|
|
|
Quel giorno non era un giorno qualunque e lui lo sapeva bene. La notte prima aveva dormito pochissimo ma era immaginabile, aveva passato tutto il tempo ad immaginarsi come sarebbe stato. Era uno che si faceva molto trasportare dalle emozioni e se amava qualcosa metteva tutto sé stesso per farla al meglio. In Sala Comune si era ritrovato con Kyle, avevano chiacchierato un bel po' per poi scendere insieme in Sala Grande e lì si unirono anche a Clemens e Teddy. Non sapeva se anche gli altri fossero tesi come lo era lui ma era certo che tutti fossero molto motivati. La tensione era papabile ed era normale, era la loro prima volta e sarebbe stato strano il contrario. Clemens era di sicuro quello più esperto per quel tipo di cose siccome aveva comunque già vissuto l'interno dello spogliatoio o almeno era quello che aveva capito il Prefetto. Arrivati al campo si fiondarono in spogliatoio e mentre si vestivano Isaac ripeteva le ultime tattiche che da lì a pochi minuti avrebbero adottato. Si respirava il clima adatto, quello giusto, tutti sembravano concentrati al massimo e quello era importante. Dopo che Isaac spiegò ciò che andava fatto per l'ultima volta si andò a cambiare anche lui. Non ci misero molto e furono poche le parole che i ragazzi si scambiarono, Simone non aprì bocca, aveva la maglia sulle ginocchia e fissava il suo numero cinque, contava molto per lui e avrebbe onorato quella divisa. Il capitano si alzò in piedi per andare a mettersi al centro dello spogliatoio, doveva dire qualcosa, era fondamentale per portare tutte le menti lì e per smorzare un po' la tensione.
Bene ragazzi, oggi è il grande giorno. Ricordate il primo allenamento fatto insieme? Eravamo giocatori messi a caso in campo e oggi dopo mesi di allenamento posso congratularmi con voi, siamo finalmente diventati una squadra. Ci siamo allenati molto e duramente, alcuni di voi hanno trascurato la scuola per migliorare e non sarò di certo io a dirvi che lo sport è secondario perché, semplicemente, non è così. Tutti gli sforzi che avete, che abbiamo fatto saranno nulli se non scenderemo con la giusta testa, dobbiamo essere cattivi, aggredire ogni pluffa e non lasciare spazi agli avversari, siamo sei ma dovremo sembrare sessanta-Alzò leggermente il tono della voce-SIAMO I FUOCO CAZZO!
La voce di Isaac rimbombò in tutto lo spogliatoio e così come la sua anche quella dei compagni che si lasciarono ad un urlo di gioia. Chi fosse stato nei paraggi l'avrebbe di certo sentito. Dopo essersi messi in fila iniziarono la camminata che li avrebbe portati all'esterno, da lì avrebbero preso il volo per cominciare la partita. Uscirono in silenzio ma ciò che si ritrovarono fu qualcosa che Simone non aveva mai visto, o almeno non per lui.
Dai eh, testa!
Raccomandò il Prefetto. Forse quelle parole servivano più a lui, doveva ricordare che le emozioni erano solo di cornice e che non doveva farsi sopraffare da quest'ultime. Nemmeno il tempo di mettersi a cavallo della scopa che la telecronaca iniziò a presentare i giocatori. Il primo ad uscire fu Kyle, il secondo Teddy, poi i battitori ed infine i cacciatori. Quando Simone sentì il suo nome sentì un'emozione fortissima, una di quelle difficili da sopportare, era riuscito ad esaudire il suo sogno, era lì. Sentiva i compagni tifare e quello lo riempì d'orgoglio, non giocavano solo loro ma c'erano tutti i Fuoco lì. Vincere non era una richiesta ma un'obbligo, dovevano far capire che il loro dominio in quello sport non era di certo finito, anzi, sarebbe durato ancora a lungo. I tre cacciatori si andarono a posizione a triangolo: il vertice basso era il Prefetto, non era di certo il miglior tiratore ma se la cavava con gli assist; sulla destra si trovava Isaac e sulla sinistra Logan, l'ultimo aveva le capacità per fare male alla squadra con il suo famoso e temuto tiro a giro.
Clemens TrenkerKyle Crane Teddy Rose |
|
.
.
