Riunione II - La Maledizione delle Segrete

Sede M.A.G.I.C.

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    Augustus rimase in silenzio ad ascoltare le parole del Rettore e poi di tutti i suoi colleghi, per lo più Auror, fatta eccezione per Catherine Nott e qualche giovane ragazza di cui non riusciva a ricordare il volto ad Amestris.
    La situazione era più complicata del previsto, ma fino a quel momento pareva che fossero giunti ad alcune certezze: l'uso sello Scudo Sortilegio Massimo applicato alla porzione di segrete prigioniera della pioggia di sangue acido, dimostrava che difendersi dalle maledizioni fosse possibile, e che quindi un tentativo con le difese di cui erano a conoscenza si potesse fare.
    Si chiese a quel punto se Sapiens o chi per lui avrebbe concesso loro di visitare le segrete a breve, anche se ne dubitava: i due tizi finiti al San Mungo per la loro sprovvedutezza dimostravano la necessità di andarci con i piedi di piombo lì sotto, e sebbene insieme fossero arrivati a delle possibili soluzioni, non era detto che fossero corrette o sufficienti ad arrivare fino alla porta in modo sicuro.
    A quel punto, forse arrivati alle ultime battute, non restava che mettere i puntini sulle i rispetto a ciò che era ormai ovvio a tutti, tanto da non sentire di avere nulla di nuovo da aggiungere.

    La collaborazione fra le Casate serve di sicuro, altrimenti dubito ci sarebbero stati i loro simboli attorno alla porta: che sia implicita la presenza della loro magia è un dato scontato, a mio parere.
    Il problema è capire in che modo, e probabilmente potremo saperne di più soltanto avendola di fronte agli occhi.


    Si mosse quindi di qualche metro, lasciando l'appoggio del muro, camminando con la testa china e le braccia incastrate dietro la schiena mentre cercava di mettere ordine fra i suoi pensieri, tentando di dare un senso a quei pochi barlumi di intuizione che parevano fare capolino nella sua mente.

    E' chiaro poi anche che i simboli non sono soltanto gli attacchi d'arte di chi li ha posti: ognuno di loro deve essere legato alle maledizioni delle Segrete; probabilmente sono ciò che gli danno vita, e il fatto che ce ne siano alcuni illuminati e altri spenti ne è a mio avviso la prova.
    E chissà che l'apparizione delle maledizioni non sia connessa al modo in cui alcuni simboli sono connessi fra loro...
     
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    Mintaka aveva ascoltato in silenzio fino a quel momento, con la fronte corrucciata. Si trovava in un colloquio con maghi e streghe di un calibro decisamente superiore al suo, forse i migliori del mondo magico, tra cui un imponente numero di auror.
    In base ai suoi studi, lei avrebbe messo a disposizione le sue conoscenze, ma in quel gruppo di persone non sarebbe stata in grado di dare un contributo degno di nota, era però fondamentale per lei assistere a una riunione del genere, allenando quindi le sue conoscenze.
    Ascoltava Sapiens e gli altri presenti alzando di tanto in tanto il viso dalla pila di verbali che sfogliava davanti a sé, e quando scarabocchiò qualcosa sui fogli, si rese conto di non essere capace di dire più di quanto non avessero già detto.
    Lo studio

    Un muro finto poi un muro vero, una voce che li spingeva a proseguire. L'acqua, le segrete che d'un tratto erano diventate un mistero.
    Non erano mai state realmente osservate in quegli anni, allora, non davvero.

    Come è possibile che si siano trovati lì per un gioco e non attratti da qualcosa o qualcuno?


    Senza alcun nesso reale, Mintaka continuava a scuotere la testa, quel pensiero così strano e ben poco legato agli argomenti, continuava a punzecchiarla.
    Alzò il capo per l'ennesima volta quando il Rettore lesse le risposte dei più esperti, e lei sospirò mestamente, rinnovando il suo interesse a cogliere i suggerimenti quando una degli Auror suggerì dei modi per oltrepassare gli ostacoli, e - questa volta stupita- ascoltò le parole di Jade Queen.
    Aveva capito chi fosse, una volta entrata, con una gran fatica: l'ex studentessa del Fuoco era decisamente cresciuta, e più di tutto era capace di rapportarsi con persone adulti alla pari, con una grande capacità di sintesi.

    L'odio è per dividerli, forse.



    Se sono sempre esistite le strutture, anche gli stessi simboli sono sempre esistiti.


    Fece quell'appunto sottovoce, proprio dopo che Baker confermò l'idea ormai chiara a tutti: gli studenti delle tre case dovevano muoversi insieme, loro stessi dovevano muoversi, e da quel che si era compreso, la difesa ben organizzata avrebbe permesso di raggiungere la porta.
    Eppure quelle considerazioni non riuscivano a sollevarla dalla convinzione che quel qualcosa, là sotto, fosse talmente potente da poter annientare anche loro.
    Il suo animo Fuoco era ben convinto di non tirarsi indietro, d'altra parte: quella era una delle occasioni più importanti che aveva di fronte per mettersi alla prova.
    Sotto sotto la frenesia pulsava più potente della paura.

    Nonostante io abbia frequentato spesso le segrete della scuola e non abbia mai trovato nulla, non possiamo che immaginare che questa struttura vi sia sempre stata.
    Dai verbali capiamo che c’è stato di certo qualche momento in cui si è interagito con essa…
    Come avete già fatto notare.


    Aveva troppo tardi potuto legare i suoi pensieri: era una degli esperti in arti oscure, là dentro, ma la giovinezza non avrebbe potuto renderle l'esperienza adeguata per applicare le nozioni a qualcosa di così controverso.

    Ma può darsi che la maledizione non sia sempre esistita, o può darsi che sia stata attivata, liberata...
    Siamo allora d'accordo con l'idea che ci sia stata l'alterazione di un equilibrio, che va risanato.


    Mancava capire cosa significassero quei simboli sulla porta, e a quel punto avrebbero potuto agire davvero.
    E non vedeva l'ora.
     
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    Esattamente come le era capitato il giorno prima si sentì improvvisamente inibita dalla presenza di tante persone eminenti del mondo magico, tra cui molti dei suoi superiori. La risposta del Rettore l'aveva messa a tacere, nonostante la domanda continuasse a frullarle nella mente. Perché dei ragazzi si erano messi a toccare un singolo muro delle segrete? Perché mai Bellamy aveva sentito l'impulso di toccarlo? Se non lo avesse fatto le cose sarebbero andate in modo diverso? Non ne aveva la certezza, ma credeva che fosse così. Sfogliò più volte i Verbali che erano stati distribuiti dal Rettore al loro arrivo. Più di un ragazzo nominava "la voce spezzata". Che voce spezzata? Perché nessuno si poneva quella domanda? Certo, era un'illusione, proprio come tutto il resto, però era stata anche una trappola. Un'idea che era come un tarlo che le scavava dentro.

    Forse quella zona delle segrete è davvero sempre esistita, come dice Mintaka, ma chiunque l'abbia incantata forse non voleva ancora mostrarla, forse c'è voluto del tempo per arrivare a creare tutto quello che si sono trovati a dover fronteggiare studenti e docenti.

    Osservò la lavagna come se potesse darle le risposte che cercava, ma non fu così. Non apparve nessuna scritta bianca fatta col gessetto, niente che la portasse più vicina al poter dare un contributo vero e proprio, ma non poteva davvero astenersi dal dire qualcosa, anche se piccola, perché tutto poteva essere utile. Al massimo sarebbe stato fiato sprecato, ma in quella situazione non se la sentì davvero di tenere imbrigliati i pensieri. Voleva scendere a guardare quella dannata porta. Voleva capire chi o cosa avesse fatto quello, ma non era certa che avrebbero mai dato loro il permesso.

    Mentre gli studenti si sono trovati ad affrontare l'odio gli uni per gli altri, i docenti si sono scontrati con una minaccia più fisica, per così dire, con l'arrivo dell'acqua. Rileggendo i verbali sembra che i ragazzi abbiano subito maggiormente l'illusione legata alle grida dei propri cari nel buio, mentre i docenti sono riusciti a superarla abbastanza facilmente e con autocontrollo, a parte l'infermiera Hunt. Potrebbe essere che in base alle reazioni ai vari ostacoli il percorso si sia, in qualche modo, adeguato. Puntando più all'emotività e alla psiche per gli studenti e più a uno scontro fisico con i docenti? Odio e acqua.

    Al massimo il Rettore l'avrebbe liquidata o ignorata, ma perché lasciare qualcosa di intentato? Stava migliorando nel padroneggiare la magia, ma non aveva nemmeno una piccola parte dell'esperienza di ciascuno degli esperti radunati in quella stanza. Poco male, comunque. Era lì perché voleva essere parte di tutto quello. Voleva aiutare in ogni modo possibile.
     
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    In nessuna mappa topografica dell'Accademia era segnato quel prolungamento delle Segrete, Auror Morgan.
    A quanto pare, chi le ha costruite ha fatto molta attenzione ad occultarne ogni traccia.


    Sofocles si rivolse pazientemente alla donna, consapevole che quella strana situazione celasse più di un fattore misterioso a suo seguito.
    Fu dunque sulla giovane Signorina Queen che volse lo sguardo, annuendo appena alle sue considerazioni, fino alla sua ultima.

    I fantasmi, ahimè, si sono dimostrati poco collaborativi... fin dal principio hanno chiarito di non voler avere nulla a che fare con le Segrete, salvaguardando gli studenti persino dall'avvicinarvisi.

    Contrariamente a quanto accadeva sovente con loro, trattandosi di spiriti molto spesso persi nel loro mondo e fra i loro pensieri.

    La sua teoria sembra seguire un filo logico, Auror Crane, eppure gli adulti sono stati sottoposti eccome alle piaghe: non a quella dell'odio, di certo, ma a tutte le altre sì. Questo ci impedisce di affermare che la porta e le sue maledizioni fossero soltanto per gli studenti, no: credo ci sia altro dietro il cambio repentino di maledizione.
    Ma credo sia altrettanto lecito affermare la necessaria collaborazione fra le Case.


    Oltre che di chi si sarebbe prestato per attraversare le Segrete a proprio rischio e pericolo, così da trovarsi finalmente di fronte la porta.
    Lo stesso discorso valeva per le proposte della Signorina Hamilton, mentre concordava con Al Hayes nel dire che un'interazione particolare con la porta sarà stata ciò che ha certamente scatenato una nuova maledizione, portando via l'odio.
    Ringraziò dunque tutti i presenti, congedandoli dalla riunione: Sofocles aveva già raggruppato diverse importanti intuizioni, e su quelle avrebbe riflettuto nel tempo necessario per tornare nelle segrete, stavolta con qualche sicurezza in più.

    Chiuso



    Grazie a tutti per la partecipazione!
    Di seguito il verbale con le cose più importanti su cui si è trovato un accordo:

    CITAZIONE
    - Le piaghe personali sono state attivate dall'attraversamento del muro illusorio, persino una volta caduto, come dimostrato dall'esperienza degli adulti: è quindi una maledizione applicata al territorio, probabilmente dipendente dalla porta misteriosa.
    Esse assumono l'aspetto di fumo nero che circola entro le parti intaccate dalla maledizione, osservabile tramite la Tracciatura; non sono facilmente eradicabili. Subito dopo due tentativi di contromaledizioni si cade in stanchezza, il che indica la presenza di una maledizione molto potente, messa in atto da un mago o una strega oscuri.
    Probabilmente sono contrastabili in prima istanza tramite il ricorso alla magia bianca e gli scudi;

    - Il buio e le urla delle persone amate. Probabilmente, questa particolare maledizione è affrontabile tramite l'evocazione di un Patronus, o più semplicemente di una buona resistenza emotiva;

    - Le segrete insanguinate possono essere attraversate certamente con l'uso di uno Sortilegio Scudo Massimo, come dimostrato dall'azione di Johanna Cage riportata nei verbali;

    - L'onda è affrontabile tramite l'uso di un Testabolla, o probabilmente di una barriera fisica che ne devi la corrente.
     
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18 replies since 13/2/2021, 13:43   627 views
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