Avventura del Fuoco - I Parte

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    Il Protego Totalum di Alec mise al riparo se stesso e il giovane Marcus dalla pioggia di frecce, mentre il suo Exahurio riuscì a rendere temporaneamente più leggera la rete che imprigionava gli studenti a lui più vicini, liberi ora di scrollarsela di dosso e difendersi autonomamente, coi propri poteri.
    Stessa sorte riuscì a Victoria e a Mattia, protetti dallo scudo mentre la Responsabile liberava un altro gruppetto di studenti.
    Il giovane Edwards, nel frattempo, poté raggiungere il primo braciere e appiccare una piccola fiammella con la magia della sua Casata.
    I centauri, notata la resistenza del gruppo, incoccarono altre frecce infuocate, pronti a scagliarle come ultima intimidazione alla resa.



    Il resto delle azioni e delle situazioni è ancora allo stato del precedente post del Tessitore.
     
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  2. Dana Goode
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    Guardava Bellamy porre quella domanda all'uomo anziani e lei si innamorava sempre di più di lui: lo riteneva un ragazzo tanto speciale e tanto dolce, e con lei lo era - assicurato -, tanto che non riusciva a smettere di pensare a lui in quell'istante. La figura di quel ragazzino dai capelli biondi e dagli occhi color cielo era riuscita a sostituire quella di se stessa per la prima volta dopo tantissimo tempo: lei era follemente persa di lui. Quello stato di forte amore dura fino a quando il vecchietto inizia a parlare, momento in cui la ragazza viene risvegliata da quella sorta di Trance ultraterrena e viene riportata ad un livello umano. Della storia di Belfast non le importava nulla, anzi, più e più volte si poteva sentire la sua voce sussurrare delle frasi di odio nei confronti delle storie lunghe ed interminabili, malgrado la Storia della Magia la affascinasse molto. Sì portò una mano a scostare una ciocca di capelli dietro al proprio orecchio, in maniera tale da evitare di ciecarsi con i suoi stessi capelli, per poi tornare a guardare l'uomo con sguardo annoiato e stanco, come se da un momento all'altro sarebbe sprofondata in un sonno profondo e duraturo, un letargo ancestrale.

    Giuro che pur di evitare tutto questo ascolterei una lezione combinata di Laeddis e Thompson, con tanto di Elodie che spara uno dei suoi pipponi terribilmente interminabili sulla storia di Kenaz.

    Ma dopo quel breve momento di noia, eccone uno ancor più grande: una radura verde piena di misticismo immersa nel silenzio. Che rottura di scatole. Per Dana quella era una delle peggiori uscite della galassia, ma solo perchè lei aveva la sensibilità di un paguro e quindi non riusciva a cogliere pienamente le influenze positive che tutta quella natura le avrebbe dovuto inviare. Il gruppo sorpassò il cancello e si ritrovò quindi in questo luogo con vari bracieri i quali, di lì a poco, sarebbero dovuti essere stati accesi da loro al fine di ottenere delle pietre. O così almeno aveva intuito da ciò che le magiche pergamene divine sancivano. Perchè erano divine, no? Divine proprio come Dana, suvvia!
    Qualche secondo di pausa ed ecco che improvvisamente accadde qualcosa che scosse Dana in maniera celere e veloce, facendole battere il cuore a tremila e regalandole una serie di tremori che, in confronto, un chihuahua sarebbe stato nulla. Si girò verso la fonte dei rumori e vide una serie di frecce venire scagliate nella direzione dei ragazzini da parte di quelli che sembravano essere dei Centauri, il tutto eseguito con una cattiveria infinita e con la codardia di un gruppo di pappataci pronti ad assalire un povero ed indifeso cane. Alla vista di quelle cose appuntite dirigersi verso di lei, Dana si portò le mani sulle guance ed emise un urlo pazzesco, uno di quelli da checca isterica, un urlo che neanche una Banshee sarebbe riuscita a battere a causa della potenza e del terrore che conservava.

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

    E subito dopo quel l'azione si affrettò a sfoderare la propria bacchetta, puntandola verso la freccia che si dirigeva verso di lei. Doveva concentrarsi, doveva riuscire a liberare la mente per qualche secondo, doveva essere in grado di lasciar perdere la situazione e di focalizzarsi unicamente sull'obviettivo dal quale si sarebbe dovuta proteggere. Ecco quindi che l'espressione terrorizzata sul suo volto mutò in qualcosa di diverso, come se fosse un broncio furente in procinto di rivelare una potenza particolare, come se quei centauri le avessero causato una rabbia incredibile ed un fortissimo desiderio di vendetta.

    Voi, luridissimi cavalli sparafrecce malriusciti, vi siete messi contro la regina sbagliata.

    La ragazza disegnò una linea verticale con la propria bacchetta, proprio come l'incantesimo che avrebbe voluto utilizzare le suggeriva di fare, per poi focalizzarsi attentamente sulla creazione immaginaria di una protezione che la avrebbe salvata dalla freccia. Con gli occhi sfavillanti di rabbia e furore, ma soprattutto con il cuore che batteva all'impazzata a causa della voglia di vendetta, la ragazza enunciò il nome dell'incantesimi a gran voce.

    Protego!

    Da quel momento doveva solo sperare che l'incantesimo fosse riuscito a proteggerla, in maniera tale da poter evitare di essere infilzata atrocemente come se fosse un arrosticino.
     
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    La cura a ogni male...



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    Eloise si era informata prima di imbarcarsi in quella che sembrava un'impresa folle... cioé portare la Casa del Fuoco in gita a Belfast, alla ricerca di un segreto misterioso quanto il libro che aveva indotto la ricerca della verità. L'infermiera ricordava ancora quel libro e proprio lui l'aveva smistata per la seconda volta nella sua vita. Il Fuoco era la Casa in cui si sarebbe trovata se fosse nata quando Amestris era già divenuta l'Accademia di Magia, ma così non era stato, quindi si trovava alla sua età a scoprire nuovamente le caratteristiche peculiari di se stessa. Fuoco e Corvonero c'entravano l'uno con l'altra? Probabilmente era un paragone inutile da fare, perché, come diceva il libro: Fuoco, Ghiaccio e Tempesta avevano radici profonde e proprie. Doveva accettare e basta, magari era cambiata nel tempo in modo drastico oppure era sempre stata una Corvonero del Fuoco. Nel prepararsi aveva chiesto a Victoria delle informazioni sul viaggio e come sarebbe avvenuto, poi si era anche fatta dire medicinali babbani sarebbero potuti servire... Se funzionavano coi babbani sarebbero funzionati anche coi ragazzi di Amestris, no? Non poteva per mettersi di distribuire a tutti quei ragazzi un liquido proveniente da una boccetta per calmarli in caso di panico,dovuto a quella cosa volate e metallica. Ai babbani che li circondavano sarebbe parso sicuramente strano, quindi aveva comprato quelle pastiglie che avevano l'effetto di tranquillizzare, ma che non avrebbero destato sospetti. Quando tutti si riunirono Eloise si era preparata la sua borsetta verde con dentro pastiglie babbane e alcune pozioni, in particolare due Dittamo e una Pozione contro i Veleni comuni. Erano imbarcati in un'avventura legata alla casa del Fuoco... qualcuno avrebbe potuto ustionarsi, no? Quello era il ragionamento fatto mentre si preparava alla partenza: per i vestiti non c'erano stati problemi, perché amava i pantaloni e le camicette, quindi si sarebbe camuffata alla perfezione senza doversi comprare nulla di nuovo per l'occasione. Una volta riuniti i ragazzi poterono entrare nell'aeroporto. Da lì le cose si fecero strane: passare sotto quell'arco metallico le metteva ansia, non sapeva perché, ma non poteva di certo mostrarlo ai ragazzi... che esempio avrebbe dato? Quindi si diede un tono e fece come Victoria: si tenne pronta a confondere i babbani che vedevano le bacchette passare sotto il loro naso. A un certo punto sentì un "bip" e vide che una signora aveva fatto suonare quell'arco perché non si era ricordata di levare una collana. Si levó immediatamente il bracciale che le aveva dato la Cage e lo mise in borsa, poi se lo rimise solo dopo essere passata dall'arco. Il peggio arrivò sull'aereo, perché la partenza le fece capire che anche lei avrebbe avuto bisogno di una di quelle pastiglie babbane che si era portata dietro. Come facevano a viaggiare in quel modo? Siccome era una degli adulti responsabili cercò di mettere da parte il proprio malessere e si distrasse distribuendo con Victoria ai ragazzi in difficoltà un po' di calma solida. Quando tutti l'ebbero presa e le cose iniziarono a procedere più agevolmente, senza farsi vedere, ne prese una anche lei. Senza una distrazione era difficile non sentire l'ansia che l'attanagliava, motivo per cui guardò fuori dal finestrino solo una volta e basta. Ringraziò Merlino quando il volo finì e non volle pensare al ritorno, che sarebbe stato peggiore, dato che sapeva ciò che l'attendeva. Seguì le istruzioni di Victoria, perché erano sensate e poi perché era la Responsabile di tutti quei ragazzi. Il posto in cui si trovavano era davvero bello e mentre alleggeriva gli zaini di alcuni bambini del primo anno si guardò attorno per qualche attimo. Si mosse col gruppo, lasciando ai ragazzi e a Victoria le decisioni, limitandosi ad ascoltare e cercare di tenere sott'occhio più ragazzi possibili. Erano in tanti e la cosa le metteva agitazione... le ricordava troppo un episodio ben presente nella sua mente quella gita coi piccoli, ma non era il momento per pensarci quello. Seguirono l'anziano signore a cui si erano rivolti e lui li condusse esattamente dove volevano essere portati. Avrebbe dovuto pensare che tutto fosse troppo facile? Forse, ma a posteriori è troppo semplice dirlo. Comunque lesse come tutti gli altri la pergamena vicino alla tomba, mentre i polmoni respiravano aria pregna di magia, ben palpabile, almeno per Eloise. Era come se l'aria fosse più densa del normale, come se oltre all'ossigeno vi fosse stato aggiunto qualcosa... Magia. Mentre le "istruzioni" date dalla tomba e dalla pergamena accanto parevano abbastanza chiare le orecchie dell'infermiera colsero qualcosa che stonava totalmente con la radura e l'immobilità di cui pareva permeata. Non fece in tempo a voltarsi che si era scatenato l'inferno: centauri infuriati scagliavano frecce infuocate contro i ragazzi e imprigionarono la gran parte di essi in grosse gabbie metalliche. I peggiori incubi di Eloise si trovavano davanti a lei ed erano dotati di zoccoli e archi.

    Inizio a detestare i centauri...

    L'ultima volta che ne aveva visto uno era anch'esso arrabiato e scagliando le sue frecce aveva colpito proprio Victoria in maniera molto grave. L'intervento di Eloise le aveva probabilmente salvato la vita e la donna voleva evitare di doverlo rifare con uno dei ragazzi lì presenti. Proprio per questo si voltó verso la tomba, vicino a cui si trovava una ragazza del Fuoco. Corse rapida accanto a lei ed estrasse la sua bacchetta.

    Protego Totalum.

    La cupola protettiva avrebbe dovuto proteggere Anisha accanto a lei.

    Allontanati da qui!

    Eloise guardò la ragazza per un attimo, poi si voltò verso chi le era più vicino e vide che c'era un piccolo incendio che stava iniziando a crescere. Non dovevano farsi intralciare anche dal fuoco e poi i ragazzi erano troppo vicini.

    Feritene anche solo uno gravemente e posso giurare che non me ne importa nulla di nulla... vi faccio bruciare sui vostri stessi incendi...

    Si voltò verso l'incendio e puntò nuovamente la bacchetta, questa volta verso l'incendio.

    Aguamenti.

    Sarebbe stato un problema in meno se l'incendio non fosse divampato. Nella sua mente sentiva le urla di Lux... No, quella volta non sarebbe andata nello stesso modo. Avrebbe fatto in modo che le cose finissero diversamente anche a costo di frantumare il proprio "io" e i propri principi per salvare quei ragazzi. Strinse più forte il catalizzatore cercando feriti o ragazzi in pericolo imminente.

    Porto con me 3 pozioni (2 Essenza di Dittamo e una Pozioni contro i Veleni Comuni), ho Pozioni I , Guarigione Avanzata Pozionistica II e Magia Bianca II. Il Protego Totalum dovrebbe essere l'incantesimo autoconclusivo e prima di lanciarlo mi sposto accanto ad Anisha (non sono da pc, non riesco a modificare la mappa). L'Aguamenti non è autoconclusivo.
     
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    Il gruppo trovò fortunatamente un gentile signore che conosceva bene quel bosco di Tigli. L'anziano si offrì anche di accompagnarli, così la scolaresca lo seguì. Mentre raccontava le origini e le leggende di Belfast, Michael lo ascoltò con piacere e interesse, curioso e volenteroso di capire la storia di quello strano bosco di cui non sembrava esserci traccia su internet.
    Arrivati, l'uomo si pronunciò in parole che fecero insospettire il docente. Era ovvio che quel posto fosse precluso ai babbani, doveva essere protetto da qualche magia. I suoi sospetti crebbero quando il cancello si aprì magicamente al loro cospetto.
    Oltre il pesante portone in legno, si poteva intravedere il bosco e un enorme spiazzo. Infondo a tutto c'era ad aspettarli la tomba. Ce l'avevano fatta, l'avevano trovata.
    Vicino al sepolcro c'era una pergamena sulla quale erano scritte quelle che sembravano istruzioni per attivare la magia della lapide.

    Sembra facile.

    Ma non fece in tempo a pensarlo che un tonfo li sorprese. Il cancello si era richiuso, mentre le parole sulla pergamena erano cambiate. Seguirono dei sibili e uno scalpiccio di zoccoli. Il cielo si riempì di frecce infuocate che presero a conficcarsi nel terreno facendo scoppiare il panico. Gli studenti corsero terrorizzati cadendo incautamente nella trappola degli assalitori.
    La confusione regnò sovrana mentre le frecce continuavano a cadere. Una gli si conficcò a una decina di centimetri dai piedi. L'erba prese immediatamente fuoco. Michael non perse tempo, iniziando a calpestare le fiamme per estinguerle prima che si spargessero oltre.
    Quando alzò lo sguardo notò che i colleghi erano intervenuti tempestivamente per salvare i ragazzi. La sua attenzione allora si spostò sugli assalitori che, dalle loro postazioni di attacco, incoccarono nuovamente le loro frecce.
    Non poteva permettere che attaccassero ancora. Erano già stati abbastanza fortunati che nessuno fosse stato colpito dalla prima raffica. Michael si portò avanti e sollevò la bacchetta al cielo.

    Protego Maxima.

    Voleva bloccare l'attacco sul nascere, isolare i centauri dalla scolaresca, così da permettere ai ragazzi di organizzarsi per accedere i bracieri e agli adulti di capire il motivo per il quale li stavano attaccando.


    Talento in Magia Bianca II
    Michael prova a spegnere un focolaio d'incendio sul nascere mentre i colleghi salvano i ragazzi. Quindi lancia il Protego Maxima (non autoconclusivamente) per isolare gli studenti dai centauri.


     
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    I centauri non ci misero troppo ad offendersi, Anisha dopotutto reputò la lapide come il primo scudo a cui poteva attingere per proteggersi dalle frecce infuocate, senza pensare minimamente al suo valore spirituale.
    Strinse a sé la pergamena, iniziando a piegazzarla come meglio poteva per inserirla poi in una delle taschine striminzite del vestito ormai sporco di terra. Con uno sguardo fugace verso lo zaino disse addio alla merenda e a tutti gli oggetti da viaggio che si era portata, ormai inutili e carbonizzati a causa del fuoco che lo avvolgeva.
    Fortunatamente l'infermiera Hunt si accorse di lei, avvolgendola con il Protego Totalum che poté sentire sin da subito sulla pelle con quello che sembrava un tepore caldo. Le frecce rimbalzarono altrove quando incontrarono quello ostacolo magico.

    Uhà! Signorina Hunt dobbiamo andarcene da qui!

    La vide avvicinarsi, ma se fossero rimaste per altro tempo ancora nei paraggi di quella tomba, qualche freccia le avrebbe trafitto di sicuro. Con gli occhi ormai al limite della sopportazione a causa del fumo causato dalla frecce infuocate, cercò di guardarsi attorno escludendo la possibilità di avvicinarsi agli altri perché troppo lontani ed esposti ai due gruppi di centauri. Eppure, un posto sicuro doveva esserci, in mezzo a tutto quel verde, dove sarebbe potuta scappare?

    Accidenti, il verde! Credo di avere un'idea, mi stia al passo infermiera.

    La radura era infatti circondata da numerosi tigli che sembravano nascondere tutto ciò che accadesse nei pressi dei bracieri e della tomba. Anisha pensò che sicuramente avrebbe trovato riparo lì, in mezzo alle fronde di quegli alberi. Strinse il braccio alla strega adulta indicandole dove aveva intenzione di correre e in un baleno si tirò su dalla posizione accovacciata, scattando veloce alla sua destra per addentrarsi tra gli alberi.
    Se la corsa campestre fosse riuscita senza ostacoli e se l'infermiera l'avesse assecondata, si sarebbero trovate tra i tigli per trovare dapprima un riparo e poi studiare insieme la prossima mossa.

    Anisha, protetta dal Protego Totalum autoconclusivo di Eloise, non viene trafitta dalla frecce non infuocate. Decide quindi di correre verso i tigli per trovare riparo.
    2wtBQ
    Mi sono permesso di addobbare la mappa!
     
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    Non aveva per niente un buon presentimento.
    Quell'uomo parlava di un posto che "tutti conoscevano", mentre i motori di ricerca lo ignoravano totalmente, e proprio nell'avvicinarsi alla magione in cui li stava conducendo non scorse alcun turista e il fatto che avesse detto che le persone ricordassero di fare qualcos'altro dopo aver avuto l'intenzione di entrare, significava chiaramente che si trattasse di scudi magici contro i babbani.

    Forse lui stesso non è un babbano.

    Lo guardò di sottecchi finché non raggiunsero quel luogo apparentemente comune, certo la magione sembrava enorme e si chiese chi fosse a gestirla, chi avesse nella sua casa una dannatissima tomba di ossidiana.

    Ma soprattutto, chi vi è sepolto?

    "Dove riposano i nobili signori".
    Si chiese quando Anisha prese a leggere le scritte, ovviamente riconducibili a quel che avevano trovato sulle pergamene; la runa Kenaz era ormai così frequente nella sua vita che vi aveva fatto l'abitudine nell'incontrarla, ma leggere di nuovo quei versi le scaturì un brivido.

    Come è possibile che ci venga concesso di conoscere tutto questo?

    Si disse, alzando un sopracciglio quando sentì il tonfo del cancello rompendo il silenzio ancestrale che si era creato lì di fronte alla tomba di ossidiana; da quel momento scoppiò un uragano, i sibili e i rumori insistenti degli zoccoli montavano nello stomaco mentre il cuore prendeva a battere così veloce da sentirlo nella gola.
    Le voci dei compagni imprigionati sotto reti lanciate da quelli che sembravano centauri la scossero tutto d'un tratto, nel frattempo vide improvvisi scudi sui quali si schiantavano frecce infuocate che, a differenza dell'ottobre dell'anno prima, non avevano rallentato minimamente.
    Atterrita, guardava la scena come fosse spettatrice esterna, con gli occhi spalancati di terrore verso i suoi compagni improgionati e in pericolo, più che per se stessa; sentì infatti i professori intorno a loro evocare scudi che, senza alcun dubbio, li avrebbero protetti, mentre Anisha e il professor Bànach gridavano di accendere i bracieri.

    Giusto... i bracieri.

    "Tutti i fuochi devono splendere
    nati dalla magia dei degni
    e da soli devono morire
    affinché la roccia diventi gemma
    e la gemma diventi chiave"

    Prima che lei potesse ragionare, vide Marcus sgusciare veloce verso uno dei bracieri più vicini, Mintaka, con la bacchetta già in pugno, si voltava da una parte all'altra, doveva agire anche lei e velocemente.

    Dannate creature.

    Ormai non aveva più alcuna remora nel maledire i centauri che solo pochi mesi prima avevano attentato alla vita della loro Responsabile, se solo avesse potuto li avrebbe colpiti senza ritegno, in barba a qualsiasi genere di rispetto.
    Si volse verso Anisha, respirando sempre più profondamente, poi cercò la Montrose, incontrando invece il professor Rosenbaum intento a proteggerli come meglio poteva, lei invece doveva attraversare lo scudo e dirigersi verso i bracieri scorti all'inizio della radura.
    Così prese a correre veloce, più veloce che poté, sentendo i muscoli delle gambe e il fianco bruciare già di adrenalina e ansia. Doveva dimenticarsi di cosa aveva intorno, dei suoi cmpagni improgionati per i quali non avrebbe potuto far nulla, di quelli più piccoli che non poteva proteggere. Corse con i polmini costretti dall'angoscia puntando la bacchetta in avanti quando le parve di scorgere il primo braciere che le fosse capitato a tiro. Se niente l'avesse fermata in quella corsa di almeno trecento mentri, sarebbe riuscita ad appiccarne uno e magari a tenerlo vivo; rallentò poco solo per puntare la bacchetta di Biancospino contro il braciere, portandola prima indietro sulla spalla sinistra, fendette l'aria fino abloccarla improvvisamente.

    Telum Flamma!

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    L'intervento di Eloise mise al sicuro per un po' Anisha, che ora aveva l'opportunità di muoversi con discreta libertà prima che la situazione peggiorasse ancora. L'infermiera dell'Accademia, poi, riuscì a confinare e spegnere l'incendio che stava divampando vicino a lei grazie ad un preciso Aguamenti.
    Ma fu il Protego Maxima di Michael a creare una barriera impenetrabile: la cupola si estese su una buona porzione di terreno, bloccando l'ultimo attacco dei centauri. Le frecce infuocate degli esseri, tuttavia, avrebbero ancora potuto infrangere la barriera, con un attacco ancora più poderoso. Non bisognava abbassare la guardia.
    Nel mentre Dana riusciva a proteggersi dalla freccia, pur presa dal panico, la freccia cadde sul prato sbattendo sullo scudo.
    Mintaka, invece, decise di dar fondo a tutto il suo coraggio. Con una corsa forsennata, attraversò il Protego Maxima del professore e si lanciò verso uno dei bracieri più lontani, esponendosi a mille pericoli. Il suo Telum Flamma, tra i più potenti della sua Casata, infiammò anche il secondo braciere ma l'attenzione di una parte dei centauri era tutta per lei: il che poteva essere anche un vantaggio, se il gruppo più vicino l'avesse colto in tempo. Tre frecce infuocate furono scoccate verso la studentessa, a cui non restava che fare ricorso a tutto il suo talento per difendersi.



    Mintaka deve difendersi da 3 frecce. Il Protego Maxima di Michael resisterà per un altro turno finché i centauri non dovessero riprendere la loro offensiva.
    fuoco


    Edited by Mintaka Al Hayes - 22/8/2017, 16:40
     
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  8. Marcus Edwards
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    Marcus dopo una furiosa corsa era riuscito ad accendere il primo braciere, provocandogli una grande gioia.
    Riparatosi dietro il fuoco appena acceso, si fermò per un secondo a riprendere fiato e riorganizzare le idee.
    I centauri continuavano la loro offensiva, con le frecce che si infrangevano contro le pareti del protego maxima all'interno del quale si trovavano anche alcuni suoi compagni.
    La maggior parte degli altri fuocherelli erano rinchiusi nelle reti dei centauri.
    Troppo difficile per un ragazzino di 12 anni andare a liberarli, non aveva le conoscenze pratiche per infrangere quelle reti e in ogni caso senza conoscere incantesimi di protezione era troppo rischioso avvicinarsi così tanto a quegli esseri così aggressivi.
    Il piccolo non sapeva più che fare, la tensione e la paura dovute allo scontro erano grandi e Marcus ne rimase quasi immobilizzato.
    Il fiato corto e gli occhi sgranati ma poi ecco Mintaka... l'ex prefetta del Fuoco, la sua fonte di ispirazione, si era lanciata in una corsa verso uno dei bracieri più lontani, accendendolo con un incantesimo dalla potenza ineguagliabile per uno studente.

    Brava Taka!

    Fu un illuminazione per il piccolo Edwards: non poteva fare molto per i compagni, ma poteva continuare ad accendere i bracieri.
    Corse in mezzo al boschetto di tigli alla sua sinistra, avvicinandosi pericolosamente ai centauri.
    Passare di lì senza essere visti era praticamente impossibile, ma poi gli uomini dalle quattro zampe spostarono tutta la loro attenzione sulla cercatrice del fuoco, lasciando una piccola occasione a Marcus per passare velocemente alle loro spalle.

    Ora...

    Cercò di passare, sì velocemente, ma anche in maniera discretamente silenziosa per cercare di non farsi notare.
    Fece segno con l'indice portato alla bocca ad alcuni suoi compagni che intrappolati nella rete lo avevano notato, mentre gli arcieri avevano appena scagliato le frecce contro Mintaka.
    Se fosse riuscito a raggiungere la seconda schiera di alberi, oltre i centauri, avrebbe poi avuto la strada spianata all'accensione del terzo braciere.

    Marcus tenta di passare dietro al gruppo di centauri per poi poter andare ad accendere i bracieri.
    Riga blu= movimento concluso
    Riga bianca tratteggiata= movimento non autoconclusivo a discrezione del Tessitore.
    Attached Image
    IMG_8725

     
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    Per fortuna che il vecchietto al quale Bellamy aveva chiesto informazioni sapeva ciò di cui il ragazzo stava parlando, e non ci aveva pensato due volte a condurre tutti verso il famoso bosco di tigli, piuttosto convinto di quello che diceva. Il ragazzino irlandese aveva iniziato a chiedersi se quell'uomo potesse essere un anziano mago o se magari fosse soltanto davvero molto colto o cose del genere, fatto sta che quella situazione gli sembrava parecchio strana.
    La sua sensazione venne confermata quando, davanti alla famigerata tomba, gli studenti e gli insegnanti vennero attaccati da dei centauri che non sembravano esattamente contenti della loro presenza. Il ragazzino, come era già successo in altre occasioni come per esempio lo scorso Halloween, rimase quasi paralizzato dalla sorpresa, preso alla sprovvista da quell'attacco inaspettato, tanto che non sapeva cosa fare.
    Gli ci volle un po' per riprendersi e capire, fortunatamente in quel lasso di tempo non era stato colpito da niente, mentre invece i suoi amici erano davvero in pericolo di vita. Si guardò alla svelta intorno: alcuni erano intrappolati in delle reti, altri erano invece sparsi per tutto il posto...tipo Mintaka e Marcus, che erano riusciti ad accendere due bracieri.

    I bracieri...

    Dovevano assolutamente riuscire ad accenderli, sembravano essere quelli il centro di tutto. Intanto il professore di Erbologia aveva evocato intorno alla maggior parte di loro un Protego Maxima che avrebbe provveduto a tenerli al sicuro almeno per un po'. Ma erano sotto attacco e non potevano permettersi di attendere ancora. Per questo Bellamy tirò fuori dal proprio zaino firmato la bacchetta magica e la impugnò nella mano sinistra, e si mise a riflettere per qualche istante.

    Non c'è altro tempo da perdere. Io non ho paura.

    La paura di Bellamy era solamente una, sempre la stessa: deludere chi gli voleva bene. Rimanendo fermo a guardare non soltanto avrebbe fatto avverare la sua paura, ma si sarebbe dimostrato indegno di essere uno studente del Fuoco e ancor di più Prefetto di quella tanto prestigiosa Casata.
    Sembrava essersi ripreso dalle esitazioni iniziali. Fece un respiro profondo e, ingranando la quarta marcia, uscì di corsa dalla bolla di protezione evocata dal professor Rosenbaum.
    Voleva raggiungere a tutti i costi un altro braciere ancora spento, con l'intento di accenderlo e avvicinarsi sempre di più al loro obbiettivo. Decise che non era compito suo cercare di liberare i compagni imprigionati, o almeno non aveva ragionato abbastanza lucidamente per provare anche solo a farlo. Aveva come sempre reagito di istinto, nonostante la carica di Prefetto gli metteva addosso una certa quantità di responsabilità...che ogni tanto si lasciavano comunque dominare dall'egoismo che regnava sempre sovrano nel cuore del ragazzino.
    Provò allora una corsa al massimo della sua velocità, muovendo con tutte le sue forze prima una gamba e poi l'altra, coordinando anche il movimento delle braccia per aumentare sempre di più la sua velocità. Per fortuna che era un ragazzo piuttosto allenato, grazie al Quidditch e agli allenamenti che svolgeva da solo a casa.
    Durante la corsa, nel caso in cui fosse riuscito a percorrere un determinato numero di metri, coordinando il movimento del braccio sinistro e cercando di farlo somigliare al gesto di lanciare una freccia, cercò di lanciare a gran voce l'incantesimo per provare ad accendere uno dei bracieri.

    Telum Flamma!

    Non era sicuro di riuscire nell'intento, ma rimanendo fermo immobile a guardare non lo avrebbe mai scoperto.

    Bellamy cerca di correre a tutta velocità verso uno dei bracieri e di lanciare il Telum Flamma per accenderlo.

    hjklkjh

    Linea tratteggiata: tentativo di corsa e lancio incantesimo.
     
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    Il protego di Michael era riuscito a fermare altre decine di frecce scagliate dalle creature proteggendo nel frattempo chiunque vi fosse all’interno, ma l’incantesimo perse piano di efficacia, permettendo quindi ulteriori attacchi. I centauri erano riusciti a dividersi, accerchiando il gruppo di maghi, mentre gli studenti, liberati dalle reti, iniziavano a correre in massa o singolarmente verso la boscaglia o verso gli adulti.
    Due gruppi più piccoli di studenti del Fuoco si muovevano verso Victoria che si trovava tra loro e due centauri che avevano preso a galoppare contro la strega e gli studenti dietro di lei, impugnando delle lance scure. Victoria avrebbe dovuto proteggere se stessa e il gruppo di studenti dietro lei, mentre le stesse sorti toccavano a Michael, caricato da un centauro incattivito. Il giovane uomo avrebbe potuto difendersi facilmente da quell’attacco, ma con la coda dell’occhio avrebbe potuto scorgere un’altra creatura correre verso Dana la quale avrebbe avuto forse più difficoltà a difendersi da un centauro aggressivo che non aspettava altro che travolgerla.
    Anisha era riuscita a proteggersi nella boscaglia più vicina, diventando invisibile agli occhi dei centauri ormai agitati e nervosi. Si erano mossi dai confini del bosco, pronti ad attaccare gli intrusi, mentre lei avrebbe potuto scorgere il primo braciere che era stato appiccato da Marcus di nuovo spento. Se si fosse avvicinata avrebbe notato, nella cenere, una piccola gemma dai colori accesi.
    Lo stesso sarebbe accaduto nel braciere appiccato da Mintaka, che avrebbe ancora dovuto difendersi dalle tre frecce scagliate da lontano. Nel cumulo di cenere poteva essere intravista una seconda gemma.
    Il fuoco appiccato da Bellamy, invece, era ancora abbastanza vivido, e il ragazzo avrebbe dovuto intanto proteggersi o schivare l’ennesima freccia infuocata.
    Marcus era riuscito a muoversi furtivo dietro il gruppo di centauri che erano avanzati, avrebbe potuto raggiungere il luogo da lui desiderato, cercando di non farsi vedere.
    Più a nord, Alec avrebbe potuto scorgere uno dei centauri avvicinare Mattia e afferrarlo per il busto con l’intenzione di rapirlo, la scena era visibile anche a Eloise che era ancora ferma nei pressi della tomba.


    MAPPAFUOCOTURNO2Michael può difendersi autoconclusivamente dal primo centauro, può cercare di aiutare Dana in maniera non autoconclusiva, la stessa Dana può cercare di proteggersi in maniera non autoconclusiva.
    Victoria deve difendere se stessa e gli studenti dietro lei in maniera non autoconclusiva.
    Eloise e Alec possono cercare di salvare Mattia il quale, se posterà, dovrà ruolare di essere stato afferrato da uno dei centuari.
    Mattia ha ora 45 HP.
    Mintaka deve proteggersi in maniera non autoconclusiva, potrà scorgere la gemma solo in un post successivo.
    Bellamy deve cercare di proteggersi dalla freccia.
    Entro 4 post di qualsiasi personaggio giocante, potrà asserire di scorgere il fuoco morire e lasciare nella cenere una terza gemma.
    Scadenza: 26 Agosto incluso
     
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  11. Marcus Edwards
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    I passi furtivi di Marcus non erano stati uditi da quei centauri, troppo presi a riversare la loro furia sulla povera Mintaka.

    Di sicuro saprà difendersi alla grande, ha talento per questo genere di situazioni.

    Pensò lo studente più piccolo del gruppo, mentre furtivo si infilò nuovamente in un altro boschetto di Tigli scomparendo alla vista dei centauri.
    I rami e le foglie sbattevano contro la sua faccia, a ogni passo doveva fare attenzione a dove poggiasse il piede, per evitare di schiacciare dei rametti secchi che altrimenti avrebbero rivelato la sua posizione ai centauri.
    Procedette con cautela senza fretta, i raggi del sole filtravano a malapena garantendo un po' di frescura ai piedi dei possenti alberi.
    Scostando tutti gli ostacoli che si ponevano davanti a sé il ragazzino si portò fuori dal gruppo di alberi, superando così i centauri.
    Arrivo a ridosso del braciere, ora praticamente indisturbato, notando a pochi metri da sé il suo Capitano al quale rivolse un ampio sorriso.

    Ciao Bell, che gioia trovarti... proprio una gita tranquilla non trovi?

    L'indole ribelle di Marcus non poteva essere placata nemmeno in quella situazione, uscendosene con una battuta mentre da diversi minuti una pioggia incessante di frecce si scatenava su di loro.
    Ma se da una parte il bambino era sì scherzoso, dall'altra diventò molto serio quando pensò a quanto la posta in ballo fosse alta.
    Il braciere di Bellamy ancora bruciava ininterrotto, mentre lui stava dietro al suo ancora spento.
    Fece qualche passo indietro, respirando profondamente.
    Ora non aveva più paura, ma sentiva dentro di sé una rinnovata energia, acquisita anche dalla presenza del Prefetto del Fuoco.

    Incendio.

    Il classico movimento a forma di fiammella tracciato in aria, cercando di incanalare la sua magia attraverso la bacchetta e da questa, trasmettere il calore e la forza del fuoco, che si sarebbe generato, al braciere.

    Marcus non può avvisare Bellamy della freccia: guarda da un'altra parte e non ha abbastanza sensibilità (00).


    Edited by Marcus Edwards - 22/8/2017, 22:19
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    La corsa verso i Tigli riuscì a dare ad Anisha una marcia in più rispetto agli altri in quanto per ora, poteva ritenersi al sicuro e capace di pensare una strategia.
    Tutto quel trambusto, i centauri, i suoi compagni in pericolo aveva acceso in lei un senso di appartenenza mai sentito prima e più che a come scappare pensò a come affrontarli.
    Si diede una veloce sistemata ai capelli legandoli in una crocchia che comunque lasciava che qualche ciocca le cadesse dietro la nuca. La bacchetta stretta fra le mani sembrava scoppiettante, ma la sua attenzione ricadeva sopratutto nei confronti della pergamena piegata nel taschino del suo vestitino amaranto. Non doveva in alcun modo smarrirla o lesionarla.
    Respirò a pieni polmoni l'aria di quell'appezzamento di tigli e arbusti che risplendevano un verde vivido, che come se traspirassero purezza e vita riuscivano a farla riprendere ad ogni boccata.
    Alcune bruciature alle ginocchia la segnarono, ma non abbatterono la sua forza di volontà: si tirò in piedi dalla base di un tronco visionando se effettivamente qualche centauro l'avesse seguita e subito dopo si sforzò di ricordare la posizione di tutti i bracieri quando il gruppo aveva fatto la sua entrata nella radura.

    D'accordo. Sicuramente ce n'erano due appena siamo entrati. Poi... a sinistra e a destra della tomba ce n'erano altri...

    Si guardò attorno iniziando ad avvicinarsi al confine dei tigli tra un albero ed un altro cercando di trovare un indizio su dove potesse trovarsene uno. Quando corse verso i tigli dalla lapide non aveva fatto assolutamente caso a dove fossero collocati i bracieri così dovette arrangiarsi come poteva.

    A destra si torna alla lapide quindi devo continuare verso sinistra. Ganesh, se solo beccassi un centauro sarei fregata.

    Continuò a seguire la direzione che le diceva l'istinto per un'altra manciata di minuti, anche se il cercare di non tossire per il quantitativo di fumo e cenere che aumentava nell'aria la rallentò parecchio.
    Dopo essere caduta quasi 5 volte a causa delle grosse radici e dei rami sporgenti, si avvicinò a tal punto da individuare un braciere che apparentemente non sembrava essere stato acceso.

    Sia ringraziata mia nonna in vestaglia!

    Con l'intenzione di accenderlo, sgusciò via dal bosco catapultandosi di nuovo nella radura, ormai diventata un campo da battaglia logoro e terrificante.
    Si buttò letteralmente a terra, tastando con le mani quella pietra dura che circondava un buco non troppo profondo che, effettivamente, presentava della cenere.

    Ma che caz? Ma è stato acceso?!

    Guardò per un attimo se ci fosse ancora qualcuno nei paraggi di quel braciere indecisa se maledirlo o ringraziarlo per aver eseguito quello che avevano urlato praticamente tutti, ma non trovò nessuno.
    Allora puntò di nuovo lo sguardo al suo interno notando che tra i cumuli di cenere era presente un luccichio rosso che prima non aveva focalizzato. Allungò la mano verso di esso, ritrovandosi nel palmo della mano una pietra a forma di N che brillava di una luce interna.

    Ma... Ecco... ECCO CHE ERANO QUEI SIMBOLI!

    Dopo un attento sguardo, la ragazza capì che ai piedi della lapide, quel circolo di simboli incomprensibili non era altro che un mosaico di quelle pietre. Con lo sguardo sempre più stranito ma al tempo stesso sorpreso tutto le fu chiaro: dal fuoco che avrebbero acceso dovevano aspettare che si consumasse la fiamma per poi riesumare quelle pietre, da incastonare alla base della tomba. Probabilmente ad altri era già chiaro ma con il susseguirsi di quegli imprevisti, Anisha non ebbe tempo di capire ogni singola parola della pergamena.
    Analizzò dunque il da farsi, decidendo che avrebbe dovuto spostarsi ancora verso gli altri bracieri. Escluse quelli verso il cancello dopo aver ipotizzato che chi avesse acceso quel fuoco ormai spento avesse provveduto a dirigersi dagli altri.
    Mantenne la gemma in mano e ricominciò a correre nella boscaglia, adesso sempre più sicura di che giro avrebbe dovuto percorrere.

    Raggirare la tomba e trovare il braciere alla sua sinistra, anche a rischio di incontrare qualche creatura strana nel bosco.

    Il battito cardiaco sembrava essersi abituato al ritmo che l'indiana stava mantenendo tra uno slalom ed un altro. Doveva sbrigarsi e anche con la consapevolezza che prima o poi avrebbe dovuto affrontare i centauri, il Fuoco stava ardendo dentro di lei. Con l'unica eccezione che non si sarebbe spento come quei bracieri.

    Anisha, dopo aver trovare la prima gemma decide che sia il caso di trovare la prossima accendendo il braciere a sinistra della tomba. Dunque si rimette a vagare nella boscaglia, con le intenzioni di raggirare la tomba ritrovandosi così sul lato esattamente parallelo di dove si trovava.
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    La rete sparì nel nulla e Victoria si sentì di poco sollevata: adesso toccava a loro allontanarsi dalla minaccia. Vedeva gli altri ragazzi passare da un posto all’altro, i bracieri accendersi e poi spegnersi. Non poteva fare altrimenti: i maledetti Centauri non avevano intenzione di fermarsi neanche di fronte ad un gruppo di ragazzini impauriti e di certo non sarebbero tornati in Inghilterra sconfitti e a mani vuote – non finché Victoria respirava e aveva la bacchetta tra le dita. Per un attimo, sperò che alle altre casate fosse andata meglio di loro. Non si era tenuta in contatto con Amalia e Mikal, non aveva proprio idea se anche loro fosse partiti quel giorno o prima o sarebbero partiti dopo – in ogni caso, sperava che non fosse toccata loro la stessa sorte (anche se ne dubitava). Capiva per quale motivo i Centauri si fossero scagliati contro i visitatori, stavano a guardia di quel segreto. Ma davvero… perché non parlare anziché tentare di ucciderli tutti?
    Nel frattempo due piccoli gruppi di ragazzi si erano rifugiati dietro di lei e Victoria capì il perché quando due di quegli esseri cominciarono la loro corsa verso di loro.

    Fermatevi. Non costringeteci a scontrarci con voi.

    Avvisò, portando il piede sinistro indietro ed alzando la bacchetta. L’altra mano fece segnale ai ragazzi di stringersi il più vicino possibile a lei, così che proteggerli sarebbe stato molto più semplice.
    Guardò le lance che impugnavano e per un instante che sembrò interminabile ebbe la sensazione di star rivivendo la Foresta di Drayrdd, nonostante a colpirla fosse stata una freccia. Lì, però, non poteva permettersi distrazioni o debolezze. Non quando sentiva tremare, dietro di sé, una ragazzina del secondo anno.
    Puntò la bacchetta verso il cielo, gli occhi fissi sulle creature. Cosa poteva fare?

    Protego Maxima.

    Pronunciò ferma con l’intenzione di creare una cupola protettiva che includesse i ragazzi dietro di sé. Abbassò in fretta la bacchetta per puntarla davanti a sé. Li avrebbe resi ciechi per permettere agli studenti di spostarsi da quella zona di fuoco. Senza loro alle sue spalle, Victoria avrebbe potuto affrontare le creature senza preoccupazioni e nella maniera più definitiva possibile.

    Lumos Solem!

    La bacchetta completò il cerchio davanti a sé, proprio lì dove stavano i Centauri. Nel caso in cui l’incantesimo avrebbe sortito gli effetti da lei auspicati, avrebbe incitato il gruppo di studenti a disperdersi nella boscaglia dietro di loro. Le sarebbe bastato anche un solo secondo di quel diversivo, gli alberi erano proprio alle loro spalle.




    pTr2sPU

    Victoria casta un Protego Maxima che inglobi se stessa e gli studenti dietro di sé. Poi tenta di accecare i centauri con Lumos Solem per permettere agli studenti di fuggire tra gli alberi.
     
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    La sua barriera interruppe l'attacco preparato dai centauri. Le prime frecce si infransero contro la barriera ricadendo a terra innocue. I ragazzi vennero risparmiati da altri colpi per quel momento, ed ebbero il tempo e il modo di procedere e appiccare altri bracieri.
    Michael però sapeva che quella protezione non sarebbe potuta durare in eterno, prima o poi si sarebbe indebolita ed inevitabilmente sarebbe caduta. Nel frattempo però i centauri non rimasero con gli zoccoli in mano, infastiditi dal loro opporre resistenza, si prepararono a scagliare il prossimo attacco e non appena videro la cupola magica cedere, caricarono la scolaresca. Puntarono in diverse direzioni. Michael notò uno di loro puntare verso di lui a gran velocità e, con la coda dell'occhio, un altro dirigersi contro Dana. Nel trambusto, la ragazza era rimasta scoperta e senza protezioni. Già prima aveva dovuto cavarsela da sola, difendendosi prontamente da una freccia. Era stata brava e in gamba durante quel primo attacco, ma in quel momento avrebbe dovuto vedersela non solo con una freccia, ma con una creatura grande, grossa e aggressiva. Doveva aiutarla, non poteva lasciarla a sé stessa. Anche perché non sapeva che intenzioni avessero quegli esseri, fin dove sarebbero potuti arrivare? Volevano solo spaventarli o stavano attentando alla loro vita?
    Michael non aveva neanche capito se li avevano attaccati perché erano nel loro territorio o se perché pensavano fossero nemici, ad ogni modo era certo che non si sarebbero fatti scrupoli e avrebbero continuato ad attaccarli fin quando non avrebbero ottenuto quel che volevano, così come non si erano fatti scrupoli a lanciare frecce e a caricare poveri bambini indifesi.
    Rapidamente Michael sollevò la bacchetta di Quercia e la agitò.

    Protego.

    Disegnò una linea ed evocò uno scudo che si frappose tra lui e la creatura che lo stava per raggiungere. L'incantesimo avrebbe scampato a Michael l'impatto, evitandogli di essere travolto. Il centauro infatti avrebbe trovato un ostacolo che avrebbe arrestato la sua corsa.
    Evocato l'incanto e scampato il pericolo, Michael si voltò e puntò verso la studentessa. Doveva proteggerla. Balzò in sua direzione, intenzionato ad afferrarla e a frapporsi tra lei e la creatura.

    Dana tranquilla ci sono io.

    Disse ad alta voce ma in tono calmo, cercando di non lasciar trasparire allarme o timore. Doveva infonderle tranquillità e sicurezza.
    L'uomo mosse il braccio destro e tracciò una cupola, come una "U" capovolta.

    Protego totalum.

    L'intenzione era quella di far entrare la studentessa nella sua bolla protettiva così da scampare all'attacco e successivamente escogitare una strategia per liberarsi dei centauri. Voleva trovare un modo per renderli inoffensivi che non prevedesse incantesimi aggressivi o metodi drastici che sarebbero potuti essere fraintesi. Voleva evitare di farli infuriare ulteriormente. Quelle creature dovevano capire che non erano pericolosi. Alle mediazioni culturali però avrebbe pensato successivamente, al momento doveva assicurare protezione e difesa alla sua studentessa.

    Michael evoca un Protego per proteggersi dal centauro che lo stava attaccando (mossa autoconclusa), quindi tenta di raggiungere Dana per frapporsi fra lei e l'altro centauro e provare ad evocare un Protego totalum [Magia Bianca II] per proteggere la studentessa .
     
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    Le fiamme si appiccarono rapide generate dalla freccia celeste del Telum Flamma, Mintaka, provata dalla corsa disperata che le aveva permesso di attraversare il campo in velocità senza essere colpita in quell'arena di fiamme e centauri, si era fermata a respirare con le mani sulle ginocchia, piegata in avanti, riuscendo ad ascoltare solo il suo respiro.
    Ebbe quasi timore a voltarsi quando l'eco delle grida dei compagni e dei centauri sembrò farsi più vivida, ma non poté fare a meno di farlo, terrorizzata da quel che avrebbe potuto vedere.
    Le colonne di fumo generate dalle pire accese erano ancora poche, i compagni del Fuoco fuggivano verso il bosco, i centauri correvano al centro e probabilmente non tutte le pire sarebbero state accese, non se tutti continuavano a dover fuggire, impossibilitati a raggiungere i bracieri.

    Stanno difendendo la tomba.

    Ormai era chiaro come il sole che i centauri fossero lì per cacciare gli intrusi, per difendere la tomba di ossidiana in quella magione sconosciuta. Ma loro non era intrusi.

    Cos...

    I sibili che prima avevano sentito più lontani ora sembravano terribilmente vicini, sempre più vicini.
    Inconsciamente Mintaka portò la mano sinistra al collo a stringere il diaspro della forza, mormorando sommessamente, in un disperato tentativo di raccogliere la forza di Marte e dell'amuleto. Shamar.
    Le labbra non si chiusero, gli occhi sgranati, il respiro si fermò d'improvviso; vide tre frecce scagliate contro di lei, tutte e tre, che volavano a grande velocità e di lì a poco, probabilmente, l'avrebbero colpita.
    La bacchetta salì prima che potesse pensarlo, mentre il palmo sinistro scioglieva la presa dal diaspro, non avrebbe potuto far altro.

    Protego!

    Gridò quasi, spostando una gamba dietro l'altra, se non fosse riuscita a difendersi sarebbe morta trafitta dalle frecce di quei centauri, morta in un campo di battaglia in cui non aveva deciso di scendere.
    Doveva bloccarle.
     
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