perso sé stessa in quell’oscurità, anche perché l’aveva già affrontata in passato e stavolta non era nemmeno sola. Con una nuova consapevolezza, si ritrovò inebriata dai ricordi felici della Guardiana. Come suggerito dal verbale ministeriale, la studentessa stava provando ad evocare un Incanto Patrono. In antitesi con quella disperazione che provava ad inghiottire qualsiasi cosa, complici le urla dei propri cari, così la Queen provava a riempire quel vuoto con quanto più positivo e felice avesse mai vissuto. Finalmente luce, uno squarcio capace di allontanare definitivamente quelle sensazioni e rendere le urla dei cari solo uno sbiadito ricordo.

    E siamo solo all’inizio.

    Sussurrò alla compagna, ancor prima di procedere oltre. Era difficile stimare quanto tempo avessero già trascorso in quelle segrete, ma le sembrava già di aver perso la cognizione del tempo. Sarebbe stata una lunga giornata, e quei angusti luoghi cozzavano con il suo desiderio di libertà. Lì sotto aveva quasi la sensazione che non c’era gioia o libertà ad attenderle.

    Punti Abilità
    Saggezza 43
    Capacità Magiche 50
    Manualità 46
    Agilità 22 - Prontezza 22
    Intuito 22 - Affinità 35
    Carisma 40

    Prestanza Normale
    HP: 70

    Talenti
    CDCM I
    CDCM II
    CDCM III
    CDD I
    CDD II (Dorsorugoso Norvegese)
    CDD III (Nero delle Ebridi)
    Erbologia Avanzata I
    Astronomia Avanzata I
    Magia Bianca I
    Incantesimi I
    Pozione Avanzate I
    Pozione Avanzate II
    Guarigione Avanzata I
    Medimagia Veterinaria

    Oggetti
    ➤ Amuleto di Drayrdd
    ➤ Boccetta d’acqua incantata
    ➤ Cintura portafiale
    ➤ Pozioni ed ingredienti – Essenza di Dittamo, Bezoar, Algabranchia, Fiala di Veleno di Velenottero, Pomata per le ustioni
    ➤ Set di provette
    ➤ Guanti da lavoro

    Note: Ho provato a lanciare un Lumos per illuminare il percorso. Non sono stata autoconclusiva :3
    Abbiamo deciso di dividere la traccia in 2 post!

    Andrew E. Laeddis Amalia Harp Narcissa Harp Ethan Carter Augustus Baker Jade Queen
     
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    Finalmente il giorno era arrivato, dopo lunghi mesi a studiare da lontano la situazione, partecipando alle riunioni ma soprattutto leggendo documenti ed ascoltando testimonianza, Aiden Crane avrebbe potuto far qualcosa di concreto per aiutare quei ragazzi.
    Tra i piagati c’era anche suo nipote Kyle, proprio per lui era li, soprattutto per lui ma anche per gli adulti che insieme a quei ragazzi erano stati colpiti da quelle terribili maledizioni.
    Lui avrebbe affiancato Kim Walker , una persona che non conosceva ma nessuno di loro era li per socializzare, ma per unire le forze e sacrificarsi insieme per un bene comune, oltre alla naturale ed irresistibile curiosità di capire cosa ci fosse al di la di quelle segrete.

    Il mio obbiettivo è portarti la sana e salva, farò tutto ciò che è in mio potere

    Avrebbe provato a fare anche di più, ma per ora si sarebbe concentrato sul raggiungere la porta, superare quelle terribili segrete e le sue trappole, insieme alla donna che con lui avrebbe percorso cunicoli e stanze

    Avrei potuto bere qualcosa di forte, ma certi rituali sono per i commiati e gli addi e nessuno di noi è pronto ad abbandonare la nave, dico bene?

    Mangiò qualche cosa, giusto per rifocillarsi ed evitar che la fame si sommasse a tutta quella innumerevole serie di problemi che avrebbero affrontato.

    Vogliamo andare?


    Cunicoli delle segrete

    Protego Totalum

    Pronunciò la formula per proteggere se stesso e Kim, tenendosi molto vicino a lei e limitandosi a sorriderle leggermente, prima di invitarla a proseguire insieme a lui

    Ora inizia il bello


    Buio

    Quando i due furono avvolti dall’oscurità, la testa di Aiden si riempì di voci conosciute, erano quelle dei suoi compagni di Hogwarts, dei colleghi Auror, e di tutti quelli che aveva visto morire di fronte ai suoi occhi, voci terribili e strazianti che lo imploravano di aiutarlo o gli davano la colpa per ciò che gli era successo.
    Ma tra esse vi erano anche voci sconosciute, parole si sovrapponevano incomprensibili facendolo piombare nel terrore, ma c’era qualcosa in fondo a quell’oscurità, una luce fatta dalla consapevolezza crescente che tutto quello non era reale.
    Aveva letto i documenti, aveva studiato ogni singola stanza e la sua mente stava lottando per ricordarsene: non era reale

    Expecto Patronum

    Quanto era passato dall’ultima volta che aveva visto la Fenice uscire dalla sua bacchetta?
    Mai fino a quel momento la sua vista era stata capace di generare una miriade di emozioni contrastanti, la Fenice che mai aveva acquisito il suo vero significato, ma ora che Aiden si trovava nel bel mezzo della propria rinascita, quella immagine luminosa lo colpì in pieno petto, scaldandogli il cuore gelido e ricordandogli il motivo per cui quelle sue fatiche lo straziavano giorno dopo giorno.
    La speranza.

    Sangue

    Conosceva anche quella terribile trappola, ne aveva letti i resoconti e perciò si fece trovare pronto per contrastarla e proteggere l’esperta che con lui stava correndo per quelle terribili segrete

    Protego Maxima

    Si voltò verso di lei, ancora scosso dalla stanza precedente, ma desideroso di controllare la salute psicofisica della collega

    Stai bene? Sei pronta a proseguire? Non possiamo fermarci, non ora, ma sono con te.


    Acqua

    Arrivarono dopo altri ed il risultato del loro passaggio era evidente, perchè le acque erano aperte e permettevano loro di passare: era Narcissa Harp , la recluta Hit Wizard con la quale aveva avuto piacere di parlare diverse volte e vederla in quel luogo lo riempì di orgoglio .
    Non sarebbero state aperte troppo a lungo, ma non avrebbe sprecato il lavoro della recluta aiutandola, non ora, altri avrebbero forse dovuto fare la loro parte, lui doveva scortare Kim al di la di quelle terribili trappole e cosi avrebbe fatto.
    Si voltò soltanto verso Narcissa, sorridendole ed annuendo come per mostrarle tutta la sua gioia, per poi proseguire oltre.
     
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    IL SANGUE



    Oh, sì! Siamo solo all'inizio, Claire. Questa, poi ,la trovo particolarmente disgustosa...

    Jade lo mormorò appena con una lieve punta di ironia, voltandosi a trovare quegli occhi acquamarina che le ricordavano l'impegno preso, quando aveva scelto di addentrarsi nelle segrete di Amestris.
    Aveva un compito e lo avrebbe assolto al meglio, anche se forse per Claire sarebbe stato meglio qualcuno più esperto di lei!
    Anni di studi condensati in pochi istanti. Non pensava di reggere così bene lo stress, era sorpresa quasi, ma evidentemente buon sangue non mente, come diceva il vecchio adagio babbano. Eppure una strana euforia si stava impadronendo di lei. Anche altri attorno a loro, evocavano le stesse difese, in cerca della stessa luce che li avrebbe condotti oltre il buio, oltre la magia oscura che impregnava le segrete di Amestris. Il volto del giovane Fontana le apparve davanti: quanto avevano dovuto sopportare quei ragazzini, non preparati ad affrontare l'oscuro? Era ovvio che ne fossero usciti a pezzi e non solo per via delle piaghe. Tra coloro che si erano uniti scorse anche il suo vecchio professore di Aritmanzia e la professoressa di Incantesimi e ne apprezzò la pervicacia. Lei, al loro posto, dopo ciò che avevano passato avrebbe acconsentito a ridiscendere all'inferno? Lorenzo così lo aveva definito e l'assaggio che finora ne avevano avuto non faceva che confermare la verità di quella semplice affermazione.

    Siamo solo all'anticamera dell'inferno

    Poche semplici parole, mentre riprendevano fiato, giusto qualche secondo prima di ripartire in quella folle corsa verso l'oscurità. Era surreale ciò che stavano facendo ma era ciò che andava fatto. Mentre si accingeva ad intraprendere un altro pezzo del cammino verso l'inferno, Jade non potè pensare a sua madre: ora la capiva. Molto più di quanto avesse mai immaginato da bambina. Anche Elbeth aveva fatto ciò che doveva, a suo tempo.
    Il fuoco si mosse dentro di lei, quasi che il trovarsi ad Amestris ne avesse risollevato dalle ceneri le fiamme.

    Drayrdd... salutami Alec, allora.

    Una strana affermazione la sua, in risposta ad una presentazione che pareva avvenuta millenni fa e non solo qualche minuto prima. La donna non avrebbe potuto comprendere, non conoscendo la sua storia, ma solo lì capì cosa andava fatto, anche in quel caso.

    Anzi no! Lo saluterò di persona.

    E con la stessa decisione con cui aveva appena scelto di incontrare nuovamente il suo padrino, così avanzò sotto la pioggia di sangue. La mano ormai pronta alla battaglia si mosse quasi all'unisono con l'intento di protezione che Jade aveva iniziato a nutrire per la giovane donna, dietro di lei. La affascinavano gli incantesimi, la magia che prendeva forma grazie a un delicato equilibrio di capacità, intento, movimento di cui il mago si faceva portavoce.

    Pronta? la posizione di Jade, pronta a scattare di nuovo nella corsa non lasciava adito a dubbi e appena la donna avesse acconsentito la giovane avrebbe fatto il suo dovere, proteggerla fino alla porta maledetta Protego Totalum

    Era inutile inventare qualcosa. Dai verbali era chiaro che la pioggia di sangue acido poteva essere superata con la Magia Bianca nella sua forma più pura, nella forma che preservava invece che attaccare. Lo scudo evanescente le protesse ancora, mentre ancora la giovane Queen aveva iniziato a correre. Non poteva dire di vedere la luce in fondo a quel dedalo di sofferenza che la pioggia avrebbe causato in chi non si fosse protetto, ma sapeva che mancava solo un ultimo pezzo di segrete, l'ultimo da affrontare di cui sapessero qualcosa.

    L'ACQUA



    Lo scroscio che udirono avrebbe quasi potuto essere dolce, accattivante, innocuo. Nulla di più falso, anche in quel caso.
    Ogni trappola che era stata posta su quello strano cammino verso l'inferno, aveva il suo prezzo da pagare ed il conto era stato particolarmente salato per chi vi era incorso senza cautela e preavviso. Chi aveva ideato tutto quello, era un sadico, di questo Jade ne era convinta. L'acqua che era apparsa inizialmente come rassicurante iniziò a gonfiarsi in onde sempre più possenti, alte metri. In un frangente così drammatico si ritrovò a pensare che la supposta di Seaver in quel caso l'avrebbe presa eccome e senza lamentarsi!
    L'incantesimo lanciato da Narcissa la sorprese in quei pensieri, mentre ebbe l'effetto di dividere letteralmente le acque. L'incantesimo era stato lanciato alla perfezione, d'altronde era la figlia della prof di Incantesimi di Amestris. Anche nel suo caso, buon sangue non mentiva.
    Il lavoro di squadra avrebbe pagato il conto? Sperava di sì.

    Grazie mille, Harp! non sapeva se la ex compagna di scuola avesse udito, ma le venne spontaneo ringraziarla Direi di approfittarne disse accennando agli effetti dell'incantesimo che ancora manteneva il suo potere intatto.

    Non avrebbero avuto molti regali in quella corsa contro il male.
    Lei, oltre al Testabolla, non avrebbe forse avuto la capacità di lanciare l'incantesimo così bene. Le acque si erano ritirate seguendo il comando magico della recluta Hit Wizard ai margini, lambendone i muri, creando lo spazio loro necessario per arrivare lì dove tutto sarebbe veramente iniziato: la Porta maledetta. Altri nel frattempo, stavano usufruendo dello stesso vantaggio creato dall'incantesimo della ragazza.

    Direi anche di fare in fretta però...

    Quanto sarebbe durato l'incantesimo della Harp? Non potevano saperlo, quindi sarebbe stato meglio essere previdenti. Se le acque si fossero improvvisamente richiuse, almeno sarebbero state preparate. Gli occhi di Jade mentre attraversavano fianco a fianco l'ultimo tratto delle segrete conosciute, saettavano con velocità da una parete all'altra, vigili nel caso in cui le acque avessero dovuto improvvisamente richiudersi e pronta a scattare, se fosse stato necessario per difendere la sua sua protetta.
     
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    [Cunicoli delle segrete]


    Inferno.
    Era la parola più giusta per descrivere le segrete di Amestris. Un luogo tanto antico quanto oscuro. Il cui fondatore, Gaius Harmony, aveva pensato bene di sigillare con le tre bacchette delle Case. C’erano fin troppi misteri da risolvere. Prima le urla dei dannati, poi la profonda disperazione, ora la pioggia acida ed infine le agitate acque capaci d’inghiottire qualsiasi cosa. Mente, corpo e spirito ne sarebbero usciti visibilmente provati, se solo Queen non si fosse prodigata a difenderla da quella magia oscura. Si chiedeva davvero se quei bui e freddi cunicoli non fossero davvero l’anticamera dell’inferno. Oltre le acque, assimilabili ad una dei fiumi demoniaci, c’era la porta dove s’invitava di lasciar ogni speranza. Dubitava che una volta aperta quella porta, qualora ci fossero riusciti, le sventure per gli abitanti del castello e della vicina comunità magica di Drayrdd, si sarebbero placate.

    Già!

    Ormai si esprimeva a monosillabi. Preoccupata per l’incolumità dei maledetti, o piagati come venivano definiti dalle testate giornalistiche di maggior spicco, e per coloro che insieme a lei si erano lanciati in quella folle avventura. Non essere d’intralcio ed essere una risorsa per il gruppo era la sua unica preoccupazione. Anche perché la studentessa della L.U.M.O.S. si stava dimostrando un’abile strega dalle mille risorse, nonostante la giovane età. Forse un po' irruenta, guidata dal tipico spirito giovanile dei suoi anni, ma affidabile come poche. Stava affrontando la magia oscura delle segrete con abilità e coraggio.
    Era alle spalle di Queen, correndo insieme a lei stando ben attenta a dove mettere i piedi. Aveva ancora molto fiato, anche perché il duro lavoro lo stava facendo la studentessa nel lanciare incantesimi difensivi e nel correre a perdifiato per superare nel minor tempo possibile gli ostacoli. Colpisci e fuggi. Una strategia che approvava, ma non prima di aver riguarnito Jade nell’essere in ogni caso cauta. Nessuno poteva assicurarle che tra le ombre delle segrete o dietro l’angolo del prossimo cunicolo non ci fosse l’ennesimo tranello, non documentato nei verbali del Ministero. Il viso una lastra di marmo, concentrato e serio. Con i capelli biondi che si agitavano ad ogni passo, e perle di sudore che le solcavano appena la fronte. Di certo in tutto quel marasma non si aspettava di sentire il nome di Alec, coinquilino di Lilith ed ex-Docente di CDCM.

    B-Bànach?

    Balbettò un po' per l’improvvisa mancanza di fiato ed un po' per la sorpresa. Erano ormai a pochi passi dalla pioggia di sangue acido, per poter affrontare un simile argomento. Il mite e riservato uomo passò subito in secondo piano, anche le curiosità relative al legame che lo univa con la sua Guardiana.

    Nessuna distrazione.

    Annuì alle parole della rossa. Stringendo maggiormente a sé la borsa che si portava dietro e la bacchetta d’Acero nel suo pugno. La mano era sempre lesta e pronta ad intervenire, per coprire la compagna di sventura. Avrebbe messo a disposizione le sue poche conoscenze in Magia Bianca, se fosse stato necessario. Si avvicinò maggiormente alla studentessa, per essere quasi con il fiato sul collo. La pioggia acida imperversava intorno a loro, solo con lo scudo evocato dalla ragazza a protezione. Cercò di mantenere lo stesso passo della compagna, adeguarlo al suo per diventare un unico corpo ed invitare d’essere d’intralcio. Si tenne ben lontana dai limiti dello scudo magico, temendo di veder bruciare i lembi dei suoi vestiti ed avvertire il dolore che molti studenti avevano patito quella notte. Una distesa di sangue. Pozzanghere scarlatte, così pericolose anche solo esitare su una di esse. Quella pioggia battente, che urtava contro le difese della Queen sembrava più una scarica di letali proiettili. Ad ogni tonfo, urto sentì il suo cuore sussultare. Era forse la maledizione meno pericolosa, ma sicuramente quel rosso incuteva più timore delle ombre delle segrete. Lasciare lo stomaco vuoto era stata una scelta saggia. Ciò che lo scudo non poteva coprire era il tanfo di sangue, l’acre odore d’acido e l’aura di morte che aleggiava nell’aria. Era un odore nauseabondo, il peggiore che avesse mai avvertito. Pungente e forte, capace di sciogliere qualsiasi forma di resistenza per coloro che si avventuravano privi di difese.
    Insieme a Queen ed altri gruppi di Esperti si ritrovò a gestire minacciose onde capaci di trascinare sul fondo qualsiasi cosa. Era come se si fosse abbattuta l’ira di Nettuno in quelle segrete, la cui volontà era quella di spazzare via qualsiasi persona. L’ultima maledizione a difesa della porta triangolare, o almeno tra quelle riportate in sui verbali del Ministero. Fu la recluta Harp, figlia della Sorella del Velo, ad agire per prima e creare uno squarcio tra le acque. Sospinte dalla magia della studentessa le onde andarono ad infrangersi contro le mura delle segrete, restandone intrappolate. Era come sopprimere una bestia feroce, che provava a ribellarsi a quel momentaneo contenimento. Le iridi acquamarina su soffermarono sul viso concentrato di Narcissa.

    Ottimo lavoro!
    Si andiamo… prima che le acque si richiudano.


    Rivolse un sorriso alla figlia di Amalia, rendendosi conto che ormai non era più la studentessa di Amestris ma una giovane strega. Iniziò a correre, fianco a fianco, alla sua Guardiana per poter attraversare quel corridoio bagnato ma sicuro. I passi che s’infrangevano negli specchi d’acqua, pochi frammenti di quell’ira che aveva colpito quella parte delle segrete. Le iridi fisse verso quel blocco di pietra di forma triangolare. Era nero, era oscuro e pericoloso. Ad ogni passo si avvicinava sempre di più, sentendo la preoccupazione crescere dentro di sé. C’era però una speranza, quella di trovare la chiave di lettura delle misteriose incisioni e sfruttare il potere delle antiche bacchette. Dubitava però che l’avventura si fosse conclusa lì, con la semplice apertura della porta.
    Con la bacchetta ancora sguainata, pronta a difendere sé stessa e la stessa Jade nel caso Narcissa non fosse più riuscita a contenere la forza dell’acqua. Era molto portata per gli incantesimi elementari, soprattutto dopo anni ed anni trascorsi nella culla della magia naturale. Il dono di Drayrdd, oltre alla possibilità di lavorare con centenarie creature ospiti di quei meravigliosi luoghi. Gestire quell’acqua con un incantesimo forse non sarebbe stato un problema per lei. Quei pensieri sfumarono, quando riuscì a superare sana e salva anche quel tragitto. Tirò un sospiro di sollievo, piegandosi in due per la folle corsa in cui si erano lanciate. Con la mano libera riportò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, mentre raddrizzava la schiena e ruotava il capo per verificare che tutti fossero riusciti a superare l’anticamera dell’inferno.

    Post 2/2

    Partis Temporum di Narcissa [5/20 Post] - Per facilitare gli altri che posteranno dopo di me.

    Jade Queen Narcissa Harp
     
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    Aula di Pozioni


    LhfBYzV
    Dal lungo mantello grigio dalla trama elegante, che Catherine Nott indossava, si poteva scorgere una camicia bianca e una cravatta nera, su cui era appuntata una spilla. Nessuno avrebbe potuto dubitare delle origini esclusivamente magiche di quella strega; lei le ostentava con fierezza.
    Assieme ad altri Esperti era stata convocata quella mattina per una missione esplorativa nelle Segrete dell'Accademia e, prima di procedere per quella spedizione, il gruppo si era riunito nell'Aula di Pozioni per riempirsi lo stomaco con una gustosa colazione e per ricapitolare quanto era emerso dalle Riunioni a cui loro avevano partecipato e dalle Relazioni che erano state redatte.
    La Professoressa della L.U.M.O.S. non prestò granché ascolto al nuovo Presidente della Lega per la Difesa contro le Arti Oscure; la sua attenzione era completamente rivolta alle misteriose bacchette che gli studenti delle Tre Case avevano trovato nelle loro Sale Comuni. Avrebbe voluto averle lei in mano. Bramava tracciarle per scoprire se fosse capace di intuire qual era la magia di cui disponevano. Non potevano essere per lei solo delle semplici chiavi.
    Concentrata com'era su quelle arcane reliquie, non degnò di alcuno sguardo il Professor Ridgerton, che avrebbe fatto con lei coppia per quella missione. Il mago, che insegnava come lei alla L.U.M.O.S., si sarebbe trovato in compagnia di una Esorcista affatto affabile.

    Cunicoli delle Segrete


    Catherine probabilmente avrebbe parlato a Ronnie Ridgerton se avesse reputato utile o interessante rispondergli (non era una bambina), ma di sua iniziativa quella Strega non avrebbe detto alcunché al Pozionista Esperto. Quando Jonathan Candice invitò tutti loro a evocare i Sortilegi Scudo avanzati, l'Esorcista gli rivolse lo sguardo.

    Stia al fianco della signorina, Professor Ridgerton.

    La strega adulta, che certo non mancava del senso di umorismo, estrasse la sua bacchetta magica in Prugnolo e Piuma di Fenice. Nonostante quell'oggetto l'accompagnasse da solo qualche anno, ormai la iniziava a sentire come familiare. Certamente, era ben lungi da poterla definire pari alla sua precedente bacchetta in Pioppo Bianco e Drago, ma non aveva più alcun motivo per lamentarsene; le spine di quel legno ostile non la ferivano più.

    Protego Totalum.

    Un Sortilegio Scudo avanzato avvolse sia lei che il suo collega, proteggendoli dall'oscurità che stava rendendo più dura la vita di molti studenti e insegnanti all'interno di Amestris. La teoria era confermata: le Piaghe erano maledizioni potenti, ma non inevitabili come le Senza-Perdono.
    Catherine non sorrise per quel successo. Erano solo all'inizio di quella missione e a loro non rimaneva che avanzare verso le Sale successive. ​

    Buio

    Quando le tenebre calarono su tutti loro, persino una strega pragmatica com'era Catherine Nott faticò a ricordarsi che le voci che stava iniziando a sentire non erano altro che frutto di una subdola illusione. Le grida che potevano scatenare la sua preoccupazione, come quelle di terrore di Al Hayes o di Elijah, vennero da lei udite, ma il suo cuore non vacillò neppure per un istante; potevano confonderla, ma non intimidirla e lei sapeva alla perfezione come resistere a esse; l'aveva ipotizzata lei stessa quella soluzione nel corso di una delle Riunioni preliminari a quella spedizione.
    Chiuse gli occhi e d'un tratto cambiò completamente. Cercò dentro di sé la sua parte più pura e incontaminata, quella che ricordava più serenamente, senza pensieri. Dove era solo Catherine e lui la chiamava sorella. Gli occhi di Frederick cercavano solo ciò che stava in alto, mentre quelli di Catherine quello che avevano dinanzi... sentì di nuovo i suoi abbracci dati sollo le coperte quando lei ancora non era la Spirale, quando aveva paura dell'ombra proiettata da un soprammobile nella sua cameretta e non riusciva a prendere sonno senza che suo fratello la tenesse fra le braccia, le raccontasse delle sue ambizioni e di come fra poco sarebbe partito per Hogwrats.

    Expecto Patronum!

    L'aria sembrò vibrare attorno alla sua bacchetta.
    Una nebbia argentea uscì e si condensò sotto forma di un serpente, che completamente li avvolgeva lei e Ronnie nelle sue eteree spire. Le tenebre attorno a loro vennero dissolte e con esse se ne andarono pure le voci che infestavano la sua testa.
    Lei era un'Esorcista. Non c'era niente che le potesse venire più natura di trafiggere con la sua luce accecante l'oscurità.

    Sangue


    Nonostante la Professoressa Nott avesse passato i mesi, che avevano preceduto quel giorno, al perfezionamento dei suoi Incantesimi difensivi e avesse ormai padroneggiato il Protego Maxima, l'Insegnante evocò di nuovo il Sortilegio Scudo avanzato:

    Protego Totalum.

    Lei aveva tracciato e aveva tentato di Eradicare le Piaghe di Coral Allen e di Luke Lygeon; aveva potuto tentare di eradicarle solo due volte prima di percepire i primi segni di stanchezza. Sapeva alla perfezione quanto potente potesse essere l'oscurità che permeava quel luogo. Non voleva dissipare le proprie forze e confidava che la somma di tutti quegli scudi potesse proteggerli in maniera più che adeguata.

    Corra, Ridgerton!

    Un ordine e poi con la bacchetta sollevata in alto e con il collega a fianco a sé, superò senza particolare difficoltà la Sala del Sangue acido.

    Acqua


    Complimenti, Harp.

    Catherine si era limitata a evocare su di sé un Non-Verbale Incantesimo Testabolla. Narcissa, che si stava dimostrando per Amalia una degna figlia, stava facendo uso di Patris Temporus per dividere l'acqua da cui scaturiva il Maleficio dell'Odio.
    Dinanzi a loro, finalmente, c'era la Porta.
    La poteva vedere finalmente con i suoi occhi quell'arcana e misteriosa struttura di cui tanto aveva sentito parlare.
    Ronnie Ridgerton Il Tessitore
    58 Saggezza
    65 Capacità Magiche
    41 Manualità
    30 Agilità
    30 Prontezza
    21 Intuito
    19 Affinità
    62 Carisma

    1 Arti Oscure I
    2 Magia Bianca I
    3 Mente su Corpo
    4 Trasfigurazione I
    5 Incantesimi I
    6 Studio delle Rune
    7 Arti Oscure II
    8 Aritmanzia I
    9 Spezzaincantesimi
    10 Esorcismo
    11 Occlumanzia
    12 Pozioni Avanzate I
    13 Storia della Magia I
    14 Erbologia Avanzata I
    15 CDCM I
    16 Legilimanzia
    17 Incantesimi II
    18 Magia Bianca II

    In Borsa:
    ➤ Pozione Fumogena (2 dosi)
    ➤ Bacchetta Magica
     
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    Calgacus McDougall non aveva assolutamente fame. Il suo stomaco brontolava un rantolo basso e rabbioso, eppure avrebbe rifiutato a prescindere qualsiasi offerta di cibo. Il mezzo-gigante esitava spostando lo sguardo intelligente dal volto di Candice, presidente della Lega per lo Studio delle Arti Oscure, a quello di ognuno dei presenti più anziani, vittima di una flebile, involontaria ma tangibile, miccia di pregiudizio. Nessuno garantiva che la persona più in là con gli anni fosse la più preparata ed era una spiegazione perfettamente accettabile se doveva paragonare se stesso a una recluta Auror; lo era un po’ meno se qualcuno gli avesse permesso di scegliere una persona qualsiasi tra i vari esperti di Magia Bianca, dove si sarebbe tenuto alla larga dalle reclute. La sua scelta finale sarebbe ricaduta infine tra Catherine Nott, donna verso cui provava ammirazione e palpabilissimo terrore, Augustus Baker, ex compagno di scuola con cui non aveva avuto il più felice dei rapporti, Crane, l’uomo che gli si era rivolto maldestramente allo Yule Ball, e una donna dall’aspetto energico e tatuaggi un po’ dovunque.
    Il caso aveva voluto assegnargli una recluta, invece, una col medesimo cognome della collega di Incantesimi, spia di una possibile parentela; a loro si univa poi un ministeriale mai incontrato prima. Calgacus era atterrito. Se le istruzioni erano state di vestirsi comodi, il mezzo-gigante aveva dovuto fare i conti con un portmanteau che ospitava soltanto abiti di sartoria e l’unico compromesso che ne aveva tratto era stato quello di presentarsi in maniche di camicia, una camicia morbida, non troppo elegante e che, soprattutto, non costringeva troppo i suoi movimenti. Il panico però non si era quietato per nulla e gli stringeva le interiora in una morsa oppressiva, costringendolo ad asciugare regolarmente il sudore che gli bagnava la fronte e le guance. Sperava che nessuno dei suoi compagni avrebbe notato come sotto le sue ascelle si stavano allargando delle chiazze più scure, sintomo di quello stato psico-fisico di anticipazione che soltanto un viaggio nelle segrete maledette poteva provocargli.

    Bu-buondì, signorina. Sono C-Calgacus McDougall. La r-ringrazio in anticipo per l’assistenza.

    Aveva mormorato in direzione di Narcissa e la voce rasposa era uscita inquieta e tremolante come una costruzione poco stabile. Aveva poi rivolto un cenno di rispetto a Ethan Carter, il ministeriale, e si era asciugato il volto madido per l’ennesima volta.

    ***



    La giovane Harp non aveva perso tempo, aveva segnato la strada con passo sicuro e rapido. L’urlo agghiacciante che li sorprese all’inizio non pareva aver intaccato la sua determinazione a muoversi il più in fretta possibile, mentre Calgacus ne fu sinceramente terrorizzato, pur avendone letto la descrizione preventivamente. Tale era stato il suo smarrimento che per qualche istante si era perso a cercarne la fonte e fu quasi tentato di aggrapparsi fisicamente al povero Carter rischiando di fratturargli qualche osso.
    Calgacus, nonostante avesse l’ampiezza delle proprie falcate dalla propria parte, faticava enormemente a tenere il passo dei due colleghi. Scattava in avanti con particolare baldanza per un passo o due, solo per ritrovarsi ad arrancare per i successivi tre o quattro passi, acquistando e perdendo terreno a momenti alterni. Ecco l’agilità dell’uomo di lettere, affaticato e grondante lungo i cunicoli delle segrete, pregando di riuscire ad arrivare intero alla fine.

    A seguire ci fu il buio, ma anziché essere accompagnato dal silenzio delle notti senza luna, graffiava i suoi timpani con voci di persone care. Riconosceva la voce di persone che non c’erano più come quella di suo padre e un’abitudine antica gli strinse il cuore in una nuova morsa; a lui si univano le voci degli ex colleghi italiani al Maffeiano e quelle dei compagni della Lega degli Storiofili: erano coltelli che venivano piantati nel suo costato uno ad uno, con precisione millimetrica, per ferirlo ma lasciarlo vivo, a spegnersi da sé nella propria disperazione.
    I racconti degli studenti trascritti nei verbali ministeriali prendevano vita davanti ai suoi occhi e per quanto, razionalmente, fosse capace di riconoscere un’influenza esterna che era necessario mettere in discussione, Calgacus si trovò ancora più atterrito di quanto non fosse in partenza. Non era qualcosa per cui avrebbe mai potuto essere preparato, eppure seguì la minuscola libellula d'argento come se avesse davvero potuto trarlo in salvo dall'oscurità.

    Procedette, cercando di marcare la giovane Harp molto stretta, di calpestare i suoi passi man mano che procedeva, eppure era tanto destabilizzato da essere rimasto indietro ancora una volta. La pioggia di sangue era l’ostacolo successivo, una visione assolutamente disturbante. Infiacchito, stremato, Calgacus vide la sua protettrice avanzare imperturbata portando con sé il bagliore di un incantesimo scudo destinato ad accogliere anche la sua persona eppure la consapevolezza di essere in buone mani non lavò via la stanchezza. Con la milza in fiamme e il cuore martellante nel petto, il mezzo-gigante sarebbe apparso paonazzo a chiunque si fosse voltato a guardarlo. Era evidente che continuava a muoversi solo in ragione della propria disperazione.

    Superata anche la pioggia di sangue, finalmente, crollò a riposo, piegato pericolosamente in avanti sulle proprie ginocchia, e poté cercare di riprendere fiato. Due colonne d’acqua si ergevano ai lati della sala, divisi affinché gli esperti potessero avvicinarsi indisturbati alla porta.

    Narcissa Harp Ethan Carter

    HP: 70
    Prestanza: Robusta

    Saggezza: 42
    Capacità Magiche: 39
    Manualità: 33
    Agilità: 10 - Prontezza: 17
    Intuito: 24 - Affinità: 15
    Carisma: 31

    Storia della Magia I
    Studio delle Rune
    Incantesimi I
    Storia della Magia II
     
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    Giugno... un mese che odiava, così come tutta l'Estate e ogni cosa collegata al Sole. Il suo era un odio antico, antecedente alla sua trasformazione ma che con essa non aveva fatto altro che accrescere.
    Il suo maggiordomo gli sconsigliava di vestirsi di nero durante quel periodo dell'anno, poichè questo attirava il calore ed era anche fuorimoda d'Estate, ma il Darkwill era sempre stato -in modo tutto suo ed eccentrico- rigido sul vestiario, e non aveva voglia di mutare proprio in quei giorni, soprattutto vista la carenza di altri colori nel suo guardaroba.
    Alla fine i discorsi tra i due si estinguevano e lui se ne usciva dalla fortezza come sempre, scuro ed ammantato da un mantello ancor piu nero. Il biondo dei suoi capelli era in contrasto con il resto dei vestiti, così come lo era la sua pelle anche dopo la trasfigurazione e la matita attorno ai suoi occhi. Tutto quello era una scelta stilistica voluta dal Lord, sia per accentuare l'aura di stranezza che lo circondava, che per una motivazione più poetica ed intima nota solo a lui.

    Non era mai stato in quella scuola di magia prima d'ora, né poteva paragonarla a quella dov'era andato lui visti gli anni passati e la profonda differenza di tempo. Una cosa però c’era in comune tra le due, ovvero la grandissima e curiosa capacità del Ministero di non scegliere mai un posto sicuro e privo dell'ombra della morte a ogni angolo. Questa cosa, ovviamente, non gli dispiaceva affatto, dopotutto lui viveva di quello e un po' di caos nel mondo non guastava mai… soprattutto quando i bersagli erano dei studenti, e di conseguenza genitori e parenti, infondendo in loro un senso di inadeguatezza da parte del Ministero nel proteggere i loro figli: lo stesso che durante il ritorno di Voldemort si era sparso per il mondo magico tempo prima.
    Lui viveva per quello e si nutriva dello sgomento al pari del sangue, le sventure del ministero erano gioie per lui e come tali, il vampiro non poteva far altro che sorridere e godersi la gente perder fede nelle istituzioni che li avrebbero dovuti proteggere.
    Al contrario degli altri partecipanti, il suo "offrirsi" come volontario non era stato spinto dalla noiosa e stupida voglia di rendersi utile al bene comune… poco gli interessava che quella scuola venisse bruciata e ogni persona là dentro con essa, avvolta dalle grida e lamenti dei malcapitati mentre le loro membra ardevano tra le fiamme; o che rimanesse in piedi per altri mille anni, continuando a servire il mondo magico e sfornare nuovi maghi. Il Darkwill era là per un motivo ben preciso e diverso da quel branco di perbenisti e paladini del niente: il vampiro era assetato di sapere, insieme a qualunque buona occasione per far risaltare la sua figura pubblica. Lui voleva studiare e conoscere, fino a dove le sue abilità magiche gli avrebbero permesso, quella magia che aveva generato così tanti grattacapi ai cani di Londra e, magari, uscirne con qualche guadagno personale oltre al sapere.
    I presenti a quella specie di spedizione erano molti; alcuni visi li aveva già intravisti in precedenza, altri -per quanto gli potesse importare- completamente sconosciuti.
    Il Darkwill non perse tempo nel mangiare, limitandosi semplicemente a bere qualcosa ed attendere in disparte l’inizio prima della discesa nel sottosuolo. Con l'orologio da tasca in mano, il vampiro osservò il movimento delle lancette con alternanza di sessanta secondi, perso tra i pensieri ed in attesa dell’arrivo della parte interessante di tutto quello.
    Finalmente, dopo un po’ d’attesa, una voce richiamò l’attenzione dei presenti con una battuta. I fogli con i rapporti non persero tempo nel raggiungere le mani del vampiro, che cominciò a leggerne ogni riga con la più fervente delle attenzioni.
    Quanto si intrattenne a leggere generò in lui un particolare interesse, suscitando un sorriso e alimentando ancor di più una pericolosa curiosità nello spingersi oltre i loro predecessori. Al Darkwill piaceva fare le cose a modo suo… rischiando… ma a modo suo. Il suo fare eccentrico, dopotutto, non si poteva limitare solamente al suo aspetto e comportamento, e come ben presto avrebbe il suo gruppo potuto vedere, il vampiro non era per niente disposto a seguire la strada lineare consigliata dal ministero.
    La destra dell’essere accarezzò il mento sbarbato perdendosi nuovamente nei suoi pensieri, prima di decidere finalmente di unirsi a colei che l’avrebbe dovuto “proteggere” dall’oscurità di quel sottosuolo- come se una maledizione in più avrebbe cambiato la vita del vampiro.

    Kyran Darkwill, al vostro servizio... cosi come voi lo siete al mio.
    Non sono avvezzo a lavorare con altri, nè confido molto nelle capacità altrui... ma, auspico di potermi ricredere da qua al termine della nostra spedizione.


    Afferrò con la destra il medesimo bordo del mantello portandolo a sinistra. La frase fu accompagnata da un inchino vecchio stile e una sfumatura di accenti diversi, tra i quali prevaleva senza dubbio quello Inglese. Al secondo membro del gruppo rivolse un mero sguardo, seguito da un cenno del capo e una breve occhiata da testa ai piedi. Non avrebbe ripetuto nuovamente lo stesso gesto fatto alla custode, così come non avrebbe ripetuto il suo nome una seconda volta.
    Con il suo sguardo color ghiaccio, rigido e altero riportò gli occhi sulla custode, includendo un sorriso tagliente all'ultima parte di quella presentazione, prima di affiancarsi a loro ed attendere il primo passo verso le segrete. La sua bacchetta era perennemente pronta e celata nella manica destra, il suo istinto da predatore in allerta e la curiosità per quel posto alle stelle.
    Nella sua vita aveva visto molti luoghi simili, in compagnia del nonno alla ricerca di artefatti o da solo nel periodo successivo alla sua trasformazione. L'occhio del progenitore era sempre stato più affine del proprio in quel genere di cose, ma nel tempo passato insieme aveva avuto modo anche lui d'imparare qualche trucco del mestiere, maggiormente aiutato dalla buona comprensione delle lingue dell'epoca.
    Era impossibile, anche per lui che tanto aveva viaggiato e visto nella sua non-vita secolare, immaginare cosa avrebbero trovato dietro quella porta, sommersa sotto tre metri d'acqua e protetta da chissà quale magia arcana. Ma, prima di lasciarsi andare a simili immaginazioni, il Darkwill doveva arrivarci tutto in un pezzo in fondo a quel corridoio e vista la sua indole a sperimentare, probabilmente non avrebbe avuto molto su cui fantasticare.

    Buio


    L'oscurità era la prima tappa di quel viaggio tripartito. Al contrario degli altri, la sua maledizione lo privava del potere di evocare il patronus; dopotutto, quella luce era un mezzo per difendersi dalle creature oscure e lui era una di esse.
    Nell'oscurità viveva e in essa si nutriva. Non c'era miglior alleato che una notte senza luna, o una casa priva di lumi; in quel clima lui viveva e prosperava, ma in quello spazio sotterraneo c'era qualcosa di più antico ed intrigante della mera morte... qualcosa che neanche il Patronus avrebbe potuto tener a bada per sempre.
    Una luce effimera nell'oscurità, così come ogni gesto di bene in quel mondo succube del male... nella sua mente neanche ricordava più la forma che avesse la sua di luce... l'aveva dimenticata, isolata nei meandri della sua memoria secolare e priva di spazio per ricordi troppo distanti e nostalgie umane.
    Secoli erano passati, eppure, ogni tanto tra le fredde mura della sua Fortezza, si ritrovava a rimurginare su quanto fossero stati diversi i tempi antecedenti all’attuale tortura che era costretto a vivere giorno dopo giorno. Molto spesso dannava il progenitore per quella maledizione... una maledizione che, a volte, lui stesso si ritrovava a vedere come una benedizione.
    Seduto sulla poltrona, di fronte a un camino spento e cullato dalla musica del suo maggiordomo, il Darkwill navigava nel niente della sua mente, perché questo era il suo passato: il niente. Nella sua infanzia non aveva avuto gioie, né calore paterno... semplicemente un nonno che mirava al suo obiettivo e l'aveva usato per perseguire la sua visione del mondo, la stessa che ormai il vampiro aveva fatto inconsciamente sua.
    Non c’era stabilità in quella sua eternità, così come non lo era per niente lui e il suo modo d’agire; un giorno poteva essere buono, un altro neutrale o quello dopo il peggior mostro mai approdato dai meandri degli abissi. Ogni buona occasione faceva nascere in lui un aspetto diverso del suo carattere, così come ogni decisione presa in posizione di potere era in grado di sprigionare parti che neanche lui credeva di celare.
    Non esisteva più speranza per lui o qualcuno in grado di poterlo salvare da quel tormento, ormai troppo profondo e intrinseco al vampiro. Un tormento che si era aperto la strada fino alle vere ossa del Darkwill e fatto nido nella sua coscienza; la sua oscurità era niente paragonata a quella di quel posto... tanto aveva sofferto e niente avrebbe potuto superare secoli di morte e tristezza, di vuoto e assenza d'amore, di voglia di morire ma incapacità nel farlo.
    Non era il freddo... Non era il buio... né la sensazione di vuoto ciò che lo spaventava in quel cammino verso la porta, ma chi avrebbe potuto celarsi in esso: il numero di persone che aveva ucciso per nutrirsi era incalcolabile, eppure, non erano i lamenti delle sue vittime a tormentarlo, così come in passato le loro suppliche non avevano mai fermato il Darkwill dall'affondare i canini nella calda carne di maghi e babbani; anzi, più paura e cose da perdere avevano e più il vampiro si godeva quel pasto, invidioso di ciò che non aveva mai avuto ed adesso padrone di poterlo strappare con un semplice affondo. C’era sempre stata un’inquietante correlazione tra gli ultimi momenti delle sue vittime e il sapore del sangue al tocco con le papille: più erano le cose che avevano posseduto prima di quell'ultimo espiro e maggiormente quel sangue era dolce, ricolmo di sollievo e in grado di placare temporaneamente il suo tormento, quasi agendo come un unguento su delle ferite che prima o poi sarebbero tornate a bruciare, spesso più forti di prima.
    No, non era il buio che lui temeva... così come non era la morte. Di tutte le cose che aveva visto niente poteva smuovere il suo animo, se non una singola persona... suo nonno... Ecco cosa temeva di sentire in quel vuoto, tra i meandri di quel sottosuolo che si nutriva della sua mente e ne faceva un'arma da usare contro di lui.
    Mai piu avrebbe voluto udire la sua voce altera, scontrato il suo sguardo mai soddisfatto e i tanti rimproveri che solo lui sapeva pronunciare qualunque cosa facesse, buona o cattiva per lui. Si era sempre tenuto lontano da quei pensieri ma, in quel momento tanto prossimo al suo ultimo passo verso l'abisso, il Darkwill non poteva far altro che riflettere su quanto l'avrebbe atteso, e prepararsi a qualcosa che mai avrebbe voluto incontrare ancora...
    Suo nonno era morto, ma in novecento anni dopo la sua morte a vagare per il mondo, il suo operato aveva lasciato ferite che mai l'avrebbero abbandonato... neanche se ne avesse vissuti altri duemila.
    Gli tremavano i polmoni, così tanto che smise di far finta di respirare, conscio che nell'oscurità nessuno avrebbe notato quella lieve differenza. Quel luogo lo stava squarciando vivo ancor prima di varcarlo... la sua mente stava facendo tutto ciò che mai quel vuoto avrebbe potuto fare da solo. Gli artigli del suo passato scavavano nelle sue viscere, stridevano il cantico delle lame sulle ossa, lo sbudellavano di ogni ferita custodisse dal passato.
    I denti si strinsero in un ultima resistenza a quell'avvicinarsi nel vuoto e le nocche sbiancarono mentre le sue unghia si piantarono, così come mai prima d'ora, nella sua carne morta. La bacchetta venne in suo aiuto dalle stoffe della manica, ed il vampiro si mosse staccandosi dal gruppo che l'aveva accompagnato... non avrebbe trovato sollievo nella loro vicinanza, così come niente avrebbero potuto fare per aiutarlo in quella battaglia che da tempo stava combattendo nella sua mente.
    Il catalizzatore fendette dunque l'aria e il legno sembrò tremare alla sua morsa ferrea, priva di dolore e paura di scheggiarsi la mano. Una goccia di sangue toccò il pavimento, stanato dalla sua mano dalle unghie contro il palmo sinistro... quello era il momento di fermarsi, di prepararsi a combattere e non soccombere alla sua mente succube del passato, di gran lunga più pericolosa di quell'oscurità.
    In un movimento ad esse, la bacchetta si mosse con rabbia e la sua punta si collocò dritta alla tempia. A denti stretti, e quasi tremanti tra loro dalla forza, il vampiro disse una semplice parola prima di fare il passo in quel vuoto... speranzoso che, il suo carisma e intuito, uniti alla magia della sua bacchetta, l'avrebbero protetto dalla voce lacerante del nonno... o dal richiamo del suo precedente amore... lontano e dimenticato tra le calde dune d'Egitto.

    Pacatum

    Uscì soffocato dal poco spazio tra i denti, quasi come un sussurro ma con un incisione di rabbia e odio simile da non poterlo più chiamare tale.
    Il mondo sarebbe potuto crollare in quell'istante, ma lui, che viveva nell'oscurità e si nutriva di essa, non avrebbe ceduto alla chiamata del progenitore... o almeno... avrebbe combattuto con ogni fibra immortale del suo corpo contro quel mostro che, per anni, l'aveva sottomesso al proprio volere, e che nonostante la sua morte, ancora vigeva come legge nella sua mente.
    La destra si strinse attorno al ciondolo, dono del vampiro con cui aveva passato secoli ed autore di quella trasformazione per mezzo del progenitore. Era vero che l'avesse condannato a una vita di morte, ma l'egiziano era stato anche il suo primo fuoco... l'unica persona che aveva mostrato per lui ciò che nessuno prima di quel momento si era degnato di fare. Era al contempo il suo salvatore e dannatore... amore e odio... gli aveva ridato la vita, così come l'aveva strappata in una singola, fredda e silente sera; eppure, mai il suo amore per lui sarebbe stato superato dalla sua controparte. Non come aveva fatto col progenitore.
    Il Tessitore - Kyran tenta di usare la magia "pacatum" per alleviare gli effetti del buio a supporto del superamento della prova con carisma e intuito. Inoltre, il suo aspetto è trasfigurato cosi da celare il vampirismo.
    CODICE
    Nome: Incantesimo della Serenit&#224;
    Manifestazione: Nessuna
    Movimento: Movimento a forma di S
    Effetto: La persona su cui viene lanciato questo incantesimo si sente profondamente tranquilla e rilassata, nonostante intorno ad essa possa accadere qualsiasi cosa.
    Note aggiuntive: PG soggetti a questo incantesimo avranno un malus di -1 Agilit&#224; e -1 Prontezza. Gli effetti dell'incantesimo possono essere annullati solo dallo specifico controincantesimo. Questo incantesimo si impara al IV Anno all'Accademia di Amestris.

    [SPOILER]Punti Abilità utili: Capacità Magiche e Saggezza
    Punti Abilità
    Saggezza 35
    Capacità Magiche 37
    Manualità 29
    Agilità 19 - Prontezza 16
    Intuito 16 - Affinità 19
    Carisma 33

    Prestanza Esile
    HP: 70

    Talenti;
    Trasfigurazione I
    Arti Oscure I

    Oggetti: Tutti quelli in borsa tranne la maschera (descrizioni in scheda)

    Bonus Vampireschi: (Sempre se il sottosuolo conta come "al buio")
    ➤ Perlustrazioni e ricerche al buio e/o in foreste/caverne/grotte/montagne: +2 Intuito;

    #2B0080- Per me
     
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    Exeter-Devon

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    Smaterializzato
    mintaka
    Pantaloni e la giacca neri di velluto, stivali alti fino alle ginocchia e un mantello scuro con ampio copricapo in tessuto che cadeva sulle spalle.
    I vestiti comodi e la preparazione mentale erano state le ultime delle sue preoccupazioni, prima di arrivare lì in un silenzio quasi solenne, persa nei pensieri di chi sapeva a cosa avrebbero dovuto andare incontro, rapita però da una bramosia irriducibile.
    Mintaka aveva fatto ingresso insieme ad altri nell'aula di Pozioni, ma in quel momento così tensivo, dopo aver riconosciuto tra tutti quei volti gran parte delle eminenze del Mondo Magico Inglese e dei suoi compagni, neanche lo strano atteggiamento leggero del Presidente della Lega era stato in grado di dissuaderla da qualcosa capace di annebbiare tutto: le bacchette.
    L'uomo le aveva mostrate loro troppo fugacemente, e gli occhi scuri della ragazza avevano continuato a seguirlo dall'angolo della stanza nella quale era entrata da poco, persa al punto di non rispondere ad alcun cenno.
    La brama l'aveva rapita tanto da farle dimenticare persino ciò che stavano per affrontare; eppure erano mesi che desiderava scendere nelle segrete, e aveva dovuto combattere con un desiderio incosciente in quelle settimane, un sentimento molto simile a ciò che stava provando in quell'istante.
    Quando aveva saputo di quegli artefatti, aveva sentito un brivido percuoterle i nervi del collo, e si era immaginata con la bacchetta del Fuoco tra le dita, abbastanza presuntuosa da credere di esserne abbastanza degna.
    Non era stata concessa loro la possibilità di osservarle bene, e questo provocava una frustrazione viscerale.
    Nella sua mente anche loro custodivano intimamente la magia delle case in cui erano cresciuti; erano stati plasmati da esse, cresciuti dalla brace, dal tuono, dal gelo.
    Aveva invidiato Bellamy così tanto nel sapere che l'avesse toccata, che aveva dovuto resistere alla voglia di vomitargli addosso una rabbia puerile.
    Ma non ebbe abbastanza tempo per rivivere qualcosa di così radicato, che giunse il momento in cui dovette tornare alla realtà, lasciandosi finalmente trasportare da tutta la frenesia che quell'incarico sapeva spingerle nelle vene e nel petto.

    Cunicoli delle Segrete

    Il disordine con il quale si erano calati non aiutò nel poter discernere chi avessero di fianco; sapevano solo che avrebbero dovuto difendere gli esperti non abbastanza capaci con la difesa, e arrivare alla porta in un modo o nell'altro.
    Le direttive del Ministero erano abbastanza chiare a tutti, e il lavoro di quella prima attraversata per Mintaka sembrava qualcosa di non troppo catastrofico, considerando di aver per le mani le risposte a ogni ostacolo.
    Ma all'inizio del buio non avrebbe potuto fare a meno di cercare Phèdre , davanti a lei, o di fianco, e non avrebbe potuto fare a meno di avere l'occhio di riguardo tipico che concedeva a chi era stato suo compagno del Fuoco, per di più più piccolo, come Jade Queen.
    Fu capace di distinguere le fattezze di Catherine Nott , ma non ancora quelle di Baker, o dell'ex Preside Laeddis.
    Per un attimo sentì la fretta di muoversi per stare di fianco alla strega dei Nott, quasi desiderasse poter vivere di fianco a lei qualcosa di tanto potente, ma si fermò a guardarsi di fianco, o poco più dietro, per capire chi avrebbe dovuto proteggere.
    Erano giovani, fin troppo probabilmente agli occhi di coloro che stavano affiancando, per quegli uomini e quelle donne doveva apparire per lo più strano che dei giovani maghi di appena vent'anni avessero sulle loro spalle così tanta responsabilità.
    Tutti coloro che si erano proposti per quella missione avevano ben chiare quali fossero le tremende possibilità che avrebbero potuto trovare nei vicoli, sulla porta, o forse oltre essa. Lei sentiva solo paura per alcuni, e un'irrimediabile dissennatezza dentro di lei.
    La figura dell'attuale Preside della scuola si stagliò al suo fianco, Mintaka lo guardò con la solita attenzione, cercando di capire come mai fosse capace, pur stando in silenzio e pur essendo un uomo tanto più grande di lei, di avere un fascino curioso.

    Le prometto che tornerà vivo e vegeto.

    Gli disse estraendo la bacchetta, e attendendo un suo qualsiasi segno di assenso.
    Sarebbe stata la guardia del corpo dell'uomo a capo della scuola, non era conveniente immaginarsi di perdere l'ennesima guida per gli studenti dannati che li aspettavano più su.

    Si spera.

    Non credeva che il mago potesse generare qualche fastidio nell'attraversata, era un uomo distinto e di certo più assennato di altri.
    Ma quel che avrebbe dovuto preoccupare tutti, sarebbe stato l'ignoto.
    Esattamente ciò che non vedeva l'ora di affrontare.

    Protego Totalum.

    Il primo dei passi già stabiliti li avrebbe condotti nell'oscurità, sentiva già le voci degli altri, ma non ancora di tutti.
    Nella sua boria era convinta che avrebbe potuto difenderne di più, tener sott'occhio Phèdre e gli altri, invece fu lì che iniziarono a sentirsi già soli in mezzo a tutti.

    Il buio


    Quando gli occhi scuri inghiottirono il buio, e il grido tremò tra le ossa, Mintaka aveva lo sguardo basso, indurì la mandibola cercando di percepire l'uomo di fianco a lei, ma inevitabilmente, forse con più potenza di quanto avrebbe creduto, il terrore si fece serpente viscido fino al cuore.
    Era consapevole che quella fosse magia oscura, sapeva che ciò che provava e che vibrava nello stomaco era generato da qualcosa di invisibile.

    Segua... la luce.

    Respirò a fondo, aveva sentito la sua stessa voce rompersi, e quel buio tanto denso a stento le permetteva di stare in piedi senza provare vertigini.
    Ma a quel punto, quasi la sensazione fosse la debole scintilla capace di destarla, la paura di cadere si fece ricordo tanto puro e tanto lontano da tutto quello schifo, che il Biancospino suggerì quasi vibrando di lasciarsi andare agli occhi di Viktor e lei, sulla terrazza, a chiedersi quanto fosse straordinariamente spaventoso immaginare di cadere tra le stelle.
    Quella luce nei loro occhi, in un tempo in cui il mondo sembrava leggero tanto da essere sostenuto da un mignolo, fece scaturire la scia luminosa e argentea dalla piuma di fenice del suo legno.

    Expecto Patronum.

    Sussurrò, sentendo le spalle raddrizzarsi, mentre le altre luci scemavano, o altre nascevano: l'ariete indicò la strada, le iridi di Mintaka cercarono quelle dell'uomo, e lo avrebbe strattonato semmai avesse impiegato troppo a destarsi con lei per farsi guidare dal barlume di un ricordo tanto luminoso nel torpore del suo animo, da sembrare un disperato tentativo di farle sentire cosa avesse rinnegato, ormai da tempo.

    Il sangue


    Protego Totalum.

    A quel punto Mintaka aveva chiuso nel pugno il polso dell'altro, lo aveva strattonato sotto quella pioggia rossa di sangue, aveva percepito prima di lei lo scudo di uno degli auror, uno scudo più ampio che aveva dato tempo a lei di fare una cupola preventiva più piccola.
    Era una corsa, lo sentiva nelle gambe che percorrevano a grosse falcate ogni metro di fianco al Preside, lo sentiva perché lo sguardo cercava di fronte a loro, ancora totalmente asciutti, le voci di altri che si erano affrettati, e tra quegli altri c'era Harp.
    Era una corsa per stare dietro a chi già era troppo avanti a lei, e neanche in un momento così delicato riuscì a mettere da parte l'orgoglio e la voglia di prevalere o primeggiare, guidata da un istinto che non avrebbe saputo mai controllare.

    L'Acqua


    Si fermò un momento solo un attimo prima, lasciando finalmente il braccio del povero Price. Trovandosi dietro il docente di Pozioni della Lumos e Catherine, l'Auror e la figura che aveva "salvato" a Notturn, che ormai sapeva chiamarsi Kim, e Narcissa Harp, nei panni di Mosè.

    Abbiamo la via spianata per la terra promessa.

    Era stato tutto troppo semplice, tutto troppo in fretta.
    Non poté fare a meno di fissare Nacissa, e poi il Preside, convinta che forse non sarebbe riuscita a tenere così tanto se gli altri ci mettevano troppo.
    Ma, a dirla tutta, non ebbe più la pazienza di aspettare, le acque si tenevano ferme in un confine delimitato dalla magia del Partis, portavano dritte all'ultimo loro obiettivo.
    Oltrepassato il corridoio, avrebbero trovato già altri al cospetto della porta, tra cui Jade sana e salva in compagnia della dragoniera.
    Mintaka dimenticò quasi subito di doversi attenere al ruolo di custode, perché alzò gli occhi avvicinandosi lentamente senza badare più al suo protetto.
    Per un attimo solo, dopo aver cercato gli elementi a lei accessibili, scostò lo sguardo all'indietro, con l'inquietudine di non trovare tutti in arrivo.
    Ma la sua abituale necessità di sapere di più era capace di distoglierla quasi subito, ora avrebbero dovuto aspettarsi qualcosa, qualcuno, una rivelazione.
    O forse era finita così, con una lotta tanto insipida.

    Partis Temporum di Narcissa [9/20 Post]
    Scusi l'inside Joke, signor Preside.
    ➤ Boccetta d'acqua incantata: dà a chi la indossa (soltanto il suo creatore) la capacità di vedere per 3 post a role al buio senza che gli altri abbiano la stessa possibilità. Per attivarla, basta stringere e desiderare la luce
    ➤ Pozione Protezione dal Fuoco - Rinforzante: questa pozione permette a chi la ingerisce di sfidare le fiamme senza riportare il minimo danno. Fondendo la capacità di rinforzo della pozione curativa con quella difensiva della prima, il corpo verrà temprato per poter resistere ad elevatissime temperature senza che ne risenta (nessun giramento di testa, nessuna ustione, nessuna intossicazione da fumo), concedendo di resistere alle fiamme per un tempo maggiore e con maggiore efficacia (2 post).
    Punti Abilità:
    Saggezza:47
    Capacità Magiche:58
    Manualità:21
    Riflessi:
    Agilità: 24
    Prontezza: 24
    Sensibilità:
    Intuito: 20
    Affinità: 12
    Carisma:45
    Prestanza: Normale
    Talenti:
    Aritmanzia I
    Arti Oscure I
    Magia Bianca I
    Mente sul Corpo
    Incantesimi I
    Prodigio di Volo
    Magia Bianca II
    Arti Oscure II
    Incantesimi II
    Studio delle Rune
    Spezzaincantesimi
     
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