Nel mentre, in Sala Grande...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +6   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Fato

    Group
    Destino
    Posts
    6,063
    Likes
    +1,435
    Location
    Dalle vostre azioni

    Status
    Indisegnabile
    Sarebbe stata una gran festa. I tiepidi raggi del sole avevano appena cominciato ad accarezzare la distesa verdeggiante sulla quale si ergeva la scuola di magia e stregoneria e il silenzio tombale, che notoriamente imperava a quell'ora, veniva corrotto da un lieve, ma prolungato rumore di passi, che si susseguivano con cadenza quasi regolare. Quell'eco sottile aveva riempito l'ingresso, s'era propagato per i corridoi, fino a giungere nei sotterranei, dove pareva esser stato inghiottito dalle pareti spesse. Esisteva una ragione precisa per cui la sua sorgente avrebbe dovuto rimane oscura.
    Erano trascorsi diversi mesi dalla notte di Halloween, eppure le sue ripercussioni avevano condizionato la vita nel castello come ben pochi altri eventi nella sua breve storia. A lungo, un gruppo di esperti volontari aveva cercato risposte e avanzato ipotesi, brancolando nel buio finché il cappello parlante non aveva illuminato la possibile via di uscita che, come molti avevano temuto, implicava un ritorno circolare al luogo di origine di tutti i problemi. Era emerso con chiarezza che il ritrovamento delle bacchette delle Case fosse una condizione imprescindibile per riportare le cose alla normalità, ma anche dopo la lunga notte di ricerca in cui gli studenti avevano dato riprova del loro valore gli esperti convennero che l'avventatezza non fosse contemplata. Una nuova discesa nelle segrete avrebbe implicato imprevedibili rischi per chiunque si fosse trovato nel castello, era dunque vitale che qualsiasi tipo di iniziativa tenesse conto di quelle variabili. La scelta di lasciare gli studenti all'oscuro di quella missione non era dipesa da una sottovalutazione delle loro capacità o della loro rilevanza nella questione, ma nessuno avrebbe potuto prevedere le conseguenze di un nuovo intervento e non c'erano garanzie che si dimostrasse effettivamente risolutivo. L'impatto delle maledizioni era troppo vivido per alimentare false speranze.
    Gli esperti si ritrovarono all'alba, quand'era inverosimile che qualsiasi studente, persino il più mattiniero, si facesse prendere dalla vena da esploratore sacrificando preziose ore di sonno. Per ulteriore precauzione, sfruttando la scusa di un problema alle tubature, l'accesso ai Sotterranei era stato proibito a chiunque, fatta eccezione per i dormitori del Ghiaccio, la cui chiusura non avrebbe potuto essere in alcun modo giustificata.

    [Sala grande, 29 Giugno. Ore 8:00 a.m.]



    Durante l'ora della colazione c'era sempre un gran trambusto in Sala Grande. Lungo i tavoli delle Case gli sbadigli degli studenti s'intrecciavano creando una reazione a catena e non era affatto difficile imbattersi in sguardi vitrei persi nella contemplazione del vuoto. Quella mattina, tuttavia, si respirava un'aria strana. Il brusio era fitto come durante qualsiasi pasto e i banchetti erano stati imbanditi di vivande come d'abitudine ma, gettando un'occhiata più attenta in giro, i più scaltri [Intuito > 8] avrebbero fatto caso a qualche dettaglio rilevante. Al tavolo degli insegnanti si registravano insolite assenze: Laeddis, la Harp, Lennox e il Preside Price non si erano ancora fatti vedere in giro, il che sarebbe potuto rimanere un particolare di poco conto se a questo non se fossero aggiunti altri che contribuivano a rendere l'atmosfera ancora più ambigua. Difficilmente sarebbe sfuggito il malumore dei fantasmi, che continuavano ad aggirarsi per la Sala Grande con fare irrequieto e fuggivano qualsiasi interrogativo circa il loro umore instabile. Qualcosa doveva preoccuparli, gli studenti li avevano visti comportarsi in maniera simile nella fatidica notte, ma sarebbe stato azzardato collegare quell'inquietudine agli eventi di Halloween. In fin dei conti nessuno aveva idea di cosa stesse accadendo nelle segrete. O forse sì.

    [Tavolo del Fuoco]



    Michelle Lullaby costituiva una calamita per chiunque bramasse un'esclusiva su qualsiasi genere di pettegolezzo. A una ficcanaso come lei non sfuggiva nulla e, nonostante questo la rendesse l'incubo di molti studenti, il suo era il primo nome che balenava in mente quando si volevano ottenere delle informazioni. Circondata dal suo stuolo di impiccioni, quella mattina la bionda pareva più carica del solito: il modo in cui gettava occhiate eloquenti attorno a sé, affrettandosi subito a distogliere lo sguardo, come giocava distrattamente col picciolo della mela che aveva appena addentato… qualsiasi dettaglio del suo atteggiamento lasciava intendere che sapesse qualcosa.

    eXM9f3a
    Di' un po', Isaac.

    Esordì, rivolgendosi al giocatore di Quidditch che figurava nell'elenco dei piagati.

    Secondo te Prévert come prenderà la notizia che presto riotterrà il primato dei denti più orrendi della scuola?

    Qualcuno attorno a lei avrebbe riso, altri avrebbero sollevato agli occhi al cielo, ma tutti sapevano che per ottenere di più avrebbero dovuto offrire qualcosa in cambio. In fin dei conti, Michelle non si lanciava mai in uscite casuali. Qualsiasi cosa scegliesse di condividere era selezionata con accortezza e il riferimento alla piaga di Isaac non poteva che essere voluto.
    Che stesse succedendo qualcosa di rilevante mentre tutti loro si godevano la colazione beatamente ignari?

    [Tavolo del Ghiaccio]



    Seduta nel lato opposto della sala grande e di gran lunga meno incline ad avere gente attorno, Chang Huang appariva visibilmente nervosa. Nessuno avrebbe osato chiederle la ragione, a meno che non si anelasse ricevere una delle sue solite risposte piccate che, nella maggior parte dei casi, gelavano l'atmosfera provocando un silenzio di disagio.
    Sorprendentemente, quella volta fu proprio la sua voce a sollevarsi e a condividere un inaspettato indizio.

    2VIVyNL
    Dopo oggi non dovrete più venire da me con quell'aria da cani bastonati, a supplicarmi di aiutarvi con le mie pozioni. O forse, considerata la vostra scarsa attitudine, verrete comunque.

    Al gelo che accompagnava ogni osservazione pungente della Huang, si accompagnò un'inevitabile confusione. I più astuti non avrebbero fatto fatica a collegare quell'uscita sarcastica ad un ipotetico epilogo delle maledizioni, ma quanti sarebbero stati in grado di convincerla ad approfondire?

    [Tavolo della Tempesta]



    Immerso nel proprio mondo, come di consueto, Caleb Canon difficilmente rendeva le proprie riflessioni comprensibili alla platea di studenti che gli ronzavano attorno. Molti, oramai, avevano rinunciato a seguirlo quando cominciava a farneticare in maniera ininterrotta, seguendo il filo caotico dei propri pensieri. Anche quella mattina, custodiva gelosamente fra le mani un oggetto che, a primo acchito, avrebbe catturato l'attenzione altrui per la sua stravaganza: si trattava di un'antica chiave forgiata in bronzo, dall'impugnatura tonda e decorata da una fitta rete di ghirigori intrecciati. Sebbene la particolarità di quel cimelio fosse innegabile, nessuno osava più chiedergli spiegazioni sui propri gingilli, ché quando si lasciava prendere dalla parlantina non la finiva più.

    4yTsEEf
    Potete anche distogliere lo sguardo. A loro non servirà.

    Forse, per quanto impelagarsi in una conversazione con Caleb rivelasse un'indole masochista, i più curiosi e i più scaltri avrebbero colto un suggerimento importante in quell'affermazione criptica. Qualcosa stava accadendo, era innegabile, ma a quale prezzo avrebbero ottenuto delle informazioni in più a riguardo?

    Scadenza: 8 incluso

    Benvenuti a questa colazione speciale in Sala Grande! Gli Esperti si trovano nelle Segrete proprio mentre voi fate colazione. Gli unici a saperlo sono i Docenti rimasti in Sala, anche se…
    Potete provare ad interagire con i malandrini, se volete, per estorcergli qualche utile informazioni sui motivi delle stranezze del giorno: docenti assenti, fantasmi agitati, chiusure improvvise di un’intera parte di castello.
    Ricordate che Michelle Lullaby e Isaac Webb hanno entrambi una piaga: alla prima mancano i capelli, e infatti va in giro con una parrucca; il secondo ha invece due enormi incisivi.
    Ovviamente i Docenti che non sono scesi nelle segrete possono unirsi a questa role. Essi sanno di non dover dire nulla agli studenti riguardo ciò che sta accadendo con gli esperti.
    Ovviamente, se non volete interagire con i malandrini, potete comunque sfruttare l’ambientazione generale per inserirvi nella role.
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Fuoco VI Anno
    Posts
    3,513
    Likes
    +293

    Status
    Smaterializzato
    Kyle si era svegliato nel peggiore dei modi, tirato giu dal letto dalla visione terrificante di un mostro vermiforme, la pelle di una tigre ma dalle tonalità scure, gli occhi da ragno e zampe affilate come lame, scappando ed urlando tra i letti della sua camerata, per poi rifugiarsi sotto al letto per un tempo indefinito.
    Dopo essersi sistemato e cambiato, si recò in sala grande, gli occhi stanchi e la faccia pallida che lentamente avrebbe ripreso la normale tonalità, ma che ora sembrava quella di un fantasma.
    Prese posto al tavolo del fuoco, nelle vicinanze di Michelle Lullaby, che già di prima mattina sembrava intenzionata a riversare su di loro notizie di ogni genere.
    L’atmosfera era particolare, si respirava una tensione strana e poco comune per quelle mattinate ad Amestris, anche i Fantasmi sembravano irrequieti, mentre voci sui motivi delle diverse assenze tra i professori, iniziavano a rimbalzare da tavolo in tavolo.
    Kyle non era ancora abbastanza sveglio da percepire la stessa elettricità nell’aria che c’era la notte di Halloween, ma probabilmente non ne sarebbe stato in grado nemmeno in altre occasioni, la sensazione era solo che qualcosa non tornasse, ma alla fine poteva essere benissimo una sua erronea percezione.
    La voce della compagna di casata però, colpì Kyle in modo sgradito, infastidendolo ancora di più del dovuto: lei era solita sparlare di tutti, non risparmiava nessuno e se poteva mettere il dito in qualche piccola ferita, potevano tutti esser sicuri che lo avrebbe fatto.
    Quella volta però aveva proprio sbagliato persona.
    Kyle non pensò alle conseguenze del suo gesto e nemmeno al fatto che fosse strano che lui prendesse le difese di Manon, non lo aveva mai fatto prima e probabilmente i due non avevano nemmeno mai parlato in pubblico, al di fuori di insulti e frecciate, ovviamente scagliati dalla francese, ma in quella occasione scattò senza ragionare, rivolgendosi a Michelle con tono piccato

    Chiudi la bocca Lullaby, per poter esser al livello di Prévert , probabilmente dovresti farti sparare con un razzo sulla luna

    Le puntò il dito contro, forse innervosito dal pessimo risveglio, ma spinto da una naturale propensione a prender le difese della ragazza, non che ne avesse bisogno ma che si sentì naturalmente spinto a fare da qualcosa che era scattata dentro di lui.

    Di ancora una parola su di lei e ti ritroverai Caccabombe sul cuscino ad ogni tuo risveglio, tanto che verrai scambiata per il bidet di un troll di caverna. Parola mia

    Lei forse non si meritava le sue attenzioni, dopo quello che era successo alla riunione di casata, Kyle si era reso conto di essersi fatto inutili illusioni, ma l’affetto non era qualcosa che si poteva controllare ed anche se aveva preso un’unica direzione, lui non avrebbe fatto finta di niente.
    Era chiaro che Michelle sapesse qualcosa, lei sapeva SEMPRE qualcosa, ms in quel momento Kyle non uscì altro che gli insulti alla francese che aveva rapito le sue attenzioni, probabilmente senza meritarle.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    3,429
    Likes
    +686
    Location
    Wexford, Ireland

    Status
    Smaterializzato
    Chiunque avrebbe notato l'aria strana che tirava in Sala Grande quella mattina. I fantasmi, professori assenti, il chiacchiericcio più denso del solito. L'ultima volta che la scuola si era ritrovata in una situazione simile, la Dixon aveva fatto irruzione con suo stuolo di scagnozzi ed aveva licenziato mezzo corpo docenti, col resto delle conseguenze che ne erano derivate.
    Per questo motivo Bellamy non faceva altro che lanciare occhiate preoccupate in direzione dell'enorme portone che si trovava all'ingresso della Sala Grande, intimorito dall'idea di poter vedere di nuovo l'A.R.P.I.A. mettere piede nella stanza, avvolta dalla sua pelliccia di chissà quale animale, che probabilmente aveva scuoiato con le sue stesse mani rugose come hobby tra una giornata di lavoro e l'altra.
    I minuti passavano ma nessuno sembrava voler far loro qualche sorpresa almeno quella mattina. Tuttavia, le parole di Michelle Lullaby non erano passate inosservate nemmeno alle orecchie dell'ex-Caposcuola, che nonostante fosse intento a studiare l'ambiente e a gustarsi la colazione, sfruttando quei rari momenti in cui la sua mano funzionava per spalmarsi comodamente una cucchiaiata di crema al cioccolato su una fetta di pane tostato, aveva comunque sentito le parole della ragazza bionda e ancora di più la sfuriata di Kyle, vicino al quale aveva preso posto quella mattina.

    Stai calmo, Kyle.

    Sapeva il motivo per cui Crane era partito in quarta col difendere la Prefetta, ma non c'era bisogno di iniziare una rissa...anche se le parole dell'Esperta di Gossip avessero infastidito parecchio pure lui.

    E tu Lullaby, proprio non ce la fai a non rompere le palle, nemmeno di prima mattina eh?

    Aveva sentito anche lui l'incoscio bisogno di prendere le parti dell'amica dalle diavolerie che uscivano dalla bocca di quella ragazza, che sembrava aver sempre qualcosa da dire su chiunque.
    Le sue parole però l'avevano incuriosito, o meglio...non aveva capito esattamente cosa intendesse, aveva soltanto interpretato a modo suo quella notizia.

    E poi ancora credi che presto qualcuno riuscirà a farci guarire?
    Ti conviene iniziare a fare scorta di parrucche, visto che ti serviranno per il resto della tua vita.


    Scosse il capo, convinto che quella di Michelle fosse una battuta e che non sottindesse quella che era invece la realtà dei fatti. Poi diede un morso alla fetta di pane e cioccolata, chè almeno quella voleva finirla senza dover stare appresso a chissà quali altre scocciature.

    Il Tessitore ci proviamo a stuzzicare un po' Michelle, tanto ormai siamo amikoni :D
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Amministratore Grafico
    Posts
    584
    Likes
    +239
    Location
    Parlato: #5b2c6f

    Status
    Smaterializzato
    L'ultimo mese e mezzo aveva comportato un altro tipo di adattamento per Cyrene. Ormai tornava se stessa quasi 50 volte al giorno circa. Si era abituata a quanto accadeva durante il giorno ma non sempre di notte. A volte si svegliava ogni volta che le succedeva durante le sue ore di sonno, a volte se era stanca abbastanza la trasformazione avveniva senza che se ne accorgesse. Nelle prime settimane si era svegliata ogni volta e per la prima volta si era avvicinata un po' di più a capire la sensazione di torpore che aveva accompagnato le ore di Frances per mesi e mesi.
    Indossava la stessa divisa cucita su misura che i suoi le avevano comprato a Novembre ma da un mesetto sempre Paul ed Eli avevano portato l'indumento da un negozio specializzato che aveva applicato un Incantesimo Cambia Taglia, così avevano detto, alla stoffa di giacca, camicia, gonna e calzini. La divisa si applicava al suo corpo con estrema facilità appena questo cambiava forma, il che le facilitava notevolmente quella strana vita.
    Ironicamente, il suo corpo anche se più simile a quello che era stato ad ottobre, era diverso, come se fosse cresciuta nel frattempo e non avesse potuto vederne i cambiamenti mentre era celata dalla sua piaga. Cyrene Huxley era stata magra soltanto durante il suo secondo o terzo anno, per il resto aveva sempre avuto una corporatura media, era quella la sua normalità. Nei mesi che erano passati si era fatta più alta, ormai più di un metro e settanta, aveva il seno più grande e spalle più larghe a sostenerlo.
    I dieci, quindici minuti che le erano concessi ogni volta per essere se stessa, le piaceva passarli con Frances. Anche lei aveva visto i suoi cambiamenti, ultimamente. Aveva più tempo da sveglia, era stato evidente dal primo giorno, e soprattutto sembrava più reattiva quando non era preda della sua piaga.
    Qualcosa interruppe quella colazione già di per sé non normale, perché la chiusura dei Sotterranei aveva reso tesa l'atmosfera. Fu una studentessa più grande ad alzare la voce quel poco che concesse a Cyrene, diversi posti più in fondo rispetto alla studentessa, di sentirla.
    Nonostante l'iniziale perplessità, Cyrene provò immediatamente un accenno di fastidio. Quelle frasi enigmatiche erano tipiche della Huang, non c'era niente di strano da quel punto di vista, eppure il fatto che sembravano riferirsi alle piaghe le diede subito una sensazione negativa.
    tumblr_5e416097b00b72dfd5f379c23fdd50ef_34913490_540

    Che vorrebbe dire?

    Cyrene era molto più sicura di sé, soprattutto nei momenti sporadici in cui vestiva del corpo in cui si riconosceva. Non solo si rivolse alla studentessa più grande ma mantenne lo sguardo su di lei con una pacatezza distaccata.
    Non era dalla Huang dire cose a sproposito, dunque la prima reazione di fastidio di Cyrene era stata dovuta alla speranza che l'interpretare quelle parole le aveva causato. Odiava la speranza, da un certo punto di vista, perché ormai in quel contesto aveva trovato più delusioni ad aspettarla al primo incrocio che gioie.
    Ricordava ancora la notte tra il 15 e il 16 maggio, quando dopo lo strano sogno/realtà della Bacchetta del Ghiaccio, improvvisamente il suo corpo era tornato come prima. Era stata una sensazione unica, un sollievo immenso. Si era andata a guardare allo specchio, si era spogliata di abiti che le stavano improvvisamente larghi in dormitorio per guardare ogni parte di sé che ormai era stata per mesi solo un ricordo e persino in quel momento appariva diversa da come l'aveva ricordata. Aveva appena cominciato a fare mente locale quando una sensazione che non sapeva di riconoscere l'aveva avvolta all'improvviso e in un lampo la sua piaga era tornata. Da lì non ricordava più niente; solo di essersi nascosta nel suo letto e aver pianto senza fare un suono.
    Ormai era passato più di un mese da quella notte e Cyrene si era quasi abituata all'intermittenza della piaga, la sua personalità sembrava aver fatto un ritorno assieme al suo aspetto.
    Fece quella domanda a Chang perché nonostante forse ci fosse una notizia di qualche tipo dietro le sue parole, era anche possibile che stesse parlando a vanvera, senza sapere per certo che qualcosa quel giorno sarebbe cambiato per qualcuno di loro. Non poteva lasciar cadere quella frase nel vago, perché per chi stava subendo piaghe sulla propria pelle non era un argomento da prendere alla leggera.

    SPOILER (click to view)
    Specifiche Piaga **edit conseguente a questa role **:
    Aumento di peso da circa 65 kg a circa 126 kg. 2 ogni 5 post torna col suo fisico
    Post 1/5


    Edited by Cyrene R. Huxley - 6/6/2021, 20:32
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Fuoco VII Anno
    Posts
    521
    Likes
    +306

    Status
    Smaterializzato
    Con l'arrivo dell'estate a Lily capitava sempre di svegliarsi ben prima del suono della sveglia. Non sapeva se la cosa fosse dovuta al cambio delle temperature o al fatto che la stagione estiva le metteva addosso una certa iperattività -dormire le pareva una tale perdita di tempo-, fatto stava che quella mattina del ventinove giugno, alle sei e dodici minuti era già fuori dal letto.
    A quell'ora del mattino i bagni erano praticamente vuoti, quindi si prendeva tutto il tempo necessario, e anche qualche minuto di più, per farsi una lunga doccia e sistemarsi poi per la giornata. Di solito le avanzava anche del tempo da trascorrere in Giardino prima della colazione, ma quella mattina no.
    Quella mattina, il suo buon umore estivo era stato condito da una strana elettricità che le pareva di percepire nell'aria.
    Lungo il tragitto dai dormitori alla Sala Grande, aveva notato strane espressioni tese sui volti dei fantasmi, e pensando che potesse trattarsi di un po' di malinconia per il fatto che di lì a breve il Castello si sarebbe svuotato dalle centinaia di studenti, si era intrattenuta in brevi convenevoli con alcuni di loro, arrivando in Sala Grande appena in tempo per la colazione.
    Al tavolo del Fuoco, Lily aveva preso posto sul lato del tavolo opposto a quello di Kyle, un paio di sedili alla sinistra del ragazzo. Si sarebbe seduta anche più vicina, ma c'era Bellamy accanto a lui e Lily, quando era troppo vicina all'ex-caposcuola, si sentiva sempre una specie di menomata che faticava a trovare le parole. Con molta probabilità avrebbe finito persino di strozzarsi con la torta alla melassa!
    Quindi aveva optato per una distanza di sicurezza: non troppo lontana da essere isolata dalle conversazioni, ma nemmeno troppo vicina da essere notata.
    Stava bevendo un sorso di tè con il latte quando le parole della Lullaby avevano fatto irruzione della sua testa.
    Da sopra la tazza, Lily l'aveva guardata simulando indifferenza. Non aveva abbastanza confidenza con Manon per intervenire in sua difesa -non tanta confidenza quanta, a quanto pareva, ne aveva Kyle-, ma fece spallucce

    A me i denti di Manon non dispiacciono, anzi... li trovo estremamente graziosi

    disse a nessuno in particolare. Mettendo giù la tazza e prendendo la forchetta.
    Non sapeva che Kyle avesse così tanto a cuore la Prévert da sentirsi in obbligo a difenderla con tanto trasporto, ma immaginò che dovesse trattarsi di una specie di istinto di protezione verso la loro Prefetta. E poi, lo sapeva che Kyle aveva un debole per le francesi...
    A calmare l'impeto di Kyle intervenne -ovviamente- Bellamy, che disse anche una cosa alla quale Lily non aveva pensato.
    La Fuoco aveva creduto che l'affermazione di Michelle fosse stata detta per mera cattiveria, solo per il gusto di dire qualcosa di opinabilmente divertente ai danni di una loro compagna, eppure, evidentemente, Bellamy, seppur con scetticismo, ci aveva letto dell'altro, e nonostante Lily avesse ridacchiato alla battuta sulle parrucche, si era comunque fatta più attenta alla conversazione, ché magari poteva uscirne qualcosa di interessante.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio V Anno
    Posts
    2,553
    Likes
    +671

    Status
    Smaterializzato
    Giornata strana...

    Pensò Geneva per la terza volta da quando quella mattina si era svegliata.
    Era cominciata con l'annuncio che il laboratorio di pozioni era inagibile per problemi alle tubature. La studentessa Ghiaccio non ne era stata troppo dispiaciuta cogliendo piuttosto l'occasione di rimandare, per una volta senza sensi di colpa, una delle ultime esercitazioni di compito della materia. Però lo aveva trovato strano, quando poco più tardi sotto la doccia, non aveva riscontrato nessun problema idrico.
    Non ci aveva dato troppo peso considerando che, evidentemente, il tubo rotto non era il loro.
    Più tardi, salendo a colazione, aveva incrociato un Mr Todd piacevolmente silenzioso e pensieroso.
    DI nuovo non si era fata troppe domande, limitandosi ad allontanarsi dal volo del fantasma che non spiccava certo per simpatia, ben felice che quel mattino non fosse della sua solita dialettica offensiva.
    Ora, seduta al tavolo della sua casata, aveva nuovamente quella sensazione di stonato.
    Niente di definito o identificabile, ma evidentemente abbastanza forte per innervosire anche altri. Tipo la Huang.
    Alle parole della ragazza, dette inspiegabilmente ad alta voce e senza nessun destinatario particolare, anche Geneva alzò la testa dal piatto, quella mattina una coppia di tramezzini di pane bianco farciti a profusione.
    La piccola Ghiaccio aveva preso posto ben distante dalla scostante compagna più grande, ma era così strano che questa interagisse perfino con i concasata che per un attimo la sua voce catalizzò l'attenzione.

    In che senso?

    Domandò la studentessa, ma troppo a bassa voce perché la compagna potesse davvero sentirla.
    Chan non era al settimo anno, pensò Geneva, quindi l'anno successivo sarebbe stata ancora lì ad Ametris insieme alla sua bravura in materia. Forse, si disse, Price aveva già compilato le valutazioni e quindi non sarebbe più stato necessario far ricorso ad una pozionista più esperta per farsi aiutare?
    Per quanto la spiegazione potesse essere plausibile, quell'osservazione rimaneva comunque... strana.
    La terza stranezza della giornata era decisamente una di troppo. La ragazzina posò la porzione di tramezzino nel piatto, iniziando a guardarsi intorno con una sensazione spiacevole che le pesava addosso.
    Sentì la voce di Cyrene porre ad alta voce il suo stesso interrogativo, ma non si voltò verso la prefetta.
    Si era seduta ben distante anche da lei.
    Dopo la tentata fuga notturna con Bealtaine, ormai un mese prima, si vergognava perfino ad incrociarne lo sguardo. La ragazza più grande non le aveva detto niente di specifico, ma Geneva si sentiva comunque, e a ragione, in difetto con la propria casata e in particolare con le prefette, alla cui sorveglianza era con troppa facilità sfuggita.
    Ad ogni modo, al momento, non stava pensando a Cyrene né a quella sera specifica, ma a Bee.
    Alzò la testa, raddrizzandosi sulla seduta il più possibile per guardare oltre le file di teste alla ricerca di quella del compagno.
    Quella sensazione di tensione nell'aria non le piaceva e voleva solo assicurarsi che il ragazzo fosse al sicuro in Sala Grande.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Tempesta V Anno
    Posts
    529
    Likes
    +264
    Location
    Galway, Ireland

    Status
    Smaterializzato
    A lui sembrava tanto una fantastica mattina come molte altre.
    Certo aveva senz'altro notato l'assenza di alcuni professori, attento com'era ai particolari, ma.. sticazz-?
    Naturalmente come molto spesso gli accadeva non stava dando il giusto peso alle cose che gli accadevano attorno, un po' come qualche settimana addietro Calgacus aveva beccato lui e Geneva a sgattaiolare in giro per la scuola di notte, nudo di fronte ai pericoli nell'oscurità. A questa cosa delle piaghe, della loro pericolosità, era abbastanza estraneo, non che non sapesse niente a riguardo, anzi! Persino la professoressa Mikal, sua capocasata, era stata colpita, ma più che altro non sentiva in generale tutta questa preoccupazione. Era stato fortunato, si considerava anche lui tale, ma probabilmente il destino avrebbe dovuto infliggergliene una, di piaga, per fargli capire che alle volta non c'era nulla da scherzare.
    Chiamatela, se volete, incoscienza.
    Quindi come ogni mattina era particolarmente intento a mangiare, consapevole del fatto che molti professori fossero in status ancora "non pervenuto" ma lungi dall'intuire che ci fosse qualcosa che non andava. La sua mente impostata nel non preoccuparsi mai, a meno che non fosse strettamente necessario, in quel momento stava avendo una valenza assai controproducente.
    O meglio, magari aveva anche intuito ci fosse qualcosa che non andava, ma semplicemente non voleva crederci. "Se qualcosa va male, ci preoccuperemo SE va male, nel caso cui, qualora, ecc.", un pensiero molto familiare al suo cervello.
    L'unica cosa a farlo tornare su quel tema, senza il quale probabilmente Bee avrebbe lasciato correre, fu il commento di quel malandrino di Caleb seduto poco lontano da lui.

    Potete anche distogliere lo sguardo. A loro non servirà.

    Mise in bocca un altro pezzo di bacon e alzò lo sguardo e il viso dal piatto abbastanza infastidito.

    Perché deve sempre esserci qualcosa che non và, ma perchè.. o forse.. magari è semplicemente Caleb che sta facendo Caleb e sta pensando a chissà che.

    Ponderò mentre con gli occhi cominciò a scrutare i dintorni, e tra i vari volti infossati nei piatti, come lo era il suo momenti prima, scrutò e si soffermò sugli occhi di Gen al tavolo dei Ghiaccio, che sembravano cercare proprio lui. La guardò come colto di sorpresa.
    Poi la guardò meglio e gli sembrò un po' preoccupata.

    MA BASTAAAAA MA PERCHE' MA CHE SEUCCEDEEE

    Esplose prima mentalmente assottigliando gli occhi, poi li fece ancora più grandi, li incrociò buffamente e le sorrise a trentadue denti terminando per il ridere da solo come uno scemo.
    Aveva imparato a conoscere la mimica facciale della sua ragazza, almeno un po', poi come ribadito anche prima era un tipo abbastanza attento ai dettagli, non fu difficile comprendere il senso del suo sguardo. Oppure semplicemente Scotoma, la mente vede solo quel che vuol vedere; magari in quel momento il suo subconscio stava cercando di dargli una scossa, di avvertirlo del pericolo, chi lo sa.
    Tornò con il volto sul tavolo mordicchiandosi il labbro inferiore quasi a volerlo tenere fermo, bramava già quelle della ragazza.
    Quindi di nuovo lo spostò su Caleb.

    In che senso?

    Gli chiese semplicemente. Poi notò la chiave che aveva con se e non poté che esserne affascinato! Con Caleb Bee non aveva mai parlato un gran che, ma un po' come Nephyna aveva sempre un sacco di cose da raccontare, e lui del resto era sempre pronto ad ascoltare di buon grado le loro storie. Quindi si, più altro ascoltava di solito. Forse era uno dei pochi pazzi di tutta la scuola a dar loro ancora corda in maniera completamente genuina e senza doppi fini, così giusto per sentirli parlare e magari nutrire così la sua infinita curiosità e arricchire il suo stesso bagaglio di storie fantastiche.

    WOo, bella! A che serve? Che cosa apre?

    Guardava la chiave affascinato, in pratica si era dato inconsapevolmente la zappa sui piedi da solo nello scoprire che ci fosse di storto in quella mattinata.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Ghiaccio V Anno
    Posts
    316
    Likes
    +252
    Location
    Edimburgo

    Status
    Smaterializzato

    [Dormitori del ghiaccio femminili. Ore 7.15]



    Luna era ormai sveglia da un bel po', stava pensando a tutto l'anno scolastico che aveva vissuto, era rientrato fra i suoi favoriti, tante nuove conoscenze e tante nuove amicizie, sperava che dopo le vacanze estive tutte queste non le perdeva, grazie a loro pian piano si stava avvicinando sempre di più al fratellastro, non sapeva come ringraziarli.
    Talmente felice di tutte le sue avventure che non si rese conto che stava in ritardo per la colazione. In meno di cinque minuti, Luna si alzò dal letto, tirò le coperte in modo che il letto apparisse sistemato e si andò a lavare in fretta e furia; mise la sua uniforme che le stava piacendo ogni giorno sempre di più, poi era grigia le ricorda il manto del suo gattino, quindi si sentiva ancora più sicura, si mise l'anello di sua zia, prese tutto quello che le serviva e si sbrigò ad andare alla sala grande.
    Luna mentre camminava sentiva nell'aria qualcosa di strano, non c'era tutto quel caos tra i corridoi che si sentiva solitamente la mattina, era tutto un po' spento

    [Sala Grande]



    Mentre Luna entrava nella sala, notò che c'era qualcosa che non andava, Mr.todd aveva una espressione al quanto preoccupata, al tavolo ancora non erano presenti molti insegnati e si vociferava che ci fosse stato qualche problema alle tubature

    Mmm strano... C'è qualcosa che non quadra ...

    Camminando per prendere posto notò Gen da sola, Luna decise di sedersi vicino alla sua amica, sussurrando le rivolse un saluto

    Ciao Gen, buongiorno! Non ti sembra strano che per un problema di tubature manchino così tanti insegnanti? Poi i fantasmi cosi irrequieti ... mmm, non so, non mi convince questa storia

    Prese qualcosa da mangiare e la mise sul piatto, non aveva molta fame, prese qualcosa di leggero giusto per non stare a stomaco vuoto per tutta la mattinata, ad un tratto una ragazza senza che nessuno la interpellasse incominciò a dire qualcosa che lasciò Luna un bel po' confusa, si notava subito da come parlava che era nervosa, a Luna non piaceva tanto quel atteggiamento soprattutto di mattina, la infastidiva, anche perché si sentiva che era un momento delicato, anche se ancora non si capiva il motivo.
    Sia Cyrene, Gen e altri non capivano quelle parole che uscirono da lei.
    Luna prese coraggio e anche se stavano lontano dalla ragazza, dalla sua gola, uscì un tono di voce abbastanza forte da farsi sentire, anche lei con un tono, diciamo, irritato le disse

    Ehm.. senti, scusami.. capisco che sei un tantino nervosa, ma così fai solo irritare tutti, ci sono modi e modi di dire le cose .. Poi ti volevo far notare che la tua uscita di parole non hanno senso! Almeno io non l'ho capito, gentilmente potresti spiegarti meglio ? Grazie!

    Per Luna le sembrava strano parlare così a prima mattina, sul viso si notava subito un'espressione di imbarazzo, però si sentì meglio, subito dopo si rivolse a Gen e sottovoce le disse

    Ma che modi?! Io certe persone proprio non le capisco, perché prendersela con tutti, poi quelle sue parole non hanno senso, a prima mattina girarsi così, che fastidio ... Mi ha fatto passare la voglia di mangiare qualcosa ... Come stai?
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Tempesta VI Anno
    Posts
    973
    Likes
    +492

    Status
    Smaterializzato
    Era arrivato in Sala Grande abbastanza presto, quella mattina, così avrebbe potuto leggere la lettera che gli aveva fatto recapitare suo padre- in risposta alla sua, di qualche giorno prima- con tutta la tranquillità e il silenzio necessari e senza dover disturbare quei compagni di stanza che ancora dormivano.
    Quando aveva varcato la soglia, a stupirlo non erano state le file di tavoli ancora mezze vuote, cosa del tutto normale se considerato che gli studenti avevano l'abitudine di far tardi due volte su tre...quanto piuttosto l'assenza di molti dei professori che, solitamente, non mancavano mai di presenziare al banchetto in perfetto orario.
    Le figure aleatorie dei fantasmi si aggiravano tra il soffitto e i lampadari come ogni giorno, ma quello in particolare nessuno di loro sembrava aver voglia di stuzzicare qualche povero malcapitato, né di lanciarsi in battutine da intrattenimento o frivole conversazioni...apparivano più tetri di quanto la loro stessa condizione non li rendesse già. Se si fosse imbattuto, suo malgrado, in uno di loro, forse gli avrebbe chiesto in modo diretto cosa li affliggeva a tal punto...ma visto che non era capitato, si concentrò sulla missiva che portava con sé.
    Dopo aver tolto il sigillo in cera lacca, estrasse il foglio di pergamena iniziando a scorrere i caratteri scritti in un fitto corsivo, mentre con la mano libera si versava del succo di zucca da una caraffa; nel piatto davanti a lui c'erano una fetta di torta all'arancia e un muffin, ancora intatti.

    Sono contento che ti trovi bene ad Amestris.
    Spero tu ti sia già fatto degli amici. Non c'è nulla che conti più di questo, quando s'intraprende un nuovo viaggio...


    Così iniziava la lettera, ma prima che potesse andare avanti a leggerla, la voce di uno dei suoi compagni di casata richiamò la sua attenzione; si voltò verso Canon, chiedendosi se le sue non fossero solo manie di grandezza...da quel poco che sapeva, infatti, le persone tendevano ad evitarlo a causa del suo essere logorroico, quindi dubitava che quel giorno fosse diverso...e che avesse avuto davvero un pubblico da cui doversi "sottrarre" con quell'esclamazione fatta ad alta voce. Fece per tornare ai suoi affari, ma un luccichio lo distrasse nuovamente...proveniva dalla chiave, di fattura all'apparenza molto antica, che il ragazzo teneva tra le mani. Per un attimo, data la sua reputazione da malandrino, si domandò se non l'avesse sgraffignata da qualche parte...quando sentì Bealtaine chiedergli a cosa servisse, decise di mettere via la lettera e scivolare di alcuni posti più vicino ai due Tempesta; a quel punto, infatti, si stava ponendo la stessa domanda.

    Visto che hanno chiuso i Sotterranei, hai pensato ad un modo alternativo per eludere il divieto?

    Si rivolse direttamente a Canon, con fare sarcastico.

    E poi, loro chi?

    Insistette ancora...manie di grandezza, o piuttosto di persecuzione? Era abbastanza sicuro che nessuno lo stesse fissando...ma magari aveva solo frainteso il senso della frase. Visto quanto era innamorato del suono della propria voce, probabilmente Caleb non avrebbe perso tempo a dilungarsi in qualche spiegazione più esauriente!
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    351
    Likes
    +177
    Location
    Liverpool

    Status
    Indisegnabile
    Mano appoggiata alla fronte, bocca che sbadigliava, ovviamente subito coperta dall'altra mano e occhi da malessere, occhi da uno che aveva passato la notte sveglio. Non sapeva il perché ma nell'ultimo periodo non riusciva proprio ad addormentarsi e questo lo portava a diventare nervoso, soprattutto di prima mattina. Si era seduto distante qualche metro dai suoi compagni del fuoco, nessuno seduto affianco e nessuno davanti, evitando sguardi, parole avventate e saluti non voluti. Meno sentiva parlare attorno a lui meglio ora. Si massaggiò un paio di volte la fronte, infine spostò gli occhi lungo la tavolata, giusto per capire che stessere combinando gli altri, nulla di che, come sempre. Gli occhi guizzarono al tavolo dei professori, e lì in effetti c'era qualcosa di strano [Intuito > 8] molti visi importanti mancavano, ma questo per Till non costituiva un problema, come non costituivano un problema i vari fantasmi irrequieti, intenti a straparlare e importunare chiunque gli desse troppa corda. Il problema vero era l'assenza di latte davanti alla sua persona. Schioccò le dita.
    Si versò un goccio di latte, giusto per macchiarlo, portandosi quella vezzosa tazzina sotto il naso mentre con le orecchie captava in lontananza discorsi sulla Prévert. Alzò le sopracciglia, non c'era niente di più disdicevole che parlare di francesi appena svegli, tra l'altro non gli pareva neanche di averla incrociata, quindi di sparlare di francesi. Sorseggiò quel tè sporco, aprendo la gazzetta alla destra della sua posizione. Prima pagina, Tentato Furto alla Gringott , mago di quarantasette anni tenta si reca allo sportello con chiave falsa e un numero di conto inventato al momento, fermato subito dalla sicurezza.

    Morto di fame.

    Soffocò mezza risata per quel povero coglione, saltando le prime venti pagine e capitolando nella sezione sportiva. Davanti a lui un piatto con uova, pane tostato, fagioli e bacon, infatti il fuoco alternava l'attenzione tra la ricca colazione e previsioni sul Quidditch. Il campionato britannico era l'unica cosa che allietava Till, visto che Mister Price aveva deciso di sospendere lo sport per tutto l'anno scolastico. Un boccone dietro l'altro, un paragrafo dietro l'altro e la sua colazione solitaria terminò. Gli occhi involontariamente si spostarono di nuovo sulla tavolata, non gliene fregava nulla però non poteva fare a meno di notare l'assenza di molti dei suoi compagni, uno fra tutti Simone Falasti dormiglione da un po' di tempo a quella parte, poi ovviamente notò la mancanza della poco dolce, poco amichevole e molto falsa Amabel , di Echo e in pratica tutta la loro camerata. Solo Annie era lì, a conversare con Kyle, Bellamy e quella pettegola della Lullaby. Mancava pure la chiassosa Michelle, per Merlino quella al mattino era poco raccomandabile. Troppo molesta.
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    1,883
    Likes
    +216
    Location
    Edimburgh, Scotland

    Status
    Smaterializzato

    [Tavolo del Ghiaccio]


    Una mattina come tante altre, una delle ultime, purtroppo o per fortuna. Da lì a pochi giorni gli studenti del V e del VII anno avrebbero dovuto affrontare i fatidici esami. Era ormai più di un mese che Thomas si era buttato a capofitto sui libri e sugli appunti, cercando di fare ordine tra gli argomenti e carpire una logica comune per affrontare al meglio tutti gli esami. Avrebbe preteso il massimo da sé stesso, così come sempre, e anche quel giorno si sarebbe impegnato al massimo delle sue forze per portare a casa dei buoni risultati.

    Cos’è tutto questo brusio?

    Persino la sua concentrazione sugli obiettivi personali non era bastata per non accorgersi che tutt’intorno, lì dentro la Sala Grande, gli studenti confabulavano e parlavano tra loro più del dovuto. Nessuno sano di mente, men che meno lui, avrebbe osato proferire parola di prima mattina a colazione. Ma evidentemente qualcosa doveva aver attirato l’attenzione dei più. E in effetti, ora che ci faceva caso anche lui, dopo aver sollevato lo sguardo in direzione del tavolo degli insegnanti, erano in molti a mancare all’appello. Laeddis, la Harp, Lennox e persino Price non erano presenti per la colazione.

    Strano.

    Parecchio, considerando anche quanto fosse puntuale il Preside ad interim e rispettoso dei suoi compiti in qualità anche di Responsabile e di insegnante. Qualcuno di loro poteva aver avuto un contrattempo, ma fossero stati solo in uno o in due a mancare, allora non avrebbe avuto molto da ridire. Ma addirittura in quattro? I Fantasmi, per contro, non facevano altro che andare avanti e indietro, fluttuando tra le pareti e i tavoli della Sala Grande con fare irrequieto e agitato. Non sembravano molto disponibili al dialogo, quella mattina, ed evadevano le richieste o le domande dei più curiosi con una manciata di parole per poi svanire nel pavimento o nel soffitto.
    Anche tra gli studenti del Ghiaccio c’era un certo vocio, e la cosa lo stupì non poco, dal momento che i suoi compagni erano forse tra i più silenziosi di tutta la scuola. Fu solo quando allungò il braccio per prendere un croissant da inzuppare nella sua tazza di cappuccino, che un’insolente Chang Huang prese la parola, rivolta a chiunque le desse ascolto.
    Seguì subito un’impercettibile smorfia di disgusto, che solo i più vicini a lui avrebbero potuto leggere sugli angoli delle labbra e le palpebre socchiuse. Tra tutti gli studenti del Ghiaccio, Huang era sicuramente la più insopportabile. Ma nelle sue parole, qualcosa attrasse la sua attenzione. La studentessa del Ghiaccio non si sarebbe mai disturbata a fare un commento del genere senza alcun motivo. Era insolente, permalosa e provocatoria, sì, ma era sicura di sé, e sembrava sapere più cose di quanto loro credessero. Inutile dire che la ragazza aveva attirato anche l’attenzione di Thomas, che silenzioso e in disparte se ne stava a mordicchiare il suo croissant dopo averlo immerso nel latte caldo.
    Già la Prefetta e altre compagne avevano deciso di rispondere per le rime al commento acido di Huang, per cui il Ghiacciolo si limitò a posare lo sguardo sulla strega dai tratti orientali, studiandone l’atteggiamento per cercare di capire se stesse davvero dicendo la verità.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    https://i.imgur.com/JxCWrXf.png
    Mi nascondo mostrandomi

    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    595
    Likes
    +338

    Status
    Smaterializzato
    L'ultimo sabato in quella scuola poi lei e sua sorella sarebbero dovute tornare a casa. Almeno questo diceva la lettera della loro cara madre. No, non sarebbero andate a casa dei Falasti. No, non le avrebbe lasciate fare quello che volevano senza prima aver almeno conosciuto i genitori dei ragazzi e comunque no, a casa di due ragazzi la cara Amabel non ci sarebbe potuta andare. Fine della storia. Caso chiuso, così aveva statuito la genitrice. Peccato che né Amabel, né tanto meno Astrid erano d'accordo con la signora Fairfly-Vane, anche se Amabel ancora nemmeno lo sapeva di non essere d'accordo, forse non lo avrebbe nemmeno mai saputo. Era quasi una settimana che Astrid era riuscita a tenerla nel mondo dei sogni insieme a nonna Vane, anche se sua sorella aveva provato a svegliarsi molto spesso negli ultimi due giorni e per lei non dormire cominciava a farsi difficile. Un conto era quando se ne stava cosciente nella sua stanza, un conto era comandare quel corpo. Sentiva la stanchezza e il sonno, sentiva gli occhi chiudersi e ogni volta che succedeva si sentiva scivolare via. Quella sensazione le faceva tremendamente paura, perché se non vedeva e non sentiva come poteva essere sicura che la dolce Ama non l'avesse chiusa a chiave nella sua stanza?
    Varcò la soglia della sala grande con la faccia di una che pareva essere stata investita da una mandria di Centauri impazziti, lo sguardo truce e un mal di testa che se la portava via.
    Non si accorse subito dell'assenza di alcuni dei professori, tra cui anche il Preside ad Interim, almeno non finché non sollevò lo sguardo da terra verso il loro tavolo.
    Il chiacchiericcio degli studenti le dava tremendamente fastidio, se lo sentiva rimbombare in testa, come se nel suo cervello ci fosse l'eco. Si massaggiò le tempie avvicinandosi al tavolo della sua casata mentre la Lullaby lanciava una battuta al vetriolo sui denti di Manon. Nemmeno a dirlo venne assalita da Mr le difendo tutte io tranne Ama e dal bel Murray segretamente innamorato della prefetta, ma troppo per bene per mollare la sua ragazza della tempesta e staccare finalmente un limone a quello gnocca della Prévert lo definiva come un fratello. Si raccontavano quella storia da anni, ma come si guardavano, come si parlavano, quanto fossero importanti l'uno per l'altra era evidente anche ai muri.

    Lullaby non dire certe cose dell'amante di Murray, che poi se no il nostro ex caposcuola si arrabbia.

    Si mise a sedere vicino alla bionda senza salutare nessuno se non lei ed Isaac, per poi afferrare la brocca di caffé più vicina e versarsene una bella tazza.
    Già solo quel profumo la fece sentire meglio.

    Comunque perché Isaac dovrebbe perdere il primato di bel sorriso 2032? Che sta succedendo?

    Si portò la tazza di caffé alle labbra e ne bevve una generosa sorsata. Senza zucchero sapeva di scolatura dei piatti. Non che lei avesse idea di come fosse la scolatura dei piatti, ma, fatto era, che quel caffé era insipido, tutto profumo e niente gusto, una vera delusione.

    Orribile.

    Voltò la testa verso la bionda che tutti additavano come una pettegola malalingua, quando, in realtà, la Lullaby era solo una che diceva le cose per come le sapeva. Sì, a tratti era un po' stronza, ma chi non lo era a quel tavolo?
    Nessuno tra i fuoco era senza peccato, eppure a molti di loro piaceva da morire puntare il dito e credersi migliori di altri. Senza macchia. Che stronzata.

    Dai Lullaby, non farti pregare... Tu sai sempre tutto qui dentro... Dove sono i professori?
     
    Top
    .
  13.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar



    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    462
    Likes
    +215

    Status
    Indisegnabile
    Hey Bee mi passi le ciambelline?

    Seduto sulla punta della panca, Cal mangiava come se non ci fosse un domani, che poi un domani ci sarebbe sicuramente stato ma l'idea che una volta tornato a casa non avrebbe più visto uno di quei banchetti, lo rendeva ancora più vorace e famelico del solito.
    Non che dovesse esserci davvero un vero pretesto per ingozzarsi, non per Caliban DeWitt, ma quella tristezza che provava al solo pensiero di non poter più mettere piede in quella sala per qualche mese lo rendeva infinitamente triste e, quale modo migliore di farsi passare la tristezza se non mangiare?
    Non si rese conto di nulla... né del brontolio sommesso di Caleb e neanche dell'assenza dei professori. Ritrovandosi come suo solito a vaneggiare del nulla con i suoi amici.

    Ma quindi facciamo qualcosa quest'estate? Non saprei... la mia casa è piccola ma a Jaywick c'è il mare...

    Non un granchè come mare, ma per lo meno era già qualcosa...
    Era una cittadina malfamata con case corrose dalla salsedine, un gommista ed un pub. La desolazione più totale.

    Possiamo prendere la barca ed andarcene al largo... forse mio fratello ha lasciato a casa il suo surf, possiamo prendere anche quello.

    Ovviamente la barca non era davvero sua, ma del signor Everett, un vecchio scorbutico che una volta diede il permesso alle cinque afflizioni di Jaywick che portavano come nome DeWitt di giocare nelle vicinanze, ritrovandosi ad urlare a squarciagola ogni weekend contro i fratelli scalmanati per il furto della sua imbarcazione.
    Come suo solito, ad un certo punto della mattinata il ragazzino della tempesta si rivolse verso il suo mentore, il gran maestro dei malandrini Caleb che con i suoi vaneggi stava più o meno attirando l'attenzione dei compagni. Caliban era l'unico che riusciva sempre a trovare un senso alle parole del malandrino, un significato tutto suo ma che DeWitt trovava sempre molto interessante.

    Lo sguardo... giusto giusto... ci stanno osservando vero?

    Il suo tono era solenne e preoccupato, il soggetto della frase era implicito, entrambi sapevano bene di quello che stavano parlando: alieni, il governo, gli auror, i professori in combutta con la spirale.... i professori...

    Hey ma... dove sono la Harp e gli altri?
     
    Top
    .
  14.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Frozen Wiz
    Posts
    136
    Likes
    +49

    Status
    Indisegnabile

    voce


    I tiepidi raggi del sole entrarono attraverso la finestra del dormitorio, illuminando la stanza e mettendo in mostra la polvere che era sfuggita al controllo del giovane casalingo. Un nuovo giorno sorse sopra le mura della scuola di Amestris. I mesi erano volati come niente, l'autunno aveva lasciato spazio all'inverno, che si diede il cambio alla primavera e così arrivò l'estate, e con essa, gli ultimi giorni di quel nuovo, magico anno scolastico, tra alti e bassi. Evan si svegliò di buon ora, come sempre, anche se non voleva davvero lasciare quel comodo giaciglio, preferendo restare attaccato ai sogni, a crogiolarsi nella morbidezza del letto ancora per un po'. Fu Edelweiss a decidere quando fosse l'ora di farla finita, saltandogli sulla schiena mentre lui stava a pancia in giù, con la testa sprofondata nel cuscino. Una volta raccolto il coraggio, il biondo andò a rinfrescarsi il viso, si vestì, diede da mangiare al suo famiglio, più qualche coccola e tracolla in spalla, scese in Sala Comune, dove salutò con un gran sorriso chi era già sveglio. Alcuni leggevano il giornale, altri giocavano a scacchi, qualcuno sistemava gli appunti e altri semplicemente sbadigliavano, guardando il vuoto. Uscì, attraversò i sotterranei e salì al piano terra, per poter accedere alla Sala Grande. Non appena ci mise piede, sentì profumi così gradevoli da fargli sentire un certo languorino. Subito dopo, però, guardandosi attorno, gli sembrò di percepire una strana atmosfera, nonché un gran brusio.

    Buongiorno, Abigaille.

    Alzò una mano in segno di saluto verso il Fantasma del Fuoco che stava passando, ma non ottenne alcuna risposta, anzi, il fantasma lo ignorò completamente, oltrepassandolo, senza mutare quello sguardo perso, o forse concentrato, oppure pensieroso. Magari tutti e tre.

    C'è qualcosa di strano...

    Sedendosi al tavolo dei Ghiaccio, prese a caso una brioche alla crema, una tazza di latte e qualche biscotto, mandando giù bocconi e facendo girare il cucchiaino in senso orario, senza nemmeno badarci troppo, mentre continuava a guardarsi intorno. Non sembrava strano solo il Fantasma del Fuoco, ma anche gli altri due e mancavano alcuni professori al loro tavolo, tra cui il Preside e gli altri compagni di scuola avevano già cominciato a tentare di carpire qualche informazione da coloro che sembravano sapere sempre tutto, anche se questi non sembravano molto propensi a rispondere, non gentilmente, almeno. Dopo Halloween, era diventato tutto un po' particolare, era difficile capire chi fosse strano di natura e chi per un buon motivo, seppur ignoto. Ma non durò molto che i suoi pensieri vennero interrotti da un compagno di Casa più piccolo, che lo picchiettò sulla spalla, per fargli presente che rischiava di fare un buco sul fondo della tazza, se avesse continuato a girarci il cucchiaino dentro. Il biondo gli sorrise, colpevole, per poi guardare finalmente quello che aveva scelto come colazione. Forse sarebbe stato meglio non preoccuparsi troppo, bisognava essere ottimisti: quella mattina era solo un po' spenta, poteva capitare, non era niente di grave.

    Edited by Evan Telesco - 11/6/2021, 01:37
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    #9966CC


    Group
    Tempesta VII Anno
    Posts
    838
    Likes
    +339
    Location
    Kilkenny, Ireland

    Status
    Smaterializzato

    [Irlanda, Kilkenny - il giorno prima]


    U1vFMCG
    Quasi non ci credo... La mia bambina così cresciuta...

    Gwen rileggeva a schiena tesa la lettera conclusa da destinare alla figlia, Máiréad, mentre il Sole dolcemente si avviava al vespero e al crepuscolo. Il contenuto si dilungava principalmente al sincerarsi della sua salute, che per fortuna pareva migliorata da maggio, per poi sperticarsi in lunghi e calorosi auguri - per quanto riuscisse a farlo una lettera, fu il commento di Seán - che fossero di buon auspicio per la ragazza prossima a un evento importante come gli esami. La donna indossava il camice verde acido che contraddistingueva i Guaritori al lavoro, poiché a breve si sarebbe Smaterializzata verso la capitale per iniziare il turno serale che le spettava, ma ci teneva affinché Máiréad ricevesse la mattina successiva notizie da entrambi. Proprio ora che un capitolo stava per chiudersi, da qui i commenti quasi commossi con la convinzione che sarebbe riuscita a superarli al meglio. Senza troppe pretese, come invece aveva imposto il padre di Gwen, così che la piccola scegliesse da sola la strada da intraprendere.

    zoobMbI
    Non sono tranquillo, Gwen. Per niente.

    Sputò fuori Seán, seduto poggiando il petto sullo schienale di una sedia da lui costruita qualche giorno prima. Brontolava al solito, ché esserre un Babbano lo rendeva anche meno utile di quanto avrebbe voluto ammettere per l'incolumità della figlia. Le dita tamburellavano sul legno e ogni tanto risuonava uno schiocco di nocche come l'uomo tentava di calmarsi.

    Cosa?

    Gwen fu innatamente attirata dalle parole del marito, mentre leccava il bordo della lettera da consegnare.

    L'hanno condannata. Tutto questo tempo e nessun esperto del cazzo si è preso cura di lei. Ah, se solo avessi potuto avrei creato qualcosa di migliore di due stampelle... E ora dovrà anche vedersela con degli esami. Mi si rivoltano le budella al pensiero che debba affrontare tutto questo da sola.

    Il signor Callaghan bevve un sorso dalla pinta sul tavolo. Stranamente, per una volta dato l'orario tardo, non conteneva birra ma acqua.

    Dovevamo ritirarla quando ne abbiamo avuto l'occasione a febbraio.

    E privarla dell'istruzione che merita e soprattutto della compagnia dei suoi amici, l'unico porto sicuro che ha?

    La signora Callaghan scosse la testa sorridendo per l'eccessiva apprensione di Seán.

    Rassegnati, Seán. Máiréad non è più la bambina che correva nel prato qui fuori, rincorrendo una farfalla e chiedendoci come farsi spuntare un paio di ali per giocare con lei. Beh, forse lo è ancora nell'animo e qualche volta lo dimostra, ma ha sedici anni. Sa già quel che è meglio per se stessa. Lasciamola vivere.

    L'uomo era combattuto e sembrava sul punto di arrendersi. Le parole della moglie erano sempre quelle giuste dette al momento giusto. Perché lui non riusciva invece ad accettarlo? Perché vedeva sempre tutto nero quando si trattava della sua adorata figlia? Probabilmente davvero non sapeva controllarsi e dover ammettere che Máiréad fosse grande abbastanza da non aver sempre bisogno dei suoi genitori, del suo papà che le costruiva oggetti in legno...

    E chi la difenderà quando avrà bisogno d'aiuto?

    Proprio non riusciva a tenere a freno gli impulsi, Seán. E il pessimismo, cosa che portò Gwendolyn a ridere. La lettera era già in viaggio, così da dedicarsi completamente a lui prima di scappare a curare persone.

    Possibile che quando ti ho sposato fossi già così burbero? Insomma, sei proprio una mamma chioccia.

    Ma...

    L'espressione sbigottita lo divenne ancor di più quando Gwen gli posò un dito sulle labbra.

    Noi continueremo a esserci per lei. Tutto ciò che possiamo fare ora è sostenerla da lontano, a partire dalle lettere. Ma è tempo che spicchi il volo, ormai.

    E gli occhi di Gwen guardarono fuori dalla finestra, accarezzando distrattamente Charlie sopraggiunta scondinzolando nel frattempo, verso il cielo fiammeggiante mentre in quel momento passava uno stormo che volava alto tra le nuvole. Piccoli uccelli, indifesi e a tratti incoscienti, che sapevano già dove andare, mossi dall'istinto e La voglia di tornare a casa, sì, ma anche esplorare nuovi confini e perdersi nell'infinito dell'orizzonte.

    [Galles, Scuola di Magia e Stregoneria di Amestris - oggi]

    Il gufo era stato bravo bravo a portarle integra la lettera dei suoi genitori, come ne era in grado qualsiasi rapace assegnato alla consegna mattutina delle lettere. Sorridendo Máiréad richiuse la sua non appena finì di leggerla, la infilò nella borsa e si dedicò alla zuppa di avena e porridge che aveva scelto per colazione. Intorno strane cose stavano accadendo, in quello che era il suo penultimo giorno di scuola da studentessa GUFO. All'inizio aveva creduto di avere le traveggole, un po' per la stanchezza e un po' per colpa dell'ansia degli esami ormai vicini vicini, ma almeno una volta l'irlandese ci aveva visto bene grazie alla sua innata curiosità [Intuito = 13]. Il nuovo Preside non c'era al tavolo degli insegnanti, così come quello vecchio e un altro paio fra cui il gigantesco professore di Storia, mentre i fantasmi girovagavano molto più agitati del solito. Non sembrava fosse colpa di Laice, povera piccola poltergeist indifesa.
    Caleb, uno dei ragazzi più grandi - ragazzi MAGO, come lo sarebbe stata lei fra tre mesi se avesse superato i GUFO, ansia ansia - era il ragazzo che riuscìa udire meglio in mezzo al chiacchiericcio del tavolo Tempesta. Stava mangiando poi, la sedicenne, come concentrarsi sulle parole? Un suo discorso in particolare però le fece scappare una domanda distogliendola dal cibo.

    Loro chi?

    Chiese con la bocca impiastricciata di porridge mentre si alzava in piedi e allungava le mani per prenderne ancora. E in quel momento vide la grossa chiave che il ragazzo aveva in mano. Anche Bealtaine l'aveva notata e subito puntò l'attenzione proprio su quell'oggetto misterioso. Già, cosa mai apriva quella chiave? E cosa voleva intendere Caleb con quel loro? Se si fosse trattato di qualcosa da inseguire Máiréad avrebbe resistito solo qualche minuto con le gambe sane prima che la sinistra si piegasse alla piaga, costringendola a utilizzare le stampelle vicine.

    Dici che a questi loro serve una chiave più bella di quella che hai tu, ceart [vero]? Oppure ce n'è un'altra nascosta ma si è persa e i professori la stanno cercando?

    Ipotizzò in un guizzo Máiréad. Che giustamente la domanda di Caliban era la più legittima a cui rispondere.
    Il Tessitore
    Piaga: la Tartaruga
    A giorni alterni una delle tue gambe smette di funzionare: nei giorni pari la gamba destra, nei dispari la sinistra. Tutte le volte che cammini, corri o durante qualunque altra azione che costringa a muoverti occorre il doppio del tempo necessario, nonché maggiori dolori dovuti allo sforzo muscolare di una sola gamba. Inizia a saltellare, perché è la tua unica chance!
    Frequenza: per un post ogni 5, a partire dal prossimo post in questo topic, cammina normale.
     
    Top
    .
237 replies since 5/6/2021, 08:28   11513 views
  Share  
.
Top
Top