Avventura del Ghiaccio- 2031/32

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio V Anno
    Posts
    2,553
    Likes
    +671

    Status
    Smaterializzato
    Libera da costrizioni mai avrebbe infierito su se stessa o su altri a quel modo, costringendosi a bere un evidente veleno.
    Eppure, benché raggomitolata e in preda agli spasmi, l’unica cosa che il suo cervello riusciva a continuare ad urlare era di cercare gli altri calici, che ce n‘era ancora e andavano svuotati. E Geneva, che era una brava bambina votata all’obbedienza, lo avrebbe anche fatto se solo il corpo l’avesse seguita invece di congelarsi prossimo a terra. Forzata da una volontà assai più forte della sua, spingeva le membra perché tornassero a sostenerla o anche solo permetterle di strisciare, ma dall’esterno, di quella lotta, non traspariva nulla. Solo una cosina raggomitolata a terra, tremante in un pigiamino estivo.
    Poi la lotta cessò e la bimba perse conoscenza.

    Batté le palpebre e le ciglia si imperlarono di neve.
    Il dolore era sparito, lasciando la ragazzina ancora raggomitolata nella stessa posizione, ma invece che sulle gelide pietre che lastricavano il Respiro era affondata in una soffice e profonda coltre di neve.
    O, almeno, avrebbe dovuto essere neve.
    Si sollevò a sedere, raccogliendo un poco di quella polvere bianca che le si sciolse fra le dita senza trasmetterle alcun freddo o umidità.

    Frances?

    Alzò la testa, cercando la provenienza di quella voce che ovviamente aveva riconosciuto.
    Non aveva ancora fatto in tempo a spaventarsi per il luogo sconosciuto, più perplessa da quella neve non fredda che dal fatto di trovarcisi in mezzo.
    Di quanto accaduto nel respiro aveva un ricordo confuso ma molto doloroso, su cui non indagò, contenta solo di poterselo lasciare alle spalle.
    Sapere che gli altri erano lì, almeno Cyrene lo era sicuramente, la spronò ad alzarsi e cercarla.
    Individuarla non fu difficile, come sempre da mesi a quella parte.

    Cyrene!

    La chiamò, cercando di avvicinarlesi nella neve alta, un po’ saltellando per passare al di sopra con le sue piccole gambe, un po’ aprendosi un varco attraverso.
    Aveva perso le ciabatte con cui era scesa dal dormitorio al richiamo del fantasma, qualche secolo prima, ma non sentiva alcun freddo camminando a piedi nudi nella neve.

    Accio Bacchetta!

    Incuriosita, Geneva si voltò nella direzione verso cui la compagna aveva cercato di lanciare l’incanto.
    Una luminescenza bluastra le parve ammiccare verso di loro.

    È la bacchetta che ci ha detto di cercare Mr Todd?

    Domandò emozionata, indicando la luce ma continuando ad avvicinarsi alla compagna.

    Geneva indica la bacchetta ma va verso Cyrene.

    Edit: modificato come da indicazioni


    Edited by Geneva Thomas - 18/5/2021, 21:09
     
    Top
    .
  2.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    1,883
    Likes
    +216
    Location
    Edimburgh, Scotland

    Status
    Smaterializzato
    Misteri, avventure, maledizioni, piaghe. Neanche un romanzo fittizio avrebbe potuto presentare così tanti elementi per formare un’unica trama, semplicemente perché impossibile da gestire. Eppure eccoli lì, tutti i Figli del Ghiaccio riuniti, più o meno interi, più o meno piagati, per risolvere l’ennesimo enigma dell’anno. Era stato per pura fortuna se non aveva ricevuto alcuna sorta di “dono” quella notte di Halloween: evidentemente qualche divinità celeste aveva voluto lasciarlo salvo, almeno per quell’anno.
    La ricerca della bacchetta del Ghiaccio li aveva condotti nella Sala del Respiro, e da lì in poi era stato tutto un po’ delirante. Per quel che gli riguardava, non aveva osato neanche sfiorare uno di quei calici. Solo all’ultimo istante aveva sentito come l’impulso di prenderne uno a tutti i costi e tracannare, ma altri studenti lo avevano preceduto. Tutti loro avevano sentito delle voci che li avevano spinti a continuare. Persino il suo temperamento e l’allenamento che aveva eseguito sulla mente non erano bastati per non cedere a quella dolce tentazione. Era chiaro che un potere più grande di tutti loro aveva il pieno controllo su tutta la situazione.

    Un’Illusione?

    Era la prima cosa che gli venne da pensare, dal momento che era stato abituato dalla stessa Catherine a combattere le illusioni. Ma gli era difficile stabilirlo, in quanto era tutto così nitido, chiaro e definito, che persino un Illusionista Supremo si sarebbe trovato in difficoltà nel discernere la realtà dalle proiezioni della mente. Il freddo che si era insidiato fin dentro le ossa sembrava essere sparito così, di punto in bianco. L’intero gruppo di studenti si ritrovò dunque in una sorta di valle innevata: la neve scendeva a ritmo costante, fredda e silente. Si poggiava sulle vesti, ma non le inumidiva. Sollevò dunque il palmo della mano sinistra, mentre la destra reggeva sempre la bacchetta, e a malapena sentì il contatto di un fiocco di neve con la sua pelle. Nessuna sensazione, nessun sentore di freddo glaciale. Anche la temperatura era accettabile, o almeno era quello che credeva di sentire. Ma avrebbe mantenuto i sensi in allerta, poiché anche la più innocua delle illusioni avrebbe potuto riservare delle sorprese poco gradevoli.
    Inspirò, cominciandosi a muoversi con lo sguardo per studiare l’ambiente che lo circondava. Una distesa bianca e innevata si estendeva a perdita d’occhio verso ogni direzione. Se erano arrivati fin lì, a ogni modo, doveva pur esserci una ragione. Certo, cercare una logica dietro tutti gli eventi che si erano verificati da Halloween a quella parte non era un lavoretto da niente: maghi e streghe esperti erano stati designati per aiutare nelle operazioni. C’erano stati degli sviluppi, ma ancora nessun risultato concreto. Il mistero delle Case di Amestris si infittiva, e con esso il segreto custodito dalla magia. Cos’era, quella fonte di potere che solo alcuni esseri umani potevano possedere?

    Che sia…

    Gli occhi si fissarono su una luce bluastra e azzurrognola più in là. [Intuito: 12] Strinse le palpebre, focalizzando lo sguardo solo su quell’unico punto di riferimento in tutta la distesa bianca. Si trattava della bacchetta. Stava per aprir bocca, quando già qualcun altro si affrettò ad eseguire un Incantesimo di Appello, ma senza successo. Evidentemente non doveva essere così semplice entrarne in possesso. Ma volevano veramente correre quel rischio? Cosa gli diceva di potersi fidare dei propri occhi? Dopo tutto quello che aveva vissuto, era più che propenso a pensare che ci fosse un tranello sotto. D’altro canto, dubitava che Price li avesse condotti verso la morte per la ricerca della bacchetta. Certo, era pur sempre Price, e la cosa non l’avrebbe neanche stupito.
    Non proferì parola con gli altri studenti, né tanto meno intimò loro di stare attenti o altra roba del genere. Non era più compito suo. Con la bacchetta alla mano, in guardia, le gambe leggermente piegate, pronto a scattare al primo segnale di pericolo, si incamminò in direzione di quella che sembrava essere la bacchetta del Ghiaccio. Avrebbe pensato a cosa farsene lungo il tragitto, ammesso che si trattasse della reale bacchetta e non di una copia lasciata lì da chissà chi solo per far perdere loro altro tempo.
    Thomas si muove verso la bacchetta del Ghiaccio.

    Punti Abilità aggiornati con la nuova distribuzione (richiesta QUI):
    Saggezza: 27
    CM: 27
    Manualità: 20
    Agilità: 16
    Prontezza: 14
    Intuito: 12
    Affinità: 7
    Carisma: 22

    Tale distribuzione è da considerarsi provvisoria al momento, in quanto in fase di approvazione. Provvederò ad aggiornarla nel caso in cui dovesse esserci qualche aggiustamento dopo l'approvazione.
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Ghiaccio VII Anno
    Posts
    1,533
    Likes
    +619
    Location
    Wolverhampton

    Status
    Smaterializzato
    Si voltò in direzione di Sertoria nel momento in cui accennò a delle voci, con la faccia perplessa di chi ha appena ottenuto un'informazione essenziale per riuscire a completare un puzzle sempre più confusionario nella sua testa; certo non perse troppo tempo a farsi domande, voltandosi nuovamente verso l'uscita dal Respiro del Ghiaccio non appena notò Falasti farsi da parte. Non fece neppure in tempo ad uscire, però, che la sua mente fu invasa da grida feroci, voci che insistentemente la invogliavano a bere da quei maledetti calici allo stesso volume a cui una sirena le sarebbe squillata nelle orecchie. Si portò istintivamente entrambe le mani alle orecchie, come se le urla venissero da fuori piuttosto che da dentro, strizzando gli occhi in preda al mal di testa che già l'assillava costantemente ed interiorizzando un freddo sempre più pungente, debilitante, persino doloroso. Si sentiva come se si stesse lentamente svuotando, quasi l'anima si stesse sciogliendo sul pavimento del Respiro del Ghiaccio, lì dove lei stessa si ritrovò quando fu sopraffatta dal gelo, proiettata nell'ennesimo incubo in cui non avrebbe mai voluto essere trascinata.
    Aprì gli occhi e la luce bianca le ferì le retine; si trovò immersa in quello che aveva tutta l'aria di essere un immenso campo innevato, così chiaro che era difficile distinguere la terra dal cielo. Fu percorsa da un brivido eppure, a sorpresa, il freddo non c'entrava affatto, ché la neve su cui posava i piedi coperti solo dalle calze della divisa non erano né gelidi né bagnati come si sarebbe potuta aspettare. Il primo istinto fu quello di guardarsi la mano, ché dopo sette mesi non v'era nulla con cui Frances avesse più familiarità dei sogni; le sue dita erano ancora tutte lì, a lasciarsi contare una ad una, concedendole di escludere, per una volta che potesse essersi addormentata in una situazione di estremo pericolo come quella dell'ultimo ricordo che aveva del Respiro del Ghiaccio.

    Frances?

    Tirò un sospiro di sollievo cercando la persona a cui la voce apparteneva, ché se non se non stava dormendo in quel momento l'avrebbe comunque fatto presto, e non v'era nessuno di cui si fidasse più di Cyrene dal momento che Juno non era più al suo fianco.

    Sono qui.

    Identificò la ragazza per poi camminare nella sua direzione, al pari di Thomas, facendosi largo nella neve fino a raggiungerla. Cyrene sembrava quasi in trance, rilassata come se fosse altrove, come se nulla di quello che la circondava le importasse realmente. Si soffermò a guardarla per un attimo, vagamente perplessa, rinunciando quasi subito a cercare di capire cosa stesse pensando per seguire piuttosto la punta della sua bacchetta con lo sguardo.

    ...quale bacchetta?

    Lei non aveva visto nulla, eppure quando Cyrene glielo fece notare con il suo incantesimo la vide, avvolta in un alone blu che aveva un che di mistico. Sospirò, come avesse realizzato in quel momento di essersi trovata ancora una volta intrappolata in un'avventura a cui non avrebbe mai voluto prendere parte, eppure quando Cyrene riprese a camminare la seguì, ben più attirata dal volere stare vicino a lei piuttosto che dall'obiettivo che si parava loro di fronte.

    Cyrene tra un minuto dormo di nuo-

    Mise un piede in una buca e finì lunga distesa nella neve, senza neppure i riflessi sufficienti ad evitare di prendere uno schiaffo in faccia dal terreno. La neve aveva attutito, ma il fatto di non sentire né freddo né bagnato non le avrebbe comunque risparmiato la botta. Si voltò sulla schiena e aprì le braccia a stella, senza neppure provare a rialzarsi: sapeva che di lì a poco si sarebbe addormentata di nuovo, poteva sentire il sonno incalzare la sua ragione.

    Io vi aspetto qui.

    Come se avesse importanza, come se a qualcuno importasse.


    Post di veglia 5/5.
    Esito del dado: xxx

    CITAZIONE
    Piaga: il Ghiro
    Neanche le normali ore di sonno notturne ti aiutano a rinsavire da una stanchezza incontrollabile, una spossatezza che durante il giorno ti rende poco reattiva fino a sfociare in placide dormite senza ritegno ovunque capiti, a prescindere dal luogo e dal momento in cui ti trovi. Sogni di qualsiasi genere, anche a occhi aperti, sono i benvenuti in questi momenti in cui ti appisoli. Disclaimer: effetti collaterali quali rivolo di bava e lieve russare potrebbero essere inclusi.
    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Fantasmi
    Posts
    2,018
    Likes
    +29

    Status
    Smaterializzato

    Cyrene, già penalizzata dal suo passo lento, venne rallentata ulteriormente da un'inevitabile caduta addosso alla neve.
    Tuttavia, Thomas riuscì a correre lungo la vasta landa innevata senza sentire affatto i brividi del freddo, arrivando lì dove aveva suggerito a lui e ai suoi compagni l'intuito, ai piedi di una bacchetta molto particolare: lunga, sottile, bianca come il rovere e circondata di gemme blu, finalmente la bacchetta del Ghiaccio era in loro possesso.
    Nell'istante in cui Thomas vi avrebbe stretto attorno le dita, i dodici calici ormai vuoti sarebbero apparsi davanti ai loro occhi, vibranti di energia e luminosità: sembravano quasi voler dire di essere toccati, il che divenne più evidente nell'istante in cui si issarono nuovamente in aria, arrivando davanti ai presenti fino a sbattere contro di loro, suggerendo con insistenza di essere afferrati.
    Che fosse la strada giusta per andare via da quello strano posto? O che ci fosse qualche altra uscita nascosta sotto la neve?


    Dado: siete riusciti a recuperare la bacchetta del Ghiaccio!
    Non vi resta che tornare in Sala Comune!
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio V Anno
    Posts
    316
    Likes
    +252
    Location
    Edimburgo

    Status
    Smaterializzato
    Luna vide l’ultimo calice che veniva rincorso da un po’ di alunni. Cosa starà succedendo? La stanza ormai aveva raggiunto delle temperature davvero basse, si stava sentendo stanca, forse sarà anche a causa del sonno perso.
    Alla fine l’ultimo calice lo bevette Aeryn, subito dopo Luna si sentì travolta da una strana sensazione, mai provata prima, si abbandonò in un sonno improvviso ma lasciandosi dentro un pensiero ben preciso

    Sarà arrivata la mia ora?

    Dopo un po’ di tempo Luna si risvegliò, era circondata dal bianco più puro che avesse mai visto, tanto da accecarla, allora alzò gli occhi al cielo per accorgersi di trovarsi sotto una distesa di nuvole, vere o meno a lei sembravano così reali, come anche i fiocchi di neve che cadevano incessantemente da esse e che ricoprivano tutto intorno a lei, tanto da renderle difficile il capire dove esattamente si trovasse e se quella fosse una stanza limitata da pareti o una distesa sconfinata di neve, rimase stupefatta della bellezza di quel posto, ma con affare incredulo perché non sentiva freddo e nemmeno più debole

    Strano, davvero molto strano. Dove mi trovo? Dove stanno gli altri? Non è che sono morta per davvero? Questa sensazione di non sentire freddo e di stare bene non mi piace per niente, che paradosso è mai questo? Da una parte è molto affascinante

    Luna stava un attimo riprendendo i sensi quando con la coda dell’occhio vide alcuni suoi compagni andare in un’unica direzione, specialmente Thomas, quindi decise di seguirlo

    Ci sarà una via d’uscita

    Ma da lontano non vedeva nulla Luna, poi quando si avvicinò vide il ragazzo con in mano la bacchetta, i calici si fecero di nuovo vedere, stavano in aria ormai vuoti

    Ma che diavolo sta succedendo qui?

    Luna ancora mezza stordita da tutte quelle nuove sensazioni, vide con la coda dell’occhio essere attaccata da uno dei calici, sembrava il primo che aveva bevuto, prima che la colpisse Luna fermò il calice con due mani ma fece dei passi dietro, Luna si sentiva quasi per cadere, come se stesse sull’orlo di un precipizio, in lei c’era abbastanza equilibrio, ma se in quel momento un altro calice la avesse colpita sicuramente lei sarebbe precipitata
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    1,883
    Likes
    +216
    Location
    Edimburgh, Scotland

    Status
    Smaterializzato
    Non era stato troppo difficile avanzare lungo quel percorso a ostacoli. Aveva scorto qualche buca lungo il cammino, ma era riuscito comunque a scamparla facendo affidamento sui suoi riflessi. Il freddo non lo sfiorava minimamente, qualsiasi sensazione a esso relativa era semplicemente sparita per magia. Passo dopo passo, la bacchetta del Ghiaccio e la luce azzurrognola che emanava dalla punta si facevano sempre più vicine. Avanzava con sicurezza e rapidità, lo sguardo vigile, come si aspettasse un attacco da un momento all’altro, e il braccio con la bacchetta in mano pronto a muoversi in qualsiasi direzione. Ma niente di tutto ciò avvenne, e poté solo ringraziare l’ignoto per questo.

    È bellissima.

    Fu il suo primo pensiero alla vista della bacchetta. Ora che l’aveva vicino, avrebbe potuto afferrarla senza alcun problema. Ma sarebbe stato davvero così facile? Lanciò nuovamente uno sguardo allarmato verso i suoi compagni, poco più indietro, e i dintorni. Tutto taceva. Tutto era immobile. Tutto era ghiaccio. Non sembrava avere molte altre scelte, aveva come la sensazione di essere arrivato a un vicolo cieco. Soltanto un vero figlio del Ghiaccio avrebbe potuto afferrare quella bacchetta, ma tra tutti loro c’era qualcuno che era più degno di altri, per caso? Come avrebbe fatto la bacchetta a giudicare un Ghiacciolo da un altro?
    Fu con una certa esitazione che posò la bacchetta personale nell’apposito fodero appeso alla cinta dei pantaloni, al livello del fianco destro. Solo a quel punto fu in grado di chinarsi sulle ginocchia e allungare il braccio verso quel gioiellino di un bianco cristallino, puro, incontaminato. La gemma turchese posta alla base risplendeva di luce propria. Gli occhi del Ghiacciolo erano rapiti da tale magnificenza. Al contatto, avvertì come uno strano potere pervaderlo. Non seppe stabilire se lo avesse soltanto immaginato o fosse realmente accaduto, ma riusciva come ad avvertire delle onde magiche sprigionate dalla punta di quella bacchetta. Una magia per certi versi simile alla sua, che prendeva potenza dall’integrità, la pazienza, la resilienza, la forza, tutte doti del Ghiaccio.
    Si rimise in piedi, rigirandosi la bacchetta tra le dita per ammirarla meglio nei suoi dettagli. Si chiese se quelle gemme incastonate sulla sua superficie fossero soltanto una mera decorazione o servissero a potenziare realmente le capacità del catalizzatore. Era la prima volta che vedeva e stringeva tra le mani una bacchetta di tale fattura, e non aveva mai visto delle gemme poste su di essa. Che, in qualche modo, potessero avere una certa influenza sulle capacità del mago che la possedeva?

    E se…

    La tentazione di eseguire un incantesimo, così, giusto per provarla con le sue stesse mani, era più forte che mai. Fu solo quando lo sguardo incrociò quelli degli altri suoi compagni che sembrò ripiombare nella realtà, ricordandosi dove si trovava e qual era l’obiettivo di quella loro piccola deviazione.
    Si riavvicinò così ai suoi compagni, la bacchetta del Ghiaccio stretta nella mano destra come un cimelio da proteggere. La mostrò a tutti gli altri, che sicuramente sarebbero stati curiosi di osservarla più da vicino.

    Presa.

    A quel punto, i dodici calici della Sala del Respiro si palesarono davanti tutti loro, questa volta vuoti. Fu quasi con insistenza che gli oggetti levitanti invitarono gli studenti a essere afferrati, probabilmente per tornare nuovamente al luogo di partenza. O era ciò che tutti loro speravano.

    Cyrene.

    Si avvicinò alla Prefetta, passandole a malincuore la bacchetta del Ghiaccio. Lanciò poi un’occhiata a Frances, lì vicino, che da un momento all’altro, molto probabilmente, sarebbe piombata nuovamente in un coma profondo dal quale nessuno avrebbe potuto risvegliarla.

    Dobbiamo tornare indietro, tieni questa.

    Aveva una promessa da mantenere, anche a distanza di anni, di prendersi cura di Frances. Sicuramente la ragazza, ormai cresciuta e diventata addirittura Prefetto, non aveva bisogno del suo aiuto in circostanze normali. Ma quelle non erano circostanze normali, dal momento che sarebbe potuta cascare da un momento all’altro. Non si trattava di un gesto di gentilezza né di amicizia, in realtà. Era soltanto un gesto di principio, poiché nonostante non si trattasse di un Voto Infrangibile, ci teneva a rispettare quella promessa.

    Tengo Frances in piedi, meglio non rischiare di lasciarla qui.

    Non sapeva come sarebbero tornati al castello, né come funzionasse la magia dei calici, ma probabilmente il contatto con essi era necessario, come fosse una sorta di Passaporta o qualcosa del genere. Non aveva molte altre idee, ma gli sembrava l’unica plausibile.
    Cercò dunque di afferrare la ragazza con entrambe le braccia, facendosi forza anche con le gambe per risollevarla in piedi e passare il suo braccio sopra le sue spalle, così da poterla reggere facilmente. Il braccio del Ghiacciolo si allungò intorno al fianco di Frances, così da costituire un appoggio solido. Solo dopo quella manovra afferrò uno dei calici, aspettando di ritrovarsi di nuovo nella Sala Comune.
    Thomas prende la bacchetta del Ghiaccio, la mostra agli altri e la passa a Cyrene. Tenta poi di prendere Frances a forza e caricarsela sulle spalle per evitare che resti a dormire qui per sempre, e afferra un calice.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    #00A4A4


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    51
    Likes
    +18
    Location
    Denver, Colorado

    Status
    Smaterializzato
    Buio
    Tutto intorno a lei era buio pesto.
    Ma perché era buio?
    Il Nero la circondava, come un mantello invernale negli inverni più freddi, quando scossa dai brividi si avvolgeva nel mantello foderato di pelliccia.
    Tutto il suo corpo era scosso dai brividi, il freddo che persistente le avvolgeva le ossa.
    Avrebbe voluto avere il suo mantello foderato, ci si sarebbe avvolta molto volenti.
    Ma… aspetta! Perché aveva freddo? Dovrebbe essere nel suo letto, giusto? Perché se non lo era, cosa ci faceva a quell'ora fuori dal letto?
    Di solito quel freddo, lo si provava solo a notte molto tarda per i corridoi o per per la Sala Comune che con il caminetto spento ed essendo nei Sotterranei triplicava, anche in quella stagione.
    Qual era l'ultima cosa che ricordava?
    Ricordava la Sala Comune, ricordava il libro di poesie che stava leggendo, era stata pronta a mettersi a dormire, il pigiama addosso e… e poi?
    Cosa era successo poi? Dove era finito il suo libro?
    Era anche andata a letto? Quando si era addormentata? E se si era addormentata, perché sentiva tanto freddo?
    Provò a muoversi, ma sentiva tanto freddo che il suo corpo rifiutò di rispondere. Provò ad aprire gli occhi.

    Dove sono?

    Dove era, infatti. Avrebbe dovuto trovarsi ad Amestris, nella Sala Comune, pronta ad andare a dormire.
    Come ci era finita il quel luogo?
    Sembra di essere in un sogno, e se un momento prima sentì così tanto freddo, ora stava benissimo.
    Ma come era possibile?
    Era circondata dalla neve e nevicava!
    All'improvviso la consapevolezza di tutto quello che era successo le torse lo stomaco.
    Quanto tempo era passato da quando avevano bevuto i calici? Non lo sapeva e non aveva di certo una risposta, non resto troppo a pensarci comunque perché venne riportata alla "realtà" da una voce.

    Accio Bacchetta!

    Balzò in piedi, talmente in fretta che quasi cadde di nuovo a terra.

    Che Bacchetta? Dove?

    E il perché si trovasse lì, le divenne di nuovo chiaro. La Bacchetta, quella stupida bacchetta, era lei la ragione per il quale si trovava lì, a chi sa quanti miglia di distanza da Amestris (tanto era arrabbiata e nel panico che non pensò che potesse essere un sogno). Voleva tornare indietro voleva tornare a casa!
    Ma… guardo i suoi amici e compagni (chi conosceva meglio e chi no), ricordò le loro difficoltà che li appesantivano da Halloween. Ricordò i fastidi e i dolori che dovettero sopportare.
    Ma cosa era quello rispetto alle loro piaghe? Nulla ecco cosa!
    Li guardò, uno ad uno iniziare a correre, per andare a prendere quella benedetta Bacchetta.
    Guardò Cyrene, il Prefetto del VI anno, e la vide iniziare ad avanzare, impossibilitata a mettersi a correre.
    E qualcosa dentro di lei si mosse.
    Erano lì per un motivo, e avrebbe continuato ad avanzare. Anche a costo di cadere di faccia, sbucciarsi le ginocchia.
    Avrebbe dato una mano, per sollevare anche solo po' il peso sulle spalle dei suoi compagni.
    Iniziò a camminare nella direzione della bacchetta, seguendo i suoi compagni.
    Non fece neanche in tempo ad arrivare nei pressi della bacchetta e osservarla che vide Nott prenderla in mano.
    Nell'istante dopo comparvero i calici che quella sera erano diventati il suo peggior incubo. Luminosi e pieni di energia, si ergevano davanti alla Ghiaccio. Uno di loro venne verso la ragazzina e le sbatté sul petto, voleva che lei lo afferrasse?
    Con mano tremante, sfiorò con la punta delle dita il bordo del calice, spaventata da quello che sarebbe potuto succedere.
    L'avrebbe riportata nel Respiro di Ghiaccio? Lo sperava con tutta se stessa.
    Con speranza, avvolse completamente la mano intorno al calice.

    Portami a casa, ora!
     
    Top
    .
  8.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Amministratore Grafico
    Posts
    584
    Likes
    +239
    Location
    Parlato: #5b2c6f

    Status
    Smaterializzato
    Non si girò verso la voce che la chiamò, pur riconoscendo a chi appartenesse. Sapeva che quella ragazza le avesse dato una buona impressione, ma non si sarebbe aspettata di sognarla anche. Mentre l'altra voce , quella aveva ragione di essere nella sua testa e non si stupì di sentirla. Ciò che disse Frances era un po' troppo realistico rispetto a quel contesto; non riusciva a darle un po' di pace nemmeno nei suoi sogni, anche lì aveva dovuto restituirle il fardello della sua piaga, come d'altronde il suo gravava letteralmente su di lei.
    Il suo incantesimo andò a vuoto, togliendole ogni idea di cosa fare. L'unica opzione era proseguire e così tentò di fare, cercando di mettere un piede davanti all'altro in direzione del bagliore che emanava la bacchetta. Forse raggiungendola si sarebbe svegliata.
    Un intoppo col piede destro e l'intera gamba cedette alla forza di gravità. Cyrene sentì un vuoto improvviso al petto ed esclamò un'inalazione d'aria forte e aspra che poté rilasciare solo una volta aver sbattuto la schiena contro il suolo. La caduta era stata rovinosa e le causò un esclamazione di fastidio, oltre che un breve dolore.

    Io vi aspetto qui.
    Mi fa male.

    Non era un sogno, semplice deduzione. Per quanto tutto il resto fosse assurdo, quel dettaglio non poteva essere trascurabile. Se fosse caduta dal letto nel sonno a quel punto si sarebbe già svegliata, invece era ancora là in quel piano alternativo assurdo da concepire, ma ora infinitamente più credibile di prima.
    Come se fosse la prima conseguenza della sua realizzazione, Cyrene si voltò per appurare che quella che le era caduta accanto quasi in contemporanea a quando lei stessa era crollata a terra era una Frances in carne e ossa, non un prodotto della sua immaginazione.
    tumblr_pu6mw9c1131vfg7u3o4_540
    Sembrava che la piaga già l'avesse portata via, eppure alla Ghiaccio non sembrava importare. Ora che sapeva che fino a quel momento era stato tutto reale, si sentiva completamente in balìa di eventi che non comprendeva.

    ...eccoti.

    soffiò con un sorriso distratto, gli occhi che vagavano sul viso di Frances, a rovescio rispetto al suo. La magia era qualcosa di così spaventosamente complesso e inafferrabile; invece mantenendo lo sguardo sulla sua unica certezza, Cyrene poteva fingere che andasse tutto bene.
    Sentì dei passi avvicinarsi ma soprattutto una voce chiamarla. Era Thomas Nott che torreggiava su di lei e su Frances, alto oltre il suolo dov'era steso il loro yin e yang.
    La Ghiaccio si accigliò appena quando il compagno più grande le passò la stessa bacchetta che aveva visto in lontananza. Bianca, esile, con una gemma incastonata dentro. La bacchetta della storia di Mr. Todd. Vicino alla sua, che ancora teneva nella destra, sembrava ultraterrena.
    Distratta dall'avere in mano quell'oggetto, si rese conto troppo che Thomas stava sollevando Frances da terra.

    N-no...

    Guardò dall'altra Ghiaccio a Nott mentre gli rivolgeva quella protesta, indebolita dalla soggezione che provò istintivamente per il ragazzo.
    Fece per parlare di nuovo come se volesse rimproverare il compagno, tanto disapprovava di quel gesto in generale ma anche della sua esecuzione; Frances sarebbe stata un peso completamente morto nella presa del ragazzo finché la piaga avrebbe avuto potere su di lei, non aveva senso sostenerla in piedi. Come il corpo e la mente della compagna non le rispondevano, tuttavia, così la sicurezza di Cyrene vacillava da mesi a quella parte, lasciandola in un misto di frustrazione e rimpianto di non riuscire ad esprimersi come voleva.
    Non le rimase che osservare Thomas allontanarsi mentre lei stessa si rimetteva in piedi. Lo vide afferrare qualcosa che solo dopo realizzò fosse uno dei dodici calici.

    Ancora i calici?

    Erano stati quegli oggetti a portarli lì? Dunque forse Nott aveva ragione di credere che li avrebbero fatti uscire.
    Nelle vicinanze, Cyrene notò Geneva, stavolta guardandola per bene. Ingoiando l'amaro del non essersi valsa sul compagno più grande e dell'essersi rialzata a fatica, la ragazza imponente in altezza e corporatura si rivolse alla Ghiaccio più giovane.

    Stai bene?

    le domandò, avanzando anche lei verso i calici aspettandosi che la compagna la affiancasse. Si guardò poi intorno, cercando tutti gli altri compagni che fino a pochi minuti prima credeva esistessero solo nella sua testa.

    Abbiamo la bacchetta. Andiamo.

    Annunciò per chiunque fosse rimasto indietro.
    Cercò nello specifico Lorenzo e semmai avesse incrociato il suo sguardo avrebbe abbassato gli occhi sulla bacchetta che ancora teneva saldamente in mano. Poteva essere quella, la chiave alla loro cura?
    Chiuse entrambe le mani attorno ad essa assieme alla propria ma preparò la sinistra a lasciare solo l'altra a conservarle perché presto l'avrebbe tesa verso uno dei calici.

    SPOILER (click to view)
    Cyrene cerca di assicurarsi che tutti stiano andando verso i calici, tiene la Bacchetta del Ghiaccio in mano e cerca di toccare uno dei calici, imitando Thomas.
    ** Chiedo scusa a chi non ho taggato ma c'è un limite di tag **
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio V Anno
    Posts
    2,553
    Likes
    +671

    Status
    Smaterializzato
    Che Geneva avesse compreso o meno che si trattasse davvero della bacchetta che stavano cercando, aveva poca rilevanza. Non si sarebbe mai sognata di correre avanti per prenderla, a meno che qualcuno non le avesse chiesto di farlo, ma Cyrene non sembrava neppure averla sentita, per cui la ragazzina continuò nella sua direzione.
    Se non trovò troppo strano che la prefetta non considerasse lei, evidentemente troppo presa dall’enigma per rispondere ad una domanda oziosa come la sua, trovò invece curioso che non si era voltata neppure alla voce della Stitcher.
    Non che sapesse qualcosa sul loro rapporto, a parte che erano colleghe e probabilmente amiche, ma avendola cercata la stessa Cyrene poco prima, perché mai non guardarla una volta che questa si era palesata?
    Passò con gli occhi dall’una all’altra ma fece appena in tempo ad allungare istintivamente ed inutilmente le braccia quando la ragazza annunciò l’arrivo del suo sonno magico. Ovviamente non sarebbe riuscita a sorreggerla neanche se le fosse stata vicino, ma la neve le impedì comunque di arrivarle abbastanza dappresso anche solo per tentare.

    Ma…

    Cominciò a protestare, vedendo che neppure lo svenimento della compagna era riuscito ad attirare l’attenzione della grossa prefetta, che sembrava invece intenzionata a proseguire verso la misteriosa bacchetta.
    Un solo passo, comunque, e vide anche lei cadere sul sedere. Se con Frances aveva almeno avuto l’istinto di allungare le braccia per frenarne la caduta, si guardò bene dal provarci con Cyrene, limitandosi ad allargare le braccia sconsolata.

    Vabbè.

    Pensò. Si aspettava al punto una guida da quelle ragazze che aveva dato la schiena all’obbiettivo della loro ricerca e fu quindi colta di sorpresa quando Nott le raggiunse.
    Nonché estremamente sollevata nel vedere finalmente qualcuno prendere i mano le redini del gruppo!

    Stai bene?

    Sospirò, contenta che anche la prefetta fosse tornata in sé, e si affrettò ad annuire. Lo stato d’assenza di Cyrene l’aveva spaventata molto di più dell’ignoto vuoto bianco in cui si trovavano.
    Le si affiancò, ma non dovettero fare molta strada che i calici vennero loro incontro.
    Ne afferrò uno prima che le battesse sulla fronte.

    Geneva prende un calice
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Ghiaccio VI Anno
    Posts
    2,124
    Likes
    +644
    Location
    Ramsgate - East Kent

    Status
    Smaterializzato
    L’ultima cosa che ricordava era l’effluvio travolgente di Sertoria, le sue parole così amabili e, infine, la presa delle sue mani su di sé. Quelle stesse, piccole e candide mani che più volte cercavano la distanza anziché il contatto si erano gettate proprio su di lui, con una risolutezza e un affetto mai conosciuti prima; e per un breve, luminoso momento quel pensiero fu sufficiente a oscurare qualsiasi altra cosa. Il calice. Le voci. Persino il bianco abbacinante in cui erano appena stati scaraventati.

    Bene tutto ra-ragazzi?

    Sbatté le palpebre più volte del necessario, ancora smarrito negli eventi.
    Erano sommersi dallo spirito del freddo adesso, eppure non sentiva neppure l’ombra di un brivido nascergli a fior di pelle. Come era mai possibile? Anzi, si sentiva addirittura meglio di quanto non fosse stato pochi attimi prima, col passare dei calici vuotati e di quei sussurri irreali.

    Sertoria?

    Le strinse la mano. Pietrificato. Appena oltre la sua spalla, lo splendore della famigerata bacchetta si affacciava con riflessi celesti su quella visione in bianco.
    Ma lui là non ci voleva andare, per nulla al mondo. Ancora meno voleva ci andasse l’amica. “Sto bene se stai bene”.
    Stai bene?”.
    A ricordare quel momento il suo cuore pareva farsi di carta velina, qualcosa di fragile e leggero che avrebbe potuto benissimo spezzarsi oppure prendere il volo da un momento all’altro.

    Sto bene se sei con me.

    Batteva qualcosa dentro di lui e, come Sertoria e la sua mano, avrebbe tanto voluto tenerlo stretto e proteggerlo il più a lungo possibile.
    D’altro canto, attorno a sé già c’era a chi affidare la speranza del ritorno, con la stessa e irreprensibile fiducia con cui l’aveva vestito da che ne aveva avuto memoria. Dopo il vano tentativo di Cyrene, fu la corsa e la presa di Thomas a portare tra di loro la fiamma della salvezza. O almeno così pareva…

    Di nuovo non.

    Questa volta però non c’era alcun liquido misterioso, tantomeno immaginarie e suadenti voci.
    La situazione sembrava parlare da sola, così come i volti e le azioni dei compagni, sconcertati e colmi di aspettativa a un tempo.
    Per un istante Luke tenne lo sguardo fisso attorno a sé, poi sui i calici, vagamente atterrito, e infine sulle sue dita ancora intrecciate a quelle di Sertoria.

    S-scusa.

    Qualcosa dentro di lui tremava in modo incontrollato, peccato solo non poter biasimare il freddo.
    Con uno scatto imbarazzato ritrasse la mano, riportando l’attenzione sul calice che splendente e incalzante veleggiava verso di lui.
    Non avevano altra scelta che provarci.

    Facciamolo.

    Si disse con quel che rimaneva della sua determinazione, mentre faceva cenno a Sertoria di seguirlo nell’imitare il resto dei compagni.

    Assieme.

    Dopotutto era così, anche se lo aveva realizzato solo adesso. Perché pure con tutte le maledizioni del mondo, era il tempo che passava con lei a essere la sola certezza di cui aveva bisogno.

    Luke afferrerebbe il calice solo nel momento stesso in cui lo farebbe Sertoria.

    Luke è uno degli studenti che sono stati maledetti durante l'ultimo Halloween. Tutti a scuola lo sanno e tutti lo conoscono.
    La sua maledizione è la seguente:
    CITAZIONE
    Piaga di Luke: Sembra che l'unico modo con cui tu riesca a comunicare è solo ed esclusivamente facendolo al contrario. Qualsiasi frase pronunciata o scritta, anche la più semplice, comincia dalla fine piuttosto che l'opposto come succede normalmente. E non s'intende lo specchiare delle parole, bensì l'ordine all'interno di una frase. Trovare un modo per venire incontro al problema può anche essere risolutivo, ma non per questo meno frustrante.
    Frequenza: costante. In seguito al successo della Contromaledizione di Catherine Nott, la piaga di Luke si annullerà al primo post e dopo cinque post nella stessa role: per un post, quindi, parlerà normalmente mentre nei restanti tornerà a parlare al contrario e così ogni cinque post.

    Tutti sono al corrente dei suoi problemi a esprimersi da allora, perlomeno nel verso giusto e con discorsi più articolati di sole 4 o 5 parole in fila. Motivo per cui si limita spesso a frasi concise o tutt’al più si aiuta leggendo direttamente le frasi alla rovescia, riportate grazie alla sua penna prendiappunti (poiché leggendo le frasi direttamente nell’ordine già invertito, la sua Piaga gli permette di tornare a esprimerle così nell’ordine corretto).

    NOTA A partire dal 28 aprile Luke non parla più al contrario, bensì inizia a farlo in ordine sparso e non controllabile. Motivo per cui da allora è diventato ancora più schivo e silenzioso, astenendosi più di prima a proferire parola salvo quando indispensabile e, in qual caso, sempre con frasi stringate e telegrafiche (così da poter risultare il meno comprensibile possibile).
    Riassumendo: 1/5 post Luke parla correttamente, da 2/5 fino a 5/5 la maledizione (parlato e scritto sparso) è attiva, dopodiché a 6/5 a parlare ancora correttamente e si ripete il ciclo.

    5° post di 5
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio VI Anno
    Posts
    513
    Likes
    +197

    Status
    Smaterializzato
    Sarebbe probabilmente riuscito nel suo intento, se non fosse stato per l'ondata di gelo viscerale che lo travolgeva al termine di ogni nuovo calice mandato giù; proprio sull'ultimo calice, quel freddo lo fece vacillare un momento, consentendo ad i suoi compagni di prendere possesso del manufatto e buttare giù il suo contenuto.
    Poi, arrivò. Un'ondata di spossatezza, probabilmente conseguenza dell'atto tanto avventato del parmense, lo investì in un lampo: d'improvviso gli arti erano divenuti pesanti, le palpebre si iniziavano lentamente a chiudere, ed il solo atto di pensare risultava come la più grande delle fatiche.
    Era quella, la morte?

    ... Uh?

    Forse era solo un sogno, un'allucinazione, o una di quelle esperienze che venivano vissute direttamente prima di incontrare la propria fine, ma il Fontana pareva essere stato catapultato in un'immensa distesa di neve e null'altro. Il fatto che fossero presenti tutti i compagni che avevano vissuto con lui la terribile, precedente esperienza, poteva essere sintomo di realtà per tutto quello? O era soltanto il suo cervello che giocava con gli ultimi ricordi da lui registrati? Rimase qualche minuto seduto, completamente immerso in quell'ambiente senza far nulla, quasi nella speranza che, se fosse stato solo uno scherzo della sua corteccia cerebrale, questo sarebbe svanito in un battibaleno.
    Ma non fu così.
    Si avvicinò istintivamente verso le due prefette , mentre tutti gli altri scorrazzavano qua e là, notando come un terzo aveva avuto la sua stessa intuizione. Thomas Nott, un altro che aveva indossato la spilla in passato, passò alla Huxley un catalizzatore dall'aspetto fin troppo simile a quello che stavano cercando, a detta di Mr Todd.

    D-davvero?

    Rispose con la voce impastata all'affermazione della ragazza, a metà tra il sorpreso e lo stranito. Non sapevano neppure a cosa servisse quella bacchetta, ma i professori non c'avevano pensato due volte a chiedere che venisse trovata il più rapidamente possibile... che c'entrasse qualcosa con le piaghe?
    Mentre il suo cervello ancora elaborava quelle possibilità, un oggetto non ben identificato gli diede un colpetto dietro la testa.

    Ma che...?!

    Un calice. Un altro. Si convinse a stringere la presa intorno a quello solo dopo aver visto, poco distanti, anche Luke e Sertoria sani e salvi. Anche loro erano sopravvissuti a quel qualsiasi-cosa-fosse-stato, e potevano tornare senza problemi.

    Quindi dobbiamo toccarli?

    Si rivolse di nuovo a Cyrene, mentre afferrava il proprio calice fluttuante.
    Lorenzo Fontana: Carisma 13 (3), Intuito 9 (7)
    Piaga: il Gatto
    Lorenzo ora è solo una delle tante identità che possiedi, momentaneamente quella dominante. Soffri di un disturbo multiplo della personalità cambiando allineamento (a caso, purché ci sia varietà) da un momento all'altro, senza preavviso seppur per pochi minuti. Quanti nuovi "io" sono dentro di te? Chissà, sta a te scoprire i loro nomi, ma occhio alle future crisi d'identità e soprattutto non permettere che una di loro prenda il controllo su di te.

    Frequenza: primo post di ogni role; si ripete ogni 5 post della stessa. (5/5! al prossimo si cambia!)
    Personalità attuale: Lollo (LN).
    Usati per ora: May "Amichevole"(LB), Lorhippie "Animalista" (BN), Loreo "Cafone" (BC), Lollo "Complessato" (LN), Lorenzhauer "Filosofo" (NN), Lawrenstein "Dottore" (LM), Louie "Mafioso" (CM).
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Ti piace il mio profumo?



    Group
    Ghiaccio VI Anno
    Posts
    1,164
    Likes
    +598
    Location
    Roma

    Status
    Smaterializzato
    Assideramento. Una morte dolce, a quanto aveva letto. Una morte che risparmia la pena.
    Sertoria chiuse gli occhi nel nero. Sertoria li riaprì nel bianco.

    Il bianco è bello.

    Il non-colore l'avvolse come l'aura. Lo spazio si prolungò indefinitamente, sconfinò. Ecco, per quanto avesse provato a scagliare lo sguardo lontano, non avrebbe individuato ostacoli alla gittata.
    Se avesse provato. Sertoria non provò.
    Fissava la propria mano, inconsuetamente scura se paragonata al nitore che li avviluppava.

    Sertoria?
    Io.

    Levò su di lui le pupille appannate, ma non disse niente. Non aveva compreso la domanda, sempre che ve ne fosse stata una. La sua mente era tutta presa a processare la tempesta d'informazioni che le erano piombate addosso.

    Bianco, sto sognando, è una visione, bianco, c'è la neve, non ho freddo, perché non ho freddo? Non ho freddo, deduco, sì, deduco che è tutto falso, tutto ma non la mano, la mano è calda, sto tenendo Luke per mano, bianco, c'è la neve, cerchiamo la bacchetta, come torneremo indietro, come ci svegliamo, come sopravviviamo se qui non c'è... sto tenendo Luke per mano, è ok, perché è ok?
    Sento...

    Tchaikovsky. Valzer fiocchi di neve.

    Non le riuscì di dire altro. Qualcosa di simile le andava respirando in corpo, a tratti concitato, a tratti rapito. Un turbinio che dall'interno s'era proiettato fuori, si rifletteva nella fretta dei compagni che le si affaccendavano intorno; e nel cuore di quel vortice, un coro improvviso, un perno rassicurante cui avvolgere le braccia e trovare pace. Quel perno era la mano, le mani. E non c'era un senso esplicito, non qualcosa che lei potesse afferrare cognitivamente. Però c'era. E Sertoria sgranava gli occhi.
    Luke. Alle sue spalle qualcosa brillava - Lumos - e altri, a quanto pareva, stavano provvedendo. Non poteva contribuire, non con la debolezza che si portava negli arti.

    Non abbiamo freddo.

    Le veniva naturale attribuire anche agli altri quel che lei avvertiva.

    E non...

    Sibilo. Risucchiando ossigeno Sertoria girò la testa e levò la mano libera giusto a tempo per afferrare il calice; e poco c'era mancato che le si schiantasse addosso.

    Le voci basta, niente voci, intrusi, solo io e me e noi e...
    S-scusa.
    Per cosa?

    Non aveva certo colpe lui se le voci erano sparite, cosa che, tra l'altro, Sertoria reputava positiva. Ora come ora desiderava soltanto porre l'attenzione sulla portentosa bacchetta, ammesso che l'avessero trovata. Gli elementi portanti della sua stabilità mentale - la sopravvivenza, Luke, il controllo di Bramante - erano stati messi in sicurezza: adesso poteva concedersi di salire la scala santa.
    Guardò Luke, anch'egli con un calice.

    Facciamolo.
    Intende bere, intende.
    Assieme.
    Assieme.

    Tutti stavano bevendo. Doveva essere il solo modo per tornare a casa, borbottava il suo pensatore interno. E se tale opzione era possibile poteva essere soltanto in virtù di qualcosa...

    Hanno trovato la bacchetta. Hanno...

    Portò le labbra al calice e ne trangugiò il contenuto. La presa sulla mano di Luke si era persino intensificata. Aveva tutto, tutto.
    Si può essere maledetti e tuttavia così diabolicamente felici?

    Ho editato soltanto per aggiungere le due carabattole sottostanti. Inutili, ma sì.
    Tchaikovsky
    ET-CUPS-02
     
    Top
    .
  13.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    656
    Likes
    +254
    Location
    Londra, Inghilterra

    Status
    Smaterializzato
    Che oramai quella serata fosse diventata un'avventura degna dei migliori libri era chiaro, tra maledizioni, indovinelli, calici e una costante sensazione di freddo, tutto era diventato assolutamente straordinario. Non era la prima volta che gli studenti del Ghiaccio erano coinvolti in problemi e strani pericoli da cui, in un modo o nell'altro, erano sempre riusciti a scappare. Anche quella volta sembravano essere nella direzione giusta, anche se il luogo in cui si erano trovati non prometteva affatto bene: una distesa di neve non era esattamente il paesaggio più rassicurante del mondo ma, in fondo, erano Ghiaccio, cosa si sarebbero dovuti aspettare? La prima cosa che pensò Cristiano era che quello fosse lo stesso luogo dove il creatore del Respiro del Ghiaccio si era recato, non ne era sicuro al cento per cento, ma era un'ipotesi. Un'altra stranezza del luogo era che, seppur fosse evidente la neve e il freddo che pervadevano quel posto, lui non sentiva niente, niente di fastidioso, niente di niente. Si alzò in piedi e cominciò a guardarsi introno: era tutto innevato e, oltre a quello, vedeva solo i suoi compagni. Questo fino a che non vide qualcosa in lontananza; non era però sicuro, il freddo poteva recare strani effetti. Ciò che aveva visto venne però confermato dal fatto che anche Cyrene affermò di averla vista, rivelando a tutti i presenti che erano ormai vicini al raggiungimento del loro obbiettivo. Seguì a ruota il Prefetto, puntando il suo catalizzatore d'olmo verso la bacchetta del Ghiaccio.

    Accio bacchetta!

    Gridò, senza ottenere però alcun risultato. Eppure quello era un incantesimo semplice, era strano che non gli fosse riuscito. Doveva però pensare a qualcos'altro per raggiungere in fretta la bacchetta. Cominciò quindi a correre verso la bacchetta, non da solo però, Thomas e molti altri lo avevano fatto ancora prima di lui e, senza che nemmeno avesse il tempo di arrivare in fondo, la bacchetta si trovava già nelle mani dello studente del settimo anno. In quel momento i calici che avevano lasciato nel Respiro del Ghiaccio apparvero davanti ai loro occhi, fluttuando e toccandoli insistentemente, come se volessero essere stretti da loro. Non si fidava molto, voleva prima vedere gli altri. Aveva già rischiato per primo e non lo avrebbe fatto di nuovo, aspettò quindi di vedere che non sarebbe successo nulla nel momento in cui loro avessero toccato i calici. Come molti altri suoi compagni, anche Cristiano strinse il calice tra le mani aspettandosi di essere teletrasportato in Sala Comune, come per una Passaporta.
    Cristiano stringe uno dei calici.
    Scusate per l'assenza e per il post breve!
     
    Top
    .
  14.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Fantasmi
    Posts
    2,018
    Likes
    +29

    Status
    Smaterializzato

    Dopo aver conquistato le tre bacchette, i ragazzi tornarono nelle loro Sale Comuni nel giro di pochi minuti.
    Gli studenti del Fuoco, una volta vista e percorsa la scala, riuscirono a sfuggire dalla bocca del camino ritrovandosi in quel luogo caldo e accogliente che avevano imparato a conoscere fin dal loro primo anno. Ma sarebbe bastato lanciare un'occhiata al camino per notare una differenza sostanziale rispetto a prima: il fuoco al suo interno era sparito, animato com'era dalla bacchetta che adesso non vi giaceva più.
    Da quel momento in poi avrebbe ricoperto il compito di un normale camino e tutti gli studenti, anche coloro che non avevano partecipato alla ricerca, sarebbero stati consapevoli del perché.

    Gli studenti del Ghiaccio, afferrato o sfiorato almeno uno dei calici vibranti, si ritrovarono nuovamente in Sala Comune: per giorni sarebbero rimasti col dubbio che ciò che avessero vissuto nella landa desolata fosse stata un'illusione; altri, invece, avrebbero sostenuto che si fossero trasferiti davvero in qualche posto da cui poi avrebbero fatto ritorno tramite delle passaporte, gli stessi calici da cui avevano bevuto.
    Al loro rientro, proprio i calici erano tornati al loro posto e nessuna luce blu proveniva più da loro interno.
    Nei giorni successivi sarebbe circolata un’ipotesi al quanto strampalata - ma non meno realistica - sul significato delle parole sotto i calici, o meglio di quelle che gli studenti avevano definito “fuori posto”: non modo Glacies Glacies et.
    Non solo il Ghiaccio e Ghiaccio.
    Non solo il Ghiaccio è - cattiva traduzione - Ghiaccio.

    Il Ghiaccio non è solo Ghiaccio.

    Il motto che per anni aveva vibrato sulle labbra di tutti gli studenti di quella Casa, altro non sarebbe stato che un refuso, un modo erroneo di interpretare una frase ben più complessa e significativa nascosta sotto dodici calici impolverati, spostati in precedenza e rimessi al posto in maniera casuale, sì, ma in modo tale da far supporre che sotto quegli stessi si nascondesse apparentemente una frase a sé stante.

    Per un po', anche gli studenti della Tempesta avrebbero continuato ad avvertire l'eco impetuoso dei fulmini di quel paesaggio. Si sarebbero aggirati per la sala comune, gettando occhiate dubbiose a quei quadri che, sebbene infine li avessero guidati dietro generoso compenso, per anni avevano taciuto il proprio sapere, nascondendo una verità che avrebbe potuto risultare determinante. Avevano portato a termine quella bizzarra missione celando nel petto una nuova speranza, ma nessuno di loro aveva una chiara idea di cosa sarebbe successo da quel momento in poi. Eppure, un dettaglio prezioso non sarebbe sfuggito, un cambiamento che s'era manifestato negli stessi quadri da cui avevano fatto ritorno: quella pioggia torrenziale aveva smesso d'infuriare. Come se l'effetto degli incantesimi avesse sortito uno stravolgimento permanente, il cielo irradiato da lampi dorati aveva lasciato spazio ad un tinta plumbea, ma non si trattava affatto dell’effetto della sorprendente destrezza dei protagonisti dei quadri. La cessazione della magia della bacchetta al loro interno aveva irreversibilmente alterato l’atmosfera di quei paesaggi, il ché, da quel momento in poi, avrebbe spinto gli studenti a sottoporsi alle prove dei quadri ogni qual volta intendessero accedere alla sala comune, replicando, seppur in maniera meno celebrativa, quanto avesse avuto luogo quella sera.
    Tutto il resto, invece, pareva fedele a com'era sempre stato: non si avvertivano più echi che incitassero all'intraprendenza, le notizie viaggiavano veloci e con quell'imprecisione che le contraddistingueva, mentre gli studenti si mostravano irrequieti ed impazienti di avere risposte.

    Non passò molto tempo prima che i Responsabili facessero ritorno alle rispettive Sale Comuni, colmi di nuove consapevolezze date dai ricordi di Gaius Harmony.
    Il Ministero venne avvertito subito dopo, prendendo in custodia le bacchette e i ricordi di Harmony seduta stante, perquisendo il luogo occulto dietro l’ufficio del Preside in cui erano stati rinvenuti.
    Pochi giorni dopo, iniziarono ad utilizzarle su ognuno dei 22 piagati nella speranza di guarirli tramite l’uso di catalizzatori dal potere, si sperava, formidabile. Avrebbero fatto riferimento ai metodi già utilizzati dagli Esperti con esito positivo anche solo in maniera parziale. Il risultato, tuttavia, non fu quello sperato: ognuno dei 22 parve ricevere un miglioramento dalla propria condizione, ma nulla in confronto ad una vera e propria guarigione.
    Questo fallimento, più il contenuto dei ricordi di Harmony, aveva reso evidente una nuova consapevolezza: le bacchette non potevano funzionare in mano a chiunque.
    Cercavano un degno padrone.

    Nel mentre, gli Esperti volontari si stavano preparando all’ennesima chiamata da parte del Ministero per entrare finalmente nelle Segrete e svelare una volta per tutte i misteri che si celavano dietro la porta.



    Grazie a tutti per la partecipazione!

    - ON siete a conoscenza di tutto ciò che è narrato nel post, per esperienza diretta o voci di corridoio.
    - Tutti i piagati hanno ricevuto un miglioramento a seguito del tentativo da parte del Ministero di guarirli con le bacchette speciali.
    Ognuno di voi può asserire di esser stato sottoposto alla magia della bacchetta della propria casata, con gli esiti sopra descritti.
    Off, ricevete i seguenti miglioramenti:

    Cyrene R. Huxley
    -da costante a 1 ogni 5 post torna col suo fisico
    -recupera 30% PA persi = Agilità 9 -> 10 (0.6 lo terrei buono) ; Prontezza 10.5 -> 11,5; Carisma 13 -> 17

    Frances Stitcher
    -Dorme da 1 ogni 5 a 1 ogni 6 post
    -recupera 30% PA persi = Saggezza 21 -> 23; Agilità 6 -> 8; Prontezza 6 -> 8

    Lorenzo Fontana
    -Personalità da costante a 1 ogni 5 torna se stesso
    -recupera 30% PA persi = Intuito 9 -> 10; Carisma 8 -> 10

    Luke Lygeon
    -Da 1 ogni 6 a 1 ogni 5 parla normale
    -recupera 30% PA persi = Saggezza 16 -> 19; Carisma 21 -> 22

    Mattia bonkey
    -Vomita da 1 ogni 5 a 1 ogni 6 post
    -recupera 30% PA persi = Prontezza 2 -> 3; Affinità 4 -> //; Carisma 9 -> 10

    Sertoria Eburneo
    -Sparisce la puzza da 1 ogni 5 a 1 ogni 4 post
    -recupera 30% PA persi = Saggezza 11 -> 12; Prontezza 5 -> 6; Carisma 4 -> //


    PUNTI

    Cristiano: 1 Carisma + 4 pe
    Mykyta: 2 pe
    Geneva: 1 carisma + 6 pe
    Luna: 1 Carisma
    Frances: 1 Carisma + 2 pe
    Lorenzo: 1 Carisma
    Sertoria: 1 Carisma + 4 pe
    Cyrene: 1 Carisma + 2 pe
    Aeryn: 4 pe
    Nola: 1 Carisma
    Luke: 1 Carisma
    Thomas: 4 pe


    Chiuso



    Edited by Il Tessitore - 28/5/2021, 20:31
     
    Top
    .
73 replies since 22/4/2021, 20:04   2733 views
  Share  
.
Top
Top