Elf Day!

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  1. Elanor Weiss
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    [Gruppo Cucina]



    Fortunatamente la piccola, ma ingegnosa Charlotte Near, ebbe l’idea di attirare il piccolo topino con del formaggio, ma fu grazie all'azione di Marcus che, dopo non altri, fortunatamente brevi, trambusti, riuscirono a recuperare la ricetta. Lèo le chiese nuovamente aiuto, ma lasciò che fossero i più piccoli a tentare di decifrare per primi la ricetta, con i loro occhietti pieni di ardente curiosità e voglia di fare. Dopo che tutti ebbero provato, si avvicinò infine al giovane Tempesta sorridendo.

    Bene, ora vedremo se ci avete azzeccato ragazzi. Dall’infanzia, per divertimento, è capitato spesso curiosassi in cucina o addirittura mi improvvisassi aiuto cuoca degli elfi domestici di famiglia. Non fraintendete, sono sempre stati trattati nel migliore dei modi.

    Detto ciò prese in mano il foglio e lo lesse con attenzione. Proprio per la sua esperienza in cucina con gli elfi, non fu affatto difficile per lei decifrare la ricetta.

    Allora, come qualcuno di voi ha ben detto il Frutto Dell’Eden è ovviamente la mela, ma attenzione, parla di frutto verde, dunque la mela dovrà essere verde; sfere porpora è un po' vago, potrebbero essere i mirtilli, ma dice di sbucciarli, dunque forse intende le prugne; la polvere di grano macinato è ovviamente la farina ed il grasso di mucca del Padrone come è stato detto, il burro; infine il dolcificante color oro è lo zucchero di canna, la sabbia odorosa credo proprio sia la cannella ed il secchio, la teglia in cui cuocere il chiaro dolce. Come detto dalla nostra compagna, è proprio un crumble di mele, visto anche la completa assenza di uova.

    Sorrise soddisfatta, guardando i compagni. Qualcuno si era già offerto di raccogliere le mele, un altro giovane di occuparsi del fuoco.
    Spiega passo per passo il modo in cui impastare, dunque, essendo la cosa a parer mio più complicata da seguire ed in cui serve maggior cura, se vi va bene darei una mano per questo. Ovviamente la ricetta la terremo in un posto che sia visibile bene da tutti e se non capite qualcosa chiedetemi pure.
    Si voltò nuovamente verso Lèo, promotore di quella strana giornata, in attesa che desse il via alla preparazione.le era sempre piaciuto dare sfogo al suo estro cucinando e questa sarebbe stata una bella prova: i dolci infondo erano ciò che le riusciva meglio.

    Edited by Elanor Weiss - 9/6/2017, 18:35
     
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    Volare è meglio che cadere




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    [GRUPPO PULIZIE]


    Anita ascoltò Artemis: doveva essere brutto per lui continuare a essere interrotto, perché da come lo conosceva ... gli piaceva avere tutto sotto controllo e quella giornata non aveva nulla sotto il loro controllo. Doveva essere un giorno tranquillo e stancante e si era rivelato essere un giorno decisamente troppo movimentato e pieno di guai, però era quasi finito, perciò ce la dovevano mettere tutta e provare a portare a termine il loro compito. Si mise a raccogliere pure gli altri fogli mentre gli altri facevano lo stesso e li appoggiò sulla scrivania, poi li guardò per un attimo.

    Ragazzi, non so voi, ma io voglio finire il prima possibile. Guardate... ci sono i numerini delle pagine, proviamo a trovare un ordine.

    Era l'unica cosa che le venne in mente e che poteva essere fattibile, inoltre non poteva essere troppo complicato, no? Laeddis era il professore di Aritmanzia, ma nemmeno lui si voleva mettere a fare calcoli strani per poter trovare una pagina in un faldone di fogli... o forse non era così?
    Mettendoli in ordine probabilmente avrebbero trovato un modo o avrebbero capito come fare, altrimenti avrebbero lasciato un bigliettino di scuse e avrebbero lasciato l'ingrato compito al Preside. Anita aveva i brividi al pensiero del professore che tornava e si trovava i fogli scombinati: se avesse deciso di punirli sarebbe stato quasi il colmo.

    [Sala Grande]



    Una volta che ebbero finito di girare per gli uffici a pulire, o a cercare di farlo almeno, poterono dirigersi verso la Sala Grande, dove avrebbero finalmente potuto cenare. Non arrivarono di certo in condizioni ottimali, perché avevano ancora un po' i volti, le mani e i vestiti sporchi di vernice, la stanchezza sicuramente si faceva sentire, ma tutto si sarebbe potuto risolvere con lo stomaco pieno e una bella doccia prima di andare a letto. Il tempo era stato giusto sufficiente a terminare di fare quel che dovevano e potevano sentirsi soddisfatti di loro stessi: si erano dati da fare e nonostante tutti gli intoppi avevano proseguito come meglio potevano.
    Una volta entrati nella tanto nota e frequentata Sala Grande videro che le cose non erano proprio come al solito: i tavoli erano sempre lì, pronti ad accoglierli, ma questa volta a loro si erano uniti gli elfi domestici.
    Per concludere in bellezza la giornata dedicata a loro erano stati invitati a partecipare alla cena insieme a studenti ed insegnanti e... il caos regnava sovrano.
    Non che normalmente non ci fosse baccano durante i pasti, però quella sera era particolarmente accentuato, anche perché ...

    Ma sono ubriachi? Non ci credo!

    Anita si era fermata poco oltre l'ingresso per osservare la scena di ragazzi e adulti in compagnia degli elfi. Elfi che stavano facendo tutto quello che probabilmente non facevano durante l'anno: potevano parlare e fare conversazione con chi volevano, potevano starsene per i fatti loro oppure potevano mangiare e bere a più non posso. Il gruppo che aveva attirato l'attenzione di Anita era composta da una decina di giovani elfi che probabilmente avevano dato fondo a più vino e sidro di quel che era sano per il loro corpo e ora si trovavano a parlare e cantare a squarcia gola. Tenevano in mano i calici, che erano pieni e a ogni loro movimento rischiavano di schizzare i ragazzi che si erano avvicinati e che li avevano circondati. Loro chiamavano vicino a sé chiunque volesse unirsi a loro e ridevano per ogni cosa che i ragazzi dicevano... erano decisamente allegri.
    Uno cadde persino a terra, perché si era sporto troppo all'infuori dalla panca ed era finito col sedere a terra, circondato dalle risate di tutti, ma avendo salvato il calice e senza aver versato nemmeno una goccia. Anita si voltò verso gli altri sorridente.

    Credo ne sia valsa la pena, almeno per dar loro l'occasione di partecipare a questa cena! Mi sono divertita... a parte qualche intoppo, ma a pensarci a posteriori ha reso quasi più interessante la giornata! Io vado a vedere cosa sta accadendo di là!

    Rise e indicò il gruppo allegro che stava facendo più chiasso di tutti e fece un cenno ad Artemis, come a volerlo invitare ad andare con lei. Ognuno ora era libero di andare dove più gli piaceva, perché il loro compito era stato portato a termine e ora, proprio come gli elfi, si potevano cibare e divertire come meglio credevano.
    Mentre si avvicinava agli elfi ubriachi questi si erano messi ad urlare e uno di loro si era alzato in piedi sulla panca da cui era caduto l'amico per attirare l'attenzione.

    Adesso CANTIAMO! Cantiamo tutti, TUTTI!
    OGGI TUTTI MANGIAMO, QUEL CHE HAN CUCINATO...
    SE QUALCUNO MUORE CIN HANNO AVVELENATO!


    Scoppiò a ridere con gli altri e poi indicò tutti attorno a sé.

    ORA PROSEGUITE VOI!
    GATTO, TOPO E RANA...
    QUELLO TIZIO E' UNA FRANA!
    GIORNO DI PIOGGIA, FANGO CHE MACCHIA...
    Come proseguiamo?


    Tornò a sedere in mezzo agli altri ridendo, prima quando aveva dato della frana a "quel tizio" aveva indicato il professor Cooper, poi indicò un ragazzino del primo anno che si trovava vicino a loro. Toccava a lui proseguire la filastrocca strana e senza senso.
    Il ragazzo divenne tutto rosso, ma fu talmente travolto dall'euforia degli elfi che proseguì con le prime cose che gli vennero in mente.

    GIORNO DI PIOGGIA, FANGO CHE MACCHIA... Ehm...
    LO SCARAFAGGIO TI SCHIACCIA!
    DOLORE, DOLORE, MALE ALLA PANCIA...


    A sua volta si era voltato ridendo ad indicare qualcuno. Il gioco sembrava divertente ed insensato, ma non ci doveva sempre essere una logica in quel che si faceva. A volte era più divertente lasciar andare al fantasia e vedere cosa ne sarebbe uscito.

    Allora, per premiare chi si è impegnato nello scorso turno vi lascio questa occasione per trovare l'ordine delle pagine. Vi metto in fondo allo spoiler tutte le altre pagine che Anita ha raccolto e che dovete mettere in ordine. Una volta che avrete descritto questa cosa nel vostro post potete dire di andare in Sala Grande e potrete unirvi a uno dei gruppi degli elfi, che stanno cenando con gli studenti e gli insegnanti. In questo gruppo da me descritto ci sono giovani elfi ubriachi che stanno cantando filastrocche inventate e insensate. Se volete giocare (vale per chiunque voglia unirsi a tale gruppo) non dovrete fare altro che riprendere la filastrocca lasciata a metà da chi vi ha preceduto e completarla, poi dare l'inizio della filastrocca per chi vi deve seguire! seguite l'esempio che ho fatto nel post! Spero vi divertiate e ricordate... NON DEVE AVERE SENSO PER FORZA! Oppure può avere senso e potete dirigere la frecciatina verso qualcuno, potete usare la filastrocca per dire qualcosa a qualcuno... sfruttatela come vi pare, ma divertitevi!
    Possono aggiungersi al gruppo di elfi tutti quelli che vogliono e chi ha seguito il gruppo pulizie può descrivere come sistemano i fogli e poi andare da qualunque dei tre gruppi di elfi, non siete obbligati a venire in questo!

    TUTTI I NUMERI RACCOLTI E RIMASTI ORA SONO SULLA SCRIVANIA E SONO:
    53 54 55 57 58 46 48 60 61 65 68 101 102 103 106 13 15 16 26 27 28 30 36 37
    40 81 82 84 24 25 31 32 41 4272 73 74 76 1 2 3 7 85 100 110 12

    SCADENZA 18/06 COMPRESO!

    ArianneMilaNarcissa HarpArtemis BaskervilleJunah GrimmNathan Clark


    Edited by Anita Hamilton - 12/6/2017, 01:20
     
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    E così quella dura giornata di lavoro fisico era finalmente giunta al termine.
    Alla fine aveva addobbato le mutande restanti agli abiti come meglio aveva potuto - o non potuto, in modo decisamente perfido -, aspettando con ansia di ricevere reazioni - semmai fossero state rese pubbliche - dei Docenti nel trovare tutti i loro abiti combinati a quel modo.

    Ecco il risultati finali degli assemblamenti degli abiti.
    Tutti i Docenti se vogliono potranno prendere lo spunto per delle role o per postare a questo stesso evento.
    Andrew E. Laeddis: 1, 10, 30 (sua giacca, cappotto custode, mutande custode)
    Syria Elodie: 9, 31 (abito mikal, intimo Amalia)
    Eloise Hunt : 17, 24, 38 (pigiama caleb, notte mikal, intimo syria)
    Caleb Walker: 23, 2, 34 (notte rosenbaum, pigiama victoria, mutande rosenbaum)
    Audrey Ethalyn Dixon: 22, 7, 13 (notte rebecca, notte siria, giorno siria).
    Dan B. Cooper: : 11, 16, 27 (completo dan, vestaglia andrew, intimo Eloise)
    Alec Bànach: 18, 19, 28, 37 (vestaglia dan, giorno caleb, mutande alec, mutande Andrew)
    Amalia Harp: 14, 8, 35 (notte e giorno amalia, intimo Mikal)
    Taddeus Greenwood: 5, 25, 32 (pigiama custode e pigiama alec, boxer Caleb)
    Becca Thompson: 20, 21, 3 (giorno dixon, giorno rebecca, notte eloise)
    Victoria Montrose: 26, 15, 27 (giorno victoria, notte dixon, mutande Dixon)
    Michael JD Rosenbaum: 6, 33, 39 (giorno alec, boxer Cooper, intimo rebecca)
    Mikal Levischmiedt: 12, 4, 36 (giorno eloise, giorno michael, intimo victoria)
    Prima ondata di abiti: 1 (solo giacca - Andrew), 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9.

    Seconda ondata di abiti: 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25,26.[/color]

    INTIMO: 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39.

    In ogni caso Coral non invidiava proprio per niente gli elfi domestici, anzi se c'era una cosa che quella esperienza le aveva trasmesso era stata una stima ancora più grande nei confronti di quegli esserini buffi e laboriosi.
    Oltre che a pulire mutande, stirarle e piegarle, ovviamente.
    Così appena giunto il momento della cena - condivisa insieme agli elfi domestici -, Coral si fiondò subito su una delle grandi tavolate alla disperata ricerca di qualcosa di fresco da bere. Il succo di zucca era stata la sua prima scelta - come sempre d'altronde -, mandandone subito giù tutto d'un sorso tre grossi bicchieroni.

    Ci voleva.

    Constatò soddisfatta, voltando subito il capo verso uno degli elfi seduti vicini a lei. In realtà ce n'erano un bel po', e tutti parecchio... Ammuffiti.
    Insomma, anche gli elfi invecchiavano, e palesemente.

    E lei cos'ha da guardare, Signorina Pel-di-carota?

    Dopo quell'esclamazione rancorosa e piena d'odio, il vecchio elfo non poté che costringersi a sbattere ripetutamente la testa sopra il tavolo, facendo cadere come conseguenza diverse bottiglie di succo.
    Coral sgranò gli occhi di fronte a quella scena, prima indignata da quanto detto dall'elfo, poi subito spaventata dall'improvvisa violenza.

    No! Si fermi! Cosa sta facendo!

    Ma fermarlo fu impossibile: soltanto dopo diverse testate quello tornò a sedersi con tranquillità e un bernoccolo sempre più grosso sulla fronte, ignorando Coral e voltando il raggrinzito capo verso il lato opposto del tavolo.
    Tutti gli altri cominciarono a guardare Coral e i disgraziati che avevano preso parte all'Elf Day con assurde occhiatacce; alcuni si lasciarono sfuggire qualche commento non troppo velato, come "Guastafeste", o "Impiccioni" o "Chi gliel'ha fatto fare".
    Altri ancora invece non limitavano proprio il tono di voce, esternando davanti a tutti gli studenti seduti accanto il loro palese disappunto, senza però rivolgersi a nessuno in particolare... Forse perché altrimenti avrebbero di nuovo dovuto dare vita allo "Show del masochismo Day".

    ...E quando hanno provato ad acciuffare quel topo senza riuscirci? Onestamente mi sarei aspettato molto di più...

    ...E come hanno piegato le vesti dei regali Padroni poi, dilettanti...

    ...Hanno praticamente distrutto gli uffici di Padron Cooper e Padron Laeddis, magari riceveranno una punizione esemplare, e gli starebbe proprio bene dopo averci rubato il lavoro per un intero giorno...

    Intanto scusate per il ritardo, ma fra esami e aggiornamenti di pc isterici che impiegano un'intera giornata a caricare gli aggiornamenti (cronaca di una storia vera) non siamo riusciri a trovarci fino a questo momento.

    Scadenza: 19 Giugno incluso.

    Da adesso CHIUNQUE ABITI ALL'INTERNO DELL'ACCADEMIA PUO' PARTECIPARE, SE VUOLE, ALL'EVENTO.
    Ci troviamo infatti a cena in Sala Grande, in compagnia proprio degli elfi domestici che mangeranno il cibo preparato dagli studenti insieme agli studenti stessi (tutti) e professori.
    I Docenti potranno ruolare nel caso di avere preso visione degli abiti sbagliati, o magari sfruttare l'occasione per altre role. Tutti gli altri potranno scegliere se interagire con gli elfi gestiti da me, Léolìnus o Anita, il tutto per una settimana, fino a conclusione dell'evento.

    Buon gioco!

    Frances StitcherEliza MakepeaceAnisha ChandlerDana GoodeCrystal WilliamsonSeverus Drake Mattia
     
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    #5C8A8A


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    I partecipanti al ruppo di Cucina si erano rivelati particolarmente intelligenti durante la lettura della ricetta scritta dagli elfi, nemmeno lui ci sarebbe ptotuo arrivare nonostante con la madre facesse tanti dolci a casa, magari per feste di quartiere, compleanni o anche semplicemente per usare ingedienti avanzati dai giorni precedenti.
    Con l'aiuto di tutti, i ragazzi riuscirono a dar vita ad una piatanza apparentemente molto bella, certo non da gourmet ma nella sua "semplicità" faceva un bell'effetto, e inoltre con il fuoco acceso da Marcus il gruppo riuscì a fare anche delle splendide pagnottine di pane, almeno quella ricetta era scritta in una lingua più compendibile.
    Alla fine, dopo il tanto lavoro, tutti i gruppi si erano riuniti e si erano diretti in Sala Grande dove si sarebbe tenuta una specie di "festa" per gli elfi che avrebbero assaggiato i piatti cucinati dagli studenti e forse alcuni si sarebbero lasciati un po' andare, anche se Léo capiva che non tutti gli elfi sarebbero stati "felici" della cosa e anzi, poté giurare di aver visto qualche elfo offeso ed indignato qua e la.


    S-siete stati dav...davvero bravi, co-complimenti! N-non voglio s-sembrare un c-con delle pre...preferenze...ma g-grazie in particolare a J-Janelle e l-la signorina Weiss, s-siete riuscite ad i...i-indovinare il piatto scritto d-dagli e-elfi...p-però s-siete st-stati tutti davv-davvero bravi...Marcus, diventerai un ottimo gio-giocatore di Q-Quidditch! e Char-Charlotte! M-mi d-dispiace per il tuo gatto...


    Proprio mentre finì di pronunciare quel lungo - almeno per lui- discorso, ecco che quattro zampette pelose nere saltarono sulla panca affianco alla ragazzina del ghiaccio; Vincent sorrise nel vedere quella scena, trovandola incredibilmente tenera.

    Il legame tra un mago e il proprio famiglio è qualcosa di veramente forte, forse solo l'amore tra due persone può essere forte abbastanza.

    Si guardò intorno, notando come in quel momento la Sala Grande fosse incredibilmente colma di sorrisi, qualche broncio qua e là un po' buffo e risate provenienti non solo dagli studenti ma anche da alcuni elfi, un gruppo in particolare dove sentì le creaturine parlare dei loro vecchi padroni.

    Padrona da mantello smeraldato gonfiava me di zenzerotti ogni sera fino a che io non scoppiava!

    Donna cattiva dai capelli biondi ha fatto rubare a Lolly intere scorte di gelato da una gelateria babbana...Lolly è dipiaciuto per tale reato

    Ho lavorato per settantasette anni al servizio della Parrish, non immaginate che fetore proveniva dai suoi mutandoni!

    Fu proprio l'ultimo del trio a fargli capire che l'argomento che tanti stava facendo divertire i ragazzi che si erano trovati radunati li intorno a loro fosse qualcosa simile a " il mio ex padrone era..." tuttavia per quanto potesse essere divertente, il bambino non voleva farsi gli affari degli altri, almeno non direttamente, così si mise in un punto dove poté sentire meglio...ma senza farlo veramente, anche se avrebbe fato bene a lasciarsi un po' andare.

    Ed eccoci qua! Scusate il ritardo. La scadenza è prevista per il 19 Giugno incluso.
    Per questo turno possono partecipare tutti: Docenti, studenti, vegetali e minestroni. Non c'è più alcun bisogno di seguire il gruppo cucina, potete fare, sostanzialmente quello che più vi piace scegliendo tra le interazioni proposte da me Anita e Coral.
    Ricordate che non ci troviamo più in cucina, ma in Sala Grande!
    Divertitevi!
    Janelle Hume Charlotte Near Marcus Edwards Elanor Weiss (Jamie non riesco a taggarti)
     
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  5. Marcus Edwards
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    [Gruppo Cucina]



    Ce l'avevano fatta!
    Il gruppo era riuscito a preparare dei buonissimi crumblé di mele, tutti erano stati bravissimi, chi si occupò della raccolta degli ingredienti, chi cucinò e chi decifrò la ricetta.
    Li servirono nella Sala Grande a quella moltitudine di elfi che solitamente sgobbavano e lavoravano nell'Accademia.
    Marcus portò il piatto ad alcuni elfi che si stavano lamentando del gruppo del bucato.

    Ahahahahha... chissà cosa dicono di come abbiamo cucinato.

    Pensò il piccolo Edwards mentre serviva il piatto a un elfo dal naso bitorzoluto.
    Dopo il servizio Leò li convocò tutti e tenne un breve discorso.
    Marcus lo ascoltò fare complimenti a tutti per il buon lavoro svolto, dopodichè il piccolo Fuoco salì su una sedia e disse:

    Ragazzi avanti un bell' hip hip urrà per il nostro eccellente leader Leò!
    HIP HIP!

    HIP HIP!


    I suoi compagni in coro intonarono l'Urrà per il ragazzo del II anno della Tempesta.
    Insieme poi finito il lavoro si diressero in Sala Grande per guardare gli Elfi festeggiare.
    Marcus passò tra i tavoli domandando:

    Allora? Tutto buono?

    Vi piace il nostro Crumblè? Oh non sa quanto è stato difficile prepararlo.

    Per fortuna ci siete voi.


    Mentre i piccoli esserini gli risposero in modo garbato anche se qualcuno di questi si dimostrò fin troppo spocchioso.
     
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    [Gruppo Cucina, Cucine della scuola]



    La ricetta era andata bene e Jamie non ne poteva che essere felice. Aveva collaborato insieme ai suoi compagni per eseguire bene la ricetta, il risultato non poteva essere che buono. Jamie pensò a cosa potessero pensare gli elfi del loro lavoro.

    Speriamo piaccia la nostra crostata agli elfo che solitamente ci preparano il cibo, non vorrei che facessimo brutta figura con loro. Ma ci siamo comunque impegnati e speriamo non la giudichino troppo male.



    Léolínus V. Fitzgerald, il suo compagno di casata disse che era ora di andare nella Sala Grande per fare una cena con professori, alunni e elfi. Si spostò nella sala.

    [Sala Grande]



    Jamie arrivò nella Sala Comune, la sala non era ancora piena e come persone a lui familiari vedeva soltanto il suo amico Marcus Edwards che era a brindare per la buona riuscita e inneggiava a Leolinus. Jamie passò vicino a degli elfi che erano presenti e li salutò con la sua classica movenza, ma loro non risposero immediatamente. Poi si portò al tavolo di Marcus, dove prima si fermò per osservarlo e poi pensò che era bello fermarsi, ma doveva capire se la torta piaceva ai presenti. Si avvicinò a un tavolo pieno di elfi e chiese loro cosa ne pensassero.

    Ciao, noi abbiamo preparato la vostra torta di mele, speriamo che vi piaccia.

    Gli elfi non risposero, ma sembravano alquanto contenti.
     
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    [Gruppo Pulizie]



    La pazienza di Artemis aveva raggiunto i minimi storici, quando alla fine Anita notò che i numeri alla fine delle pagine effettivamente c'erano.
    Sbatté un paio di volte le palpebre, perplesso, per poi afferrare con particolare ferocia uno dei fogli per squadrarlo in ogni minimo dettaglio e... okay, gli stramaledettissimi numeri c'erano.
    Sospirò ad occhi chiusi, per provare a ritrovare un briciolo di calma. Si tolse gli occhiali, per poi pulirli con il lembo della manica.

    Okay, forse è il momento di cambiare occhiali.

    Disse, decidendo di dare la colpa a loro per quella che in realtà era stata una sua disattenzione causata dalla stanchezza e l'irritazione.
    Inforcò nuovamente gli occhiali sul naso, poi si concesse un secondo sospiro, prima di mettere in ordine le proprie pagine.

    Dunque, prima la 14, poi la 23, 38, 57, 63... ah, no, ho anche la 62, quindi prima la 62, poi 63, 75 e 80

    Pensò: se ognuno avesse messo a posto il proprio gruppetto, sarebbe stato poi più facile trovare l'ordine comune.
    In non molto, infatti, quel gruppo di documenti fu messo in ordine, ma qua e là ancora mancavano dei numeri, quelli appartenenti ad alcuni fogli che erano scampati alla caduta er erano sparsi sulla scrivania.
    Artemis si avvicinò e li guardò con aria stanza.

    Almeno è quasi finita.

    Si disse, per poi guardare alternativamente i fogli e il plico già ordinato. Okay, non poteva essere troppo difficile. Decise di partire dai numeri bassi, quindi prese i numeri 1, 2, 3, 7, 12, 13, 15, 16, 24, 25, 26, 27 e 28 e li infilò nei rispettivi posti all'interno del plico ordinato precedentemente.
    Lui la sua parte l'aveva fatta, che gli altri facessero il resto.

    [Sala Grande]



    Fu stranissimo vedere la Sala Grande piena di Elfi Domestici, ma non fu uno “strano” in senso negativo. Per quanto fosse convinto che, nonostante le loro buone intenzioni, sarebbe stato difficile per gli Elfi cambiare la loro mentalità, trovava comunque profondamente ingiusto che oltre a fare di tutto, le creature fossero perennemente chiusi nelle cucine.
    Esistevano, erano vivi ed era giusto che si mostrassero.

    Però effettivamente ubriacarsi non è stata esattamente un'idea brillante.

    Pensò mentre guardava il gruppo di elfi sbronzi.
    Poi Anita gli fece cenno di seguirla e lui per un paio di istanti fu combattuto: erano tutti seduti dove cavolo pareva a loro, quindi sarebbe stata un'ottima occasione per andare a sedersi accanto a Liam senza sentirsi squadrato da una moltitudine di Ghiaccioli impiccioni... ma allo stesso tempo non aveva abbastanza forza mentale al momento per raccontare al fidanzato l'assurdità della giornata appena trascorsa, aveva bisogno di un attimo di tranquillità con persone che avevano passato le sue stesse vicissitudini e che quindi, sicuramente, avrebbero tenuto lontano l'argomento.
    Scollò le spalle, poi si risolse a seguire Anita, andando a sedersi di fronte a lei... pentendosene un istante dopo, quando gli elfi ebbero la brillante idea di iniziare a cantare a squarciagola filastrocche prive di senso, chiedendo anche agli studenti di contribuire a quello scempio.
    Fissò l'amica un paio di secondi, desiderando di sparire.

    Elf Day o non Elf Day, io sta cosa col cavolo che la faccio. Piuttosto simulo il soffocamento.

    Mise in chiaro a bassa voce, in modo che solo lei potesse sentirlo. Avrebbe anche potuto cambiare posto, ma sinceramente non ne aveva la forza, non vedeva l'ora di andare a dormire e mettere la parola fine a quella giornata.
     
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    Finalmente la giornata di lavoro in cucina era finita. Dopo il disastro causato dal topino, la giornata non si era rivelata male. Era stato difficile capire la ricetta, ma cucinarla insieme era stato quasi divertente.
    Alla fine dell'Elf Day era stata prevista una piccola cerimonia in Sala Grande, elfi compresi, ma al momento dello scioglimento dei gruppi, il loro leader Léolínus fece un piccolo discorso di ringraziamento.

    S-siete stati dav...davvero bravi, co-complimenti! N-non voglio s-sembrare un c-con delle pre...preferenze...ma g-grazie in particolare a J-Janelle e l-la signorina Weiss, s-siete riuscite ad i...i-indovinare il piatto scritto d-dagli e-elfi...

    Janelle arrossì e sorrise a quel complimento. Non le era parso difficile da indovinare, ed era contenta che la sua esperienza familiare, seppur di natura babbana, le fosse tornata utile in qualche modo.

    Dopo devo assolutamente scrivere a mamma e papà e raccontare tutto!

    La festa sembrava carina, anche se, ponendo un orecchio ai discorsi degli elfi, proprio loro non sembravano granché entusiasti di quell'iniziativa che per un giorno li aveva messi "in panchina".
    Janelle non ne sapeva molto di elfi domestici, e sollevarli dai loro gravosi incarichi per un giorno le era parso giusto a primo avviso. La bambina aveva reputato che chi riteneva che gli elfi volessero lavorare e servire studenti e professori di Amestris, in realtà volesse soltanto sfruttarli e fosse in qualche modo favorevole alla schiavitù, perché di altro non si trattava.
    Invece, in quel momento, un pensiero diverso le passò per la testa.

    E se avessero ragione loro?

    Gli elfi non erano umani, erano creature differenti e bisognava ragionare anche su questo. Una diversa natura implicava sicuramente diversi valori, diversi punti di vista. Ma possibile che fossero davvero così tanto diversi?
    Janelle fece un piccolo giro in Sala Grande, e ben presto si accorse che probabilmente non tutti gli elfi la pensavano allo stesso modo: alcuni si lamentavano che gli fosse stato rubato il lavoro, ma altri cantavano a gran voce, probabilmente ubriachi, e sicuramente si stavano divertendo come in quell'anno di Amestris non aveva mai visto fare.
    Con un sorriso, la bambina del Ghiaccio si sedette poco più giù del gruppo di Elfi che inventava filastrocche e pensò di aver fatto bene a prendere parte a quell'esperienza.

    Speriamo che apprezzino anche il crumble!
     
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    Ghiaccio VII Anno
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    Tirò un profondo sospiro di sollievo quando finalmente ebbero finito di smistare tutti i capi di abbigliamento. Se c'era una cosa che quella giornata le aveva sicuramente insegnato era che mai e poi mai avrebbe accettato di partecipare nuovamente ad un'attività simile: il lavoro svolto dagli Elfi Domestici ogni giorno non era solo pesante e difficile, ma persino a tratti frustrante e decisamente stancante. Accolse con un silenzioso assenso la proposta di recarsi in Sala Grande a rifocillarsi per la cena, che sapeva avrebbero condiviso con gli Elfi: almeno avrebbe avuto occasione di conoscerne qualcuno da vicino, cosa che s'era auspicata già ad inizio giornata, vedendo poi tradite le sue aspettative. Entrando nella Sala, la scena che le si parò davanti agli occhi non era esattamente ciò che si era aspettata: nessuno degli Elfi pareva essere in qualche modo riconoscente del lavoro di cui gli studenti s'erano presi carico, anzi, alcuni erano ubriachi, altri intenti a colpirsi ferocemente per provocarsi quanto più dolore possibile per aver risposto ad una ragazza in modo non consono al servo che riteneva di essere. Passò di fianco ad un gruppo di Elfi intenti a sparlare di loro, che si stavano addirittura augurando che ricevessero una punizione dopo tutta la fatica che avevano fatto per svolgere i mestieri al posto loro, e non riuscì a contenere un moto d'irritazione, che le serrò la mascella in un digrigno a labbra strette.

    Che si arrangino, la prossima volta

    Non che il loro lavoro fosse stato esemplare, anzi: era consapevole che dalla sua stessa inettitudine nel riconoscimento dei capi di vestiario erano nati molti abbinamenti del tutto casuali, che avrebbero generato sicuramente imbarazzo in alcuni professori, se non addirittura sconcerto. Poteva dirsi persino contenta di non essere venuta a conoscenza dei reali proprietari della maggior parte dei vestiti che avevano smistato, ché altrimenti non sarebbe mai più riuscita a guardare almeno la metà del corpo docenti con gli stessi occhi, una volta immaginati con addosso camicie da notte o biancheria intima di dubbio gusto. Scosse appena il capo, sconsolata, afferrando un bicchiere di succo di zucca per scacciare quei pensieri e cercando di isolare i timpani dai bisbigli avvelenati degli Elfi Domestici. Qualcuno si mise a cantare con gli elfi ubriachi, irritandola, se possibile, ancora di più: ai suoi occhi, la situazione non era affatto divertente, quanto, piuttosto, triste. Non riusciva a capire che tipo di legame ci fosse tra Elfo e padrone, né fino a che punto le creature fossero obbligate a eseguire gli ordini e dove invece la loro volontà avrebbe preso il sopravvento. Cosa sarebbe successo se gli fossero stati dati ordini di natura contrastante? Avrebbero scelto loro quale dei due eseguire?
    Un elfo cadde con un tonfo da una delle panche di legno, probabilmente troppo inebriato dall'alcol per reggersi seduto, riscuotendola da quei pensieri e inducendo su di lui il suo sguardo assorto, dipingendole sul viso un'espressione a metà tra l'empatico e il pietoso: di certo, mai avrebbe voluto trovarsi nei loro panni, ammesso che gli stracci di cui vestivano potessero effettivamente essere considerati tali.
     
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    Ministero della Magia
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    La rigorosa puntualità era la condizione necessaria affinché ogni organizzazione funzionasse alla perfezione, senza che incidenti di percorso potessero minarne oltremodo la struttura. Nella vita come nel lavoro, Audrey teneva fede al rigido principio, come una tabella di marcia che scandisse ogni aspetto del suo quotidiano. L'imprevisto non era una possibilità.
    La cena era un impegno come gli altri, con i suoi orari e le sue scadenze, con delle priorità e delle pendenze. Audrey, da britannica vecchia scuola, non varcava la soglia della Sala Grande più tardi delle 18 in punto e, intorno alle 20, aveva già fatto ritorno nel suo studio a svolgere le pratiche ministeriali e, secondariamente, quelle di docente.
    Aveva un'aria contrariata, a tavola, quella sera, come spesso si poteva confondere il suo aspetto severo e impostato. Era stata contraria all'Elf Day sin dal primo momento in cui ne aveva sentito parlare: un'inutile perdita di tempo, un'iniziativa discutibile che tentava di avvicinare due mondi così radicalmente e culturalmente diversi come quello dei maghi e quello degli elfi, per di più impegnando i già svogliati studenti in attività manuali a cui probabilmente mai avrebbero dovuto dedicarsi, invece che allo studio e al recupero delle carenze. Ma, come spesso era accaduto, le sue rimostranze non erano state accolte e la sua missione normalizzatrice perdeva di senso giorno dopo giorno, settimana dopo settimana.
    Ma qualcosa di più antipatico era accaduto, nello svolgimento della giornata alternativa, e Audrey Dixon, pur predicando nel deserto, non avrebbe lasciato correre l'ennesimo affronto senza alzare la voce.
    Terminata anzitempo la cena, consumata in rigoroso silenzio, si avvicinò a piccoli passi ai tavoli pullulanti di studenti, tra schiamazzi di ogni sorta. Tossì, schiarendosi la voce, e tentò di fulminarne quanti più possibile con un solo sguardo.

    Dev'essere stata certamente una giornata molto formativa.

    Esordì con voce insolitamente pacata e un sorriso che non lasciava presagire nulla di buono.

    Non saranno mancati i momenti di svago, dico bene?

    Ampliò ancora un poco il sorriso, prima di farlo svanire in battito di ciglia.

    Scoprirò chi ha deciso di farsi beffe di me, per l'ennesima volta, anche se non ho molti dubbi su chi sia stato.

    Gli occhi furenti vagarono a caso sugli studenti della Tempesta, con cui era in guerra aperta sin dalle caramelle del viaggio in treno, a inizio anno. Le guance si tinsero di porpora dall'imbarazzo al pensiero di quel che era capitato ai suoi abiti, smistati e scambiati con ogni possibile scherno. Aveva finito per ritrovarsi nell'armadio capi vergognosamente succinti o indecorosamente eccentrici.

    Un metro di pergamena sul ruolo sociale degli elfi nella cultura magica.
    Per domani.


    Stabilì, furiosa.

    Oppure la lista di nomi dei responsabili.
    Spero per voi che sia più breve.


    Lanciò un'occhiata anche più lontano, per accertarsi che avessero sentito anche loro, e, girando sui tacchi, abbandonò la Sala più indignata che soddisfatta, nella sua solitaria battaglia contro le intemperanze dei maleducati.

    Uscita per la Professoressa Dixon

     
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    Elfi Domestici
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    Pepy aveva accettato di buon grado quel giorno di mettersi da parte per lasciare agli studenti grandi e piccini l’occasione di mettersi alla prova con le faccende di cui loro si occupavano quotidianamente. Non perché approvasse in qualche modo quello strano evento, sia chiaro.

    Pepy vive per il suo lavoro!

    Pepy viveva per eseguire gli ordini dei suoi Padroni! Pepy non avrebbe potuto fare nulla contro l’ordine del Padron Preside: dovevano mettersi da parte per un solo giorno, uno solo, e così avrebbero fatto. Alcuni di loro, seppur con titubanza, avevano accettato di buon grado di allontanarsi dall’Accademia per poche ore. Altri invece, i più anziani, si erano sentiti oltraggiati da una simile richiesta: come potevano capire loro il significato della parola “vacanza” se avevano lavorato per tutta una vita?
    E poi c’era Pepy.

    Pepy vive per i suoi Padroni!

    Qualcosa gli aveva detto che non tutti gli studenti sarebbero stati in grado di svolgere le loro mansioni a dovere, così aveva deciso di sorvegliarli a distanza, provando ad aiutarli nel migliore dei modi - consegnando ad esempio ad alcuni di loro le bacchette perdute - senza però fare il loro lavoro, altrimenti il ferro da stiro magico avrebbe avuto un bel da fare, e… non proprio con gli indumenti.
    Ma in quel momento, fra elfi ubriachi, elfi pettegoli ed elfi malevoli… Pepy sentiva di dovere fare qualcosa.
    Pepy doveva intervenire!
    Pepy doveva spiegare!
    Pepy doveva provare a calmare le acque!

    Così salì su uno dei tavoli della sala grande, battendo le mani e tossendo perché tutti l’osservassero. Cominciò a sentire l’agitazione assalirlo, poiché non era abituato ad avere tutti quegli occhi addosso.

    Padron Preside, Padroni Professori, e Studenti!
    Oggi è stato un giorno particolare, perché i Padroni Professori e studenti hanno regalato qualcosa agli elfi che nessuno mai aveva mai preso in considerazione: qualche ora di vacanza.


    Esordì, alzando di tanto in tanto le spalle per scacciare via la timidezza improvvisa che l’aveva colpito.

    Ma se nessun padrone l’ha mai preso in considerazione è perché… gli elfi non ne hanno bisogno.
    Pepy e gli elfi vivono per il loro lavoro! Pepy e gli elfi amano pulire, rammendare, stirare, cucinare, lavare, spolverare, sciacquare, riordinare, rassettare! E se non amano questo, Pepy e gli elfi amano eseguire gli ordini dei signori padroni, perché… perché… sono fatti così!


    Continuò, abbassando di poco il capo in segno di scuse e di estremo rispetto.

    Perciò… Pepy ringrazia i signori padroni, ma i signori padroni devono sapere che a Pepy e agli elfi fare il loro lavoro non dispiace!

    A quel punto una serie di elfi cominciarono a battere le mani, concordando con le parole del giovane elfo. Così Pepy fece per scendere dal tavolo su cui era salito a piedi scalzi, osservando sconcertato quel che vi trovò sopra.

    ...E adesso Pepy deve andare a trovare uno stipite su cui sbattere la testa!
    Pepy ha sporcato il tavolo, e Pepy non doveva sporcare il tavolo!


    Tanto per iniziare, grazie a tutti per la partecipazione!
    Ricordiamo poi che i T.O.P.O. sono stati valutati come da lezione, mentre gli altri hanno ricevuto in premio dei punti esperienza!

    T.O.P.O.
    Ghiaccio: 25+24+10+6+12+1+1+1+1+1=
    82

    Frances: 10+8+7= 25 – 1 pt. Sensibilità, 1 pt. Carisma + 1 pe
    Janelle: 8+8+8= 24 – 1 pt. Sensibilità, 2 pt. Carisma
    Charlotte: 7+3+0= 10 - 10 pe
    Jack: 0+6+0= 6 + 6 pe
    Nathan: 6+6+0= 12 – 12 pe

    Fuoco: 21+1= 22
    Marcus: 7+7+7= 21 – 1 pt. Carisma + 6 pe

    Tempesta: 20+13+1= 34
    Jamie: 7+6+7: 20 – 1 pt. Sensibilità + 5 pe
    Arianne: 7+6+0= 13 – 13 pe

    Studenti G.U.F.O./ M.A.G.O. e insegnanti:
    Anisha: 3
    Artemis: 3+3+3+6+3= 18
    Crystal: 3
    Elanor: 3+3= 6
    Eliza: 3
    Dana: 3
    Narcissa: 3
    Junah: 3
    Dixon: 3
    Mikal: 3


    Edited by Andrew E. Laeddis - 25/6/2017, 11:04
     
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55 replies since 14/5/2017, 19:07   1793 views
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