I Lezione di Smaterializzazione M.A.G.O.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    78
    Likes
    +56

    Status
    Smaterializzato

    [ Lunedì 1 Dicembre, dopo le lezioni]



    ..e ,quando si sono accorti che avevo truccato i dadi, mi hanno sollevato in tre e mi hanno appeso al muro. Me la sono vista brutta quella volta. Erano dei camionisti scozzesi, non so se mi spiego, le creature più pericolose sul pianeta terra, ché un'acromantula pare un puffskein in confronto. Come se sono accorti? I babbani sono più svegli di quanto non sembri, si sono inventati persino un metodo per contare le carte a poker, io lo so bene. Fu una brutta perdita quella..

    Era ormai da una buona mezz'ora che conversava con quel quadro della sala grande, ma dei suoi studenti nemmeno l'ombra. Il loro ritardo lo spiazzò, ricordava bene con quanto entusiasmo si fosse approcciato lui alla prima lezione di smaterializzazione quando ancora militava fra gli sbarbatelli di Hogwarts, non aveva mai ricevuto una punizione tanto esemplare come quella volta.
    Concluso il racconto delle sue poco gratificanti esperienze fra i babbani, si era allontanato verso il centro di quell'enorme sala che, in assenza dei ragazzi e degli altri insegnanti, gli conferiva quasi una percezione di grandezza e potere. Si sentiva vagamente importante in quel momento, persino più autorevole di Laeddis stesso. Mancava solo una solenne colonna sonora di sottofondo..

    Come diavolo faceva quella canzone delle Sorelle Stravagarie?

    Borbottò, tornando a rivolgersi al suo precedente interlocutore.

    Can you dance like a hippogriff? Na na na na na na na na! Uh, che roba..era già vecchia ai miei tempi, questi qui nemmeno le conosceranno le Sorelle Stravagarie. Non ho speranze di sentire pezzi del generi allo Yule.

    Ma mentre continuava a disquisire col suo novello compagno, l'unico che non potesse effettivamente fuggire dai suoi racconti molesti, i studenti presero ad arrivare a piccoli gruppi. Forse non erano loro ad essere in ritardo, ma era lui che ricordava male l'orario della lezione. Dopo tutto, la memoria non spiccava fra le sue migliori skills, anni di sbronze indecorose l'avevano portato ad essere piuttosto distratto e stralunato. Ciò che non aveva affatto dimenticato era la richiesta che aveva rivolto ai propri studenti: sulla scia di una tristemente nota lezione dell'anno precedente, li aveva invitati a portare un oggetto che avesse per loro un significato particolare, una sorta di totem che li rappresentasse e che conscessero a memoria nelle sue fattezze e nella composizione fisica. Per quanto il primo incontro fosse d'introduzione, sperava di incoraggiare da subito un approccio pratico all'incantesimo.

    Forza forza, venite avanti, siete in ritardo. Cioè, sono io in anticipo, quindi voi siete in ritardo.

    Eccoci qui, benvenuti alla prima lezione di smaterializzazione!
    La lezione è rivolta a TUTTI gli studenti M.A.G.O.
    In questo turno dovrete solo descrivere il vostro ingresso in sala grande, prestando attenzione alle indicazioni di Valerius (here we go again con i totem, guys).

    Scadenza: 30/12


    Edited by Valerius Cunningham - 23/12/2020, 10:29
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    48
    Likes
    +9

    Status
    Smaterializzato
    La giovane giunse alla sala comune dopo quell’incontro con il funzionario. Questo non andò benissimo, in quanto la giovane era ancora molto stressata ed impaurita da chiunque incontrasse, tanto che quando altri studenti del suo corso si palesarono e si aggregarono in piccoli gruppetti, la giovane si allontanò da loro, portandosi al margine del tavolo alla sinistra. Lo sguardo, in seguito, fu portato sul professore, che aveva palesemente avvertito che tutti sarebbero stati puniti per il ritardo causato dal di lui anticipo…no?
    La tracolla era stretta al petto con entrambe le braccia, per paura che qualcuno la potesse rubare o distruggerla per il puro gusto di vedere Michelle soffrire. Al suo interno vi era, oltre ai libri delle lezioni svolte quella mattina, il suo pettine. Nero in carbonio con una incisione, messa in evidenza da un inchiostro rosa perla…si orribile, dove era semplicemente inciso “Michelle”.

    Palpebre spalancate e occhi che, in modo frenetico, puntavano il fautore di ogni minimo movimento, quadri animati compresi, ma di cui non aveva troppa paura…ok la fobia ma erano quadri.
    Non una parola fu pronunciata e avrebbe fatto di tutto per non pronunciarne nemmeno una, per evitare di divenir soggetta di scherno e ilarità nella sala grande. Unica altra speranza che aveva era quella che questa lezione, anche se poche erano le possibilità, non comprendessero la pronuncia di quale formula, soprattutto perché, essendo la lezione di Smaterializzazione, non si trattava semplicemente di lasciare la coda ad un calice, si trattava di lasciare pezzi del proprio corpo qua e là nel mondo magico e non. I capelli erano tenuti sciolti, ma il colore rosa delle punte andava, man mano, sempre più ad indebolirsi, disinteressandosi anche del suo aspetto fisico in questo periodo. Non aveva più voglia di fare nulla, nemmeno di prendersi cura di se stessa.

    maledizione 4/7


    Edited by MichelleMontilyet - 2/1/2021, 22:24
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    3,428
    Likes
    +686
    Location
    Wexford, Ireland

    Status
    Smaterializzato
    Cunningham era decisamente tra i suoi professori preferiti, almeno da quando aveva iniziato ad insegnare in Accademia, eppure il Caposcuola irlandese non aveva ancora capito che problemi avesse con i totem, o comunque con quegli oggetti che già più volte aveva chiesto loro di portare a lezione di Trasfigurazione. Non riusciva ad immaginare a cosa potessero servire loro in una lezione di Smaterializzazione, ma si fidava del docente - forse faceva male, dettagli. In ogni caso, non aveva faticato a ricordarsi di dover portare la sua spilla del Fuoco, fatta di oro e rubino e donata loro dalla professoressa Styles qualche anno prima. Lo teneva ogni giorno attaccato al collo con un laccetto, perciò non era stato difficile.
    Era stranamente teso. Lo era da settimane in realtà, da più di un mese, quel giorno però anche di più. Sapeva che sicuramente il professore non li avrebbe fatti smaterializzare così all'improvviso, senza un'adeguata preparazione, eppure c'era un problema che non riusciva ad ignorare. Lui, con la mano destra, non si sentiva affatto sicuro a lanciare magie. A malapena riusciva a tenere la bacchetta tra le dita, nemmeno in maniera troppo salda, e per questo il mese precedente era stato infernale. Per questo e per tanti altri motivi.
    Non avrebbe augurato il suo stato d'animo di quel momento nemmeno al suo peggior nemico. La cosa che più appariva evidente, anche agli occhi di chi lo conosceva meno, è che sembrava aver perso una quantità inspiegabile di autostima e di sicurezza, non era più capace di pensare che sarebbe riuscito con certezza a fare qualcosa, senza sbagliare o senza combinare disastri. Per questo in quel mese aveva usato pochissimo la bacchetta, ma il non poter fare anche le cose più semplici con la stessa facilità di sempre lo faceva stare male. Sembrava persino dimagrito, e non era solo un'impressione visto che aveva smesso di mangiare quanto prima.
    Tuttavia, sapeva di non essere solo nella sventura. Per questo, individuata la figura di Michelle, si avvicinò a lei così da potersi piazzare al suo fianco.

    Ehi.

    Un semplice cenno di saluto, niente di impegnativo. In realtà aspettava l'arrivo di Coral, per accollarsi a lei come se da solo non fosse nemmeno in grado di tenersi in piedi.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Amministratore Grafico
    Posts
    584
    Likes
    +239
    Location
    Parlato: #5b2c6f

    Status
    Smaterializzato
    Tornare a lezione non era stato affatto scontato per lei. Aveva fantasticato su talmente tante possibili strade da percorrere per scappare da quella scuola che era chiaro non fosse il lascito di una qualche fattura a renderla diffidente di chiunque ad Amestris. Non aveva solo perso la fiducia nelle capacità di tutti i professori là dentro, ché prima le parevano onnipotenti da quanto sembrassero padroneggiare le arti magiche che lei poteva solo sognare di comprendere un giorno. Ora le apparivano piccoli come loro, impotenti come loro e perfettamente inutili ai fini di guarire le varie sfortune che avevano colpito gli ormai famosi studenti dei sotterranei, tanto che persino alcuni di loro erano finiti vittime di questa o quella fattura.
    Dopo settimane senza fare i compiti o dar cenno di essere minimamente interessata alla sua veste di Prefetto, la Ghiaccio si era finalmente decisa a cominciare a frequentare di nuovo.
    Le occhiate che riceveva dagli altri erano molto, molto peggio di quello che le avevano anticipato i pochi con cui aveva parlato apertamente della sua condizione. Si sarebbe aspettata disgusto, disprezzo, odio e scherno; quello che si trovava più spesso invece era accorata pietà. Il fatto è che lei e gli altri studenti che avevano subito un cambiamento durante la notte di Halloween erano noti ormai a tutti, qualsiasi studente e adulto conosceva i loro nomi e volti e nessuno la guardava davvero come avrebbero guardato una normale persona grassa. La guardavano sapendo che fosse diventata grassa dall'oggi al domani, molto più grassa della ragazza dalla taglia più larga in quella scuola. Invece di farle il piacere di limitarsi agli scherni che toccavano ad altri compagni naturalmente grassi, riservavano a lei occhiate languide e frasi di conforto, come se le stessero facendo le condoglianze per la sua stessa morte. Per quanto avesse sprezzato gli adulti di quella scuola, il suo problema principale in realtà erano stati gli studenti.
    Per quanto riguardava gli altri "sfortunati" come lei; non c'era esattamente la stessa sensazione nell'incrociare loro. Cy sentiva una sorta di tacita comprensione, qualcosa che andava oltre il capirsi e andava direttamente al condividere senza parlare uno la piaga dell'altro. Stavano lentamente trovando la loro normalità nel percepire l'uno il disagio dell'altro.
    Quando arrivò qualche minuto in ritardo in Sala Grande non lo fece per sprezzo quanto piuttosto perché ancora stava regolando i suoi tempi mentali tra quando lasciava un posto in direzione di un altro; non era spedita come prima e ancora doveva calcolare quanto le ci voleva per spostarsi.
    Cyrene Huxley indossava la regolare divisa M.A.G.O. del Ghiaccio ma di una taglia che non era mai stata prodotta prima; era stata realizzata apposta per lei. Per chi aveva presente il suo aspetto prima di Halloween, sarebbe stato vagamente familiare il guardarla in viso e constatarne l'altezza, fattasi decisamente sopra la media per una ragazza della sua età da un paio d'anni a quella parte ma nient'altro avrebbe ricordato qualcosa della Ghiaccio di un tempo. Gambe e braccia erano sproporzionatamente strette a gomiti, polsi, ginocchia e caviglie e enormemente larghe per il resto, come se i suoi arti fossero quattro grottesche clessidre. Il suo corpo era massiccio, gravoso da tutti i lati e privo di forme definite; il suo passo era lento e pesante.
    Una volta arrivata, la Ghiaccio rimase in disparte rispetto agli altri, anche se inevitabilmente si era già attirata più di uno sguardo addosso. Ignorava gli occhi che riceveva su di sé come se fossero invisibili ai suoi e con un'espressione ironicamente piatta sul suo viso paffuto, si limitò a guardare verso il docente di quella lezione.

    SPOILER (click to view)
    Riflessi:
    Agilità: 08 (10)
    Prontezza: 10 (13)
    Carisma: 11 (22)
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    3,222
    Likes
    +327
    Location
    Dundee, Scozia

    Status
    Smaterializzato
    Coral Allen aveva letto tutto sulla smaterializzazione.
    Conosceva i suoi vantaggi, i suoi limiti, i suoi rischi. E, non sapeva quanto fosse raro fra i nati babbani, aveva persino avuto la possibilità di farlo già diverse volte, ovviamente non da sola. Se c'era qualcosa che ricordava comune a tutte quelle esperienze, era il forte senso di nausea provato all'atterraggio e nei minuti successivi, come avesse fatto parte di un vortice scomposto la cui forza e potenza erano impossibili da sostenere umanamente.
    Sensazioni che, ahimè, erano fin troppo note a lei che nell'ultimo mese le aveva provate troppe volte a causa di quella che era stata soprannominata la sua “piaga”.
    E, a tal proposito, nell'istante in cui mise piede in Sala Grande per la lezione di Smaterializzazione, la mano invisibile iniziò a portarla verso l'alto con la solita delicatezza, strattonandola a destra e a sinistra, in alto e in basso prima di farla cadere senza grazia in prossimità dei compagni.
    Coral rimase pietrificata sul pavimento per qualche istante, prima di trovare la forza e il coraggio per riuscire a mettersi in piedi dopo l'ennesimo show di quel tipo.
    Questa volta la caduta le aveva fatto male alle ginocchia, ma almeno non c'era traccia di vomito imminente all'orizzonte.
    Coral sospirò, chiedendosi cosa sarebbe potuto succederle se avesse provato a smaterializzarsi mentre la mano invisibile iniziava a strattonarla per aria, ma senza osare dare voce a quel timore. Eppure l'idea di farsi male, spaccarsi lasciando pezzi di sé per aria, era tanto preoccupante, soprattutto adesso che aveva appena volato, da renderla paralizzata all'idea di dover tentare proprio in quell'istante.
    Dopo essersi messa in piedi a fatica, allora, si mosse impercettibilmente verso la platea senza nemmeno salutare come se le parole le fossero morte in gola, come se la consapevolezza di non potere riuscire in qualcosa, per la prima volta da anni ad Amestris, la paralizzasse più dell'idea di spezzarsi e danneggiarsi fisicamente, lasciando l'onore totale alla sua piaga.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    180
    Likes
    +10

    Status
    Indisegnabile
    Quel giorno il Prefetto Camelord era più emozionata che mai. Stava per affrontare una delle sfide più interessanti ed entusiasmanti della sua vita. Lei avrebbe affermato, senza esitazione, che qualsiasi mago o strega aspettasse quel momento da sempre.

    Solo un folle non vorrebbe saperlo fare…

    Smaterializzarsi. Uno dei grandi traguardi che un quasi maggiorenne poteva raggiungere. Acquisire la capacità di spostarsi da un luogo ad un altro “semplicemente” sparendo e ricomparendo. Ariel era altamente su di giri. Sognava di acquisire quella capacità sin da quando aveva scoperto di essere una strega. E finalmente era arrivato il giorno in cui avrebbe affrontato la sua prima lezione di Smaterializzazione. L’incontro si sarebbe tenuto in Sala Grande e la ragazza raggiunse quel luogo saltellando per i corridoi. Forse sarebbe sembrata una matta ma, molto più probabilmente, nessuno l’avrebbe notato dato che non era l’unica a comportarsi in modo strano. E tutto ciò era iniziato dopo la sera di Halloween.

    Che novità.

    Non fece in tempo a terminare quel pensiero che, entrando in Sala Grande, vide la sua compagna di Casa atterrare dopo l’ennesimo “volo”. Non voleva minimamente trovarsi al suo posto né riusciva ad immaginare come potesse sentirsi la ragazza del Ghiaccio, ingrassata improvvisamente a dismisura. Poco dopo gli eventi del 31 Ottobre, Ariel aveva fatto più volte domande e più volte si era preoccupata per gli altri studenti. Adesso si era semplicemente abituata a tutte quelle stramberie, quindi si limitò a raggiungere il resto del gruppo senza commentare.

    Ritardo?!

    Ariel non era mai stata in ritardo in vita sua. Volse velocemente lo sguardo verso il suo orologio e poi di nuovo verso il Professore. Non erano assolutamente in ritardo e il fatto che lui fosse arrivato in anticipo non cambiava le cose. Comunque, era inutile discutere con Cunningham quindi si concentrò sull’oggetto che aveva deciso di portare come totem. In realtà era stato molto difficile compiere quella scelta. La ragazza aveva sempre avuto il difetto di affezionarsi troppo agli oggetti quindi non era stato facile sceglierne uno. Aveva passato ore a pensare e alla fine decise di portare una delle cose che più le riguardava la sua famiglia. Un braccialetto con le sue iniziali, regalo che le avevano fatto i nonni quando era nata. Era davvero molto importante per lei e per questo sperava di non rovinarlo durante la lezione e, soprattutto, di non perderlo.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    78
    Likes
    +56

    Status
    Smaterializzato
    Signorina Allen, va tutto bene?

    Senza attendere risposta, Cunnigham si ritrovò a scuotere la testa con afflizione. La sua iniziale preferenza per la classe M.A.G.O. era scemata nel momento esatto in cui aveva realizzato la poca predisposizione alla goliardia di gran parte dei suoi esponenti, una situazione che si era aggravata soprattutto nel corso delle ultime settimane.
    "Solo lavoro e niente spasso rende Valerius un cattivo ragazzo", era stato a lungo il mantra che aveva guidato le sue scelte poco accorte nella programmazione delle lezioni, ma questo non poteva valere per la disciplina che avrebbe introdotto in quell'incontro. Dopo tutto, la pericolosità della smaterializzazione riduceva all'osso il margine consentito di quella pittoresca sconsiderazione che scandiva il suo essere, ché in ballo non c'era solo l'aggiornamento della lista di ragioni per cui considerarsi un pessimo insegnante, ma il concreto rischio di dire addio alla propria libertà di circolazione. Quella volta si era ripromesso che non avrebbe ceduto alla lusinghiera tentazione d'essere se stesso, si sarebbe limitato ad un approccio canonico e quantomai coscienzioso.
    Eppure c'era quella canzone che proprio non gli usciva dalla testa..

    Bene, benvenuti a questa prima lezione di smaterializzazione. Se vi trovate qui, significa che non siete più annoverabili fra i ragazzini. Si tratta di un passo decisivo, che scandisce un vero e proprio prima e dopo nella vostra vita da streghe e maghi.

    Un po' meno, un po' meno.
    Rifletté, mentre si lisciava i baffi argentei che gli erano appena cresciuti appena sopra il labbro superiore. Visto le condizioni della sua classe, aveva evitato di sfoggiare il suo fare spiritoso, sottolineando che quello fosse il momento in cui cominciavano i guai.

    Ci tengo a precisare che in questa prima lezione ci limiteremo ad un approccio teorico e ad un piccolissimo tentativo pratico. Con la smaterializzazione non si scherza affatto. Qualsiasi tipo di magia va affrontato con massima concentrazione, ma, in questo caso, essere approssimativi, disattenti o spavaldi può rivelarsi terribilmente doloroso.
    Partiamo dal principio: la smaterializzazione consiste nella scomposizione di un corpo in un luogo e la sua successiva ed instantanea ricomposizione in un altro. Semplice a dirsi, parecchio insidioso e potenzialmente letale a farsi, quindi vi chiedo di non avere fretta e di non fare nulla di sconsiderato ed evidentemente stupido.


    E lo sguardo si rivolse quasi impercettibilmente verso i ragazzi del fuoco, il gruppo di studenti che temeva di più quando si trattava di avventatezza e scelte poco lungimiranti.

    La prima condizione essenziale per eseguire una smaterializzazione è piuttosto banale: bisogna conoscere il posto in questione, averlo ben nitido in mente, ricordarne la precisa ubicazione e non dirottare in nessun caso i nostri pensieri altrove fino all'arrivo a destinazione. In secondo luogo, è essenziale che il posto non sia protetto da un incantesimo anti-smaterializzazione.
    Arriviamo, quindi, al terzo punto, le tre D, ovvero la sigla cardine della smaterializzazione: destinazione, determinazione, decisione. Beh, riguardo la prima c'è ben poco da aggiungere, si tratta di fissare nella propria mente il punto di arrivo. Immaginate una sorta di segmento, i cui estremi sono punto A e punto B, punto di partenza e punto di arrivo, anche se forse mettere in mezzo altre lettere non è proprio il caso. Ad ogni modo, la destinazione è il primo elemento fondamentale, fissatelo nella vostra mente con chiarezza prima di procedere.
    Seconda D, determinazione, la vostra forza, ciò che vi permetterà di aprire un varco nel Nulla che vi congiungerà da punto A a punto B. Insomma, da partenza a destinazione, mettiamola così. Perché vi ho chiesto di riesumare i totem? Perché così metterete meglio a fuoco la destinazione e perché percepire la smaterializzazione come un ricongiungimento a qualcosa che avete a cuore vi aiuterà con la determinazione.


    A quel punto, Valerius roteò su se stesso, eseguendo una piroetta di repertorio che, per una volta, non intendeva affatto appagare il proprio impeto alla teatralità, ma anticipare l'ultimo punto essenziale della spiegazione teorica.

    Cos'era questo? Probabilmente un'immagine piuttosto sgraziata e poco gratificante, ma si tratta del movimento che dovrete attuare per entrare nel varco che vi sarete creati. Dev'essere netto e deciso, perché la terza d è proprio la decisione, la ferrea volontà di attraversare il Nulla e arrivare alla destinazione scelta. Nessuna esitazione è concessa.

    E, lasciando sprofondare l'intera sala grande nel silenzio, Valerius si chinò per abbandonare i suoi dadi sul pavimento, su spostò indietro di circa un metro e mezzo e, eseguendo un rapido giro su se stesso, ricomparve esattamente nel punto in cui li aveva lasciati.

    Okay, primo step: provare a visualizzare il varco del Nulla. Deponete il vostro totem a qualche passo da voi e immaginate che davanti a lui si sia frapposta una barriera invisibile. L'unico modo per raggiungere l'oggetto è adoperare la smaterializzazione, dunque concentratevi con tutte le vostre forze sulla sua immagine, visualizzatela con chiarezza nella vostra mente e desiderate intensamente di ricongiungervi ad esso. Destinazione e determinazione. Vediamo cosa succede.
    Mi raccomando, non lanciatevi ad attraversare il varco per ora. Signor Murray.


    Lo sguardo di Cunningham cercò il caposcuola per rivolgergli un'occhiata d'intesa.

    Mi preme ricordarvi che conseguenza molto comune di una smaterializzazione disastrosa sia la spaccatura, ovvero, come la chiamo io, la macellazione involontaria. In pratica, si smaterializzerebbero solo alcune parti del vostro corpo, niente di piacevole, ve l'assicuro. Nei casi peggiori, si potrebbe verificare una spaccatura degli organi interni, ovvero morte istantanea. Quindi, limitatevi a tentare di aprire il varco, per ora. Non abbiate fretta, non siate distratti. Visualizzate la destinazione, avvertite nel vostro cuore crescere la determinazione, sentitene il vigore.
    Prego, cominciate.


    Scusate il ritardo.
    In questo primo step dovrete limitarvi a tentare di aprire il varco del Nulla, focalizzandovi su Destinazione e Determinazione. Se è coerente che il pg sia avventato, siate avventati. Se è coerente che fallisca, fatelo fallire o lasciatelo distrarsi. Ovviamente, non dovete autodeterminate l'apertura del varco.
    Scadenza: 09/01 incluso.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    3,222
    Likes
    +327
    Location
    Dundee, Scozia

    Status
    Smaterializzato
    Coral si avvicinò al resto dei compagni cercando Bellamy con lo sguardo.
    Una volta individuato, lentamente, si sarebbe avvicinata a lui per afferrargli la mano destra e stringerla con tutta la forza di cui era capace. Quella volta a preoccuparla non erano soltanto la nausea o i giramenti di testa causati dalla sua piaga, benché continuasse a c'entrare quella bastarda.
    Era più un timore silenzioso che aveva iniziato ad entrarle dentro poco a poco, per poi diventare sempre più grande ogni volta che il Professore andava aggiungendo altri dettagli alla spiegazione: in che modo Coral avrebbe mai potuto imparare a smaterializzarsi, se la sua facoltà di decisione era compromessa? Lei, infatti, avrebbe potuto focalizzarsi totalmente sulla destinazione e la determinazione, ma cosa avrebbe impedito alla mano invisibile di portarla verso l'altro proprio mentre cercava di attraversare il Nulla con decisione? Cosa sarebbe successo, a quel punto? Si sarebbe spezzata, rotta in mille pezzi letteralmente, oltre che metaforicamente come già era? Quella prospettiva la sfibrava.
    Coral avrebbe voluto imparare davvero a smaterializzarsi. Ne aveva scoperto l'efficacia e la praticità già anni prima, e da allora aveva contato i giorni perché potesse imparare anche lei a farlo. Ma adesso la sua piaga maledetta stava rendendo quel desiderio impraticabile, insieme a molti altri. Lo Yule, ad esempio, che sembrava farsi sempre più lontano. Persino il tempo passato con Bellamy, nonostante cercasse di adattarsi a quella sua nuova condizione, non le dava la stessa gioia di sempre. Anzi, erano probabilmente gli unici istanti di felicità che riusciva ad avere, ma sapeva che con lui poteva esserlo di più, se non ci fosse stato quel piccolo problema.
    Sospirando, fu contenta di sapere che quella volta si sarebbero limitati principalmente alla teoria. Così, Coral, posizionò il suo cubo di Rubick dove aveva indicato il professore. Si allontanò poi da Bellamy, a malincuore, pronta a provare ad eseguire i consigli di Cunningham.
    Per lei quell'oggetto era molto più che un semplice giocattolo. Era il ricordo di una vita passata, della sua infanzia, del mondo babbano che tanto aveva amato e continuava ad amare anche adesso che accettava la sua natura di strega. Era un promemoria, la consapevolezza di avere una casa, un rifugio, persone da amare e da cui tornare ogni volta che lo desiderava. Era uno specchio, perché in esso poteva vedere il suo riflesso, il ricordo delle dita che, giorno dopo giorno e ora dopo ora, provavano a comprenderlo nella speranza di mettere in ordine i suoi colori.
    Ed era a questo che avrebbe cercato di arrivare con la smaterializzazione, potendo farlo, più che da un semplice totem: non sarebbe stato complicato dar sfogo alla sua determinazione se farlo significava raggiungere quel cubo e tutto ciò che sussurrava al suo cuore.
    Cercò dunque di fossilizzare nella sua memoria il punto in cui lo aveva lasciato, facendosi avvolgere da tutte quelle emozioni positive. Fino a quando, poi, non venne rapita dalla più terribili delle consapevolezze, la stessa che l'aveva spinta a cercare implicitamente il conforto di Bellamy pochi istanti prima di iniziare quella prova.
    Si sentì fragile e impotente nella maniera che più detestava, lei che invece voleva avere il controllo su tutto.
    Portò in alto la mano per attirare l'attenzione del Docente. Alla sua domanda iniziale aveva risposto con un leggero assenso del capo, perché in fondo stava bene, nausea, mal di testa e lividi a parte. Schiarì dunque la voce, portando poco alla volta gli occhi spaventati su quelli dell'uomo.

    Professore...
    Cosa succederebbe se al momento della decisione io... cioè... la mia piaga...
    Se iniziassi a volare?


    Coral Allen, Caposcuola, adesso era lì, indifesa e fragile come una bambina del primo anno, ad esternare le stesse paure che con tanta fatica aveva imparato ad imbottigliare nel corso di quegli anni. Ma qualcosa si era rotto, e adesso poteva soltanto cercare di evitare i cocci di vetro che giacevano sul suo animo, prima di poter pensare o anche solo sperare di rimetterli insieme fra di loro, stupida, incapace e impotente com'era.

    8/21 capodanno


    Edited by Coral Allen - 6/1/2021, 01:41
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    48
    Likes
    +9

    Status
    Smaterializzato
    Occhi che fissavano tutti i presenti nella Sala, per soffermarsi, in seguito, sulla figura del Caposcuola. Come questi fece per avvicinarsi istintivamente un balzo indietro fu effettuato, cercando di mantenere una distanza di sicurezza tra i due “spillati” del Fuoco. Non le interessava avere contatti con lui, soprattutto dopo quell’ “ehy” pieno di odio e derisione, come se non si aspettasse la presenza della francesina in quel luogo, come se non si aspettasse di vederla ancora in giro per il castello.
    Altro motivo per cui non aveva alcuna intenzione di avere contatti con lui fu, ovviamente, il suo disagio a rispondere verbalmente a causa del suo problema dialettico. Gli occhi rimasero sulla sua figura per tutto il tempo necessario, guardandolo con disprezzo, con paura che questi potesse lederle in qualsiasi modo, anche se rincuorata dalla presenza del professore…anche se pensandoci bene stava spiegando la smaterializzazione, un metodo per scomparire e riapparire in un luogo diverso. E se la sua intenzione fosse quella di far sparire gli studenti e lasciarli nel nulla, facendo perdere la loro traccia dalla circolazione per il puro desiderio di vederli sparire dalla vita terrena e avere più tempo per i suoi affari personali?

    Ma non era possibile, era una lezione che tutti gli studenti affrontavano nel corso M.A.G.O., e nessuno avrebbe permesso ufficialmente ad un professore di compiere un pluriomicidio.

    Come spiegato dal professore stesso, la giovane, cercando il lato libero, così da evitare di avvicinarsi a chiunque altro lì presente, andrebbe a poggiare a terra la sua spazzola, giusto ad un paio di metri da lei. In seguito andrebbe a osservare il suo oggetto, di cui conosceva perfettamente forma, colore, caratteristiche tutte e posizione nello spazio, ed immaginerebbe un velo trasparente tra lei e questo oggetto.
    Lo sguardo rimerrebbe fisso, ma la concentrazione andrebbe a mancare in questa fase. Come potrebbe concentrarsi sull’esercizio con tutte quelle persone nelle vicinanze. Come potrebbe fidarsi di loro e sapere che durante la sua guardia abbassata potrebbero schiantarla contro un muro?!.

    Lo sguardo andava dalla spazzola alle figure presenti nella sala, guardando in modo alternato la spazzola e Murray, Coral, Ariel, la prefetta della Tempesta, la prefetta del Ghiaccio Cyrene, il professore e gli altri studenti tutti. Inutile dire che con questo stato d’animo e di ansia l’esercizio si sarebbe trasformato in un blando esercizio di immaginazione, fine a se stesso.

    Tentativo fallito – Maledizione 5/7
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    180
    Likes
    +10

    Status
    Indisegnabile
    Il prima e dopo nella vita di streghe e maghi. Era esattamente quello la Smaterializzazione per Ariel. Imparare a smaterializzarsi era un grande passo per le proprie capacità magiche, ma cosa più importante ancora era avere la possibilità di avvicinarsi a quella pratica. Ciò voleva dire che si stava avvicinando la maggiore età e, con essa, tutte le responsabilità che ne conseguivano.
    Pienamente consapevole di ciò, Ariel fu contenta del fatto che il professore avrebbe dato loro buone base teoriche prima di farli esercitare. Tutta la sua concentrazione era rivolta verso l’insegnante e le sue parole ed era di fondamentale importanza che rimanesse tale. Un solo attimo di distrazione le sarebbe costato l’esercizio e, in futuro, avrebbe potuto anche farle parecchio male. Così, Ariel chiuse la sua mente a qualsiasi altro pensiero che non fossero le tre D appena nominate da Cunningham.

    Destinazione, Determinazione, Decisione.

    Continuava a ripetere quelle tre parole, come una sorta di rito. Sperava che fissarle bene in testa la aiutasse a sentirle sue e ad avere un esito positivo. I suoi occhi si riempirono di emozione quando vide il professore dare una piccola dimostrazione di Smaterializzazione. Forse per i maghi adulti era una cosa banale come bere dell’acqua, ma Ariel rimaneva ogni volta affascinata da quella magia e non vedeva l’ora di provare.

    Non avere fretta…

    Era importante seguire le istruzioni perché non aveva intenzione di fallire. Per ora si sarebbe dovuta concentrare sulle prime due D e riuscire a visualizzare il varco da oltrepassare. Mai come quel momento fu più contenta della scelta del suo totem. Aveva sempre sentito un legame particolare con quel gioiello, come se fosse legato a lei con un filo invisibile, e sperava che ciò l’avrebbe aiutata a ricongiungersi ad esso.

    Così la ragazza prese un bel respiro e fece qualche passo in avanti per posare il bracciale, per poi tornare al suo posto e iniziare a concentrarsi sul primo punto: la destinazione. Si prese del tempo per fissare l’oggetto, cercando anche di individuare dei punti di riferimento sul pavimento che in qualche modo avrebbe potuto aiutarla a localizzarlo più precisamente. Cercava un difetto nella pavimentazione, qualche macchia o linea che potessero definire meglio la posizione del bracciale.
    Più fissava quel punto, più le sembrava di coglierne i dettagli. Voleva che rimanesse ben impresso nella mente così provo a stare ad occhi chiusi e a ricreare quel posto in testa. Aprì e richiuse gli occhi più volte, fin quando non le parve di avere una vera e propria fotografia mentale.
    Se fosse riuscita in ciò, si sarebbe dovuta concentrare sulla determinazione. In quella stanza non sarebbe dovuto esistere nessun altro, nessun rumore avrebbe dovuto distrarla. Doveva riuscire a rimanere focalizzata sul totem, doveva riuscire a ricongiungersi con esso. Doveva trovare quel filo che li legava. Iniziò a pensare alla sua famiglia, a quanto quell’oggetto fosse importante per lei, a quanto si sentisse effettivamente vicina a lui e a tutto quello che rappresentava. Sentiva crescere la voglia di riaverlo con sé, al suo polso e sperava di riuscire a sentire una forza che riuscisse ad attirarla verso di esso.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    3,428
    Likes
    +686
    Location
    Wexford, Ireland

    Status
    Smaterializzato
    Michelle si era allontanata da lui e l'aveva guardato con disprezzo. La cosa non lo sorprese, perchè ricordava bene che fino a poco tempo prima anche lui guardava qualsiasi altra persona in quel modo. Forse quella maledizione, o qualsiasi altra cosa fosse, non aveva ancora terminato il proprio effetto sulla Prefetta. Decise così di lasciar perdere qualsiasi altro tentativo di interazione con lei, raggiungendo il fianco di Coral non appena la vide comparire in Sala Grande.
    Aveva sentito la Caposcuola stringergli la mano destra, e lo stesso aveva fatto lui. Non era affatto tranquillo, quella lezione lo preoccupava più del solito, perchè anche se quel giorno non avrebbero di certo fatto chissà quali cose complicate, lui non era affatto sicuro di se stesso e temeva di mettere seriamente a rischio la propria incolumità. Ma il professor Cunningham non li avrebbe lasciati morire, se qualcosa fosse andato male, no? Lo sperava vivamente.
    La smaterializzazione era sicuramente una delle cose migliori della vita dei maghi, su questo non aveva dubbi, e se fino a pochi anni prima non ci aveva mai fatto caso e l'aveva sempre dato per scontato perchè aveva Elfi domestici con cui smaterializzarsi dove voleva e quando voleva, da quando abitava nel mondo babbano e aveva iniziato a prendere aerei vari per spostarsi tra Londra e Dublino, si era reso conto di quanto fosse necessario saper mettere in pratica una cosa del genere. Persino vedere Coral fuori da Amestris era diventato più complicato, ma non per questo infattibile, dato che comunque erano riusciti ad incontrarsi più volte durante le vacanze, approfittandone per stare qualche giorno insieme.
    Ma se fino a qualche tempo prima non vedeva l'ora di imparare a smaterializzarsi, giunta quel giorno la prima lezione sembrava aver cambiato totalmente idea.
    Determinazione e Decisione erano proprio le cose che sembrava aver perso da settimane, da quella maledetta notte. Non aveva nemmeno la forza di scherzare, perciò si limitò ad accennare un sorriso forzato all'occhiata di Cunningham. Lo trovava divertente, ma non era proprio nello stato d'animo adatto per stare al gioco e riderci sopra.
    Dovette per forza di cose allontanarsi da Coral, andando così a trovarsi uno spazietto per provare ad eseguire quanto richiesto.
    Finì per poggiare la sua spilla qualche metro di fronte a lui, osservandola.
    Destinazione. Era quella, doveva raggiungere la spilla. C'era un muro invisibile tra lui e quella spilla, e lui voleva raggiungerla.
    Determinazione, forse quella era la parte più difficile. Voleva ricongiungersi al suo totem, perchè per lui rappresentava ciò che era, ciò di cui era fatta la sua anima. Ma in quegli ultimi tempi? Poteva ancora dire di essere ''la fiamma del drago''? In quei tempi, l'incisione su quella spilla non lo rappresentava affatto. Lui però voleva a tutti i costi ricongiungersi con la sua spilla. Non avrebbe sopportato l'idea di fallire miseramente in qualcosa, qualcosa che chiunque alla sua età affrontava. Non poteva lasciarsi abbattere in quel modo.
    Decisione. Voleva arrivare lì, voleva smaterializzarsi, e soprattutto non voleva spaccarsi. Non voleva morire, non voleva perdere altri arti. Già perdere una mano era stato abbastanza traumatico, non voleva immaginare cosa sarebbe successo se avesse perso tutto il braccio o una gamba. Non era concessa nessuna esitazione, e lui si stava sforzando con tutto se stesso per non esitare. Tanto il varco non lo dovevano attraversare ancora, no? Quindi, anche se fosse riuscito ad evocarlo, rimanendo fermo non avrebbe rischiato di morire. Poteva riuscire ad evocare il varco, doveva farcela.

    Edited by Bellamy Octavian Murray - 1/3/2021, 19:24
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Amministratore Grafico
    Posts
    584
    Likes
    +239
    Location
    Parlato: #5b2c6f

    Status
    Smaterializzato
    Se non fosse stato per quella assurda concatenazione di eventi nei sotterranei del castello, quella lezione sarebbe stato per lei un momento davvero imperdibile. L'aveva sempre affascinata, l'idea di potersi smaterializzare ed era stata una delle poche abilità che non vedeva l'ora di poter apprendere e padroneggiare. Non immaginava certo che al momento di doverla apprendere sarebbe stata in quella situazione.
    Da ambiziosa e impaziente che era, quando pensava all'imparare a smaterializzarsi e rimaterializzarsi, si era fatta incerta e addirittura timorosa all'idea di far svanire e ricomparire un corpo tanto diverso da quello che conosceva come proprio.
    Cunningham cominciò la lezione, distraendola momentaneamente dalle sue insicurezze.
    Era leggermente fastidioso come malgrado tutto, una frase banale come "non siete più dei ragazzini" da parte di un adulto le dava comunque un vago senso di soddisfazione. Si sentiva così sciocca; era come cadere in una trappola con entrambi i piedi dopo averla notata da chilometri di distanza.

    Destinazione, Determinazione, Decisione

    Quando Cunningham illustrò la prima, Cyrene non si sentì granché stupita nell'apprenderne la definizione. Fu utile tuttavia a capire perchè era stato chiesto loro di portarsi appresso un oggetto "totem". Non aveva del tutto capito il perché portarsi dietro quell'oggetto ma lo aveva fatto comunque; era un semplice segnalibro con la citazione di uno dei libri che piacevano a Frances scritta sopra nella calligrafia stessa della Ghiaccio. Non sapeva neanche che tipo di valore attribuiva a quel pezzo di carta, ma era alto.
    A metterla in difficoltò era piuttosto la differenza tra le ultime due D, che considerate pensando solo alle parole sembravano avere significati che si mescolavano l'uno nell'altro. Nessuna di quelle istruzioni sembrava avere a che fare col proprio corpo e con l'essere cosciente della propria forma. Era possibile che non servisse essere in sintonia con la propria massa fisica per eseguire correttamente quell'esercizio?
    Coral Allen si espresse subito riguardo i suoi, di dubbi riguardo la maledizione che l'aveva colpita. In un certo senso anche lei aveva un problema fisico, nonostante la natura delle loro due limitazioni fosse ben diversa. Condivideva i suoi dubbi, ragion per cui non credeva che sarebbe riuscita a varcare la soglia, abbastanza letteralmente, tra la seconda e la terza D.
    Poteva fare almeno quello che poteva nel padroneggiare e prime due. Già quella prima fase si dimostrò presto complicata da intraprendere, soprattutto con Cunningham che non la smetteva di descrivere gli effetti di uno Spaccamento.
    Assicurava che non fossero piacevoli.

    Come se mi servisse un'assicurazione...

    Nonostante avesse rispettato le indicazioni del professore, lasciando a terra il segnalibro e spostandovisi di abbastanza passi da creare quel famoso spazio A-B, la Ghiaccio non sembrava abbastanza concentrata per dimostrare granché progresso.
    Voleva disperatamente imparare quella tecnica, eppure troppi pensieri inquinavano la sua determinazione. Conosceva ogni piega di quella grafia, avrebbe potuto recitare le parole scritte sul pezzo di carta senza difficoltà e aveva a mente il momento in cui aveva ricevuto quel dono come se fosse accaduto minuti prima.
    Eppure il peso della vista del proprio corpo la bloccava, continuava a ricordarle che qualcosa sarebbe andato storto e desiderare quello spostamento non sarebbe bastato per farlo accadere con successo.
    In quelle settimane le era successo più di una volta di compiere un gesto normale per istinto ed essersi trovata impossibilitata da quel suo nuovo corpo nel farlo; in quelle occasioni non si era certo aspettata di essere così poco in sintonia dal proprio corpo da non sapere cosa poteva e cosa non poteva fare con esso, ma pian piano aveva capito che era possibile. Era possibile che la propria mente fosse completamente separata dal proprio corpo e l'uno non rispondesse bene all'altra. Gli esperti che l'avevano visitata l'avevano chiamata "disforia".
    La Ghiaccio dovette chiudere gli occhi per dimenticare che forma avesse il suo corpo. Andò pian piano a perdere coscienza dei suoi dintorni, dei suoi compagni, del professore e della Sala dove si trovavano. Cercò di costruire una diga mentale che teneva esclusivamente il suo segnalibro come traccia di materia in un immenso spazio nero come la pece. Ogni altro elemento era oltre quella barriera, compreso il corpo che l'aveva maledetta.
    Nello spazio nero vi era solo ed esclusivamente il suolo e il biglietto sopra esso, che solo lei conosceva per essere un segnalibro. Non c'ero a cui pensare, niente di più importante che meritasse la sua attenzione. Le parole segnate sul foglio nella mano di Frances Stitcher tracciavano un passo che Cyrene aveva letto e riletto:

    "Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni..."

    Anche se non fosse riuscita a comprendere del tutto le fasi della smaterializzazione, si rese conto che quel mondo nero in cui era piombata era il posto più rilassante che aveva conosciuto per settimane, l'unico dove era riuscita a dimenticare la cosa che più la ossessionava da un mese; il suo stesso involucro materiale.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    L.U.M.O.S.
    Posts
    503
    Likes
    +164
    Location
    Londra, Inghilterra

    Status
    Smaterializzato
    Valerius Cunningham era un professore per il quale Hesper provava più curiosità che ammirazione, benché fosse anch'egli possessore della sua stessa abilità.
    Era rimasta tutto il tempo in silenzio, in disparte quasi invisibile sin da quando aveva varcato le porte della Sala Grande.
    Quella non era una lezione come tutte le altre, perché ciò che veniva insegnato non era un semplice sventolio di bacchetta o un racconto facente parte della storia antica, no. Smaterializzarsi era una cosa più complessa e non erano pochi i maghi finiti al San Mungo dopo un unico tentativo perché lo sforzo da fare era veramente molto grosso e finché qualcuno non riusciva ad affinare al meglio la tecnica generale, ogni spostamento poteva risultare fatale.

    Destinazione, Determinazione, Decisione.

    Prima d'ora le uniche smaterializzazioni eseguite da Hesper erano state solo quelle congiunte, assieme a sua nonna, sua madre e qualche volta persino suo padre; conosceva fin troppo bene la sensazione provata nell'istante preciso in cui il proprio corpo veniva come smantellato in una frazione bassissima di secondi, e nonostante ciò, ancora non riusciva a credere come gli adulti riuscissero a far sembrare il tutto così tremendamente facile.
    Negare di avere paura sarebbe stata la più grande bugia della giornata, i solo pensare a tutte le possibili conseguenze creava brividi freddi, striscianti lungo tutta la schiena come serpenti intenzionati a raggiungere il collo, dove avrebbero potuta soffocarla senza alcun problema.
    Il suo totem era rappresentato da un semplice mucchietto di peli violacei, appartenevano a Ribbon, il suo cincillà, mentre il tessuto che li teneva uniti proveniva da uno dei primi vestiti confezionati dalla nonna. Gli unici due esseri viventi che la capivano e non credevano fosse solo una pazza babbanofila. Lo posizionò nel punto indicato, non eccessivamente distante dalla sua posizione.

    Destinazione.

    Dove arrivare.
    Fissò il l'area attorno al totem pronta a cogliere ogni dettaglio: la luce, l'ombra, l'aria che si muoveva attorno a lui e persino il sottile strato di polvere sul pavimento. Ogni dettaglio era di assoluta rilevanza o tutti i suoi più temibili pensieri non avrebbero trovato alcuna fatica nel divenire terribile realtà.

    Determinazione.

    Fai sempre il possibile per raggiungere la tua meta.
    La distanza era minima in quel caso, ma parve lo stesso troppa. Hesper voleva ritrovarsi con le persone che più di tutte amava il prima possibile, anche se ad aspettarla non sarebbero stati davvero loro in carne ed ossa ma solo oggetti che li ricordavano. La morbidezza del pelo di Ribbon e l'amore che la nonna aveva messo nel cucire a mano quel vecchio vestito senza l'uso della magia.
    Dopo tutto quello che era successo l'abbraccio di una nonna sarebbe stata la cosa più bella, rassicurante e in grado di far sentire una vera protezione.
    Si, Hesper voleva raggiungerli ma per farlo prima avrebbe dovuto aprire la porta. Ci sarebbe riuscita?
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    78
    Likes
    +56

    Status
    Smaterializzato
    Coral Allen era sempre stata una delle sue studentesse migliori, tanto da non porsi il minimo scrupolo ad interpellarla senza preavviso durante le lezioni, ad usarla come esempio in classe o a servirsi di un metro di giudizio più severo solo per testare quanto fosse affamata, quanto quella caparbietà che le aveva riconosciuto come tratto distintivo fosse preponderante. Tuttavia, la notte maledetta non aveva risparmiato nemmeno la caposcuola della tempesta, le vessazioni continue della piaga non si riflettevano solo sul fisico che ne risultava notevolmente indebolito, ma anche sulla motivazione che l'aveva sempre contraddistinta agli occhi del docente.

    Ci sono qui io, Coral. Guarda, resto a pochi passi da te, così che, qualsiasi cosa succeda, possa intervenire subito. Puoi farcela.

    Era raro, per uno come Cunningham, mettere da parte quell'inclinazione inesauribile per la goliardia, che faceva un po' da scudo all'incapacità di porsi come reale figura di riferimento. La caposcuola non aveva richiamato alla luce quel lato inedito perché fosse una studentessa privilegiata, gli aveva solo ricordato che, per quanto in modo maldestro e poco evidente, lui a quei ragazzi ci tenesse eccome, una motivazione valida per sacrificare le proprie insicurezze in nome di un imperativo più urgente.

    Prenditi qualche minuto per concentrarti, senti il tuo corpo, ascoltalo..io arrivo subito, controllo un attimo l'operato dei tuoi compagni.

    Non ci avrebbe messo molto Valerius a rendersi conto che gli esiti di quel primo approccio alla smaterializzazione fossero stati per lo più deludenti. In fondo, aspettarsi un successo generale sarebbe stato pretenzioso, ché lui, alla sua prima lezione, era solo riuscito a beccarsi una pesante sottrazione di punti per non aver rispettato le disposizioni del docente. Eppure, fu proprio quell'inattesa disciplina a stupirlo, nessuno aveva realmente tentato di infrangere le limitazioni che aveva impartito, una coscienziosità che lo scozzese aveva tradotto come mancanza di coinvolgimento. I suoi studenti non si erano mai mostrati tanto pacati e Valerius sospettava che quel rigore non fosse del tutto dipeso dal timore reverenziale verso la disciplina o verso gli ipoteci provvedimenti che avrebbe adottato di fronte alla minima trasgressione.

    D di delusione, ragazzi. Hesper e Ariel, voi siete sulla buona strada, mentre gli altri..siete sicuri di essere qui per davvero? No, perché con la testa mi parete da tutt'altra parte e non va affatto bene. Qualsiasi cosa vi turbi, avreste dovuta lasciarla fuori da questa stanza.

    Però poi qualcosa lo frenò, indugiò per qualche istante e quella che avrebbe dovuto essere una ramanzina assunse le sembianze di un discorso motivazionale.

    Ragazzi, la magia è questo. È meraviglia pura quando la scoprite, è potere e controllo quando diventate dei fattucchieri capaci, ma rimane sempre e soprattutto pericolo, un rischio costante. Là fuori, in base alla strada che sceglierete, dovrete fare i conti con imprevisti, danni irreversibili, maledizioni. Le vostre condizioni attuali sono un limite, è vero, vi rendono vittima di un qualcosa che non potete effettivamente controllare, ma questo non significa che la rassegnazione sia la strada giusta. Non posso fare sparire gli effetti della vostra piaga, ma, se qualcuno di voi avesse bisogno di parlare o se volesse un aiuto per scoprirne di più, sapete dove trovarmi anche fuori dall'orario delle lezioni.
    Bene, ora facciamo un esercizio. Voglio che rimaniate tutti in silenzio per un minuto intero, ad occhi chiusi. In questo minuto, dovrete compiere lo sforzo di svuotare la vostra mente, al massimo che potete. Una volta fatto questo, ritentate il procedimento di prima e, chi se la sente, solo chi se la sente, può focalizzarsi anche sulla terza D.
    Tenete a mente questo: la Decisione fa riferimento al movimento corretto per entrare nel nulla, il giro su voi stessi, che dev'essere compiuto con la ferrea Decisione di raggiungere la Destinazione scelta. La distanza fra voi e l'oggetto sarà minima, ma voglio che ognuno di voi scelga con coscienza se eseguire il procedimento completo. Siate accorti: il vostro corpo non può obbedire ad una volontà traballante. La mente dovrà guidarlo fino alla fine.
    Coral, tu aspetta me per cominciare..gli altri inizino pure.


    Inizio col chiedere scusa a tutti per questo immenso ritardo. Il periodo non è stato dei migliori, sto cominciando solo adesso a respirare. Spero comunque che la lezione possa risultare interessante o, tutto sommato, gradevole, nonostante i prolungati rallentamenti.
    Nel prossimo post dovreste semplicemente seguire le indicazioni di Valerius e rispettare l'inclinazione, la personalità del pg e, chiaramente, l'impatto della piaga nel fargli scegliere se concludere l'esercizio o meno. Se decidete di farlo farglielo portare a termine, non autodeterminatene la riuscita.
    Coral Allen , puoi autodeterminare che Valerius si avvicini per seguirti meglio nel procedimento.
    Scusatemi ancora tutti.
    Scadenza: 5 Marzo, incluso.
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Amministratore Grafico
    Posts
    584
    Likes
    +239
    Location
    Parlato: #5b2c6f

    Status
    Smaterializzato
    Qualsiasi parola nell'aula era abbastanza per tirarla indietro dalla forzata quiete dei suoi pensieri. Non era concentrata abbastanza per ignorare le voci attorno a lei e quella che non riuscì a togliersi dalla testa neanche dopo averla sentita fu quella di Cunningham. L'appello di Coral ricevette tutta l'attenzione del docente, che le si avvicinò con una premura che la Ghiaccio stentava quasi a vedergli addosso.
    Non fu tanto la considerazione che diede alla caposcuola a rimbombarle in testa; Coral aveva letteralmente chiesto aiuto e aiuto aveva ricevuto, non c'era niente di strano in quell'esito e se non altro rifletteva bene sul professore, che stava facendo il suo lavoro come si doveva.
    Ciò che fece affondare il petto della Ghiaccio in un respiro profondo e fastidioso fu parte di ciò che disse l'uomo.

    Senti il tuo corpo, ascoltalo.

    Dovette dischiudere le labbra per far uscire un sospiro tremante. Era il contrario di quello che aveva cercato di fare. L'unico modo in cui era vagamente riuscita a concentrarsi era stato dimenticando completamente il suo corpo, ignorarlo e fingendo che non esistesse. Perché tra tutti coloro che erano stati colpiti dalle maledizioni, Cyrene era l'unica che non riusciva fisicamente a riconoscersi nel proprio corpo. Era una limitazione che in quel contesto si stava dimostrando più limitante di quanto non immaginasse. Aveva visto altri compagni in preda a quelle piaghe in evidente difficoltà nel dover eseguire un movimento di bacchetta o pronunciare determinate formule, altri che in generale non riuscivano ad essere mentalmente attivi come altri. Non era poi così strano che anche lei trovasse la sua nemesi, il limite oltre il quale non poteva andare; qualcosa che le era prettamente impossibile da fare in quel momento.

    Senti il tuo corpo.

    La voce di Cunningham continuava a rimbombarle in testa come un veleno. Le causava un fastidio reale, percepibile, quasi fisico. Toccava, o meglio graffiava tutte le corde più sensibili in lei in quel momento e il sentirlo un momento descriversi deluso dal lavoro della maggior parte degli studenti, lei compresa, non fece che rafforzare la sua convinzione di essere nel posto sbagliato. Non apparteneva a quella lezione e paradossalmente avrebbe voluto il dono della smaterializzazione solo per svanire da quell'aula in un battito di ciglia, come se non fosse mai stata lì. Ovviamente però era tutt'altro che dotata anche solo nella teoria di quell'esercizio, quindi avrebbe dovuto accontentarsi di un'uscita tradizionale.
    Approfittò inizialmente del discorso di Cunningham per avvicinarsi al suo segnalibro, che raccolse da terra desiderando di aver usato un Incantesimo di Appello piuttosto che essersi piegata. Ad ogni modo, con un sospiro affaticato, riuscì a prendere l'oggetto e a riporlo nella tasca esterna della sua giacca.
    Cyrene era tutt'altro che invisibile, tra gli studenti, ma rimase dov'era finché il professore stava parlando proprio per non attirare l'attenzione del docente. Era comunque una studente relativamente difficile da notare, spesso. Era sempre calma, non attirava l'attenzione con espressioni particolari o reazioni notevoli o esclamazioni; era notevole in presenza ma piuttosto invisibile in personalità. Solo quando Cunningham diede il via all'esercizio che aveva proposto, che la Ghiaccio neanche aveva ascoltato perché già decisa a non metterlo in atto, la ragazza indietreggiò piano per poi girarsi e camminare più rapidamente verso l'uscita della Sala Grande. Non stava correndo, ma il suo passo era abbastanza deciso da sembrare non avere intenzione alcuna di fermarsi. Anche se richiamata indietro dal professore, avrebbe abbozzato una scusa: "Devo andare al bagno", semplice.
    Ironicamente, in quel momento stava sentendo proprie le tre D molto di più di prima. La sua Destinazione era il suo dormitorio, talmente semplice e abituale da essere il luogo più familiare che avesse. Era Determinata a non lasciarsi fermare da nessuno, anche se la sua uscita fosse stata notata e chiunque avrebbe trovato qualcosa da ridire; aveva già pronta la sua scusa e non si sarebbe neanche girata per pronunciarla e scoraggiare l'eventuale tentativo di fermarla. I suoi passi potevano non essere rapidi come se avesse avuto un corpo atletico a disposizione, ma tutto si poteva dire tranne che non si muovesse con Decisione; la sua non era una camminata tipica di chi vuole essere fermato, anzi, sembrava assolutamente ostinata nel voler dileguarsi da quella lezione il prima possibile.
    Uscita dall'Aula e scesa rapidamente verso la gola scura dei sotterranei, si lasciò inghiottire dalla Sala Comune Ghiaccio dove si sentì immediatamente più al sicuro.

    [USCITA DI CYRENE]

     
    Top
    .
20 replies since 22/12/2020, 21:49   562 views
  Share  
.
Top
Top