Votes given by Catherine Nott

  1. .
    Eccoci giunti al momento delle premiazioni!
    Prima di decretare i vincitori è doveroso ringraziarVi tutti per la partecipazione e per aver dedicato tempo a questo Contest.
    Come detto nel post di inaugurazione, a tutti coloro che hanno partecipato saranno assegnati 35 punti esperienza, mentre i migliori saranno premiati con l'assegnazione di 15 punti in più per il primo classificato, 10 per il secondo e 5 per il terzo.

    Ma adesso è giunta l'ora di passare ai vincitori, scelti da un'apposita giuria che ha valutato le vostre storie con la massima oggettività!

    *rullo di tamburi*



    🏅Il 3° classificato per questa edizione del Concorso VIII Anniversario è Brianna L. Foxglove con Clandestina, la quale si aggiudica 5 punti esperienza oltre ai 35 di partecipazione.

    🏅Il 2° classificato per questa edizione del Concorso VIII Anniversario è l'intaggabile Pan con la Pioggia di cenere nel vento, la quale si aggiudica ben 10 punti esperienza oltre ai 35 di partecipazione.

    🏅Il 1° classificato per questa edizione del Concorso VIII Anniversario è Catherine Nott con l Per far spazio al Nuovo, il Vecchio deve morire, la quale si aggiudica ben 15 punti esperienza oltre ai 35 di partecipazione.



    Una vittoria tutta al femminile!
    I nostri efficientissimi Elfi provvederanno quanto prima ad inserire nelle vostre schede i premi ricevuti.

    Ancora complimenti e grazie per la partecipazione.
    Al prossimo Contest!
  2. .

    CONCORSO VIII ANNIVERSARIO



    Per l'ottavo anniversario di AfterHogwarts GdR, ci siamo lasciati ispirare dal numero 8. Cosa lega questa cifra al nostro amato mondo Potteriamo? Ovviamente la prima cosa che viene in mente sono gli 8 film! Film che conosciamo a memoria, battuta per battuta, scena dopo scena. Quindi se vi dicessimo ottavo film, qual è il primo pensiero che vi sovviene? La battaglia di Hogwarts, ovviamente!
    Uno dei momenti più emozionanti di tutta la saga, ambientata del 1998 (un altro 8, coincidenze?) con momenti di disperazione, grandi sacrifici, la morte dei nostri eroi preferiti.
    Ebbene, per festeggiare il nostro ottavo anniversario, vogliamo rendere omaggio a uno dei momenti più preziosi per il fandom: la Battaglia di Hogwarts. Scrivete una fanfiction ambientata prima, durante o dopo la battaglia, intersecando questo tema con i personaggi di AfterHogwarts.
    E se il vostro Pg fosse stato intrappolato fra quelle mura sotto assedio? O forse avrebbe preso il ruolo di Mangiamorte? Immaginate lo scontro epico, e descrivetelo con i personaggi del nostro gioco. Lennox avrebbe lanciato le sfere di cristallo come la Cooman? Rosenbaum avrebbe usato Mandragole e Tentacule Velenose come la Sprout? Chi avrebbe lanciato l'Ardemonio nella Stanza delle Necessità al posto di Tiger? Chi dei nostri Pg avrebbe lottato Acromantule, Giganti e Dissennatori, e chi invece avrebbe evacuato il castello con i Serpeverde? Chi in quella situazione sarebbe tragicamente morto portando gli onori di Lupin, Tonks, Fred?

    Immaginate,
    Scrivete,
    Condividete con noi la magia!

    REGOLE:
    → Tema: la Battaglia del 1998 in stile After-Hogwarts. Potete inventare nuove situazioni o riscrivere quelle già esistenti.
    → Personaggi: i protagonisti devono essere PG del gioco, anche i propri. Potete sostituire i ruoli della Saga con quelli del nostro forum, ad eccezion fatta del Magico Trio, di Malfoy, Piton e Voldemort, i cui ruoli sono essenziali e insostituibile per il corretto sviluppo della storia. Possono essere utilizzati PNG, inventati per l'occasione, oppure appartenenti alla saga.
    → Tempo: nel passato, anno 1998
    → Capitoli: secondo gusto
    → Lunghezza: minimo 900, massimo 3000 parole
    → Immagine: potrete abbellire il vostro lavoro con un'immagine (larghezza massima: 550 px), dovrete mettere in SPOILER le immagini originali, usate per crearla, al contrario se dovesse trattarsi di un disegno o di un lavoro manuale saranno richieste più che evidenti prove che si tratta di un vostro lavoro (EX: fotografie fatte da angolazioni diverse);
    → Dovrete compilare il seguente specchietto e copiarlo all'inizio della vostra Storia:
    CODICE
    <b>Titolo:</b> Il titolo della vostra storia
    <b>Autore:</b> il vostro nick
    <b>Personaggi:</b> quelli che appaiono nella vostra storia


    In più vi ricordiamo le solite regole, quali:
    -Controllate ortografia e grammatica, rileggete il vostro lavoro anche più volte prima di postarlo, perché lavori grammaticalmente scorretti verranno esclusi a priori.
    -È possibile partecipare con più PG per ogni singolo player.
    -Lo staff si riserva di eliminare qualunque contenuto non sia ritenuto in linea con il regolamento e l’ambientazione. Se avete delle domande, non abbiate timore di postarle nell'apposito topic prima di inviare il post per il concorso, in modo che le risposte siano disponibili a tutti.

    Per qualsiasi dubbio, vi invitiamo a postare le vostre domande QUI.

    PREMI:
    I vincitori verranno scelti dallo Staff sulla base di specifici criteri di valutazione.
    A tutti i partecipanti saranno assegnati 35 punti esperienza, ma i migliori saranno premiati con l'assegnazione di 15 punti in più per il primo classificato, 10 per il secondo e 5 per il terzo.

    Avete tempo fino al 31 Gennaio incluso29 Febbraio incluso.
    In bocca al drago!


    Edited by Andrew E. Laeddis - 29/1/2020, 11:39
  3. .

    25 Maggio 2008

    Seduto sullo sponde del lago, Brian passava il tempo lanciando ciottoli sul filo dell'acqua. Non erano propriamente ciottoli, però il meccanismo del gioco era lo stesso. Aveva semplicemente sostituito le pietre piatte con dischi di ghiaccio. Con brevi movimenti del polso sollevava l'acqua dalla sua normale staticità e la racchiudeva in piccoli sfere schiacciate ai poli, poi le congelava e con un altro movimento del polso le lanciava via verso il centro del lago. Alcune rimbalzavano una o due volte, altre colpivano l'acqua in un tonfo sordo rimanendo lì a galla a testimoniare il suo fallimento.
    Tutte rimanevano a galla in realtà: era ghiaccio. Ma quelle che non rimbalzavano lo facevano in modo diverso, con sfacciataggine. Brian riusciva a riconoscerle, e avrebbe potuto indicarle una per una. Se ne stavano lì a guardarlo con sfida, come un affronto o un monito alla sua inadeguatezza.
    Sospirò, rancoroso del fatto che anche il ghiaccio si prendesse gioco di lui. Ma forse era semplicemente paranoico.
    Si sdraiò sulla riva acciottolata, poggiando la testa sulla tracolla con i libri di scuola. Il contatto con quei tomi rigidi e spigolosi gli ricordò che in quel momento sarebbe dovuto essere in biblioteca a studiare per i GUFO di Pozioni, ma a che scopo. Tanto sarebbe stato bocciato comunque.
    Chiuse gli occhi e si voltò di lato.
    Chissà, magari se fosse stato bocciato a tutte le materie lo avrebbero espulso, così non sarebbe più dovuto andare a scuola. O sarebbe stata la scusa perfetta per trasferirsi a Beauxbatons. Suo padre aveva studiato lì, sua madre anche. Perché lui era stato mandato al patibolo in quel castello scozzese? Era ingiusto; a quell'ora sarebbe potuto trovarsi nel sud della Francia a prendere il sole.
    Ma la sola idea di farsi bocciare a tutte le materie era assurda. Non voleva essere un fallito più di quanto già non lo fosse. Voleva combinare qualcosa nella vita, raggiungere dei traguardi, e non avrebbe mai potuto farlo una volta espulso. Non voleva fare la fine di Rubeus Hagrid, mezzo-gigante espulso da scuola, ora insegnante di Cura. Una barzelletta vivente. Non era nemmeno in grado di fare lo spelling corretto di Schiopodo Sparacoda, figuriamoci insegnare a prendersene cura. Materia inutile Cura delle Creature tra l'altro. Solo quella poteva insegnare quel babbeo.
    No, decisamente non voleva essere espulso e decisamente non voleva finire a insegnare Cura.
    Sentì un un ramo spezzarsi, qualcuno stava passando di lì. Apri gli occhi e sollevò la testa. Non voleva guai, ma ne sentiva l'odore.

    Oh, guarda chi c'è.


    Una figura minuta sbucò da dietro un albero. Capelli biondi, cravatta verde-argento, un ghignò sul viso.

    Lasciami in pace Cath.


    Tornò a poggiare la testa sullo zaino, sperando che chiudendo gli occhi quella presenza non gradita sarebbe sparita allo stesso modo in cui spariva il mondo alla vista. Ma non funzionò. Dopotutto il mondo non spariva realmente quando si chiudevano gli occhi... Credere che potesse funzionare era come credere di potersi nascondere dietro un dito.

    Brian, cosa fai qui tutto solo soletto?


    Vattene.


    Oggi ho parlato con Fred, mi ha chiesto di te.


    Bastò quel nome per farlo morire. Il cuore gli si fermò, pieno di aspettative. Il respiro gli si mozzò per l'emozione. Improvvisamente il nero delle sue palpebre si accese di rosso brillante. Dovette trattenersi per non balzare in piedi, saltare addosso a Catherine e cavarle le parole di bocca. Stava cercando di mantenere un contegno, ma non ci stava riuscendo molto bene.
    La piccola Nott ridacchiò, come se gli avesse appena letto nel pensiero, ma non ci voleva un Legilimens per capire cosa stava accadendo. Al solo pronunciare il nome di Fred, Brian si era irrigidito, le orecchie si erano tese e le guance si erano tinte di rosso. Bastava avere un paio di occhi per accorgersi del turbamento emotivo che stava avendo.

    Mi ha detto, testuali parole: "hai per caso visto quella zecca? Sto cercando di evitarlo".


    Addio contegno. Brian balzò in posizione d'attacco con la bacchetta puntata contro il viso angelico di quella serpe. Reazione prevedibile evidentemente, perché Catherine era già in posizione difensiva. Quella vipera era sempre un passo avanti a lui. Qualsiasi cosa facesse, lei lo faceva meglio, vi riusciva meglio e otteneva risultati migliori.
    Quello non sarebbe stato uno scontro equo, e il vantaggio non era dalla sua parte, nonostante lui fosse al V anno e lei solo al II. Era sicuro che se avessero ingaggiato un duello avrebbe vinto lei, anche se più piccola. Non importava quanti incantesimi in più conoscesse Brian, tanto quel duello si sarebbe tenuto a parole. La Nott gli sarebbe entrata nella testa e lo avrebbe sconfitto da lì. Esattamente come aveva fatto il fratello poche settimane prima. Quella famiglia era in grado di spezzare lo spirito ancor prima di ferire il corpo.
    Abbassò la bacchetta, rassegnato.

    Ti ho detto di lasciarmi in pace.


    Codardo. Non mi stupisce che mio fratello ti abbia lasciato. Sei solo un patetico, debole mezzosangue, senza spina dorsale, né onore.


    Che ne sai tu dell'onore!


    Sbottò lui aggressivamente.

    È facile parlare di onore quando ti viene servito su un piatto d'argento. Se non fosse per il tuo stupido nome di famiglia nessuno nemmeno ti parlerebbe qui a scuola. Pensi di essere popolare e piena di amici? Ti sbagli, sono tutti degli ipocriti voltafaccia. Ti sorridono ma appena esci dalla stanza ridono di te. Apri gli occhi. Sei presuntuosa, viziata, meschina. A nessuno piace stare con te, nemmeno a tuo fratello. Perché pensi ti abbiamo mandato a Beauxbatons il primo anno?


    Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che quella era già piegata in due, dalle risate. Non era facile ferire Catherine Nott e seppur ci si riusciva non ti dava certo la soddisfazione di fartelo sapere. Non era possibile vincere al suo stesso gioco. Quella bambina era un demonio, il male incarnato, a volte non sembrava nemmeno umana. Nell'intero creato non esisteva essere o bestia più cocciuta, né fiera. E per quanto Brian la odiasse, la invidiava per quella sua capacità di essere così forte e sicura di sé. Probabilmente era proprio questo il motivo per cui la detestava così tanto, perché la ammirava.

    Fai quasi tenerezza, Brian.


    Aveva smesso di ridere e si stava asciugando le lacrime di ilarità dagli occhi.

    Almeno non ti si può dire di essere arrendevole. Continui a provarci, anche se sai di non poterci riuscire.


    Fece un passo avanti. Il suo tono mutò: da scherno a disprezzo.

    Devi capire Brian, che non mi lascio intimidire da chi è inferiore.
    Le tue parole mi scivolano addosso. Non hanno valore. Non significano niente per me, perché tu non significhi niente per me.


    Un altro passo.

    Se devo essere sincera, credo che la tua sola esistenza sia un'offesa alla decenza, il tuo vivere un incredibile spreco di risorse.
    Sei uno scherzo della natura, Brian. Il tuo sangue è un miscuglio immondo di razze, il tuo cervello ha la stessa frequenza di quello una bambinetta e il tuo spirito è corrotto dalla depravazione.
    Sei praticamente una pattumiere ambulante e se con i tuoi miasmi pensi di poter scalfire me, ti sbagli di grosso.


    Un passo ancora.

    Sono felice che mio fratello si sia accorto di quale sbaglio sia stato anche solo pensare di poter amare uno come te.
    Posso dire di essere felice di averlo rimesso sulla retta via.


    Più quel demonio avanzava, meno Brian riusciva a respirare. Era come se la sua sola presenza gli togliesse ossigeno, come se sotto la divisa e i capelli lucenti si nascondesse il peggiore dei dissennatori. Era proprio così che si sentiva, svuotato da ogni emozione, privato di qualsiasi gioia, annullato come essere umano da qualcuno che con malvagità infinita non desiderava altro che la sua distruzione.

    Oh, ti serve per caso un fazzoletto Brian? Stai per piangere?


    Aveva gli occhi ricolmi di lacrime, ma stava cercando in tutti i modi di non farle cadere.

    Tieni.


    Cacciò un pezzo di stoffa, all'angolo vi era ricamato un falco, simbolo della famiglia Nott.

    Puoi tenerlo. Consideralo il mio regalo di compleanno.
    Non toccherei mai nulla che è stato usato da te. Non vorrei che mi infettassi.

    Gli piazzò il fazzoletto in mano e si voltò, incamminandosi verso il castello a testa alta.

    Colpiscila.


    Voleva farlo. Era di spalle, indifesa, avrebbe potuto facilmente mandarla al tappeto.
    Strinse le dita intorno alla bacchetta, irrigidì i muscoli e ispirò.

    Fallo!


    Il bracciò tremò, ma non sembrò volersi sollevare.
    Continuò a osservarla, mentre si allontanava tra gli alberi.

    Ora! È il momento!


    In attesa di trovare la forza, la vide sparire, inghiottita dal verde.
    Uscita definitivamente dal suo campo visivo, Brian sussultò. Scontrandosi con la realtà dei fatti, esalò un sospiro strozzato. Cadde, collassando su se stesso. E nel silenzio placido del lago, lasciò che le pesanti lacrime finalmente gli rigassero il viso.
    Sentiva un dolore acuto, all'altezza del petto. Era quasi insopportabile.
    Strinse quel fazzoletto, ricalcando con le dita il falco che vi era impresso.
    Non gli rimaneva che piangere, crogiolandosi nell'infelicità del suo sedicesimo compleanno.

    Titolo: 25 Maggio
    Autore: Chris Brian AJ O'Neill
    Personaggi: Chris Brian e Catherine Nott
3 replies since 12/12/2011
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