|
|
|
Ignorali.
Una sola parola, ma era l'unica cosa che Viktor aveva bisogno di sentirsi dire in quel momento, sebbene fino a un istante prima lui neppure lo sapesse. Un attimo dopo, si sentì incredibilmente confortato dalla presenza dell'amico in campo e, mentre sfrecciava in sella alla Firebolt per raggiungere la sua postazione, fu colto da una vera e propria rivelazione: forse, dopotutto, non sempre cercare di cavarsela da soli era la soluzione migliore, per quanto a lui fosse sempre parsa la più immediata e comoda.
Con quel pensiero, si mise in posizione in attesa del fischio d'inizio, ma proprio un momento prima di sentirlo fu distratto da un'altra situazione. Aveva capito male o Bee era stato sostituito? Eppure fino a pochi minuti prima gli aveva dato una gomitata raccomandandogli di evitare che Declan si beccasse una cannonata. Possibile che non si fosse accorto che il vulcanico compagno di dormitorio avesse qualcosa che non andava? Non che fosse una novità: per Viktor, andava quasi sempre tutto bene e figurarsi se si preoccupava di chiedere agli altri come stavano o se riusciva a intercettare i loro malesseri senza che venissero esternati...
Confuso da quel cambio, guardò alternativamente con aria smarrita i due battitori, indugiando su Eleanor proprio mentre tutti quanti, autorizzati dal fischio dell'arbitro, partivano a razzo a cavallo delle scope: la partita era cominciata.
Indugiò un paio di secondi prima di rendersi conto di essere rimasto fermo a mezz'aria. Scrollò la testa, mantenendo un'espressione corrucciata mentre gli tornava in mente quale fosse il suo ruolo: doveva trovare il boccino.
D'istinto, scattò in direzione dell'ala sinistra est, con l'intenzione di sorvolare il campo percorrendone dall'interno il perimetro in senso antiorario, evitando così di buttarsi subito nella mischia con il maggiore rischio di beccarsi uno dei bolidi. Aguzzò la vista più che poté, mentre cercava di raggiungere la parte ovest dell'ala passando per il centro sinistra, iniziando a scandagliare l'aria davanti a sé e alla sua sinistra, verso il resto del campo, sperando nel frattempo di individuare il cercatore avversario per tenere d'occhio anche i suoi spostamenti.
Nel frattempo Declan, Tommen e Anya avevano iniziato a passarsi la pluffa, e Viktor non poté fare a meno di seguirne alcuni dei movimenti tra una scansione visiva del campo e l'altra.
Dai ragazzi, forza!
Doveva solo evitare di distrarsi troppo e restare concentrato sul suo obiettivo.
Le mani saldamente strette attorno al manico, il torace chino sulla Firebolt, Viktor aveva deciso di seguire quella strategia, memore anche di qualcosa che lo aveva affascinato leggendo Nella pelliccia dei nostri amici animali: volare in circolo, quasi fosse un rapace intento a studiare da diverse decine di metri di altezza la propria preda, in attesa del momento giusto per scendere in picchiata ad artigliarla. L'unica differenza, in quel momento, era che la preda aveva deciso di nascondersi alla sua vista. Tanto valeva, allora, tenere d'occhio anche qualche altro predatore.
Dopo qualche secondo di smarrimento per via del cambio di battitore, Viktor si sposta verso l'ala sinistra est e poi verso l'ala sinistra ovest con l'intento sorvolare il campo seguendone il perimetro in senso antiorario, mentre cerca di avvistare il boccino e di tenere d'occhio l'altro cercatore. |
|
.
.
