Amestris e l'eco del sottosuolo

Capitolo I - Cerimonia di Inizio Anno 2031/2032

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    La questione treno e dicerie annesse varie non gli era più chiara dopo aver ascoltato Lawrie, tuttavia non ebbe neppure il tempo per approfondirla oltre, perché ad aspettarlo di lì poco trovò i saluti di Junah e Will.

    Eih Ju!

    L’allegria dipinta sul volto mentre lasciava il suo abbraccio, in parte sempre imbarazzato da tutta quella confidenza e amicizia che delle volte non pensava di meritare. Era incredibile come gli anni di estenuanti allenamenti, ritrovi in Sala Comune per discutere strategie o anche solo scrollarsi di dosso il peso di una sconfitta riuscissero a creare legami simili, pieni di complicità e naturalezza.

    Ovviamente! Nonostante qualcuno sostenesse che dovevi lasciare Amestris perché potessimo vincere un Campionato.

    E nel sottolineare la fonte di quell'acida osservazione, Luke non poté che volgere un cenno eloquente e divertito a un tempo verso Alissha. Sapeva che l’ex-Capitano ci avrebbe scherzato sopra volentieri, così come ormai aveva imparato a fare pure lui da parecchio tempo.
    A Will invece, che anche da diplomato non rinunciava ai piaceri delle sue battute, rispose con una risata di cortesia e un breve saluto sotto forma di pugno, prima di voltarsi al suono delle voci del resto della combriccola.

    Ragazzi!

    Estese il saluto che prima da lontano era riuscito a riservare solo a Junah anche al resto degli ex-compagni, davvero felice di rivederli riuniti tutti lì fra le mura del castello. Così tanto che un’idea gli sorse spontanea, di più, inevitabile.

    Visto che siete tutti qui, allora… un salto nel Respiro per giocare a Quidditch direi che è d’obbligo.

    Raramente se ne usciva con proposte del genere, all’improvviso, senza che ci avesse realmente riflettuto almeno qualche secondo. Di fatti bastò l’istante immediatamente successivo a frenargli ogni entusiasmo e ponderare meglio la faccenda, dopotutto c’erano molti altri elementi da considerare prima di poter lanciare una proposta del genere così liberamente.

    Bisognerebbe solo capire quando e...

    Il Preside aveva detto che sarebbero rimasti fino a domani, ma senza specificare nulla sull’orario, e, quando si diceva il caso, il giorno dopo avrebbe avuto anche il favore della prima ora libera da sfruttare: parola sua, non credeva sarebbe mai stato tanto riconoscente a Divinazione.

    ... e ottenere il permesso.

    Fu lì che ogni sua più rosea speranza andò a scontrarsi con la realtà, riducendosi in frantumi e privando la voce del suo iniziale ottimismo: il Responsabile del Ghiaccio adesso era Price. Se con la Harp ci sarebbe sempre potuta essere una possibilità, un margine di trattativa, con lui temeva che anche la più semplice delle concessioni sarebbe stata ridotta a un pallido miraggio e qualche gelido rimprovero.

    Potremmo provare a chiederlo dopo magari, che dite?

    Il tono ora diventato già più cauto e incerto di quanto non fosse stato fino a poco fa, eppure non meno desideroso di realizzare quell'idea, affatto.
    Almeno un tentativo sentiva che dovevano farlo, per quanto improbabile. Chissà forse se la richiesta l’avesse portata avanti Andrea - più tardi, in Sala Comune - di fronte al resto degli studenti del Ghiaccio, avrebbero avuto una minima chance di riuscire nell’impresa. Anche se qualcosa gli diceva che, con Price come Responsabile, quella non sarebbe stata di certo l’ultima che si sarebbe trovato ad affrontare.

    Junah e Will
     
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    Silenzio e calma non appartenevano a quel tavolo, ma la bambina non era turbata, sentendosi stuzzicare dalle chiacchiere riguardanti il misterioso accaduto del treno. Lei non ricordava di aver visto niente e se aveva intravisto qualcosa, probabilmente non ci aveva nemmeno dato così tanto peso.
    Però qualcuno aveva urlato -secondo i racconti- e si era impaurito al punto di doverlo raccontare. Voleva dire qualcosa, oppure no? Uno studente più grande si era divertito a fare un brutto scherzo ad uno più piccolo? Non sarebbe certo stata una novità, dato che c'erano un sacco di cattiverie quotidiane in una scuola grande come quella.
    Scritte di sangue su di un vetro sembrava comunque oltre le righe anche per una burla di qualche bullo.

    Sembra che delle scritte brutte siano apparse sui vetri e molti si sono spaventati...

    Samantha rimuginò su ciò che era giunto alle sue orecchie, rispondendo alla domanda che le era stata fatta da uno dei vecchi studenti.

    L'anno scorso avevamo le rane... anche se poi se ne sono andate.
    L'anno prima una salamandra...


    Si era già dimenticata della ranocchia svanita, quasi come se fosse successo ad un'altra persona. Si era persino dimenticata il suo nome, anche se era sicura che fosse scappata per un mondo migliore. O forse qualcuno l'aveva fatta ssvanire? I dettagli erano uno sforzo troppo grande.

    Qualcuno ha fatto arrabbiare Nephyna...

    Non era mai piacevole per i Tempesta quando succedeva, ma probabilmente non lo era per nessuno. Samantha però si faceva sempre delle gran risate, perché si divertiva troppo a pensare a come sarebbe stato essere davvero un Pirata sotto il comando di Nephyna e viaggiare di costa in costa come avevano fatto i suoi antenati vichinghi.
    Quell'anno però doveva essere risolutivo per un progetto in cui lei era a capo e che purtroppo non poteva coinvolgere l'uso di un veliero come quello del sogno dello scorso anno.

    Però può coinvolgere una piovra...

    Quando Nephyna sparì dalla loro vista, probabilmente in molti tirarono un sospiro di sollievo, ma Samantha era pensierosa per più di un motivo.
    L'incidente al treno tornava a fare capolino nella sua mente e lei era una bambina abbastanza sensibile da non poter lasciare andare il pensiero con facilità, soprattutto quando alcune voci si facevano più lugubri del dovuto.

    Meglio pensare alla Piovra, devo andare a salutarla domani...

    Non voleva che l'octopode formato drago si sentisse sola, soprattutto perché erano passati mesi e mesi dalla loro ultima "conversazione". Samantha non si era ancora scoraggiata e avrebbe dimostrato a tutti che la sua amica era davvero sotto l'acqua gelida del Lago dell'Accademia.
     
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    Far apparire una papera dal nulla, far galleggiare in aria una zia e sentire una pianta urlare era perfetta normalità, almeno per chi avesse frequentato almeno un anno di Accademia, meglio ancora per i fortunati figli di genitori streghe e maghi. E, in fondo, che tra i tavoli della Sala Grande o tra i vagoni del treno si rincorressero voci spaventevoli e racconti gonfiati ad arte doveva essere altrettanto comune.
    Ma, nel treno, qualcosa era davvero accaduto. Certo, il pallore della povera primina Lucinda Timor, terrorizzata ancor prima di sapere di che forma era fatto il castello, l'esuberanza tutta Fuoco di Foebus Lawrence, intento più a salvare la faccia dall'accusa di essere una femminuccia, o peggio della Tempesta, e le frasi a metà di Liam Liegh, interessato forse più alle attenzioni che ai fatti, non avevano contribuito a far strisciare tra i tavoli della Sala Grande la storia nuda e cruda. E perfino chi quei vetri li aveva visti per davvero macchiarsi di minacce, a sentire tutte quelle negazioni sembrava credere che in fondo fosse stata una strana pareidolia, e nulla più.
    Qualcosa, sui vetri appannati dell'Espresso per Amestris, aveva lanciato un monito: "Scappate", "Amestris sarà la vostra tomba". Se fosse stato uno scherzo di cattivo gusto, solo il tempo l'avrebbe detto.
    Un solo elemento sembrò contrastare con tutto il fermento della Sala Grande alla Cerimonia, colto solo da chi, con uno spiccato sesto senso, riuscì a percepire attimi di stasi in mezzo al caos. Tra i tavoli delle Casate, qualcuno sembrava più silenzioso del solito, come un corpo estraneo a tutto il resto: le chiacchiere, gli ex compagni in visita dalla LUMOS, i nuovi primini dal faccino tondo e brillante d'orgoglio.
    Ma dopo colanti scritte verdognole, illuminate solo dal buio di una galleria e poi più nulla, viste dai meno e derise dai più, qualunque elemento poteva sembrare o davvero sospetto, o tutto un imbroglio della fantasia.

    Capitolo I concluso



    Chiunque abbia Intuito > 12 può dire di aver avuto la leggera impressione che il Malandrino della sua Casata fosse particolarmente assente.
    Attenzione: fino a un incontro ON, nessuno sa che si tratta di un Malandrino, fino a prova contraria è semplicemente un compagno di Casata noto per ciò che descrive la sua scheda.

    Avendo la Sala Grande Dominio Pubblico 5, tutto ciò che è avvenuto durante la cerimonia è da considerarsi risaputo (cfr. Segretezza)
     
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92 replies since 27/8/2020, 22:54   4835 views
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