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Poteva percepire sulla pelle, come se fosse tangibile e malleabile, la tensione che aleggiava nello spogliatoio della Tempesta quella Domenica mattina, i membri della casata rilasciavano ondate di elettricità in tutto l'ambiente e alla rossa venne a pelle d'oca non appena vi mise piede dentro.
Era entrata solo per appoggiare la scopa e la borraccia e poi uscire alla svelta per non essere d'impiccio ai suoi compagni che dovevano entrare in campo, essendo la riserva avrebbe passato il resto della partita ad osservare da bordo campo i suoi amici svolazzare in cielo e fra gli anelli, pregando che nessuno si facesse male e sperando in una possibile primissima vittoria.
Vincere contro i Fuoco li avrebbe portati un passo più vicini alla Coppa e al titolo di Nuovi Campioni, cosa non certo facile vista l'esuberanza e la rinomata sfrontatezza di essi, ci voleva una buona dose di camomilla per riuscire a reggere tutte le battutine che avrebbero inventato per urtare la concentrazione degli avversari.
Erano anche degli ottimi atleti per quanto ne sapeva, ma essendo anche loro novellini il livello fra i giocatori non poteva essere poi così differente, no?
Ma, almeno per il momento, lo scontro diretto con la squadra avversaria non sarebbe stato un suo problema, Bee era perfetto per il ruolo di battitore e avrebbe fatto il culo a tutti quel giorno.
Credeva fermamente in quell'affermazione, quando, tornati dalle Selezioni, avevano raccontato dei posti ottenuti in squadra al loro "fratellone", Cal li aveva elogiati, con tanto di pat-pat sulla testa di entrambi, e concordato che fosse una più che giusta decisione.
Ma questo pensiero si frantumò nella sua mente non appena vide la faccia del giovane: un'espressione stanca e preoccupata campeggiava sul suo volto piuttosto pallido rispetto al solito, anche leggermente verdognolo, un sorriso tirato da rivolgere ai compagni di squadra, occhi lucidi e mano adagiata all'altezza dello stomaco.
La sua solita aria spavalda e quel ghigno divertito che conosceva fin troppo bene erano andati a farsi benedire.
Appoggiò le sue cose su di una panca e si avvicinò a lui con cautela, come se si stesse avvicinando ad un animaletto spaventato e sperduto nel bosco.
Ehi Bee... Ti senti bene? Hai una pessima cera.
Il ragazzo spostò gli occhi verdi su di Leen e cercò di sfoderare il suo più bel sorriso che si tramutò in una smorfia e in un accenno di conato di vomito, al che la ragazza fece un passetto indietro per paura di essere investita da qualsiasi cosa avesse mangiato Beal quella mattina.
Quando si fu leggermente ripreso, il viso dello stesso colorito di un cadavere, le rivolse un'occhiata sarcastica contornata da un po' di tristezza.
Sa mia cara Lady, temo di doverle cedere il posto per stavolta. Ho paura di aver ingurgitato qualcosa che non è piaciuto al mio povero pancino.
Probabilmente l'espressione di Eleanor in quel momento era da incorniciare.
L'ultima cosa che si aspettava quel giorno era di dover entrare in campo al posto del rosso, ma niente panico, ce la poteva fare.
Nemmeno il tempo di realizzare la cosa che iniziarono a chiamare i giocatori in campo.
Mise una mano sulla spalla dell'amico e si allungò per afferrare la scopa e la mazza rinforzata.
Vai in sala comune e fatti un tè caldo, rimettiti, domani ti voglio vedere al meglio delle tue forze.
Gli fece un largo sorriso e corse dietro agli altri.
Passiamo ai battitori, con Bealtaine Kühn al numero 1 e Cristelle Lewis con il 21.
Sentendo il nome di Bee essere chiamato Leen si mise a cavalcioni della scopa e spiccò il volo dietro ai suoi compagni, sentiva gli sguardi confusi della folla su di lei, il numero 24 che spiccava sul retro della sua maglietta, anche se aveva i capelli corti e il reggiseno sportvo le comprimeva il petto si faceva fatica a scambiarla per un ragazzo, l'agitazione cominciò a salire e strinse di più la presa attorno alla mazza ferrata.
Doveva dimostrare di essere in grado di rimpiazzarlo.
Puoi farcela.
Il player di Bealtaine mi ha dato il permesso di ruolare la sua uscita dalla partita dato che non riuscirà a postare per un po'. |
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