Avventura della Tempesta - 2031/32

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    Tempesta VI Anno
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    Accadde tutto così velocemente che, se avesse dovuto cercare le parole per descriverlo, probabilmente non le avrebbe trovate. Non fu paura quella che provò...certo, venire smaterializzati per poi riapparire dentro un quadro non era una sensazione piacevole, ma passato l'iniziale senso di nausea rimase solo lo stupore.
    Subito seguito dallo schifo, per via della divisa irrimediabilmente imbrattata di fango. Il primo istinto fu quello di prendersela con i maghi delle cornici a fianco, ma non sarebbe stata una mossa saggia...e comunque, man mano che lo scenario gli si apriva davanti, anche la frustrazione scemò, lasciando il posto all'ammirazione per ciò che era stata in grado di compiere una simile magia.
    Si chiese cosa avrebbero visto da fuori...se in Sala Comune era rimasto qualche studente e per caso avesse guardato verso il quadro, ci avrebbe trovato loro dentro?
    Li avrebbe osservati muoversi, li avrebbe sentiti parlare? O magari era solo una dimensione alternativa, quella, che erano in grado di vivere e percepire soltanto loro, coinvolti nella ricerca...
    Giusto! La ricerca si disse, affrettando il passo dietro i suoi compagni. Non doveva dimenticare lo scopo per il quale il fato li aveva condotti lì, dentro la Tempesta. In lontananza- che poi equivaleva forse alla prospettiva del quadro??- fulmini e nuvole continuavano a imperversare in un cielo che ormai sembrava aprirsi a tempi migliori...
    Vide gli altri Tempesta accelerare il passo, e capì che la bacchetta doveva trovarsi proprio nel punto più difficile da raggiungere...si fermò...non perchè gli mancasse il coraggio di continuare, ma ormai Caliban, Bee e Coral erano vicini ad impossessarsene, ulteriori intromissioni rischiavano di mandare a monte tutto. Rimase in attesa, quindi...se fossero riusciti a recuperare l'antico cimelio, finalmente il nodo sarebbe stato sciolto, l'avventura conclusa e loro liberi di riprendere le proprie sembianze fuori dalla tela.
    Questione di attimi...poi sentì la pioggia fresca corrergli lungo il viso e sui vestiti, lavando via ogni cosa...sporco, sensazioni sgradevoli e anche la frustrazione di non poter fare di più; il rumore di vetri infranti che seguì alla fine del temporale indicò loro la strada per la libertà...
    Ci sarebbe stato tempo per i commenti, magari dopo, una volta tornati in sala comune...ma adesso dovevano affrettarsi a lasciare il quadro, e con esso il paesaggio che, superata la cornice, parve chiudersi per sempre alle loro spalle.
     
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    Frozen Wiz
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    Coral non aveva mai visto né tanto meno toccato una bacchetta più bella di quella che si ritrovò miracolosamente fra le dita, portandola davanti allo sguardo come in estasi: era lunga, circondata da pietre viola, e avrebbe potuto giurare che fosse in grado di emanare una particolare aurea, come di potenza.
    O probabilmente, era soltanto la soggezione data dal trovarsi di fronte all'oggetto tanto ambito.
    Nell'osservarla, Coral non si rese conto di essersi completamente estraniata dal mondo, da Hesper e da Caliban al suo fianco, accorsi probabilmente per lo stesso motivo.
    Li guardò stranita, come fosse complicato ritornare alla realtà dopo essersi persa fra le gemme, schiudendo appena la bocca sotto la pioggia scrosciante.
    Spostò appena lo sguardo verso il resto dei compagni, notando qualcosa di strano nei quadri: i vetri erano spariti.
    Sorrise.

    Si torna a casa.

    E sorrise probabilmente per la prima volta quella sera, infischiandosene del fango, dell'acqua e dello sporco sul suo volto e sul suo corpo, correndo come un'ossessa verso la meta, la sua Sala Comune.
    Immaginava a quel punto che avrebbe consegnato la bacchetta ad Hesper di modo che potesse portarla alla Responsabile: avrebbe potuto lasciare che la prendesse da prima ma aveva voluto tenerla con sé di proposito, essere lei a portarla in Sala Comune, diventare padrona di un ultimo, meraviglioso ricordo della sua Sala Comune e della magia di Amestris prima di lasciare le sue mura, il ricordo di lei con in mano una bacchetta bella e potente che probabilmente non avrebbe più rivisto in vita sua.
    Corse allora verso la libertà, verso la speranza, verso un posto che aveva odiato fino a pochi minuti prima, ma che in fondo non aveva mai odiato davvero, la casa che l'aveva accolta, sconvolta e protetta per sette lunghi anni.
    Arrestò allora il passo davanti le cornici cercando di attraversarle con delicatezza, stranamente convinta che con in mano quella bacchetta nulla di sconveniente le sarebbe mai successo, la Tempesta letteralmente attorno a sé, dentro di sé, fra le sue dita.
     
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    Tempesta VII Anno
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    Ce l'avevano fatta. Anche con l'ultimo indovinello, a cui Máiréad avrebbe semplicemente risposto che una mucca donava tanto formaggio anche se fosse stata tutta viola, i quadri furono convinti e il cielo dei quadri divenne sempre più chiaro. Poi però accadde qualcosa di strano. La Sala Comune sparì e tutti i Tempesta si ritrovarono in un posto nuovo ma bellissimo.

    Oooooh!

    La meraviglia del paesaggio la colpì, estasiata dai giochi di colore delle nuvole temporalesche in lontananza. Erano loro nei quadri adesso! La Tempesta loro simbolo li circondava, anche se molto meno rispetto al diluvio ormai quasi placato dai quadri. Bastò il primo passo perché la divisa viola si tinse di marrone, schizzi di fango che colpivano il tessuto ogni volta che alzava le stampelle per riposizionarsi. Sarebbe caduta e scivolata dritta dritta per colpa del pavimento scivoloso? Anzi, ma quale pavimento, quella era proprio terra fresca. Il pavimento era molto più in là, visibile attraverso due finestrelle che davano sulla Sala Comune. Tutto si era capovolto: la realtà era divenuta quadro e i quadri realtà. Ma sarebbero rimasti intrappolati lì dentro o potevano uscire? In realtà ancora non aveva ben capito cosa fare, a parte cercare una bacchetta nascosta chissà dove.
    Oh già, la bacchetta.
    Máiréad non si rese conto della corsa, anzi sarebbe rimasta in mezzo al fango per tutto il tempo se non avesse visto gli altri. Tutti a correre per prendere una bacchetta che effettivamente comparve. Non vedeva l'ora di vederla, ma prima preferiva una bella ripulita. Bello il fango, bella la pioggia, ma entrambe complicavano la deambulazione di Máiréad già compromessa.
    Forse usare le mani per scacciare via lo sporco avrebbe solo complicato le cose, doveva aspettare di tornare indietro assieme agli altri e lanciarsi addosso un Incantesimo di Pulizia. Lentamente la Callaghan si avvicinò al gruppetto che aveva terminato di correre.

    Cé chomh hálainn is atá sé! [Quanto è bella!] Evviva, l'avete trovata!

    Esclamò fissando il lungo bastoncino elaborato con piccole pietre viola in mano a Coral. L'avrebbe volentieri presa in mano per ammirarla meglio ma aveva paura di cadere con un terreno così instabile sotto al piede già colpito dalla piaga. Ancora una volta immaginò il viso di Sert, i capelli ancor più arruffati dalle dita agitate e il terrore di scoprire che l'irlandese avesse rotto seppur involontariamente un oggetto tanto prezioso.
    La pioggia picchiettò sul naso lentigginoso facendole strizzare gli occhi dalla sorpresa. Máiréad alzò la testa, i capelli rossi che ricaddero all'indietro, lasciando che altre gocce le bagnassero la pelle color latte come fresca rugiada. Sorrise anche lei per essere riuscita assieme ai suoi compagni a trovare la potentissima e bellissima bacchetta Tempesta. Era capace di creare i temporali? Chissà, l'unica cosa che riuscì a sentire furono dei vetri rotti. Le cornici si potevano attraversare, adesso, con grande gioia di tutti quanti.

    Ma se pago per tutti posso bere anche io una Burrobirra? Tá tart orm. [Ho sete.]

    Perché come diceva Coral stavano per tornare a casa, ma sicuramente lei sarebbe stata l'ultima a superare quella finestrella che era il quadro tempestoso rivolto in Sala Comune. Avrebbe avuto abbastanza Galeoni da parte nel borsello per tenere fede alla scommessa? Era notte ma davvero Máiréad aveva una gran voglia di scolarsi una buona e fresca pinta di Burrobirra!
    Piaga: la Tartaruga
    A giorni alterni una delle tue gambe smette di funzionare: nei giorni pari la gamba destra, nei dispari la sinistra. Tutte le volte che cammini, corri o durante qualunque altra azione che costringa a muoverti occorre il doppio del tempo necessario, nonché maggiori dolori dovuti allo sforzo muscolare di una sola gamba. Inizia a saltellare, perché è la tua unica chance!
    Frequenza: costante, a partire dal prossimo post in questo topic.
     
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    Fantasmi
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    Dopo aver conquistato le tre bacchette, i ragazzi tornarono nelle loro Sale Comuni nel giro di pochi minuti.
    Gli studenti del Fuoco, una volta vista e percorsa la scala, riuscirono a sfuggire dalla bocca del camino ritrovandosi in quel luogo caldo e accogliente che avevano imparato a conoscere fin dal loro primo anno. Ma sarebbe bastato lanciare un'occhiata al camino per notare una differenza sostanziale rispetto a prima: il fuoco al suo interno era sparito, animato com'era dalla bacchetta che adesso non vi giaceva più.
    Da quel momento in poi avrebbe ricoperto il compito di un normale camino e tutti gli studenti, anche coloro che non avevano partecipato alla ricerca, sarebbero stati consapevoli del perché.

    Gli studenti del Ghiaccio, afferrato o sfiorato almeno uno dei calici vibranti, si ritrovarono nuovamente in Sala Comune: per giorni sarebbero rimasti col dubbio che ciò che avessero vissuto nella landa desolata fosse stata un'illusione; altri, invece, avrebbero sostenuto che si fossero trasferiti davvero in qualche posto da cui poi avrebbero fatto ritorno tramite delle passaporte, gli stessi calici da cui avevano bevuto.
    Al loro rientro, proprio i calici erano tornati al loro posto e nessuna luce blu proveniva più da loro interno.
    Nei giorni successivi sarebbe circolata un’ipotesi al quanto strampalata - ma non meno realistica - sul significato delle parole sotto i calici, o meglio di quelle che gli studenti avevano definito “fuori posto”: non modo Glacies Glacies et.
    Non solo il Ghiaccio e Ghiaccio.
    Non solo il Ghiaccio è - cattiva traduzione - Ghiaccio.

    Il Ghiaccio non è solo Ghiaccio.

    Il motto che per anni aveva vibrato sulle labbra di tutti gli studenti di quella Casa, altro non sarebbe stato che un refuso, un modo erroneo di interpretare una frase ben più complessa e significativa nascosta sotto dodici calici impolverati, spostati in precedenza e rimessi al posto in maniera casuale, sì, ma in modo tale da far supporre che sotto quegli stessi si nascondesse apparentemente una frase a sé stante.

    Per un po', anche gli studenti della Tempesta avrebbero continuato ad avvertire l'eco impetuoso dei fulmini di quel paesaggio. Si sarebbero aggirati per la sala comune, gettando occhiate dubbiose a quei quadri che, sebbene infine li avessero guidati dietro generoso compenso, per anni avevano taciuto il proprio sapere, nascondendo una verità che avrebbe potuto risultare determinante. Avevano portato a termine quella bizzarra missione celando nel petto una nuova speranza, ma nessuno di loro aveva una chiara idea di cosa sarebbe successo da quel momento in poi. Eppure, un dettaglio prezioso non sarebbe sfuggito, un cambiamento che s'era manifestato negli stessi quadri da cui avevano fatto ritorno: quella pioggia torrenziale aveva smesso d'infuriare. Come se l'effetto degli incantesimi avesse sortito uno stravolgimento permanente, il cielo irradiato da lampi dorati aveva lasciato spazio ad un tinta plumbea, ma non si trattava affatto dell’effetto della sorprendente destrezza dei protagonisti dei quadri. La cessazione della magia della bacchetta al loro interno aveva irreversibilmente alterato l’atmosfera di quei paesaggi, il ché, da quel momento in poi, avrebbe spinto gli studenti a sottoporsi alle prove dei quadri ogni qual volta intendessero accedere alla sala comune, replicando, seppur in maniera meno celebrativa, quanto avesse avuto luogo quella sera.
    Tutto il resto, invece, pareva fedele a com'era sempre stato: non si avvertivano più echi che incitassero all'intraprendenza, le notizie viaggiavano veloci e con quell'imprecisione che le contraddistingueva, mentre gli studenti si mostravano irrequieti ed impazienti di avere risposte.

    Non passò molto tempo prima che i Responsabili facessero ritorno alle rispettive Sale Comuni, colmi di nuove consapevolezze date dai ricordi di Gaius Harmony.
    Il Ministero venne avvertito subito dopo, prendendo in custodia le bacchette e i ricordi di Harmony seduta stante, perquisendo il luogo occulto dietro l’ufficio del Preside in cui erano stati rinvenuti.
    Pochi giorni dopo, iniziarono ad utilizzarle su ognuno dei 22 piagati nella speranza di guarirli tramite l’uso di catalizzatori dal potere, si sperava, formidabile. Avrebbero fatto riferimento ai metodi già utilizzati dagli Esperti con esito positivo anche solo in maniera parziale. Il risultato, tuttavia, non fu quello sperato: ognuno dei 22 parve ricevere un miglioramento dalla propria condizione, ma nulla in confronto ad una vera e propria guarigione.
    Questo fallimento, più il contenuto dei ricordi di Harmony, aveva reso evidente una nuova consapevolezza: le bacchette non potevano funzionare in mano a chiunque.
    Cercavano un degno padrone.

    Nel mentre, gli Esperti volontari si stavano preparando all’ennesima chiamata da parte del Ministero per entrare finalmente nelle Segrete e svelare una volta per tutte i misteri che si celavano dietro la porta.



    Grazie a tutti per la partecipazione!
    - ON siete a conoscenza di tutto ciò che è narrato nel post, per esperienza diretta o voci di corridoio.
    - Tutti i piagati hanno ricevuto un miglioramento a seguito del tentativo da parte del Ministero di guarirli con le bacchette speciali.
    Ognuno di voi può asserire di esser stato sottoposto alla magia della bacchetta della propria casata, con gli esiti sopra descritti.
    Off, ricevete i seguenti miglioramenti:



    Alexandra Wigley
    -Da costante a 1 ogni 5 post non è accecata
    -recupera 30% PA persi = Saggezza 7 -> 8; Affinità 9 -> 10; Carisma 7 -> 8

    Coral Allen
    -Vola da 1 ogni 6 a 1 ogni 7 post
    -recupera 30% PA persi = Agilità 18 -> 19; Prontezza 21 -> 22; Carisma 35 -> 37

    Máiréad Callaghan
    -Da costante a 1 ogni 5 cammina normale
    -recupera 30% PA persi = Agilità 3 -> 4; Prontezza 3 -> 4;

    Samantha Silverclaw
    -Da costante a 1 ogni 5 vede normale
    -recupera 30% PA persi = Intuito 7 -> 8; Affinità 12 -> 13; Carisma 9 -> 10

    Soobin Min
    -Da costante a 1 ogni 5 vede normale
    -recupera 30% PA persi = Saggezza 10 -> 12; Intuito 9 -> 10; Carisma 14 -> 18

    PUNTI
    Belatine: 1 Carisma + 10 pe
    Caliban: 1 carisma + 2 pe
    Hesper: 1 Carisma
    Eleanor: 6 pe
    Coral: 1 Carisma + 2 pe
    Samantha: 4 pe
    Mairead: 1 Carisma
    Declan: 6 pe


    Chiuso



    Edited by Il Tessitore - 28/5/2021, 20:30
     
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48 replies since 22/4/2021, 19:52   1815 views
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