Some Tales Of Magic

Contest di Ottobre-Novembre

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    Some Tales Of Magic


    Sometalesofmagic



    Cacciatrici di Quidditch che abbandonano d'un tratto il campionato dietro la modica cifra di 1000 ʛ.
    Babbani catapultati per sbaglio tramite Passaporta al concerto di Celestina Warbeck nel 2003.
    L'intero villaggio di Little Dropping che salta in aria a causa della magia di troppo di un mago pasticcere.
    E se avete aperto almeno una volta il libro di Incantesimi non potrà certo esservi sfuggita l'ormai caratteristica prefazione:

    "Non dimenticate mai il Mago Baruffio che disse “s” invece di “z” e si ritrovò steso a terra con un orso sopra il petto!".

    Tutti fatti storici realmente avvenuti, piccole e spesso note curiosità che i più del mondo magico si tramandano con piacere attraverso i secoli, tra uno sventolio di bacchetta e l'altro. Ed infatti è proprio questo quello che oggi siamo scesi in campo a chiedervi: aneddoti sul Mondo Magico.
    Questo mese sarete voi a dare vita alla storia, in più di un senso! Inventando e sviluppando secondo fantasia un qualsiasi episodio, per quanto marginale, di carattere storico. Sia questo dal retrogusto moralistico, comico oppure come puro fatto di cronaca, a vostro piacimento insomma; sempre senza esagerare e nel limite della coerenza naturalmente, ricordate che si tratta pur sempre di aneddoti, non di riscrivere o stravolgere interi capitoli di Storia della Magia.
    Potete prendere come riferimento nozioni storiche e personaggi realmente esistiti oppure inventarne ex-novo, compresi quegli elementi che costituiscono il più recente passato della nostra ambientazione, sbizzarritevi quindi, la materia prima non vi manca di certo. Impegnatevi nel creare episodi più o meno caratteristici e magici del passato, date sfogo al vostro estro creativo e, sopratutto, divertitevi nel farlo! Perché quelli ritenuti idonei dallo Staff verrano inseriti nel gioco, per la precisione all'interno di un vero, proprio e apposito volume prossimamente disponibile ON-game.
    Insomma, che aspettate? Correte a fare la storia!

    SPECCHIETTO DA COMPILARE
    CODICE
    <b>[color=black]Titolo identificativo: (campo facoltativo)[/color]</b>
    <b>[color=black]Immagine rappresentativa:[/color]</b>
    <b>[color=black]Anno o periodo di avvenimento:[/color]</b>
    <b>[color=black]Personaggi coinvolti:[/color]</b>
    <b>[color=black]Aneddoto:[/color]</b>
    <b>[color=black]Approfondimento storico:[/color]</b>


    REGOLE:
    - Controllate ortografia e grammatica, rileggete il vostro lavoro anche più volte prima di postarlo, perché lavori grammaticalmente scorretti verranno esclusi a priori;
    - È possibile partecipare al Contest senza limiti nel numero di creazioni presentate da ciascun Player e relativi PG;
    - Lo Staff si riserva di eliminare qualunque contenuto non sia ritenuto in linea con il regolamento e l’ambientazione. Per qualsiasi dubbio o domanda di sorta, non fatevi alcuno scrupolo a mettercene al corrente attraverso l’apposito topic.

    PREMI:
    Tutti i partecipanti guadagneranno 15 P.E. per l'impegno profuso, mentre ogni proposta successiva alla prima presentata dallo stesso Player varrà al PG un ulteriore premio di 8 P.E. (valido quindi per chiunque posterà più di un aneddoto).
    E non dimenticate, le creazioni ritenute più adatte e coerenti dallo Staff entreranno non solo a far parte del nostro gioco, ma anche (e letteralmente) della Storia del Mondo Magico!

    Avete tempo fino al 10 dicembre incluso.
    In bocca al Drago!


    Edited by Panky l'elfa - 29/11/2020, 21:43
     
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    Ghiaccio VI Anno
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    Titolo identificativo: Grandi esponenti della Comunità Magica Italiana - I Papi.
    Immagine rappresentativa: un quadro di Raffaello.
    Anno o periodo di avvenimento: circa 452 d.C.
    Personaggi coinvolti: Leone I, Attila.
    Aneddoto: Nel corso della storia, alcuni grandi maghi e streghe riuscirono a conciliare la propria figura nel mondo magico con il corrispettivo nel mondo Babbano; tuttavia, pochi poterono, e possono, affermare di aver raggiunto la vetta della risonanza come i Pontefici della Santa Sede. E' fatto risaputo che tutti i membri del conclave possedessero la scintilla della Magia, e che, nei giorni del Conclave, si tenesse un vero e proprio torneo per poter decretare quale, tra tutti gli eminenti esponenti provenienti da ogni parte del globo, potesse essere definito il più alto esperto della Magia Bianca secondo l'Organizzazione Cristiana: il nuovo Papa.
    Il segreto custodito all'interno del collegio dei Cardinali, che richiede la loro chiusura ermetica all'interno della sala, riguarda un incanto in grado di concentrare un'arena intera all'interno di un armadietto a margine della scena, consentendo il normale svolgimento della competizione.
    A riprova della cosa, ci sono i molti avvenimenti storici che coinvolsero in prima persona il mago che si ritrovava, di volta in volta, ad essere Vescovo di Roma; uno dei più lampanti, rasentante quasi lo scandalo a causa della poca discrezione utilizzata, riguarda il famoso incontro tra Papa Leone I, divenuto poi San Leone Magno, ed Attila, comandante delle schiere degli Unni.
    Al primo Cardinale venne affidato l'oneroso compito di dover fermare le schiere di cavalieri che stavano devastando intere nazioni; molti eminenti maghi dell'est avevano evitato di intervenire, per evitare di esporsi con performances troppo evidenti, o forse per semplice paura della mole di barbari che avrebbe potuto affrontare, ma Papa Leone decise di affrontare in altro modo la crisi presentatasi. Nei pressi del Mincio, intorno alla primavera del 452, l'anziano, accompagnato da altri ambasciatori Babbani, si presentò al cospetto del Re degli Unni; esperto nella Legilmanzia e nell'Occlumanzia, per il Papa leggere la mente del malcapitato, per potergli poi riferire che il Divino era intervenuto comunicandogli i più reconditi segreti del sovrano delle steppe come dimostrazione del suo potere, fu fin troppo facile.
    L'Unno, spaventato da una dimostrazione tanto evidente, non poté fare altro che ritirare le proprie forze per paura del giudizio di Dio, trattando addirittura la pace con l'imperatore dell'epoca; la vicenda è, tutt'oggi, discussa nel panorama magico globale, imputando ad i rappresentanti della sede di San Pietro una tendenza a cercare scappatoie dallo Statuto Internazionale di Segretezza, talvolta mostrando sprazzi del proprio potere ai Babbani sotto forma di "miracoli" per accumulare consensi religiosi.
    Approfondimento storico: here la storia di Leone, here la biografia di Attila.
     
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    Titolo identificativo: La Diaspora dei Magonò
    Immagine rappresentativa: Ritratto di Damocles Rowle - (Crediti all'artista)
    Anno o periodo di avvenimento: 1720-1732
    Personaggi coinvolti: Primi ministri Damocles Rowle e Perseus Parkinson
    Aneddoto: Il momento forse più tragico all'interno della comunità Magica è strettamente collegato alle ideologie anti-babbane sviluppatesi durante il XVII secolo e in voga già all'inizio del secolo successivo. L'elezione a Ministro della Magia di Damocles Rowle nel 1718 non è avvenuta accidentalmente; il popolo magico Britannico voleva conferire potere ad un membro del Wizengamot che non aveva avuto paura di esprimere liberamente il suo disprezzo nei confronti dell'impurità che minacciava la società magica, ovvero tutto ciò che non fosse magico. Rowle infatti non solo si confermò da subito contro i babbani, considerati dal Ministro come una grave minaccia per il Mondo Magico, ma fu chiaro già dai primi mesi di mandato quanto promuovesse intolleranza nei confronti di membri della comunità magica che non dimostravano cenni di magia. Venne coniato il termine Magonò proprio nel 1720 con l'intento di scoraggiare sentimenti di empatia da parte della popolazione magica nei confronti di chi non dava segni di poter governare alcun tipo di magia.
    Rowle era fieramente Purosangue e cominciò a promuovere attraverso le istituzioni britanniche il modello Europeo, allora diffuso, dell'importanza del mantenimento del cosiddetto Filo Magico che si tesseva di generazione in generazione di maghi e streghe puri e normodotati. Un magonò in famiglia era una macchia di vergogna, una recisione del Filo Magico e qualcosa di cui vergognarsi. Letteratura, musica, intrattenimento e istituzioni promuovevano questo modello in ogni modo possibile e la coscienza popolare si rafforzò nell'idea che non ci fosse posto in società per i Magonò. Damocles Rowle annunciò il 19 Dicembre 1720 che i tanti disturbi nelle strade (eufemismo per riferirsi agli episodi di discriminazione ad opera di estremisti contro magonò) erano dovuti all'impossibilità di mantenere nello stretto spazio della comunità sia dei veri e propri maghi e streghe, sia coloro che non avevano dimostrato le loro capacità magiche. Proclamò che dal Gennaio 1721 i Magonò di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda avrebbero dovuto optare tra tre possibili scelte per il loro futuro:

    - "Contribuire al progresso della nostra società": in questo caso i Magonò venivano arruolati per lavoro non retribuito in miniere per l'estrazione di metalli utili a pozioni e ricerca accademica. Dovevano lasciare le loro famiglie e trasferirsi in quartieri appositi attorno al sito di lavoro al quale erano assegnati. I quartieri erano umili e ogni alloggio includeva un numero da 5 a 10 individui costretti a condividere lo stesso modesto spazio.
    - "Proseguire il loro percorso verso un loco che più si adatta alla loro natura": consisteva in un esilio a tutti gli effetti, con il Ministero a controllare attentamente che ogni Magonò non mantenesse il minimo contatto con amici e famiglia e ogni ponte con la loro vita precedente fosse rotto. Il più delle volte il Magonò in questione veniva Obliviato.
    - "Riflettere sul proprio futuro": in questo caso era prevista la reclusione ad Azkaban fino al momento in cui una delle due scelte tra le precedenti fosse presa. Vale la pena precisare che fino a quel momento, Azkaban era una fortezza infestata da dissennatori e inutilizzata per questo motivo. I Magonò furono tra i primi prigionieri, assieme a comuni criminali, ad abitare le pareti di Azkaban come prigione.

    Durante gli anni successivi si cominciarono a vedere le conseguenze di questi provvedimenti. L'ambiente generale di malcontento e paura aveva creato un ambiente talmente tossico in qualsiasi parte del Regno Unito Magico che famiglie su famiglie smisero di avere rapporti di amicizia, scambi epistolari, persino banali contatti coi propri vicini. Poche famiglie denunciavano i Magonò del loro nucleo familiare; la maggior parte di denunce proveniva da conoscenti e il più delle volte non era per ideologie anti-babbane quanto per paura che degli estremisti scoprissero che qualcuno aveva avuto informazioni che non aveva riportato al Ministero.
    Nel frattempo i siti di lavoro forzato sparsi per il Paese erano circondati dal mistero, nessuno ne conosceva precisamente la posizione né le condizioni in cui erano tenuti i Maghinò che vi risiedevano. Letteratura di propaganda anti-ministeriale diffondeva volantini che parlavano degli alloggi inumani o delle razioni di cibo che invece che bastanti per tutti venivano duplicati con la Maledizione Gemino, causando gravi problemi di malnutrizione e malattia.
    Le proteste che andarono a seguire fecero sì che la Confederazione Internazionale dei Maghi rimuovesse Rowle dal suo mandato. Curiosamente, la Confederazione non fece nulla per il sistema già in vigore contro i Magonò e si limitò a ridurre i finanziamenti investiti nelle forze dell'ordine che si occupavano di scovare i Magonò clandestini, un mero palliativo per una situazione che non faceva che peggiorare.
    Nel 1726 Perseus Parkinson venne eletto Ministro della Magia. Questa scelta da parte dei votanti significava che il sentimento di intolleranza verso chiunque fosse diverso dallo standard di mago o strega era ancora fortemente radicato nella comunità. Parkinson mantenne la sua promessa di fervido anti-babbano, facendo tornare a scorrere il flusso di denaro nella sorveglianza e monitoraggio della popolazione Magonò ma anche promuovendo leggi contro la concezione di "ibridi", vale a dire chiunque nasceva dall'unione di un mago e un babbano. Grazie a personaggi di rilievo come Petra Longbottom, attivista particolarmente laboriosa durante il mandato di Parkinson, più e più persone vinsero le loro paure. Più informazione creò più consensi e pian piano si costruirono le basi per i moti anti-ministeriali che minacciarono gravemente la campagna elettorale del Ministro. Alle elezioni del 1733 i cittadini votarono per la rimozione di Perseus Parkinson, ponendo fine anche alla Diaspora dei Magonò (Parkinson cominciò a smantellare questo sistema dall'anno prima in un disperato tentativo di riguadagnarsi il favore pubblico).
    I successivi Ministri della Magia scelsero di dimenticare di questa macchia nella storia magica limitando gli scritti riguardo la Diaspora. I documenti pervenuti oggi sono dovuti all'attivismo di Idris Oakby nel XIX secolo e la propaganda dei moti rivoluzionari del 1968-69.

    Approfondimento storico: Storia di Damocles Rowle; Storia Perseus Parkinson; Storia dei Sessantottini Magonò; Storia di Idris Oakby

    Edited by Atticus J. Crane - 12/11/2020, 00:56
     
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    Secondo aneddoto:

    Titolo identificativo: I Giardini di Babillusio
    Immagine rappresentativa: Giardini Pensili di Babilonia
    Anno o periodo di avvenimento: ca. 590 A.C.
    Personaggi coinvolti: Efiah l'Incantatrice (crediti all'artista, Nyamesis)
    Aneddoto: Il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso, il Tempio di Artemide a Efeso, I Giardini Pensili di Babilonia, il Faro di Alessandria, la Statua di Zeus a Olimpia, la Piramide di Cheope a Giza. Tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico vi è un'insospettabile intrusa, l'unica tra tutte a non essere mai apparsa nei testi storici del suo stesso Paese. In effetti non vi è traccia alcuna in Mesopotamia di riferimenti alla posizione e all'esistenza stessa dei Giardini Pensili di Babilonia.
    Com'è possibile che un posto che non si è mai confermato per essere reale abbia ottenuto un riconoscimento tale da fargli accaparrare un posto nella lista dei Sette luoghi più belli del mondo?
    Tutto comincia da un epigramma di Antipatro Silone (II secolo a.C.) conservato nell'Antologia Palatina. E' il primo documento che riporta la lista delle Sette Meraviglie (o meglio sei, perché Il Faro di Alessandria non sarebbe stato costruito, e aggiunto, fino al secolo successivo) e non solo menziona I Giardini Pensili di Babilonia, ma anche le sue famose mura e la porta di Ishtar. Per quanto riguarda le ultime due, non solo i documenti e iscrizioni babilonesi ne testimoniano l'esistenza e documentano la realizzazione ma sono anche stati fisicamente ritrovati da archeologi moderni e confermate come parte dell'antica città. Quanto ai Giardini, tuttavia, regna il silenzio.
    Sembra curioso che tra tutte le costruzioni documentate e promosse fieramente dai Re di Babilonia, in particolare Nabucodonosor, il sovrano al potere durante il tempo in cui è collocata l'esistenza di questo edificio leggendario, proprio per quella che suona come la più straordinaria non vi è assolutamente nessun cenno nei testi babilonesi tramandati nei secoli.
    A dare la descrizione impressionante dei Giardini Pensili sono invece fonti greche e latine, quali Filone di Bisanzio (II secolo a.C.), Diodoro Siculo (I secolo a. C.), Curzio Rufo, Stradone (I secolo d.C.) e Giuseppe Flavio (I secolo d. C.) che li documentano come uno spettacolo di rara bellezza, ma curiosamente danno dettagli molto diversi e contraddittori riguardo la loro posizione e il loro aspetto. Quello che è comune a tutti è l'assoluta meraviglia nel testimoniare uno spettacolo tanto straordinario. Giuseppe Flavio in particolare scrive: "Al suo palazzo egli fece ammassare pietre su pietre, fino ad ottenere l'aspetto di vere montagne, e vi piantò ogni genere di alberi, allestendo il cosiddetto «paradiso pensile» perché sua moglie, originaria della Media, ne aveva grande desiderio, essendo tale l'usanza della sua patria.", riferendosi a Re Nabucodonosor. Grazie alla menzione di questo specifico sovrano, il Mondo Magico ha scovato il mistero dei Giardini Pensili nel primo decennio del X secolo, quando una congregazione di maghi e streghe in Iraq entrò in contatto commerciale con l'Europa Magica e nello scambio culturale, tra le varie figure di rilievo di cui parlarono ci fu quella della magistra che attorno al 600 a.c. era a servizio di Re Nabucodonosor. Il suo nome era Efiah l'Incantatrice ed era ancora una delle streghe più famose nella cultura assiro-babilonese. Ciò che la comunità magica europea riuscì a ricostruire, riguardo al mistero dei Giardini Pensili che apparentemente solo chi non aveva vissuto a Babilonia aveva visto e documentato, fu che il magnifico spettacolo descritto dai visitatori altro non era che uno stratagemma architettato da Re Nabucodonosor e messo in atto dalla potente Efiah per creare una semplice illusione ottica.
    Tutt'ora l'impressionante Incantesimo Illusorio di Efiah l'Incantatrice, tanto perfetto da guadagnarsi un posto negli annali senza che ciò che rappresentava fosse mai esistito, passa alla storia come la campagna promozionale turistica più di successo di sempre.

    Approfondimento storico: I Giardini Pensili di Babilonia

    Edited by Atticus J. Crane - 14/11/2020, 15:47
     
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    Titolo identificativo: La Centauromachia
    Immagine rappresentativa: quadro di Pietro di Cosimo
    Anno o periodo di avvenimento: datazione difficile
    Personaggi coinvolti: Piritoo e il popolo dei Lapiti, il centauro Euritione e il suo clan

    Aneddoto:
    Diversi miti sono nati come giustificazione della diffidenza che da sempre i centauri provano nei confronti degli uomini e che è, spesso e volentieri, condivisa. Un certo filone della critica afferma che due realtà tanto differenti non poterono mai trovare un punto di accordo, che nacquero destinate a muoversi separatamente, come cielo e terra, e si svilupparono in maniera distinta a seconda della diversa sensibilità che caratterizza le due specie. Un altro, invece, imputa il crollo di ogni possibile legame di fiducia intercorso tra centauri e uomini a un episodio reale, su cui il panorama folklorico ha naturalmente ricamato e intessuto la propria mitologia. Il passo riguarda la più che celebre Centauromachia, anche soggetto delle metope della parete sud del Partenone, del frontone occidentale del tempio di Zeus a Olimpia e dell’altorilievo marmoreo di Michelangelo Buonarroti, databile 1492 ca., conservato nella casa Buonarroti a Firenze.
    Considerato a lungo come niente più di letteratura, venne rifiutato dalle fonti ufficiali e definito “mito”, cancellando ogni possibile termine cronologico che permettesse una datazione più certa.

    Secondo le ricostruzioni, nella valle del Peneo, in Tessaglia, viveva un popolo che rivendicava un legame di parentela o, più probabilmente, di amicizia con i centauri che vivevano nella foresta vicina. Erano i Lapiti, abili guerrieri e cavalieri, presumibilmente esperti di magia elementare e di combattimento corpo a corpo (vd. Attilio Corda, Storia magica e rielaborazione del mito greco, Biblioteca Universale Magica, Firenze, 2023), il cui re era Piritoo. In occasione del suo matrimonio, egli invitò l’intero clan dei centauri di Euritione a partecipare ai festeggiamenti, come segno di buon auspicio, i quali, però, non essendo avvezzi al vino, furono presto preda di un’ebbrezza sconosciuta e diedero sfogo al lato più selvaggio della loro natura. Euritione stesso, emblema della correttezza e del buon senso, aggredì la sposa tentando di violentarla e gli altri membri del suo clan si sentirono legittimati a imitarlo, gettandosi sulle altre donne e bambini presenti. La battaglia che scoppiò negli istanti successivi è la famosa Centauromachia immortalata nei fregi sopracitati, particolarmente violenta e sanguinosa. Vide cadere figure celebri di entrambi gli schieramenti, tra cui Ceneo, altro personaggio del corpus mitologico greco, e il centauro Cillaro, “dalla bellezza straordinaria”, ma alla fine si concluse a favore dei Lapiti. Euritione venne mutilato in volto come punizione, mentre il suo popolo venne scacciato dalla regione e non fu mai più il benvenuto. Alla battaglia partecipò presumibilmente anche l’eroe Teseo, amico di Piritoo.

    La critica identifica questo episodio come origine del cattivo sangue che corre da secoli tra maghi e centauri, che rende ambedue le parti predisposte a vedere l’altra come selvaggia. In realtà, la vita riservata dei centauri, il loro legame quasi ascetico con la natura e il loro rifiuto di condividere ammirevoli raggiungimenti in campo divinatorio e curativo sono tutti segni che la loro cultura ha radici molto profonde e non può essere espressione di una razza primitiva come invece viene sostenuto dalla parte del mondo magico che ancora discrimina le altre razze. Da parte loro, i centauri si percepiscono come custodi di verità segrete e preferiscono rimanere estranei ai conflitti umani, al punto da preferire la classificazione come creature magiche anziché ambire a status più nobilitanti e lottare per i propri diritti. È molto probabile che esista una versione alternativa raccontata come una leggenda anche da loro, che giustifichi il sospetto che essi nutrono nei confronti del mondo magico e non magico.

    Approfondimento storico: Lapiti, Euritione.

    Attilio Corda, Storia magica e rielaborazione del mito greco è chiaramente un riferimento bibliografico fittizio. Che i Lapiti fossero effettivamente maghi è speculazione personale, il resto è più o meno aderente al mito originale.


    Edited by Phèdre Ronsard - 15/11/2020, 01:59
     
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    San Mungo
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    Titolo identificativo: "La Megera del Romanov"

    jpg
    Immagine rappresentativa:
    Aleksandra Kollontaj - Credits to Klimbim

    Anno o periodo di avvenimento:
    1896 – 1904, Russia (Mosca)
    Personaggi coinvolti: Anya Michajlovna Ljudvigovič
    Aneddoto: “Una Guaritrice eccezionale e pozionista di raro talento”, così erano soliti descriverla i più. Anya Michajlovna Ljudvigovič, al tempo conosciuta anche come la Madama - o Zarina - del Calderone per via della sua impareggiabile bravura nella preparazione di pozioni curative, ha raggiunto l’apice della propria carriera a cavallo fra il XIX° e il XX° secolo, diventando Direttrice del Romanov Memorial per Malattie Magiche (Рома́нов Мемориал за Магические Болезни). Tuttavia la sua notorietà è dovuta a ben altre ragioni, ossia quando vennero alla luce il suo lato oscuro e i numerosi crimini da lei commessi, che allora fecero particolarmente scandalo nella Madre Russia e la resero nota persino al resto della comunità magica internazionale.
    Durante l’esercizio della professione, sia come Guaritrice sia come guida dell’ospedale moscovita, si è scoperto infatti che era solita manipolare il personale della struttura e le cartelle dei pazienti ricoverati. I primi venivano soggiogati grazie a un potente filtro d’amore, appena più blando ma infinitamente più subdolo dell’Amortentia; gli esperti hanno convenuto si trattasse di una sua particolare versione, ideata da Ljudvigovič e da lei mai resa nota. Le seconde invece, semplicemente, tramite opportuni incantesimi.
    È grazie a questi loschi sotterfugi che la Guaritrice ebbe modo di sfruttare parte dei pazienti dell’ospedale per i suoi scopi personali, sperimentando pozioni e nuovi rimedi direttamente sulle povere e inconsapevoli vittime. Ai suoi anni di attività è stato possibile far risalire 108 decessi e 41 - fra maghi e streghe - con conseguenze in parte o totalmente irreversibili. Si dice che quando fu messa agli arresti e le riportarono numeri e capi d’accusa lei, semplicemente, si mi a ridere, giustificando le sue azioni come necessarie al progesso. Da allora la Zarina del Calderone è divenuta nota come la Megera del Romanov, processata e condannata a vita per gli indicibili crimini commessi.
    Fra gli appassionati del campo ancora girano storie su un misterioso laboratorio, dove Ljudvigovič avrebbe condotto i suoi studi e preso nota di ogni risultato e conoscenza in suo possesso. Voci non ufficiali lascerebbero persino intendere che le forze dell’ordine sospettassero la presenza di un complice, ma nessuna di esse è mai stata confermata da fonti attendibili.
    L’idea però fece molto scalpore all’epoca, ispirando addirittura un romanzo e un movimento fondato da alcuni fanatici, o meglio una setta di folli: la Cerchia della Megera, alla ricerca del fantomatico laboratorio segreto e il sapere ivi racchiuso.
    Lo scandalo portò inevitabilmente alla chiusura della clinica e il dilagare di un generale sentimento di sfiducia nei confronti della Sanità Magica, che solo dopo molto tempo e diverse manovre è stato possibile sanare. Ancora oggi, in Russia il nome “Megera del Romanov” è sinonimo di profonda umiliazione nel settore Medimagico e motivo di estremo rammarico.
    Approfondimento storico: Assente, excusez-moi, tutto inventato di sana pianta.
     
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    Elfi Domestici
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    La scadenza al Contest è stata posticipata fino al 10 dicembre, così da dar modo a tutti i Padroni di partecipare e fare la storia.
    Panky aspetta con trepidazione i vostri aneddoti, Padron-Utenti!

     
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    Titolo identificativo: C’è un Gufo per te
    Immagine rappresentativa: here
    Anno o periodo di avvenimento: 2002
    Personaggi coinvolti: Federica Maria Lippi
    Aneddoto: Federica Maria Lippi ottiene l’Ordine di Merlino, Prima Classe, nel febbraio del 2000, per “impareggiabili servizi resi alla comunità magica”. La Lippi lancia infatti un innovativo programma di corrispondenza epistolare che permetterà a persone che non si vedono da anni di recuperare i contatti perduti con un familiare o un amico.
    Il nome è “C’è un Gufo per te” e ha immediato successo: l’operazione di ricerca e localizzazione dei destinatari viene attuata da una squadra di cento maghi professionisti operanti in tutto il mondo, con nome identificativo P.O.S.T.I.N.I. (Personale Operativo Settore Tracciamento e Intervento Nell’Immediato). Individuata una criticità di qualsiasi tipo che renda impossibile stabilire un contatto con il destinatario, essi sono tenuti a fare tutto il possibile per spianare la strada al messaggio, in modo che il gufo del mittente arrivi a destinazione senza alcun rischio e stia al destinatario decidere o meno di rispondervi.

    Sono i primi anni Duemila e la popolazione magica avverte ancora i postumi della Grande Guerra del 1998. Il servizio di tracciamento e spedizioni firmato Lippi permette di riunire padri e figli, fratelli e sorelle, fidanzati e amici che, inevitabilmente, erano stati separati durante la guerra ed erano fuggiti all’estero.
    Non mancarono le polemiche e le complicazioni, però, come in ogni iniziativa a fin di bene. Negli anni, diversi individui senza scrupoli utilizzarono il servizio offerto da “C’è un Gufo per te” per portare avanti comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi ai danni delle loro vittime. La Lippi, che non aveva ancora un ufficio di smistamento qualificato per gestire una domanda tanto immensa quanto imprevista, si ritrovò a dover pagare di tasca propria una cospicua remunerazione a diverse vittime di stalking, quando denunciarono le attenzioni indesiderate che avevano ricevuto proprio a causa del suo progetto. In particolare, Patricia Cortés venne rintracciata in Canada nel 2004 per volere dell’ex marito, che aveva raccontato una storia assolutamente straziante sul suo presunto abbandono, e avvelenata tramite la carta da lettere da lui utilizzata per chiederle perdono.
    Da quel momento in poi, la Lippi dovette selezionare in modo più accurato la sua clientela ed è per questo, tra le altre cose, che tutti possono mandare una candidatura per il programma di corrispondenza ma nessuno ha l’assicurazione di venire scelto come mittente effettivo di una lettera. Ad ogni modo, è ancora oggi è un servizio attivo, finanziato da cospicue donazioni e dalla fondazione dei Veterani Magici.

    Si dice che l’idea di “C’è un Gufo per te” abbia origine da un programma televisivo babbano mandato in onda per la prima volta proprio all’inizio dell’anno 2000.

    Approfondimento storico: /
     
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    Terzo aneddoto:

    Titolo identificativo: Gli Anni Perduti del Bardo

    Immagine rappresentativa: Ritratto del Bardo
    Anno o periodo di avvenimento: Tra il 1585 e il 1592
    Personaggi coinvolti: William Shakespare e suo figlio Hamnet
    Aneddoto: Gli storiografi babbani tutt'ora si affannano a cercare notizie dei Sette Anni Perduti di William Shakespeare, il poeta padre del teatro inglese vissuto tra il 1564 e il 1616. Le speculazioni non mancano ma tra gli archivi dei documenti storici del tempo tutto tace; pare che il Bardo sia svanito dalla faccia della Terra appena dopo aver messo su famiglia nella sua cittadina natale di Stratford Upon Avon e si ritrovino sue notizie solo sette anni dopo a Londra, in tempo per cominciare a segnare la sua impronta di drammaturgo nella storia mondiale.
    Solo nel Mondo Magico si sa che i Sette Anni in cui Shakespeare è, a detta dei babbani, scomparso in realtà è stato ospite di Sir Thomas Lucy, mago clandestino residente da decenni a Stratford Upon Avon. Lucy aveva avuto modo di assistere ad un episodio di manifestazione magica da parte di William durante le celebrazioni per il matrimonio del giovane con una donna locale di nome Anne Hathaway. Shakespeare si era dovuto rintanare in un angolo recluso del ricevimento all'aperto perché, a causa dell'emozione della giornata, stava cominciando a muovere inavvertitamente diversi oggetti con la sola forza della sua mente. Avendo riconosciuto quella telecinesi come un segno che William fosse un mago, pur non avendo mai vissuto come tale, Sir Thomas lo approccia e gli dice di visitarlo nella sua magione alla prima occasione utile, così da potergli spiegare le motivazioni di quegli strani fenomeni.
    Sir Thomas non si limitò a fare da mentore a Shakespeare; gli diede infatti accesso alla soglia tra Mondo Babbano e Mondo Magico, rivelandogli un segreto che riteneva legittimo che l'uomo sapesse dato che senza saperlo aveva fatto parte del mondo dei maghi da tutta la vita. William Shakespeare era combattuto tra la sua nuova vita di padre di famiglia e il mondo che così disperatamente sentiva di voler vivere. Poco dopo la nascita dei suoi gemelli, Hamnet e Judith, William è ormai padre di tre figli e marito di una donna che ama. L'affetto che prova per la sua famiglia non vale però la dilaniante curiosità di vivere la sua identità di mago e scoprire tutto ciò che può del mondo da cui proviene. Torna da Sir Thomas deciso a trasferirsi per sempre nel Mondo Magico e per diversi anni rimane convinto che quello sarà un nuovo inizio per lui. Stimolato dalle centinaia di scoperte di cui fa esperienza, poco e niente gli ricordano i suoi affetti a Stratford. Da un giorno a un altro si era reso conto di poter evocare incantesimi, seppur scarsi, viaggiare a velocità mai conosciute prima da un capo del mondo all'altro, essere trasfigurato in questa o quell'animale e vedere con gli occhi di una bestia per un attimo fuggente.
    Continua a mandare denaro ad Anne e a scriverle chiedendo dei tre bambini. Quando i gemelli hanno ormai cinque anni, Anne comincia a scrivergli resoconti di comportamenti strani nel loro unico figlio maschio, Hamnet. Un bambino brillante ma con qualcosa di atipico che spaventa gli altri bambini del villaggio. William non confessa niente ad Anne ma decide in segreto di donare a suo figlio Hamnet la vita che lui non aveva avuto nel Mondo Magico. Si era comunque accorto negli anni che non sarebbe mai stato un mago potente, a causa dell'assoluta assenza di pratica nella sua vita prima che fosse già ben oltre i vent'anni.
    Torna a Stratford Upon Avon, stretto da un Patto Inviolabile del Ministero nella promessa di non divulgare mai ad un non-mago il segreto del Mondo Magico. William traduce la frustrazione del non poter parlare a nessuno della sua vera natura e le esperienze vissute in così pochi anni in ogni capo del mondo nei suoi scritti, più di trenta opere teatrali che a tratti ricordano elementi del Mondo che gli segretamente gli scorre nelle vene. Non è chiaro a nessuno nel Mondo Babbano come un inglese di estrazione modesta possa sapere così tanto su culture straniere, ambiente militare, storia e testi antichi e come possa avere un'immaginazione tanto fervida.
    Shakespeare continua a scrivere copiosamente, deciso che se doveva finire i suoi giorni nel Mondo Babbano, sarebbe diventato grande in quel mondo prima di passare a miglior vita.
    La documentazione babbana riporta un altro mistero nella vita del Bardo. Qualcun altro nella sua famiglia è scomparso, ma questa volta sembra chiaro che ad aver portato via Hamnet Shakespeare sia stata la peste bubbonica e il bambino sia morto in maniera fulminante all'età di undici anni.
    Ancora una volta la Storia del Mondo Magico è custode del segreto di William Shakespeare, che ha finto la morte del figlio sacrificando la sua umanità per dare ad Hamnet la possibilità di vivere la sua educazione da mago e passare la sua vita tra quelli come lui. A livello emotivo gli costa un grande prezzo, spezzare il cuore di sua moglie e delle sue figlie fingendo che Hamnet sia davvero morto, ma è una decisione che ha già preso tanti anni prima, da quando Anne gli ha scritto degli episodi paranormali di suo figlio. Scrive di lui subito dopo averlo mandato a vivere nel Mondo Magico, componendo la rappresentazione teatrale Hamnet, più tardi conosciuta come Hamlet.
    Hamnet Shakespeare è cresciuto per essere un mago straordinario; non ha mai fatto ritorno a causa perché Sir Thomas Lucy, sotto implorazione di William, lo ha obliviato poco prima di mandarlo a scuola, così da evitare che avesse distrazioni di alcun tipo durante la sua educazione magica. E' divenuto in età adulta un esploratore e inventore, in particolare era noto per essere capace di costruire le passaporte più accurate e sicure del tempo.

    Approfondimento storico: Basata su dettagli storici della vita di William Shakespeare, in particolare la scomparsa per il lasso di tempo sovracitato e la morte ad 11 anni del figlio.
     
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    Titolo identificativo: (campo facoltativo) L'eccidio di villa Macedusk
    Immagine rappresentativa:
    Anno o periodo di avvenimento: 1400
    Personaggi coinvolti: Famiglia Fallarow, Famiglia Macedusk
    Aneddoto:
    La famiglia Fallarow stava cenando serenamente, ospite di villa Macedusk per una tranquilla serata tra maghi Purosangue. Gli storici ipotizzano che le due famiglie stessero cercando di riappacificarsi dopo una brutta lite per un affare andato male, magari con la promessa di un futuro migliore per entrambe le casate.
    Tutto proseguiva per il meglio, quando, senza nessun preavviso, al tavolo degli ospiti venne servita una testa di toro nero arrostita, un inquietante presagio per ciò che sarebbe successo dopo.
    "Satolli di cibo e vino speziato, i Fallarow erano più che vulnerabili e con la guardia abbassata." Narrava lo storico Davidson, uno dei massimi esperti di magicriminologia in Scozia. "Questa era una tragedia annunciata, così si risolvevano i conti a quel tempo in molte famiglie Purosangue."
    Al suono di un inquietante vecchia canzone, bacchette si sollevarono e sortilegi oscuri vennero lanciati contro gli ospiti, uccidendoli tutti e mettendo fine al loro albero genealogico.
    Le ferite trovate sui corpi dei poveretti fecero sbiancare più di un Auror che si ritrovò a ristudiare il caso anni dopo. La moglie del più grande dei rampolli Fallarow era incinta, ma non venne risparmiata dalla furia dei carnefici.
    Favoriti da influenze nobiliari, i Macedusk non vennero mai incriminati del crimine ed al loro posto vennero condannati dei maghi di borghesia, già noti per la loro tendenza all'uso delle Arti Oscure.
    Successive indagini rivelarono che la famiglia Macedusk non aveva preso bene il fatto che il giovane erede William avesse lasciato Madeline Macedusk, la più grande delle figlie del capofamiglia, per fidanzarsi con una Medimaga di ceto inferiore. Quell'offesa all'orgoglio si unì ad una rivalità in affari, accentuata dopo che Fallarow si sono visti soffiare da sotto il naso un prezioso artefatto magico.
    Un altro storico sostiene che l'omicidio sia invece opera di un'Organizzazione criminale finanziata sottobanco proprio dai Macedusk, secondo James Rust la famiglia Fallarow stava mettendo i bastoni tra le ruote ai loro affari e quindi il delitto sarebbe molto simile ad un'esecuzione. Negli anni questa versione venne ritratta, capovolta e rivista. Le uniche prove erano alcuni scritti e le parole degli interrogatori di chi conosceva i coinvolti.
    Non vennero mai trovate dichiarazioni dei Macedusk e dopo quell'orribile delitto, la famiglia sembrò sparire dal campo del commercio di oggetti magici.
    Le teorie dei magicriminologi si sprecarono col passare degli anni, fino a quando, nella metà del 1600, un sedicente erede dei Fallarow non sbucò quasi dal nulla, raccontando la sua di verità. Secondo il ragazzo, il delitto acaduto duecento anni prima era stato organizzato proprio da una delle sedicenti vittime.
    "Lo shock era palpabile, ma ovviamente nessuno gli credette. In fondo chi avrebbe mai potuto credergli, dopo più di duecento anni?" Dichiarò la storica Josephine Dubois, in un'intervista del 2018.
    "Per prima cosa non c'era mai stato un vero e proprio processo e non era rimasto nessuno a piangere la scomparsa delle vittime, nemmeno dai parenti della moglie del giovane Fallarow, scomparsi da tempo"
    Secondo gli scritti sopravvissuti al tempo, il presunto erede dichiarò che tra i Fallarow c'era un figlio bastardo, che loro avevano riconosciuto ma condannato a servirli come uno schiavo per il suo status di magonò. Questo nuovo protagonista, il cui nome non è passato alla storia, venne presumibilmente incluso nella conta delle vittime.
    "Pare che quest'uomo abbia inscenato il delitto, inventandosi pure l'identità dei Macedusk. Questa teoria esplora l'ipotesi che i Macedusk siano sempre e solo stati lui, che nell'ombra tramava la sua vendetta con l'aiuto di qualche complice."
    L'assurda teoria riuscì a fare breccia nella storia e continua a far discutere gli esperti, che ancora si domandano quale oscura verità si nasconda dietro l'eccidio dei Fallarow.
    Negli anni Villa Macedusk è stata più volte venduta, ristrutturata e abbandonata. Nessuno sembra volerci abitare più di qualche anno e da decenni è la sfida perfetta per i babbani troppo curiosi.
    Infatti, come inevitabile, il manor è infestato dai fantasmi e da anni oggetto di preoccupazione per il Ministero, che ha dovuto mandare una squadra di esperti ad isolare la zona dagli occhi dei babbani.
    "Ci si chiede come sia possibile che il delitto sia ancora un mistero, visto che le vittime sono beh...ancora tra noi, anche se in un'altra forma. Pare che per anni abbiano provato ad interrogarli, ma che i fantasmi si siano sempre rifiutati di rispondere." Dichiara l'ultima voce esperta di questa vicenda, il Dr. Marcus Meyer. "Una cosa da notare, è che pare che i fantasmi siano quelli di una coppia di giovani."
    Un'altra pietra inquietante si aggiunge alla storia e va a pesare sul mistero: come mai sono rimasti solo quei due? Cosa li sta tenendo bloccati nella dimensione dei vivi?
    Le domande sono molte e le risposte mai abbastanza. Ad oggi non ci sono nuove informazioni e la storia rimane velata di mistero.
    Approfondimento storico:
     
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    Frozen Wiz
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    Titolo identificativo: Grandi esponenti della Comunità Magica Italiana - Bernini, il plasmamarmi.
    Immagine rappresentativa: Ratto di Proserpina.
    Anno o periodo di avvenimento: intorno al 1600.
    Personaggi coinvolti: Gian Lorenzo Bernini, Papa Urbano VIII.
    Aneddoto: il Rinascimento italiano viene definito dai più come il "bagliore di luce dopo i secoli bui" che erano stati il Medioevo, uno dei più grandi errori che ricade sul capo della Comunità Magica Italiana, ma pochi sono consci del fatto che l'intero movimento culturale ed artistico, fu deliberatamente avviato dalla stessa Comunità, in un tentativo di rimediare agli atti dei pontefici passati.
    Nella sezione finale del periodo identificato come Alto Medioevo, un gran numero di potenti maghi e streghe, da ogni parte d'Europa, vennero ricollocati nella penisola in modo da poter garantire una nuova generazione di incantatori, che potesse risollevare le sorti dello stivale; per poter essere universalmente riconosciuti dai loro simili, questi abili praticanti si definivano autonomamente "artisti", e partecipavano al Grand Tour, un viaggio in tutta Europa per presentare ai grandi esponenti il nuovo apprendista, con la scusa di apprendere nei vari paesi le nozioni più disparate.
    Non essendo ancora stato redatto alcuno Statuto Internazionale, stava alle singole nazioni controllare quanto si potesse spingere un singolo mago con le proprie capacità nel mondo babbano, e molte sono le testimoniante di uomini eccelsi e straordinari di questo periodo che, grazie alla loro magia, si guadagnarono la permanenza del proprio nome in tutti i libri di storia: tra questi, uno dei casi più eclatanti, è quello di Gian Lorenzo Bernini. Francese di origini, la famiglia Bernaen viene ricollocata nel sud-Italia poco prima della nascita di Gian Lorenzo; questi dimostra subito un'abilità eccelsa nella branca trasfigurativa, divenendo uno dei più giovani incantamarmi che la storia ricordi. Grazie a questo suo talento ottiene un successo spropositato nel mondo non magico, sorpassando perfino le aspettative della Comunità, e guadagnandosi il favore del suo massimo esponente del periodo, Urbano VIII, che lo invita a ispirare con le sue creazioni anche altri giovani maghi e streghe: assieme ad altri suoi colleghi, il Bernini riesce a dar vita e respiro al Barocco. Nelle sue opere, i Babbani affermano sia possibile notare il respiro del marmo per quanto fossero realistiche, senza poter carpire quale fosse il meccanismo dietro ad una così sottile lavorazione del materiale a disposizione, anche se molte delle opere più idolatrate da questi, come il "Ratto di Proserpina", restano un notevole lavoro anche per un incantamarmi.
    La sua carriera subirà poi alti e bassi a causa di alcune divergenze politiche col pontefice succeduto ad Urbano, Innocenzo X, ma mai realmente uno stop, fino all'età della vecchiaia, dove un incidente sul lavoro sarà la sua rovina; l'aneddoto riguardante l'applicazione errata di un'equazione trasfigurativa che gli provocò la lenta tramutazione in marmo dei muscoli della braccio destro, poco prima della sua morte, viene ancora usata come monito nei corsi odierni del settore. Muore il ventotto novembre 1680, e viene tumulato, per suo stesso volere, in una tomba costituita da una semplice lapide, indicazione della sua reale capacità da scultore per le generazioni non magiche a venire.
    Approfondimento storico: vita ed opere del Bernini, a cura di wikipedia.

    Nono, non mi servono mica punti talento.
     
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    Elfi Domestici
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    Ed eccoci qui per comunicare a Voi le Some Tales of Magic scelte dallo Staff e che da oggi entreranno a far parte dell’ambientazione del gioco.
    Prima di procedere con i vari premi e onori del caso, vogliamo farvi i nostri migliori ringraziamenti per la fantasia e l’impegno che avete messo nelle vostre creazioni. Complimenti a tutti!
    Ed ora, senza ulteriori indugi, passiamo a premiare coloro che hanno reso onore a questo Contest:


    Grandi esponenti della Comunità Magica Italiana - I Papi - di Lorenzo Fontana
    La Diaspora dei Magonò - di Atticus J. Crane
    I Giardini di Babillusio - di Atticus (a cui si risparmia un secondo tag molesto)
    La Centauromachia - di Phèdre Ronsard
    La Megera del Romanov - di Geneviève de Lancrèt
    C'è Gufo per te - di Phèdre (anche a lei si risparmia un ulteriore tag)
    Gli Anni Perduti del Bardo - di Atticus, ancora (Talento in Storia della Magia Honoris Causa!)
    L'eccidio di villa Macedusk - di Melahel A. S. Ackerman
    Grandi esponenti della Comunità Magica Italiana - Bernini, il plasmamarmi - di Ronnie Ridgerton



    Complimenti a tutti i partecipanti, che ricevono un premio di 15 p.e. per il primo post partecipazione (e 8 p.e. per i successivi dello stesso Player) e che, quanto prima, potranno vedere le loro creazioni inserite all'interno del nostro gioco!
    Detto ciò, rinnoviamo ancora i ringraziamenti a tutti Voi per aver partecipato, il meritatissimo premio in punti esperienza è già stato accreditato nelle vostre schede PG.

    Al prossimo Contest!
     
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11 replies since 22/10/2020, 19:09   406 views
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