Neve Sottoterra

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    Neve Sottoterra
    Domenica 6 Aprile - Ore 10:00 circa



    Zona vicino la Rimessa delle Barche
    TVFmKWK

    Lungo il sentiero che portava alla Rimessa delle barche, si poteva scorgere parte della scolaresca azzurro/argento capitanata dalla loro Responsabile, la quale conduceva i ragazzi del Ghiaccio nel punto iniziale della missione chiamata Neve Sottoterra. In vero, non si trattava realmente di una missione. Era semplicemente un percorso a tappe, nelle quali i ragazzi avrebbero dovuto destreggiarsi tra prove pratiche e enigmi da risolvere, per giungere poi a quella finale, dove un tesoro attendeva tutti loro. Questo dal punto di vista didattico, ché le lezioni non dovevano per forza avvenire dentro un’aula e con un libro davanti: a volte bastava un semplice gioco, della buona aria fresca e del divertimento. Si poteva imparare molto anche in quel modo e ciò valeva sia per gli studenti, che per gli insegnanti. Almeno, quelli che la pensavano così ed Amalia apparteneva a questa categoria. Ma l’escursione non aveva solo un valore didattico, bensì era volta ad accrescere lo spirito di appartenenza e coesione verso la propria Casa, verso i propri compagni, verso il Ghiaccio.

    Fermatevi qui.

    Accompagnò le due parole con un cenno esplicito della mano, volto a far arrestare gli studenti. Ad attenderli vi era un tavolino in rovere chiaro, dalla forma circolare e alto circa una quarantina di centimetri. Sopra di esso c’erano tre calici dalla coppa allungata e dal vetro colorato di azzurro. La loro disposizione formava un triangolo equilatero, poiché tra ognuno di essi correva la stessa distanza di poco più di 20 cm.
    Oltre il tavolino, i ragazzi avrebbero potuto scorgere una pergamena levitante macchiata di elegante inchiostro. Troppo lontana per leggerne il contenuto da quella distanza. La docente li fece mettere in fila davanti a sé, tirando fuori dalla tasca delle fascette: alcune azzurre, alcune bianche. Con un sorriso a labbra serrate, le divise ad ognuno, per poi prendere parola.

    Bene, siamo giunti alla prima tappa dell’Avventura Neve Sottoterra. Le fascette che vi ho dato indicano l’apparteneza ad una squadra, per cui chi ha quella bianca apparterrà alla Squadra Stalattiti, mentre chi ha l’azzurra farà parte della Squadra Stalagmiti.
    Vi prego quindi di disporvi secondo quanto ho appena detto.


    La Responsabile concesse qualche minuto ai ragazzi per formare le squadre, facendo avvicinare la pergamena e ingrandendola in modo che fosse visibile a tutti.

    i9mif6u



    Come avete capito dalla storia, è chiaro cosa serve per comporre la piramide di bicchieri. Entrambe le squadre, quindi, hanno 3 coltelli da recuperare e 1 bicchiere a testa.
    Come vedete, alle mie spalle iniziano due zone delimitate da un nastro bianco e da uno azzurro.


    A quel punto era inutile ribadire l’ovvio, ché era chiaro che le squadre dovessero agire all’interno della zona delimitata con il nastro del colore corrispondente.
    Coltelli e bicchieri poi erano stati posizionati in modo da portare i ragazzi ad usare l'ingegno, la praticità e, ovviamente, gli incantesimi a loro disposizione. Tante mini-pove all’interno di una. Esse potevano rivelarsi estremamente semplici, come ardue: ciò dipendeva esclusivamente da loro.

    All’interno di ogni zona vi sono i 4 oggetti da recuperare e per farlo vi sarà utile far ricorso alla magia. Avete piena libertà su come e quando agire, ma è bene chiarire alcune cose.
    Solamente quando avrete recuperato i 4 oggetti e risolto l'enigma potrete usare delle Palemaistanche, le quali si attiveranno semplicemente con il tocco della vostra bacchetta. Farlo prima, non servirà a nulla poiché esse non risponderanno alla vostra magia.
    Solamente dopo aver recuperato i 4 oggetti sarà visibile ai vostri occhi una X rossa, punto in cui dovrete scavare per recuperare la Boule de Neige. Se ne mancherà anche solo uno, la X non si manifesterà. La mancanza di essa, non vi farà accedere alla tappa successiva.
    In questa missione ci sono in tutto tre Boule de Neige da raccogliere e ciò sarà fondamentale ai fini della 4 tappa.


    Le squadre avrebbero recuperato i coltelli e la quarta coppa? E soprattutto, avrebbero capito il perché le lame servissero allo scopo?

    ***



    Ricevuto ufficialmente il VIA, i ragazzi di entrambe le squadre si sarebbero subito dati da fare. Non si trattava di una gara a tempo, ma sicuramente era bene non restare indietro rispetto agli avversari. La situazione si presentava uguale per entrambe le squadre
    Chi tra loro avrebbe avuto una vista più acuta [Intuito ≥ 10] avrebbe potuto adocchiare un baluginio perlato spuntare ad intermittenza dalla una chioma di uno degli abeti. Chiunque di loro l’avrebbe visto, avrebbe potuto avvertire i compagni di squadra e andare a verificare di cosa si trattasse. Però c’era un problema: le erbacce. Simile ad un muretto, fra loro e il gruppetto di abeti serpeggiava un groviglio di rami, foglie secche, pezzi di cespuglio e detriti vari che ostacolava il cammino. Per rendere il passaggio fruibile, necessitava creare un varco. Non sarebbe stato facile perché quel groviglio era piuttosto imbrogliato e in alcuni punti molto spesso. [CM ≥ 130]
    A metà della serpentina vegetale - a sinistra in quelle delle Stalattiti e a destra in quella delle Stalagmiti - vi era un cuscino scarlatto con sopra adagiato un altro coltello. Questo levitava a mezz’aria, ma appena gli studenti gli si sarebbero avvicinati, questo avrebbe iniziato a fare su e giù, arrivando a staccarsi quasi un metro da terra. Avrebbe iniziato anche a roteare su sé stesso, poi attorno ad un trittico di pini. A quel punto sarebbe stato chiaro che fermarlo sarebbe stato prioritario per recuperare l’oggetto [CM =50].
    Man mano che fossero riusciti a debellare le insidie delle erbacce, un po’ di acume [Saggezza ≥ 12 o Intuito ≥ 6] avrebbe potuto aiutare a scorgere la presenza di altri due oggetti emananti un luccichio perlato: uno di essi si trovava però incastrato tra alcuni sassi dapprima non visibili perché coperti dal fogliame; l'altro ancora imbrigliato in una matassa di rami e fili d’erba, i quali sembravano essere attorcigliati in maniera molto stretta. Sarebbe bastato un lavoro costante da parte dei ragazzi per riuscirli a liberare [CM ≥ 35].
    A metà della serpentina vegetale - a sinistra in quelle delle Stalattiti e a destra in quella delle Stalagmiti - vi era un cuscino scarlatto con sopra adagiato un calice dalle stesse fattezze di quelli sul tavolino. Questo levitava a mezz’aria, ma appena gli studenti gli si sarebbero avvicinati, questo avrebbe iniziato a fare su e giù, arrivando a staccarsi quasi un metro da terra. Avrebbe iniziato anche a roteare su sé stesso, poi attorno ad un trittico di pini. A quel punto sarebbe stato chiaro che fermarlo sarebbe stato prioritario per recuperare l’oggetto. [CM =50]


    Vi do il benvenuto ufficiale all’inizio alla Mini Avventura “Neve Sottoterra”!

    Il post è abbastanza chiaro, come ciò che dovete fare.
    - Recuperare gli oggetti e risolvere l’enigma.
    Siete divisi in squadre, di seguito le formazioni:
    SQUADRA STALATTITI - fascetta bianca: Thomas, Luke, Sertoria, Saimon, Millie, Will Aktinson (PNG QUIDDITCH), Marshall McRoney
    SQUADRA STALAGMITI- fascetta azzurra: Frances, Rheis, Lorenzo, Cyrene, Alexander, Amaryllis

    °Avete a disposizione un solo incantesimo non autoconclusivo qualora sia rivolto contro altri o contro l'ambientazione, che sarà destinizzato al termine del turno; incantesimi che non rientrano fra questi (esempio Accendi-Bacchetta) possono essere invece autoconclusi.

    °Avete totale libertà di gioco, muovete i vostri Pg nella più completa coerenza secondo il loro carattere e allineamenti. Totale libertà l’avete pure riguardo alle magie da utilizzare: potete scegliere gli incantesimi che ritenete più opportuni, l’importante è che rientrino tra le vostre conoscenze scolastiche. Per un maggiore riferimento, consultare il Manuale degli Incantesimi Studenti. Potete pure ricorrere a quelli che avete in Scheda PG alla voce “conoscenze avanzate”.

    ° Riguardo al testo, dove tra parentesi quadre è richiesto un numero dei PA assai alto, è chiaro che si intende un'azione comunitaria tra i PG. Infatti, i PA di ognuno verranno sommati per raggiungere il limite richiesto.
    IMPORTANTE: per far sì che si raggiunga il numero e che la magia abbia effetto, non occorre che usiate tutti lo stesso incantesimo - oltre che per alcuni non potete -, ma va bene per il conteggio qualsiasi tipologia di incantesimo volta allo stesso bersaglio.

    ° Si possono utilizzare oggetti che abbiamo nel Baule? Sì, certamente a patto che essi vengano dichiarati nel primo post. Infatti, al contrario di quelli che avete in Borsa, i quali non necessitano di alcuna dichiarazione, essi vanno dichiarati in spoiler nel vostro primo post. La mancata denuncia vi precluderà l’utilizzo di questi oggetti durante tutta la ruolata.

    ° Per comodità e non avere grattacapi con lezioni e quant’altro, la mini-avventura è ambientata di Domenica, ossia il 5 Aprile, per cui attenetevi a quest’ambientazione.
    Per coerenza e per evitare anacronismi vi ricordo che, essendo ambientata a fine di questa settimana, potete continuare a giocare liberamente altre situazione di gioco, purché esse siano ambientate in un lasso di tempo precedente a questa ruolata.

    ° Evitate Metagame, Incoerenza e Powerplaying.
    L'infrazione di una qualsiasi indicazione data fin'ora incorrerà nell'assegnazione di malus.

    Scadenza di questo turno: Lunedì 6 Aprile
    Se qualcuno di voi ritiene di non arrivarci, mi contatti anzitempo.

    Se avete dubbio, domande, questioni, potete porle nell'apposito topic di Q&A poiché la risposta ad un dubbio può servire anche ad altri!
    In bocca al lupo e Forza Ghiaccioli!

    Luke LygeonSertoria EburneoFrances StitcherRheis MorwenThomas Nott Cyrene R. Huxley,NukEddy, Millie, XJoe, Saimon Webb


    Edited by Panky l'elfa - 15/4/2020, 11:19
     
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    Domenica. La giornata senza programmi.
    Era sempre un po' guardinga la domenica. Potevi vederla muovere il passo su e giù per la Sala Comune, tutta guardinga perché Le cose accadono in disordine la domenica.
    Adesso marciava in direzione della rimessa delle barche, il ché era appunto un esempio di "cosa che accade in disordine". Che c'entrava lei con la rimessa delle barche? Nulla. Epperò tutti i suoi compagni ci stavano andando; tutti i Ghiaccio, gambe in accelerata, si portavano fuori del castello. Tutti i Ghiaccio e lei era Ghiaccio. Con quelli c'entrava eccome, lei.
    Ergo, doveva entrare in qualche maniera anche con la storia della rimessa. Tornava. Circa.
    Spostò lo sguardo sulla testa più familiare (ed eccentrica) della mattinata: con quella ragazza, Millie, condivideva la stanza; ciò faceva di lei la cosa più regolare del momento. Sertoria, che la domenica era solita confinarsi nei sotterranei, si ancorava ai volti dei compagni per conferire una sorta di regolarità alla giornata senza programmi.
    Decise che avrebbe fissato quei capelli lillà ogni volta che la tensione avesse preso il sopravvento.

    Fermatevi qui.
    Qui.

    La sua Professoressa, la sua rassicurante Professoressa li aveva portati di fronte a un tavolo. Un tavolo che in teoria non avrebbe dovuto trovarsi là, dal momento che a un bel mobile di legno non giova sostare all'aperto così. Sertoria spostava il peso da un piede all'altro.

    Ci sta poco, è così solo per noi.

    S'impose di muoversi con cautela, o la boccetta che si era portata in tasca avrebbe finito col rompersi. Si lasciò disporre in fila come Lei voleva, ricevette un nastro bianco e ne fu lieta, molto molto lieta perché il bianco era il suo colore preferito e forse la Harp lo sapeva e forse a Sertoria piaceva tanto la Harp perché era così bianca. Decise di legarsi il nastro al polso, così avrebbe potuto osservare il bianco e calmarsi. Più del lilla le piaceva il bianco. Perché la sua compagna di stanza non aveva i capelli bianchi?

    Le fascette che vi ho dato indicano l’apparteneza ad una squadra.
    Non mi piace.
    Chi ha quella bianca apparterrà alla Squadra Stalattiti...
    Bianco Stalattite, Azzurro Stalagmite. Stalattite e stalagmite. La stalattite va dall'alto verso il basso e la stalagmite va dal basso verso l'alto.

    Cercò i compagni biancomuniti e si dispose tra loro. Le piaceva quella storia di mettersi in ordine a seconda del colore e memorizzare le facce di chi adesso era suo alleato, mentre gli altri sarebbero stati avversari. La sfida poteva esaurirsi lì, in quel gioco di memoria che la stimolava, senza doversi ingarbugliare in quella robaccia che si chiamava "competizione". Individuò Frances Stitcher nel fronte nemico e avvertì un senso d'impotenza alla bocca dello stomaco.

    La stalattite genera la stalagmite perché la goccia che cade e ha lasciato il calcare poi ne deposita uno anche sul pavimento della grotta. E quindi, se la stalattite scende e la stalagmite sale e sono una sopra l'altra, prima o poi si congiungono e compongono una colonna. Questo è logico.

    Pensava così, Sertoria. Le piaceva mandare a memoria informazioni assolutamente inutili per estraniarsi dalle tensioni del qui e ora.
    Ma poi la Professoressa le mise davanti una favola enigmatica e la ragazzina non si poté esimere.
    E poi la Harp spiegò e spiegò e spiegò. Sertoria memorizzava tutti i dettagli con l'ossessività di un pittore fiammingo.
    Una tale ossessività che, allo scoccare del via, Sertoria era ancora lì a programmarsi il sistema operativo.

    C'è un oggetto. Quattro. Quattro oggetti. Tre coltelli. Io un coltello ce l'ho già. No, non quello. Tre coltelli, un calice, tre coltelli e un calice, tre e uno fa quattro. Dove? Dove?

    Iniziò a spostarsi perché tutti si spostavano e nel dubbio Sertoria faceva sempre come gli altri. Pensò che era bello che Luke fosse in squadra con lei, perché Luke era intelligente e le dava sempre sicurezza e non la derideva, anche se aveva la brutta abitudine di usare le metafore e mangiare le pericolosissime poiché imprevedibili Gelatine Tuttigusti +1.
    Fontana era invece una Stalagmite. E la ragazza dai capelli lilla era come lei.
    Decise che avrebbe cercato di fare le cose "in armonia" con la ragazza dai capelli lilla. E l'avrebbe fatto perché era domenica e la domenica lei vedeva prevalentemente ragazze e la ragazza dai capelli lilla era in camera con lei, dunque era e rimaneva la cosa più rassicurante della giornata senza programmi.
    Andavano tutti verso quel nugolo di erbacce e sterpi. Disordine e disordine e disordine.
    Sertoria pensò che sarebbe stato un piacere eliminare quel caos.
    Cercò lo sguardo della compagna di stanza e indicò la sterpaglia.

    V-Vieni?

    Pigolò. Da sola sicuramente non avrebbe combinato granché, considerando la mole di quella vegetazione.
    Vi si avvicinò e sfilò la bacchetta dal fianco. La carezzò impercettibilmente lungo l'impugnatura e poi la puntò verso le erbacce. Neppure aveva verificato se l'altra ragazza l'avesse seguita o meno: nel momento in cui Sertoria e il suo catalizzatore si congiungevano, il mondo attorno spariva.
    Finivano risucchiate, risucchiate come la stalattite nel calcare della sua stalagmite.

    No fuoco.

    Non avrebbe corso il rischio di scatenare un incendio doloso. Inoltre le fiamme non le erano mai piaciute. A Sertoria non piaceva nulla che non si potesse controllare e incasellare con facilità.

    La sposto piano. Piano piano piano piano...

    Individuò una matassa di rovi particolarmente rigogliosa e ne individuò l'origine, il bulbo, il ceppo di partenza. Ruotò la punta della bacchetta e l'indirizzò contro l'origine del Caos.

    Mobiliarbus.

    Avesse funzionato avrebbe spinto lo sguardo in profondità, là dove il groviglio occludeva la vista. Prima avrebbe trovato quegli oggetti e prima avrebbe potuto fare ritorno nella sua bella camera bianca e azzurra, a guardare la sua Puffola girare in cerchio nella cesta e stendersi il piano alimentare ideale per la settimana a venire.

    Sertoria attacca la sterpaglia con l'Incantesimo di Manipolazione Vegetale. L'intento sarebbe "mettere in ordine" il groviglio di erbacce per farsi strada. Spero, al solito, di non aver fatto casino.

    Ha con sé i seguenti oggetti del baule:
    - Boccetta d'acqua incantata: da a chi la indossa (soltanto il suo creatore) la capacità di vedere per 3 post a role al buio senza che gli altri abbiano la stessa possibilità. Per attivarla, basta stringere e desiderare la luce.
    - Candela dello Yule: oggetto magico impregnato della magia di Farlas, permette al possessore di evocare un oggetto lontano semplice accendendo lo stoppino e desiderando di avere tale oggetto con sé. Uso auto-conclusivo, tranne in situazioni di scontro o pericolo destinizzate dal Tessitore. La candela può essere utilizzata una volta sola.

    Con ogni probabilità è impossibile che individui già qualcosa, comunque il parametro Saggezza è 12.

    Millie, se vuoi seguire la mia stupidina con qualunque incantesimo, sei la benvenuta :)
     
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    Una domenica diversa dalle solite lo aspettava quel giorno, certo ben più lontana dai propri standard, che fossero dedicarsi alle sue letture scolastiche e di piacere oppure organizzarsi per gli incontri di Icaro e le prossime sessioni di allenamento di Quidditch.
    In tutta onestà, per quanto apprezzasse l’unità e la spensieratezza che nascevano dall’idea di passare una mattinata tra i membri del Ghiaccio, all’insegna di qualche attività organizzata, una parte di lui sperava che questa non li avrebbe visti più occupati del necessario: aveva troppi impegni da rispettare per permettersi di perdere più di mezza giornata, se poi pensava che stava mancando di farsi sentire via lettera da oltre una settimana era anche peggio.

    Ormai mi aspetto una Strillettera di nonna Allie da un momento all’altro.

    Confidò a Lorenzo assieme alle preoccupazioni per gli ultimi compiti di Pozioni, anche se in realtà non era così sicuro di potersi permettere di scherzarci sopra, tempo qualche altro giorno e avrebbe davvero sentito la voce della nonna risuonare attraverso l’intera Sala Grande.

    Spero di riuscire a scrivere qualcosa oggi, altrimenti proverò domani.

    Gli spiaceva rimandare, ma c’erano casi in cui aveva troppe cose da fare per preoccuparsi pure della corrispondenza.
    Tra una chiacchiera e l’altra col compagno lungo il tragitto, Luke finì per fermarsi bruscamente all’altolà della Harp. Prestava ascolto alla Responsabile, interessato, mentre a tratti scrutava incuriosito il teatrino imbastito per tutti loro.
    Raccolta la propria fascia, ultimata la spiegazione e i particolari dell’avventura, il suo nocciola si voltò divertito a constatare l’assortimento eterogeneo ed equilibrato delle squadre. Da ambo le parti vedeva spiccare l’acume di Frances e quello di Thomas; i riflessi pronti di Atkinson e Rheis; la singolarità di Lorenzo e Sertoria; ed infine l’incognita rappresentata da studenti di cui ancora non aveva imparato a conoscere più dei loro nomi.

    In bocca al Drago ragazzi.

    Disse rivolto alla squadra avversaria e forse appena di più a Rheis e Lorenzo, con cui aveva sicuramente una maggiore confidenza rispetto gli altri.
    In seguito, assieme al resto delle Stalattiti, cominciò a inoltrarsi verso la propria area.

    Ma, c’è qualcosa lassù?

    Aguzzò lo sguardo, certo di aver intravisto qualcosa sfavillare tra le foglie di un albero [Intuito≥10]. Sembrava essere proprio così, molto probabilmente si trattava di uno degli oggetti che avevano da recuperare. Avvicinandosi però, lui così come gli altri, trovò a ingombragli il cammino una considerevole sterpaglia, abbastanza da risultare evidente che un aiuto da parte della propria magia si sarebbe reso necessario.

    Come minimo qua un Mr. Testacalda Edwards avrebbe cominciato a mettere tutto a ferro e fuoco.

    Scherzò tra sé e sé, pensando all’approccio più istintivo e naturale di chi al suo primo anno era stato capace di cacciarsi nei guai proprio davanti i suoi occhi, rischiando per un attimo che gli era parso infinito di trascinarlo con sé.
    Luke però non era così, e l’idea di appiccare un Incendio non solo non lo allettava un granché, ma gli pareva persino un’avventatezza di troppo. In confronto, affidarsi a un po’ di trasfigurativa creatività sembrava assai più logico e stimolante. Si abbassò appena, tirando fuori dalla borsa un po’ di acqua e cominciando a bagnare parte delle erbacce che si trovava davanti a lui, perché bastava quella premessa e un giro orario della bacchetta a trasformare un ostacolo fatto a groviglio in uno spettacolo di bolle levate al cielo.

    Ebublio.

    Sertoria Eburneo - Saimon Webb - Thomas Nott - Millie - Mi è stato concesso di editare il post in via del tutto eccezionale, per via delle aggiunte alla squadra.
    Luke porta con sé il solito contenuto della borsa, preciso solo l’aggiunta di giusto una bottiglietta d’acqua, in funzione dell’uso che ne fa per poter compire il suo l’Incantesimo di Trasfigurazione in Bolle.


    Edited by Luke Lygeon - 2/4/2020, 20:24
     
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    In genere, la domenica per Amaryllis significava una cosa sola: Riordinare. Presa da una smania d’ordine, rimetteva a posto la sua parte di camera, organizzava i compiti della settimana, si lavava i capelli con più cura del solito – non che durante la settimana non si lavasse, era una maniaca del pulito e non era raro che si facesse anche due docce al giorno. Tre, se era stata costretta a scendere nelle serre. Ew – e non era raro per le sue compagne vederla stesa sul letto con qualche maschera sul viso, i capelli avvolti in un asciugamano e le dita delle mani e dei piedi accuratamente immobili dopo essersi fatta la manicure. Il resto della giornata era accuratamente ed equamente diviso fra il risistemare le cose nel baule e nell’armadio, riordinare la camera, finire con la cura del corpo e organizzare compiti e impegni per la settimana successiva. Amaryllis possedeva un’agenda, ogni anno diversa – ovviamente! – su cui appuntava ogni singolo impegno delle sue giornate. Qualcuno aveva un diario, lei aveva la sua agenda. Se ne regalava una ogni primo dell’anno, era il primo acquisto che faceva, sempre nella stessa adorabile bottega parigina. C’erano passatempi peggiori in fondo, e se non altro l’agenda le era utile.
    Quella settimana però la sua routine domenicale aveva subito una brusca frenata: invece di coccolarsi nella vasca e sistemarsi stava camminando verso la rimessa delle barche al seguito delle sue compagne di stanza, Sertoria e Millie. Non ci provò nemmeno a fare conversazione: era imbronciata per quel cambio di programma, che non le piaceva per nulla, e anche se intendeva impegnarsi aveva comunque abbastanza freddo da starsene per i fatti suoi, per il momento.

    Fermatevi qui.

    Ubbidiente, la biondina si fermò nei pressi dell’insegnante, infilandosi le mani nelle tasche nel tentativo di racimolare un po’ di calore e tastando il Catalizzatore nella tasca destra.

    Bene, siamo giunti alla prima tappa dell’Avventura Neve Sottoterra. Le fascette che vi ho dato indicano l’apparteneza ad una squadra, per cui chi ha quella bianca apparterrà alla Squadra Stalattiti, mentre chi ha l’azzurra farà parte della Squadra Stalagmiti.
    Vi prego quindi di disporvi secondo quanto ho appena detto.


    Azzurro. Beh, per fortuna la ragazza era bionda, sia l’azzurro che il bianco le stavano bene. Entrambi i colori le davano un’aria etera e diafana, qualcosa che apprezzava. Si legò il nastrino al polso mentre ascoltava la sua Capocasa parlare, spiegando la prova che avrebbero affrontato. Una caccia al tesoro … bien, avrebbe fatto il possibile per vincere.

    Bonne Chance

    Augurò ai membri della squadra Avversaria, prima di entrare assieme ai suoi compagni nell’area delimitata dal nastro azzurro. Notò subito lo scintillio sulla chioma di un albero.

    Laggiù, c’è qualcosa!

    Lo indicò agli altri, avvicinandosi di qualche passo e solo allora notando i rovi … che potevano fare? Non conosceva incantesimi necessari a tagliare, e mentalmente fece mente locale delle magie che aveva studiato in quei tre anni: engorgio, magari?

    Non mi faro esplodere quella roba in faccia, che schifo!

    No, engorgio no … ma il suo incantesimo contrario invece? Cercò di ricordare se diminuendo funzionasse anche sulle piante, o se avesse disgustose controindicazioni come esplodere o simili, senza riuscire a ricordarlo.

    Diminuendo

    Pronunciò l’incantesimo con attenzione, tracciando una serie di cerchi concentrici verso l’interno, concentrandosi sui rovi davanti a lei e immaginandoli mentre si rimpicciolivano fin quasi a scomparire, diventando così piccoli da poter essere pestati senza problemi.
     
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    [Squadra Stalattiti]


    Quella sarebbe stata una domenica diversa. Di solito nel fine settimana Thomas preferiva dedicarsi allo studio, poiché erano gli unici due giorni relativamente liberi nei quali poteva recuperare ciò che non era stato possibile portare a termine durante la settimana. Qualche volta capitava di dover organizzare il prossimo incontro per Icaro, e lui e Luke dovevano necessariamente incontrarsi per pianificare il tutto. Ma, come si diceva, quella sarebbe stata una domenica particolare. La Responsabile Harp aveva deciso di portare tutti gli studenti del Ghiaccio a fare una specie di passeggiata in compagnia. Thomas si era chiesto più e più volte di che cosa potesse trattarsi, ma non gli era stato rivelato alcun dettaglio in merito. Insieme agli altri suoi compagni, Thomas si ritrovò a dover seguire una carovana senza una meta precisa. Si stavano dirigendo verso la Rimessa delle Barche, ma quello non era che l’inizio. Chissà che cosa aveva in mente la professoressa Harp per i Ghiaccioli.

    Qualcosa che tutti potranno fare, ad ogni modo.

    I suoi pensieri furono confermati dalla spiegazione che seguì. Si trattava di risolvere una sorta di enigma, sul quale la sua mente iniziò già a ragionare ancor prima della divisione in squadre. Tre bicchieri, disposti sui vertici di un triangolo equilatero, avrebbero dovuto sorreggere in qualche modo un quarto bicchiere, aiutandosi con tre coltelli che erano più corti della lunghezza dei lati del triangolo. Quello non era un grosso problema, conosceva l’incantesimo adatto per ottenere dei coltelli di più grandi dimensioni. Bisognava solo capire un attimo come disporli per creare una sorta di appoggio per il quarto bicchiere.

    Non sarà tanto difficile.

    Tutti gli studenti della Casa avevano i mezzi essenziali per portare a termine la sfida. Quel giorno non tanto importante risolvere le sfide, quanto comprendere l’importanza dell’intesa con gli altri compagni di Casa. Passavano così tanto tempo a lezione, sui libri o a scrivere pagine e pagine di pergamene, che spesso dimenticavano l’importanza di condividere dei momenti. E quella era una buona scusa per ritrovarsi. Certo, una persona cinica come il Prefetto del Ghiaccio avrebbe fatto fatica a capirlo, poiché certi pensieri non gli sfioravano nemmeno l’anticamera del cervello.
    Fu smistato nella squadra delle Stalattiti, tra cui erano presenti anche Luke, Sertoria, Saimon, Millie e Will. Se con Luke e Will aveva una certa intesa, poiché facenti parte della squadra di Quidditch, e col primo anche per il club che aveva rilanciato, con gli altri non aveva scambiato chissà quante parole, se non le solite di circostanza quando si stava tutti insieme.
    E se per Thomas poteva essere difficile interagire con gli altri compagni per il suo carattere un po’ troppo particolare, il giovane Will non aveva certo problemi a prendere in simpatia tutti i suoi compagni. Era conosciuto come “Caterpillar” per il suo gioco nel Quidditch, ma fuori dal campo poteva considerarsi come l’amico di tutti.

    Buona fortuna anche a voi, Pallofronzoli!

    Il ragazzo si rivolse alla squadra avversaria, riferendosi ai suoi componenti con un appellativo bizzarro, sicuramente inventato sul momento. Via alla libera interpretazione di quelle parole.

    Forza, ragazzi! Che saranno mai tre coltelli da recuperare? Li riconosciamo meglio di chiunque, Mr Todd ci ha insegnato bene ogni volta che ce li ha puntati direttamente alla gola.

    E con la sfida, partirono anche le sue battute più o meno discutibili. Si mise subito in marcia, avviandosi lungo il sentiero a serpentina ricco di ostacoli.
    Tra questi, fu Luke prima, e Thomas subito dopo, a individuare un piccolo baluginio luminoso sulla cima di un albero. In mezzo, però, un fitto e ingarbugliato insieme di piante, erbacce e foglie secche impediva al gruppo di raggiungere la meta.

    Sì, lo vedo anche io.

    Diede conferma a Luke di aver avvistato lo stesso luccichio, e non ci pensò due volte prima di estrarre la bacchetta e puntarla contro il groviglio di piante e rami vari. Will, rapido e puntuale come una sveglia, lo seguì a ruota, quasi anticipandolo.

    Diffindo.
    Diffindo!

    Da un lato una voce ferma e decisa, dall’altro delle note decisamente più alte e sonore, che riecheggiarono lungo tutto il sentiero, come se in quel modo l’incantesimo potesse essere ancora più efficace. Thomas e Will avevano mosso il braccio con celerità, eseguendo una stoccata verso il basso, una verso l’alto, poi un’altra in basso, concludendo con una leggera inflessione verso l’alto. Unendo le loro forze, probabilmente sarebbero riusciti a sbrogliare quella matassa, nel vero senso della parola.
    Thomas e Will usano Diffindo contro il groviglio di piante che ostacolano il percorso.

    Luke, Sertoria, Saimon, Millie, sentitevi liberi di interagire con Will, che di sicuro sa essere più socievole del mio PG disadattato :)
     
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    Domenica. Ok, era domenica. Quindi? Quindi Alexander si doveva comunque alzare presto la mattina, rassettare il suo spazio privato nel dormitorio e fare ordine fra i libri per le materie di lunedì. Ok, va bene. Imprevisto, la Professoressa Harp, nonché responsabile della loro Casa, radunò tutti i suoi compagni per un motivo a lui sconosciuto. Ok, non va bene. Avevano fatto qualcosa di male? Aveva lui fatto qualcosa di sbagliato? Aveva, in qualche modo, violato una regola? O forse a nessuno piaceva il modo in cui Alex si atteggiava?

    Accidenti...

    Lo sapeva che ultimamente era diventato più ingestibile! Lo si vedeva da come aveva restituito l'ultimo libro in biblioteca un giorno prima del solito! Erano sempre due giorni, due giorni. Invece l'ultima volta si era soffermato su un libro particolare, per troppo tempo!
    Ah. Si doveva ricredere. La professoressa Harp li guidò alla rimessa delle barche.

    Mi ricordo di questo posto.

    Già. E si ricordava pure di come inciampò sui suoi stessi piedi e ha fatto una figuraccia davanti ad un gruppo di ragazze, cadendo con la faccia a terra. Mentre camminava e seguiva il gruppo pensò al motivo di quella camminata, e intanto faceva attenzione a dove mettere i piedi. Il fatto di non sapere dove stava andando e perché lo stressava, spostò lo sguardo alla ricerca di qualcosa per distrarsi.
    Vedeva che il muschio cresceva nel lato nord dei tronchi. E chiamatelo Capitan Ovvio, certo che cresceva li! Ora i suoi occhi si concentravano sui suoi compagni. Oh no, perché i suoi occhi si concentravano sui suoi compagni?
    Era attratto dai capelli di una ragazza davanti a lui, gli piacevano molto. Ok, ora basta. Doveva spostare lo sguardo, a una ragazza non piace essere fissata da un ragazzo. A nessuno piace essere fissati.
    All'improvviso vide i suoi compagni fermarsi, allora Alex si immobilizzò. Ascoltò attentamente la spiegazione della Professoressa Harp e più pensava che questa si trattava di una caccia al tesoro e più si sentiva perso, non era mai stato bravo nei giochi, figuriamoci all'aperto con i suoi compagni di Casata!
    Cercò di respirare in modo regolare, strofinare le mani lo rilassava, era un tic che aveva fin da bambino quando era nervoso.

    Ricevette la sua fascia di colore azzurro. Azzurro, gli azzurri sono le stalagmiti.

    E io sono azzurro.

    Esatto. Analizzò i volti dei suoi compagni di squadra, in modo da ricordare chi giocava con lui. Prese un bel respiro.
    Voleva rispondere all'augurio di Luke Lygeon, aprendo la bocca ma le parole che uscirono avevano un volume cosi basso da non essere percepite nemmeno se gli stavi accanto. In più non ebbe tempo, appena fu dato il via, Alexander cominciò la sua corsa verso il percorso indicato.
    Ok, bisogna cercare quattro oggetti. 3 coltelli e un calice, giusto? Giusto. Ok, doveva solo stare attento a ciò che lo circondava.
    Si fermò, assottigliò gli occhi cercando di scrutare quel che poteva nascondersi fra i rovi e l'erba. Non aveva una vista fuori dal comune ma riuscì a vedere qualcosa di strano in mezzo alle foglie e moltissimi rovi. E il fatto che alcune persone della squadra avversaria iniziarono a correre in più direzioni gli mise fretta. Ma si calmò leggermente a sentire gli avvertimenti dei suoi compagni, che a quanto pare avevano trovato gli oggetti richiesti.

    A metà strada fra lui e il punto deciso, sentì qualcosa sotto la suola della sua scarpa. E rimase sorpreso a vedere come i rovi e alcune radici impedivano l'avvicinamento di chiunque possedesse un paio di gambe. Sospirò sconsolato, ma un'idea venne in suo soccorso, ad illuminargli il cervello come una lampadina.
    Estrasse la bacchetta e la puntò contro quell'ostacolo ingarbugliato, chiuse gli occhi per concentrarsi, immaginando un sentiero libero e pulito, senza erbacce a causare problemi, visto che già il povero ragazzo si trovava a disagio in mezzo alla natura.

    Gli venne da pensare ad un incantesimo che potesse sciogliere quella roba. Forse non doveva scioglierla o tagliarla.

    Evanesco!

    Pronunciò in modo deciso, come faceva sempre per gli incantesimi di sparizione o di trasfigurazione, sapeva che se faceva qualcosa di sbagliato con essi, la magia avrebbe causato grossi problemi. Quindi era meglio essere precisi.

    Edited by XJoe - 3/4/2020, 21:48
     
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    Era una domenica. Di solito, la domenica mattina era da passare in biblioteca, in rari casi nella Sala Grande, dove il parmense non doveva pensare a nulla che non fossero i propri compiti della settimana: quelli più complessi o particolari venivano svolti proprio grazie a quelle ore di riflessione solitaria. O di silente compagnia.

    Quando non sei in grado di farli da solo.

    Beh, sì, il succo era quello. Se non si sapeva da dove iniziare con la pergamena da consegnare, una parola di confronto con qualcun altro non poteva che fare bene, come accaduto con Divinazione.
    Accanto al Lygeon, invece, Lorenzo avrebbe trascorso quell'intera mattinata assieme a tutto il resto della sua casata, impegnato in... qualcosa. Non c'aveva capito molto, ma sapeva che se la Harp aveva qualcosa per loro, sicuramente avrebbe riguardato il lanciare o imparare qualche incantesimo.
    Musica per le sue orecchie.

    Ormai mi aspetto una Strillettera di nonna Allie da un momento all’altro.
    Uh?
    Ah, bello sveglio da subito, eh Fontana? Parla con te.
    Almeno prestagli ascolto.

    A volte mi ritengo fortunato ad avere un padre non magico.
    Molto di conforto.


    La verità è che non c'era molto da dire sulla situazione: Lorenzo era reduce dalla perdita di ben cinquanta punti per uno starnuto andato male, non c'era probabilmente nulla che potesse reggere il confronto, in senso negativo. Qualsiasi cosa avesse fatto Luke, che era praticamente il migliore della classe, non poteva essere lontanamente paragonabile al suo fallimento.
    Era un miracolo che parlassero ancora.

    Ritieniti fortunato, e non bruciare l'occasione.
    Sai cosa dovremo...


    La frase fu interrotta dall'alt della professoressa a capo del piccolo drappello gelato. Avrebbe fugato lei ogni dubbio.
    Vennero divisi in due squadre, e fin qui tutto bene.

    Sicuro sicuro?

    Guardò la propria fascia: azzurra. Luke e Sertoria erano bianchi.

    Dai, non ti manca molto campione, guardati attorno.

    Fu solo quando si disposero per squadra che capì: a parte la ragazza bionda...

    E' sempre stata bionda?

    Con cui a malapena aveva mai scambiato qualche parola, lui era il membro più piccolo del team di cui faceva parte. Non che si potesse aspettare di essere il più grande, essendo al primo anno GUFO, ma certo, da lì a diventare letteralmente la palla al piede della squadra c'era una grossa differenza.
    E come se non bastasse...

    Bingo.

    C'era lei . Tutti gli incontri e le discussioni, se così potevano definirsi, con quella tipa erano sempre, sempre finiti male, ed ora si ritrovava a doverci lavorare assieme.
    Chissà quale creativo modo avrebbe trovato per prendersi gioco del riccioluto quella mattina.
    Ok, basta. Tutti volevano vincere, non aveva motivo di credere che anche oggi quella avrebbe fatto la stronza, no?

    Concentrati, Fontana, ascolta la spiegazione.

    Sì, concentrazione.
    Lesse assieme agli altri le istruzioni sulla pergamena, ascoltò assieme agli altri le parole della Harp, alzò lo sguardo assieme agli altri alla ricerca di qualche pista. Apprezzò molto le parole del suo coetaneo, ma non aveva tempo per rispondergli in quel frangente.
    Aveva un chiaro gap a livello di conoscenze con gli altri ragazzi delle Stalagmiti, quindi avrebbe dovuto mostrarsi utile almeno nel trovare gli oggetti necessari al completamento della sfida.

    Laggiù, c’è qualcosa!
    E visto che l'ha trovato l'altra del terzo anno, ora sei ufficialmente il membro più inutile.
    Ti aiuto.
    Almeno.


    Assieme a lui, anche un altro ragazzo più grande s'era messo a debellare il groviglio di rami che separavano i ghiaccioli dal loro obbiettivo. A dirla tutta, ancora non aveva visto l'oggetto tanto cercato, in mezzo a quel pasticcio erbologico, ma sarebbe bastato essere di supporto con quelle piante, no?
    Avrebbe effettuato il piccolo movimento a spirale richiesto dall'incantesimo, prima di puntare la bacchetta quel legnoso groviglio davanti a loro, pronunciando la formula:

    Mobiliarbus.
     
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    Non era particolarmente entusiasta di quella scampagnata della domenica con la sua casata. Quelle attività di team building non facevano per lei, anche se non se ne sarebbe mai sottratta, ché la loro responsabile pareva così entusiasta, ogni volta. Se non altro avrebbe potuto stare certa che non si sarebbe trovata circondata da dementi, salvo rare eccezioni coi capelli rossi, s'intende. Camminava in silenzio, fingendo di non esistere come tanto le veniva bene fare, e osservando di tanto in tanto i personaggi con cui avrebbe dovuto spendere la mattinata; si dividevano equamente tra studenti che non aveva mai sentito parlare e studenti che aveva già preso a parole almeno una volta. Non poté mancare di chiedersi se il problema fossero loro o fosse lei; e pensava, in cuor suo, di avere anche la risposta.
    Giunsero alla rimessa delle barche e la professoressa Harp spiegò il gioco del giorno. Conosceva quel semplice enigma, sapeva anche come risolverlo, e forse avrebbe preferito una gara a chi riuscisse a risolvere più indovinelli, piuttosto che doversi sporcare le mani alla ricerca di coltelli nella foresta. Non avrebbe mai compreso il senso di doversi avventurare nella natura, ché aveva zero affinità con quel genere di attività che invece sembravano entusiasmare tanti altri.
    Furono divisi in squadre, e per una volta si sentì di poter fare affidamento all'affermazione che quella non sarebbe stata una gara: non c'era neppure un Fuoco presente, niente teste calde a vedere la competizione dove non aveva ragion d'essere.
    Il fazzoletto azzurro la incasellava tra le Stalagmiti, e dopo che le fu consegnato si guardò intorno per cercare con gli occhi i suoi compagni di squadra. I due gruppi le parvero subito molto sproporzionati, almeno ad occhio, ché nella squadra avversaria poteva identificare Thomas, le cui capacità sopra alla norma non aveva mai messo in dubbio, la bambina di cenere, brillante a modo suo, e persino quel bimbo prodigio di Lygeon, che ancora non riusciva a spiegarsi come facesse ad essere il migliore in qualsiasi attività prendesse parte. Nella sua squadra, invece, troneggiavano i capelli rossi di quel cretino di Fontana, due ragazzi a cui aveva raramente rivolto la parole e dei quali faticava persino a ricordare il nome di battesimo, Rheis, con cui aveva praticamente smesso di intrattenere rapporti dopo che Bonnie aveva cambiato scuola e poi, naturalmente...

    Cyrene.

    Sospirò piano, discostando lo sguardo dal profilo della ragazza prima che la sua mente si facesse venire strane idee; come avesse potuto evitarlo. Da quando avevano cominciato a scambiarsi più che qualche occhiata aveva l'impressione che Cyrene fosse ovunque, come messa lì apposta per minare alle basi della sua già labile concentrazione, bella come solo lei sapeva essere e impossibile come solo Frances avrebbe potuto pensare che fosse. Scosse un poco la testa, come le servisse per scacciare quei pensieri: aveva altro con cui popolare la mente, questo era certo.
    Sollevò lo sguardo quando la biondina francese di cui neppure avrebbe saputo pronunciare il nome indicò un punto non meglio definito tra gli alberi; lei non riusciva a vedere nulla, ma si limitò a fare spallucce. Sarebbero comunque dovuti andare in quella direzione, immaginava.
    La natura selvaggia si frappose fra loro quasi immediatamente, come a volerle ricordare che rimanere a leggere in dormitorio sarebbe stata probabilmente un'idea migliore. Ma lei, che di preservare le piante non aveva mai avuto interesse, optò per metodo ben più drastici dei suoi compagni. Mosse la bacchetta per disegnare piccoli segmenti netti, secca come il suo nervosismo.

    Diffindo.

    Più in fretta si fossero liberati di quel groviglio di rovi, prima avrebbero trovato i coltelli, così da potersi riportare a fare giochi della mente e non di forza bruta.

    Cyrene R. Huxley NukEddy Rheis Morwen XJoe Hafifah
     
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    Quella si prospettava essere una domenica insolita, totalmente diversa da quelle alle quali si era abituato da quando stava ad Amestris. Solitamente Saimon approfittava del settimo giorno per portarsi avanti con i compiti o, se li aveva finiti, per leggere cose di cui non era ancora a conoscenza. Quella domenica però lui e la biblioteca della scuola erano stati tragicamente separati per un'attività di gruppo della casa del ghiaccio.
    Era visibilmente disorientato mentre camminava per i cortili della scuola in direzione, almeno sembrava, della rimessa delle barche.
    La professoressa Harp era in testa al gruppo e li guidava, tutto intorno a lui compagni del ghiaccio. Il ragazzo spostava la testa, di tanto in tanto, a destra e poi a sinistra osservando ciò che lo circondava. Sembrava quasi essere tornato un bambino con la novità della gita domenicale allo zoo o al luna park, mancava solo il classico "siamo arrivati?".
    Non sapeva ancora se questa novità gli sarebbe piaciuta o meno. Da una parte il suo lato abitudinario era in totale disaccordo con quella situazione fuori dallo schema, dall'altra l'idea che la Harp li avesse riuniti tutti e avesse preparato qualcosa per loro stuzzicava la sua curiosità.
    Nella sua mente varie ipotesi si formavano pian piano che proseguivano: Una lezione d'incantesimi extra solo per loro? Era fattibile, daltronde la Harp era docente di quella materia, magari avrebbe insegnato loro qualche incantesimo di cui non erano a conoscenza.
    Poteva trattarsi di un'esercitazione nell'arte del duello anche se poco probabile però, vi erano già varie attività di quel genere.
    Magari era una semplice uscita per farli socializzare, da quel che aveva visto non era certo l'unico in quella casa ad essere poco incline al rapporto umano anche se la sua sensazione poteva essere data dal fatto che per primo lui era quello che non spiccicava sillaba.
    Il suo flusso di pensieri venne bloccato soltanto quando la responsabile li fece fermare. Lo sguardo di Saimon venne subito attirato dalla cosa che maggiormente andava in contrasto con l'ambiente circostante ossia un tavolino con sopra tre calici dietro al quale stava una pergamena che levitava. Ancor prima che la donna parlasse la sua mente si era come bloccata sul mobile ma ancor di più sulla pergamena che non riusciva a leggere. L'insegnante nel frattempo li fece disporre in fila e consegnò loro delle fascette, a lui ne toccò una bianca. Li aveva divisi in due squadre, l'obbiettivo quindi avrebbe dovuto essere la cooperazione fra di loro? Sarebbe stato un bel problema ma si poteva provare.
    Una volta finiti i preparativi la Harp avvicinò la pergamena in modo che tutti potessero leggerla e diede direttivi sul da farsi.
    Avrebbero dovuto recuperare gli oggetti mancanti e dunque risolvere l'indovinello scritto sul foglio, sembrava una sorta di gara ad ostacoli.

    Non conosco bene nessuno di loro...uno è il prefetto, Nott, gli altri fanno parte della mia classe e uno gioca nella squadra di quidditch...beh se fossi stato nell'altro gruppo la situazione non sarebbe stata certo differente. Non credo di aver mai realmente parlato con qualcuno.

    Nel mentre rifletteva sulla sua asocialità i suoi compagni di squadra si stavano già mobilitando. Lygeon aveva avvistato qualcosa e Nott aveva confermato. Saimon aguzzò lo sguardo senza però riuscire a vedere ciò di cui parlavano, avrebbe dovuto fidarsi.
    Thomas e Will puntarono le loro bacchette contro il groviglio che li ostacolava utilizzando l'incantesimo Lacerante.
    Saimon si affiancò a loro impugnando la bacchetta di ciliegio. Effettuò il movimento seguita dalla formula dell'incantesimo

    Diffindo.

    La voce del ragazzo risuonò per la prima volta nella mattinata. Un tono di voce calmo e una formula pronunciata con decisione, null'altro si poteva dedurre da quella singola parola, soltanto calma e decisione.
    L'azione di Nott e Will era stata pratica e diretta, nonchè a suo parere la più efficiente, motivo per cui Webb li aveva seguiti al volo. Quel giorno Saimon avrebbe dovuto imparare, volente o no, a far squadra.

    Saimon usa Diffindo contro il groviglio
    Thomas Nott Luke Lygeon Sertoria Eburneo Millie
     
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  10. Marshall McRoney
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    La domenica, un giorno sacro nella quale Marshall, dopo aver completato le sue direttive, poteva uscire a visitare le zone della scuola non ancora visitate (attenendosi alle regole),armato sotto il braccio con il suo album dei disegni e in mano un'astuccio pieno di matite, per ottenere inspirazioni per i suoi disegni, quando, d'un tratto si ritrovò con Responsabile davanti la faccia che, con un segno della mano, intimò a Marshall di avvicinarsi agli altri della casa del ghiaccio e di aspettare.
    Una volta raggruppati tutti, ci siamo mossi, ma senza una spiegazione della faccenda alla quale eravamo destinati.
    Marshall continuò a guardarsi intorno sperando di scovare una zona da disegnare una volta finito tutto, all'improvviso si fermarono tutti, facendomi scontrare con la persona davanti a me.

    Scusami. -Disse sottovoce-

    Imbarazzato si zittì e diresse il suo sguardo altrove, vedendo un tavolino in rovere chiaro, dalla forma circolare, sopra di esso vi erano tre calici dalla coppa allungata decorati dal colore della casa messi a triangolo, oltre al tavolo stava fluttuando una pergamena, visto ciò Marshall trovò subito la sua inspirazione,e nel mentre stava per aprire il suo album per disegnare, la vicepreside Harp diede un'altro comando, facendoci mettere in fila indiana.
    Al richiamo del suo nome si avvicinò e lei gli diede una fascetta bianca che, una volta presa, lui si mise sulla fronte.
    Quando finì di distribuire le fascette li fece dividere in due gruppi, i bianchi stalattiti e gli azzurri stalagmiti, solo allora concesse la lettura della pergamena, la quale conteneva un'indovinello, nel quale era spiegata la necessità di tre coltelli e un'altro calice.
    Marshall sapeva di non spiccare molto rispetto ai suoi compagni di stanza, dopotutto l'unica cosa nella quale era sicuro di essere decente era la manodopera, per questo alzò lo sguardo in cerca dei suoi compagni, i quali avevano sicuramente più competenze logiche di lui, per fortuna Luke era nelle sua squadra anche se non poteva dire lo stesso per Lorenzo.
    Prima dell'avvio della sfida, Marshall posò la sua attrezzatura da disegno per terra in una zona pulita e poco prima di entrare nella foresta e al bombardamento di buona fortuna da ambo le squadre, si rimise in posizione.
    Appena iniziò la sfida Marshall si assicurò di restare sempre dietro a Luke, essendo l'unico che conosceva, ma quest'ultimo si fermò da lì a poco, affermando di vedere qualcosa nella cima del grosso abete difeso da diversi metri di sterpaglia.
    Appena Luke tirò l'acqua sulle piante Marshall gli cedette pure la sua, non capendo esattamente cosa stesse facendo al lancio dell'incantesimo.
    Capii quest'ultimo funzionò come un richiamo per i lupi, tutti gli altri (alcuni ignari di cosa c'era lì sopra Marshall compreso) lo seguirono con un'urlo misto di magia.
    Non volendo essere da meno, Marshall si aggiunse a loro urlando:

    Ebublio! - Facendo compiere alla sua bacchetta un giro in senso orario.

    Nell'inventario di Marshall vi era presente qualche snack, una bottiglietta d'acqua (pensava di uscire e disegnare per diverse ore), la bacchetta e il materiale da disegno, quest'ultimo lasciato vicino al tavolo sotto gli occhi di chi non partecipa.


    Edited by Marshall McRoney - 5/4/2020, 22:35
     
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    [Stalagmiti - Azzurro]


    Probabilmente durante le gite fuoriporta delle altre Case si respirava tutt'altra atmosfera, ma non una che sarebbe stata tollerabile da un vero Ghiaccio. Potevano non essere il gruppo più allegro e vivace che si potesse incrociare ad Amestris, ma Cyrene si sentiva poche altre volte a suo agio come nell'asettico silenzio generale dei suoi compagni di Casa. Era come se le loro energie fossero incanalate non nell'ostentare questo o quel comportamento stravagante ma nell'usare il loro cervello per mettersi alla prova.
    Seguirono tutti la Harp lungo il percorso che li condusse verso la rimessa delle barche. La presenza di Frances in quel gruppo le diventò scomodamente ovvia, come una forma a colori che si staglia in un mare di bianco e nero. Era proprio in quel posto, mesi e mesi prima, che Frances Stitcher aveva preso colori ai suoi occhi e per quanto avesse preferito risfumarla nelle sfumature di grigio generali, non aveva controllo su quella parte della sua mente.
    Cy Huxley portava i capelli alti dietro la nuca chiusi in un fermaglio a cui erano sfuggite diverse ciocche, quelle troppo sottili e leggere da essere governate da qualunque restrizione e che ora svolazzavano e si piegavano al vento, all'altezza delle sue tempie e dietro la nuca. In mezzo al gruppo di studenti, la Huxley era piuttosto alta ma guardava perlopiù in basso, come se dare nell'occhio non fosse suo interesse. Aveva parlato poco e niente con gli altri durante il tragitto e ora guardava solo di tanto in tanto verso le fredde chiome degli alberi alla loro destra. La Harp li fermò, bella e gelida come un'alba d'inverno, come sempre.
    Come tutti gli altri, si trovò a guardare verso il grattacapo preparato dalla Vice Preside. Tre calici di un azzurro cristallino disposti a triangolo. Prese la fascetta che la Harp le consegnò e guardò discretamente verso quale colore fosse toccato a chi. Scivolò lo sguardo dai pezzi di stoffa azzurri ai visi di chi li aveva ottenuti dalla Professoressa, indugiando per un secondo più degli altri su una compagna di squadra in particolare.

    Stalagmiti

    Forse era un buon segno, dopotutto puntavano verso l'alto.
    La traccia esposta dalla Harp non era semplice, il ché la rendeva interessante. Non aveva idea come comporre l'elemento dei coltelli con i calici ma al momento decise di aspettare e concentrarsi prima di distrarsi appresso ad una temporanea perplessità. Guardò verso lo spazio dedicato alla loro piccola caccia al tesoro e notò come gli spazi delle due squadre fossero separati e delimitati dai colori rispettivi.
    Voltò uno sguardo verso Luke Lygeon quando onorò la loro squadra con un augurio sportivo. Tra molti, quel ragazzo le dava sempre l'impressione di essere sincero, parlava per genuina spontaneità, non per pavoneggiarsi. Gli riservò di rimando un'alzata di sopracciglia a labbra strette tra loro.
    Più di uno studente, a quel punto, notò tra gli alberi in lontananza qualcosa che a lei e ad altri era sfuggito. Sembrava qualcosa di deliberatamente presente tra le fronde scure e probabilmente parte della loro ricerca. Nella loro squadra, la prima a farlo notare con un'esclamazione improvvisa fu una ragazzina del terzo anno che Cy ricordava vagamente per via dell'accento francese. Tra francesi e italiani, la loro squadra aveva preso una piega molto variopinta.
    Tra loro e ciò che volevano per iniziare quella sfida vi era un intricato groviglio di vegetazione. La poca attitudine per l'erbologia e la limitata sensibilità della Ghiaccio le resero piuttosto facile la scelta dell'incantesimo da compiere sul cespuglio per toglierlo di mezzo. Lasciò spazio agli altri della squadra per fare in modo che tutti potessero concentrarsi sullo stesso obiettivo e rimuoverlo in fretta; dopotutto il punto di quell'esercizio era farlo insieme, questo lo capiva persino lei. Alcuni avevano già cominciato ad applicare i loro incantesimi e in qualche modo stava funzionando, seppure una strategia comune sarebbe stata indubbiamente più efficiente.
    Per lei era semplice: per passare attraverso un cespuglio la cosa più semplice era tagliarlo.
    Sentì Frances dar voce al suo pensiero, mettendo in pratica l'incantesimo sotto i suoi occhi. Cy ignorò i suoi colori, guardò ciò che facevano gli altri. Ognuno era andato di istinto, probabilmente avrebbero avuto bisogno di un primo intoppo per fermarsi e organizzarsi con una strategia comune. Per il momento Cy non fece che unirsi a Frances e guardò verso gli intricati e contorti rami verdi di foglie. Tracciò in aria una diagonale dall'alto a sinistra verso il basso a destra, andando poi a risalire ancora più a destra, disegnando così una V. Quel movimento era simile a una firma, infatti il polso della studentessa condusse la bacchetta di nuovo verso il basso dal vertice della V verso destra, in una leggera ondulazione che finì all'insu.

    Diffindo.

    Zak, zak, zak. Sembrava la cosa più logica da fare.

    SPOILER (click to view)
    Non mi lascia taggare, per qualche motivo, scusate.
    Mi scuso anche per il ritardo, anche se tecnicamente qui sono ancora le 23:55 (?)
     
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    Squadra Stalattiti


    Il primo a notare il baluginio argentato fare capolino dalla chioma di un abete fu Luke, seguito dal Prefetto Nott e da Will, i quali non persero tempo ad avvertire i compagni e farsi aiutare a liberare il passaggio che li separava dall’obiettivo. Se i due studenti M.A.G.O. usarono una pratica e immediata magia Lacerante, fendendo in due parte della serpentina erbosa, diradandone così erbacce e rami secchi; Lygeon decise di affidarsi alla magia trasfigurativa: lo studente pensò bene di bagnare una parte delle erbacce aggrovigliate davanti a lui, facendo poi compiere alla propria bacchetta una rotazione oraria. A quel punto si generò un lampo violaceo che tramutò le sterpaglie in traslucide bolle che salivano verso l’alto. Esattamente come lui, Marshall cacciò fuori la sua bottiglietta e dopo aver bagnato parte del groviglio erboso, castò contro di esso la stessa magia. Un altro lampo violaceo e altre bolle, le quali scoppiettarono in sonori PLUP poco dopo le prime. A loro si aggiunse la magia Lacerante di Saimon, la quale contribuì a separare maggiormente il groviglio vegetale tramite altri tagli. Sertoria invece agì da un’altra parte della serpentina vegetale: venne attratta da una matassa di rovi dall’aspetto più rigoglioso rispetto al resto, tanto da sembrare più in rilievo rispetto all’intero ammasso. A quel punto, la studentessa optò per la Manipolazione Vegetale, agitando la propria bacchetta e puntandola dritta verso il ceppo di partenza, il quale venne colpito in pieno da un lampo bluastro. Quello avvolse interamente la matassa, assumendone il controllo e causandone la conseguente levitazione. Ne seguì un altro ostacolo levato dalla serpentina di foglie e rami. [20+29+14+20+20= 103 - 130-83= 27 CM mancanti a liberare completamente il passaggio] Mancava davvero poco per sgomberare il passaggio e giungere finalmente al baluginio che ancora adesso spuntava ad alternanza dalla chioma dell’albero.

    Nel frattempo Sertoria avrebbe potuto vedere molto più chiaramente rispetto a prima [Saggezza ≥ 12] due sbrilluccichii perlacei riflettere nei suoi occhi: si trattava di due coltelli dalle stesse sembianze di quelli disegnati sulla pergamena. Uno risultava essere incastrato tra alcuni sassi dapprima occlusi dalla sterpaglia; l'altro ancora imbrigliato in un’altra matassa ancora più fitta di rami e fogliame. A quel punto la studentessa avrebbe potuto avvertire qualche compagno e farsi aiutare a liberarli, non escludendo il fatto che chiunque si trovasse nelle vicinanze avrebbe potuto accorgersene da sé [Saggezza ≥ 12 o Intuito ≥ 6 ].
    [CM ≥ 35 totali per liberare i coltelli].



    Squadra Stalagmiti



    Amaryllis fu il primo membro delle Stalagmiti a notare il bagliore perlaceo che spuntava ad intermittenza dalle fronde dell’abete alla fine del groviglio erboso. La studentessa avvertì immediatamente il gruppo dell’avvistamento, adoperandosi subito per agire. Bagliori biancastri e circolari scaturino dalla sua bacchetta, i quali andarono ad avvolgersi intorno ai rovi davanti a lei, rimpicciolendoli non completamente, ma almeno di due volte tanto, tanto che quella parte di serpentina risultava assai più spoglia rispetto a prima. Alexander fu il secondo studente ad agire contro l’ammasso vegetale: dalla sua bacchetta non si generò alcuna manifestazionedato che quella magia non ne aveva, per cui non poteva essere un chiaro sintomo di non riuscita. Il fatto che solo una piccola parte risultò sbiadire per pochi secondi era sicuramente da attribuire a qualche errore nel movimento. L’idea era senz’altro buona, ma lo studente doveva concentrarsi di più.
    Il terzo membro delle Stalagmiti fu Lorenzo, il quale decise di affidarsi alla Manipolazione Vegetale: la sua bacchetta compì la prima la piccola spirale, per poi puntare dritta verso l’obiettivo vegetale davanti a lui. Una parte di esso venne avvolta interamente dal lampo blu generato dalla sua magia, finendo per separarsi dal resto e levitare da un’altra parte. Il riccioluto riuscì a sgomberare una parte del groviglio erboso.
    La praticità di Frances tagliò l’aria come la sua magia tagliò in più segmenti parte della serpentina vegetale dopo che un bagliore violaceo era scaturitò dal suo catalizzatore all’enunciare della formula, svanendo poco dopo le recisioni. Il contributo della ragazza servì a liberare ancora di più il passaggio che li separava dall’obiettivo tra la chioma dell’abete. Anche Cyrene optò per un incantesimo Lacerante: con precisione marchiò l’aria con segmenti decisi fino a generare la manifestazione violacea che andò ad impattare contro un’altra parte di rami e foglie, separandola dal resto della serpentina. [11+8*+15+29+22= 85 - 130-85= 45 CM mancanti a liberare completamente il passaggio]
    Il debellamento del groviglio vegetale avrebbe richiesto altri sforzi da parte delle Stalagmiti, ma non eccessivi.

    Adesso che la serpentina era maggiormente spoglia rispetto all’inizio, chiunque tra di loro che [Saggezza ≥ 12 o Intuito ≥ 6 ] si sarebbe potuto accorgere di due baluginii metallici: erano proprio i due coltelli che raffigurava la pergamena. Il primo era incastrato tra alcuni sassi coperti prima dalla sterpaglia. Il secondo invece era avviluppato da una fitta matassa di fogliame e rami. l'altro ancora imbrigliato in un’altra matassa ancora più fitta di rami e fogliame. [CM ≥ 35 totali per liberarli].




    ***
    PER ENTRAMBE LE SQUADRE



    Adesso risultava più facile adocchiare il cuscino scarlatto che sostava circa a metà della serpentina vegetale o meglio, i cuscini: a sinistra in quella delle Stalattiti e a destra in quella delle Stalagmiti. Visto dall’esterno tutto l’insieme appariva come un grande disegno speculare.
    Sopra di essi riposavano adagiati due calici dalle stesse fattezze di quelli sul tavolino. Entrambi i cuscini levitavano a mezz’aria, ma appena gli studenti gli si sarebbero avvicinati, questi avrebbero iniziato a fare su e giù, arrivando a staccarsi quasi un metro da terra. Avrebbero iniziato anche a roteare su sé stessi, poi attorno ad un trittico di pini. A quel punto sarebbe stato chiaro che fermarli sarebbe stato prioritario per recuperare l’oggetto. [CM =35]



    Neve Sottoterra continua: 2 parte del primo STEP

    Spiegazioni & Precisazioni: essendo diventati 6 membri per squadra ho deciso di non conteggiare nel calcolo il PNG Will per una questione prettamente di parità. Facendolo, questa sarebbe stata compromessa.
    È stato introdotto prima che Marshalla venisse smistato per permettere ad entrambe le squadre di avere parità di giocatori. Adesso, con l’aggiunta di PG, il PNG sarà utilizzato puramente per colore. Se invece le cose dovessero cambiare entro e non oltre il secondo STEP (limite per aggiungersi), esso tornerà ad influire nei conteggi come è giusto che sia.

    Formazioni
    SQUADRA STALATTITI - fascetta bianca: Thomas (+Will PNG), Luke, Sertoria, Saimon, Millie, Marshall.
    SQUADRA STALAGMITI- fascetta azzurra: Frances, Rheis, Lorenzo, Cyrene, Alexander, Amaryllis

    Riepilogo situazione Squadra Stalattiti:
    27 CM mancanti per liberare definitivamente il passaggio;
    35 CM per liberare i due coltelli adesso visti da Sertoria e da chi, coerentemente, li può vedere essendo nelle vicinanze della compagna a patto che rispetti i Paramentri indicati tra parentesi “[...]”
    35 CM necessarie a bloccare il cuscino levitante a cui adesso potete approcciarvi. Come potete vedere, è stata abbassata la soglia da 50 a 35 nonostante rientrasse nella vostra media, ma poiché alcuni non riescono a partecipare e permettere a coloro che lo fanno di agire spediti ho deciso di semplificare un po’ tale prova.

    Riepilogo situazione Squadra Stalagmiti:
    45 CM mancanti per liberare definitivamente il passaggio;
    35 CM per liberare i due coltelli adesso visibili a Lorenzo e a tutti coloro che, coerentemente, si trovano in zona a patto che si rispettino i Paramentri indicati tra parentesi “[...]”
    35 CM necessarie a bloccare il cuscino levitante a cui adesso potete approcciarvi. Come potete vedere, è stata abbassata la soglia da 50 a 35 nonostante rientrasse nella vostra media, ma poiché alcuni non riescono a partecipare e permettere a coloro che lo fanno di agire spediti ho deciso di semplificare un po’ tale prova.

    Appunti: i risultati degli incantesimi sono soggetti a un calcolatore che, dopo aver messo in relazione i PA dei Pg, stabilisce l'esito della magia. Per avere maggiori informazioni sul funzionamento del meccanismo di calcolo, leggere la seconda quote nel topic della Lista Incantesimi.

    ° Alexander piccolo appunto per imparare meglio a gestire il tuo PG: come vedi dal testo, non ho fatto riuscire il tuo incantesimo totalmente, ma solo in minima parte.
    Questa decisione è dovuta al fatto che, sebbene il tuo post sia abbastanza buono e anche il rapporto tra CM e Saggezza (parametri necessari alla buona riuscita di una magia trasfigurativa), manca in toto il movimento della bacchetta che in una Quest è fondamentale. Anche dire solo che la si muove secondo i movimenti richiesti, altrimenti sembra che questa sia ferma, inutilizzata.
    Dato che per te è la prima esperienza e ritengo giusta quanto doverosa una spiegazione/avvertimento non ti ho voluto penalizzare completamente, decidendo di conteggiare la metà delle tue CM nella somma totale. Spero di averti fatto capire bene, ma se hai dubbi sai che puoi scrivermi. Mi raccomando in futuro ;)

    °Avete a disposizione 1 solo incantesimo non autoconclusivo qualora sia rivolto contro altri o contro l'ambientazione, che sarà destinizzato al termine del turno; incantesimi che non rientrano fra questi (esempio Accendi-Bacchetta) possono essere invece autoconclusi.

    °Avete totale libertà di gioco, muovete i vostri Pg nella più completa coerenza secondo il loro carattere e allineamenti. Totale libertà l’avete pure riguardo alle magie da utilizzare: potete scegliere gli incantesimi che ritenete più opportuni, l’importante è che rientrino tra le vostre conoscenze scolastiche. Per un maggiore riferimento, consultare il Manuale degli Incantesimi Studenti. Potete pure ricorrere a quelli che avete in Scheda PG alla voce “conoscenze avanzate”.

    ° Riguardo al testo, dove tra parentesi quadre è richiesto un numero dei PA assai alto, è chiaro che si intende un'azione comunitaria tra i PG. Infatti, i PA di ognuno verranno sommati per raggiungere il limite richiesto.
    IMPORTANTE: per far sì che si raggiunga il numero e che la magia abbia effetto, non occorre che usiate tutti lo stesso incantesimo - oltre che per alcuni non potete -, ma va bene per il conteggio qualsiasi tipologia di incantesimo volta allo stesso bersaglio.

    ° Evitate Metagame, Incoerenza e Powerplaying.
    L'infrazione di una qualsiasi indicazione data fin'ora incorrerà nell'assegnazione di malus.

    Scadenza di questo turno: Venerdì 10 Aprile
    Essendo la scadenza di un mini turno per completare il 1 STEP è più breve, altrimenti ci prolunghiamo troppo per passare alla fase successiva. In merito a ciò, per non bloccare le vostre azioni e permettervi di andare avanti, in questo mini turno farò delle destinizzazioni intermedie.
    Se qualcuno di voi ritiene di non arrivarci, mi contatti anzitempo.

    Se avete dubbio, domande, questioni, potete porle nell'apposito topic di Q&A poiché la risposta ad un dubbio può servire anche ad altri!
    In bocca al lupo e Forza Ghiaccioli!
    Luke LygeonSertoria EburneoFrances StitcherRheis MorwenThomas Nott Cyrene R. Huxley,NukEddy, Millie, XJoe, Saimon WebbHafifah IffyPanther324
     
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    Ed ecco l'ordine. O meglio, ecco l'ombra dell'ordine. Poteva intravederlo a salutarla dalla finestra, a sventolarle incontro un fazzoletto e un "ti aspetto" in punta di labbra.
    Avrebbe tanto voluto che il mondo fosse come le città ideali del Rinascimento, tutto bianco e rettilineo e geometrico. Sertoria sprofondò lo sguardo nella sterpaglia, ché c'era qualcosa di lucente là in fondo.

    Ah! He-Hey!

    Tre vocali di gabbiano e poi più nulla. La quattordicenne si guardò attorno indicando il fitto del rovo. Chiunque le avesse rivolto gli occhi addosso avrebbe potuto accorgersi dei suoi gesti frenetici, così inconsueti su di lei.

    Se li prendo poi finisce tutto. Se li prendo finisce tutto.

    L'avrebbe anche fatto subito, perdiana. Ma prima doveva liberarsi dell'impiastro frondoso che aveva staccato da terra.
    Si era sempre reputata una compagna fedele, la piccola Eburneo. Nessuno avrebbe mai potuto mettere in dubbio la sincerità del suo amore, la sua dedizione, la sua devozione al più sacro dei legami; e tuttavia, nel mentre che mulinava il polso cercando di arrotolare quella profusione di sterpi in un ordinato gomitolo da accantonare, le venne da pensare che sarebbe stato tutto più semplice se avesse posseduto due bacchette, anziché una.
    Sentendosi vagamente fedifraga la ragazzina completò quel che poteva parerle un agglomerato composto di foglie, gambi e spine e se lo pose a lato, a circa due metri dai propri piedi. Fatto ciò si accinse a muovere i primi passi nel varco che aveva parzialmente liberato.
    Si guardò alle spalle: nessuna traccia della compagna dai capelli lilla. Evidentemente quella giornata era refrattaria all'ordine.
    Sertoria avanzò finché poté e cercò di fare il punto della situazione.

    O erba o sassi. Sono incastrati.

    In un colpo solo non avrebbe ottenuto nulla, poco ma sicuro.
    Si cacciò in tasca la mano libera. Tutta quella fatica per impossessarsi di un paio di coltelli quando ne aveva già uno perfetto e curato da più di due anni.

    Oh.

    Già. Non aveva soltanto un coltello.
    Tirò fuori il palmo. Da quanti mesi si stava portando dietro quella maledetta candela?
    Troppi. Esattamente come le ordinarietà della sua vita. Da Yule a ora non si era ancora trovata a desiderare concretamente qualcosa che non fosse alla sua portata.
    Sertoria era realistica in ogni aspetto della propria esistenza, eccettuato quello delle bacchette. Le bacchette, ecco, quelle erano la sua "seconda stella a destra". Altrove soltanto cielo nitido e uniforme. E se c'era bisogno di sacrificare quella candela a un desiderio, anche il suo desiderio doveva aderire al protocollo: soddisfare la Professoressa Harp.
    La ragazzina accese la candela con un colpo di catalizzatore.

    E se non riesce perché è incastrato?
    Improbabile.


    Quella era Evocazione, dopotutto. E quello, a onta di dubbio, era un normalissimo coltello. Nondimeno Sertoria decise di puntare a quello che baluginava tra i rovi, constatando che, ci fosse stato bisogno di opporre resistenza fisica, sarebbe stato più semplice farlo passare tra i meandri di una sterpaglia piuttosto che sollevare dei sassi.
    Inguainò la bacchetta nella custodia e strinse la candela con entrambe le mani. Non rimpiangeva nulla, Sertoria. Il suo unico, vero, grande desiderio non avrebbe mai potuto conseguirlo con un artefatto magico.
    Da Olivander avrebbe dovuto recarsi lei con le proprie forze e la propria volontà.

    Coltello. Dammi quel coltello. Mi serve. Coltello.

    Tutto il resto era mera routine.

    Non riesco a taggare nessuno, non so cos'ha Forumfree stasera :(
    Ad ogni modo Sertoria usa la Candela dello Yule per impossessarsi del coltello tra i rovi (perché tanto ha lo spirito d'avventura di un colapasta e il massimo che potrebbe cercare di prendere con quella candela a cose normali è un calzino sotto il letto).

    Candela dello Yule: oggetto magico impregnato della magia di Farlas, permette al possessore di evocare un oggetto lontano semplice accendendo lo stoppino e desiderando di avere tale oggetto con sé. Uso auto-conclusivo, tranne in situazioni di scontro o pericolo destinizzate dal Tessitore. La candela può essere utilizzata una volta sola.

    So che è detto autoconclusivo, ma per correttezza attendo comunque destinizzazione.
     
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    Vicino sé vide più di qualche incantesimo che prese a realizzarsi contro gli ostacoli della natura, ormai quasi del tutto debellati, compreso quello di uno dei compagni, che aveva seguito il suo esempio levando altre bolle al cielo: gli faceva piacere sapere che qualcun altro avesse colto la bellezza di quella magia.
    A un veloce sguardo non sembrava mancare ancora molto prima di riuscire a passarvi oltre, a differenza del punto presso cui sostava la minuta figura di Sertoria, un fiocco di neve candido e sparuto, che pur in silenzio sembrava sempre alla costante ricerca di aiuto. Forse fu per via di questa impressione, dell’innato senso di amicizia o il pragmatismo che nasceva dal diversificare gli sforzi piuttosto che concentrarli in un unico luogo, ma Luke non impiegò più di qualche istante a prendere la sua decisione. In una manciata di secondi e qualche ampia falcata già stava fiancheggiando l’amica, apparentemente pronta a fare della candela dello Yule uno strumento per conquistare ciò che si nascondeva lì vicino.

    Però, ingegnoso.

    Ammise a se stesso, concedendo all’amica un cenno di saluto al proprio arrivo.
    In tutta onestà non avrebbe saputo dire se la luminosa idea di Sertoria avrebbe sortito l’effetto sperato o meno, fatto stava che fintanto che era in proprio potere valeva la pena di aiutarla nella sua realizzazione.

    Provo a darti una mano, magari liberandoti da qualcuno di questi.

    Si riferiva agli ennesimi impedimenti posti tra loro e le due balenanti lame di coltello, dubitando che a Sertoria sarebbe spiaciuto un po’ di aiuto. Inoltre, una parte di lui temeva un poco gli effetti del magico lume e la sua cautela gli suggeriva che fosse un bene stare nel vicinanze di Sertoria, per ogni evenienza. Nemmeno Luke aveva ancora attinto al potere di quel ricordo d’inverno, ignorandone i dettagli del caso: dove sarebbe comparso l’oggetto? E in che modo di preciso? Nel dubbio era meglio cercare di tenere la guardia alta, pur concentrandosi allo stesso tempo sull’esecuzione del proprio incantesimo.
    Gli avanzava ancora parecchia acqua e non gli dispiaceva l’idea di mantenere il punto, quel legame un po’ infantile e un po’ di pura meraviglia che portava ciò che una volta era appartenuto a madre terra a prendere il volo verso l’alto, verso un cielo altrimenti irraggiungibile. Fu così che versò altra acqua al suolo, donandovi una seconda volta il cerchio orario della sua magia.

    Ebublio.

    Sertoria Eburneo - Saimon Webb - Thomas Nott - Millie - MarshallMcRoney - sperando che adesso i tag funzionino

    Luke va ad aiutare Sertoria (e Millie, qualora nel suo prossimo post l’abbia poi effettivamente seguita, motivo per cui ho preferito evitare di specificare alcunché riguardo la sua presenza fino quando non avrà postato)
     
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    Purtroppo la chiara differenza di conoscenze tra il rossiccio ed i suoi compagni di casata più grandi si era fatta lampante già dal modo in cui tutti avevano deciso di approcciarsi al problema: avesse avuto a disposizione anche lui un Diffindo, magari sarebbero stati già in grado di passare oltre quel campo minato.

    Invece no. Manipolazione vegetale.

    Sbuffò, mentre scostava via un altro grosso mucchio legnoso; dov'era finita la sua voglia di diventare il primo della classe? Dove si era cacciata la volontà di dimostrare, a tutti coloro che si erano presi gioco di lui, che Lorenzo Fontana li avrebbe sorpassati con un calcio nel culo?
    Schioccò con la lingua, mentre riponeva un ultimo gruppo di rovi, con decisamente più foga del dovuto.
    Riprese fiato: era più stancante di quanto avrebbe pensato.

    O forse sei solo fuori forma, eh Fontana?

    Forse. Probabile. Doveva allenarsi di più.
    Portò lo sguardo a terra.

    Ecco, punti bianchi sulla retina. Hai mangiato abbastanza carne?

    Sì, ne era sicuro.
    E no, quelli non sembravano affatto dei luccichii da mancanza di ferro, anzi, gli oggetti che avevano attirato la sua attenzione erano forse interamente fatti di ferro.

    Che battuta di merda.
    Vedo i coltelli.


    Comunicò agli altri membri della sua squadra la cosa, alzando la voce in modo da poter essere ben udibile, ma senza urlare, e cercando di nascondere un palese senso di soddisfazione; nel mentre, non accennava a distaccare lo sguardo dai due puntini luminosi, per paura che potesse perderseli voltandosi un momento.

    Lì sotto il mucchio di sassi... e là tra le foglie.

    Indicò con la mancina i due punti, in modo che potessero essere individuabili anche dagli altri compagni.

    Non credo manchi ancora molto a rimuovere questo ammasso.
    Sarebbe meglio se qualcuno di noi si concentrasse già sul prendere i coltelli, mentre altri finiscono di liberare il passaggio.
    Proporrei che fossero i più grandi a dedicarsi al recupero dell'argenteria.


    Dal suo punto di vista, era pura logica: per lo stesso motivo per cui prima si era sentito superato dai ghiaccioli più anziani, sarebbe stato corretto credere che, con una più vasta gamma di incantesimi a disposizione, il recupero dei piccoli oggetti sarebbe potuto essere più rapido e privo di rischi.
    Si voltò un attimo, per cercare di capire se fosse stato effettivamente ascoltato da qualcuno, prima di procedere.
    Era stato utile. Non aveva trovato uno, ma ben due degli oggetti che servivano a completare la prova, ed aveva addirittura tentato di accennare una coordinazione spicciola tra di loro.
    Per la prima volta dall'inizio della prova, il parmense si stava sentendo in pace col suo operato.

    Io continuo a fare strada.

    Detto questo, dopo essersi assicurato che nessuno dei compagni fosse direttamente coinvolto nella sua traiettoria, con la bacchetta avrebbe ripetuto il medesimo movimento a spirale compiuto solo qualche minuto prima, per tornare a dedicarsi alle sterpaglie di partenza, pronunciando una sola parola con decisione.

    Mobiliarbus.

    Mancanti a liberare il passaggio: 45 CM
    Se Lollo riesce nel suo incantesimo: 30 CM
     
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70 replies since 31/3/2020, 21:41   2042 views
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