Centri Virtvs vt Virtvs in Centrvm

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    Dalle vostre azioni

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    La punta della bacchetta di Claire si illuminò quando la sua proprietaria enunciò l'incantesimo Accendi Bacchetta, che l'avrebbe protetta fino a quando non fosse giunta nei pressi della zona buia delle segrete; a quel punto la protettrice a lei assegnata avrebbe garantito con le opportune difese l'incolumità della Signora dei Draghi.
    Indietro di qualche passo, una recluta HitWitch ignorava la singolare natura dell'accompagnatore, il quale nonostante le capacità della ragazza volle risolvere da sé il problema relativo alle voci rimbombanti nella sua testa. E per quel tratto di strada l'incantesimo sensorum utilizzato parve donare i frutti sperati: nulla turbava il vampiro, né l'eccessivo buio né sussurri e voci di disperazione. Soltanto una volta superato quell'ostacolo Anita Hamilton avrebbe notato un eccessivo distendimento dell'esperto che accompagnava, più lento e meno reattivo di prima a causa dell'incantesimo lanciato su se stesso e avrebbe in automatico capito come sistemare il problema con un semplice controincantesimo.



    Aeryx, il tuo incantesimo ti permette di superare il buio indenne, tuttavia ti si ritorce contro nell'istante in cui raggiungi le altre sezioni delle segrete, prive dell'ascendente negativo delle tenebre.
    Perdi 1 Agilità e 1 Prontezza e rimani sotto il suo effetto fino a quando un altro PG non ti lancerà contro lo specifico controincantesimo; La tua protettrice, Anita Hamilton, può accorgersi autoconclusivamente della situazione e guarirti autoconclusivamente.

    Per tutti: l'uso di Lumos è autoconclusivo al di fuori della sezione del Buio.
     
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    Frozen Wiz
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    Aveva recuperato giudizio e con esso serenità e consapevolezza, ma si trattava solo di una tregua all'interno di una guerra lontana dal concludersi e Andrew non s'era fatto illusioni. L'inaspettata e inconcepibile potenza del rituale celebrato da Mikal restava, a distanza di poche settimane, un mistero per certi versi più profondo ancora di quel che s'apprestava a svelare all'alba di quel giorno, metri sottoterra, circondato da più persone del necessario. Non le aveva concesso che un finto beneficio del dubbio, una sospensione temporanea del giudizio in attesa di un esito che gli era parso scontato sin dal momento in cui la donna gli aveva dato appuntamento senza via d'uscita. Ma l'immagine della sagoma voltata di spalle, eppure così familiare, era impressa nella memoria dell'uomo come un oggetto luminoso in un occhio troppo attento. Stonava con ogni sua concezione del come le cose del mondo reagissero le une alle altre, in una catena di cause ed effetti fin troppo meccanica e lineare, allo sguardo esperto di un aritmante navigato com'era lui. E stonava tanto più quanto più Andrew rilevava, giorno dopo giorno, di aver riacquistato buona parte dell'elasticità che pretendeva dalla sua mente, tanto l'aveva data per scontata sinché non gli era stata strappata assieme alla sua dignità e alle sue cariche. Aveva funzionato e non avrebbe dovuto, secondo i suoi calcoli. Era triste, quasi disturbante.

    Si rigirava lentamente la bacchetta tra i palmi, spingendola coi pollici e ricacciandola indietro con uno scatto delle altre dita, prima che cadesse lontana dalla sua presa. La fissava come una reliquia appena ritrovata e poi spostava lo sguardo un po' più su, senza interrompere quel movimento ipnotico e rilassante, all'affollata platea che s'era radunata nei sotterranei come in uno spiazzale prima di una gita.

    Siamo troppi.

    Riconosceva esperti, Auror, ex docenti e persino suoi ex studenti a loro volta esperti o Auror anch'essi, ormai, e ne contava sempre molti più di quanto sarebbe stato sicuro concedere. Aveva attraversato quei cunicoli, nel pieno delle proprie capacità, e ne era uscito avvelenato senza neppure comprendere in che modo. Molti studi erano stati condotti da allora, per la gran parte senza la sua consapevole collaborazione, ma era convinto che non potessero garantire la prudenza necessaria per uscire indenni da una sfida più grande di tutti loro.
    Lui, d'altro canto, aveva più di un conto aperto e non si sarebbe fatto smuovere dalle sue intenzioni neppure se fosse stato ancora nel pieno dei malanni causati dalla piaga. Da quelle segrete nascoste Andrew era uscito sconfitto due volte: la prima nelle sue capacità menomate, malato di un morbo sconosciuto, la seconda nell'orgoglio, ferito dal non aver mai intuito davvero nulla di ciò che si nascondeva a un palmo dalle sue percezioni, sotto la sua responsabilità.

    Baker.

    Lo approcciò con una sola parola, senza convenevoli. Teneva stretta la bacchetta nella mano destra, ora, con più sicurezza di quanta stesse per confessarne non appena l'Hit Wizard gli avrebbe rivolto la sua attenzione.

    Saprà che ho perso parte delle mie capacità.

    Ammise quasi a denti stretti, ma senza mai distogliere lo sguardo da quello di un uomo che sul campo aveva pagato pegno con una mano intera. Non attenuava il suo disagio ma lo rendeva più dissimile da un puerile senso di vergogna.

    Non è l'occasione ideale per affidare l'incolumità di nessuno a un dado.
    Pertanto mi riserverò di intervenire solo in estrema emergenza: sino ad allora, e spero non sia mai necessario, siamo nelle sue mani.


    Jonathan Candice aveva terminato il suo discorso da poco e Andrew lo squadrò da lontano col biasimo che si riserva a un ingenuo sul ciglio d'un precipizio col sorriso eccitato sulle labbra. Ne rispettava i titoli, ma sull'intera iniziativa non riusciva a sciogliere alcuna riserva e, per forza di cose, trascinava anche il Presidente nel personale novero delle note stonate. A Mavis Nox, ex studente di Amestris già sotto la sua presidenza, rivolse un cenno d'assenso e poco altro, certo che l'Hit Wizard avrebbe avuto scudi a sufficienza per tutti e tre.

    Concentrato e attento.
    Segua Baker e non potrà chiedere di più.


    Con l'ingresso dei cunicoli davanti, il tempo trascorso dalla notte di Halloween si contrasse fuori controllo e nell'urlo straziante e velocissimo che lo assordò, ancora una volta, collassò in un punto solo, cosicché quella mattina di Giugno non era che il punto di partenza della notte di Ottobre riavvolto su se stesso in un diabolico circolo incantato.
    Ma, questa volta, Andrew sapeva. Sarebbero giunte le tenebre e le voci, poi il sangue e il dolore, infine l'acqua che tutto lava via e maestoso si sarebbe parato davanti a loro quel triangolo perfetto inciso come un sarcofago. Stringeva la bacchetta come un appiglio a cui affidare la propria salvezza, sul punto di precipitare: la sollevò, di tanto in tanto, con la formula morta in gola, soffocata dal terrore di fallire nella maniera più disastrosa possibile, oltre ogni istinto, oltre ogni orgoglio.

    Venne il buio e i suoi echi, ma il terrore lo sfiorò appena. Era una presenza estranea e invadente, indesiderata e subdola, poteva quasi sentirla ronzargli attorno fastidiosa come una zanzara. Lo smuoveva nelle viscere ma la mente salda era tutto ciò che restava, nella più potente privazione dei sensi, un'eredità assai preziosa.

    Venne il sangue e la sua punizione, ma i protettori assolsero ai loro compiti, e tutto si fece simile a una macabra pioggia vermiglia, una minaccia scrosciante a non abbassare la guardia neppure per un istante.

    Venne l'acqua e la sua impetuosa benedizione, ma già si preparavano stuoli di bacchette sguainate a squarciare i flutti e liberare l'ingorgo al passaggio dell'esplorazione.

    Era pronto anche Andrew, il catalizzatore ben teso in avanti, ma la bocca serrata e le intenzioni frenate. Di tutte le possibilità, fin troppe si diramavano verso direzioni improponibili in cui la sua bacchetta rispondeva a comandi mai pensati realmente e potenzialmente distruttivi per chiunque intorno. La frustrazione galoppava, strinse i denti finché gli spigoli della mandibola non s'acuirono al punto da deformare la barba e il contorno del viso, e la mano smaniava di voglia e vibrava di timore al contempo. Fermo immobile in un eterno attimo di indecisione, come tra un gesto di bacchetta e la pronuncia scandita dell'incantesimo, non gli restò che affidarsi alla buona sorte e sperare di non dover far ripartire il tempo, nella mente e nelle intenzioni, per mettersi in gioco con la sua proverbiale cecità.
     
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    Auror - Hit Wizard
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    Histra caput mundi

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    [Aula di Pozioni]



    James, visto il rapporto turbolento con il suo quasi inesistente ritmo di sonno/veglia, in genere era una persona mattiniera. O meglio, per essere precisi, l'orario per lei significava poco o nulla. Ma pure per lei le sette del mattino erano un orario al limite dell'illegalità.
    Almeno non era lunedì, tanto per risparmiarsi la sfiga di default che quel giorno comportava.
    Tanto per evitare di iniziare male quella che si sarebbe prospettata come una lunga e faticosa giornata si era messa in un angolino, armata di tazza di caffè stracolma di quel liquido benedetto, accanto a Narcissa, limitandosi a tenere lo sguardo nella sua tazza senza pensare a nulla di particolare.
    Distrattamente ascoltò Candice ripetere quello che sarebbe stato il piano per quel giorno, che James nella sua testa riassunse più brevemente con "tirar fuori le bacchette, scudi alla mano e sopravvivere possibilmente tutti interi".
    Per quanto riguardava la parte dell'essere comodi, James era sempre comoda. Maglietta leggera, jeans comodi e le sue vans preferite, con i capelli, tornati di recente a uno dei suoi colori preferiti, legati in due strette trecce per tenerli fuori dalle scatole.
    Come non prestò troppa attenzione al ripasso generale di Candice, allo stesso modo non perse troppo tempo a rileggere i verbali. Ad una delle riunioni c'era stata e per le altre aveva già letto e straletto i resoconti. Se qualcuno aveva dubbi e ripensamenti su come agire quel giorno, o nuove teorie, beh, il genio era giusto un pochetto in ritardo, quindi tanto valeva che tenesse la bocca chiusa.

    Che Merlino, Morgana e company ce la mandino buona.

    Speriamo, ma io nel dubbio ho aggiornato il testamento - ribatté dando a Cissa una leggera gomitata.

    Svuotò la tazza per poi lasciarla sul tavolo prima di avvicinarsi alle sue due protette. Una l'aveva già conosciuta, l'altra non credeva di averla mai incontrata prima. Di entrambe non ricordava il nome, quindi poco importava.

    Cercate di starmi vicine, ci muoveremo svelte ma proverò a non correre troppo. L'idea è di arrivare il prima possibile alla porta senza guardare il panorama, io farò in modo che ci arriviamo tutte intere.

    [Catacombe Cunicoli delle segrete]



    James aveva estratto la bacchetta ben prima che Candice si degnasse di avvisarli. Erano arrivati al punto critico da dove la loro corsa contro le piaghe avrebbe avuto inizio.

    Protego Totalum - scandì chiaramente, evocando uno scudo dopo aver fatto un gesto con la mano libera alle sue due protette di tenersi vicino a lei.

    Alcuni metri più avanti ed ecco il buio raggiungerli, tagliandoli fuori dal resto della scuola. Pur sapendo bene che sarebbe accaduto e sapendo perfettamente cosa avrebbe provato e sentito, per un attimo esitò nell'avanzare lungo il sotterraneo [Carisma 42 Intuito 19]. Voci che non sentiva da molto tempo e altre che credeva non avrebbe mai più sentito la chiamarono, ma dopo un secondo di esitazione riuscì a scrollarsi quella sensazione di dosso quel tanto che bastava per muovere nuovamente il suo catalizzatore.

    Expecto Patronum!

    Quello era un incantesimo che aveva usato pochissime volte in vita sua e che fino a qualche giorno prima era stata convinta di non poter più evocare. Era certa che da sola sarebbe riuscita a superare il buio senza troppi problemi ma aveva altre due persone di cui era responsabile e non voleva correre rischi, ecco perché la settimana prima aveva perso un intero pomeriggio a studiare di nuovo quell'incantesimo.
    Tutti suoi ricordi più felici erano irrimediabilmente macchiati dal dolore e dalla perdita. O così credeva. Ogni momento pieno della gioia più pura che riuscisse a pensare era legato ai suoi fratelli, i suoi compagni d'arme, quelle persone che considerava veri e propri pezzi della sua anima. Loro c'erano stati ben prima di David ed erano rimasti molto tempo dopo, c'erano stati quando "James Morgan" era un nome che ancora non associava a se stessa ed erano stati al suo fianco mentre lei diventava quel nome. Due di quelli - due pezzi del suo cuore - se n'erano andati e ogni memoria non faceva che ricordarle quei due pezzi che le mancavano.
    Quelle due stesse voci che ora la stavano chiamando.
    Era convinta che non sarebbe stata in grado a togliere quella macchia di dolore dai suoi ricordi più felici, non quel tanto che bastava perché l'Incanto Patronus le riuscisse. Ma doveva essersi sottovalutata di parecchio perché per quanto il dolore fosse ancora immenso, la gioia provata assieme a loro restava immacolata e intoccabile.
    Ed ecco che, sulle onde di una cena passata a casa appena tornati da un tour in Medio Oriente, dalla punta della sua bacchetta emerse la tipica nebbiolina chiara del Patronus, che circondò loro tre tenendo lontano buio e inganni.
    Si affrettò ad attraversare quella sezione, preparandosi mentalmente a quella successiva. Per quanto meno impegnativa psicologicamente, la prossima sarebbe stata più impegnativa fisicamente.

    Principesse è ora di correre - avrebbe avvisato le altre due nonappena il buio avrebbe lasciato il posto alla pioggia di sangue. Protego Totalum!

    Nuovamente evocò uno scudo che avrebbe protetto loro tre, iniziando a correre per attraversare quella porzione quanto più in fretta possibile. Cercò di non correre troppo veloce, facendo attenzione che le altre due restassero sempre a pochi passi da lei, sotto alla protezione del suo scudo.
    Superata anche quella parte, James inspirò profondamente per prepararsi mentalmente a quella che sarebbe stata la prova più dura per lei.
    La dannata acqua.
    Perché doveva esserci sempre dell'acqua?
    Si affrettò ad avanzare ma l'acqua non arrivò, perché apparentemente quel tesoro della sua recluta preferita era arrivata prima, dividendo l'onda in due parti come un Mosè in gonnella.

    Pasticcino ti devo un enorme favore - pensò senza parlare per non distrarla, ripromettendosi di ripeterglielo ad alta voce una volta che l'incantesimo avesse ceduto.

    Senza perdere altro tempo si affrettò ad attraversare anche quell'ultima sezione delle segrete, intimando alle sue due belle signore di fare altrettanto prima che le cose iniziassero a peggiorare.

    Partis Temporum di Narcissa [1011/20 Post] (si ringrazia il preside per avermi fregato il posto)
    Si ringrazia la Mafia degli accenti (Phèdre e Inés) di essere quasi impossibili da taggare <3
    PA:
    45 Saggezza
    46 CM
    23 Manualità
    22 Agilità
    27 Prontezza
    19 Intuito
    15 Affinità
    42 Carisma
    Talenti:
    Incantesimi I-II
    Magia Bianca I-II
    Mente su Corpo
    Trasfigurazione I-II
    Difesa Bianca
    Aritmanzia I
     
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    Frozen Wiz
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    I suoi passi suonavano sordi e pesanti al cospetto del buio e del silenzio.
    Augustus Baker varcava i cunicoli delle Segrete con sguardo attento e bacchetta sguainata, tenendosi al centro dei suoi due protetti senza rivolgere loro troppe parole: l'importante era difenderli, d'altronde, che del resto a lui non importava granché.
    Fu per questo che alle parole del giovane Nox e di Andrew Laeddis, Augustus rispose con un vago cenno del capo, senza aggiungere altro. E forse era stato persino troppo espansivo: dall'alto delle sue abilità, il Capo Hit Wizard non credeva davvero di dover aspettare un consenso da parte loro, sebbene lo rincuorasse non dover mettere mano – l'unica che aveva – su qualche stronzata improvvisa da risolvere.
    Fu così che lasciata alle spalle l'aula di Pozioni e le risate stucchevoli di Candice, concentrò tutte le sue attenzioni sulla missione del giorno: arrivare fino alla Porta sani e salvi e uscirne ancora vivi.
    Non aveva mangiato nulla, non aveva rivolto alcuna parola ai presenti, nemmeno a quelli a lui più noti, con i pensieri già intrappolati fra le segrete prima di mettervi piede. Si era dunque estraniato, poggiando le spalle ad un muro e osservando il quadretto felice messo in piedi da Candice prima dello sfacelo.
    E adesso vagava a passo svelto fra le ombre, aspettandosi il peggio e sperando nel peggio, in qualche modo: era da un po' che non aveva occasione di divertirsi, dopotutto.

    Vedremo quanto ti divertirai quando ci sarà qualche altro morto a farti compagnia insieme a me.

    Protego Totalum.

    Non fu difficile ignorare le voci della donna del tormento, considerato che pochi istanti dopo un urlo afflitto e terribile lo avvolse dall'interno completamente e per secondi all'apparenza interminabili; ma aveva ancora tutti gli arti al loro posto – il che non era scontato -, così come tutti i suoi pensieri – o quasi –, oltre che la stessa percezione di ciò che lo circondava.
    Lanciò soltanto una rapida occhiata ai suoi protetti, constatando che anche loro stessero bene, chiedendosi implicitamente cosa sarebbe successo a Laeddis se fosse stato colpito dalle piaghe una seconda volta.

    Augustus, aiutami.
    Aiutami.
    Ti prego.


    La voce di Julie, una Julie assai diversa dal solito, lo travolse e lo sconvolse a tal punto da costringerlo a fermarsi dall'avanzare, impaurito e spaesato come poche volte.
    Deglutì, comprendendo subito dopo che quella voce non fosse vera, che non potesse esserlo e non perché Julie fosse morta: Julie, quella che ogni giorno tormentava i suoi pensieri e il suo cuore, non aveva più dolcezza nella voce, non da quando la sua scomparsa aveva macchiato di vuoto e senso di colpa l'animo di Augustus.

    Ci sei arrivato, Campione.

    Dietro di me.

    Un ordine, non una semplice richiesta.
    Nel mentre, anche la voce di Joey aveva iniziato ad unirsi al coro, e lui non aveva alcuna intenzione di ascoltarla.
    Joey era appena nato, fra le sue braccia. Ancora vivo.

    Expecto Patronum.

    Un comando che diede alla bacchetta con la voce, per allontanare le altre dalla sua mente.
    FCducQo
    Dalla punta del catalizzatore fuoriuscì veloce e leggiadra una falena danzante, capace di portare luce e allegria non soltanto nelle segrete.
    Grazie al suo aiuto, Augustus riuscì ad avanzare e con lui anche i suoi protetti, lasciandola libera soltanto quando percepì l'arrivo del rosso in lontananza.
    I suoi colleghi attivarono subito delle salde difese per proteggersi da esso, e allora Augustus ne avrebbe approfittato per risparmiare le energie, convinto che gliene sarebbe servita ogni singola goccia quel giorno.

    Corriamo!

    Invitò i due uomini a fare lo stesso, avanzando fino all'ultima sezione di Segrete di cui si era già occupata una sua recluta.
    Si avvicinò a lei a passo moderato, riprendendo fiato e lasciando per un solo istante i due protetti a loro stessi, incrociando silenziosamente lo sguardo di Catherine Nott.

    Complimenti, Harp.

    Concordo.
    Ottima esecuzione.


    Dopo di che avrebbe fatto ritorno da Nox e Laeddis, pronto a procedere ancora una volta verso l'ignoto, o per usare le parole di Mintaka, verso la Terra Promessa.

    Abbiamo la via spianata per la terra promessa.

    Ma temo non ci sarà alcun Dio ad attenderci.

    Con tre Protego Maxima all'attivo nella sezione del sangue, ho pensato che si potesse avanzare con abbastanza sicurezza.


    Edited by Augustus Baker - 8/6/2021, 23:39
     
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    Confederazione Internazionale dei Maghi

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    Erano poche le volte in cui aveva potuto varcare i confini dell’Accademia. In una di queste occasioni aveva potuto partecipare a una sfilata di moda di beneficienza. Ma quel giorno, le circostanze erano ben diverse, lungi dall’essere sicure e prevedibili come un evento ben organizzato da una studentessa e dal suo professore referente. No, quel giorno i maghi e le streghe si sarebbero uniti, agendo come un’unica forza, nella speranza di poter debellare una volta per tutte le maledizioni che affliggevano parte degli studenti e del personale di Amestris. Il loro obiettivo era quello di andare a fondo fino al nocciolo della questione, comprendendo dunque la natura oscura di tali piaghe che si erano abbattute come un flagello su delle anime innocenti.
    E tra i vari volontari partecipanti alla missione di salvataggio, si trovava anche Ethan Carter, il Direttore del Quinto Livello del Ministero della Magia, nonché Ministro Junior della Confederazione Internazionale dei Seggi Britannici. Tali titoli gli aveva conferito onore e gloria tra gli alti ranghi del Ministero Inglese, senza dubbio, ma non era certo quello il motivo per cui aveva scelto di partecipare a tale attività così pericolosa quanto rivelatrice. Il motivo per cui lui si trovava lì era, essenzialmente, mettersi al servizio della comunità, prestando le sue conoscenze come Esperto Incantatore per risolvere la questione insieme a tantissimi altri esperti in qualsivoglia branca della magia. E a quale scopo, tutto ciò? Era semplice da intuire, e tra l’altro era lo stesso motivo per cui lo stesso Candice si trovava lì per capitanare sulla combriccola di avventurieri improvvisati, sebbene con delle sfumature diverse. Ethan Carter non puntava a essere adulato dalla popolazione magica come il difensore degli oppressi, l’eroe di Drayrdd o il “pavido benefattore”. Tutt’altro. Ethan Carter voleva dimostrare alla comunità magica che il Ministero era pronto a piazzare le migliori risorse per arginare i mali causati da una simile minaccia. Che lui si fosse dimostrato degno del titolo che portava, o meno, questo solo il futuro avrebbe potuto dirlo. Ma la sua sola presenza, di già, bastava per attirare l’attenzione dei giornali magici, ne era sicuro. La fiducia nel Ministero non poteva vacillare, e in qualche modo si sentiva responsabile di mantenerla salda nei cuori della gente.
    Giunto all’Accademia di Magia, si godette il banchetto organizzato nell’Aula di Pozioni nei Sotterranei. Ebbe modo di riconoscere parecchi volti noti nella stanza, e non risparmiò loro un saluto con un mezzo inchino e uno dei suoi migliori sorrisi. Eppure la tensione era palpabile, l’aria era tesa come una corda di violino. Non sarebbe passato molto tempo prima che, terminati i convenevoli e ultimati i preparativi, Candice invitasse tutti quanti i presenti a seguirlo per avventurarsi nelle Segrete del castello e svelare l’ignoto.

    Non posso che essere d’accordo con lei, signorina. Proceda pure, noi le staremo dietro.

    Invitò la studentessa Harp a fare loro strada con le dovute precauzioni e protezioni magiche, mentre lui sarebbe rimasto alle sue spalle insieme al Mezzo-Gigante. Avrebbe dovuto riporre la sua intera fiducia in entrambi. Sebbene le motivazioni per cui tutti loro si trovavano lì potevano essere più o meno differenti, l’obiettivo era ormai ben chiaro a tutti loro.
    Per l’occasione, sapendo dove si sarebbe andato a cacciare, Ethan indossava una camicia bianca molto semplice e anonima, sopra la quale portava una giacca sportiva di un blu chiaro. Un paio di jeans comodi lo avrebbe facilitato nei movimenti e in eventuali corse contro il tempo, e non si era fatto molti dilemmi a indossare un paio di scarpe da ginnastica. Sarebbe stato spiacevole doversi letteralmente maledire per non aver scelto l’outfit appropriato per un’attività del genere. La sua fidata fondina per bacchetta, in pelle scura, elegante quanto pratica, era situata a livello della cinta. Estrasse dunque il suo catalizzatore, muovendo i primi passi verso l’inferno.

    [Cunicoli delle Segrete]


    Lì nella semi-oscurità, il gruppo di maghi procedeva a passo spedito, guidato dal valido Candice per non perdere il senso dell’orientamento. Ethan si muoveva rapido, stando quanto più vicino possibile a Narcissa e assicurandosi che anche il signor Calgacus fosse al passo. La sua stazza non gli permetteva di muoversi così agilmente come loro, motivo per cui avrebbe tenuto un occhio di riguardo per l’omone, e lo avrebbe aiutato senza dubbio alcuno in caso di difficoltà. Lo Scudo Magico evocato dalla Strega Custode ebbe ben presto gli effetti sperati, e l’urlo agghiacciante adesso sembrava soltanto un’eco lontana. Il trio procedette senza molti intoppi, e per quel che gli riguardava, cercò sempre di tenere la guardia alta e i sensi in allerta.

    [Il Buio]


    Dopo aver attraversato i Cunicoli, giunsero finalmente nelle Segrete. Quel posto era molto più umido per via delle tubature che gocciolavano periodicamente da chissà quale parte. Il tintinnio dell’acqua era regolare, e sembrò accompagnarli lungo tutto il viaggio di intermezzo verso la parte più oscura di quei luoghi infestati da chissà quale potente maledizione. Non ci volle molto prima di giungere alla prima area che i poveri studenti avevano dovuto affrontare senza neanche immaginare ciò che li avrebbe aspettati ancora più in là. Quello non era che l’inizio.
    Era come se una parete oscura si frapponesse tra loro e la destinazione. Era densa, così tanto che la luce evocata dalle bacchette sarebbe servita a ben poco. Era Magia Oscura, subdola quanto potente, e soltanto i Maghi e le Streghe Custodi avrebbero potuto guidarli in sicurezza attraverso quello scenario che metteva i brividi. Il Buio, ciò di cui tutti i bambini avevano paura, adesso sembrava far paura persino agli adulti più esperti. Prim’ancora che la signorina Harp, loro protettrice, agisse per portarli avanti in sicurezza, avvertì come una strana sensazione dentro di sé. La paura avrebbe potuto prendere il sopravvento, se non fosse stato per la sua integrità e il suo controllo. Era ben consapevole del fatto che si trattasse di Magia Oscura, e tenendo ben presente questo dettaglio in mente, sarebbe stato più semplice mantenere una certa lucidità senza sprofondare nel panico. Sentiva come una forza che avrebbe voluto trascinarlo in basso, verso l’abisso di oscurità che si stagliava dinnanzi i suoi occhi, ma avrebbe potuto opporre la giusta resistenza per evitare una sorte avversa.
    L’intervento della strega che li accompagnava, in ogni caso, semplificò di molto il tragitto. Guidati dalla luce chiara e cristallina del suo Patronus, il trio si accinse a raggiungere l’uscita di quel tunnel oscuro.

    [Il Sangue]


    Una pioggia di sangue, simile a pioggia acida, avrebbe potuto corrodere le loro vesti, e poi la pelle degli sfortunati avventurieri, se non avessero corso subito ai ripari. A volte la soluzione più semplice e intuitiva era anche quella più efficace, e mai come in quella situazione uno Scudo Magico ben piazzato avrebbe potuto evitare loro molti mali. Finché fosse rimasto lucido con la mente e i pensieri fossero concentrati unicamente sull’obiettivo di quella visita fuori porta, allora niente avrebbe potuto scalfirlo. Con l’ulteriore protezione offerta dalla signorina Harp, inoltre, il loro cammino sotto quella pioggia rossa si rivelò del tutto innocuo. Gli venivano i brividi solo a pensare cosa avessero potuto passare quei poveri studenti, quella lontana notte del trentuno ottobre.

    [L’Acqua]


    Finalmente, alla fine di quel lungo e faticoso percorso dell’orrore, i maghi giunsero all’ultima sala, lì dove si trovava la porta che avrebbero dovuto cercare di aprire. Sapere, o anche soltanto immaginare cosa potesse esservi dietro, era davvero difficile. Disponevano tutti di molti dati emersi dai verbali delle riunioni, ma si trattava solo di supposizioni basate su osservazioni e speculazioni. Non avevano idea di ciò a cui stavano andando incontro, ma speravano con tutto il cuore che dopo quel giorno, le maledizioni che tanto tormentavano i piagati cessassero d’improvviso.
    Il fiato pesante del Mezzo-Gigante era segno della sua scarsa resistenza alla corsa e all’attività fisica. Era goffo nei movimenti, si era stancato facilmente, e benché anche Ethan avesse il respiro pesante, riuscì comunque a reggersi in piedi e recuperare velocemente le energie. Poggiò dunque una mano sulla spalla dell’omone, osservando come persino la mano di un adulto potesse apparire minuscola in confronto alla stazza di un Mezzo-Gigante .

    Si prenda il suo tempo, ne verremo fuori.

    Diede giusto due pacche sulla spalla dell’uomo, cercando di incoraggiarlo.
    Non passò molto tempo prima che Narcissa, forte del suo potere magico, decidesse di scagliare un Partis Temporus contro la superficie dell’acqua per dividerla in due parti e creare una sorta di corridoio che li avrebbe portati dritti verso la porta.

    Non possiamo rimanere scoperti.

    Il gesto della ragazza, per quanto nobile, le avrebbe impedito di fare altro per molto tempo. Non sapevano cosa sarebbe uscito fuori da quella porta, né tanto meno cosa sarebbe successo nel mentre avrebbero cercato tutti di lavorare su di essa. Non potevano permettersi di esporsi alle insidie della Magia Oscura, lui e Calgacus avevano bisogno di Narcissa e delle sue protezioni. Si avvicinò dunque alla ragazza, sorridendole ancor prima di proferir parola.

    Ha fatto già tanto per noi, lasci che me ne occupi io. Sarebbe meglio risparmiare le sue energie per quello che ci attende.

    Sapeva che quello che stava per fare gli avrebbe tolto energie, ma ne valeva la pena affinché tutti potessero agire tranquillamente ed avessero lo spazio sufficiente per muoversi e indagare. Spazio. Era quello che serviva a tutti loro, e lo spazio non era altro che vuoto, soltanto colmo d’aria. L’intenzione era quella di far sparire ogni molecola d’acqua da quella stanza, così che la porta potesse essere raggiunta facilmente da chiunque. Far evanescere una simil quantità d’acqua, tuttavia, non sarebbe stato un gioco da ragazzi, neanche per un Demiurgo come lui. Conosceva bene le Arti Trasfigurative, eppure avrebbe dovuto far appello a una grande quantità d’energia per far scomparire quella mole di liquido.
    Non trattandosi di un essere vivente, in ogni caso, ma soltanto di una grande massa d’acqua, le cose erano più semplici del previsto. Ciò non toglieva che la quantità di materia da portare nel limbo era comunque significativa, e non sapeva per quanto tempo il suo Incantesimo di Svanimento avrebbe avuto effetto. Aveva ragione di credere, tuttavia, che i benefici tratti da una tale azione superassero di gran lunga i punti negativi legato alla fatica e alla stanchezza che avrebbe avvertito. Tanto valeva mantenere in forze Narcissa, quando invece lui avrebbe dovuto contare solo sulla sua testa e il ragionamento per venire a capo dell’enigma che si celava dietro la porta.
    Immaginò dunque che quell’immensa e uniforme massa d’acqua sparisse del tutto, prosciugando di fatto tutta la stanza per lasciare il via libera a chiunque avesse voluto provare a indagare. Un movimento rigido del braccio, da destra verso sinistra, accompagnò la formula ben nota pronuncia non verbalmente.

    Evanesco.

    Mano a mano che la bacchetta faceva la sua corsa, l’acqua sparì sotto i loro occhi, svanendo nel limbo. Una volta terminata l’esecuzione, Ethan si avvicinò al muro per poggiare la schiena contro di esso, riprendendo fiato dopo aver speso parecchia energia. Dal risultato ottenuto, però, ne era valsa la pena, e adesso non gli restava altro che scandagliare il labirinto dell’ignoto.
    Ethan esegue autoconclusivamente (Demiurgo) l’Incantesimo di Svanimento per far sparire l’acqua, così che Narcissa sia di nuovo libera di fare azioni. A partire dal prossimo post, l'acqua sarà assente per 30 post di chiunque.

    HP: 70-8 = 62

    Punti Abilità:
    Saggezza: 45
    Capacità Magiche: 48
    Manualità: 30
    Agilità: 20
    Prontezza: 20
    Intuito: 27
    Affinità: 15
    Carisma: 55
    Prestanza: Normale

    Talenti:
    Incantesimi I, Incantesimi II
    Trasfigurazione I, Trasfigurazione II, Demiurgo
    Social Climbing I, Social Climbing II
    Mente su Corpo, Occlumanzia
    Storia della Magia I

    E già che ci sono spammo il nostro santino personalizzato per la quest, che non si sa mai :)

    194975642-144900534359375-733751030356894268-n

     
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    Frozen Wiz
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    [Aula di Pozioni]


    Ma certo Atty , sono sicuro che ne farà buon uso stavolta!

    Superata con non pochi sforzi l'ilarità che provocava nell'ometto l'utilizzo della parola in sé, che gli faceva spuntare nel cervello l'immagine della "Sit-Ale, birra seduta per persone sedute", quello s'era raccomandato con la loro anziana vicina di non toccare, smuovere, buttare, o provare ad utilizzare in maniere creative il piccolo cilindro legnoso a cui il coinquilino pareva essere tanto affezionato. L'ultima volta la Tallister aveva potuto godere di una personalissima lezione riguardante i cifrari utilizzati nella Grecia antica, e magari c'avrebbe pensato due volte prima di provare nuovamente a lasciare lo scitala nella pattumiera.

    Ti ringrazio sinceramente della premura dimostrata nella stesura del tutto, ed anche se non sono troppo sicuro di quali sarebbero le istruzioni post-mortem che lascerei in caso di dipartita, sono convinto che le tue siano state chiarissime.
    Cerchiamo soltanto di non doverle far leggere a nessuno, ok?


    Allargo un piccolo sorriso preoccupato verso l'interlocutore, aggiungendo una leggerissima pacca sulla spalla.
    Il simpatico leader di quella spedizione aveva lasciato che tutti i presenti potessero essere messi al corrente dell'accaduto in ogni Riunione tenutasi, ed il fatto che un castello come Amestris avesse ancora delle zone potenzialmente inesplorate, così come le varie implicazioni tra Gaius e le tre bacchette, lo colpirono non poco. Notare come anche in luoghi definibili sicuri si potevano trovare pericoli del genere era stata già una bella botta per sé, ma il poter addirittura pensare che forse vecchi responsabili della struttura fossero ben a conoscenza della cosa... un uomo poteva scendere a tali bassezze per il proprio tornaconto?
    A riesumarlo dal suo astrattissimo viaggio, fu di nuovo il Crane.

    Oh me lo auguro, Atty! Io non ho ovviamente dubbi sulla Sign... sulla mia protettrice, così come sono più che sicuro delle capacità della bella giovincella con cui ti hanno accoppiato. Attento a non far ingelosire nessuno.

    Avrebbe accompagnato con un occhiolino l'ultima frase, pronunciandola a voce più bassa per evitare di poter mettere a disagio la povera ragazza. Chissà Mikal come l'avrebbe presa.

    [Cunicoli delle Segrete]


    Non possiamo proprio lasciarci alle spalle quell'increscioso incidente linguistico, Professoressa Nott?

    Notando la punta di ironia che aveva colorato le primissime parole rivoltegli dalla donna, lo scozzese non s'era fatto scappare certo l'occasione per poter improvvisare una breve conversazione, mentre si teneva accanto alla sua protettrice.

    Se fosse disposta a perdonarmi, potrei addirittura pensare di rivelarle l'antica ricetta dell'Uovo in Camidgerton.

    [Buio]


    Non pensava sarebbe stato in grado di ricordare ancora la sua voce.
    Sentire l'urlo dell'unica donna che fosse mai stata in grado di conquistare il cuore del figuro di Kingussie, lo sconvolse decisamente più di quanto avrebbe voluto o sperato. Gridava, soffriva, chiamava il nome dell'uomo che era stata costretta ad abbandonare quando entrambi pensavano di non aver bisogno di null'altro che loro stessi per poter continuare ad affrontare il mondo.
    La sua accompagnatrice circondò entrambi con il proprio spirito etereo, scacciando l'oscurità giusto in tempo per notare una lacrima rigare la guancia destra dell'anziano pozionista.

    ... grazie.

    [Sangue]


    Oh una volta sarei stato molto più rapido, professoressa. Il problema, deve sapere, sta nell'attenta alimentazione che un giocatore semi-amatoriale di shinty è costretto a seguire per mantenere al contempo la propria linea e... auff...

    Parlare a ripetizione e correre era decisamente più faticoso di quanto ricordasse. Quand'era stata l'ultima volta che aveva fatto entrambe le cose in contemporanea?

    Facciamo che glielo racconto dopo, mi scusi.

    [Acqua]


    ... Ed è per questo che non si chiede mai ad un Ridgerton dove sia finito il proprio Budino alle Ortiche. Storia alquanto bizzarra, ma che nasconde una morale profonda ed intricata da cogliere, non trova? Oh. Grazie Signorina!

    Un piccolo cenno di ringraziamento, in risposta agli sforzi della ragazza che aveva letteralmente aperto in due l'ammasso acqueo.
    Preso com'era dalla discussione, neppure s'era accorto d'essere arrivato all'ultimo vero step che li separava dalla porta: mentre attraversavano quell'ultimo ostacolo assieme, l'apparato uditivo di Catherine Nott aveva probabilmente già iniziato a rimpiangere il momento in cui la bionda aveva concesso un minimo di confidenza al suo assistito.
    Dal canto suo, Ronnie stava tentando di mostrarsi come la più amichevole versione di sé nei confronti della guardiana che l'aveva scortato fin lì, salvandolo dalla terribile visione che la piaga del Buio gli aveva rifilato.

    Davvero, grazie. Aver potuto godere della protezione di una maga tanto capace, è stato un piacere.

    Saggezza:38
    Capacità Magiche:35
    Manualità:40
    Riflessi:Agilità: 15 - Prontezza: 20
    Sensibilità:Intuito: 11 - Affinità: 15
    Carisma:35
    Prestanza: robusto

    Pozioni Avanzate I
    Pozioni Avanzate II
    Astronomia Avanzata I

    In borsa:
    ➤ Bacchetta Magica: Questa bacchetta è stata fabbricata col legno di pero. E’ rigida ed è lunga 12 pollici. Al suo interno contiene come anima un Crine di Unicorno.
    ➤ Una scatolina, contenente una collezione di tappi per pozioni.
     
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    Indisegnabile
    Phèdre aveva già bevuto un caffè e aveva soffocato il terzo sbadiglio di seguito. Era abituata a svegliarsi presto ma non così presto, soprattutto pensando a quanto poco fosse riuscita a riposare la notte precedente. Verso le quattro, giudicando che non sarebbe riuscita affatto ad addormentarsi per la trepidazione, aveva deciso che tanto valeva alzarsi dal letto e tentare di fare qualcosa di utile, motivo per cui aveva passato qualche ora a sfogliare il libro del Principe Mezzosangue per distrarsi e a fare i preparativi per la spedizione dell’indomani. Aveva scoperto che rileggere fino allo sfinimento gli appunti scritti ai margini la aiutava a calmarsi e la cullava in un ritmo rassicurante e monotono fatto di liste di ingredienti, procedimenti che conosceva già a memoria e sbavature d’inchiostro. Phèdre ricordava i manuali dei monaci in gotica e trovava una strana affinità con la calligrafia del Principe che a tratti era persino indecifrabile, ma non per lei che si era ritrovata a sfogliarne le pagine con meticolosità per analizzarne ogni dettaglio.
    Quando leggere le era venuto a noia, aveva deciso di far visita alla sede della confraternita di Paracelso per saccheggiarne il fondo cassa. Aveva intenzione di portare con sé alcune delle pozioni già pronte che, in caso fossero servite, sarebbe stata sua cura rimpiazzare una volta tornata, se fosse tornata.
    Poi aveva preparato la borsa riempiendola di tutto ciò che le sarebbe potuto essere utile: la fiala della Corroborante Incendiaria, un’essenza di Dittamo e un bezoar. Riteneva di essere sufficientemente coperta da possibili situazioni sgradevoli.

    Auror Morgan.

    Salutò, mimando una riverenza e sorridendo alla donna che le avrebbe fatto da partner e da scudo lungo le segrete. Avevano avuto modo di conoscersi all’evento di beneficienza organizzato da Paracelso parecchi mesi prima, occasione in cui Phèdre era rimasta impressionata dalla donna tatuata. Aveva sperato di poterla incontrare di nuovo e per qualche ragione il caso aveva voluto che fosse oggi.

    Salve.

    Rivolse poi un saluto formale alla giovane che le avrebbe accompagnate, una ragazza che non poteva essere molto più vecchia di lei. In quelle circostanze però era un terzo incomodo tra lei e James e questo bastava a renderla poco simpatica, per quanto, in realtà, non potesse fare a meno di trovare gradevole il suo aspetto esteriore. Il magnetismo di James era differente, però, e Phèdre ne era consapevole. Vedeva in James una figura di autorità e non era la prima volta che si trovava a gravitare attorno a qualcuno che percepiva come tale per guadagnarne l’affermazione.

    Perfetto, grazie.


    [Cunicoli delle segrete]



    Phèdre procedeva con attenzione alle spalle dell’auror, tenendo comunque la bacchetta pronta in caso fosse stato necessario darle man forte. Si guardava attorno con curiosità e più che provare paura provava reale, palpabilissimo, eccitamento. Se non avesse temuto la reazione di James e avesse potuto dar sfogo alla propria personalità senza alcun freno avrebbe potuto persino andare avanti a balzelli, esaltata di poter finalmente far visita alle segrete di cui aveva sentito tanto parlare. Sarebbe parsa stupida e sconsiderata agli occhi altrui e tanto bastò per trattenerla, per far sì che il fervore restasse in qualche modo sotto controllo.
    Naturalmente il suo entusiasmo venne meno presto. Se l’urlo in sé non l’aveva sconvolta più di tanto, le voci lo fecero. Un groviglio di sussurri indistinti chiamava il suo nome e ora c’era sua madre, ora Petersen, ora Derek. C’erano Mintaka e Andrea e gli altri ragazzi di Paracelso, e tra loro c’era Clarice, nota dissonante che non aveva ragione né capacità di armonizzarsi alle altre. Phèdre tentennò, eppure quel piccolo richiamo al passato si rivelò sufficiente per mostrarle la via, trascinarla fuori dall’illusione cui, appena prima, aveva rischiato di lasciarsi andare tanto facilmente. Seguì Morgan oltre l’ostacolo e lei, come un Messia, la trasse fuori dal buio, anche se forse non avrebbe dovuto sentirsi così vuota una volta abbandonate le tenebre, non avrebbe dovuto sentire la tentazione di voltarsi e tornare a controllare se i proprietari delle voci fossero lì sul serio.
    Uno scatto e Phèdre si ritrovò invece a correre avanti seguendo alla lettera le indicazioni della donna. Il suo scudo la proteggeva egregiamente dalla pioggia di sangue e la vista delle gocce che rimbalzavano sulla cupola le restituì un po’ dell’adrenalina perduta. Finalmente erano giunte a destinazione.

    A. James Morgan
    InésValérie ho tenuto conto del tuo status di mezza-veela in narrato ma siccome abbiamo lo stesso livello di carisma l'ho fatto soltanto velatamente.


    In Inventario (di cui alcuni "presi in prestito senza chiedere" dal Fondo Cassa di Paracelso):

    ➤ Pozione Corroborante Incendiaria (1 fiala)
    ➤ Essenza di Dittamo - Presa dal Fondo Cassa di Paracelso. Restituisce la metà degli HP persi.
    ➤ Bezoar - Preso dal Fondo Cassa di Paracelso. Pietra che si trova nella pancia delle capre, è un antidoto alla gran parte dei veleni.

    Inoltre, lettura ON di
    CITAZIONE
    ➤ Advanced Potion-Making, Libatius Borage con gli appunti del Principe Mezzosangue: Il libro, apparentemente una semplice copia di un tomo scolastico, nasconde in realtà preziosi e utili appunti di un tale Principe Mezzosangue. Non è confermato ancora oggi che si tratti del famoso Severus Piton, anche se gli appunti che contiene propendono a questa ipotesi, essendo molto precisi. Il libro ha un immenso valore in quanto, oltre essere un pezzo da collezione in quanto vi sono in circolazione solamente due ristampe disponibili, contiene informazioni e conoscenze inestimabili. Il lettore potrà infatti godere del genio che era Piton o chi per lui, imparando segreti suggerimenti sulle ricette di Pozioni. Il tomo contiene anche una breve glossario generico sugli incantesimi.
    Previa lettura On Game del libro (ogni volta che si ha intenzione di usare il potenziamento), si avrà un bonus di +4 Manualità nella creazione di pozioni o +2 CM e + 2 Riflessi (Agilità o Prontezza a discrezione del PG) nel lancio di qualsiasi incantesimo.
    Il potenziamento dura un lancio o una pozione soltanto, per poter ricorrere nuovamente al bonus sarà necessario leggere nuovamente le pagine. Il libro non potrà essere usato per per più di 3 lanci nella stessa role. Ad ogni modo, l'effetto finale in merito alla pozione o alla riuscita degli incantesimi (fanno fede i Talenti e i PA posseduti) sarà a discrezione del Tessitore

    Punti Abilità:
    Saggezza: 38
    Capacità Magiche:37
    Manualità: 41
    Riflessi: Agilità: 16 - Prontezza: 15
    Sensibilità: Intuito: 15 - Affinità: 22
    Carisma: 30
    Prestanza: normale

    Talenti:
    Erbologia Avanzata I
    Pozioni Avanzate I
    Astronomia Avanzata I
    Pozioni Avanzate II
    Cura delle Creature Magiche I
    Erbologia Avanzata II
     
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    [Aula di Pozioni]




    Fa attenzione, oggi Giove è retrogrado.

    Che per James probabilmente significava tutto e niente, mentre per lui faceva le veci di un sincero interesse nei confronti delle Sorti dell’amica e del resto dei paladini lì presenti.

    Vorrei poterti dire che la prossima volta ci rivedremo in circostanze migliori, ma da quel che Vedo non sarà così.

    Continuò Leonard, con quella voce dai toni sognanti e quasi irreali, da cui l’unica cosa che traspariva era il Velo di un Futuro ai più impalpabile e incomprensibile.

    Non prendi nulla?

    Non che lui si fosse servito granché da mangiare, troppo impegnato a smarrire lo sguardo verso l’Ignoto - o le ombre indefinite dei Sotterranei, a seconda dei punti di Vista - per darci particolare peso. Di fatti, la forchetta era rimasta sospesa per chissà quanti tempo al di sopra del piatto, pressocché intonso e oramai dimenticato.
    Solo più tardi si concesse il lusso di un ghiotto boccone, proprio quando il neo-Preside della Lega di Difesa aveva deciso di prendere parola.

    Sh-scertho…

    Rispose tra sé e sé, masticando e buttando giù a forza qualcosa che, a quel punto, sarebbe stato meglio non lasciasse mai il piatto. Si affrettò dunque a posare la portata in favore dei fogli tesi dall’uomo, trovando a chiedersi se mai sarebbe riuscito a tenere a mente tutte quelle informazioni fino al momento opportuno. Giusto la familiare voce di qualche runa e ideogramma gli diede la speranza che magari, in fin dei conti, sarebbe riuscito a non rendersi del tutto inutile.
    Prima di avventurarsi per le Segrete Leonard si concesse all’ennesimo sguardo di rapimento, su quelle tanto decantate bacchette di cui ora Candice faceva bella mostra come niente fosse. Ne conosceva il passato e i segreti dai ricordi di Harmony, eppure ancora non riusciva a fare a meno di chiedersi quali altri misteri potessero serbare nei loro cuori fatti di legno e antica magia. E quando si rese conto che quei pensieri gli avevano rubato fin troppo tempo era già troppo tardi, costringendolo a un rapido scatto per raggiungere la coda degli esperti e del resto dei colleghi.

    [Cunicoli delle Segrete]



    よろしくお願いします.*

    Frase di rito. Indecifrabile per l’eminente profilo della Harp, ma ai suoi occhi comunque indispensabile al pari della breve reverenza che vi aveva fatto seguito.
    Quando rialzò la testa era già tempo di incamminarsi, spinto a seguire un ritmo che non era certo lui a imporre. D’altro canto davvero poche erano le occasioni in cui si poteva permettere di farlo, e quella non vi rientrava di certo.
    Mise da parte il fatto che la sua labile memoria tuttora riconoscesse a stento o per nulla gli ex-studenti, ché a mala pena era riuscito a distinguere il volto di Claire e pochi altri prima di rivolgergli un cenno educato. Non restava altro che prepararsi al peggio e affidarsi al proprio difensore, mentre a bacchetta levata faceva la pallida imitazione di un mago in guardia.

    Lumos.

    Si sarebbe lasciato guidare, semplicemente. Fedele a una Fato che era certo non li avrebbe traditi proprio ora che si avvicinavano al traguardo e, anche fosse stato, neanche la più piccola parte di lui si sarebbe sognata contraddirne il Disegno.

    よろしくお願いします.

    Ripeté una seconda volta, già dimentico di aver offerto sé stesso alla Harp appena pochi minuti prima. Ma, in fondo, non era soltanto a lei che affidava il proprio Destino. E laddove il suo cuore si involava verso Madama Sorte, la sua mente venne raggiunta dal primo, agghiacciante urlo, promessa sinistra di ciò che li avrebbe attesi di lì in avanti.

    *yoroshiku onegaishimasu= mi affido a te

    Oltre al contenuto della borsa, Leonard porta con sé:
    - Pietra semipreziosa (giada)
    - Tavole aritmantiche con rilegatura in piombo e stagno

    Leonard si limita a seguire come un furetto trasognato (?) la Somma Amalia Harp durante tutto il traggitto, fino alla Fatidica destinazione.
     
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    Aula di Pozioni



    LhfBYzV
    Una crocchia a media altezza completava il vestiario pratico che vestiva di blu notte la Professoressa di Incantesimi. Anche senza l’avviso ministeriale la strega bianca avrebbe optato per indumenti del genere, ché ogni altra cosa sarebbe stata ridicola anche solo pensarla. Entrò nell’Aula di Pozioni, già riempita da altri Esperti che avrebbero preso parte alla missione esplorativa nelle Segrete dell'Accademia. Accennò un saluto a Claire e poco dopo gli occhi vitrei non poterono fare a meno di salire sulla figura di Andrew, unico tra tutti in quella stanza che probabilmente sentiva il peso invisibile di quel beffardo deja-vu. Attraverso le riunioni, gli studi e i verbali ministeriali, nonché con l’ultimo resoconto di Candice, tutti lì dentro sapevano cosa li avrebbe aspettati durante il tragitto. Loro due però lo avevano anche vissuto spogli di qualsivoglia avviso. E il conto fu caro. Ancora fin troppo vivide erano le immagini e le sensazioni della notte del 31 ottobre. E lo erano in un modo prepotente. I 22 di Amestris”, l’attrattiva della scuola, i fenomeni da circo, i piagati avevano ricevuto un miglioramento grazie all’uso delle Bacchette speciali da parte del Ministero. Ma ogni tentativo si rivelò essere nient’altro che la minuscola parte di una guarigione totale. Dimostrazione del fatto che le bacchette delle Case non potevano funzionare in mano a chiunque, ma solo ai legittimi custodi. Certo, la versione originale di Amalia aveva trovato un po’ di respiro nella convivenza forzata con l’altra se stessa decisamente e totalmente opposta. Era come se avesse ricevuto più forza, tanto che durante il giorno riusciva ad emergere due o tre volte rispetto al nulla totale di prima. Una di quelle volte stava accadendo proprio in quel momento, dove l’Amalia originale predominava sull’altra. Consapevole che sarebbe durata poco, la Professoressa di Incantesimi non badò affatto al buffet, che lo stomaco era già sazio di interrogativi, preoccupazione, rabbia e premura di arrivare a lei. La Porta Misteriosa.

    Troppi.

    Rispose mentalemente a Jonathan Candice, annuendo di poco con il capo. Il suo sguardo rimase ancora sul mago o meglio, su ciò che tirò fuori. Eccole le tre Bacchette delle Case, in grado di emanare potenza e sacralità. Uniche. Una parte di lei era estremamente convinta che li avrebbero potuti aiutare con la porta. L’istinto e l’intuizione di interpellare il Cappello Parlante aveva permesso di scoprire molte cose, prime fra tutti della loro esistenza. Doveva esserci per forza un collegamento.

    Cunicoli delle Segrete



    Così ebbe inizio. Al primo passo che fece aveva individuato Leonard, affiacandolo. Lennox- Pronunciò il suo nome, ma non era il preludio di una frase, né di una domanda. Era semplicemente un richiamo ad andare e che lei era lì, pronta a fare il suo dovere. Si trovò ad alzare un sopracciglio quando sentì il commento troppo eccitato di Candice.
    I passi successivi che seguirono furono tutti un susseguirsi di ricordi di una strada già fatta. E in verità era esattamente così, ma la differenza rispetto ad allora risiedeva nella consapevolezza di conoscere cosa sarebbe successo da lì a breve lungo quel tragitto.

    Protego Totalum.

    Il Palissandro aveva generato la difesa avanzata, la quale consentì a lei e a Leonard di procedere senza problemi. Non si sorprese come la prima volta dell’oscurità che via via stava avanzando e che presto li avrebbe avvolti. Non si sarebbe dovuta stupire neanche dell’arrivo dell’urlo, ma quando questi arrivò, agghiacciante e straziante, non fece che penetrarle le osse ancora una volta e rendere ancora più vivo e reale la disgraziata traversata che erano stati costretti a fare la notte del 31 ottobre.

    Buio



    Calò il buio e ancora una volta le sue orecchie e la sua anima furono obbligate a sentire i lamenti e le grida che nutrivano quell’oscurità. Il terrore che generavano la toccò appena perché dentro di sé aveva la forza e il controllo per distinguere l’illusione dalla realtà.

    Expecto Patronum.
    Leonard ascolta me e seguila.


    L’ultima parola fu accompagnata da un’indicazione appena accennata. La medusa Irukandji prese forma, brillando di bianco e argento nelle tenebre delle Segrete del castello, le quali non ebbero il tempo di incatenarli.

    Sangue



    Protego Totalum.

    Dato che i suoi carpirono le cupole traslucide di altre difese in atto, optò per lo Scudo Avanzato, il quale avrebbe sia consentito a lei e al collega di Divinazione di attraversare indenni la pioggia di sangue; e sia a lei di non disperdere le forze per un dopo ancora con il punto interrogativo.

    Acqua



    Al suo arrivo in quella porzione di segrete aveva visto l’onda divisa in due, a formare due pareti d’acqua ai lati del corridoio. Scorse la figura della figlia con le braccia aperte e capì che quella spartizione magica era opera sua. Un senso di orgoglio la pervase, che le fece sfuggire dalle labbra della mente un - Brava.-. Le fu ovvio che seppur bene eseguita quella magia, non sarebbe durata a lungo. Stava per dare il suo aiuto, ma alcune delle parole del Direttore Carter che riuscì a sentire le fecero abbassare il catalizzatore. Di fatti l’acqua sparì del tutto, lasciando il segno del suo passaggio ad un ricordo.
    Ed eccola lì, la Porta triangolare che aveva dato vita a tutto. I suoi occhi si fissarono su di essa, mentre la certezza che da ora in poi le cose si sarebbero fatte più ardue si consolidava sempre di più. Fino adesso avevano saputo a cosa andare incontro step dopo step, ma ora tutto diventava un’incognita e qualcosa le suggeriva che non sarebbe stato affatto facile come quella traversata.

    Amalia procede come da direttive verso la porta, proteggendo il suo affiancato-furetto Leonard Lennox.

    → Ethan magia di evanescenza sull’acqua: assenza acqua 4/30 post.

    Il Tessitore

    64 Saggezza
    73 Capacità Magiche
    29 Manualità
    31 Agilità
    31 Prontezza
    25 Intuito
    24 (37) Affinità
    75 (64) Carisma

    70 HP

    Incantesimi I
    Incantesimi II
    Incantesimi III
    Illusionista Supremo
    Magia Bianca I
    Magia Bianca II
    Difesa Bianca
    Spezzaincantesimi
    Esorcismo
    Arti Oscure I
    Arti Oscure II
    Mente su Corpo
    Legilimanzia
    Occlumanzia
    Obliviatore
    Aritmanzia I
    Storia della Magia I
    Studio delle Rune
    Ritualista Runico

    In Borsa:
    - Polvere volante x2
    - Boccetta d'acqua incantata

    piaga: -da costante a 1 ogni 5 post si comporta normale.
     
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    Parole, buio, ascolto. Il discorso fu lungo dettagliato, comportando in Kim la migliore intenzione a non lasciarsi sfuggire i particolari interessanti, prima mangiando e poi fumando nelle vesti comode richieste - richiesta che avrebbe seguito a prescindere. Intorno un discreto gruppo di esperti che al pari di Walker avevano risposto alla chiamata, chi per bramosia di soldi chi per pietà verso i soggetti colpiti. A Kim non importava nessuno dei due aspetti. La porta. Solo quella. Se c'era un mistero da risolvere, uno che per mesi aveva creato grattacapi alla maggior parte dei ministeriali, doveva esserci. Documentare, trascrivere, conoscere. Quale miglior soddisfazione per un Indicibile qualsiasi. In effetti aveva notato una collega in giro, la bionda con quella strana aura, che salutò con un cenno. Altre persone, invece, preferiva continuare a ignorarle finché non fosse stato necessario interagire. Come la ragazza, Mintaka, a cui fu assegnato il Preside della scuola che li ospitava. Del gruppetto al femminile di Notturn Alley era l'unica che aveva rivisto più di una volta. Cercando di non scaldarsi come era accaduto quella sera, Kim fece deviare i pensieri su Ilvermorny. Anche se Hogwarts non esisteva più la nuova scuola seguiva gli stessi dettami della precedente, entrambe comunque lontane dallo standard americano. Però l'aula di Pozioni laggiù non era affatto male, molto simile a quella dove perlopiù aveva combinato disastri fino a strappare la sufficienza agli esami.
    L'uomo con il quale avrebbe fatto coppia nelle Segrete prese a parlare. Brutto, bruttissimo segnale. Come sempre Kim attendeva il quadro completo delle persone prima di giudicare, ma da come fosse in vena di conversazioni quando il pallido viso di Walker manifestava il contrario decisamente non rappresentava un buon punto d'inizio, né d'incontro. Il fatto che stesse riuscendo più o meno a tollerare l'ingombrante presenza di un gruppo numeroso non significava fosse incline a spendere e spandere sorrisi a destra e manca come fosse una festicciola.

    Vedremo.

    La risposta lapidaria precedette l'ultima boccata di sigaretta, che spense schiacciandola sotto la scarpa. Recuperò il filtro consunto per cacciarlo in tasca e ignorò lo sproloquio del tizio, almeno fino a quando non parve avere fretta di andare. Fretta di morire, forse.

    Casomai dobbiamo andare. È il motivo per cui siamo qui.

    E senza aggiungere altro Kim era già sulla via, non guardandosi indietro.

    ***

    Cazzo.

    L'imprecazione seguì un lungo fischio. Caspita se erano lunghi e intricati, quei cunicoli! Roba da perdersi in un battibaleno senza la minima capacità di orientamento, per cui come erano riusciti dei ragazzi infilatisi in quel dedalo a... Ah no, c'era quello strano muro che impediva loro di tornare indietro. Curioso. Pietra umida, grezza al tatto quando i polpastrelli di Kim la toccarono, inerme ma intrisa di magia al punto da indurre un intero gruppo di studenti a seguire obbligatoriamente un percorso già segnato. Era la fine del topo, in pratica.
    Gli occhi azzurri si dilatarono di più quando l'Auror si avvicinò ben oltre la propria safe line durante il viaggio a piedi. Troppo vicino, errore, necessario rimarcare il confine. Altrettanto bruscamente l'Indicibile si scansò dall'uomo, gettando occhiate perplesse ma senza rallentare la falcata. Poteva anche proteggere l'Indicibile diversi pollici più distante.

    Ma quale bello...?

    Si chiese Kim assumendo una faccia stranita. Che personaggio singolare. Erano tutti là per studiare una porta di chissà quale epoca, con idiomi e simboli particolari da come riportavano i verbali, e il commento riguardava quanto fosse bello affrontare un corridoio buio e angusto? Che diavolo insegnavano da quelle parti, di mostrare contentezza in maniera inconsueta? Come se a Kim poi servisse una persona che ostentava cortesie ogni due per tre solo perché era stata assegnata alla sua protezione. Finzione? Realtà? Non poteva saperlo, ma poco se ne curava, attendendo solo il momento in cui avrebbe messo mani sulla porta per studiarla. La scarica di terrore, consapevole però che fosse dovuta da fattori esterni che dal proprio modus operandi, non contribuì inoltre a placare gli istinti.

    Expecto Patronum.

    Enunciò di riflesso, ignorando che l'esperto lo avesse a sua volta evocato: doveva difendersi e odiava rimanere con le mani in mano, passivamente accettando che qualcun altro agisse al posto suo. No. Un tentativo di vedere il suo Baribal argenteo, che male poteva mai essere?
    Per il resto tutto parve filare liscio. Osservò come le gocce cremisi dal soffitto fossero bloccate dagli incantesimi adeguati mentre correva e come esperti che li avevano preceduti si erano già occupati dell'acqua che avrebbero dovuto trovare come ultimo sbarramento prima dell'oggetto di mistero. A quel punto poteva mettere un punto al sodalizio con l'Auror.
    Il disagio era anche fin troppo palpabile.

    Grazie.

    Kim tenne gli occhi bassi, esprimendo con fatica quell'unica formula di ringraziamento per poi allontanarsi. Non servivano altre parole. Ora bisognava solo guardare la porta.
    Il Tessitore chiedo destinizzazione per il Patronus che ho tentato di evocare.

    Ethan Carter magia di evanescenza sull’acqua: assenza acqua 5/30 post

    Oltre al contenuto della borsa Kim ha con sé
    ➤ Occorrente per sigarette
     
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    [Aula di Pozioni - 29 giugno 2032, h. 07:00]



    si esce dal buio sai? ma ci si passa dentro



    Non sempre esiste una soluzione ad ogni problema, e forse è proprio questo che la mette in ansia, che la lascia con uno strano peso al cuore. Il pensiero che ci siano delle domande senza risposta là fuori nel mondo le fa venire uno strano brivido di anticipazione, voleva trovare quelle risposte. Era a quelle domande e al trovare le risposte che la sua vita era ormai volta. La sua vista diventava a tunnel, quando la sua determinazione la portava a trovare la risposta alla domanda di turno. Forse era troppo drastica, buttarsi sul lavoro e le sue ricerche, ma l’aiutava a distrarsi. L’aiutava a non pensare a tutto quello che era successo da quel Halloween.
    Voleva dare una mano e forse era un po’ egoistico da parte sua ma i ricordi di quella notte orribile erano tornati a tormentare le sue notti e con essi i sensi di colpa. Ricorda quando era stata spaventata, all’epoca aveva solo quattordici anni e l’unico suo desiderio era stato uscire da quella che per lei era diventata casa sua e che da quella notte era diventata il territorio dei suoi incubi notturni. Sapeva in cuor suo che i sensi di colpa che provava erano irrazionali, era stata solo una bambina, che anche se avesse voluto e fosse stata abbastanza coraggiosa, non avrebbe potuto fare molto contro dei maghi adulti. Quindi sì, ne era consapevole. Questo però non la lasciava libera dai “se” che la tormentavano.
    Era perché voleva dare una mano che si trovava in quell'aula. Un'aula in cui non entrava da circa nove anni.
    Sospirò, la nostalgia che faceva da padrona. Tutti i ricordi di quell'anno, che riaffiorano prepotenti.
    Alla voce che si levò tra le persone intorno a lei, si destò e iniziò ad ascoltare.

    Era appoggiata al muro vicino alla porta, abbastanza vicino da poter ascoltare, ma abbastanza lontano da non attirare troppo l'attenzione. Era vestita con dei semplici jeans elasticizzati blu chiaro, una maglietta bianca oversize con una di quelle stampe senza senso e un paio di sneakers. Alla vita aveva legato una felpa azzurra senza cerniera, una di quelle che si infila dalla testa. Ormai erano quasi cinque anni che viveva nel mondo babbano e l'unica cosa che di loro che apprezzava era la moda, e anche nell'adolescenza l'unica che la interessava.

    Quando l'uomo finì di parlare, lei aveva già finito di leggere i verbali e il resoconto dei ricordi dell'ex-Preside Harmony.
    Si avvicinò alle due compagne di viaggio e nel mentre che camminava incrociò lo sguardo di un Indicibile più o meno familiare e che salutò con un cenno della mano. Nonostante lavorasse come Indicibile da un po' ormai non conosceva abbastanza bene nessuno dei suoi colleghi, non avendo prestato abbastanza attenzione a nessuno di loro.

    Salve

    Salutò, concisa. Voleva sapere cosa c'era al di là di quella porta e se davvero ci fosse qualcosa che avrebbe potuto aiutare gli studenti affetti dalla piaghe.
    Annuì al piano della sua protettrice, si sarebbe affidata a lei.

    [Cunicoli delle Segrete]



    Avanzava, il più vicina possibile alla loro protettrice, stando attenta a non ostacolarla nei movimenti. Si rintanò dietro lo scudo evocato dalla donna che l'avrebbe protetta e continuò ad andare avanti.
    Ad un certo punto iniziò a sentire delle voci, che presto divennero delle vere e proprie grida. Grida di persone perdute ormai da tempo, grida di quelle anime che non avrebbe mai più rivisto, le grida di sua mère e di suo père, ma furono le grida di una voce molto più giovane e infantile che quasi la fece cadere e rallentare, la voce di Léonel, del suo petit frère.
    Sentire la voce del fratello, che non sentiva da mesi, la destò. Lui non era lì, era chissà dove con i loro genitori.
    Continuò a camminare, il terrore iniziò a strisciare sulle braccia, si avvicinò alla sua protettrice e la sezione si allontanò.

    Era abituata ad essere chiamata Principessa, era sempre stata la principessa di père, la sua piccola stella. Quindi, senza protestare , si mise a correre sempre protratta dallo scudo evocato dalla donna che la proteggeva.
    Non si fermò, e alla fine si ritrovò davanti a quella porta. Chissà cosa ci si nascondeva dietro…

    A. James Morgan Phèdre Ronsard

    Punti Abilità:
    Saggezza: 36
    Capacità Magiche: 34
    Manualità: 35
    Agilità: 18
    Prontezza: 17
    Intuito: 17
    Affinità: 17
    Carisma: 30
     
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    L'incantesimo di Narcissa Harp stava quasi per cedere: era ora di attrezzarsi ancora una volta per tenere le acque lontane dagli Esperti, ché altrimenti analizzare la Porta Misteriosa sarebbe stato semplicemente impossibile.
    Il successivo intervento fu di Ethan Carter, Demiurgo, che riuscì a fare sparire completamente le acque dalla vista di tutti i presenti, seppur temporaneamente.
    Nel mentre, il tentativo dell' Indicibile di evocare da sé il suo Patronus non andò a buon fine: l'animale argenteo fuoriusciva dal catalizzatore soltanto quando supportato da un ricordo felice, qualcosa che in quel momento poco plasmava il volto di Kim Walker.



    Ethan Carter riesce a mandare via le acque per 30 post. Dopo di lui hanno postato sei persone, per cui non ci sarà acqua ancora per i successivi 24 post.

    Kim, il tuo incantesimo fallisce poiché non supportato da un ricordo felice.

    La Quest verrà mandata avanti il prima possibile. Finché ciò non accade, potrete continuare a postare rispettando quanto stabilito nei primi due post.
    Stay Tuned!
     
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    L'incantesimo aveva soppresso ogni paura, timore o sentimento generato dalla sua mente.
    Si sentiva solo, avvolto dall'immensità di quel vuoto ma allo stesso tempo chiuso dentro una bolla isolante; attorno a sé si estendeva uno spazio infinito, privo di luce o stelle, formato semplicemente dall'oscurità ed in essa voci che non poteva più duolergli. Voci passate, che, grazie a quell'incantesimo, sarebbero rimaste tali.
    Privo d'opposizione il vampiro continuò la sua traversata, sfuggendo al gelido abbraccio dell'oscurità e rifiutando di farsi avvolgere da quel mantello di tenebre.
    Il suo orgoglio era intatto, il suo tentativo un successo. Non si era piegato all'aiuto della custode, nè aveva lasciato trasparire la sua incapacità di rispondere all'abisso con la luce. Aveva appena scoperto un nuovo modo per attraversare quella parte di sottosuolo, lontano dalle indicazioni del Ministero e più sicuro del Patronus... un sorriso ricolmo di soddisfazione occupò i suoi lineamenti alla riuscita, mentre lo sguardo rilassato continuò a fissare dritto, diverso da quello affilato ed altero che l'aveva contraddistinto sin dal suo arrivo in quella scuola.
    Il "pacatum" aveva avuto i suoi effetti negativi, ma non gli dispiaceva più di tanto... quello stato di imperturbabile serenità, che lo faceva sentire come un possente albero non curante d'essere in balia dei venti, era qualcosa che non provava da tempo. Una temporanea soluzione a tutti i suoi problemi, anche se d'intralcio al suo obiettivo ed in parte pericoloso, proprio come qualunque cosa, o sostanza, che fosse colpevole di alterare i tempi di reazione del corpo e la cognizione dell'ambiente circostante.
    Nonostante quella sua consapevolezza però, Kyran non si sarebbe fermato ad attendere oltre una volta fuori, non ancora almeno: lui doveva andare avanti e proseguire, poiché in quella spedizione era gli occhi di chi non c'era, ma che avrebbe di certo giovato nel ricevere qualunque informazione relativa a quel posto.
    Con quella sensazione di leggerezza, di libertà dalle catene del rimorso e timore di cui la sua stessa mente era fabbro, continuò fino alla parte successiva di quel cammino, accompagnato da qualcosa che non provava da tempo: la pace. Le tenebre finalmente svanirono, impotenti di fronte al mantello di quiete che si era posato sulle sue spalle, in un freddo, ma caloroso abbraccio capace di scudandarlo dalle paure.
    Il suo respiro aveva ricominciato a fingere, più lento e scandito, ma aveva ricominciato. La prima parte era già lontana alle spalle, adesso rimaneva l'ultima prima delle profonde acque a guardia della porta, che, a sua insaputa, avevano già lasciato il loro pietroso letto da tempo.

    Nel buio di quelle segrete, nel silenzio tombale delle sue profondità e spezzato unicamente dal vociare, un altro suono unì le sue forze per contrastare la calma. Una vista allettante, quasi irresistibile per qualunque vampiro... uno scorrere continuo di sangue lungo le pareti, un gocciolare incessante, dal lontano soffitto, di quella linfa vitale color cremisi, sprecata su un pavimento ormai dipinto dalla medesima sostanza.
    In altre circostanze, la visione di quel paradiso avrebbe tentato il vampiro a bagnarsi di quell'oro... ma là dove l'occhio lo tradiva, il suo naso e la memoria dei verbali compensavano per la mancanza. Quella non era una semplice pioggia di sangue, anche se tra le tante simili caratteristiche poteva avere il tipico odore di metallo, non c'era niente di umano in tutto quello... solo una mera imitazione, che era meglio etichettare come una specie d'acido e di cui il vampiro non avrebbe assaporato una singola goccia.
    Probabilmente, in altre occasioni avrebbe atteso l'ausilio altrui prima di lanciarsi verso una follia, ma la sua fiducia nella custode era ancora nulla ed anche quella volta aveva voglia di far a modo suo.
    La sua indecisione si pose su due incantesimi, anzi, tre... nel primo caso avrebbe potuto tentare con un arresto momentum, ma quell'area gli sembrava troppo grande per una perfetta e duratura riuscita; nel secondo, un inanimatus conjuris avrebbe potuto fornirgli un ombrello, che poi avrebbe potuto rafforzare con Inextincto, così da renderlo indistruttibile, ma anche quello gli pareva un inutile dispendio d'energie... quindi, dopo un'attenta riflessione ed essendo rimasto con una sola possibilità, Kyran decise di andare con la terza opzione, la più semplice di tutte ma non meno rischiosa. Dopotutto, perché avrebbe dovuto far apparire un ombrello e usare dell'altro tempo per rafforzarlo, mentre con quella poteva direttamente evocarne uno di pura magia ed in grado di deviare i liquidi?

    Parapluvia

    Pronunciò con decisione la formula dell'incantesimo, lasciando poi che la magia facesse il suo corso attraverso la bacchetta in legno di Tasso, sua fedele compagna da più di nove secoli.
    Qualunque rottura di quell'ombrello a metà percorso avrebbe fatto male... e molto male... un male che il vampiro non aveva assolutamente voglia di provare quel giorno, anche se sempre un gradino sotto al suo ego e dover sottostare alle direttive del Ministero su come attraversare quel posto. La sua intuizione poteva essere esatta, eppure il rischio era troppo alto, anche per un vampiro eccentrico, un po' folle e sadico come lui... e mirate bene! Sadico, non masochista.
    Per evitare quindi troppi danni alla sua vampira persona, il Darkwill avrebbe portato avanti la bacchetta... giusto per vedere se, effettivamente, quella magia fosse in grado di deviare le gocce di sangue. E, nel caso l'incantesimo -e solamente in quel caso- avesse funzionato per almeno due secondi, avrebbe ritratto immediatamente la destra e fatto la sua corsa fino al lato opposto, all'ombra di quell'effimero velo protettivo.

    Il Tessitore - Kyran testa l'efficienza del Parapluvia contro la pioggia di sangue... avevo in mente tre modi (Uno più complicato dell'altro), ma alla fine sono andato per quello più semplice 😅

    Punti Abilità
    Saggezza 35
    Capacità Magiche 37
    Manualità 29
    Agilità 19 (-1) - Prontezza 16 (-1)
    Intuito 16 (+2) - Affinità 19
    Carisma 33

    Prestanza Esile
    HP: 70

    Talenti;
    Trasfigurazione I
    Arti Oscure I

    Oggetti: Tutti quelli in borsa tranne la maschera (descrizioni in scheda)

    Bonus Vampireschi: (Sempre se conta anche dopo l'uscita dalle tenebre)
    ➤ Perlustrazioni e ricerche al buio e/o in foreste/caverne/grotte/montagne: +2 Intuito;

    #3A0057 - Per me
     
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    Era giunto il giorno. Il gran giorno.
    Everett Marshall Price contemplò il sotterraneo in cui si trovavano. L'aula di Pozioni era il suo regno, suo e di nessun altro come mai altri angoli di Amestris sarebbero riusciti a eguagliare. Strategicamente parlando si trattava della stanza più grande e più vicina alle Segrete atta ad accogliere gli esperti arrivati, egoisticamente invece era vera e propria violazione se non fosse stato per il suo stesso consenso. In fin dei conti se era circondato da dolci e talentuose donzelle in mezzo a qualche stupido ometto doveva solo compiacersi di sé, lui che da Preside permetteva tutto ciò. E non poteva muoversi impreparato in quella spedizione quasi punitiva, come a costringere chi non volle scendere di sotto l'ultimo di ottobre. Una candela e una fiala ricolma di pozione dorata erano gli elementi aggiunti e nascosti nel bell'abbigliamento elegante di Price, che strinse per un attimo la piccola fiala prima di riporla di nuovo nella tasca interna della giacca. Fortuna liquida. Perché ne avrebbe decisamente avuto bisogno, laggiù, per non subire anch'egli i terribili malanni a cui altri erano stati destinati.
    Ascoltava l'uomo del Ministero britannico senza toccare né cibo né bevande, conscio che la sua presenza lì fosse forzata dagli eventi. Una volta l'aveva scampata con l'intento ufficiale di attenersi ai doveri da Vicepreside, non poteva esimersi quella mattina di scendere giù nelle segrete come Preside incaricato tra l'altro dallo stesso ente del signor Candice. Rassegnato, l'umore divenne di colpo migliore quando udì che la signorina Al Hayes sarebbe stata la sua diretta protettrice. Sorrise d'istinto alla promessa non mantenibile già da principio, accogliendo comunque con un lieve inchino l'aiuto della giovane donna.

    Più allettante della prospettiva di ripercorrere la medesima strada in orizzontale, direi.

    Commentò sistemandosi i guanti da passeggio in un gesto fluido e delicato. L'anello, soprattutto in quei casi, doveva essere completamente celato e schermato da possibili magie o eventi capaci di frantumarlo. Avrebbe distrutto non solo un cimeli di famiglia ma l'unica alternativa che Everett possedeva a non incenerire seduta stante a causa dei raggi solari.

    Prego, mi faccia strada.

    Porse il braccio alla custode e si avviò con lei, confortato sia dalla sua presenza sia dalla bravura che innegabilmente lo avrebbe salvato dall'innevitabile destino capitato ai colleghi. Rivedere con i propri occhi lo stesso teatro della sera di Halloween, il luogo dove anche le Prefette del Ghiaccio erano cambiate, forse lo impressionò al punto che un accenno di paura s'insinuò in lui per una manciata di secondi quando soggiunsero nella zona più buia. O c'era dell'altro legato dietro? Pareva strano che di punto in bianco Everett si lasciasse trasportare dai sentimenti. Oh sì che doveva essere così. Scacciò comunque i nebulosi pensieri quando un animale cornuto composto da fumo argenteo solcò l'oscurità, al comando della donna di fianco. Una guida a cui Price seguitò senza fiatare, lieto e compiaciuto di poter gioviare di bella presenza anche durante una spedizione che nulla aveva di gioioso. Lui non sarebbw mai stato in grado di evocare uno, neanche sapeva quale sarebbe potuto essere il suo se fosse rimasto ancora umano: il cuore ormai corrotto dal veleno di Lei gli aveva inciso l'animo, divenuto una creatura contro natura ed essenza del male da non essere più fisicamente in grado di formulare pensieri felici. Gli unici appartenevano alla vita mortale abbandonata, gli altri dovuti a gesti fuori dall'ordinario e decisamente peccaminosi, impossibili da definirsi adeguati.
    Guardò la pioggia di sangue, Everett, che si chiese come fossero riusciti a rendere così corrosiva una potenziale linfa per se stesso. Essa si riversava sulla protezione della signorina Al Hayes, impedita da quello sbarramento magico di oltrepassare il confine e creare caos al pari di una diga. Infine l'ultima porzione di cunicoli fu stranamente sgombra: coloro i quali avevano preceduto i due erano stati capaci di placare l'acqua presente lì. Price in ogni caso sarebbe stato esente dalla sensazione di costrizione al petto tipica dell'annegamento, gli bastava smettere di respirare e sarebbe comunque sopravvissuto alle onde. Poco male, avrebbe evitato di lanciare sul viso un Testabolla completamente inutile per mantenere le apparenze.

    Che possa essere meno biblico e più accessibile per noi.

    Rispose alla ragazza, non contestando affatto il momento in cui ella decise di allontanarsi. Non sarebbe stato difficile ritrovarsi in caso di problemi. Quello più imminente era concentrarsi evitando di ascoltare qualche stupida sparata di Lennox sulle stelle, forse l'unica vera piaga che Everett temeva.
    Tratti di vampirismo celati attraverso la Trasfigurazione.
    Bonus +3 Carisma per interazione con esseri umani = 39 -> 41
    Bonus + 2 Intuito per perlustrazioni e ricerche al buio (credo sia valido solo per la porzione al buio) = 20 -> 22

    -Candela dello Yule: oggetto magico impregnato della magia di Farlas, permette al possessore di evocare un oggetto lontano semplice accendendo lo stoppino e desiderando di avere tale oggetto con sé. Uso auto-conclusivo, tranne in situazioni di scontro o pericolo destinizzate dal Tessitore. La candela può essere utilizzata una volta sola.
    -Felix Felicis: una dose

    Evanescenza dell'acqua: 8/30
     
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    La pioggia da cui Kyran stava cercando di trovare riparo era tutto fuorché semplice acqua.
    Il Parapluvia avrebbe resistito forse per dieci, venti o trenta secondi ma non di più sotto il peso del sangue acido proveniente dai tetti bui delle Segrete.
    Tuttavia, i tre scudi massimi evocati in precedenza sembravano resistere ancora alla sua potenza, tanto da consentire a Darkwill e a chi prima di lui di correre in maniera sicura verso l'ultimo settore delle Segrete, ormai sgombro perfino dell'acqua che li aveva accolti all'inizio di quella traversata.
    Non gli rimaneva che correre, allora, riparato dal suo ombrello magico e dalle protezioni poste in essere dai suoi colleghi, raggiungendo così finalmente incolume il resto del gruppo, sebbene ancora rallentato e intontito dagli effetti dell'incantesimo sensorum che aveva precedentemente scagliato su se stesso.
    Nel mentre, Ethan Carter iniziava a sentire già della stanchezza data dall'evanescenza di tutta quell'acqua maledetta.



    Aeryx, Il tuo parapluvia viene evocato con successo, tuttavia non riesce a proteggerti da solo dalla pioggia di sangue acido. Sei però aiutato dai Protego Maxima evocati precedentemente dai tuoi colleghi, grazie ai quali puoi superare indenne gli ultimi due settori delle Segrete in maniera autoconclusiva.

    Ethan Carter, ricordiamo che per l'evanescenza totale dell'acqua perdi 8 HP.

    Anita Hamilton, ricordiamo che puoi capire che Aeryx è sotto effetto di un incantesimo sensorum e curarlo autoconclusivamente.
     
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