Una notte da Pirati

Avventura della Tempesta 2030/2031

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    C'erano molti elementi attorno a loro che urlavano Fuggite sciocchi e All'arrembaggio!, a partire dagli outfits di tutti i compagni fra cui la stessa Coral, oltre che ovviamente dalla nave che li riparava dal mare, rendendoli tuttavia anche suoi prigionieri.
    Il Prefetto si guardò intorno in cerca di un'appiglio, un pontile, un lembo di terraferma, ma non c'era nulla che potesse sfruttare a suo favore. Non sapeva nemmeno come smaterializzarsi, essendo soltanto al sesto anno.
    Si sentì naufragare e il timore più grande era che quello potesse accadere per davvero da lì a poco, data l'intensità delle urla sottostanti sempre maggiore e il pavimento scricchiolante. Sospirò, e, scoraggiata, fece l'unica cosa in quel momento capace di darle sicurezza: sostituì la spada con la bacchetta, ché benché la prima potesse fare davvero male a chiunque la infastidisse, la seconda di certo le si rivelava più affine.
    Deglutì, sforzandosi di pensare a qualche incantesimo che potesse fare al caso suo, ma il momento di riflessione venne spezzato da alcune voci improvvise e corse frenetiche verso la porta aperta, l'unico elemento di quella nave che, al di là di ogni certezza, dava tutti loro una possibilità di riparo.
    Sgranò gli occhi di fronte ai corpi gracilini di Samantha e Mairead che provavano a dileguarsi, il peso della Spilla mai così forte sul suo petto.

    Cos'è che non capite della frase “dobbiamo restare tutti uniti?!”

    Gridò in loro direzione, convinta tuttavia che forse la scelta migliore era esattamente quella presa dalle due bambine: lì, in mezzo a tanti possibili occhi, erano di certo un bersaglio. Al di là della porta invece avevano una possibilità anche minima di salvezza.

    Andiamo tutti quanti, a questo punto: qui siamo troppo scoperti.
    Chi ha la bacchetta la tiri fuori!


    Li avrebbe dunque obbligati, se necessario, uno per uno ad andare tutti verso la porta miracolosa, non convinta del tutto di quella scelta ma consapevole che rimanere lì non fosse di certo una scelta migliore.
    Si sarebbe quindi avvicinata ad ognuno di loro indicandogli la via di riferimento ed entrando dalla porta per ultima se tutti gli altri avessero seguito il suo ordine-consiglio, che, da Prefetta, sperava avrebbero ascoltato senza discussioni.

    Coral incita tutti ad entrare dentro la porta. Se l'ascoltano, lei sarà l'ultima ad entrarvi per assicurarsi che tutti siano lì dentro.

    Brianna, Daniel, Jamie, Alex, Alexandra, Moira, Màiread, Coral , Samantha, Kendra
     
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    [Nave pirata]



    Dopo aver scoperto di essere senza bacchetta, Brianna era smarrita. Ed era rimasta immobile, ferma sul pontile, ad osservare ora il gruppo ora la porta che aveva attirato l'attenzione di Samantha e Mairead. Era corsa loro dietro per aiutarle, se necessario, in un eccesso di zelo e di bisogno di essere utile per forza; ora, senza bacchetta, pensava che avrebbe potuto fare ben poco.

    Non aveva più la sua arma migliore, quella con cui aveva familiarizzato per quattro anni e con la quale si sentiva sicura. E non le importava di avere una spada affilata e mortale al fianco, poichè sarebbe risultata inutile nelle mani di una quindicenne che non sapeva da dove cominciare ad usarla. Provò a pensare a quei Moschettieri che i suoi fratelli e lei avevano finto di essere a quell'Halloween, ma era inutile dal momento che si era trattato di un gioco di bambini con armi di plastica.

    In quella la voce di Coral sovrastò le altre, invitando il gruppo a seguire le due intrepide saette al di là di quella porta misteriosa.
    Non tutti dallo stesso lato, Coral. Ci sarebbe troppo peso. Dividiamoci in due gruppi. E camminiamo in contemporanea, un gruppo a destra ed uno a sinistra. I più piccoli e i disarmati vicino a qualcuno con la bacchetta pronta

    Non sapeva se ci fosse qualcun altro sprovvisto di bacchetta, ma sperava di si. Per non sentirsi sola. E non voleva scavalcare l'autorità del Prefetto; voleva evitare che si mettessero a correre tutti alla rinfusa, imitando Samantha e Mairead. Avrebbero fatto troppo rumore, benchè chiunque ci fosse nella cambusa si era già probabilmente accorto della presenza degli intrusi.
    Il primo gruppo dovrebbe guidarlo Moira. Il secondo Antipenko. Sono i più grandi, ed i più esperti di noi in magia

    La divisione non sarebbe durata che i pochi istanti necessari a raggiungere la porta. E muovendosi in contemporanea ai lati, separati solo dal pontile, non sarebbero stati realmente soli. Le sembrava una proposta sensata, ma era pronta a ritirarla se la Caposcuola ed il Prefetto non l'avessero ritenuta valida. Bluebell si avvicinò a lei e cominciò ad elargire fusa alla sua padroncina; sembrava avvertire la preoccupazione e la paura di Brianna.

    Edited by Brianna L. Foxglove - 28/4/2020, 12:39
     
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    La risposta di Brianna la allarmò più di quanto non fosse già, probabilmente erano in una situazione che nessuno aveva mai vissuto, né i compagni di casata, né il resto dell’accademia? Questo pensiero la fece agitare ancora di più

    Niente panico, respira e rilassati

    Quella frase diventò un mantra nella testa della ragazza, e con una rinnovata calma e determinazione, rizzò le orecchie per ascoltare i compagni, sperando che di lì a poco sarebbero usciti da quella situazione.

    Beh, io di sicuro non voglio diventare cibo per i pesci

    Una risatina nervosa uscì dalle labbra della ragazza mentre rispondeva a Jamie

    Coral, sei tu il Captaen [Capitano] vero?

    L’affermazione di Máiréad fece girare immediatamente la testa di Kendra verso il prefetto, la quale stava iniziando a dare alcune disposizioni sul da farsi

    Non sappiamo cosa sta accadendo, per cui è importante rimanere uniti.


    ok, rimanere uniti, non dovrebbe essere troppo difficile

    Proprio in quel momento vide sfrecciare davanti a se Máiréad e Samantha; , entrambe dirette verso la fantomatica porta.

    ma cosa...?

    Anche Brianna sembrava intenzionata ad andare con loro, ma qualcosa la bloccò e cominciò a cercare qualcosa.

    La bacchetta!!!! Non ho la mia bacchetta!!!!!

    Ah! Cavolo la bacchetta !!

    Dopo essersi data un colpetto sulla fronte, anche Kendra cominciò a cercarsela addosso, ma niente, non era riuscita a trovarla. Un grugnito di frustrazione uscì dalle labbra serrate della ragazza.

    Bene, mi ritrovo con un’arma che non so usare, mentre l’unica che mi sarebbe stata utile ora, non ce l’ho…

    Andiamo tutti quanti, a questo punto: qui siamo troppo scoperti. Chi ha la bacchetta la tiri fuori!

    Non io, dannazione!

    La ragazza lasciò sbattere con sconsolatezza le braccia lungo i fianchi e fu proprio in quel momento che sentì qualcosa frapporsi tra il braccio e la gamba, abbassando lo sguardo vide la bacchetta legata alla cintura. La prese in mano e la ispezionò, come se fosse un miraggio

    Com’ è possibile? Prima non c’era e adesso… devo essere nel panico più totale per non averla trovata prima

    Con un sospiro di sollievo si strinse la bacchetta al petto, per poi darle un bacio a stampo. Dopo aver ripreso a respirare, e raccolto quel po’di contegno che le era rimasto, tornò ad ascoltare il gruppo.

    Non tutti dallo stesso lato, Coral. Ci sarebbe troppo peso. Dividiamoci in due gruppi. E camminiamo in contemporanea, un gruppo a destra ed uno a sinistra. I più piccoli e i disarmati vicino a qualcuno con la bacchetta pronta

    Non credo che una nave si ribalti per un gruppetto persone... insomma, sono fatte apposta per non ribaltarsi così facilmente. Nel caso non sarebbe meglio camminare al centro?

    Camminare di lato o al centro non importava veramente a Kendra, quello che voleva era mettersi al sicuro insieme a tutti gli altri, quindi semplicemente rimase in attesa di una decisione da parte di Coral vicino hai compagni.
     
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    Come al solito la saggezza mostrata da Coral poteva essere una delle cose migliori per rimettere all'ordine quel caos che si stava creando nella nave, per Jamie era ben percepibile nei suoi compagni di casata la paura, l'angoscia e il timore che tutto poteva peggiorare da un momento all'altro. L'ordine, o meglio consiglio, dato dalla loro prefetta era chiaro e diretto. Se aveva detto quelle parole era certo che aveva già pensato al bene di tutti e a tutte le possibili opzioni. La bacchetta, quella parola lo fece cercare addosso a se la medesima, era certo che potesse averla con se, invece niente, la cercò in ogni tasca che aveva quel vestito da pirata, era senza una delle armi principali che avevano, la magia.

    Accidentaccio, ma dove è la bacchetta? Mi serviva ora e invece non è con me. Devo difendermi, se servirà, alla vecchia maniera piratesca, la sciabola.

    Avrebbe voluto seguire la proposta di Coral quando però sentì la sua amica, Brianna L. Foxglove, dare un opinione totalmente diversa.

    Secondo me non comporta niente stare su uno stesso lato, alla fine siamo su un vascello, non è una zattera. E' grande abbastanza per tenerci in un lato senza dar problemi di stabilità. Ma se vogliamo fare due file non ho problemi Bri, basta prendere una decisione unica. Sono d'accordo nel caso su Moira e Antipenko, ci possono guidare senza problemi.

    Non poteva dare torto nemmeno a Kendra Rubrum, tutti volevano rimanere in vita e nessuno voleva diventare il pasto di uno squalo che poteva girare intorno o sotto alla nave.

    Non penso che nessuno voglia fare quella fine Kendra. Penso sia uno delle cose più brutte che possono succederci.

    Provò a dare una svegliata generale al gruppo di pirati e compagni di casata che erano con lui sulla nave.

    Bisogna fare una scelta, non possiamo tergiversare, una fila o due per entrare nella porta, quella gente che scalpita nel sotto della nave non aspetta i nostri comodi e se devo essere sincero non credono che siano nostri amici, quindi preferirei non finire nelle loro mani.

    Sperava che quell'appello a una rapida decisione finale avesse un buon esito.
     
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    Okay. C'era bisogno di fare un poco di ordine.
    Erano su una nave pirata, vestiti come tali, soli e senza insegnanti, trasportati da uno strano fumo che li aveva colti di sorpresa in sala comune durante il racconto di Nephyna, era una giornata soleggiata, erano in tanti, una decina ad occhio, e strane urla e spari provenivano da una poco rassicurante porta, sul pontile della nave.

    Un bel po' da metabolizzare..

    I pensieri di Alex vennero bruscamente interrotti dal grido di Brianna .

    La bacchetta!!!! Non ho la mia bacchetta!!!!!

    La ragazza sembrava parecchio sconvolta, e Alex non poteva biasimarla

    Ah!! Maghetti senza Bacchetta!! Maghetti senza Bacchetta!!

    Poe, al contrario, sembrava molto divertito dalla situazione..

    Aspetta.. la bacchetta...Oh no..

    La mano di Alex setaccio velocemente le tasche dei pantaloni, non c'era nulla. L'ultimo ricordo che aveva della bacchetta risaliva a quando ancora stava in camera, l'aveva usata per illuminare il libro che stava leggendo.

    Alzò la mano vuota mostrandola a Brianna e Jamie .

    Niente bacchetta..siamo nei guai..

    Coral nel frattempo stava radunando tutti e, rassicurato dalla sua presenza, Alex si avvicinò al gruppo di maghi intenti nel decidere il da farsi.

    Andiamo tutti quanti, a questo punto: qui siamo troppo scoperti.
    Chi ha la bacchetta la tiri fuori!


    Alex scrollò le spalle, come a togliersi di dosso lo sconforto che lo stava prendendo.
    Stava per chiedere il da farsi quando Jamie lo precedette:

    Bisogna fare una scelta, non possiamo tergiversare, una fila o due per entrare nella porta, quella gente che scalpita nel sotto della nave non aspetta i nostri comodi e se devo essere sincero non credono che siano nostri amici, quindi preferirei non finire nelle loro mani.

    Aveva ragione, dannatamente ragione. Non aveva con sè la bacchetta, vero, ma non era mai stato tipo da sfoderarla al primo problema, e in più aveva Poe.. per quanto avrebbe potuto essere d'aiuto. Avrebbe aiutato come poteva.
    Dato un ultimo buffetto a Poe fece un passo avanti.

    Come detto sopra Alex non ha con sè la sua bacchetta e non è equipaggiato di spada, ha solo il suo "Pappagufo" (?) Poe.
     
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    Merlino onnipotente.

    Gli occhi nocciola della giovane strega si erano posati su Ariel non appena sentì la sua voce. Almeno loro sembravano stare bene.
    Il momento di chaos di cui la sala comune aveva avuto un effetto destabilizzante, e benché non si fosse allontanata da dove si trovasse prima, per una manciata di secondi in cui ragionare era parso impossibile, Hesper aveva creduto il peggio.

    Una volta che il fumo si diradò lo scenario che si presentò alle tre tempeste aveva un che di strano, strano persino per una purosangue abituata a magie di ogni tipo. Erano tutti a terra, dormienti, tranne - appunto, loro tre.

    Calmiamoci. Agitarsi non aiuterà.

    A fare cosa? Come avrebbero potuto aiutare i compagni?
    Stringeva la bacchetta come se da un momento all'altro gli ululati al di là delle finestre non fossero stati causati da semplici raffiche di vento, e dei lupi mannari vi sarebbero saltati attraverso.
    Hesper era un prefetto, e come tale credeva -o meglio doveva, dare l'esempio. Si avvicinò allora ai corpi di Coral e Moira per accertarsi una volta per tutte della loro situazione che, almeno in apparenza, avrebbe portato la maggior parte delle persone, se non tutti, a credere di aver assistito ad un attacco di infarti a catena.

    Prima del fumo si è sentito il rumore di un vetro che si rompeva… o incrinava insomma.
    Le finestre sono intere?


    Tirò su la camicia da notte per non inciampare, pensando di andare a controllare appunto dove immaginava poteva trovarsi l'origine del rumore che aveva preannunciato tutto quello che poi era successo… ma si fermò dopo pochi passi, sentendo le parole della compagna.

    Non credo che i fantasmi dormano, anzi ne sono sicura… ma credo stia parlando nel sonno.

    Anche quella frase parve troppo strana.
    Tornò dunque sui suoi passi, avvicinandosi ad almeno una delle tante finestre. Cercava con lo sguardo qualcosa che normalmente non ci sarebbe dovuto essere, magari una striscia di rottura, oppure un buco vero e proprio.

    Dovremmo avvisare la professoressa.

    Se da qualche parte si doveva iniziare, l'aiuto di un adulto avrebbe sicuramente fatto comodo.

    Ariel Camelord ArianneMila

    Hesper ha con sé:
    Bacchetta
    Ricordella
    Magimacchina Fotografica polaroid
     
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    Con il ronzio della voce di Nephyna in sottofondo gia' iniziava a distrarsi. Fissava le pagine senza vedere neanche una parola, figuriamoci leggerla e comprenderla. Lascio' ricadere la testa all'indietro sulla poltrona, chiudendo gli occhi. Si sarebbe riposata giusto due minuti, il tempo di raccogliere i pensieri e ritornare a concentrarsi su Aritmanzia. Due minuti soltanto...

    [Nave pirata]



    Se ne stava ad occhi chiusi, il capo rivolto al cielo, la brezza leggera del mare che le solleticava il viso, il sole che le scaldava la pelle. L'unico rumore erano le onde che colpivano la nave e i gabbiani in lontananza, qualche marinaio che imprecava qui e li, una risata.
    Urla. Altre imprecazioni.
    Voci di ragazzini.
    Riapri' gli occhi.
    Era in mezzo al mare, su una nave che procedeva lenta ma costante nel suo tragitto, come doveva essere. O forse no?
    Vide i suoi compagni di casata in mezzo alla nave. Li conosceva tutti per nome, qualcuno lo conosceva meglio di altri, ma un prurito all'angolo del cervello le stava dicendo che c'era qualcosa di sbagliato. Che ci facevano su quella nave?
    No, che ci faceva lei su quella nave? Perche' erano tutti su quella nave?
    Un po' confusa si guardo' attorno. Avrebbe potuto giurare di conoscere ogni centimetri di quella bagnarola meglio delle sue tasche, ma allo stesso tempo la mente le diceva che era la prima volta che la vedeva. Conosceva le vele ma non si ricordava i loro nomi, avrebbe potuto correre avanti e indietro per la nave con la sicurezza del miglior marinaio che i mari avessero mai visto ma non avrebbe saputo distinguere la poppa dalla prua.
    Il prurito in fondo al cervello iniziava a farsi piu' insistente.
    Stava sollevando la mano a grattarsi la testa, neanche potesse arrivare direttamente al cervello col dito per togliersi quel fastidio, quando si ricordo' di cosa aveva tenuto tra le mani fino a un attimo prima - o erano passati giorni? Il libro di Aritmanzia. Era stata in sala comune ad ascoltare Nephyna cianciare come al solito. Come erano finiti su quella nave?
    Che aveva combinato quel pirata da strapazzo questa volta?

    Vogliamo calmarci un attimo? - urlo' per farsi sentire sopra il rumore del mare e gli schiamazzi dei ragazzini. Brianna non diciamo stronzate, una nave e' fatta per tenere un centinaio di uomini non si ribaltera', non e' mica una bagnarola.

    Il prurito ritorno', un po' piu' insistente.

    Scusami - si affretto' ad aggiungere, rendendosi conto di non essere propriamente in se. Non so cosa mi sia preso.

    Una parte di lei voleva urlare fino a quando non avesse ottenuto il silenzio piu' totale in modo da poter pensare in pace, l'altra iniziava ad essere seriamente preoccupata.

    Dobbiamo restare tutti uniti. Non ci divideremo in gruppi, nessuno restera' indietro, dovremo restare uniti fino a quando non capiremo dove siamo e cosa sta succedendo - riprese a parlare, con tono pacato. Pero' sarebbe bello sapere se c'e' qualcun altro a bordo. Una nave ha bisogno di qualcuno che la piloti, deve esserci qualcuno a bordo. Forse potranno aiutarci.
    Tu che dici?
    - chiese poi a Coral, quasi sottovoce.

    Non si fidava molto di quello che le stava passando per la testa e Coral era una dei pochi che avrebbe seguito ciecamente.

    Disclaimer: Moira potrebbe comportarsi leggermente OOC, visto che nei sogni spesso si agisce anche diversamente da come ci si comporterebbe volentieri.

    Moira ha con se solo la bacchetta :)


    Edited by Moira De Winter - 28/4/2020, 14:53
     
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    [Nave pirata]

    nlPGiJX
    Ooooh!
    Che bel mestiere fa il filibustier
    non bada al suo funeraaaal!
    Se tira le cuoia
    raggiunta la noia
    finisce sul fondo del maaar.
    Ooooh!
    A mollo per sempre nel maaar!


    Nel frattempo che anche gli altri realizzassero come il Signor Pirata fosse stato così bravo da farli Smaterializzare tutti su un vascello pirata, Máiréad proseguiva con la canzoncina a causa dell'attrazione verso il mare. Poi si rese conto del vero significato delle parole e rimase di stucco. Sul fondo del mare. Quella era la fine per tutti i Pirati. E se anche il corpo del loro fantasma fosse nascosto nelle profondità dell'oceano solcato dal veliero? Spiegava il viaggio, la metà così vicina al suo mondo. O semplicemente era un regalo a chi come Sam sperava di incontrare una piovra nascosta tra le acque più sconosciute? Per lei, Máiréad, bastava anche poter vedere un delfino. Quei buffi mammiferi acquatici - cetacei - che dovevano per forza risalire in superficie per respirare. Perché avevano i polmoni, non le branchie come i pesci o come lei stessa in versione Maride grazie all'Algabranchia. Niente tagli sui lati del collo, ma un buco vicino la testa chiamato sfiatatoio da dove usciva l'acqua in eccesso ed entrava aria. Anche le balene o le orche, non gli squali. Probabilmente ne avrebbe visti tanti di squali, con la pinna svettante come segnale di pericolo, che spiegava anche perché la canzoncina parlasse così male del mare. Poveri squali, etichettati sempre come cattivi. Solo perché avevano tanti denti e amavano l'odore del sangue: anche i Thestral rientravano nella categoria ma di certo non erano pericolosi. Ne era super convinta, la giovane irlandese, anche se non ne aveva mai visto uno per ovvie ragioni.
    La vocina di Sam si levò dal gruppo e cinque dita avvolsero la mano di Máiréad trascinandola con sé verso la porta aperta. La Callaghan non oppose resistenza all'improvvisa mossa, anzi slanciata di rimando per l'aspettativa che la ragazza la stesse conducendo in qualche posto divertente.

    Kiwi, vieni.

    Riuscì a chiamare il micio che la seguiva passo passo, dietro la ragazza pirata e la ragazza guerriera. Aibell si aggrappò meglio alla spallina della giacca per non risentire troppo dei movimenti mentre la padroncina di muoveva.

    Andiamo in un'avventura, ceart [vero]?

    Il dubbio non sussisteva affatto, certo che fosse per quel motivo l'improvvisa frenesia di Sam. La quindicenne non badò ad altro se non alla mano stretta della compagna nella sua, le voci di qualcuno che echeggiarono solo come accompagnamento ai gabbiani nel cielo azzurro e soleggiato. Lei conosceva la sua voglia di esplorare. Forse aveva scoperto indizi sulla Piovra e semplicemente voleva mostrarlo anche a lei. E chissà se anche Sert, Finto Séamus e Pigeon ne sarebbero stati entusiasti se avessero partecipato al viaggio piratesco insieme a loro.
    Solo quando fu Coral a parlare si costrinse a rivolgere uno sguardo indietro, combattuta su chi delle due non scontentare, per spiegare l'intenzione delle due Tempeste.

    Sam mi porta in un'avventura di pirati. Perché non venite anche voi? Tá spraoi againn! [Ci divertiamo!]

    Fermarsi dopo nemmeno pochi minuti dal ritrovarsi insieme al Signor Pirata in mezzo al mare avrebbe intristito Sam più di tutti. Sì, il Prefetto probabilmente Capitano della nave aveva chiesto di rimanere uniti, ma anche entrando tutti attraverso la porta che le due volevano raggiungere si poteva rispettare il suo ordine. E da come parlottarono subito dopo sembrava che tutti volessero davvero seguirle, forse finalmente convinti che su una nave pirata ci si poteva divertire un mondo. Alla fine avevano anche i vestiti, no? E la spada e la...
    Un momento, la bacchetta? Di solito la infilava sempre nella tasca e quella giacca da piratessa ne aveva una. La ragazza frugò brevemente nelle tasche, ritrovandola subito in mezzo agli oggetti che aveva con sé dalla Sala Comune. Motivo in più per credere che fosse tutto vero, poiché a parte i vestiti nulla era cambiato fra i suoi possedimenti. Probabilmente aveva infilato anche la bacchetta lì dentro e semplicemente, data la meraviglia di trovarsi su una nave, lo aveva dimenticato.

    Réidh. [Pronta.]

    Annuì Máiréad a Sam, sguainando la bacchetta e con lo sguardo puntato verso il varco aperto così misterioso ma certamente pieno di avventure e sorprese tutte per loro. E anche per i piccoli famigli e per chiunque si fosse unito alle due.
     
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    [Nave Pirata]

    A nessuno parve interessare il suo pensiero. Lei non si era rivolta a nessuno in particolare e di rimando nessuno aveva preso in considerazione la sua esitazione. Era un’idea così folle pensare che chiudersi in quella stanza voleva dire mettersi in gabbia? Come poteva essere una via d’uscita quello che, a tutti gli effetti, sembrava un luogo chiuso? Non era un esperto marinaio, né un ingegnere navale, ma per quel poco che conosceva delle navi, non comprendevano passaggi segreti o vie di fuga sotterranee; anche solo per il fatto che stavano in mezzo al mare. Allo stesso modo, a nessuno oltre a lei interessò sapere se vi erano delle scialuppe che potessero utilizzare per abbandonare quel vascello.
    Questo le mise addosso un vago senso di frustrazione. Era un sogno? E se era un sogno, sarebbe sopravvissuta in mare aperto? Forse era una sensazione folle, ma la spaventava meno il mare che l'incontro con l'ignoto in una stanza di cui non conosceva il contenuto.
    D’altro canto, stare a rimuginare ancora a lungo non sarebbe servito a niente. Lo capirono per prime Samantha Silverclaw e Máiréad Callaghan, che con un guizzo si aprirono un varco verso la porta aperta.
    Alexandra, forse mossa da un filo di egoismo, rimase a guardarle per un po’, così da capire in anticipo se lì dentro sarebbe loro successo qualcosa.

    Secondo voi c’è qualcuno che sta guidando la nave?

    Io penso ci sia un capitano, da qualche parte. Deve esserci. - Si sentì di rispondere a Daniel Rollins, seppur lui non le avesse rivolto direttamente la domanda. - Non sono però molto sicura sia felice di saperci a bordo.

    Nella sua mente passarono in rassegna immagini di capitani sanguinari che davano i prigionieri in pasto agli squali, o li mettevano a pelar patate in cambusa. Magari le voci che si sentivano erano proprio di altri prigionieri!

    Andiamo tutti quanti, a questo punto: qui siamo troppo scoperti.

    Fu Coral Allen a rompere ogni indugio. Le rivolse un’occhiata poco convinta, ma solo perché nella sua testa continuava a frullare l’idea che quella stanza non fosse sicura. Si trovava combattuta tra l’istinto di seguire il gruppo, e conseguentemente di dividere un “mal comune”, e quello di esplorare qualunque altra opzione.

    Pero' sarebbe bello sapere se c'e' qualcun altro a bordo.

    Moira io non voglio entrare in quella stanza per adesso! Se poi non riusciamo più ad uscirne? Chi ci dice che non finiamo in trappola?

    I dubbi della caposcuola Moira De Winter furono per lei una specie di spinta a ridire nuovamente la sua. La voce un po’ stridula, poteva quasi sembrare una bambina che faceva i capricci di fronte a sua mamma, ma magari, in questo caso, la “mamma” l’avrebbe appoggiata.

    Facciamo un giro di ricognizione.. Non so, cerchiamo di capire la direzione da cui arrivano le voci, vedere se c’è qualcuno al comando, a cui magari chiedere aiuto.. Cerchiamo di capire quanto siamo lontani dalla terraferma!

    Stava buttando idee a caso, ma nessuna comprendeva quella di rinchiudersi in una stanza. Rimase ferma immobile, mentre metaforicamente puntava i piedi. Dalla tasca posteriore del suo pantalone spuntava la bacchetta magica, la estrasse.

    In caso, abbiamo queste! Possiamo difenderci!

    Non la sfiorò nemmeno il pensiero che a bordo potessero esserci dei maghi e non dei semplici pirati.
    Non voleva fare quella diversa a tutti i costi, voleva solo che si prendessero in considerazione tutte le possibilità.

    Magari possiamo andare in due, con cautela..

    In pratica, stava mettendo in discussione l'unica cosa su cui parevano tutti convinti: restare uniti.

    Alexandra per ora non ha oltrepassato la porta.
    Ha con sè:
    - bacchetta
    - lente di ingradimento (utilissima)
     
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    Ariel era rimasta impalata al suo posto, la mano a cercare la bacchetta posta nella sua tasca. All’inizio voleva solo accertarsi che fosse lì nel caso ne avesse bisogno ma quando vide il suo prefetto stringere la sua, decise di fare la stessa cosa. Oltre a loro tre, e ai compagni dormienti, sembrava non esserci nessuno eppure qualcosa era successo e stava ancora succedendo.

    Sì calmiamoci, in fondo siamo solo le uniche tre studentesse della Tempesta che erano presenti in questo posto ad essere rimaste ancora vigili e coscienti.

    Forse la calma non era proprio il punto di forza di Ariel. Non sempre, quasi mai, riusciva a domare la propria agitazione ma sapeva che rispondere male a una delle poche persone che potessero aiutarla, nonché Prefetto, non era la soluzione migliore.

    Scusami Hesper, non volevo.

    Decise quindi di fare ammenda e di concentrarsi sull’ambiente circostante, alla disperata ricerca di qualche indizio. Aveva sentito benissimo il rumore del vetro che scricchiolava e nella sua testa ormai le finestre della sala erano tutte distrutte. Tuttavia decise di non farsi prendere dal panico e di andare in direzione di quelle per controllare il loro stato e, nel frattempo, approfittare del paesaggio esterno per calmare i suoi nervi. Il vento continuava a soffiare forte, sembrava il preludio di una tempesta.

    Non lo so, adesso controllo.

    Ariel cercava di mantenere qualsiasi tipo di contatto con le altre due ragazze perché aveva il terrore che anche loro si addormentassero misteriosamente come gli altri compagni e a quel punto non avrebbe saputo proprio come uscire da quella situazione.
    Qualcosa nella sua testa continuava a ritenere importante le parole bisbigliate da Nephyna, forse avrebbero rivelato qualcosa che aiutasse a capire cosa stesse succedendo.

    Nessuno riesce a capire cosa sta dicendo Nephyna?

    Continuava ad insistere su quella questione, a costo di risultare pedante.

    Sentì poi Hesper dire che la cosa da fare era avvisare la Professoressa Levischmiedt ma Ariel non era totalmente convinta.

    So che probabilmente è la cosa migliore da fare ma non vorrei che alla fine la professoressa sospettasse sia nostra la colpa. Com’è possibile che siamo rimaste escluse da qualsiasi cosa sia successa?

    Ariel portò le mani all’altezza delle tempie e iniziò a massaggiarle. Cercava di fare chiarezza tra i suoi pensieri, continuava a rivivere l’accaduto nella sua testa ma più ci pensava e meno riusciva a comprendere. Quindi, dopo un momento di esitazione, disse

    Okay, avvisiamola.

    Ariel ha con sè la bacchetta
     
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    L’essere senza bacchetta poteva essere una vera problematica, però avrebbe dovuto agire di conseguenza, senza aver paura di difendersi con la sciabola, era la sua unica soluzione. Sperava che le sue parole fossero di aiuto e incitamento per gli altri compagni e compagne di casata che erano con lui su quella nave, ancora faticava a credere alla cosa ma non c’era alcuna ombra di dubbio sul fatto che navigassero nell’oceano con un galeone. Anche Alex Bennett sembrò nella sua stessa condizione, erano entrambi senza quella maledetta bacchetta magica, quindi senza poter usare la magia. Provò a tranquillizzarlo.

    Dai Alex, non possiamo demordere. Saremo senza bacchetta ma abbiamo con noi la sciabola ed è pur sempre un’arma.

    La voce di una delle studentesse più esperte della loro casata, Moira De Winter, lo fece girare verso di lei. Si fidava ciecamente di Coral, ma allo stesso modo anche di Moira, dato che rispetto a lui erano più grandi di ben tre anni e quindi streghe più abili ed esperte di lui, una cosa innegabile. Non sapeva bene però se quel discorso su un possibile comandante della nave potesse essere valido, a quel punto non era pù il caso a suo avviso di perdere tempo con quelle frivolezze, doveva seriamente scappare verso la porta e evitare di trovarsi faccia a faccia con quelle persone così assetate di guerra che erano nella parte inferiore della nave. Le rispose senza pensarci due volte.

    Io Moira direi che è quasi inutile capire chi possa comandare la nave, qui siamo troppo allo scoperto e in balia dei nemici se usciranno prima che prendiamo questa maledetta decisione. Dobbiamo solo raggiungere la porta e capire cosa c’e al di là, è la nostra unica salvezza.

    Sapeva che il tempo a sua, o meglio loro, disposizione era finito, non voleva rischiare di finire in quella battaglia che si poteva fare più vicina ogni attimo di attesa, e il rischio di finire tra gli squali che vivevano nell’oceano era molto alto. Prese la sua decisione.

    Ragazzi io vado, non voglio rischiare di restare qui in balia di queste persone che sono qui sotto e vogliono la nostra testa.

    Detto ciò iniziò a camminare sulla nave ondeggiante per le forti onde per arrivare alla porta che era dalla parte opposta, aveva inizialmente un po’ di timore da quello che poteva trovare di là, era un mistero enorme. Però fece un bel respiro e oltrepassò la stessa soglia.

    Jamie è senza bacchetta e oltrepassa la porta
     
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    Sgranò gli occhi quando si ritrovò costretta a fermarsi, piantata da una voce autoritaria che nemmeno il suo cuore pieno di voglia di avventura poteva contrastare.
    Si girò verso il gruppo, infastidita.
    Non aveva bisogno di maschere, nella sua vita da studentessa e ancora di meno nella sua vita da pirata.
    I tesori, i draghi, l'oceano... tutto quel mondo era a portata di mano.
    La paura di essere immersi in qualcosa di troppo grande non le interessava, non fino a quando il suo cuore poteva ancora assaporare quegli odori che sapevano di libertà.
    Le grida ed il dolore, quello no, quello non le appartenevano. Sarebbero potuti essere incoscienti, ma quale pirata agiva mosso dalla cautela quando il mare non era impietoso? Erano forse Tempesta o mollaccioni da tenere a pulire la nave?

    Potrebbero essere grida dei nostri.

    "Nostri" inteso come ciurma, perché secondo lei potevano essere molto di più di quello.

    Oppure noi stiamo conquistando questa nave, chissà.

    Stava parlando più con la sua amica irlandese che con gli altri, visto che lei era davvero l'unica anima affine in quella terra ancora inesplorata.
    Dovevano giocare ad essere le vittime od i carnefici? Sarebbe stato divertente scoprirlo.
    Perché dare per scontato una sola visione della storia? Perché non esplorarle altre?
    Dato che Coral aveva parlato di muoversi verso la porta misteriosa, Samantha si avviò di nuovo, con la bacchetta sguainata e l'ermellino sulla spalla.
    Le parlavano di unione, ma lei quei volti non li conosceva. Cos'erano mai stati per lei? Non c'erano Luke, Lorenzo o Sertoria. Non c'era la fata del tramonto o suo padre. Aveva Máiréad e quello le bastava, perché sapeva che Erik le aveva insegnato che doveva tenere per mano i suoi amici nel momenti più difficili.
    Avrebbe mal sopportato di sentirsi tarpare le ali ed aveva una bacchetta magica per dimostrare quanto tenesse alla sua libertà. Nemmeno sapeva cosa le stava succedendo da un momento all'altro, ma era sicura che i pirati possedevano quel lato selvaggio impossibile da contenere.
    Certo, Tempesta era la sua casa, quindi avrebbe rispettato quell'aspetto.
    Previa nessun'altra interruzione, Samantha si sarebbe diretta oltre la porta, decisa a continuare quella missione.
    Rivolse alla Callaghan un sorriso che voleva essere convincente.

    All'arrembaggio!

    Ribadisco che Samantha ha con sè la bacchetta e l'ermellino
     
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    Coral si sentiva tanto confusa da non riuscire a mettere in linea più di un pensiero compiuto nella propria mente.
    La porta era lì, sicura, invitante, mentre le urla di sottofondo invitanti lo erano ben poco se non per nulla. La paura che le vibrava sulla pelle non era dovuta soltanto alla sua sorte ma a quella dell'intera casata: dispersi su quel vascello c'erano infatti diversi ragazzi della classe G.U.F.O. Nei confronti dei quali lei, insieme a Moira, era responsabile.
    Fu per questo che, al di là dei pareri degli altri, fu verso di lei che si rivolse in cerca di sostegno. E la Caposcuola, a quanto sembrava, la pensava come lei: dividersi non era la scelta più saggia da fare, d'altra parte scoprire se qualcun altro oltre loro abitava quella nave sarebbe stato utile, ma fino a quando? Le voci di sottofondo sicuramente annunciavano la presenza di altra gente, e non esattamente di gente ben fidata.
    Deglutì, a quel punto, constatando che in realtà in pochi istanti era scoppiato il caos: molti compagni, al di là dei loro consigli, erano già accorsi verso la porta e allora a lei non restava che seguirli per assicurarsi che nessuno di loro si facesse male.
    Strinse la bacchetta con forza, lanciando a Moira un'occhiata preoccupata.

    Seguo loro! Tu stai con chi rimane fuori dalla porta!
    Maledizione!


    Dividersi non era una buona scelta, lo pensava lei e lo pensava anche Moira, ma quale altra possibilità avevano adesso che molti dei ragazzi avevano fatto di testa loro dividendo il gruppo? Coral era preoccupata, impaurita e anche arrabbiata: se fosse successo qualcosa a qualcuno di loro lei ne sarebbe stata responsabile, e non soltanto a livello morale.
    Cominciò dunque a correre verso la porta senza fermarsi, sicura che la Caposcuola avrebbe fatto di tutto per proteggere chi aveva scelto di rimanere fuori la porta, sperando comunque che in un modo o nell'altro tutti potessero ricongiungersi e trovare una soluzione ad un dilemma tanto inspiegabile.
     
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    Alla fine, il dibattito parve non avere portato ad un parere unanime, tanto che il gruppo sulla nave pirata era arrivato a dividersi: alcuni di loro avevano deciso di sfidare la sorte e correre verso la porta aperta, cogliendo nelle sue fattezze l'unica via di salvezza da una nave che, a detta delle urla di sottofondo, presto sarebbe stata assediata da chissà quale genere di scontro.
    Nel momento in cui l'ultimo dei Tempesta varcò le soglie di quella stanza la porta si richiuse alle sue spalle con un rumore sordo, nuove ondate di terrore a scuoterli dall'interno: come era stato possibile? Cosa stava succedendo, di nuovo? E che fine avevano fatto i loro compagni? Qualsiasi tentativo di aprire nuovamente la porta, anche con la magia, sarebbe fallito: era come se ad incantarla ci fosse una magia ancora più potente, tanto da andare contro le capacità di ognuno di loro.

    DENTRO LA PORTA

    Gli abitanti della stanza della speranza, una volta chiusi dentro, si sarebbero trovati soli e circondati da altro legno, ma non solo: negli angoli più alti della stanza avrebbero riconosciuto una creatura più simile ad un fungo che ad un vero e proprio animale, famoso per il suo utilizzo nella preparazione delle pozioni e per la loro capacità di infestare le case dei maghi: bundimun. Chiunque di loro frequentasse Cura delle Creature Magiche avrebbe potuto riconosciuti, sapendo anche in che maniera avrebbero potuto liberarsene pur non avendo tutti quanti i mezzi per farlo (la bacchetta).
    Ma quella, in realtà, non sarebbe stata che l'ultima delle loro preoccupazioni: le voci provenienti da uno scompartimento sottocoperta divennero ancora più accese di quanto non fossero già, urla e suoni di bottiglie rotte a farla da padrone.
    Sulla destra, avrebbero potuto notare infatti una porta da cui quelle provenivano con indubbia convinzione.
    Una di loro spiccò fra tutte.

    Jason-Isaacs-as-Captain-Hook-jason-isaacs-13665377-395-395



    No!
    Sudici! Traditori! Come osate ribellarvi a me, Nephyna Ichbad, il vostro Capitano?!


    Hai smesso di comandarci quando ci hai fatto rischiare la pelle per quella sporca donnastra!

    Urla di assenso.

    Aye! Vero! E' così!

    Qual capitano mette a rischio i suoi uomini per una sciacquetta?!

    VILIPENDIO!

    Uno dei Pirati si fece avanti, ma questo i ragazzi della Tempesta non avrebbero potuto saperlo. Aveva tutta l'aria di essere il capo di quella sommossa dati i toni e i modi di porsi nei confronti di Nephyna, sicuro e tronfio di fronte ai mozzi che parevano pendere dalle sue labbra.

    Ichbad, basta così: hai fatto il tuo tempo.
    Imprigionatelo e portatelo dal Conte Lafwee, ci ha promesso un mucchio d'oro per averlo vivo.
    Quanto ai suoi sostenitori, invece...
    Non fate prigionieri!


    Trambusto, altre urla, risa.

    No! NON POTETE! SPORCHI SACCHI DI MELMA MARINA!
    No... Non quello! Non lo scrigno!
    FILIBUSTIERI A ME FEDELI, PROTEGGETE IL MIO TESORO!


    A quel punto la seconda porta misteriosa si aprì, schiudendosi appena. Avrebbero potuto udire chiaramente le voci e gli schiamazzi farsi sempre più lontani, così da rendere quel posto di poco più invitante da raggiungere.
    Cosa avrebbero scelto di fare i ragazzi dentro la porta? Cercare ancora una volta una via di uscita da quell'incubo oppure lasciarsi guidare dall'avventura e proteggere il tesoro di Nephyna, da veri Pirati a lui fedeli?

    FUORI LA PORTA

    La porta si chiuse con un sordo tonfo e chiunque avesse provato ad aprirla, con la magia o senza, si sarebbe scontrato contro una dura realtà: il gruppo era ormai diviso e pur poggiando l'orecchio sulla porta nulla avrebbero sentito che potesse aiutarli.
    Erano rimasti da soli, senza gran parte dei loro compagni e senza una reale guida se non quella che Moira e Antipenko, dall'alto dei loro anni, potevano rappresentare.
    Avevano fatto bene a non varcare le soglie della porta? Avevano fatto male? Dietro quella serratura si celava davvero un pericolo ancora più grande del restare lì su quel vascello tanto scoperti?
    Probabilmente sì.
    Dopo qualche minuto di silenzio, le voci di sottofondo divennero tanto insistenti da farsi volti: da lontano avrebbero potuto vedere un gruppetto di uomini farsi sempre più vicino, aventi fra le loro braccia una figura longilinea dai capelli neri ricci e lunghi, il naso adunco, i baffi folti: Nephyna Ichbad, il fantasma della Tempesta quando ancora era in vita.
    Ma come era possibile? Il suo racconto li aveva forse catapultati nel passato? O forse ancora era tutto vero e Nephyna non era mai stato un fantasma?
    Avrebbero avuto pochi istanti per trovare nascondiglio dietro i barili sparsi lungo la nave, dietro l'albero maestro o anche dietro le vele; eppure, alla vista di quei pirati non avrebbero suscitato alcuna strana reazione, come fossero già consapevoli di trovarsi lì gli studenti della Tempesta: erano dei Pirati, in fondo.
    Uno di loro guidava i mozzi che tenevano imprigionato Nephyna, sorridendo con evidente soddisfazione.

    pirata


    Sei pronto a rivedere il Conte Lafwee, Ichbad?
    A quanto pare non ha esitato un istante ad offrirci fior fior di quattrini, sapendo dei nostri intenti...
    Pare non sia affatto felice di come hai trattato la sua sorellina l'ultima volta che ti sei fatto vedere.
    Nulla a che fare con la donna che ti ha rubato il cuore, a quanto sembra.


    Nephyna, indignato, sputò per terra.
    Nessuno di loro aveva bacchette, soltanto spade e sciabole.
    A quel punto venne imbavagliato e costretto in ginocchio, la testa china ma lo sguardo colmo d'odio.
    La terra s'era fatta d'improvviso più vicina, tanto da attraccare e far smettere d'un tratto l'ondeggiare della nave.

    Portatelo via.
    E mi raccomando, attenzione a chiunque vi segua.


    Cosa avrebbero fatto i ragazzi della Tempesta, di fronte a quella scena? Avrebbero attaccato il Capo sommossa e i suoi uomini allo scoperto? Avrebbero seguito Nephyna per tentare di liberarlo? O avrebbero cercato, ancora, un modo per rimettersi in contatto con gli altri compagni, scomparsi chissà dove?

    SALA COMUNE

    Arianne, Hesper ed Ariel, per chissà quale motivo, erano rimaste fuori da quanto i loro compagni stavano vivendo mentalmente. Ma come avrebbero potuto mai intuire che quelli non stavano semplicemente dormendo, e che oltre i loro occhi stava prendendo forma un vero e proprio ricordo del loro fantasma di casata?
    Qualcuno russò molto profondamente mentre i lampi, fuori, continuavano ad invadere il cielo di tuoni rumorosi.

    Nephyna... Nephyna il pesce... cane...

    A russare tanto rumorosamente era proprio Ichbad. Avvicinandosi di poco a lui avrebbero potuto udire chiaramente alcune parole: a quanto sembrava non soltanto i fantasmi dormivano, ma parlavano anche durante il sonno.

    Rapito si trovò, e spinto oltre il mare...
    Nella terra, dal Conte LaFwee, lo volevano portare...
    Un grande pericolo per i miei mozzi sulla nave...


    E dopo Nephyna, anche alcuni altri compagni avrebbero attirato le attenzioni delle ragazze con alcune parole fugaci e a tratti sorprendenti.

    Alex.

    12 Maghetti, 12 Maghetti e una bottiiiglia di Rhum!

    Jamie.

    Credo che... siamo tutti vestiti da pirati...

    Coral.

    ...Nave Pirata...

    Alexandra.

    ... Trappola... Altra via... d'uscita?

    Brianna.

    ... Pericoloso... Tornate! Qua...

    Michael.

    Mani... Sudaticcie... Pirata... settecen...

    Samantha.

    ...Arrembaggio...

    Máiréad.

    ...Avventura...

    Sarebbe stato impossibile, a quel punto, non comprendere che tutti quelle parole sussurrate nel sonno avevano un nesso e un qualche significato comune: ma quale? Le ragazze sarebbero state in grado di ricollegare insieme i pezzi, o avrebbero cercato un aiuto esterno?

    Scadenza: 9 Maggio incluso
    Da adesso le cornici saranno tre:

    SALA COMUNE
    Arianne, Hesper e Ariel

    Nephyna e i vostri compagni, parlando nel sonno, vi danno qualche indizio riguardo a cosa sta succedendo. A seconda delle vostre interazioni e dalla loro “qualità”, per così dire, potreste essere premiate con la possibilità di capire che i vostri compagni stanno facendo un sogno in comune e avere qualche piccolo vantaggio per aiutarli.

    DENTRO LA PORTA
    Máiréad
    Samantha
    Jamie
    Coral
    Michael
    Daniel
    Antipenko

    FUORI LA PORTA
    Alexandra
    Moira
    Alex
    Kendra
    Brianna

    I gruppi sono stati creati seguendo due direttive: le vostre precisazioni nel narrato o in spoiler rispetto a chi affermava di essere entrato dentro la porta, chi l'avrebbe fatto pur senza averlo ruolato, chi ha scelto di non entrare e chi invece non ha dato ON troppi spunti per affermare che dentro la porta c'era già o ci sarebbe entrato.
    Se vi sembra che manchi qualcosa o ci sia qualche errore comunque fatemelo sapere. Avete allora tutto il prossimo turno per esprimere la vostra preferenza e tentare di convincere chi non è d'accordo con voi!

    I ragazzi DENTRO la porta, dopo aver affrontato o meno i Bundimun (per chi chiaramente ha la bacchetta), devono scegliere in che modo agire: proteggere o no il tesoro di Nephyna? Cercare una via di fuga? O altro? A seconda della vostra scelta l'ambientazione cambierà ancora e sarete messi alla prova.
    Mi raccomando, ricordate che la scena di Nephyna vs mozzi infedeli la sentite soltanto, senza vedere nulla.
    Cercate di arrivare ad un'unanimità, nel caso per il cambio di ambientazione vincerà la maggioranza per questioni "logistiche" e organizzative. Avete allora tutto il prossimo turno per esprimere la vostra preferenza e tentare di convincere chi non è d'accordo con voi!


    Rispetto a cosa trovare dentro la porta e di che gruppo facesse parte Antipenko, ho lanciato un dado:
    NZAe2oY

    I ragazzi FUORI la porta, dopo aver assistito alla scena, devono decidere se seguire Nephyna e i pirati, se tentare la fuga insieme ai compagni spariti, o altro. A seconda della vostra scelta l'ambientazione cambierà ancora e sarete messi alla prova.
    Ricordate che potete dire di nascondervi o restare immobili, in ogni caso nessuno parrà preoccuparsi della vostra presenza.
    Cercate di arrivare ad un'unanimità, nel caso per il cambio di ambientazione vincerà la maggioranza per questioni "logistiche" e organizzative.

    CHI HA LA BACCHETTA
    Coral
    Máiréad
    Alexandra
    Samantha
    Kendra

    Anche in questo turno interagire sarà molto importante, perciò buon game!

    Brianna, Daniel, Jamie, Alex, Alexandra, Moira, Màiread, Coral , Samantha, Kendra



    Edited by Pepy l'elfo - 3/5/2020, 23:42
     
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    [Nave Pirata]



    Non aveva più detto una singola parola da quando la Caposcuola l'aveva ripresa in quel modo rude e maleducata. La risposta di Moira non le era piaciuta proprio per niente; aveva provato una strana ed incomprensibile sensazione di rabbia verso di lei, che non era ancora scemata del tutto. Ed era molto strano poiché Brianna era solita non portare rancore, se non per il brevissimo lasso di tempo che serviva al rimprovero per arrivare alle sue orecchie. Aveva fatto eccezione soltanto il sentimento astioso verso i fratelli che le avevano nascosto lo stato di salute di Marisol, ma era una circostanza abbastanza nuova per lei, con un lutto importante da elaborare. In piedi sul pontile di quella nave, con Bluebell in braccio, Brianna non riusciva a darsi una spiegazione sul perchè stesse provando così rancore verso la ragazza.

    Aveva stroncato la sua idea, che voleva essere solo una proposta. E allora? Doveva tenerle il muso per quello?
    Le era sembrata una cosa logica da dire, ma aveva detto un po' una stupidaggine. E quindi? Non le sembravano giustificazioni abbastanza forti per serbare rancore contro chi aveva più anni d'età e di preparazione sulle spalle. Eppure la saetta, per diversi secondi, aveva lottato contro la voglia di rispondere a quella saputella - dal punto di vista di Brianna - che sembrava sapere tutto lei. Perchè, per le balene, continuavano a trattarla tutti come se avesse ancora sette anni? Come se non capisse un-

    Le parole di scuse di Moira , pronunciate dopo un attimo di esitazione come rimprovero verso se stessa, lavarono via parte della rabbia repressa ed assurda di Brianna, che si limitò a scuotere la testa e alzare le spalle. Il cappello ciondolava ad ogni movimento del capo.
    Fa niente, ho detto una cosa stupida...

    Il tracollo - o meglio, ciò che la piratessa improvvisata percepì come un disastro - cominciò quando alcuni dei suoi compagni seguirono le due intrepide al di là di quella porta aperta. Jamie; Daniel; Michael... uno per volta corsero a raggiungere le avventate compagne esploratrici, attirati da chissà quale misteriosa sensazione. Tanto fecero che, alla fine, anche Coral ed Antipenko si videro costretti a seguirli, per evitare che finissero in qualche guaio.
    Figlio di un... Kraken maledetto!

    Divenne viola come il color viola della Tempesta. Letteralmente. Si voltò verso i compagni rimasti sul pontile, in evidente imbarazzo.
    Scusate...
    Da dove le fosse uscita quella frase più colorita del suo gergo abituale, non lo sapeva. Da qualche film, forse. Mentre si preoccupava di ricordare dove potesse mai aver sentito quelle parole, o parole simili, i rumori nel sotto coperta si fecero pericolosamente vicini.

    Un gruppo di pirati si palesò ai loro occhi. Trascinavano qualcuno che si dibatteva gridando epiteti coloriti, per non dire volgari.
    Nephyna????
    La voce del prigioniero urlante sembrava proprio essere quella del loro fantasma, benchè Brianna non riuscisse ancora a distinguere bene il suo viso.
    No, non ditemelo
    Il manipolo di uomini dall'aspetto poco raccomandabile sembrava dirigersi verso di loro.
    Che facciamo, che facciamo????

    Nascondersi. Si, nascondersi le parve una buona idea. Ma dove?
    Aveva visto delle botti, prima. Si delle grosse botti.
    Non so voi ma io non ci tengo a finire fra le braccia di Davy Jones. Nascondiamoci, e in fretta!!
    Anche fuggire poteva essere un'opzione, se fossero riusciti a farlo in maniera discreta e senza farsi vedere. Solo... dove sarebbero potuti andare?

    Brianna propone di nascondersi
     
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