Riunione I - La Magia delle Case

Sala professori di Amestris

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  1. Anita Hamilton
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    Volare è meglio che cadere




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    Anita annuì rapida alle parole del Rettore e si sentì inibita per un attimo. Sentì di nuovo la sensazione di non essere all'altezza di quella riunione o, meglio, delle persone che ne partecipavano. Lei e Mintaka erano le uniche ex studentesse ad aver deciso di partecipare, ma Anita sentiva di essere lì più che altro perché voleva aiutare al suo massimo, consapevole dei propri limiti. Voleva essere parte della soluzione, ecco tutto.
    Avrebbe voluto rispondere alla professoressa Levi riguardo agli eventi di Oxford, perché ricordava che a un certo punto lei era rimasta fuori dalla stanza con l'occamy gigantesco. Poi aveva sicuramente ascoltato molti resoconti, ma si rendeva conto che non poteva essere la stessa cosa. In ogni caso l'argomento si spostò rapidamente e non ci volle molto perché la Tempesta capisse che il suo racconto sarebbe stato quantomeno inappropriato e inutile. Ascoltò in silenzio, mentre i professori e gli ex professori si alternavano nell'esporre idee e congetture. Di quello si trattava, purtroppo. Ogni frase detta sulla magia delle Case era una congettura.

    Concordo per quanto riguarda il Cappello Parlante. Potrebbe darci parte delle risposte che cerchiamo ed è l'unico a collegare il passato al presente.
    Lo Smistamento sicuramente rende nota l'indole di una persona, attribuendole un nome: Ghiaccio, Fuoco, Tempesta. Però credo che sia proprio l'indole, l la nostra essenza a renderci in grado di padroneggiare la magia delle Case, non il carattere, ma qualcosa di più profondo. Il tempo può cambiarci, ma non se perderemo mai l'affinità con la nostra Casa e la sua magia.
    Solo il Cappello può dirci cosa cerca in ognuno di noi in modo specifico.


    Lanciò un piccolo sguardo in direzione di Mintaka, perché sentiva che forse in quella stanza era l'unica di comprendere fino in fondo le sue parole. Non erano più le bambine rimaste intrappolate ad Halloween in biblioteca nel corpo di un'estranea, a darsi una mano, a cercare di uscire da una situazione incomprensibile, ma tutte e due erano rimaste Fuoco e Tempesta. A prescindere da tutto e da tutti.
    Aveva scritto tutto quello che avevano detto fino a quel momento, ma niente le permetteva di dire chi avesse ragione con totale sicurezza. L'unica cosa che poteva sapere era ciò che provava sulla propria pelle: lei non era in grado di governare altri elementi, ma la Tempesta le rispondeva come se fosse parte di lei. Questo non poteva essere dovuto solo a uno smistamento, quello era lei. Era sicura di non essere più l'undicenne che si era calata il Cappello sulla testa, in attesa di un verdetto che tale non era. Era solo l'esternazione di qualcosa che non poteva essere altrimenti, perché se anche fosse stata smistata nel Ghiaccio, se anche ci fosse stato un errore, era certa che non sarebbe riuscita a padroneggiarne gli incantesimi. Crescendo era cambiata, probabilmente la Tempesta che era in lei era diventata meno evidente, più controllata, ma sempre presente, eppure crescere le aveva imposto altre sfaccettature, si era plasmata con le azioni e gli eventi, ma la parte fondamentale di lei non sarebbe mai cambiata, non in modo così drastico e radicale. No, il Cappello semplicemente indirizzava i bambini verso ciò che era loro fin dalla nascita, ma non donava niente a nessuno, almeno non secondo Anita. Qualcuno gli aveva detto cosa cercare nelle loro teste? Nelle loro anime? Chi? Cosa doveva cercare?
    Abbassò lo sguardo, pensosa, verso la pergamena con cui stava giocherellando da qualche secondo senza essersene accorta. La metteva sempre un po' a disagio parlare ad alta voce in quella stanza in presenza di tutte quelle personalità del mondo magico, però non dire niente sarebbe stato anche peggio.
    Si morse l'interno della guancia e rilesse al seconda domanda posta dal Rettore.

    Che i tre fori siano tre bersagli? Da colpire ciascuno con un incantesimo di una delle tre Case, in base alla disposizione dei simboli.

    Si era voltata a guardare il disegno della porta con i tre simboli posti ai vertici. Sinceramente era l'unica cosa che le fosse venuta in mente e che non le paresse una totale idiozia.
     
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19 replies since 13/2/2021, 13:39   838 views
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