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Shouni Jandrais
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Erano davvero in molti ad aver accettato l'incarico dell' insegnante e Shouni si sentiva un po' spaesata. Vedeva gli altri chiacchierare e scambiarsi sguardi complici mentre lei si era messa in un angolino in silenzio. Non era per niente il genere di ragazza che si poteva definire loquace, soprattutto con studenti più grandi di lei e che non conosceva, se non di vista.
La professoressa Elodie salutò tutti i "cat sitter" e iniziò a spiegare cosa avrebbero dovuto fare. Sembrava che fare compagnia ad un tenero gattino fosse la mansione più difficoltosa di Amestrs. Shouni prestò attenzione ai consigli dell'insegnante anche se le parvero esagerati. Quando finalmente finì di parlare e si dileguò il gattino saltò giù dal suo comodo giaciglio e con fare altezzoso uscì dalla porta.
Simpatica...
La ghiacciola scattò subito dietro alla creaturina, non l'avrebbe persa di vista un attimo, o tutti ne avrebbero pagate le conseguenze.
La gattina proseguì per il corridoio finché, invece di prendere le scale per andare nei giardini, entro in un'aula in cui Shouni non vi aveva mai messo piede. Tutti gli studenti, da bravi accompagnatori, la seguirono entrando nel luogo sconosciuto. Il soffitto era molto alto e la stanza quasi completamente vuota. Quando anche l'ultimo ragazzo entrò nell'aula la porta si chiuse alle loro spalle facendoli voltare. Una ragazza molto più grande di lei tentò di riaprirla ma a quanto pareva era bloccata. Erano chiusi dentro e il gatto era scomparso nel nulla.
La bionda che aveva tentato di aprire la porta iniziò a sbraitare contro di loro.
E questa da dove diavolo è saltata fuori!?
Shouni rimase in silenzio cercando di visualizzare la stanza e capire dove Tsaara si fosse nascosta. L'unica cosa che notò fu un oggetto metallico in fondo alla stanza, apparentemente sospeso nel vuoto.
Proviamo a guardare laggiù
Disse in un lampo di coraggio guardando il gruppo di studenti per poi abbassare subito lo sguardo facendo largo alla sua timidezza
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Hai detto bene Ju, dopo Halloween dormo si è no quattro ore a notte, per pattugliare, per aiutare...e ancora non mi riprendo del tutto.
Si passò una mano sull fronte, sottolineando il suo livello di stanchezza. Junah aveva proprio ragione, Liam avrebbe potuto dedicare il resto della giornata a dormire, ma no ora che era MAGO aveva bisogno di crediti e doveva necessariamente partecipare per fare la spola a quello stupido micio.
Non ti ho ancora ringraziato per aver aiutato e protetto Artemis, grazie!
Gli posò una mano sulla spalla, stringendogliela leggermente e regalandogli uno dei suoi migliori sorrisi. Nel frattempo l'ufficio della professoressa si prempì, soprattutto di mocciosetti che combattevano per l'amore e di svampite mondane.
Andiamo bene...
Poi Elodie parlò loro, spiegando cosa avrebbero dovuto fare con il suo gatto. Furono poche e semplici parole, poi la docente scomparve.
Evvai...un bel pomeriggio passato a fare i catsitter...che palle!
Il falso entusiasmo non trasparì sul suo volto. Il prefetto iniziò a muoversi chiudendo la fila e cercando di rimanere vicino a Junah. Il gatto nero si era avviato, per cavoli suoi, non avendo alcuna intenzione di uscire nel giardino.
Poteva darci un guinzaglio però...
Diede una leggera gomitata al compagno.
Tutti gli studenti seguirono Tsaara che si infilò in una stanza all'apparenza sconosciuta. Quando tutti furnono entrati la porta si sigillò alle loro spalle.
Un'altra Escape no?!...Albus santo, che due palle!
Il prefetto si voltò per provare ad aprire la porta, ma niente da fare. Per di più quello stupido micio era pure sparito, senza lasciare alcuna traccia.
Siete un branco di incapaci!
Liam si voltò di scatto, infervorato più che mai. Ne aveva abbastanza di quell'oca bionda, odiosa più che mai.
Si diresse verso di lei con una grande falcata e pieno di rabbia.
Tu non sei da meno, oca bionda! Visto che ti credi superiore, dai forza liberci tu...
Poi si voltò verso il resto degli studenti. Ancora adirato.
...Non azzardatevi ad aiutarla, voglio proprio vedere che cosa crede di fare!
Halloween non le aveva insegnato nulla, non aveva capito che la forza risiedeva nel numero e non solo nel singolo. Nell'Escape Room Magica tutti avevano collaborato, così come nella Sala Grande per proteggerla e proteggersi, ma Eleanor ancora non c'era arrivata: ancora si permetteva di giudicare, di offendere e di fare la snob.
Solo Merlino sa quanta voglia ho in questo momento di schiantarti!
Si rivolse nuovamente alla bionda, parlandole a denti stretti. Sicuro la sua reazione fu dovuta anche allo stress del post-Halloween e del fatto che quella situazione gli ricordava troppo quella notte. Bisognava, però, andare avanti, ora toccava alla Hastings fare la prima mossa per liberarsi da quella stanza.
Liam si riportò vicino a Junah, ancora fumante di rabbia.
Ti giuro non la sopporto.
Disse a bassavoce con l'amico di casata.. -
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Come scusa?
Eleanor poggiò la mano all'orecchio facendo finta di non aver capito. Si avvicinò a Liam e fece spallucce.
Sbaglio o ho sentito una checca guaire?
Fissò il compagno di classe negli occhi e si avvicinò ancora un po'.
Vuoi schiantarmi babbeo? Perché non ci provi, vediamo chi arriva primo in infermeria.
Lenta mise mano alla borsa e cacciò la bacchetta.
La puntò verso il petto del ragazzo, ma poi si voltò in direzione della porta.
Reducto!
Disegnò un angolo acuto con il polso in direzione della porta chiusa alle loro spalle. Un semplice incantesimo imparato al quarto anno. In teoria avrebbe dovuto polverizzare la porta e lasciali andarsene da quella stanza infernale.
Erano passati appena due minuti e la situazione già si era scaldata fin troppo.
Ma perché perdo tempo con questi soggetti?
Avrebbe di certo fatto meglio a rimanersene in camera a studiare per il project work di Babbanologia.. -
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Osi minacciarmi? Osi minacciare un Prefetto?!
Liam tornò alla carica ancora più adirato. Quella inutile donnetta aveva osato puntare la bacchetta contro di lui, con il rischio di colpire anche gli altri ragazzi.
Serrò la bocca, in un ghigno di incazzatura feroce. strinse la mano all'interno della tasca, incontrnado il suo catalizzatore.
Stupida oca, non mi fai nulla chiamandomi checca, lo so e mi sta bene così!
Cercò di calmarsi, lasciando perdere il commento omofobo della ragazza. Poi la vide lanciare un reducto contro la porta, anche se non sapeva se fosse andato a segno o meno, se la porta si fosse disintegrata o meno, in quanto possibilmente incantata.
Questa cosa, però, la tenne per se. Fu un ottimo modo per vedere la reazione del legno, vedere se fosse stato incantato. Poteva trattarsi anche di una sfida della docente, che aveva architettato tutto questo per mettere alla prova i suoi studenti.
Ne riparliamo quando avremmo finito qui Eleanor, dammi un solo motivo per non toglierti punti, ma dopo un commento omofobo e dopo una minaccia entrambi rivolti ad un Prefetto, la vedo davvero difficile.
Si voltò, ancora più inferocito, tornando al suo posto in attesa di qualche conferma. Quella persona doveva smetterla di essere così snob, altezzosa, prepotente ed arrognate verso tutti. Lei non era nulla e nessuno, non poteva certo campare con il nome dei genitori...aveva ancora molta strada per farsi una fama.
Puoi solo campare della rendita del nome dei tuoi...inutile oca!
In volto era rosso, rosso di rabbia. Cercò di calmarsi e di riprendere la sua lucidità. Non era facile però, con la presenza di Eleonor. Dio quanto non la sopportava!. -
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La situazione stava precipitando.
Eleanor stava dando in escandescenza e Liam non era da meno. Entrambi avevano un diavolo per capello e non sembravano intenzionati in nessun modo a calmarsi.
Bonnie, che si trovava vicina ad Eleanor, si ritrovò esattamente in mezzo ai due fuochi dirompenti e l'unica cosa che le venne in mente di fare fu tentare di arginare una possibile catastrofe.
Ragazzi, per favore. Non...
Tuttavia i due sembravano troppo intenzionati a sbraitarsi contro l'un l'altro per dar retta a lei.
Quando Eleanor sollevò la bacchetta fece un passo indietro, come una reazione ovvia e involontaria.
Fortunatamente la Tempesta non voleva dar inizio ad un duello e la magia si infranse contro la porta dell'aula.
Lei come altri aspettavano curiosi di vedere la reazione dei battenti in legno, ma Liam ancora una volta le perforò i timpani con le sue urla e Bonnie, che cominciava ad irritarsi anche lei, si frappose fra i due dando le spalle alla bionda e guardando il ragazzo.
Sollevò i palmi con l'intento di poggiarli sulle guance dell'altro e di obbligargli il viso ad abbassarsi verso di lei.
Liam, ehi. Calmo.
Cercò di sorridergli tranquilla, quasi a volergli infondere serenità.
Sii il ghiaccio che rappresenti.
Pazienza e perseveranza, quella era la regola, quello erano loro.
Gli sorrise di nuovo e si voltò verso Eleanor regalando un sorriso anche a lei.
Eleanor fa' la brava. Non hai letto sul Settimanale delle Streghe che sbraitare e arrabbiarsi fa venire le rughe? Cerchiamo il gatto piuttosto, vieni.
Allungò una mano per afferrarle il polso e tirarsela dietro mentre lentamente si avvicinava al fondo della stanza, dove si trovava una gabbia a cui non badò molto. Si guardava intorno cercando di scorgere il profilo del felino.
Tsaara! Vieni fuori!. -
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Liam ancora sbuffava tra le mani calme di Bonnie. Assomigliava ad un toro inferocito, pronto a sferrare un altro attacco incornando chiunque gli capitava a tiro, ma per il licantropo la sua preda era solo Eleanor.
Gli occhi di lui si abbassarono incontrando quelli della compagna di casata. La fissarono a lungo, rallentando il respiro e iniziandosi a calmare.
Sii il ghiaccio...sii il ghiaccio...
Si ripetè più e più volte, giungendo finalmente a calmarsi. Sorrise alla ragazza che era riuscita a farlo tornare in se.
Grazie...scusate, ma non la sopporto.
Si scusò con tutti i presenti per la sceneggiata. Ma la questione non sarebbe finita lì. Al termine del catsitting, Liam avrebbe provveduto a punire la ragazza della Tempesta sottraendole un totale di punti che doveva ancora definiree poi avrebbe fatto rapporto alla responsabile della casata in questione.
Tralasciando il commento omofobo, l'imprudenza della ragazza nel minacciarlo e nel mettere al repentaglio l'incolumità dei presenti, era andato oltre ogni limite e doveva ridimensionarsi un bel po'.
Si dobbiamo cercare il gatto...hai ragione.
Estrasse la sua bacchetta e, dopo un movimento misurato ed elegante, pronunciò le parole dell'incanto della luce.
Lumos!
La stanza era illuminata, ma non in modo ottimale e così avrebbero potuto vedere ogni anfratto di quella stanza e magari anche gli occhi del micio che reagivano, illuminandosi, alla luce.
Guardate lì, c'è...tipo una gabbia!
La luce illuminò una piccola gabbietta metallica, all'apparenza vuota, sopsesa a mezz'aria, troppo in alto per essere presa comodamente.
Accio Gabbia!
Liam, con la bacchetta illuminata, puntò verso l'oggetto sperando che il suo incantesimo potesse richiamarlo. Tutto in quella stanza era un'incognita, anche se doveva essere abbastanza semplice uscire da lì. -
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Ascoltò le parole della docente di Rune e la vide scomparire via dalla porta, accompagnata immediatamente dopo dal protagonista di quella missione. Insieme agli altri, Klaus si sbrigò a seguire il gatto tra i corridoi dell'Accademia, sussurrando vicino all'orecchio di Bonnie tutto il suo immenso piacere nell'aver Thomas tra i piedi.
Fa bene a non parlare.
Continuava a guardarlo con aria di sfida, fulminandolo ogni tanto con gli occhi.
Un leggero malessere lo caratterizzava quel giorno, forse legato alla presenza di quel deficiente di Nott tra i piedi, ma la stanchezza era accompagnata da un senso di nausea.
Prendiamo quel cazzo di gatto.
Aveva iniziato a velocizzare il passo finché non entrarono in una stanza, ampia, vuota, che non aveva mai visto in quattro anni.
Alle loro spalle la porta si chiuse e istintivamente Klaus tentò di riaprirla.
Bene anche chiusi a chiave.
Ma non fu quello la cosa peggiore. Adesso doveva anche sopportare Liam ed Eleonor che litigavano. Ma non avevano altro luogo o tempo per sputarsi in faccia?
Sentite voi due; siamo qui per trovare e accudire il gatto della Elodie. Non voglio sentirvi litigare ed iniziato a calmarvi entrambi.
Seguì con lo sguardo il movimento della bacchetta del Prefetto del Ghiaccio e commentò.
Vediamo se c'è qualcosa all'interno.. -
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Dopo che l’insegnante di Antiche Rune illustrò a tutti il compito apparentemente e banalmente facile da svolgere, la donna si dileguò, lasciando gli studenti da soli con il suo adorato famiglio Tsaara. Ciò che tutti erano indotti a pensare, Thomas compreso, era che badare ad un gatto fosse una passeggaiata. Era risaputo che i gatti fossero degli animali piuttosto tranquilli il più delle volte, magari con degli eccessi di pazzia di tanto in tanto, ma niente di così difficile da controllare. In fondo, bastava porre il felino davanti ad un gomitolo di lana, e quello era impegnato per tutta la giornata con l’oggetto in questione.
Eppure, nonostante tutti i buoni auspici, Tsaara iniziò subito male. Per quanti potessero essere gli studenti coinvolti in quella piccola missione di custodia di un animale, l’elevato numero poteva rivelarsi un’arma a doppio taglio. C’era fin troppo ingombro, e tutta quella calca al Ghiacciolo non garbava neanche un po’. Non che non si sentisse a proprio agio, ma sentiva di non avere lo spazio vitale per i movimenti necessari al recupero del gatto.
Dove si sta cacciando?
Era difficile seguire i movimenti del felino, specialmente per via del chiacchiericcio continuo ed imperterrito della maggior parte dei ragazzi. Tra questi, come non poteva distinguersi l’acidissima e detestabile Hastings? Ricordava ancora le disavventure che gli aveva fatto passare con Jojen due anni prima, e come quella ragazza avesse praticamente fato il lavaggio del cervello al suo povero cuginetto. Era acqua passata ormai, non che a Thomas importasse granché, perché la Hastings era soltanto un pallone gonfiato ai suoi occhi, così come Snow e compagnia bella. Si era vista la fine che avevano fatto quelli che credevano di essere al di sopra della media.
Patetici.
Non si curò affatto degli inutili battibecchi tra Hastings e Liam, il suo Prefetto. Non si sarebbe di certo aspettato una simile reazione da parte di un membro del Ghiaccio, ma evidentemente il Cappello Parlante doveva aver avuto le sue buone ragioni per smistarlo nella sua stessa casata. Le parole di Bonnie riuscirono a calmarlo, dopotutto, ma in tutto questo, del gatto, ancora nessuna traccia.
Era possibile a tutti notare una gabbietta sospesa nel bel mezzo dell’aula in cui erano entrati. Ciò che lo incuriosì fu la chiusura inaspettata della porta alle loro spalle. Era come se lo stesso gatto sapesse come intrattenere gli esseri umani, suoi sottoposti, almeno secondo le sue convinzioni. Aveva sempre creduto che i gatti si presentassero agli esseri umani con un certo orgoglio ed uno spiccato senso di superiorità.
Osservò con lo sguardo, un poco in disparte rispetto al resto del gruppo, i movimenti della bacchetta del Prefetto del Ghiaccio per richiamare a sé l’oggetto, mentre la Hastings si divertiva a distruggere la porta.
E’ bionda. Non sa usare un Alohomora.
Pensò tra sé e sé, mentre la mano destra si muoveva verso la tasca dei pantaloni, afferrando la bacchetta di Pero. Dopo l’ultimo Halloween aveva acquisito una certa consapevolezza del pericolo che, almeno per il momento, poteva celarsi da ogni parte del Castello.
Attento, Liam, potrebbe nascondere una sorpresa sgradevole.
Avvertì il ragazzo prima di aprire la gabbietta metallica. La prudenza non era mai troppa.. -
Syria Elodie .
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L'ampia sala accolse i battibecchi dei giovani con una eco che rimbombava pesantemente. L'incanto lanciato dalla giovane bionda fece tremare in modo evidente la massiccia porta di legno dalla quale erano entrati, senza tuttavia scalfirla.
L'incantesimo di appello del secondo giovane mago in azione invece suscitò un particolare evento: sembrava come se la gabbietta sospesa fosse effettivamente attratta dagli effetti sperati dai ragazzi, tuttavia ciò che stava al suo interno, poichè qualcosa c'era dopotutto, sembrava come ancorato in qualche modo nel punto stesso in cui si trovava.
Ma il gran trambusto aveva dovuto in qualche modo smuovere le acque perchè nel momento esatto in cui la porta e la gabbia smisero di tremare perdendo gli effetti degli incanti subiti, si potè immediatamente avvertire un suono rassicurante per certi versi, poco meno per altri: un lontano miagolio, come a voler dire "Ehi sono qui!".
Ahimè, sembrava provenire dall'esterno della sala, probabilmente dall'esterno della porta. Il ticchettio della gabbia metallica in movimento aveva probabilmente attirato il micio da qual che fosse il suo precedente nascondiglio. Come fosse uscito senza essere visto e a porta chiusa rimaneva un oscuro dubbio per tutti.
All'improvviso un rumore come di pietre in movimento, seguito dall'emergere di alcuni basso rilievi sulle quattro pareti della sala ed una scritta sulla parete di fondo."Artigli affilati"
Voltandosi in ognuna delle quattro direzioni, a partire dal basso della scritta, i ragazzi avrebbero potuto vedere quattro immagini differenti raffigurate su pannelli mobili: un gallo, una tigre, un coniglio, una formica.SPOILER (clicca per visualizzare)Ingegnatevi.
Scadenza post : 23/12. -
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Senti cocco. Se proprio vogliamo dirla tutta, quello che ha minacciato qui sei tu.
Io non ho fatto proprio niente. Non fare il furbetto con me!
Alzò le braccia al cielo e agitò i palmi delle mani. Quanto odiava i prefetti, se la credeva tanto solo perché facevano da lacchè ai professori. Non c'era categoria peggiore in quella scuola ridicola.
Stava per riaprire bocca per continuare quella discussione, ma la ragazzina del ghiaccio si intromise. La lasciò fare alzando gli occhi al cielo e voltandosi, non voleva neanche guardarli.
Presa da chissà quale scatto di confidenza, Bonnie le prese il polso trascinandola con sé.
Ma come si permette questa di afferrarmi?
Ancora più innervosita, anche per la non riuscita dell'incantesimo, Eleanor si staccò e incrociò le braccia. Osservò la gabbia metallica su cui tutti avevano posto la loro attenzione e scosse la testa. Era circondata a un branco di fessi. Cosa c'era di tanto interessante? Era solo una gabbia con assolutamente nulla di speciale, era evidente. Sconsolata tornò alla porta dove un miagolio distante la rese ancor più isterica.
Maledetto gattaccio. Appena lo prendo me lo metto in borsa, vediamo poi se ci scappa ancora!
Accostò l'orecchio alla porta, poi inizio a osservarne i contorni e i perni. Doveva pur esserci un buco o una fessura.
Se la sua magia non aveva funzionato significava che l'infisso era incantato, chissà da quale magia. Non ne sarebbe usciti facilmente, o almeno non a forza di incantesimi. Forse l'unica opzione era creare un foro nel muro. Eleanor ci pensò su. Poteva essere fattibile, un paio di Bombarda sarebbero dovuti bastare. Si voltò in direzione del gruppo per dare l'ordine, ma si interruppe. L'idea di distruggere quella scuola la faceva fremere di gioia, ma visti i recenti avvenimenti, forse era il caso di mantenere un profilo basso. Sopratutto perché era circondata da Prefetti-perfetti. Non glielo avrebbero mai permesso.
Ma perché non sono andata a Ilvermorny?
Sconsolata si poggiò spalle al muro giusto in tempo per veder sbucare dei bassorilievi.
Per tutte le nuance, mi sembra di stare in un film horror.... -
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Ma chi me l'ha fatto fare...
Mentre Liam ed Eleanor si sbraitavano addosso, Finn stava immobile, con le spalle basse e il mento leggermente inclinato verso il soffitto; la bocca era socchiusa e gli occhi un po' sgranati, quasi aspettasse che l'esasperazione lo facesse rimaner secco.
Si riscosse soltanto quando il fragore dell'incantesimo della ragazza si schiantò contro la porta e, sussultando per la sorpresa, allungò il collo per controllare se l'incantesimo fosse servito a qualcosa, ma né quello della Hastings, né quello di Dunbar sembrarono aver sortito alcun effetto, fatta eccezione per lo sferragliar del metallo e il tremolio dei cardini. E quando quei rumori morirono nel silenzio, un nuovo suono, tanto atteso quanto inaspettato, si levò leggero e tranquillo: il miagolio di Tsaara.
Come diamine ha fatto a uscire?
Domandò, più a se stesso che a qualcuno in particolare, mentre fissava il legno con un'espressione accigliata. Il gatto era entrato nella stanza prima di loro, l'avevano visto tutti chiaramente, e la porta si era richiusa subito dietro le loro spalle; non c'era una spiegazione logica a quello che era successo, a meno che...
Dev'esserci un qualche passaggio. Tipo un buco nel muro, o qualcosa del genere.
E mentre quell'ipotesi si faceva strada nella sua mente, lui prese percorrere la stanza mantenendosi vicino alle pareti, con una mano che sfiorava la pietra e gli occhi che saettavano di qua e di là alla ricerca anche solo della più piccola apertura. Prima che potesse trovare alcunché di interessante, tuttavia, un rumore basso e greve - un misto tra il borbottio del marmo e lo sfrigolio della ghiaia - lo costrinse ad arretrare.
È decisamente un'altra escape.
Borbottò, lanciando un'occhiata rapida al Prefetto del Ghiaccio prima di tornare a puntare le iridi contro la scritta sulla parete di fondo. Iniziò a sospettare che il tutto fosse stato architettato dalle Professoressa Elodie perché, per quante stranezze potesse nascondere il castello, dubitava che qualcuno potesse divertirsi a chiudere gli studenti in una stanza e obbligarli a un gioco di enigmi.
E se lui già di suo non amava ritrovarsi rinchiuso da qualche parte, dopo Halloween ne aveva persino un vago timore.
"Artigli affilati", mhh.
La cresta rossa del gallo; l'espressione fiera della tigre; l'aura mansueta del coniglio e quella laboriosa della formica... la frase evidentemente si riferiva soltanto a uno di loro.
E no, non alla Hastings.
La tigre è l'unica ad avere artigli affilati, no? Ma che dovremmo fare?. -
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L'incantesimo di Liam ebbe un effetto inaspettato: la gabbietta tintinnò ma rimase ancorata al suo posto come se, sul fondo, ci fosse un peso da dici mila tonnellate che la teneva lì.
Decise di avvicinarsi sfruttando la sua altezza così da controllare se ci fosse qualcosa all'interno dell'oggetto.
Un conto è la volontà di schiantarti, un altro è puntare la bacchetta al petto di qualcuno, prefetto e non.
Si rivolse alla Hastings mentre raggiungeva la gabbietta sospetta. Si alzò sulle punte e , sollevando il mento, riuscì a vedere di sfuggita una specie di chiave...
Se-...-sembra essere una chiave. C'è una chiave qui!
Nel mentre si udirono dei miagolii. Liam torò su tutta la pianta del piede, scattò la testa nella direzione del suono, con un'aria tra il preoccupato e l'incredulo: il verso del micio della professoressa veniva da fuori la stanza. Ciò significava che il gatto o aveva finto di entrare al suo interno, oppure aveva trovato un modo per uscire senza problemi.
Quasi in contemoranea al miagolio, sulle quattro pareti comparvero dei bassorilievi raffiguranti quattro animali.
Liam alzò il suo catalizzatore così da avere ancora più luce.
Un gallo...una tigre...un coniglio e una formica!
Poi su una delle pareti apparve anche una scritta: "Artigli Affilati". Il Prefetto del Ghiaccio tornò a fianco di Junah , tirando un sospiro di rassegnazione.
Un'altra Escape...per le palle di Merilno!
Dopo l'ultima, Liam si era preposto di non partecipare più a nulla, ma ovviamente la sfiga lo perseguitva e, visto che non aveva avuto modo di terminare l'escape halloweeniana, beh la cara Elodie aveva deciso, evidentemente, di correre ai ripari.
Inizio a pensare, sempre di più, che questa è una sorta di "valutazione" più che un catsitting.
Il licantropo iniziò ad esaminare ogni immagine, giungendo all'ovvio come aveva fatto, poco prima, Finn.
Anche se i miei di artigli non sono poi così male, ma credo che il fulminato abbia ragione...èla Tigre, immagino!
Si avvicinò al bassorilievo raffigurante il felino. Poi si voltò verso i suoi compagni, compresa l'oca bionda.
Si ma con la chiave nella gabbia che facciamo? Se non l'ha fatta spostare credo non sia nemmeno così facile da prendere, no?
Era stanco di dover pensare a degli escamotage per uscire da situazioni sempre più simili tra loro. Sperava solo che non finisse come l'ultima volta: era difficile certo, la Spirale attaccò perchè quella rincoglionita di Carlotta aveva pensato bene di rifugiarsi nell'accademia, mettendo in pericolo la vita di tutti gli studenti.
Perchè non è andata dai suoi adorati babbani? Dalla polizia magari...ma no, perchè metterli in pericolo! Meglio far rischiare la vita a degli studenti, per un atto puramente egoistico ed infido...
Strinse la mano attorno alla bacchetta, fissando il vuoto. Poi si riprese, cercando una soluzione. Distrattamente poggiò la mano libera sul bassorilievo della Tigre. Rimase appoggiato per un minuto, forse meno. Appena si accrorse si scostò subito con un colpo di reni. Osservò l'immagine quasi impaurito, pensando di aver potuto attivare un qualche meccanismo.
Ti prego fa che non succeda nulla, ti prego fa che non succeda nulla...o se succede qualcosa che ci porti via di qui...che cazzo di rincoglionito che sono...
Guardò negli occhi il possente felino, con aria spaventata.. -
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Quando aveva accettato quella piccola missione, pensava di dover guardare un gattino correre lungo il prato e cercare di non perderlo, non inseguirlo in una sala mai vista prima e rimanere rinchiuso dentro insieme ad altri ragazzi.
Era rimasto immobile a pensare come uscire da quella stanza anche se con difficiltà; quella voce stridula della Hastings gli rimbombava nella mente e quel fastidio era palpabile grazie alla sua espressione e dalla vena che gli pulsava lungo il collo.
Escape.
Halloween. Di nuovo. Per qualche secondo chiuse gli occhi e tornare a mente i particolari di quella notte, le grida, i rumori, i lampi abbaglianti degli incantesimi e la freccia che non l'aveva ucciso.
Non poteva accadere di nuovo.
Dobbiamo ingegnarci prima possibile.
Disse a Bonnie stringendole la mano per poi lasciargliela.
Lasciando perdere i battibecchi e i commenti vari di tutti i presenti, Klaus si avvicinò a Finn.
Mi sembri l'unico con un po' di cervello. Dobbiamo trovare una soluzione.
Spostò lo sguardo dal ragazzo ai pannelli che raffiguravano i quattro animali. L'unico con gli artigli era la tigre, ma possibile che tutto era così facile?
Lasciò Finn e si avvicinò al pannello raffigurante il felino.
Se è così, dobbiamo vedere cosa succede se tocchiamo la tigre.
Così fece. Si avvicinò e toccò il bassorilievo.
Liam cerca di prendere quella chiave tu.
Dovevano sbrigarsi.
NEl guardare il Prefetto del Ghiaccio ebbe una strana sensazione, che però lasciò perdere in quel momento.. -
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L'incantesimo fallito di Eleanor, la chiave nella gabbia, l'apparizione dei bassorilievi, lasciarono Bonnie un attimo confusa e perplessa e stupidamente si chiesa cosa stesse accadendo, poi semplicemente realizzò che la professoressa con era andata da nessuna parte, che il gatto non era bloccato da nessuna parte a giudicare dal miagolio, e che non sarebbero usciti senza prima aver risolto ogni singola prova. Era inutile concentrarsi sulla porta, ancor meno preoccuparsi per il felino.
La tigre è scontata...
La tigre era, fra gli animali apparsi, chiaramente la più scontata e ovvia, il coniglio e la formica decisamente improbabili, ma i galli non potevano definirsi esattamente innocui. Avevano degli artigli da non sottovalutare e la piccola Logan si chiese perchè non potesse essere la soluzione all'indovinello. Non sapeva chi fra tigre e gallo li avesse più affilati, contando che la prima aveva dei denti molto pericolosi ed il secondo un becco che sì non era da prendere alla leggera, ma che non poteva reggere il confronto.
Fu per quel motivo che si avvicinò al bassorilievo del gallo e cominciò a guardarlo curiosa. Bastava davvero limitarsi a toccarlo o era necessario sfruttare qualche incantesimo?
Tentare non mi ucciderà.
Dubitava la Elodie avesse organizzato quella prova col rischio di mettere in pericolo gli studenti, ammesso e non concesso che fosse innocua. Dopo l'esperienza del professor Harp non si poteva sapere.
Finitus Incantatem.
Disegnò uno scudo nell'aria in direzione del gallo, pronunciando a chiare lettere la formula dell'incantesimo.
In quel momento si chiese se non si stesse sbagliando, se non fosse l'ovvio la risposta corretta, del resto Feliks aveva sempre le unghia molto affilate proprio perchè lui stesso aveva l'abitudine di graffiare le superfici più morbide e resistenti al fine di limarle e assottigliarle, ed in quanto Ocelot era più vicino alla tigre di un qualsiasi altro tipo di gatto.
Forse sì, si era sbagliata, ma nel pronunciare l'incantesimo era stata più che convinta del fatto che avrebbe potuto funzionare.. -
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È ciò che avrebbe fatto un amico.
Rispose al compagno, ricordando quella notte nefasta. I giorni che erano trascorsi la datavano lontana ormai dal tempo che vivevano, ma Junah ne sentiva ancora la paura, continuandola a guardare con timore. A distrarlo da quei pensieri, contribuirono le parole infuocate (forse troppo) tra la Hastings e Liam. I due se le dicevano di santa ragione, oltrepassando limiti e contegno, tanto da far riflettere Junah che pensava a come Narcissa riuscisse a stare con quella ragazza. Lei diceva sempre che bisognava andare oltre la sgarbatezza e l'eccentricità di Eleanor, che c'era di più. Lui non ci riusciva anzi, si limitava pur di non far scoppiare una lite ogni secondo perché la Hastings esagerava fin troppo. Sembrò che la voce di Logan sedò la lite, riportando l'attenzione al vero motivo per cui si trovavano lì. Cercare il gatto della prof: prima avrebbero trovato il felino, prima sarebbero usciti da lì.
Un conto è la volontà di schiantarti, un altro è puntare la bacchetta al petto di qualcuno, prefetto e non.
Basta Liam...
Lumos.
Accese anche lui la bacchetta, guardando l'incantesimo della Hastings infrangersi contro la porta da cui erano entrati: il Reducto della ragazza causò un forte tremolio, ma non riuscì a far altro. Liam invece ebbe successo nell'appellare la gabbia, anche se la chiave al suo interno sembrava come attaccata ad essa. Ma ciò che più stupì Junah fu quello che successe quando la porta e la gabbia cessarono di tremare, rendendo udibile un lontano miagolio. Era distinto e non veniva da lì dentro!
Merda, è fuori!
Il tempo di prendere atto di ciò, che sulle quattro pareti spuntarono dei bassorilievi con le sembianze di quattro animali e una scritta che lasciò interdetto: “Artigli Affilati”.
Una tigre, un gallo, un coniglio, una formica e quella scritta. Che vuol dire?
Un'altra Escape...per le palle di Merilno!
No per favore: Narcissa mi ha detto in cosa consisteva e io non sopporto proprio gli spazi chiusi. Già ho una certa agitazione.
Trovare una soluzione, al più presto: Junah stava seriamente iniziando ad agitarsi, ma per il momento riusciva a mantenere una certa calma, seppur infastidito. Finn e Liam patteggiavano per la tigre, che risaltava rispetto agli altri per i suoi artigli.
Guardò Liam, scuotendo la testa poiché al momento non sapeva nemmeno lui come fare con la chiave.
Formica e coniglio sono esclusi. La tigre…non lo so. Gli speroni del gallo non sono innocui: armi vere e proprie, ma quanto sono affilate rispetto a quelli della tigre?
Junah pensava a quei termini comparsi sulla parete, senza riuscire a decidere da che parte far pendere l’ago della bilancia: tigre o gallo?
Un controincantesimo era diretto al gallo da parte di Logan e Junah rimase a guardare cosa sarebbe successo..
La missione di Tsaara |
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