Una notte da Pirati

Avventura della Tempesta 2030/2031

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    Era certo che il racconto di Nephyna non fosse finito, era sempre legato ai dettagli delle sue storie e ancora l'aveva sentiti pochi durante quella storia, poi il divanetto era diventato un posto decisamente comodo per ascoltare la storia, era come essere al cinema babbano, solo che non c'erano un video che scorreva davanti ma solo un libro letto come una grande fiaba. L'idea di come viveva un pirata gli era sempre rimasta in testa, avrebbe voluto provare di persona come stava su una nave, in un vero duello un pirata dei tempi di Nephyna. Quando quest'ultimo raccontò l'ammutinamento ricevuto da parte dei propri marinai, fu una delle parte più concitate del racconto, l'ascolto con un piacere ancora maggiore, aveva letto spesso di parti del genere nei racconti marinareschi, il capitano tanto volte era anche finito in pasto agli squali degli oceani, una scena ricorrente per i libri e le storie relative a quel mondo, era quasi la punizione più conosciuta sulle navi. A quel punto però successe qualcosa che lo fece tornare alla realtà, ci furono rumori improvvisi e strani, una specie di esplosione, si alzò anche il fumo, tutte cose che ritenne al momento inspiegabili se non come parte del racconto. Chiuse gli occhi per capire se tutto fosse vero, ma appena gli riaprì la scena era nuovamente cambiata, non era più nella sala comune della sua casata, la Tempesta, ma c'era un grande sole nel cielo, era molto caldo come fosse in una giornata estiva, sentiva un chiaro rumore di onde che si infrangevano su qualcosa, gli uccelli nel cielo che facevano rumore. Non capiva cosa fosse successo.

    Ma dove siamo finiti? Prima ero a sedere sul divano della sala comune e ora?

    Si guardò a giro e ogni sua domanda, nonostante un iniziale confusione generale, trovò la risposta. Erano in mezzo al mare, l'ondeggiare di quella nave era un chiaro segno, le vele spiegate erano di un intenso color viola e qualche altro pezzo di stoffa messo qua e là, un po come faceva sua mamma per riparare qualche coperta con uno strappo più grosso. Provò a camminare sulla nave, tutto cigolava appena ti muovevi, non sembrava ben tenuta. Si guardò anche addosso, aveva un vestito tipico dei pirati, un pantalone marroncino, così come la giacca con però qualche inserto in oro, una specie di camicia bianca sotto ma con uno stile molto antico, una cintura sempre marrone legata alla vita in cui aveva una spada molto antica alla prima occhiata. In testa aveva infine un cappello tipico per un pirata di color marrone, non era un brutto insieme di vestiti nel complesso. Menomale non era da solo, era in compagnia di diversi compagni e compagne, ma non erano tutti come in Sala Comune poco prima. Vide Brianna L. Foxglove e Daniel Rollins tra di loro. Provò a sentirli per capire meglio la situazione. Prima si rivolse alla ragazza.

    Bri, ma dove siamo finiti? Siamo su una nave, in mezzo al mare, vestiti da pirati. Non ci sto capendo nulla. Te invece?

    Poi si girò verso Daniel .

    Daniel, Daniel, poco fa eravamo nella Sala Comune e ora siamo qui. Cosa è successo?

    Sentì però delle urla e voci che arrivavano dalla parte inferiore della nave, spesso aveva letto che quella parte era riservata ai prigionieri, per la merce che serviva per mangiare ai marinai, per i tesori presi durante gli abbordaggi, altro non si ricordava. Tutto si unì anche a quegli spari che arrivarono nel cielo, un rumore che poteva sembrare quasi un inizio di abbordaggio verso la nave dove si trovavano. Dalla posizione della prua notò che nella parte opposta della nave c'era un qualcosa che poteva fare al caso loro. Una porta che forse poteva essere una via di fuga, un uscita sicura. Provò a esporre la cosa al gruppo.

    Ma come mai non siamo tutti qui? Dove sono Hesper, Arianne e Ariel?

    Non era difficile notare la loro mancanza, prima erano tre studenti e studentesse in più, lì erano tre in meno.

    Comunque avete visto la porta? Secondo voi dove ci porterebbe? Ne vale la pena provare a entrarci o sarà un tranello?

    Per lui ne valeva la pena però doveva agire a suo avviso come un gruppo.
     
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    Quanto il pirata dalla lingua tagliente e scurrile aveva cominciato a declamare in versi, Brianna aveva teso un orecchio verso il poeta; i versi orchestrati dallo spetto erano spesso pittoreschi e divertenti, benchè le rime non sempre rispettassero una metrica di qualche tipo. Cercò una posizione più comoda sul divano, incrociando le gambe ed abbracciando un cuscino dalla forma quadrata.

    cos'è in fondo l'amore se non una carriola
    che pesa assai più... di una vacca in... ...malora?!

    Eh?
    Sbatté gli occhi, muovendo la testa in un atto sconcertato; i capelli sciolti urtarono un po' ovunque seguendo il moto del capo. Quella si che era una frase piena di sentimento!! Da vero poeta del Dolce Stil Novo, per utilizzare il nome di un famoso e proficuo movimento poetico.

    Comiciamo davvero bene!
    Sorrise da sola, Brianna, in parte catturata da quei versi sgraziati ed in parte ancora in cerca di un motivo valido per rimanere lì. Non le dispiacevano quei momenti conviviali dopo una giornata trascorsa a studiare e prendere appunti, e forse era proprio per condividere un momento con i suoi compagni di Casata che era rimasta lì.

    Ma non da nemici, non brigadieri:
    dai miei uomini, leali, FEDELI!

    Si sono ammutinati?
    Il racconto in versi si stava facendo interessante. Se la sua ciurma gli aveva dato il benservito, Nephyna doveva averne combinata una davvero grossa. Ammesso che fosse una sola.

    Il pirata aveva quasi la completa attenzione di Brianna quando successe qualcosa di strano perfino per Amestris. Prima dei rumori sinistri, poi-
    Un'esplosione fragorosa. Brianna cercò di tapparsi le orecchie come meglio poteva per resistere a quel rumore assordante. Quindi fumo... c'era così tanto fumo nella Sala... peggio del San Valentino di Mr Tarklebi...

    *



    Dondolio.
    Nausea.
    Dondolio e nausea.
    Il suolo sotto i suoi piedi si muoveva su e giù, ritmicamente, provocandole uno sgradevolissimo mal di stomaco.
    Perchè mi sento poco bene all'improvv-AAAAAHHHH!!!
    Ciò che vide giustificò appieno il suo urlo: attorno a loro c'era solo il blu profondo del mare e la luce splendente di una giornata assolata.

    Erano su un vascello che stava solcando gli oceani, una vera e propria name che avanzava con delle curiose vele color vino spiegate al vento. Sulle facce dei compagni, Brianna lesse senso di smarrimento e paura; anch'ella non sapeva proprio che pesci pigliare. In mezzo al mare... era persi in mezzo al mare... persi
    Merda di Troll esclamò Antipenko
    Stavo per dire sterco di Drago, ma direi che la tua espressione rende meglio l'idea

    Solo in quel momento si accorse del curioso abbigliamento dei Tempesta: bluse con polsini ricamati e vezzosi, stivali, braghe attillate, sciabole al fianco e curiosi cappelli. Jamie, con voce smarrita e preoccupata, si rivolse a lei in cerca di spiegazioni che Brianna non era in grado di fornirgli.
    Come sei vestito, Jamie?
    Un dubbio atroce l'assalì, ed abbassò lo sguardo a fissare se stessa: portava degli stivali di pelle, un paio di calzoni tinta terra o cuoio ed una camicia bianca con le maniche morbide a sbuffo. Sopra camicia e pantaloni indossava un capo con degli strani ricami, attillato nella parte superiore quasi fosse un corsetto ma più morbido sotto la cintura. Alzò le mani e tastò un cappello sopra la sua testa-
    E perchè io sono vestita così?

    Provò a non cedere al panico concentrandosi prima sul respiro e poi su qualsiasi cosa che non fossero i suoi compagni spaventati o quei vestiti assurdi - anche se tanto male non le stavano. Provò a fare qualche passo sul legno scricchiolante, e si sporse lievemente da un lato della nave: ovunque l'acqua, di terra manco a parlarne. Fu allora che voltandosi verso le vele notò che non erano completamente viola: da quella posizione il suo occhio poteva distinguere degli intarsi di altri colori alla rinfusa.
    Ehi! Qualcuno le ha viste? Perchè le vele sembrano una coperta patchwork?

    Udì delle grida, e degli spari.
    Dove sono Hesper, Arianne e Ariel?
    Jamie aveva ragione: non c'erano! Dov'erano? Perchè non erano lì con loro. Altri spari nel cielo, ed altre grida che sembravano proprio provenire dal piano inferiore.
    Cosa sono questi rumori dalla cambusa? Non ditemi che da là sotto spunterà una ciurma di pirati assetati di sangue...!
    Era come essere in uno dei libri di avventura che Cailean le leggeva quando era piccola.
    Eppure era la realtà; Brianna ebbe paura.
     
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    ...amò tanto una pollastra
    da far rischiar ai miei mozzi anche la pellazza...


    Quale ragazza aveva ammaliato il fantasma al punto di creargli così tanti problemi? Nephyna non era mai sembrato un tipo sentimentale.. tutt'anzi. Aveva sempre dimostrato una certa passione per il gentil sesso, quello si. Come tutti ad Amestris si era abituato ai suoi apprezzamenti o commenti maschilisti, proferiti a gran voce e senza alcun pudore, ma le parole che stava utilizzando e la gravità del suo tono di voce suggerivano ad Alex che il fantasma asserisse a qualcosa di molto, molto più importante.
    il ragazzo rimase a pensare per qualche secondo, quando il flusso dei suoi pensieri venne dissolto.
    Un boato fragoroso risuonò nelle sue orecchie, e un fumo denso si diffuse nell'aria, strappandolo a quella storia,rimasta in sospeso con quella frase così misteriosa.

    Fu un attimo.

    L'immagine di Nephyna scemò, l'impressione che Alex ebbe fu simile a quella causata da uno sbalzo di pressione, un offuscamento della vista e un infinito senso di stanchezza, che durò però soltanto pochi istanti.
    Quando il ragazzo riaprì gli occhi si trovava a terra, la prima cosa che vide furono tre figuri vestiti con abiti pirateschi e intenti a parlare tra loro. Le loro voci però non suonavano affatto come quelle di un pirata, e avevano un non so cosa di familiare..

    Cosa sono questi rumori dalla cambusa? Non ditemi che da là sotto spunterà una ciurma di pirati assetati di sangue...!

    Ma questa sembrerebbe...

    Scattato in piedi squadrò incredulo i tre figuri accanto a lui.

    Brianna??.. Jamie??..... Daniel??.. ma.. che sta succedendo..??

    Erano tutti lì, tutti quanti, e tutti vestiti in quella strana maniera. Alex stesso si accorse di indossare un abito simile. Il suo era formato da giacca e pantaloni, completamente beige con dei piccoli bottoni madreperla, una camicia bianca e un singolare cappello a barca, sempre beige e con una lunga piuma bianca.
    Poe era lì, poggiato sulla sua spalla. Era il solito gufo delle nevi, nulla di strano, ma era come se avesse tutto ad un tratto assunto un portamento più fiero, se ne stava lì con il petto all'infuori e la testa alta.
    Ad un tratto, incredibilmente, il gufo gracchiò.

    12 Maghetti, 12 Maghetti e una bottiiiglia di Rhum!
     
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    [SALA COMUNE]

    Immersa fino al collo nella valle dei ricordi, la voce del fantasma le arrivava solo di sottofondo come una ninna nanna.
    Hesper si era ritrovata ad esporre un leggero riso nel vedere alcune foto scattate a tradimento raffiguranti i genitori, forse per fortuna o per un tempismo più che perfetto sembrava essere riuscita a catturare quella che a tutti gli effetti pareva l'ombra di un sorriso sul volto del padre in uno di quei pochi momenti in cui lui e la moglie riuscivano a prendere un po' di tempo per loro stessi.
    Portò successivamente alle mani foto più recenti, scattate durante le vacanze di pasqua e ritraenti soggetti sparsi: Luke, Myrtle, qualche elfo domestico e per qualche ragione che non si decideva a tornare alla mente, persino due o tre con protagonista Ribbon intento a saltare sul letto.

    Sapete di che giorno ricade la festa di complemorte di Nephyna?

    Fu una domanda esposta a bassa voce, per non interrompere il continuare della storia. Hesper si era rivolta alle prime studentesse che si era ritrovata più vicino: Arianne ed Ariel.
    Non era un'intenditrice di fantasmi, ma ricordava piuttosto vagamente di aver letto qualcosa su diversi di libri: come esisteva il compleanno per chi nasceva, allo stesso modo c'era il complemorte, una cosa simile per certi versi, con la sottile differenza che non si festeggiava "la venuta al mondo" quanto piuttosto "la scomparsa" e la domanda che emerse seguendo quella striscia logica di pensieri si manifestò con dei tratti alquanto dubbiosi:

    Non... non si fanno i regali ai fantasmi, giusto?

    Allontanò dunque l'attenzione dalle foto, concentrandola sul fantasma.
    Per un attimo si chiese come fosse "vivere" da fantasma, cosa si provava? Cosa si sentiva? Sapendo che perdendo la vita si perdono tante di quelle cose terrene a cui è difficile separarsi, anche delle banalità come il semplice mangiare, bere e dormire, il fatto anche di non poter più realizzare dei progetti personali per il proprio futuro, qualora vi fossero stati. La saetta iniziava a pensare che il caratteraccio di alcuni non fosse tutta farina del carattere, ma qualcosa di più, come un senso di invidia nei confronti di quelli che ancora potevano bearsi delle cose "belle", tranne forse per Mr Todd e Iñez il collerico, loro restavano e sarebbero rimasti i campioni nell'irritare la quiete di Hesper. Non c'era nulla fare per loro.

    Arrivò poi il momento, inaspettato come una pugnalata alle spalle: la sala comune venne avvolta dal fumo, rumore d'esplosione giunse alle orecchie della strega, accompagnato dal suono del vetro scricchiolante.
    Cacciò un urlo, levandosi dalla sedia come una molla mentre le mani abbandonarono quello che stavano facendo per proteggere il viso da qualsiasi cosa sarebbe potuto arrivare a ferirlo.

    AH!

    Non si trattò di vero istinto, ma il tempo per ragionare era scarso.

    Arianne, Ariel! Ragazzi!

    Erano le persone più vicine. Le chiamò nella speranza di ricevere una risposta - per capire se stessero bene -agguantando poi la bacchetta appena la situazione trovò di nuovo una calma almeno apparente.
    Gli occhi indagarono fin dove potevano arrivare, una volta che la "nebbia" svanì, la bocca s'aprì appena nel constatare ciò che era appena accaduto, o meglio i risultati che quell'esplosione aveva dato: tutti si erano come appisolati, svenuti! Persino Nephyna! Il dettaglio che rese quella situazione ancora più strana e senza un senso.

    Ma cosa...

    Al di là delle finestre sembrava avesse avuto inizio una tempesta in piena regola, sbattendo contro le mura accademiche le raffiche di vento avevano iniziato a creare suoni simili ad ululati, capaci di raddrizzare i capelli anche al più impavido dei maghi. Fino a qualche attimo prima, però, tutto era tranquillo, o almeno così Hesper credeva. Non aveva badato realmente a quel particolare.
     
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    [Nave]


    Nonostante le rime improbabili del pirata, mano a mano che la storia andava avanti, otteneva sempre più l’attenzione degli spettatori. Anche Kendra era completamente coinvolta dalla storia, tanto che aveva posato il blocco e la matita accanto a sé, stringendosi le gambe al petto per poter appoggiare il mento sulle ginocchia.

    Tradito dai suoi stessi uomini! Doveva averla combinata grossa

    Mentre nella testa della ragazza andava a formarsi la scena che veniva raccontata, un rumore si intromise nei suoi pensieri

    Chi ha rotto un vetro…

    Non fece in tempo a finire la frase che non vide più nulla, solo fumo, che spari in un battito di ciglia. Alla nebbia si sostituì un caldo afoso e prima ancora di vederlo con gli occhi la ragazza lo riconobbe, il profumo inconfondibile di salsedine e lo sciabordio dell’acqua: il mare. Quello era lo stesso odore che sentiva da casa quando tirava forte il vento o quando d’estate giocava sulla spiaggia con i fratelli… anche se il terreno era diverso da come se lo ricordasse la ragazza, piuttosto ondeggiante. Non appena aprì gli occhi si rese conto che non era sulle spiagge del Galles, come aveva immaginato, ma nemmeno nella sala comune, bensì su una nave.

    Come caspita ci siamo arrivati qui?

    Il tono della ragazza era diventato più acuto, rispecchiando perfettamente il suo stato di panico. Non le piaceva affatto trovarsi in situazioni per le quali non si era preparata. Facendo appello a quel po’ di autocontrollo che le era rimasto, cominciò… inspira…espira

    Merda di Troll.

    Fu solo dopo quel commento colorito che si accorse di non essere sola, guardandosi intorno riconobbe i suoi compagni di casata e guardandoli attentamente notò il loro abbigliamento

    Dimmi di no…

    Subito dopo cominciò a ispezionarsi, dando ragione ai suoi timori. Il suo pigiama era stato sostituito da dei sandali marroni, un paio di pantaloncini larghi verde brillante con sotto dei pantaloni logori e strappati (di dubbio colore) , una cintura- foulard di colore rosso (era difficile capirlo, era solo qualcosa che teneva su i pantaloni e svolazzava) , sopra un corpetto viola che lasciava la pancia scoperta (Kendra cercò immediatamente di coprirsi con le braccia), una giacchetta dello stesso colore dei pantaloni e una bandana arancione fin troppo lunga (un paio dei volte se l’era dovuta spostare da davanti il viso insieme ai capelli). Per ultimo e non meno importante una…

    Sciabola!

    Bene, ora era sicura che si sarebbe fatta male. Non appena sentì i compagni parlare cercò di capire cosa stava succedendo.

    Ehi! Qualcuno le ha viste? Perchè le vele sembrano una coperta patchwork?

    Sentendo il commento di Brianna L. Foxglove le si avvicinò allarmata, stando attenta a dove metteva i piedi (visto il pericoloso scricchiolare delle assi)

    Ti prego dimmi che non è la prima volta che succede, e che tutto ciò fa solo parte del racconto…

    La mente della ragazza era divisa tra il panico, il cercare di stare calma e l’emozione di trovarsi su una nave vestita da pirata… a proposito di pirata. Girandosi di scatto e guardandosi intorno…

    dov’è Nephyna? Voialtri ci siete tutti? State tutti bene?

    Subito dopo senti Jamie McSmith - Mrlore92 che faceva notare l’assenza di alcuni compagni, così la ragazza cominciò a contare le teste

    Non è possibile, erano anche loro in sala comune… non possono essere andati lontani

    Cosa sono questi rumori dalla cambusa? Non ditemi che da là sotto spunterà una ciurma di pirati assetati di sangue...

    Rumori, quali rumori?

    Finita la frase si rese conto per tutto quel tempo, di sottofondo, si sentivano spari e grida. Adesso aveva anche paura. Le vennerò in mente i libri di pirati che aveva letto e diciamo che i pirati non sono proprio le persone più simpatiche che si possano incontrare in mare, o sulla terra ferma. Insomma meglio non incontrarli affatto.

    Comunque avete visto la porta? Secondo voi dove ci porterebbe? Ne vale la pena provare a entrarci o sarà un tranello?

    Beh direi che abbiamo poche possibilità, aspettare qui e scoprire chi sono i nostri ospiti “arrabbiati”, o correre dentro quella porta e vedere se si tratta di un tranello?

    La rossa aveva detto tutto di un fiato e ad un velocità tale, che neanche lei aveva capito bene cosa aveva detto. Cercando di parlare più lentamente si rivolse al resto del gruppo

    Io propongo per la seconda, non mi piace l’idea di rimanere qui ad aspettare i nostri “amici”

    Nonostante la difficoltà, Kendra si impose di rimanere calma, sapendo che il panico non sarebbe servito a nulla, dovevano trovare un modo per tornare in accademia e trovare i compagni che mancavano.

    Edited by Kendra Rubrum - 23/4/2020, 18:48
     
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    Storie di pirati: bizzarre ma interessanti. Se il fantasma avesse creato un vocabolario sulle parole del mare sarebbe stato più semplice comprenderlo. E invece in tanti si sforzavano di capire il buffo linguaggio, così come accadde a Sam.

    O forse era la gallina ad avere le mutande.

    Máiréad rise immaginando gli slip pieni di gattini, che solitamente indossava lei, addosso al paffuto uccello. Buffo, non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse credere di usare le mutande sugli animali, soprattutto il signor Pirata.
    Il racconto rimasto proseguì ancora, trasportando tutti nella vicenda che tanto tempo prima il narratore aveva vissuto. Che strana avventura. Almeno aveva intrattenuto un bel gruppo di Tempesta ancora insonni prima della buonanotte. E meno male che si trattava di sabato, così nel caso il giorno dopo - domenica - avrebbe riposato a lungo qualora la storiella fosse durata così tanto da dormire un po' più tardi del solito. Niente lezioni, solo un giorno in cui poter andare a Drayrdd con tranquillità, magari far visita all'Incantatrice di Draghi e al Cernunnos per qualche acquisto rivolto ai suoi piccolini. La Callaghan continuò ad ascoltare coi due famigli insieme a lei la poesia marinara, non accorgendosi inizialmente del fumo che pian piano invase la stanza. Se ne rese conto dopo che le fu quasi impossibile guardarsi attorno tranquillamente, la sala comune tutta ovattata come se si trovasse tra le nuvole. Il fantasma quasi scompariva in mezzo alla nebbia, così come gli altri, per poi fortunatamente finire tutto in una manciata di secondi in maniera completamente doversa.

    [Nave Pirata]

    Sole, mare e vento. Tre sensi coinvolti contemporaneamente: la vista accecata dall'improvviso bagliore, il profumo di salsedine così intenso da stordirla e l'ululare lieve del vento che insieme allo sciabordare delle onde creavano una sinfonia ripetitiva. A essi si aggiunsero il tatto, dopo che uno spruzzo di acqua solleticò il viso di Máiréad Callaghan, e il gusto una volta appurato leccandosi le labbra di quanto fosse salata. Anche troppo. Per fortuna Kiwi non era così schizzinoso con i bagnetti improvvisi e Aibell continuava a rimanere protetta sopra la spalla.
    L'irlandese si guardò attorno. Cos'era accaduto alla violacea sala comune? Sembrava davvero un veliero uscito fuori dalle storie del Signor Pirata. Che meraviglia! Quindi si trovavano realmente in mezzo al mare? Avevano imparato già a Smaterializzarsi anche se non avevano raggiunto la maggiore età?

    Oh no, quelle sono brutte parole! Meglio non dirle, níos fearr nach [meglio di no].

    Máiréad si tappò brevemente entrambi gli orecchi in risposta alle imprecazioni, pur senza smettere di sorridere. Mosse un passo, curiosa di sporgersi per vedere l'infrangersi della spuma marina sulla fiancata, e si sorprese di sentire qualcosa svolazzare sul costato insieme a un tintinnio, accompagnato da un forte rumore di tacco sul legno. Solo allora abbassò lo sguardo e vide brillare la fibbia degli stivali. Ma non era l'unico strano indumento. Gli scuri pantaloni alla zuava sottostavano un corpetto viola che cinge a una camicia bianca a spalle scoperte. La pelle candida e lentigginosa, però, strisciava contro il tessuto di una lunga giacca amaranto dagli alamari dorati, chiusa unicamente da un cinturone che non cingeva però il pantalone bensì partiva da una spalla per finire sul fianco opposto. Un accessorio strano, non per una come lei da cui ci si poteva aspettare quelle stranezze. Tastò ogni cosa. Sembrava Anne Bonny, la famosa piratessa irlandese.

    nlPGiJX
    Oh ma... Pensavo di diventare una piccola sguattera mancata. Ina áit sin is bradach mé! [Invece sono una piratessa!]

    Esclamò la ragazza, studiandosi ancora i nuovi vestiti addosso e il cappello sulla testa, fino a quel momento ignorato. Era come se lo immaginava, scuro e a tre corni. Il pensiero di essere diventata anche lei come il fantasma la galvanizzò, portandola in uno stadio così allegro da esprimersi con una canzoncina a squarciagola.

    Ooooh!
    Che bella vita, che bella davver
    la vita del bucanieeer!
    Su e giù per il mare io voglio andar
    del pirata mi piace il mestieeeer.
    Oooooh!
    Mi piace per mare vagaaaar!


    E ora? Dovevano comandare la nave? Pulire il ponte come i mozzi? E soprattutto... Chi era il Capitano?

    Coral, sei tu il Captaen [Capitano] vero?

    E chi altri? Forse solo il Signor Pirata era più bravo di lei a comportarsi come un pirata, ma lei aveva la spilla con la grossa P e a scuola significava ricoprire un ruolo importante.
    Il mare la richiamò ancora e la consapevolezza che dovevano esserci moltissime creature acquatiche non ancora scoperte, spesso dimenticate o descritte in maniera esagerata nei racconti. E una era la Piovra gigante.

    Nell'oceano c'è la Piovra, Sam. Sa duibheagán [Nell'abisso], in fondo in fondo.

    Bisbigliò a Sam e al suo Dragogatto prima che altre voci si sovrapponessero l'una con altra. Parlavano di vele e urla, grida e di una porta aperta. In effetti non aveva affatto considerato il chiasso proveniente da sotto, come se la bolla d'acqua in cui stesse vivendo non esistesse più. Gettò uno sguardo alle cuciture trovandoci un solo commento sensato da appiopparvi.

    Saranno vele Frankenstein.

    Rispose inclinando la testa a Brianna che aveva parlato. E per la porta non vedeva granché di strano, dopotutto se gli altri volevano andarci non si sarebbe opposta eccessivamente, così come sullo strano fatto che tre ragazze non si vedevano da nessuna parte. Il suo bisogno però di tornare il prima possibile a cercare con gli occhi un tentacolo o una pinna fuoriuscire dal pelo dell'acqua e sperava che un po' di tempo le sarebbe avanzato.
    Rimetto lo spoiler del primo post così tengo sotto controllo tutto. Assieme a Kiwi e Aibell Máiréad ha con sé:
    -"Animali Fantastici e dove trovarli"
    -Biscotto Renna
    -Candela dello Yule
     
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    Il problema del come era vestito era sicuramente secondario, tutto ciò che era successo e che stava succedendo non aveva nessun tipo di senso, era difficile anche spiegare minimamente come erano finiti lì e perchè c'erano quei rumori. Non sembrava però l'unico ad avere molti dubbi su quello che poteva essere successo, anche i suoi compagni di casata erano sul suo stesso piano per come stava sentendo. Rispose prontamente a Brianna L. Foxglove.

    Credo che siamo tutti vestiti da pirati, non so perchè, non so come mai.

    Si guardò a giro per poi riprendere.

    Spero anche io che non siano pirati che vogliono la nostra testa, non sarebbe certamente la situazione migliore da cui uscire.

    Era decisamente sincero nelle sue parole. Tale paura forse stupore si leggeva anche nelle parole di Alex Bennett.

    Mi piacerebbe sapertelo dire Alex, ma non so bene cosa stia accadendo, poco fa eravamo nella sala comune e ora qui in mezzo al mare su questo vascello, non ho seriamente idea di come sia possibile, ma qui tutto è reale, siamo pirati, siamo in balia delle onde. La sua idea sembrò portare a delle adesioni almeno per quel momento, la ragazza, Kendra Rubrum, sembrò decisamente vogliosa di provare quella opzione anche se effettivamente sembrava l'unica.

    Giustissimo Kendra, hai proprio ragione. Io non saprei se conviene aspettare che quella gentaglia esca dal sotto della nave, non so quanto effettivamente potremmo riuscire a cavarcela in quella opzione. La porta resta l'unica opzione per noi, almeno se qualcuno non ha voglia di tuffarsi in mare e vedere se ci sono gli squali, ma almeno io non ho voglia di tentare, non ho così tanto coraggio.

    Seriamente si guardò nuovamente a giro, cercò altre possibili opzioni ma niente era plausibile come la porta, anche l'idea che aveva tirato in ballo del tuffarsi in mare era veramente deleteria e senza alcun senso, era una cosa impossibile da mettere in atto.

    Edited by Jamie McSmith - Mrlore92 - 24/4/2020, 16:51
     
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    In più di cinque anni fra le mura di Amestris Coral non si era mai interessata particolarmente alla storia di Nephyna, il fantasma della Tempesta. Vedeva lui e gli altri del castello più come delle macchiette da cui farsi strappare un sorriso una volta ogni tanto, per niente spinta a volerne sapere di più su quella che era stata la loro vita da umani.
    Eppure, quella sera, Coral comprese mai come prima che Nephyna una vita l'aveva avuta e che era stata condita per davvero di tutti quei dettagli che, gonfiati o meno che fossero, l'avevano resa decisamente interessante. Non c'erano dubbi allora sul perché il fantasma se ne vantasse così tanto fra una poesia malconcia e l'altra, le labbra inclinate all'insù in un sorriso colmo di gioia infantile, di quella che non provava da tanto tempo.
    A quel punto avrebbe voluto davvero sapere cosa fosse successo: a quanto sembrava il fatto stesso di aver voluto lottare per la donna che amava non era piaciuto molto ai suoi compagni, che gli si ribellarono da veri traditori.
    Dei rumori la spinsero a cercare d'istinto la bacchetta, stringendola appena.
    Tuttavia Coral, come molti altri, non ebbe esattamente il tempo di riflettere: su di loro cadde un fumo che, scoprì un istante dopo, parve trasportarli verso una realtà del tutto diversa.

    NAVE PIRATA


    Chiuse e schiuse gli occhi più e più volte nel tentativo di abituarsi alla luce che improvvisamente occupò tutto il suo spazio visivo, le dita portate verso l'alto a cercare di ripararsi da un sole che tendeva a considerare amico.
    Ma in quel caso non lo era. O sì?
    Che ci faceva lì?
    Batté le palpebre ancora fino a quando le pupille non riuscirono a mettere a fuoco altri dettagli, il cuore che batteva in cerca di risposte prettamente sensoriali, il timore di qualcosa di non ben definito ad invaderla da dentro.
    Si trovavano su una nave, su questo non c'erano dubbi; le vele, sebbene stropicciate, e la tenuta legnosa un po' logora la dicevano lunga su dove si trovassero. Eppure Coral davvero non riusciva a raccapezzarsi sebbene la realtà fosse tanto chiara.
    Si guardò e poté notare come le dita, precedentemente strette attorno alla bacchetta, adesso cingessero una spada sottile in ferro. Cercò la sua bacchetta e, contenta, la trovò in una piega del pantalone in pelle scura che terminava con un paio di lunghi stivali marroni.
    A quel punto cercò con gli occhi le mani, abbellite da anelli di un oro tanto ruvido da sembrare antico quanto quella nave. Le braccia e il resto del busto, invece, erano rinchiuse fra brevi strati di lino avorio che le cadeva largo sull'addome.
    Deglutì, improvvisamente impaurita.
    Si guardò attorno cercando Hesper e Moira, ma trovando solo quest'ultima.
    C'erano anche altri compagni insieme a loro: qualsiasi cosa fosse accaduto, stava accadendo a tutti loro e non soltanto a Coral.

    Siamo su una nave pirata.

    Disse più a se stessa che ai concasati vicini, che già da qualche istante avevano iniziato a parlottare fra di loro rispetto a quanto accaduto.
    Coral, invece, si scoprì immobile al pensiero che stesse accadendo qualche nuova tragedia degna degli Halloween passati: ne aveva vissute talmente tante ad Amestris che quell'episodio non poteva che far da ciliegina su una torta di strani eventi e drammi scampati per miracolo.
    Ma questa volta lei non aveva più undici anni, né dodici e neanche tredici: stavolta era lei fra i più grandi e per questo avrebbe dovuto prendersi cura di tutti loro. Guardandosi ancora attorno, infatti, Coral non vide alcuna presenza adulta familiare che potesse venire loro in soccorso.
    Sbiancò a quel pensiero, sentendosi scuotere soltanto dalle parole di una Màiread che riconobbe a malapena con addosso quegli abiti da pirata, scrutandola dall'alto verso il basso come in estasi.

    Ci sarà certamente una spiegazione.

    Disse con serietà, il tono che si faceva di poco più alto perché tutti i presenti potessero udirla e lei stessa convincersi di quelle parole.
    Nephyna stava raccontando una storia sui Pirati. Adesso loro erano dei pirati.
    Le urla in prossimità delle stanze vicine la fecero sussultare, cercando Moira con lo sguardo in evidente preoccupazione.

    Non sappiamo cosa sta accadendo, per cui è importante rimanere uniti.

    Diede quindi un'occhiata alla porta chiedendosi quanto fosse saggio entrarvi, anche lei perplessa dagli stessi dubbi dei suoi compagni.
    Uno sparo nel cielo, i brividi che iniziarono a scuoterle le viscere.

    Ma se dobbiamo spostarci è meglio farlo ora, prima che la situazione peggiori.

    Avrebbe quindi ascoltato i pareri di tutti prima di scegliere eventualmente di spostarsi, cercando ancora di raccapezzarsi su quanto accaduto ma senza trovare alcuna plausibile situazione, il vento a scompigliarle i capelli come il timore con i suoi pensieri.
     
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    I minuti passavano e, sia i ragazzi sulla nave che le ragazze rimaste in Sala Comune non avrebbero visto mutare granché la situazione.
    I primi, tuttavia, mano a mano che prendevano confidenza con il nuovo contesto avrebbero percepito chiaramente che qualcosa di strano stesse accadendo, ma non a livello di coscienza: quel sogno, infatti, non era un normale dono di Morfeo.
    Un sogno era illogico, pieno di riferimenti casuali e accozzaglia di figure e situazioni che solitamente trovavano spunto dai desideri più profondi della persona oltre che dalle sue paure più radicate. Ambienti, persone, fatti, sensazioni, tutto mutava velocemente in un sogno comune, ma non in quello: i ragazzi stavano condividendo un'esperienza non semplicemente onirica ma anche magica.
    Tutti - o quasi - gli elementi allora solitamente scoordinati in un sogno normale in quel caso sparivano, facendo sì che quel sogno diventasse una sorta di realtà parallela in cui ognuno condivideva se stesso con l'idea che aveva di sé, delle proprie reazioni e delle proprie emozioni, avendo con sé tutto ciò che consideravano parte essenziale della propria persona: Màiread e gli animali, Coral e la bacchetta.
    Erano infatti passati diversi istanti ma lo scenario non era cambiato, tutto sembrava perfettamente realistico e nessuno di loro, ancora, avrebbe potuto intuire la natura fittizia di ciò che stavano vivendo. E se anche fossero apparsi dei segni razionalmente illogici difficilmente loro avrebbero realizzato tale irrazionalità, poiché sogno magico sì, ma pur sempre un sogno: erano rari i momenti in cui ci si accorgeva di star sognando e altrettanto lo sarebbe stato per i Tempesta dispersi in mezzo al mare chissà dove.
    Avrebbero fatto bene a guardarsi le tasche, vedere cosa avevano con loro per prepararsi ad una lotta che pareva sempre più imminente visto l'aumentare delle voci in fondo all'imbarcazione, la porta spalancata che quasi si faceva più luminosa alla vista, come a rispecchiare il desiderio dei presenti che quella portasse alla salvezza anziché alla condanna.


    Scadenza: 2 Maggio incluso
    Questo post di mezzo turno serve a chiarire maggiormente la natura di questo sogno per i membri del gruppo NAVE PIRATA: muovete i vostri PG sulla base di queste indicazioni.

    - Il gufo canterino di Alex non stupirà nessuno, poiché illogico quanto sia è pur sempre un sogno e voi non potete rendervene conto (non ancora per lo meno). Quindi, se volete inserire piccoli elementi "illogici" va bene, purché vengano trattati come assolutamente plausibili dai vostri PG.

    - Vi invito inoltre a fare attenzione alle cose che dite di avere con voi, perché queste potrebbero avere effetto sulle interazioni successive. Siate coerenti: con voi dovete avere cose che normalmente indossate o portate, non di altro genere.

    Màiread: Kiwi e Aibell più:
    -"Animali Fantastici e dove trovarli"
    -Biscotto Renna
    -Candela dello Yule

    Coral: bacchetta

    Brianna, Daniel, Jamie, Alex, Alexandra, Moira, Màiread, Coral , Samantha, Kendra
     
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    Quindi era lì seduta, di fronte a Nephyna. Più il tempo era andato avanti, più altre persone si erano radunate attorno al fantasma, probabilmente incuriosite dal fatto che si parlasse finalmente, e stranamente, di una storia d’amore e non solo di mare, arrembaggi e filibustieri. Forse gli studenti della tempesta erano più romantici di quel che sembrava.
    Qualche ragazza era in compagnia dei propri famigli; la sua gatta Pua era probabilmente in esplorazione da qualche parte, difficile trattenerla a lungo in un unico posto. Se la sarebbe ritrovata come al solito ai piedi del letto a notte inoltrata.
    Lanciò un’occhiata veloce a tutte quante, senza però soffermarsi su nessuna di loro: il pirata stava continuando la storia.

    Una carriola che pesa più di una vacca in malora.

    Ripetè a voce bassissima, scandendo bene le parole appena sentite per provare a capirle meglio. Se l’amore era davvero questo, forse era meglio farne a meno, anche se, conoscendo anche solo un poco Nephyna, sapeva di non poterlo prendere ad esempio, soprattutto quando si parlava di sentimenti; successivamente, però, la narrazione virò dalla direzione da cui era partita.

    ..un colpo in testa, benda sul muso, corde strette attorno al petto..

    Ecco la parte avventurosa della storia, non poteva mancare. Ed il pirata sembrava sinceramente sconvolto dall’accaduto. Lo poteva capire: da quel che sembrava, erano stati i suoi uomini a tradirlo, quelli che lui considerava forse amici, o a cui aveva dato comunque dato fiducia.

    Che brutte persone,

    Commentò, senza in realtà nemmeno sapere nulla di quella storia, magari il fantasma era il peggiore dei capitani! Magari li trattava male, non li pagava, calpestava la loro dignità. Tutto era possibile, con Nephyna, ma in quel momento non poteva evitare di essergli solidale.

    [Nave Pirata]

    Poi, d’improvviso, ci fu un’esplosione. Non fece in tempo a vedere da quale parte provenisse, perché subito dopo ci fu fumo, tanto fumo.

    Quando la foschia si diradò, tutto era cambiato. La notte aveva lasciato spazio al giorno, il colore predominante era diventato l’azzurro, c’era un cielo immenso sopra le loro teste ed una distesa d’acqua tutt’attorno a loro.

    Ma che..

    Il profumo salmastro dell’acqua salata, aumentato dal sale ormai perpetrato nel legno massiccio, le riempì le narici, il sole iniziò a bruciarle sulla pelle. Faceva caldo, eppure non sentiva caldo, nonostante la divisa della tempesta che indossava. Peccato che, appena allungò il braccio sinistro, vide un’ampia manica di una camicia in lino, poi un gilet nero ricamato con filo ocra ed infine un paio di braghe con il cavallo basso a righe verticali gialle e viola; quantomeno era rimasta in tema con la sua casata! Che stranezza però. Non riusciva ancora ad essere spaventata, perché era tutto dannatamente surreale. Era uno scherzo? Un sogno? Cosa?
    Quantomeno, ad affrontare quella situazione non era sola. sembrava che buona parte dei suoi compagni fosse lì con lei. qualcuno sembrava spaventato, qualcun altro era un po’ più tranquillo. Lei era ancora immobile a cercare di capire cosa stesse succedendo. Si frugò nelle tasche di quelle braghe ridicole che portava e si rese conto di avere ancora con sé la sua lente di ingrandimento, che, con buona probabilità, non le sarebbe servita assolutamente a nulla. Fortuna che aveva anche uno spadino; il fatto di non averne mai impugnato uno era assolutamente marginale.

    Coral, sei tu il Captaen vero?

    La voce di Máiréad Callaghan la scosse da quel quel momento di immobilità e le suggerì di guardare anche lei in direzione di Coral Allen. Sì, insomma, lei era la prefetta, era del sesto anno, avrebbe guidato tutti loro verso una qualche direzione.

    Siamo su una nave pirata.

    Oh cavolo.

    Ecco, adesso, dopo un primo attimo di disorientamento, iniziava davvero a preoccuparsi. Manco le parole di Coral fossero la bibbia, o qualcosa di simile. La guardò con occhi spauriti e speranzosi allo stesso modo, come si guarda un leader durante un comizio elettorale, come se lei fosse la loro unica speranza.

    Ma se, chiudendoci in quella stanza, ci mettessimo in trappola da soli? - Provò ad obiettare in direzione del gruppo, con fare dubbioso. - Non ci sono altre vie d’uscita?

    Provò a spostarsi verso il bordo della nave, con lo scopo di guardare giù e verificare l’eventuale presenza di scialuppe di salvataggio. Era un’idea folle, perché si sarebbero trovati in balia del mare, ma le dava una sensazione minore di topo in gabbia.
    Tuttavia il suo tono era talmente poco convinto che tutti avrebbero potuto capire che non avrebbe opposto alcuna resistenza.

    Altrimenti chiudiamoci lì e speriamo che non si accorgano di noi fino a che non avremo capito come uscire da questa situazione.

    In ogni caso, lei avrebbe seguito il gruppo. Quella non era un'impresa individuale.

     
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    [Nave Pirata]


    I sensi si dovevano abituare a qualcosa di nuovo, ma di fatto non ne erano pienamente consapevoli, perché ancora confusi e smarriti nel tentativo di comprendere.
    I capelli biondi erano illuminati dal sole, una pioggia d'oro per quella che sembrava più un vichingo che un pirata.
    Le onde si muovevano tranquille e le orecchie di Samantha cercarono il suono del mare, dei gabbiani e delle persone intorno a lei. Chissà quante storie si erano consumate in quel posto, quante battaglie erano nate e morte su quelle acque. Solo lei poteva sentire il tumulto nel petto al pensiero di tutto quel cielo sopra le loro teste? Solo lei sentiva quell'innaturale istinto di spalancare le braccia sotto la luce del loro padre sole?
    Chissà quante creature abitavano quei fondali, animali che nessuno di loro aveva conosciuto e di cui magari non si immaginavano nemmeno l'esistenza. D'altronde i pesci non erano tutti uguali e guai a pensarlo.
    I suoi vestiti si erano trasformati in quelli di una sorta di piccolo guerriero con un vestito decorato ed un cappello che sembrava anche fin troppo grande per la sua testa.
    Si guardò intorno, erano tutti dei pirati!

    Computer Hope
    Oh... dove siamo?

    Si rivolse alla Callaghan, mentre Ragnarr sbucava sopra una sua spalla, come se volesse prendere la parte del pappagallo.
    Chiuse gli occhi, spalancando le braccia e beandosi di quella nuova ambientazione, respirando a pieni polmoni l'odore della salsedine e del legno che componeva il veliero. Erano proprio su una nave?
    I suoi compagni di Casa avevano iniziato a parlare, a proporre, ad imporre la loro voce sopra il richiamo della libertà di quel momento.
    Per quanto fosse insolito, per Samantha quello era un gioco ed aveva intenzione di viverlo a pieno, senza farsi troppe domande a riguardo.
    Nel mezzo a quegli elementi, come la nota stonata di un violino, sorgevano delle grida da sotto i loro piedi. Quei versi fecero salire l'urgenza nel sangue di Samantha, che dovette sentirsi trascinare via dai suoi pensieri.
    Stavano tutti discutendo cosa fare, ma un vichingo sapeva quando era il tempo di pensare e quando il tempo di agire.
    Quei vestiti le diedero l'illuminazione: lei doveva fare qualcosa, come le eroine nei libri di Luke!
    Certo, quellle urla erano spaventose ma... quanto?
    La Prefetta aveva detto di rimanere uniti, quindi Samantha era un po' combattuta, bloccata come di fronte ad un bivio importante. C'erano voci che semplicemente non si potevano non ascoltare e poi c'erano anche altri tipo di voci, quelle nascoste dentro l'animo di ogni persona.

    Coraggio... i pirati sono coraggiosi, sì. I vichinghi sono coraggiosi.
    Io... io vado.

    Prese Máiréad per mano, correndo verso il fondo opposto della nave pirata, per gettarsi oltre la porta aperta, ignara di ciò che poteva attenderla ma in vena di esplorare.
    Il mare motivava troppo il suo lato Tempesta, il suo bisogno di scoprire, di non fermarsi di fronte alle apparenze.
    Voleva sentire quella realtà sua, quando ancora non la capiva.
    Ma loro da che parte stavano? Erano i conquistatori od i conquistati?

    Samantha ha con sè solo Ragnarr e la bacchetta magica
    Ho il consenso della player per trascinare Máiréad verso l'avventura :3
    Máiréad Callaghan
     
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    Ariel stava tranquillamente ascoltando il fantasma, anche se in realtà era più presa dai suoi pensieri che non dalle parole di Nephyna. Era ancora meno interessata alle parole che la sua compagna di casa le stava rivolgendo ma non le andava di sembrare sgarbata e comunque aveva perso il filo della storia quindi decise di risponderle, a bassa voce. Non voleva di certo attirare l'attenzione del fantasma. Anche se in qualche modo era curiosa, chissà come l'avrebbe appellata. Era noto che Nephyna avesse una certa fantasia in fatto di parole.

    Non vorresti saperlo davvero, Ariel...

    Pensò sorridendo, dopodiché si rivolse ad Hesper.

    Sinceramente, non ne ho la minima idea. E non capisco perché qualcuno dovrebbe voler festeggiare il giorno della sua morte...

    Quando sentì il vetro scricchiolare smise di parlare, di fare qualsiasi cosa per capire cosa lo stesse procurando e non fece in tempo a ragionare che sentì il rumore dell'esplosione.

    Ma che...?

    Ad Ariel non piacevano per niente i rumori così forti e sentirlo arrivare all'improvviso le fece perdere qualche battito. Mise la mano sul petto, come a voler calmare il suo cuore palpitante. Si era alzata di scatto e non riusciva a vedere nulla perché la sala si era riempita di fumo

    Sono sempre qui, Hesper. Che succede? State bene?

    E poi l'aria tornò limpida nella sala comune e quello che si presentò davanti agli occhi di Ariel fu una scena inquietante. Tutti i suoi compagni, ad eccezione di Hesper e Arianne erano stesi.

    Non saranno morti?

    Fu il primo pensiero di Ariel ma fu subito chiaro che non era quella la realtà. Erano solo addormentati, per fortuna.

    Perché dormono tutti? E perché noi siamo svegli?

    Pareva che il suo cuore stesse correndo tanto lo sentiva battere forte e non c'era modo di calmarlo. Ariel sentiva l'agitazione crescere, stava succedendo qualcosa che non riusciva a spiegarsi, si ritrovava nel silenzio più assoluto all'interno mentre all'esterno il vento si rendeva protagonista della notte. Avrebbe voluto avvicinarsi ai suoi compagni e provare a svegliarli ma non riusciva a muoversi, i suoi piedi era ben saldi a terra come a volerla proteggere.
    Riusciva a sentire Nephyna mormorare

    Voi capite cosa sta dicendo?
     
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    Vele Frankenstein?
    Quella che voleva essere una battuta diMáiréad si rivelò un paragone azzeccato appena Brianna fissò nuovamente le vele. Sembrano essere state realizzate con pezzi di stoffa provenienti da varie origini. Esattamente come il mostro di Mary Shelley era l'accozzaglia di parti di vari corpi.

    La domanda rivoltale da Kendra poteva avere molte risposte diverse. E purtroppo quella che poteva darle Brianna era la meno incoraggiante possibile.
    Personalmente è la prima volta che mi trovo in una situazione simile
    Alzò le spalle sconsolata, sul visino un'espressione triste; guardò sia la compagna sia Alex, sgomento quanto loro. Si morse la lingua: la sua risposta non era certo incoraggiante. Eppure non avrebbe avuto senso mentire loro, illudendoli che lei sarebbe stata in grado di cavarsela in quel guazzabuglio marino. Sentì che era suo dovere, come studentessa un anno avanti a loro, provare a tranquillizzarli.

    Però può darsi che i ragazzi più grandi abbiano qualche idea
    Dubitava - sembravano spaesati come tutti - ma valeva comunque la pena fare un tentativo. Cercò Coral Allen e Moira de Winter in mezzo al gruppo.
    Non sappiamo cosa sta accadendo, per cui è importante rimanere uniti.
    Ecco, appunto; Coral ne sapeva quanto loro. Esattamente come Brianna temeva. E ripensando al commento colorito di Antipenko di poco prima, sarebbe stato poco utile rivolgersi a lui in cerca di una spiegazione.
    Però il Prefetto aveva ragione su una cosa: sarebbe stato meglio restare uniti. E spostarsi insieme, ma con criuterio: erano sempre su una nave!
    Se dobbiamo muoverci dovremo farlo in due gruppi. Uno dal lato destro ed uno dal sinistro, per dividere il peso. Siamo su una nave, giusto? E la nave deve rimanere in equilibrio. Vorrei evitare di finire a mollo

    Si sentì persa. Amava il mare, amava l'odore dell'acqua salata... ma non in una situazione come quella. Per Brianna "mare" significava sostanzialmente vacanze, spiaggia, gelati ed escursioni esplorative di posti nuovi. Non una nave pirata con vele che sembravano un costume di Carnevale cucito male e urla poco rassicuranti che si facevano sempre più vicine. Osservò nuovamente i suoi compagni: Alex aveva il suo piccolo gufo, ed anche i famigli di Mo erano con la padroncina; chissà perchè, desiderò che Bluebell fosse lì con lei. Un pensiero irrazionale ed assurdo, in un momento come quello.

    Meowhn?
    Cos-?
    La gatta red color point di Brianna era lì, accovacciata sul bordo della nave a prendere il sole come una diva. Alzò la testa e sbadigliò, allargando le sue fauci il più possibile; quindi allungò le zampe fino a far uscire le unghiette dai polpastrelli, saltò giù e camminò verso la padrona. Ignorò i volatili e si concentrò sui vestiti pirateschi della padroncina, annusandoli con circospezione fino a riconoscere l'odore di Brianna. Con una zampa cominciò a giocare con una delle tasche della ricamata palandrana che la rossa si era ritrovata addosso.

    Che fai? Smettila, che c'è?
    Brianna controllò le tasche di entrambi i lati. Da una tirò fuori il biscotto a forma di drago cucinato allo Yule, e dall'altra la candela simbolo dell'evento e la miniatura rosa del Keeper di San valentino.
    E questi?

    Io... io vado
    Samantha scattò verso la porta aperta, portandosi dietro Mairead. Brianna, dopo il primo attimo di esitazione dovuto alla sorpresa del loro movimento, cominciò a richiamarle.

    Che fai, Samantha!!!! E' pericoloso! Mairead! Ferme!!!
    Tentare di fermare la curiosità di quelle due era come provare ad abbattere la Muraglia Cinese. Così Brianna azzardò, e corse loro dietro cercando di non capitombolare sul legno.
    Dritti alla meta... e conquista la preda!... Oddio, parlo anche come un pirata adesso. Fermatevi, tornate qui!!!
    A mali estremi, estremi rimedi: le avrebbe bloccate con un incantesimo della Pastoia, se necessario. Cercò la sua bacchetta magica con la convinzione di trovarla, mentre in un angolo della sua mente prendeva forma la possibilità di fare del male involontario alle due ragazzine. Se le avesse colpite sarebbero cadute, e probabilmente ferite, e Bri non lo voleva.

    Ma dov'è? Dov'è dov'è!!!
    Si piantò di colpo in mezzo al pontile, più o meno a metà tra il resto del gruppo e le due fuggitive.
    La becchetta!!!! Non ho la mia bacchetta!!!!!
    Le venne quasi da piangere.
    Come aveva potuto scordarla!!

    Brianna ha con sè
    - il suo famiglio
    - la candela dello Yule
    - la miniatura di Keeper
    - il biscotto-drago che non vola più ma ha ancora le sue proprietà magiche
    E' sprovvista di bacchetta ed è ferma ora immobile a metà strada tra il gruppo e la porta misteriosa. Ho azzardato qualcosa, vediamo che succede
     
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  14. Daniel Rollins
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    User deleted


    [Nave pirata]



    Seduto sulla sua poltroncina con la borsa sulle gambe, Daniel era stato catturato dalla storia di Nephyna, cosa che accadeva molto di rado. Il fatto di poter sentire il pirata narrare di una sua sconfitta, o comunque di non sentirlo raccontare di vittorie esagerate come era solito fare, gli sembrava un’ occasione più unica che rara. Addirittura sembrava che il fantasma fosse stato tradito dai suoi stessi compagni, con questi che arrivarono anche a rapirlo di notte.
    Poi, con Nephyna nel bel mezzo di una delle sue strofe, avvenne qualcosa di strano. Il ragazzo sentì uno strano rumore e poi cominciò a vedere del fumo con la coda degli occhi. Improvvisamente, una forte luce abbagliò i suoi occhi, togliendogli la vista per qualche secondo. Una volta che le sue pupille si furono adattate al cambio repentino, il giovane era più nella Sala Comune.

    Ma che diavolo?!

    Si trovava su una nave in legno piuttosto antica ed anche malridotta a giudicare dallo stato della vela. La sua alta instabilità gli fece subito capire di trovarsi in mare; fu leggermente traumatico il passaggio da un comodo divano ad una nave dondolante. Fortunatamente, a differenza del mal d’aria che ogni tanto provava mentre volava su scopa, Daniel non soffriva di mal di mare, altrimenti la situazione sarebbe stata tragica.
    Di fronte ai suoi piedi c’era la borsa che fino a poco prima aveva sulle sue gambe: la raccolse e vide che al suo interno c’era ancora il manuale di Pozioni che stava leggendo in precedenza, insieme ad altri oggetti che erano rimasti sul suo fondo. Se la mise a tracolla e nel farlo si accorse anche di come i suoi vestiti fossero decisamente diversi dal solito. Indossava una maglia a maniche lunghe a righe orizzontali bianche e blu, più tipiche dei marinai che dei pirati, e dei pantaloni marroni con qualche piccolo buco qua e là che non gli arrivavano nemmeno alle caviglie, probabilmente per evitare di bagnarseli troppo di frequente. Aveva anche una cintura, ma al posto di avere la sua bacchetta sul fianco destro, aveva una spada legata al fianco sinistro, anche se forse era meglio dire che era uno stocco dato che sembrava essere piuttosto corto.

    Ci sono anche gli altri, almeno non sono da solo.

    Insieme a lui, con degli abiti improbabili quanto i suoi, c’erano alcuni suoi compagni della Tempesta, più o meno tutti quelli che erano nella Sala Comune. Riconobbe Jamie che gli chiese anche che cosa secondo lui fosse successo, incontrando il suo silenzio come risposta dato che non aveva alcuna idea. Fu l’amico però il primo a capire che alcuni di loro non erano presenti su quella nave.

    Secondo voi c’è qualcuno che sta guidando la nave?

    Lui di certo non ne sarebbe stato in grado e non voleva pensare alla possibilità di rimanere fermi in mezzo al mare, spinti solo dalle correnti e dal vento. Eppure qualcun altro sembrava esserci date le urla che provenivano dalle cabine inferiori, urla che non capiva se fossero aggressive o di sofferenza.

    Forse sono i padroni della nave, o forse sono prigionieri.

    In ogni caso Daniel pensò bene che fosse saggio rimanere il più lontano possibile dalle urla. E mentre gli studenti più grandi cercavano di capire cosa fare e come agire, dei rumori sordi in lontananza attirarono l’ attenzione di tutti. Sembravano degli scoppi, come degli spari, ma allo stesso tempo non sembrava esserci nulla attorno a loro se non il mare.

    Io voto per andare a vedere cosa c’è in quella stanza, anche perché qualcuno sembra già intenzionato ad andarci…

    Quella porta gli sembrava la cosa più interessante ed allo stesso tempo sicura che ci fosse nei paraggi. Di certo non se ne sarebbe rimasto lì fuori dopo aver udito quei suoni non proprio incoraggianti, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto recarsi là da solo. Il caso volle che qualcuno, con più coraggio o con più sconsideratezza di lui, avesse già preso l’ iniziativa.

    Come ho già scritto nel primo post, Daniel ha con sé una borsa con dentro:
    - Candela della Fortuna
    - Pomata Lenitiva Anallergica
    - Candela dello Yule
    Niente bacchetta per me!
     
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    Frozen Wiz
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    E ancora una volta, la serata di relax sarebbe stata rimandata per ascoltare le storie del vecchio e mezzo matto Nephyna Ichbad.
    Non che fossero così spiacevoli le storielle raccontate da quel vecchio lupo di mare, anzi, certe volte si divertiva anche a sentirlo parlare e sproloquiare sulla sua defunta e passata vita, facendo domandare al giovane tempesta quanto avventurosa potesse essere negli anni dello spettro in mezzo alle terre più remote e sconosciute, raggiungibili solo tramite il vasto e misterioso oceano.
    Tuttavia, non si immaginava certamente di finirci davvero in mezzo al mare e con i vestiti da furfante addosso!

    Ma cosa cazzo...

    Non riuscì a trattenere non appena il pontile di legno sotto i suoi stivali - stivali?! - e solo l'acqua a circondare lui e il resto dei suoi compagni. Sentiva il dondolo irregolare che le onde provocavano sbalzando a destra e a sinistra la nave, ritenendosi molto fortunato a non soffrire mare.
    Voltò il capo, osservando meglio l'ambiente attorno a sé e cercando di fare mente locale;
    dove si trovava prima di finire lì?
    In sala comune. Ok.
    Perché?
    Passava sempre la serata laggiù a fissare fuori dalla finestra come la miglior principessina rispettabile o ad ascoltare le storie dello strampalato lupo di mare.
    Cosa stava facendo prima di finire lì?
    Ascoltava la storiella del matto lupo di mare.
    A tal proposito...

    Dove diamine è quel vecchio matto?! Scommetto che è stato lui, dannazione!

    Esclamò, sentendo la propria pazienza al limite.
    Ispirò, cercando di ascoltare meglio la zona intorno a lui, sentendo anche il caos di spari e le grida sotto i suoi piedi, sussultando confuso e spaventato; quello non era per niente un buon segno.
    E nemmeno l'uccellaccio di un qualche suo concasato che iniziava anche a canticchiare un motivetto piratesco lo era, secondo il personale punto di vista di Michael.
    Grugnì, passandosi la mano tra i capelli, rendendosi conto di avere una bandana proprio lì in mezzo, alzando un sopracciglio e sbuffando frustrato.

    E certo, bisogna stare attenti anche all'outfit per una buona interpretazione.

    Commentò sarcasticamente, iniziando ad avvicinarsi ai suoi compagni, notando tra questi Brianna L. Foxglove e altri ragazzi di cui ricordava il nome ma non ebbe mai molta confidenza.
    Ascoltò quindi le parole del ragazzo che ricordava chiamarsi Jamie McSmith - Mrlore92, facendo spallucce alla sua proposta di attraversare la porta misteriosa, concordando perfettamente col commento della ragazza dai capelli cremisi, la quale ricordava si chiamasse Kendra.

    Beh, se non vi dispiace, io vi seguo, non ci tengo a stringere le mani sudaticce di qualche marinaio del settecento.

    Disse, rivolgendosi al gruppetto.

    Beh, per lo meno sta volta non ci si annoierà per davvero. Anche se ci tengo alla mia pellaccia.

    Rifletté, sogghignando leggermente a quel pensiero, avrebbe effettivamente voluto godersi quel viaggio a dir la verità, ma prima voleva capire cosa stesse succedendo esattamente.

    Edited by SweetSweetSweet! - 26/4/2020, 16:57
     
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