Centri Virtvs vt Virtvs in Centrvm

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    Frozen Wiz
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    Quando Kim Walker si rivolse a lui con quella frecciatina, Aiden incassò, consapevole che il suo comportamento non era stato dei migliori, avrebbe potuto appoggiarsi alla scusa della piaga, anche se scusa alla fine non sarebbe stata, ma sapeva che la confusione nella sua testa era stata causata da molto altro, solo accentuata da terribile caos generato li sotto.
    I due non si erano presi bene fin da subito ed anche se nessuno di loro era li per farsi nuovi amici, anche Crane conosceva l’importanza del lavoro di squadra, facilitato da una buona comunicazione, anche se troppo spesso sembrava dimenticarsene.

    Meglio tardi che mai, giusto?

    Non avrebbe avuto senso giustificarsi ma nemmeno chiedere scusa, dovevano risolvere quella situazione una volta per tutte, solo quello.
    Aiden, per quanto avesse conoscenze per permettergli di dire la sa, preferì lasciare intervenire chi sembrava davvero un esperto dei vari settori, concentrandosi sull’analizzare la situazione attorno a loro ed evitare che qualche altro disastro li travolgesse.

    Sono qui per proteggerti fino alla fine e per quanto poco tu possa fidarti di me, non lascerò il mio posto. Dimmi cosa vuoi che faccia ed io lo farò, qui sei tu il capo

    A suo modo di vedere la gerarchia doveva essere sempre al servizio della causa ed in quel caso, gli esperti erano la priorità, quindi a poco sarebbe servito gonfiare l’ego ed andare in giro a sventolare svariate esperienze, lui era li per proteggere studiosi di ogni tipo e cosi avrebbe fatto.

    Aggiornami sulla situazione, ci sono troppi buchi nelle mie conoscenze e non riesco a focalizzarmi sul disegno completo, cosa potrebbe succedere ora? A cosa dovremmo prepararci?

    Era serio, doveva capire per potersi far trovare pronto a proteggere tutti loro, avevano gia risolto il problema più grosso che affliggeva la scuola e molti adulti, ma la porta era ancora chiusa ed ora si ergeva di fronte a loro carica di domande e quesiti irrisolti: cosa avrebbero dovuto fare?
     
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    #AA0024



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    Auror - Hit Wizard
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    Histra caput mundi

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    James non ci capiva più niente, e la cosa iniziava a darle sui nervi. Non era più la confusione causata dagli strascichi dell'illusione a lasciarla perplessa, era propria l'irrazionalità di tutta quella vicenda che le stava facendo venire l'emicrania.
    Ogni momento che passava era sempre più convinta che c'era qualcosa di tremendamente sbagliato dietro tutta quella situazione e no, non erano le piaghe. Quello doveva ammettere che per quanto strano era un metodo che si era rivelato estremamente efficace per tenere alla larga i ficcanaso dalla porta, visto il calibro dei maghi che aveva colpito. Ma se c'era il bisogno di qualcosa di così grande e potente per proteggere qualcosa, che diavolo era? E perché nasconderla in una scuola, dove le probabilità che uno studente vagando per le segrete avrebbe trovato quella porta erano tanto alte da non essere probabilità quanto praticamente una certezza? Se l'ex-ex preside voleva tenere qualsiasi cosa fosse a portata di mano, perché non nasconderla da qualche parte nella foresta, o meglio, nel suo studio, dove l'accesso era limitato e controllato?
    E quell'ultimo ricordo... quella non era che l'ultima goccia in un vaso pieno di assoluta follia. Le domande non facevano che emergere come bollicine in un bicchiere per poi scoppiare dentro la sua testa, una immediatamente seguita da un'altra.
    Perché nascondere un ricordo in cucina, dove c'era un via vai impressionante di elfi domestici? Perché non nasconderlo in un luogo più sicuro, ovvero da qualsiasi altra parte in quel castello? Dietro un quadro sarebbe stato più al sicuro che nelle cucine.
    Perché manomettere il ricordo? Per nascondere parte delle informazioni? Ma allora perché estrarlo? Un ricordo estratto non era altro che una copia del ricordo originale, ben conservato nella mente del proprietario. Se il preside non voleva che le informazioni uscissero dalla sua testa perché estrarle? Voleva che solo parte del ricordo venisse trovato? C'erano altri mille metodi altrettanto efficaci e meno complicati di un ricordo manomesso. E più attendibili.
    Perché lasciarlo in una brocca, nelle cucine? Era l'oggetto che con più probabilità qualcuno avrebbe utilizzato. E perché maledire la brocca, se non voleva che venisse trovato? Anche solo uno studente in cerca di uno spuntino avrebbe potuto prenderla in mano e probabilmente avrebbe fatto più danni di un semplice elfo domestico.
    Una marea di domande, ma neanche l'ombra di una risposta. Tranne la più ovvia.
    Per quel poco che poteva capire e vista l'enorme quantità di "stranezze" che continuavano ad emergere, l'ex preside doveva essere completamente pazzo quando aveva costruito la porta. Era l'unica spiegazione logica.
    Il percorso per ritornare alla porta maledetta si rivelò ben più semplice dell'andata. James, come aveva già fatto un numero incalcolabile di volte, evocò uno scudo a proteggere lei e il preside non appena raggiunsero la sezione maledetta delle segrete. Peccato però che non trovarono il buio ad accoglierli. James, che era dubbiosa di natura e paranoica per addestramento, tenne alto lo scudo per tutto il tempo, giusto per sicurezza, vista l'imprevedibilità di quelle segrete, ma neanche la pioggia di sangue acido li salutò al loro passaggio.
    Sembrava che almeno per un verso la giornata stesse migliorando. Ma il giorno era lungo, e le rune sulla porta ancora troppe.
    Roteò gli occhi mentre Mr President apparentemente si godeva il suo momento di gloria e lo lasciò parlare, preferendo avvicinarsi alla porta. Lei di rune non ne sapeva assolutamente niente, ne riconosceva forse una o due - quelle più comuni che ogni imbecille con un minimo di cultura generale poteva conoscere - ma aveva ben stampato nella mente quelle che Gaius aveva toccato con le bacchette. Non ne conosceva il nome, ma vedendole le avrebbe di sicuro riconosciute. Ecco perché si mosse subito in direzione della porta, mentre il ricordo era ancora fresco.

    Che pallone gonfiato - mormorò ad Aiden quando gli passò davanti.

    Senza prestare troppa attenzione alla discussione sulle rune - l'ennesima, iniziava a essere stanca di quelle discussioni - osservò la porta. Non avevano idea di quali rune stessero commentando perché per lei i nomi non volevano dire assolutamente nulla, ma se c'era una cosa di cui era sicura era che se non si concentravano sulla porta e sulle combinazioni avrebbero ripreso a discutere senza capo ne coda per ore. Le combinazioni erano tre e le rune non erano poi tante, con uno sforzo di memoria assieme a quell'egocentrico del preside sarebbero riusciti a ricostruirle. E da come procedevano le discussioni, tutti quegli esperti ci sarebbero arrivati anche senza il loro intervento e quell'ultimo ricordo.

    Chiaramente qui sotto anche i muri sono più esperti di rune di me - esordì alzando la voce per far tacere tutti per un secondo. Quindi sono l'unica che non ha idea di che diavolo state parlando, ma lasciamo le filosofie per un altro giorno e una sede un po' più comoda. Qualcuno prenda carta e penna e procediamo con ordine, ricostruiamo ogni combinazione per fila prima di incasinare ancora di più le cose. Prima combinazione, sono sicura che inizia con questo simbolo qui e questa cosa qui, che suppongo sia ferro. Sua Eminenza forse ricorda le altre, altrimenti datemi un minuto e le trovo - concluse tornando a scrutare le incisioni sulla porta.

    James indica le prime due rune della prima combinazione, più di questo non posso fare XD

    PA:
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    23 Manualità
    22 Agilità
    27 Prontezza
    19 Intuito
    15 Affinità
    42 Carisma
    Talenti:
    Incantesimi I-II
    Magia Bianca I-II
    Mente su Corpo
    Trasfigurazione I-II
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    Il rimanere in disparte, lasciando agire gli esperti e proteggendoli, convinse Jonathan Candice ad aver scelto per il meglio. Quando poi gli ultimi simboli illuminati di bianco si spensero al completamento della sequenza in oro, se ne convinse ancor di più assieme alla certezza di essere quasi pronti a risolvere il meccanismo legato alla porta. Rimanevano varie incognite, espresse dal Vate e dalla giovane assegnata alla protezione del Preside andato via. Piccoli elementi legati alle Case, a quei tre simboli colorati posti sui vertici del triangolo, come se a essere fosse legato il principio di funzionamento.
    Candice, come tutti suppose, si sorprese quando l'uomo che aveva bevuto la Felix Felicis tornò e con un bel bottino di informazioni, da come gli parve comprendere osservando la sicurezza nelle parole. Allo stesso modo di come prese nota dei simboli positivi, la bacchetta del Ministeriale fece lo stesso per le tre sequenze legate ciascuna a una Casa diversa. Mancavano dei pezzi, certo non si poteva incolpare ché nessuno dopotutto era infallibile ovunque.

    Il Preside Price ha appena elencato tutto i simboli, signorina Morgan, a eccezione di quelli a lui sconosciuti. Non ha senso ripetere quelli già noti.

    Sorrise appena guardando l'Auror che aveva accompagnato il Preside, mentre gli orecchi aspettavano che altri esperti si facessero avanti a esporre le proprie ipotesi. Non servì aspettare a lungo, che tre persone fra esperti di settore e altri che ricordavano i significati espressi da altri risolsero il dilemma. Pareva dunque che fosse tutto pronto.

    Ricapitoliamo, allora.
    Per il Ghiaccio: Nettuno, ferro, carbonio, acciaio, triangolo invernale, la runa Isa e l'ideogramma Ghiaccio.
    Per la Tempesta: Giove, rame, zinco, ottone, chioma di Berenice, la runa Hagalaz e l'ideogramma Pioggia.
    Per il Fuoco: Marte, rame, stagno, bronzo, triangolo estivo, la runa Kenaz e l'ideogramma Fuoco.


    L'Indicibile in prima linea sulla definizione degli ultimi simboli attirò l'attenzione di Candice, che guardò la testa biondo platino girarsi a cercarlo. Fu chiaro il perché dopo poco, comportando un sorriso sornione sul volto dell'uomo. Quell'Ufficio così misterioso tanto quanto i suoi frequentatori conteneva segreti che dovevano essere protetti e supervisionati, impedendo che divenissero di dominio pubblico. Naturale che la Porta ne avesse attratto qualcuno, comportando il normale svolgimento delle loro mansioni.

    Permesso accordato, Indicibile Walker.

    Lo scopo primario della spedizione, ora, richiedeva la massima attenzione. Se le combinazioni erano effettivamente giuste allora serviva solo un'azione da compiere. Tre donne reggevano i preziosi cimeli e a loro andarono le ultime frasi.

    Prego, signore. Premete i simboli indicati. Oppure lasciate che sia io a farlo per voi.

    Jonathan Candice sorrise, invitandole a muoversi verso la porta con il pensiero di richiedere indietro le bacchette se avessero tardato ancora. Così vicini, ormai, non serviva più indugiare.
     
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    Fato

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    Dalle vostre azioni

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    Il mistero ormai sembrava essere stato risolto: che gli Esperti fossero finalmente sul punto di svelare cosa si nascondeva dietro la Porta misteriosa?


    Claire E. Wilson, Amalia Harp, Mintaka Al Hayes: avete 24h di tempo per toccare i simboli con le bacchette nel modo che ritenete più opportuno.
    Allo scadere delle 24h, se nessuna di voi lo avrà fatto, sarà assunto autoconclusivamente che Candice abbia preso da voi le bacchette e abbia premuto i simboli elencati al posto vostro.
     
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    Frozen Wiz
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    [Segrete]


    Mi affido a te.

    Sfiorò la spalla di Queen con la mano libera, mentre la gemella impugnava ancora la Bacchetta della Tempesta. Una stretta delicata, un tocco quasi accennato. Quel che bastava per attirare l’attenzione di Jade, che nel frattempo si era estraniata da quel groviglio di ipotesi e teorie. Aveva vegliato sulla Signora dei Draghi in silenzio, non perdendola di vista nemmeno per un secondo. Era riconoscente, molto riconoscente dell’operato della studentessa della L.U.M.O.S., tanto giovane e già coinvolta in un’avventura così pericolosa. Nelle segrete dell’Accademia di Amestris si celava una magia che sfuggiva quasi all’umana comprensione. Solo una mente tanto geniale quanto sinistra poteva partorire un simile cimelio nei meandri di una tranquilla scuola di magia e stregoneria. Accompagnò quel gesto verso la Guardiana con un sorriso, segno che si fidava ciecamente di lei. Si aspettava che l’avesse difesa con incantesimi di protezione anche questa volta, nessuno sapeva quale fosse stata la reazione della Porta a quella combinazione di simboli e magia. Erano abbastanza certi che fosse il modo giusto, ma non si era mai troppo previdenti.

    Mentre noi siamo impegnate con la Porta, la squadra di Protezione provveda ad erigere solide difese intorno a noi.
    Siamo quasi certi che queste siano le combinazioni giuste, ma non sappiamo cosa si cela dietro la porta o se ci siano altre trappole.
    Non si è mai troppo prudenti!


    Soprattutto con una squadra di maghi bianchi ed Auror a disposizione, non potevano abbassare la guardia proprio alla fine. Respirava già aria di “lieto fine”, ma non avrebbe mostrato il fianco o tirato un sospiro di sollievo fino a quando la magia della Porta non si fosse estinta e scoperto i segreti del Preside Harmony. Lanciò un’occhiata d’intesa verso Mintaka ed Amalia. Nel suo anno come docente di CDCM aveva imparato a conoscere la figlia del Fuoco e rinomate erano le sue capacità magiche. Al suo fianco c’era la Harp, sorella del Velo ed amica di vecchia data. Una delle streghe più potenti del Regno Unito, a suo giudizio. Si sentiva decisamente più sicura in sua compagnia e si spostò leggermente verso destra per avvicinarsi al simbolo della Casa della Tempesta.
    Candice aveva donato il proprio benestare alle tre custodi delle bacchette di Amestris. Le iridi acquamarina si soffermarono di nuovo su quel tenebroso cielo, alla ricerca dei simboli che presto avrebbe dovuto sfiorare con la punta del catalizzatore. Strinse maggiormente la presa sul manico della bacchetta, intarsiato di preziose ametiste e realizzato con pregiato legno magico. In quel cielo ombroso, la Porta nera, spiccavano i simboli elencati da Candice. Sentì la mano umida, ne rafforzò la presa senza lasciar trasparire il nervosismo che provava dentro di sé. Si morse il labbro, preoccupata per ciò che si celava dietro la porta. Sperava di porre un punto a quell’epopea, e riportare speranza nei cuori dei maledetti.

    Vi seguo.

    Con un cenno del capo si coordinò con la Strega dei Ghiacci e la ragazza delle Fiamme. Investita del titolo di Regina della Tempesta, avrebbe avvicinato la punta dello scettro verso il consorte. Per prima cosa con la bacchetta provò a toccare il simbolo astronomico di Giove, Padre degli Dei e folgoratore dei Cieli. Ne avrebbe reclamato le attenzioni come sua sposa. In successione rame, zinco ed ottone. I primi due che si univano per forgiare le folgori del Dio dei Fulmini. Una lega così preziosa, dorata nei riflessi ed eterna. Un connubio perfetto, proprio come il Dio dei Cieli fece sua la severa Giunone. Le sembrava quasi di rivedere la sua bellezza nella chioma di Berenice, composta di stelle e luminosa nei cieli. Un asterismo che risplendeva nelle notti buie e con la punta della bacchetta rese onore alle singole stelle che lo componevano. Hagalaz, capace di conservare il proprio significato in ogni posizione e portatrice di cambiamenti in una unione non sempre facile. Che siano liete notizie o nefasti presagi quel legame tra Giove e Giunone mai si era dissolto, con la ferrea volontà di andare avanti nonostante tutto. Runa così unita alla Tempesta, da consacrare i propri incantesimi nel segno della pioggia. Pioggia, Tempesta e fulmini. Un caos che ritrovava il proprio ordine sempre. Proprio come la collera del Padre degli Dei o le lacrime iraconde versate dalla sua consorte. Una cornice che anellava quei simboli in un unico messaggio.
    Il simbolo astronomico di Giove, rame, zinco, ottone, l’asterismo della chioma di Berenice, la runa Hagalaz e l'ideogramma Pioggia.

    Riassunto: Claire invita Jade a proteggerla e fa lo stesso con i Guardiani e gli Auror presenti. Poi con la Bacchetta della Tempesta tocca i simboli nella seguente sequenza: Giove, Rame, Zinco, Ottone, Chioma di Berenice, Hagalaz e Ideogramma della Pioggia.

    Punti Abilità
    Saggezza 43
    Capacità Magiche 50
    Manualità 46
    Agilità 22 - Prontezza 22
    Intuito 22 - Affinità 35
    Carisma 40

    Prestanza Normale
    HP: 70

    Talenti
    CDCM I - II - III
    CDD I - II - III (Dorsorugoso Norvegese e Nero delle Ebridi)
    Erbologia Avanzata I
    Astronomia Avanzata I
    Magia Bianca I
    Incantesimi I
    Pozione Avanzate I - II
    Guarigione Avanzata I
    Medimagia Veterinaria

    Jade Queen
     
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    Salem - Contea dell'Essex

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    Un’occhiata all’Auror Morgan e poi il silenzio.
    Almeno nella sua testa. Ah, come lo desiderava. Lo bramava più di ogni altra cosa adesso che finalmente l’ospite di se stessa era andata via, pur lasciandole un poderoso e lungo strascico di rabbia.
    Rabbia per adesso silente, ma presente.
    Non badò a nessuno, tranne che al via di Candice.
    Basta ciarlare, filosofare, inveire gli uni sugli altri per i giochi meschini e viscidi di quella maledetta Porta Misteriosa.
    L’unica cosa che riusciva a trattenerlì in modo composto, oltre al suo controllo, era l’idea che finalmente tutto poteva finire.
    E sebbene finire era una parola troppo pesante, a tratti ingannevole perché la vita le aveva dato troppe volte la dimostrazione che non era mai davvero finita, una parola quindi da utilizzare con parsimonia; almeno in quel caso specifico indicava un traguardo, un pit-stop.

    Ricambiò l’accenno della Sorella del Velo. Con lei ne aveva passate tante e ricordava con calore quel tempo prima di Amestris, dove ad incorniciare i loro giorni era la terra di Salem. Trascinò poi lo sguardo su Mintaka , perdendosi un attimo nella profondità di pece delle sue iridi.
    Fiondò infine lo sguardo sul triangolo di pietra, mentre le dita della mano stringevano il prezioso catalizzatore, diverso in tutto e per tutto dal suo fedele Palissandro.
    Si chiese se il legno le sarebbe stato gentile o se invece no, ma sfiorare dei simboli, seppur importante o necessario come in quel caso, restava comunque diverso dall’esprimere un incantesimo.

    Iniziamo... - si disse.

    Il primo simbolo sul quale si poggiò la Bacchetta del Ghiaccio fu Nettuno, per poi fare lo stesso con il simbolo del Ferro, del Carbonio e dell’Acciaio.
    Fu la volta del Triangolo Invernale, il quale compiva un triangolo quasi perfettamente equilatero, nonché la regione celeste più brillante.
    Sentì il battito accelerare quando la punta del catalizzatore toccò la runa del Ghiaccio, Isa. La Strega Bianca la guardò per brevissimi istanti, mentre il pensiero che essa, ancora una volta, giocava un ruolo tremendamente importante per il Ghiaccio.

    [...]è visione molto luminosa.

    Quella frase danzò in punta di piedi sulle sue labbra, lasciandole nel momento esatto in cui la Bacchetta del Ghiaccio si posò con decisione e sicurezza sull’Ideogramma del Ghiaccio.

    Chiedo venia per il post di corsa, ma avendo avuto da lavorare tutto il giorno con questa tempistica non potevo fare meglio D:

    Amalia tocca con la Bacchetta del Ghiaccio:
    -Nettuno,
    -Ferro,
    -Carbonio,
    -Acciaio,
    -Triangolo Invernale,
    -Isa
    -Ideogramma Ghiaccio.

    64 Saggezza
    73 Capacità Magiche
    29 Manualità
    31 Agilità
    31 Prontezza
    25 Intuito
    24 (37) Affinità
    75 (64) Carisma

    70 HP

    Incantesimi I
    Incantesimi II
    Incantesimi III
    Illusionista Supremo
    Magia Bianca I
    Magia Bianca II
    Difesa Bianca
    Spezzaincantesimi
    9Esorcismo
    Arti Oscure I
    Arti Oscure II
    Mente su Corpo
    Legilimanzia
    Occlumanzia
    Obliviatore
    Aritmanzia I
    Storia della Magia I
    Studio delle Rune
    Ritualista Runico

    In Borsa:
    ➤ Polvere volante x2
    ➤ Boccetta d'acqua incantata
     
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    A quanto pare il vecchio preside è stato tanto geniale da nascondere il suo segreto... nelle cucine.

    Era l'unico commento a cui era riuscita a dare voce. Quel percorso confuso che aveva portato persino a raggiungere il risultato sperato contro le maledizioni, risultava alla sua mente come un oceano ovattato in cui ogni cosa era accaduta con una consapevolezza troppo lieve.
    Non ci sarebbero mai arrivati a quella soluzione se il Preside non avesse avuto con sé quella pozione. Non riusciva a immaginare cosa avrebbe potuto portarli lì, e mentre l'uomo si spiegava e raccontava, i pensieri di Mintaka si intorpidivano fastidiosamente in ciò che mal sopportava da una vita: il senso di impotenza.

    Oppure lui sapeva già qualcosa?

    Forse non era nelle sue corde comprendere il funzionamento della felix felicis, ma fissò a lungo l'uomo con più insistenza di quanto volesse, con la convinzione che vi fossero ben pochi punti confutabili di quella storia, e solo quanto sentì gli occhi di Amalia Harp su lei - mentre Kim si faceva avanti con la soluzione del rebus dalle circostanze inspiegabili - decise di ritornare a sé, facendosi memore di quanto successo anni prima.

    Kenaz a tutti gli esseri è noto
    Come fuoco chiaro e splendente
    Arde all'infinito
    Dove riposano i Nobili Signori


    Sin dall'inizio aveva indicato Kenaz come simbolo del Fuoco, ma era capovolta e questo risultava nuovamente incongruente.
    Eppure non avrebbe potuto essere altrimenti: quelle parole erano state il trampolino verso le prime ricerche, e le pergamene che avevano ritrovato avrebbero forse dovuto essere indizi che non avevano seguito.
    Torpore.
    Era l'unica sensazione a cui riusciva a dare adito, perché quella sete di risoluzione e conoscenza non era stata risolta, e quel percorso faticoso le era ancora difficile da comprendere.
    Quel che avevano affrontato anni prima era davvero collegato a ciò che stavano facendo? Era stato Gaius Harmony, secondo alcuni, a far arrivare i libri degli elementi, le tracce, i messaggi.
    Meri esecutori del destino, ecco cosa erano, pedine di un uomo dai poteri fin troppo misteriosi.

    Prego, signore. Premete i simboli indicati. Oppure lasciate che sia io a farlo per voi.

    Contaci.

    Si disse tra sé, rivolgendogli solo uno sguardo di diffidenza, prima di scostarlo su Amalia Harp e su Claire Wilson.
    Non avrebbe potuto provare orgoglio nell'eseguire ciò che stava per fare. La bacchetta del Fuoco non aveva reso alcun potere, e probabilmente serviva solo come una chiave.
    La sollevò, allora, senza più reverenza, toccando i simboli che erano stati indicati e già prima identificati dagli esperti.
    Marte, rame, stagno, bronzo, triangolo estivo, kenaz e l'ideogramma indicato da Kim, di cui a quel punto non sapeva neanche il significato.
    Probabilmente di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa oppure nulla, e il Biancospino nella sinistra si era incollato alla pelle tanto stringeva.
    Inserì poi la bacchetta nel foro, come aveva suggerito il ricordo manomesso, e fece un passo indietro posando gli occhi scuri su quelli delle due altre donne.
     
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    Ci puoi contare.

    Si voltò verso Claire restituendole un sorriso fiducioso, l'unico che avrebbe tributato a qualcuno in quel luogo maledetto e quasi rimpiangendo di aver dato la propria disponibilità. Non degnò Candice di uno sguardo, era evidente che la strategia suggerita dall'auror Morgan avrebbe incontrato il favore di Jade, invece di quanto era stato appena richiesto di fare alle portatrici delle bacchette. Fosse stata in Claire avrebbe tirato in faccia al ministeriale la bacchetta della Tempesta, ma era il fuoco a muoversi e ribollire dentro di lei, non il raziocinio. Al contrario la dragoniera aveva saggiamente scelto di procedere lei stessa e Jade alla fine dovette convenire tra sè e sè che quella bacchetta era meglio in mano alla Wilson che all'Indicibile.
    Fissava la porta perplessa, era rimasta muta per tutto quel tempo per un motivo, da quando il preside Everett Marshall Price aveva parlato. Le sue parole e quelle del divinante l'avevano stranamente inquietata ed aveva notato un certo disappunto anche in Claire. Nella sua testa tutto era ancora troppo confuso, non avrebbe mai agito in un frangente in cui non comprendeva regole, piano e strategia.
    Non concordava con l'apertura di quella che per lei si sarebbe rivelato un vaso di Pandora: se a proteggere la porta c'erano una serie di maledizioni che avevano messo letteralmente in ginocchio studenti e professori di Amestris, era scontato pensare che al di là di essa si celasse qualcosa di peggio. C'era una barriera tra loro e non-si-sa-cosa e a protezione di quella barriera già si era scatenato l'inferno. Cosa poteva essere peggio dell'inferno? La Queen non aveva risposta a quella domanda ma non esitò a parlare reiterando ancora le sue perplessità su quanto si stavano accingendo a fare.

    Sarebbe gradita la collaborazione di tutti. Non sappiamo cosa stiamo scatenando, ma è presumibile che qualcosa scateneremo. Qualcosa di peggiore delle stesse piaghe.

    La barriera eretta da Mintaka era stata provvidenziale, ma lei non era ancora abbastanza "esperta" e matura in quella branca della magia per poterne evocare un'altra. Guardò chi tra loro conosceva: i due auror, Morgan e Crane, il suo compagno di confraternita Mavis ed infine la Nott soffermandosi per un attimo in più con i suoi occhi scuri e penetranti sulla sua ex insegnante di Difesa.
    Era la strega più potente che conosceva in Magia Oscura, sperava che sarebbe intervenuta a sostenere chi era stato chiamato a interagire con la porta. Nel momento in cui Claire e le altre due streghe avrebbero iniziato a toccare i simboli sulla porta, la mano di Jade si sarebbe mossa altrettanto decisa ancora una volta a descrivere il movimento che accompagnava l'incantesimo di protezione, premurandosi di restare vicina a Claire, appena un passo dietro di lei ma abbastanza vicina da farle sentire la sua presenza ed il suo supporto.
    Jade non era certa che stavolta il protego sarebbe stato sufficiente.

    Protego totalum!

    Tuttavia scandì la formula, sperando che sarebbe stata efficace a proteggere entrambe anche in quel frangente, ma pronta a tutto.

    Riassunto: Jade scaglierà il Protego solo dopo che Claire inizierà ad attivare i simboli.
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    Quando anche gli ultimi simboli persero la luce che li contraddistingueva dagli altri, Ronnie non riuscì a nascondere un'espressione inconfondibilmente estasiata: dopo mesi interi passati a rincorrere il sottile filo di Arianna che collegava la porta alle sfortunate vittime di Halloween, finalmente avevano trovato l'uscita dal labirinto. I ragazzini che mai avrebbero meritato di essere esposti ad una maledizione di quel calibro potevano prendere un sospiro di sollievo, così come alcuni degli stessi esperti che accompagnavano il piccolo corteo di maghi e streghe. Tuttavia, la faccenda era tutt'altro che conclusa.

    Signore e signori... ho la soluzione.

    Le successive parole del Preside, fugarono ogni dubbio su quale potesse essere il procedimento "mancante" a cui alludeva l'insegnante di Divinazione, fornendo addirittura al gruppo un modo per poter fare breccia in quel pilastro tanto anormale. Che Everett Marshall Price fosse un mago di tutto rispetto ed un pozionista ancor più abile era risaputo, ma neppure lui sarebbe stato in grado di produrre in così poco tempo quelle risposte all'enigma paratosi di fronte agli esploratori delle Segrete senza l'aiuto della Felix.
    Letteralmente, un miracolo in bottiglia.

    Temo che dovrò nuovamente contare sul suo aiuto, Professoressa.

    Avendo preso coscienza dello stato attuale delle cose, il Ridgerton si riavvicinò alla donna che l'aveva tenuto al sicuro lungo il tragitto; supporre di poter fermare quel qualsiasi-cosa-fosse contro cui stavano andando con i trucchetti conosciuti a malapena da un vecchio pozionista scozzese era presuntuoso quanto stupido, dunque l'ometto avrebbe condiviso il rifugio con l'esperta di difesa. Se suddetta protezione non si fosse mai fatta vedere, allora avrebbe dovuto scappare di fianco a qualcun altro dei protettori presenti.

    Purtroppo sono alquanto inutile al momento, ma se vuole posso raccontarle della finale dell'84' del torneo di shinty di Contea.

    Sì, parlava principalmente per sfogare la propria ansia, e la Nott ne aveva già ampiamente avuto un assaggio durante tutto il loro tragitto d'andata.
    Negli ultimi attimi prima della pressione dei simboli, diede uno sguardo alla struttura nella sua interezza: costruire un pilastro del genere, all'interno di una zona simile, non era roba da poco. Il "qualcuno" che aveva avuto modo e capacità di compiere quell'opera, sapeva benissimo ciò che stava facendo, ed era ben conscio di poter avere il benestare del padrone di casa per il tutto. Cosa aveva fatto Harmony?
     
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    Quando l’ultimo anello di quella misteriosa catena fu spezzato, l’aria fu scossa da un’intensa energia, un flutto unico che si sparse tutt’intorno come un’onda solitaria in un lago, pizzicando i sensi dei presenti con un brivido lungo la schiena. Era accaduto qualcosa, ma nessuno sapeva cosa.
    Poi Thurisaz s’illuminò, in cima, e poi il Sole, la terra, il controllo e, dall’alto al basso, a ogni strato successivo che s’accendeva quello più indietro si spegneva. S’accesero tutti a cascata e a cascata si spensero. Poi una volta ancora e poi una terza. E più questo spettacolo sinistro si ripeteva, più il cinque d’oro che dominava il centro del triangolo guadagnava splendore. Alla quarta ondata, era brillante; alla quinta, accecante.
    L’ultima fila di simboli si spense per l’ultima volta e un clangore assordante echeggiò oltre la porta, nel segreto interno che nascondeva, come di una gigantesca serratura scattata vincendo ruggini secolari. A poco a poco, dal vertice più alto della porta sino al centro della base, una crepa perfetta si mostrò per la prima volta, spaccando in due metà perfette la V dorata e tutto il resto della superficie. La luce del simbolo affievolì, finché non sembrò solo opaco metallo, e le due metà del triangolo scattarono appena verso l’esterno con un cigolio greve e insistito, spezzato da intensi picchi senza ritmo.

    L’apertura nella roccia svelò un antro profondo che nessun abitante del castello aveva mai conosciuto sino ad allora. Era un gigantesco alveo completamente spoglio, una gola di roccia antica dalla quale per tutto l’anno un’eco intermittente si era spanta per metri e metri più in alto, generata come dal vuoto stesso che la abitava.
    Il suolo era ricoperto da enormi pietre rettangolari che s’incastravano irregolari e formavano un pavimento consunto vecchio di secoli, smussato quasi morbido agli angoli e scavato lì dove più insistenti erano stati i passi di chi lo aveva calcato. Colonne si stagliavano dal pavimento sino a perdersi nelle tenebre del soffitto, e scandivano le tre navate di quella mistica cattedrale sommersa. Luci fioche e tremolanti di torce segnavano i tre sentieri sino al presbiterio, accese chissà quando, nel vuoto più assoluto di un’opera così maestosa dimenticata da tempo immemore. Se pure fossero avanzati tutti i presenti, la cattedrale sarebbe stata ancora in gran parte vuota.
    Le pareti nude trasudavano umidità e l’odore di bruciato delle torce mitigava il fetore di muffito e stantio che si poteva respirare come nella più profonda delle segrete.

    In fondo alle navate, la luce si faceva più flebile, nascondendo il presbiterio con quel che restava dell’altare alla vista di chi non si fosse avventurato abbastanza vicino da poter quasi toccarlo, invece che scrutarlo da lontano. Sulla tavolata marmorea e alla sua base erano disposti degli scrigni in legno e metallo, grandi come cassapanche e sigillati: era tutto ciò che di estraneo alla storia di quel luogo si trovasse lì, come posizionato non troppo tempo prima e non certo superstite del tempo come il resto dell’architettura.
    Oltre il presbiterio, infine, un abside semicircolare inghiottito dall’ombra chiudeva il relitto di un luogo sacro sepolto da un castello nato dalle ceneri della speranza.

    Poi, d’un tratto, inaspettato, un barlume s’aprì in quelle tenebre. Non tremolava come i riflessi luminosi delle torce e non era caldo come il fuoco che sopra vi ardeva instancabile. Brillava di un argenteo vitreo, gelido, immobile come l’ineluttabile. Lento si espandeva e guadagnava sostanza e forma, emergendo da quella notte innaturale come un sopravvissuto dalle profondità di un lago. Si allargava in basso, un lungo mantello che sventolava all’arbitrio di un vento che non soffiava in quel mondo, si stringeva in vita, poi ancora due spalle, un cappuccio riverso e sparuti capelli sulla nuca fin non molto più in su. Splendeva di luce propria e, al tempo stesso, si lasciava attraversare dallo sguardo per mostrare cosa nascondeva davanti a sé, nello spazio ancora inesplorato. Ma, cosciente del compiersi di un miracolo, il fantasma lento si voltò verso il suo pubblico attonito: il naso aquilino svelò dapprima il suo profilo severo, il capo canuto e poi un ghigno di soddisfatta sorpresa e autentica meraviglia, gli occhi piccoli e autoritari che giudicavano coi canoni ambigui di chi non è più tra i vivi e né mai sarà tra i morti.

    Libero, infine.

    Gaius Henderson Harmony parlò per la prima volta, dopo cinque anni. Di lui non era rimasto che l’eco della vita che l’aveva abbandonato da un lustro, sepolto come il suo corpo ma finalmente liberato. Ma da quale dannazione?
    Lento si librò in aria, slegato dalla logica terrena, che ormai non degnava più nessuno dei suoi salvatori neppure d’uno sguardo. Impossibile da fermare, si prese l’oscurità in alto e svelò un minuscolo cerchio di soffitto: la sua aura lo illuminò per il tempo che ci mise ad attraversarla, prima di sparire nel castello dove mai prima di quel momento s’era avventurato.

    La cattedrale era stata aperta e l’enigmatico fondatore, ormai fantasma, era irraggiungibile, in chissà quale corridoio, quale stanza, quale torre, vagando di parete in parete in un regno che aveva eletto a sua prigione per l’eternità. E che, per i vivi che lo abitavano, avrebbe nascosto un segreto in più e chissà quanti altri ancora lontani dall’essere sfiorati, ancor prima che svelati.

    Chiuso



    Con questa Quest si conclude l’arco narrativo di “Amestris e l’Eco del Sottosuolo”.
    Noi gestori vi ringraziamo per l’assidua ed entusiasta partecipazione ad ogni singolo episodio, per l’impegno e per la fedeltà dimostrati dall’inizio alla fine.
    Siamo consapevoli che in alcuni frangenti avremmo potuto fare di meglio, essere più chiari e precisi e valorizzare il vostro gioco ancora di più: è stato un viaggio mastodontico, speriamo possiate perdonarci qualche inciampo!
    Amestris e l’Eco del Sottosuolo si è concluso, ma la sua eredità si propagherà negli anni a venire: da Settembre vi aspetta una nuova ed entusiasmante avventura alla scoperta dei segreti di Amestris.

    “Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta”

    Tornando alla conclusione della Quest: Gaius Harmony, ex Preside di Amestris, è un nuovo Fantasma di Amestris, ma come si evince dal narrato avvicinarlo o scovarlo fra gli antri del Castello è difficile, se non impossibile.
    In più, la sua cripta segreta sembra nascondere ulteriori segreti che sta a voi tentare di svelare, se ne avete voglia, o utilizzare come spunti di gioco per delle role.
    Da questa avventura, infatti, sono emerse alcune “faccende in sospeso” che gli Esperti possono provare ad analizzare nel corso di free role o riunioni autogestite, con la possibilità di rivolgersi al Tessitore se ritenuto necessario o di poter chiedere al Ministero di tornare nelle Segrete per affrontare ancora una volta la Porta e ciò che contiene.
    Di seguito, allora, i vari spunti di riflessione.

    CITAZIONE
    1) La Porta Triangolare è un Pilastro legato alla magia del Sole
    Essa è ciò che le consente di assorbire l’energia degli incantesimi che le si scagliano addosso [cm] e di rimanere ancora pericolosamente attiva: basta soltanto sfiorare uno dei suoi simboli per riattivarne le piaghe.
    E’ possibile spezzare questo legame della Porta con il sole, potendo agire su di essa per esorcizzare tutto il male che immagazzina? Se sì, in che modo?
    E perché le piaghe si sono espanse per tutto il castello, rispetto agli eventi di Halloween?

    2) La cripta misteriosa
    Qual è la sua storia, e che uso ne aveva previsto il vecchio preside? Cosa custodiva o pensava di custodire al suo interno? Gli scrigni rinvenuti celano qualcosa di importante [sono custoditi dal Ministero]?

    3) Gaius Harmony
    Perchè ha scelto di diventare un Fantasma? Qual è la sua esperienza di vita irrisolta? E perché non riusciva ad uscire dalla cripta prima che venisse aperta?

    4) Le maledizioni di Amestris
    E’ ormai noto che ogni Halloween conserva per gli studenti della Scuola qualcosa di oscuro da cui doversi guardare. Che tali maledizioni annuali fossero scatenate dall’oscura presenza della Porta Misteriosa nei sotterranei?

    Passiamo ora ai punti finali: oltre ai canonici PA e Pe che trovate di seguito, i vostri Pg ottengono punti Popolarità, Reputazione e dei Galeoni per il lavoro svolto, 200 per essere scesi nelle Segrete + ulteriori 100 se avete preso in carico almeno un PG piagato (PG che ancora devono concludere le role di guarigione possono chiederle agli elfi al loro termine). Segnalateci pure eventuali dimenticanze!

    Jonathan Candice : 1 Carisma + 1 CM + 5 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Atticus J. Crane: 1 Carisma + 1 Saggezza + 1 Intuito + 7 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Mavis Nox: 1 Saggezza + 1 Capacità Magica + 1 Intuito + 5 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Narcissa Harp: 1 Prontezza + 3 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Jade Queen: 1 Prontezza + 1 CM + 9 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Claire E. Wilson: 1 Carisma + 1 Capacità magica + 1 Intuito + 13 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Aiden Crane: 1 CM + 1 prontezza + 4 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Catherine Nott: 1 Carisma + 3 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Calgacus McDougall: 6 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Aeryx: 1 Carisma + 6 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Mintaka Al Hayes: 1 CM + 1 Prontezza + 1 Carisma + 2 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Andrew E. Laeddis: 6 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    A. James Morgan: 1 CM + 1 Prontezza + 9 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Augustus Baker: 1 CM + 1 Prontezza + 3 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Ethan Carter: 1 Saggezza + 2 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Ronnie Ridgerton: 1 Saggezza + 1 Carisma + 1 Intuito + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Phèdre Ronsard: 6 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Leonard Lennox: 1 Intuito + 1 Carisma + 2 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Amalia Harp: 1 Saggezza + 1 Carisma + 7 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Kim Walker: 1 Intuito + 1 Saggezza + 5 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    InésValérie : 3 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione
    Everett Marshall Price: 1 Saggezza + 1 Carisma + 2 pe + 2 Popolarità + 2 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione + 100 Galeoni cura piagato
    Anita Hamilton: 9 pe + 1 Popolarità + 1 Rep. Pubblica + 200 Galeoni partecipazione

    [Mikal 100 Galeoni
    Eloise 100 Galeoni]


    Edited by Il Tessitore - 4/8/2021, 15:52
     
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