Un litro di esibizionismo, un chilo di determinazione e un pizzico di follia

Free role con Clemens, Lucy, Scarlett e Bellamy

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    [Venerdì 2 Gennaio, Ore 16:10]



    All'esterno c'era un freddo tremendo, da gelare il sangue, ciononostante il buffo Clemens trovò ugualmente la voglia e il coraggio di avventurarsi fuori verso i cortili esterni dell'accademia, più precisamente nei pressi del Lago di quest'ultima. Tutto ciò per semplice sfizio personale? Nient'affatto, il pagliaccetto aveva da mantenere viva un'imperdonabile abitudine, nonché parte fondamentale della sua routine settimanale, cioè allenarsi in ciò che più amava. Giocoleria: tanto semplice da capire quanto difficile da imparare, una passione che lo accompagnava fin da piccolo e che lo aveva catapultato dentro il mondo circense, assieme all'influenza dei suoi genitori ovviamente. La sua divisa, che lo identificava a tutti come uno studente del fuoco, era stata prontamente coperta da un mantello nero che lo avrebbe aiutato a mantenersi leggermente più caldo coprendo più parti del corpo. Presto, tuttavia, quella temperatura non sarebbe stata più un problema, giacché il rapido movimento delle braccia lo avrebbe riscaldato.

    Che freddo... meglio iniziare il prima possibile allora.

    S'era guardato attorno poco prima, con quel clima erano in pochi gli studenti ad essere così temerari d'aggirarsi fuori dagli spazi caldi e accoglienti dell'accademia, come la Sala Grande, che già dalle sei del pomeriggio avrebbe iniziato a diffondere un piacevole aroma speziato nell'area circostante. Estrasse tre palline rosse in gomma, di quelle tipicamente usate dai giocolieri per esercitarsi e, dopo averne messa una in bocca, iniziò ad agitarle a mezz'aria con una serie di semplici movimenti coordinati. Si stava solo riscaldando.

    Phew.
    Oggi provo qualcosa di nuovo.


    La tendenza di Clemens di esternare verbalmente i versi, come phew, non mancava mai. Aveva stabilito le sue intenzioni parlando tra sé e sé, pensando che non ci fosse nessuno a guardarlo ma soprattutto ad ascoltarlo, anche se era capitato qualche volta di incontrare studenti curiosi di sapere cosa stesse facendo. Molti associavano la giocoleria ai babbani, ma i maghi avevano inventato un modo tutt'altro che banale per manifestare le arti circensi. Il fuocherello, che era già piuttosto bravo a maneggiare le palline, era desideroso di imparare nuovi trucchetti per lanciarle in aria. Più precisamente, dopo i primi lanci di riscaldamento, avrebbe provato a fare giocoleria al contrario, quindi con le mani dietro la schiena.

    Lucy Jones Sam.Tecm Onorato di far parte della vostra prima free role sul forum! ☺️

    Evento di Capodanno - Post 2/11

    Se non lo avete ancora fatto vi consiglio di leggere il post riguardo l'evento in corso, - click here -, vi permetterà di guadagnare Punti esperienza bonus!


    Edited by Clemens Trenker - 4/1/2021, 02:16
     
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    Dopo la lezione di storia della magia Scarlett era andata nella sala comune della tempesta per sistemare i suoi appunti e leggere un libro, ma essendoci un consistente numero di studenti, che facevano casino giocando con oggetti molto probabilmente provenienti dai tiri vispi Weasley decise di andare al lago, posto in cui ultimamente andava spesso, le piaceva, era un luogo molto silenzioso ed ampio, non troppo frequentato, soprattutto in questo periodo, dove si poteva immergere nei suoi pensieri senza essere disturbata da alcuno.
    Prese un mantello più pesante e appena uscita dalla scuola sentì una ventata gelida arrivarle in faccia, tremò per un'attimo, c'era un freddo disarmante e pensò:

    e se tornassi in biblioteca? no, con quella atmosfera non mi concentrerò neanche tra settant'anni, andrò al lago, un po' di freddo non ha mai fatto male a nessuno no?

    Allora si incamminò, più si allontanava dalla accademia e più sentiva freddo, ma c'è sempre un prezzo da pagare no? o almeno era quello che si ripeteva nella sua testa.
    Arrivata lì noto un ragazzo, ormai lo vedeva spesso lì ad allenarsi a fare il giocoliere, aveva dei capelli corti, mossi e molto scuri, degli occhi azzurri e un sorrisino che spesso gli vedevi stampato in faccia, si sedette non troppo lontana da lui essendo la maggior parte del terreno ricoperta da fanghiglia, e iniziò a leggere il suo libro, finché non lo sentì parlare:

    Phew.
    Oggi provo qualcosa di nuovo.


    Strano, aveva fatto una specie di onomatopea, non se ne sentivano molte in giro, però era una cosa simpatica, evidentemente il ragazzo stava parlando tra se e se e non si era reso conto della presenza di Scarlett e inevitabilmente lei si era già distratta dal suo libro, solitamente non succede mai, sarà una giornata no? si mise a guardare il ragazzo fare i suoi trucchi, fu affascinata da tutto ciò, le era capitato in televisione di vedere qualche numero dei babbani, ma lui era veramente bravo, si vedeva che gli piaceva farlo e poi da vicino, nella realtà era molto più interessante, ci vuole una certa agilità per fare quei trucchi pensò, soprattutto perché ad una certa si mise a farli dietro la schiena.
    Scarlett continuò a guardarlo per un indeterminato tempo finché non decise di tornare al suo libro, ma dopo pochi minuti una pallina cadde poco lontano da lei.
     
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    Lucy passeggiava per i corridoi dell'accademia, con sguardo perso nel vuoto. Osservava i piccoli fiocchi di neve cadere. Lo faceva sempre, ogni volta che nevicava. Non sapeva neanche lei perché, era un'abitudine. Amava l'inverno, forse anche più dell'estate. Infatti era contenta di essere nella casata Ghiaccio, si sentiva più vicino a quello che era il suo mondo. Lei viveva a Nottingham, una città dove pioveva spesso, d'inverno faceva freddo e d'estate mai così caldo. Lei era abituata così, a quel clima, specialmente quando andava a casa dei nonni. Lì, vicino alla foresta, faceva molto più freddo che in città e quando nevicava, il prato leggermente in pendenza era perfetto per fare qualche scivolata sullo slittino. Lucy pensava a questo mentre si dirigeva nei giardini della scuola. Il freddo era pungente, ma nulla in confronto a quello di Nottingham. Nella foresta vicino a casa dei nonni c'era un grande lago, che tutti gli inverni ghiacciava sempre e lei ci pattinava sopra insieme alla sorella, prima che questa andasse a Beauxbatons.

    Il Lago! pensò Lucy.

    Con tutto quel freddo il Lago dell'accademia sarebbe stato sicuramente ghiacciato. L'ideale per pattinare. Ma Lucy non aveva i pattini con se, però poteva sempre fare una passeggiata lì intorno, ammirare il bianco della neve e la trasparenza del ghiaccio. Magari sedersi sulla sponda e tuffarsi nel magico mondo della fantasia. Immaginare per lei era facile, pensare di avere i pattini ai piedi e di star volteggiando sul ghiaccio era un bel passatempo, un po' solitario ma bello. La ragazzina a passo svelto raggiunse il Lago. Forse il più grande che avesse mai visto, ma per lei, una che viaggiava tanto e che di laghi ne aveva visti molti, era difficile da dire. Era talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse di una pietra sul terreno, che le face perdere l'equilibrio e cadere. Lucy si stava rialzando quando sentii un suono abbastanza strano.

    Phew.
    Oggi provo qualcosa di nuovo.


    Un suono onomatopeico? E chi usa i suoni onomatopeici nelle frasi? si chiese la ragazza.

    Poco lontano da lei, video un ragazzino della casata del Fuoco del IV anno tirare fuori tre palline rosse dalla tasca e iniziare a giocherellarci. Qualche metro da loro, una ragazza della Tempesta del III osservare anche lei il curioso giocoliere. All'improvviso, mentre provava una mossa dietro la schiena, al ragazzo caddero le palline. Una rotolò ai piedi dell'altra osservatrice, mentre un'altra rotolò fin sopra l'acqua ghiacciata del Lago.

    Edited by Lucy Jones - 4/1/2021, 09:46
     
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    Ormai era pomeriggio inoltrato, Bellamy come ogni altro giorno si sentiva molto annoiata. Non sapeva bene cosa fare, non aveva nessuna voglia di chiedere compagnia ad uno dei compagni di casa, si era stancata delle solite facce e dei soliti argomenti. Anzi voleva stare semplicemente sola, senza identificare qualche faccia conosciuta. La testa di Bellamy in quel periodo era in fumo, pensava che probabilmente era per via dell'adolescenza, in fondo tutti dicono che è un momento di ribellione che comporta pensieri e atteggiamenti bizzarri. Ad aumentare il suo stress erano anche tutti gli argomenti che aveva da studiare per continuare ad essere eccellente nelle sue materie preferite.
    Dopo varie proposte fatte da se stessa, decise che avrebbe fatto una passeggiata, non solo per ammirare il paesaggio che il lago ospita in quel periodo dell'anno, ma anche per schiarirsi le idee in un posto fresco, che le ricordava la sua tanto amata Norvegia e il periodo della sua infanzia in cui non si doveva preoccupare di niente.
    Appena arrivata decise di sedersi in un posto abbastanza isolato appoggiandosi ad un albero, intorno a lei c'erano veramente pochi studenti quindi non aveva bisogno di trovare un altro posto.
    Dopo vari minuti scorse una figura in lontananza, era un ragazzo da quello che riusciva a vedere, ma non riusciva a capire quale fosse la sua casa a causa della mantellina nera che aveva addosso. Si stava stendendo sul prato, e stava prendendo delle palline che Bellamy riusciva a scorgere grazie al colore rosso acceso.
    Il ragazzo cominciò a lanciare in aria e Bellamy ne fu stupefatta, non aveva mai visto una persona fare cose del genere. All'inizio pensò:

    Questo ragazzo deve essere abbastanza stupido, perchè dovrebbe lanciare in aria delle palline?

    Ma dopo poco ne fu affascinata, seguiva le palline che il ragazzo faceva andare in aria con attenzione, finchè non caddero nell'acqua ghiacciata. Solo in quel momento si accorse che oltre a lei c'erano altre due spettatrici.

    Edited by Bellamy Ivarsson - 4/1/2021, 15:21
     
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    I riflessi erano forse la cosa più importante per eccellere in quell'attività adatta a pochi, giacché i rapidi movimenti in successione erano principalmente dipendenti da una memoria muscolare consolidata mano a mano, negli anni di pratica e durante le esibizioni più difficili. Qualcosa andò storto, però, e c'era da aspettarselo considerando la difficoltà apportata da quella semplice variazione: la giocoleria al contrario implicava un utilizzo diverso dei muscoli, oltre che una variazione nell'apparato sensoriale di riferimento. Clemens lanciando le palline all'indietro non poteva più osservarle in aria ma doveva basarsi sul suono che esse producevano tagliando l'aria per capire dove fossero. Ovviamente il tatto su queste, man mano che venivano afferrate, giocava un ruolo cruciale nella perfetta esecuzione dell'esercizio. Ecco, quindi, che man mano il ragazzino perse il controllo delle sue palline, facendole finire in ogni dove, riuscì a tenerne in mano solo una.

    Oups.

    Mormorò, sorridendo con un certo imbarazzo, come se da sé non si aspettasse un tale fallimento nella giocoleria. Scrutando meglio la posizione in cui erano finiti i suoi cari oggetti, si accorse di non essere l'unico vicino alla riva del lago. Una delle sfere rosse, infatti, rotolò fino ad avvicinarsi a una lettrice. Con lo stesso sorriso, non avrebbe esitato a chiederle di restituirgliela.

    Ehi!

    Esclamò.

    Non è che potresti lanciarmela?

    Si voltò dall'altra parte quasi per distrazione e non poté fare a meno, a quel punto, di notare il resto del suo pubblico. Riuscii a distinguere i suoi spettatori dagli altri studenti di passaggio perché solo in pochi lo guardavano con un certo interesse. Prima s'accorse di una ragazza del ghiaccio, che sembrava parzialmente coricata verso il terreno - purtroppo Clemens non fù così celere da cogliere la sua buffa caduta -, poi riconobbe una sua concasata , più distante e coricata sull'erba gelata, che conosceva di vista.

    Non sapevo di avere un pubblico. Figo.

    Ci mise poco a compiacersi e a sentirsi importante con tutte quelle attenzioni rivolte, volenti o nolenti, verso di lui. Ancora, tuttavia, rimaneva un'importante oggetto da recuperare: l'ultima pallina, che nel frattempo stava slittando sopra al lago. Il fuocherello dovette interrompere le coinvolgenti interazioni con gli spettatori per riprendersela. Tuttavia non si sarebbe lanciato in una pericolosa e affannosa corsa per acciuffarla, bensì avrebbe usato la magia, mezzo utile e indispensabile per tutti i maghi, anche quelli più stupidi. Infilò la mano destra nella tasca e impugnò il suo catalizzatore, estraendolo, e dopo aver puntato la palla rossa, tracciò una mezza luna orizzontale partendo da sinistra, pronunciando al tempo stesso la formula dell'incantesimo d'appello.

    Accio pallina.
    Vieni a me, piccola pallina rossa.

    In un'attimo l'oggetto gommoso venne attratto da una forza incontrastabile, fino a raggiungere Clemens che lo afferrò prontamente. Dato che aveva risolto quello spiacevole inconveniente, poté tornare a concentrarsi sui suoi preziosi spettatori.

    Ecco fatto.

    Sarebbe stato scortese, però, non presentarsi né annunciarsi. Doveva tenere bene a mente le lezioni che gli aveva dato papà sulla presentazione e conduzione di uno spettacolo, che erano alla base per mantenere un rapporto vivo e salutare con il pubblico.

    Un saluto a tutti!

    Disse a gran voce.

    Mi chiamo Clemens e, se volete, posso farvi divertire.

    Un nome, una garanzia. No, in realtà le risate con Clemens non erano sempre garantite, ma perlomeno vi era la certezza che lui avrebbe provato, a tutti i costi, a strappare un sorriso a qualcuno.

    Ma prima.

    Alzò il dito indice per creare una necessaria ma breve suspense.

    Perché non vi avvicinate?

    Così lo avrebbero potuto sentire meglio, oltre che prendere parte a un trucco di magia più da vicino, sempre che lo avessero voluto. Peter, suo padre, era stato molto chiaro su questo: un pubblico che occupa i primi posti di fronte al palco è sempre un pubblico interessato e propenso all'interazione, un pubblico distante invece è svogliato e disinteressato. Dove si sarebbero posizionate, dunque, le spettatrici? Avrebbero anche potuto rimanere dov'erano, chiaro, ad ogni modo il ragazzino del fuoco si sentiva piuttosto importante, per questo si stava comportando come un conduttore di uno spettacolo teatrale, seguiva i preziosi insegnamenti della sua famiglia senza dubitare. Quella, per lui, era l'occasione perfetta.

    Dato che è la vostra prima free role sul forum, ne approfitto per farvi notare eventuali errori nei vostri post ☺️. Sia chiaro, non voglio essere scortese né apparire saccente, è solo un modo per imparare e migliorarsi tutti insieme.

    Una dopo l'altra, nei vostri post, avete commesso l'errore di muovere un personaggio altrui, compreso ciò che gli riguarda, senza un permesso. In questo caso avete mosso il mio personaggio, ma soprattutto l'oggetto che sta usando ovvero le palline rosse. Badate bene che muovere il pg di un altro giocatore è scortese - in questo caso siamo tra di noi in una free senza impegno quindi non preoccupatevi, non me la sono presa - ma ancor di più è vietato dal regolamento. Voi non potete nei vostri post muovere il mio personaggio (Clemens) o muovere gli oggetti che sta usando il mio personaggio (palline rosse, piuttosto che bacchetta e via dicendo). Trovate ulteriori dettagli su quanto ho spiegato a questo link: Regolamento Generale e Guida al Gdr, soprattutto alla voce Powerplaying sotto a "Termini del Gdr". In genere è possibile muovere il personaggio di un altro giocatore solo dopo essersi accordati, questo può essere utile, per esempio, per scrivere un dialogo coordinato e coerente in una lezione.

    Ora, in ogni caso, andiamo avanti lo stesso e come vedete nel mio post ho ruolato che le palline sono cadute 🤡

    Già che ci sono, ne approfitto per spiegarvi anche perché nel mio post ho potuto narrare un paio di cose:

    -> Ho potuto scrivere che Clemens conosce di vista Bellamy per via della sua popolarità.
    Popolarità 3-4: Lo studente inizia ad essere conosciuto quantomeno all'interno della sua casata. Trovate altri dettagli su popolarità e reputazione a questo link

    -> Ho potuto autoconcludere l'utilizzo di Accio, l'incantesimo d'appello, perché rientra nelle conoscenze del mio anno e non ha alcun impatto, è solo di colore, vi passo un paio di link utili a riguardo:
    > Quando non è necessario l'intervento del master <
    > Manuale di incantesimi studenti <

    - Ah, Bellamy Ivarsson, quando nel post vuoi mettere una frase pensata dal tuo personaggio (come quella che hai scritto in blu) è importante usare il corsivo, che attivi cliccando sul pulsante con la I

    [Evento di Capodanno - Post 4/21]
     
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    Perché Scarlett leggeva sempre i libri? semplice, li considerava una specie di distorsione dalla realtà, grazie ai libri si possono vivere una sacco di vite, avventure ed emozioni che nella vita quotidiana probabilmente non vivremo mai.
    I libri la affascinavano perché mentre li leggeva poteva immedesimarsi ed essere chi lei voleva e mentre svolgeva questa azione solitamente era molto concentrata, nel senso che non si rendeva minimamente conto di quello che accadeva nel mondo che la circondava, il mondo al quale apparteneva, ma quella volta no, si distrasse e anche più di una volta, finché non decise per quel pomeriggio di abbandonare definitivamente il suo libro, quando sentì un oggetto cadere nelle sue vicinanze, era una pallina, rossa per la precisione e in faccia le si stampò un sorrisetto, era una pallina normale, ma le fece riaffiorare molti ricordi di quando era una bambina e andava al circo con suo padre, bei tempi, quando non ti dovevi preoccupare di niente e nessuno, ma i suoi ricordi vennero interrotti:

    Ehi! esclamò

    Non è che potresti lanciarmela?

    Lanciartela? -pensò - con la mira che mi ritrovo ti finisce in faccia ragazzo e ti va pure bene.

    Dopo questa fugace riflessione sulle sue discutibili doti fisiche prese la pallina, ma il ragazzo si era già voltato verso altre due ragazze, una del ghiaccio e una del fuoco, Scarlett si ricordava che erano entrambe del suo anno ma non le venivano in mente i nomi, forse perché la sua migliore amica alla accademia era la biblioteca? non faceva domande e non ti forzava a parlare anzi ti incoraggiava a non farlo.
    E si era di nuovo persa nei suoi pensieri, poi Scarlett sentì nuovamente il ragazzo parlare, probabilmente si era persa una parte del discorso:

    Un saluto a tutti! Mi chiamo Clemens e, se volete, posso farvi divertire.

    pff fuoco. pensò. beh almeno ora era riuscita a capire di che casata era, infatti fino a quel momento non era riuscita a scorgere il colore del mantello del ragazzo che avrebbe dovuto rivelargli la sua casata.

    Ma prima.

    Alzò un dito al cielo.

    Perché non vi avvicinate?

    Scarlett esitò, aveva la pallina in mano quindi sicuramente la avrebbe dovuta restituire, ma non sapeva se dopo voleva restare o meno, il ragazzo era bravo con i trucchi ed era carismatico, forse un po' troppo per i suoi gusti e poi c'erano le altre due ragazze, se fosse rimasta lì sarebbe andata incontro ad una interazione sociale, alla quale non era sicura di voler partecipare, ma poi si disse che non poteva trattare male le persone e scappare a vita allora si decise e mentre si incamminava verso il ragazzo si ripeteva " sii gentile, sii gentile"
    E arrivata a destinazione gli porse con la mano sinistra la pallina dicendo:

    Tieni.

    Tieni. pensò, tra tutte le cose che potevo dire ho detto tieni, davvero? mi sono pure dimenticata di sorridere, probabilmente avrò avuto la mia solita faccia da cadavere, beh però poteva andare peggio.

    Ora che si era avvicinata al ragazzo era convinta di averlo già visto anche in qualche altra situazione e andò a rispolverare gli archivi della sua mente, dimenticandosi per un attimo del ragazzo, finché non si ricordò che non si era ancora presentata e disse:

    Comunque io sono Scarlett.

    Fece un sorriso o una smorfia, beh poco importa perché poi tornò a cercare il volto del ragazzo nel grande archivio che è la mente di un adolescente.

    Edited by Scarlett Thomas - 8/2/2021, 17:53
     
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    Lucy osservò la pallina rotolare sopra il ghiaccio. Il buffo giocoliere si voltò verso la ragazza della tempesta, che era intenta a leggere, seduta sul terreno.

    Ehi!
    Non è che potresti rilanciarmela?


    La ragazza della Tempesta parve a Lucy sconcertata e lievemente imbarazzata , ma forse era solo una sua impressione. Tempo di concentrarsi su questo veloce e fugace pensiero che il ragazzo si era voltato verso di lei. L'aveva guardata per qualche secondo. Lei si era limitata a sorridere imbarazzata al giocoliere, come una stupida. Già, si sentiva una stupida. Incontrava un ragazzo al Lago, che era pure carino secondo lei, e si limitava a osservarlo e salutarlo con un sorrisetto da idiota! Lucy si tolse la neve dalla faccia e si tirò su goffamente. Rimise il suo cappotto in ordine e raccolse le sue cose. Si accorse che il giocoliere aveva spostato lo sguardo su qualcos'altro. Seguì i suoi occhi e scorse, appoggiata a un albero, una ragazza del Fuoco, con i capelli corvini e la pelle molto chiara. Le pareva di averla già vista in giro per l'accademia, ma non era sicura. O forse le sembrava famigliare perché le ricordava Biancaneve, la protagonista dell'omonima fiaba babbana. Sua nonna gliela leggeva sempre quando era bambina.

    Non sapevo di avere pubblico. Figo.

    Quella frase distolse Lucy dai suoi pensieri. Evidentemente il ragazzo aveva apprezzato la presenza delle tre ragazze. Lucy si avvicinò lentamente, mentre guardava il giocoliere tirare fuori un catalizzatore e con esso recuperare la pallina finita nel Lago.

    Forte pensò Lucy.

    Il ragazzo afferrò la pallina e poi si limitò a salutare le tre ragazze.

    Un saluto a tutti! Mi chiamo Clemens e, se volete, posso farvi divertire.

    Lucy restò affascinata da quel giovane così carino ed educato. Adorava le persone come lui.

    Ma prima. disse Clemens alzando un dito al cielo.

    Perchè non vi avvicinate?

    Lucy non se lo fece ripetere due volte e, aumentando il passo si avviò verso il ragazzo. Venne preceduta dalla ragazza della Tempesta, che allungò l'altra pallina al giocoliere.

    Tieni disse.


    Ci fu un attimo di silenzio.

    Comunque io sono Scarlett

    E io Lucy disse, sorridendo e allungando la mano verso i due.

    Edited by Lucy Jones - 4/1/2021, 17:01
     
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    Bellamy era rimasta a guardare la scena senza fiatare,il ragazzo stava parlando in direzione di una delle due ragazze che oltre a lei stavano guardando. Naturalmente non capiva cosa stesse dicendo, avrebbe voluto tanto avvicinarsi per sentire la conversazione, ma decise di scacciare questi pensieri e andarsene. Stava per alzarsi quando notò che il ragazzo stava puntando lo sguardo verso di lei. Si sentiva in imbarazzo, probabilmente lui si era accorto di avere spettatori e forse non l'aveva presa bene. Come al solito fece uno sguardo indifferente e provò a concentrarsi sulla sua divisa. Non riusciva ancora a capire la sua casa d'appartenenza, allora provo a cercare qualcos'altro a cui dare attenzione. Fortunatamente il ragazzo aveva cambiato direzione e stava guardando verso il punto in cui era caduta una delle palline.
    Bellamy pensò a varie opsioni, tutte poco valide, non poteva certo andarsene così, ma allo stesso tempo non poteva andare da lui. Alla fine decise che sarebbe rimasta a guardare la scena dal suo posto, abbastanza vicino da capire gli avvenimenti, ma abbastanza lontano da non far avvicinare nessuno. Per sua grande sorpresa il ragazzo a gran voce iniziò a parlare:

    Un saluto a tutti! Mi chiamo Clemens e, se volete, posso farvi divertire.

    É un ragazzo a cui piace stare al centro dell'attenzione.

    Fu questa la prima cosa che penso Bellamy non appena lo sentì parlare. In fondo non le dispiaceva questo tipo di atteggiamento, se voleva mostrare le sue doti, avrebbe dovuto farlo in grande stile.
    Probabilmente era rimasta ammaliata dal ragazzo per via della sua bravura nel lancio delle palline, e sarebbe rimastra a guardare lo spettacolo.

    Chissà come avrà imparato?

    L'ambizione di Bellamy era molto forte, avrebbe voluto tanto chiedergli di insegnarle come fare quelle mosse. Naturalmente voleva sapere anche il nome della tecnica, era sicura che avesse un nome ed era sicura del fatto che quella fosse un'arte babbana.

    Ma prima, perché non vi avvicinate?

    Aveva continuato a parlare con carisma, lasciando degli spazi tra le varie frasi e puntando un dito al cielo, sapeva sicuramente come attirare l'attenzione.
    Nonostanze le incertezze iniziali, Bellamy si avvicinò, naturalmente sarebbe stata a debita distanza ma avrebbe sentito meglio. Notò che anche la ragazza seduta vicino al lago si stava avvicinando con un sorriso stampato in faccia.

    Comunque io sono Scarlett.

    Sembrava una ragazza abbastanza strana, ma a Bellamy non dispiaceva affatto. Era molto carina, o almento era quello che pensava guardandola a quella distanza. Capelli castano scuro e occhi marroni, sicuramente vista da vicino sarebbe stata molto magnetica, in più Bellamy si accorse la sua appartenenza alla casa della tempesta.
    Poi notò l'arrivo della terza spettatrice, faceva parte della casa del fuoco, e anche lei sembrava molto bella, la cosa che più di tutte colpì Bellamy furono i suoi lisci capelli, che si notavano molto anche se corti.

    E io Lucy

    Bellamy non si sarebbe presentata, era lì per vedere il presunto spettacolo e farsi insegnare delle mosse, non per fare conoscenza. Avrebbe detto il suo nome solo se le si fosse stato chiesto.

    Grazie per i consigli, e scusa per aver mosso il tuo PG
     
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    Era riuscito a incuriosire a sufficienza almeno due di loro, ne era certo, eppure quasi si sentiva in colpa per non essere riuscito a incoraggiare abbastanza anche la ragazza del fuoco ad avvicinarsi. L'idea che qualcuno se ne stesse distante, come una creatura in paura ad osservare la scena con circospezione, non lo rendeva affatto a suo agio. Tuttavia ciò era pur sempre un esercizio da presentatore, giacché non tutti gli spettatori si siedono in prima fila, com'è giusto che sia. Sorrise alle due ragazze che dimostrarono di avere abbastanza coraggio da avvicinarsi a un folle ragazzino giocoliere in preda a un'esagerato esibizionismo e voglia di stupire. In fondo lui stava solo esprimendo sé stesso e le sue passioni come meglio poteva e se c'era la possibilità di condividerle, anche solo per un attimo, con qualcuno, tanto di guadagnato.

    Ciao Scarlett e Lucy!

    Strinse energicamente la mano alla seconda, senza però mettere troppa forza - anche perché non aveva chissà quale struttura muscolare per fare le classiche e tanto odiate strette di mano dolorose.

    Perché non si avvicina?

    Faceva quasi fatica a togliersi dalla testa colei che stava in disparte, perché non era abituato a vedere un comportamento simile. Sapeva, tuttavia, di dover rispettare la scelta della distante spettatrice, perciò non l'avrebbe disturbata più di tanto, anche se non poteva nascondere a sé stesso di volerle parlare prima o poi.

    Vi faccio vedere un trucchetto.

    Lo disse con il sorriso a trentadue denti di un ragazzino esaltato. Mise una pallina in tasca perché non sarebbe stata necessaria per quel trucco di magia. Ahimè, non sapendo ancora fare incanti non-verbali si sarebbe limitato a un, banale per alcuni ma interessanti per altri, classico trucchetto di magia babbano basato sul teletrasporto, o presunto tale, di una pallina. I bambini babbani solitamente impazzivano quando lui si sedeva e mostrava loro tali trucchetti, si lasciavano trasportare dalla magia e ne venivano catturati e ammaliati, sfociando in reazioni stupite e risate compiaciute.

    Ecco, ho due palline rosse.

    Le mostrò a loro chiaramente sollevandole appena verso l'alto.

    State a vedere.

    La furba espressione di chi conosce l'inganno gli si dipinse in volto. Prese una pallina rossa, la mise in una mano che avrebbe subito stretto in un pugno, la stessa cosa fece con la restante, di conseguenza avrebbe avuto, teoricamente parlando, una pallina rossa nella mano sinistra e una nella destra.

    Ora apro.

    Scoprì prima la mano sinistra, rivelando la totale assenza di una pallina. Non c'era nulla, era magicamente sparita! Poi, sfruttando il momento - momento, o momentum, era un concetto che suo padre gli aveva spiegato per prepararlo sui trucchi di magia che consiste nel sfruttare l'intensità crescente di un'azione per renderla ancora più strabiliante - aprì la mano destra, rivelando la presenza di due palline rosse.
    Ecco il trucco di magia di Clemens:
    giphy


    Voilà!

    Un semplice ma efficace trucco di magia. Certo, quello non era tutto ciò che sapeva fare, anzi, si trattava del minimo, eppure un bravo prestigiatore non rivela mai tutte le carte a sue disposizione. Da bravo allievo di Peter, suo padre, avrebbe adottato una tecnica avanzata di gestione dello spettacolo, nello specifico avrebbe spostato l'attenzione sul pubblico. Quando un mago chiama il pubblico a intervenire, di solito, è per distrarre e guadagnare tempo così da preparare un nuovo numero di magia. Lui, più che altro, ci teneva a coinvolgere quelle due nuove conoscenze, per farle sentire partecipi e anche per conoscersi. Dopotutto se si erano lasciate trasportare dalla curiosità allora rappresentavano il tipo di amicizie che Clemens preferiva.

    Vi piacciono i trucchi di magia? La magia in generale suppongo di si. Duh!

    Versetto sarcastico rivolto a sé stesso, si era accorto, dopo aver posto la domanda, che se si trovavano in un'accademia di magia allora molto probabilmente ne erano più che interessate.

    Però ci sono tante cose che si possono fare con la magia. C'è qualcosa che vi piace più delle altre?

    Le materie insegnate a scuola comprendevano tante possibilità, ma non tutte, infatti alcune nozioni non si potevano nemmeno apprendere ad Amestris, una di quelle per esempio era l'artigianato magico, di cui Clemens era estremamente attratto.

    Perdonatemi per averci messo così tanto a postare 😢. Finalmente sono riuscito a liberarmi degli impegni universitari più gravosi!
     
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    Lucy guardò negli occhi prima Clemens e poi Scarlett . Rimase colpita dalla scioltezza del ragazzo nel comunicare. Non sembrava imbarazzato o stranito dall'apparizione delle tre ragazze, ma soltanto tranquillo.

    Ciao Scarlett e Lucy! disse il giocoliere.

    Clemens strinse energicamente la mano di Lucy, e lei ricambiò con un sorriso.
    La ragazza spostò lo sguardo sulla ragazza del Fuoco, che continuava a osservare in disparte la scena.

    E' troppo timida per avvicinarsi o per lei siamo solo dei comuni mortali e quindi inferiori alle sue grazie? si disse ironicamente Lucy.

    Forse le fuocherella aveva solo paura di fare amicizie, ma da come sembrava, non era in vena di conoscere gente nuova. Lucy era esaltatissima, non vedeva l'ora di sapere qualcosa in più sui due ragazzi. Magari le sarebbe piaciuto conoscere anche l'altra, ma da come si presentava la situazione, non era il caso di intromettersi negli affari di Biancaneve(soprannome della ragazza del Fuoco).

    Vi faccio vedere un trucchetto. esclamò Clemens per rompere il ghiaccio.

    Sorridendo, mise in tasca una delle tre palline che aveva usato prima. Lucy iniziò a capire di che trucchetto si trattava. Lo immaginava, data la lieve reputazione che poteva avere il ragazzo nella scuola. Ogni tanto lo aveva visto praticare qualche trucchetto del genere. Dato che da sempre lei ha molti contatti con i babbani, conosceva anche qualche trucchetto di "magia" da circo. Nulla che si potesse paragonare alla vera magia, ma far credere ai piccoli bambini babbani che essa potesse essere vera senza varcare certi limiti era bello. Lucy osservò attentamente il ragazzo prepararsi per il trucchetto.

    Ecco, ho due palline rosse. disse alzandole, probabilmente per catturare l'attenzione delle tre spettatrici, compresa Biancaneve. State a vedere.

    Con un espressione da ingannatore, Clemens mise una pallina nella mano sinistra e l'altra in quella destra. Le strinse bene, mentre Lucy lo osservava curiosa.

    Ora apro.

    Aprì la mano sinistra, rivelando l'assenza della pallina. Poi, dopo aver permesso alle ragazze di guardare bene, aprì anche la destra. All'interno di essa si trovavano entrambe le palline.

    Forte! disse Lucy al ragazzo.

    In realtà la Ghiaccio sapeva dell'esistenza di questo trucco, ma mai lo aveva visto dal vivo. L'entusiasmo non era alle stelle, ma era comunque sorpresa dalla riuscita di questo trucco babbano.

    Voilà! disse il giocoliere.

    Adesso devi assolutamente insegnarmi a farlo! Sai, ho sempre amato il circo, ma poi, con la scoperta della magia, la vera magia, mi sono allontanata un po' da quella che era la magia babbana, quella dei circhi per intenderci...

    Lucy sorrise e si voltò verso Scarlett, nella speranza che anche lei avesse gradito il trucchetto. Lucy si sistemò per bene la borsa sulle spalle e poi sorrise ai due.

    Vi piacciono i trucchi di magia? La magia in generale suppongo di si. Duh! chiese Clemens.

    Un altro suono onomatopeico! Strano il ragazzo, carino, ma strano... disse fra sé e sé Lucy.

    Trovava che il giocoliere fosse affascinate e interessante da un lato e leggermente infantile dall'altro. Non lo intendeva di certo come un insulto, ma aveva degli atteggiamenti e delle reazioni che le ricordavano il suo cuginetto piccolo. Non che fosse un male, ovviamente. La semplicità dei bambini non le era certo devota, e ogni tanto anche lei avrebbe voluto guardare il mondo con gli occhi di un bambino.

    Beh, sulla magia in generale non ci sono dubbi. I trucchetti di magia, quelli come il tuo o quelli da circo, non sono soliti interessarmi, però devo dire che sono dei mezzi d'intrattenimento eccezionali, specialmente per i bambini bannani.

    L'argomentazione di Lucy, come al solito, era poco contrastabile e ben fatta. Lei era una maga nel contestualizzare i discorsi e farli apparire puliti e ordinati.

    Beh, cosa si aspettava, che frequentassimo Amestris perché ci piace la struttura dell'edificio?! si disse ridacchiando Lucy.

    Però ci sono tante cose che si possono fare con la magia. C'è qualcosa che vi piace più delle altre?

    Sei curioso, ragazzo mio! Comunque adoro gli incantesimi in tutte le forme, le pozioni, sono una maga in pozioni. Volare, amo volare e anche leggere e pattinare, ma quello non c'entra molto con la magia! E tu invece Clemens?

    Lucy adesso avrebbe voluto sentir parlare un po' il ragazzo, lei aveva risposto già fin troppo. La ragazza però aveva voglia di fare due passi in Accademia, anche perché era da più di un'ora che era fuori e il gelo aumentava.

    Che ne dite di rientrare? Magari andiamo in biblioteca oppure da qualche altra parte! Oppure preferite rimanere qui fuori? chiese Lucy ai due, alzando la voce perché potesse sentire anche Biancaneve.
     
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    In seguito alla sua presentazione, non tardò ad arrivare il nome della ragazza del Ghiaccio, Lucy. La fuocherello che li stava scrutando invece non sembrò essere molto propensa ad unirsi alla conversazione del trio.
    Clemens salutò le due ragazze di rimando e annunciò che avrebbe eseguito un trucchetto.
    Si mise in tasca una delle tre palline rosse che aveva utilizzato in precedenza e mostrò al pubblico le altre due.

    Complimenti Clemens, ora le aspettative sono alte, vediamo se le soddisferai.

    Scarlett riconobbe in Clemens una figura esibizionista, tuttavia non le sembrò una cosa negativa, se sei bravo in una cosa, perché non farlo sapere a tutto il mondo?
    La giovane tempesta scrutò attentamente le mani del giocoliere, seguì ogni suo movimento per capire dove si celasse l’inganno.
    Scarlett durante il corso della sua esistenza aveva visto molti trucchi di magia, Babbani e non e con una esorbitante fortuna era riuscita a capirne i principi, almeno per alcuni.
    Finito il trucco di Clemens le venne in mente una sola ed unica parola:

    Magia.


    Voilà! Esclamò il ragazzo.

    Beh, bravo è bravo. Penso Scarlett.

    Lucy appena visto il trucco gli chiese di insegnarglielo e gli rivelò il suo amore per il circo, in seguito si voltò sorridendo verso Scarlett, lei non ne capì la vera motivazione e fece un cenno per ricambiare il gesto.
    Ripensando alle palline ne rimase ammaliata, le sembrò di avere nuovamente cinque anni e di non sapere minimamente cosa sia la magia.

    Vi piacciono i trucchi di magia? La magia in generale suppongo di sì. Duh!
    Disse il maghetto.

    Clemens con questa frase le strappò un sorriso, i suoi suoni onomatopeici erano veramente simpatici, e la sua domanda per quanto le potesse sembrare impacciata aveva un certo senso.

    Chissà dove avrà imparato.

    Scarlett fu molto curiosa di sapere dove il maghetto avesse appreso questo tipo di magia alternativa, e effettivamente non rispose al quesito di quest’ultimo.

    Dove hai imparato?

    Partì all'attacco, non specificò a cosa si stava riferendo, lo lasciò sottinteso poiché pensava fosse abbastanza intuibile.
    Scarlett però fu vaga, forse troppo e visto che non tutti gli esseri viventi risiedono nella sua testa, Clemens avrebbe potuto facilmente non capire la sua domanda.

    Però ci sono tante cose che si possono fare con la magia. C’è qualcosa che vi piace più delle altre?

    Questa domanda la spiazzò, non ci aveva mai pensato. C’era qualcosa che preferiva fare con la magia?
    Ci rimuginò sopra un certo lasso di tempo, Lucy rispose prima di lei rivelando molte delle sue passioni, e pensandoci un po’ la saetta trovò una risposta.

    Al momento credo di non avere preferenze, cioè la magia mi piace, questo è sicuro. Disse in un primo momento. Ma non c’è niente che preferisco fare rispetto al resto.

    Lucy fece un quesito sul posto in cui si sarebbe dovuta continuata la conversazione, Scarlett non rispose e aspettò che Clemens dicesse qualcosa.
     
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    Bell non era andata dal ragazzo come invece avevano fatto le altre due e inizialmente aveva pensato che quella fosse stata un ottima idea, ma dovette ricredersi non molto tempo dopo. I tre ragazzi stavano farfugliando qualcosa che la corvina non riusciva a capire, era naturale data la distanza creatasi. Bell pensò più volte di iniziare a camminare e passo dopo passo presentarsi cordialmente ai ragazzi e interagire normalmente con loro, ma ogni volta c'era qualcosa che la fermava dal farlo, le sue gambe erano bloccate, aveva paura di interrompere la conversazione anche se il ragazzo l'aveva precedentemente invitata con le altre.
    Sbuffò rumorosamente non appena capì che non sarebbe riuscita a vedere praticamente nulla del trucco di "magia" ideato da quello strambo ragazzo.

    Oh bene, cosa ci faccio ancora qui?

    L'umore di Bellamy si era completamente ribaltato. Inizialmente era venuta al lago per passare una tranquilla giornata nella pace assoluta, ma era rimasta affascinata da un ragazzo che stava lanciando delle stupide palline, tutta la sua curiosità era svanita. Odiava non riuscir a capire niente di quello che stava accadendo. Era riuscita a vedere di sfuggita il ragazzo infilare una delle tre palline in tasca e avvicinare le mani verso le ragazze con in mano le restanti due. La soluzione sarebbe stata quella di avvicinarsi anche solo di poco, ma l'orgoglio della corvina era molto più importante per lei, non sarebbe voluta tornare sui propri passi, aveva deciso qualche minuto prima che non sarebbe stata troppo vicina e odiava rimangiarsi la parola.

    Beh, sembra molto interessante.

    Pensò alzando gli occhi al cielo con fare annoiato, sarebbe sembrata una stupida agli occhi della gente intorno, lì immobile guardando delle persone che non conosce come una stalker.

    Ed ecco che ritornano a dire cose senza senso.

    Si era stancata di quella situazione, sarebbe andata da qualche altra parte, non le interessava più cosa faceva il ragazzo. Disse lentamente un "ciao" in modo che gli altri la sentissero, per poi andarsene.

    [Uscita di Bellamy]



    Mi sarebbe piaciuto far rimanere Bell un po' di più, ma lo sviluppo futuro della situazione non lo permette(:
     
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    Era entusiasta di poter finalmente mostrare i suoi trucchetti di magia a qualcuno, era riuscito a sorprenderle un minimo e ciò lo rendeva felicissimo. Poteva riconoscere lo sguardo di stupore anche da centinaia di metri di distanza, aveva imparato a farlo soprattutto perché una buona parte del pubblico, al circo, era ben distante dal palco. Come succedeva dopo ogni numero, Clemens si prendeva un po' di tempo per rispondere alle tipiche domande degli spettatori, che anche in questo caso non tardarono ad arrivare.

    Figo! Vero? È anche facile da fare.

    Affermo con un largo sorriso e una tale fierezza, tanto splendidi da mascherare tutte le ore di fatica che aveva impiegato per perfezionare e rendere fluidi quei rapidi movimenti di dita. Un attimo dopo, però, udì una considerazione su cui lui aveva un'opinione contraria abbastanza affermata.

    Però anche quella è magia, merita lo stesso rispetto!

    Evidentemente egli non amava porre una differenza così netta tra la "magia" babbana e quella del mondo magico, almeno non così come aveva fatto Lucy. Per lui il tentativo di alcuni babbani di sperimentare in quel modo, con i giochi di prestigio che, di fatto, ricreavano lo stesso effetto di una magia, era ammirevole. Poi staccò un attimo lo sguardo da Lucy per rispondere all'altra spettatrice.

    Ho imparato al circo di mamma e papà, il Glow Bug Circus. Se non avete ancora sentito parlare, ci esibiamo in tour durante la stagione estiva.

    Motivo per cui lui si stava preparando a Gennaio, con largo anticipo, perché finita la scuola non avrebbe avuto più tempo per fare pratica e affinare la sua tecnica. La giocoloria, poi, richiedeva costante esercizio, per tenere i riflessi pronti e non perdere la memoria muscolare. Tornò a concentrarsi su Lucy, che giustamente gli aveva riproposto la stessa domanda che lui aveva chiesto.

    Mi piace divertirmi, per cui ogni forma di magia che mi permette di fare qualcosa di divertente mi attrae. Trovo la trasfigurazione molto interessante soprattutto per questo... poi, duh! Mi piacciono le piccole cose, costruire qualcosa da solo, fare dei piccoli lavoretti anche se non sono molto bravo. Aiuto il mio fratellino a realizzare la scenografia del circo.

    In un certo senso, provava una forte invidia per la capacità di suo fratello nel fai-da-te. Philip era un vero portento e non sembravano mai esserci limiti alla sua fantasia, non ché impiegasse chissà quali arti magiche per lavorare ai suoi progetti pittorici. Gran parte degli oggetti veniva fatti a mano, con qualche contributo sporadico di Peter, il padre, per i progetti più complicati che prevedevano una forte presenza di magia. Dopo che tutti avevano scambiato le proprie idee sulle varie forme di magie, Lucy ebbe la simpatica idea di spostarsi altrove, probabilmente in una piccola spedizione esplorativa alla ricerca di qualcosa di interessante da fare. Per quanto Clemens volesse prendere parte a quella bella idea, si ritrovò presto a dover rinunciare. Non sempre aveva tempo da dedicare alla giocoleria, soprattutto a causa dello studio, perciò avrebbe scosso la testa di fronte a quella proposta. Temeva troppo di deludere suo papà, non allenandosi abbastanza.

    Mi piacerebbe un sacco ma... io devo continuare a esercitarmi, devo prepararmi per la prossima stagione! Magari un'altra volta?

    E così, Clemens sarebbe tornato nel suo piccolo angolo, vicino alla riva del lago, per continuare quella pratica. Tuttavia, come aveva in un certo senso promesso, stava già pensando alla prossima volta in cui avrebbe potuto spendere del tempo con quelle nuove conoscenze.

    [Role conclusa]



    Aah... se fosse stato per me avrei anche continuato. Però no, è passato molto tempo e i miei ritardi sono diventati un po' assurdi. Mi sento troppo in colpa a tenervi sospese in questa role, perciò per evitare anacronismi e problemi di sorta ho preferito troncare e chiudere la role qua. Nonostante ciò, comunque, mi ha fatto molto piacere ruolare con voi e mi farò perdonare per il tempo atteso, in ON oppure con un'altra role futura 🙂. Alla prossima!
     
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12 replies since 3/1/2021, 15:41   337 views
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