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    Titolo identificativo: Grandi esponenti della Comunità Magica Italiana - Bernini, il plasmamarmi.
    Immagine rappresentativa: Ratto di Proserpina.
    Anno o periodo di avvenimento: intorno al 1600.
    Personaggi coinvolti: Gian Lorenzo Bernini, Papa Urbano VIII.
    Aneddoto: il Rinascimento italiano viene definito dai più come il "bagliore di luce dopo i secoli bui" che erano stati il Medioevo, uno dei più grandi errori che ricade sul capo della Comunità Magica Italiana, ma pochi sono consci del fatto che l'intero movimento culturale ed artistico, fu deliberatamente avviato dalla stessa Comunità, in un tentativo di rimediare agli atti dei pontefici passati.
    Nella sezione finale del periodo identificato come Alto Medioevo, un gran numero di potenti maghi e streghe, da ogni parte d'Europa, vennero ricollocati nella penisola in modo da poter garantire una nuova generazione di incantatori, che potesse risollevare le sorti dello stivale; per poter essere universalmente riconosciuti dai loro simili, questi abili praticanti si definivano autonomamente "artisti", e partecipavano al Grand Tour, un viaggio in tutta Europa per presentare ai grandi esponenti il nuovo apprendista, con la scusa di apprendere nei vari paesi le nozioni più disparate.
    Non essendo ancora stato redatto alcuno Statuto Internazionale, stava alle singole nazioni controllare quanto si potesse spingere un singolo mago con le proprie capacità nel mondo babbano, e molte sono le testimoniante di uomini eccelsi e straordinari di questo periodo che, grazie alla loro magia, si guadagnarono la permanenza del proprio nome in tutti i libri di storia: tra questi, uno dei casi più eclatanti, è quello di Gian Lorenzo Bernini. Francese di origini, la famiglia Bernaen viene ricollocata nel sud-Italia poco prima della nascita di Gian Lorenzo; questi dimostra subito un'abilità eccelsa nella branca trasfigurativa, divenendo uno dei più giovani incantamarmi che la storia ricordi. Grazie a questo suo talento ottiene un successo spropositato nel mondo non magico, sorpassando perfino le aspettative della Comunità, e guadagnandosi il favore del suo massimo esponente del periodo, Urbano VIII, che lo invita a ispirare con le sue creazioni anche altri giovani maghi e streghe: assieme ad altri suoi colleghi, il Bernini riesce a dar vita e respiro al Barocco. Nelle sue opere, i Babbani affermano sia possibile notare il respiro del marmo per quanto fossero realistiche, senza poter carpire quale fosse il meccanismo dietro ad una così sottile lavorazione del materiale a disposizione, anche se molte delle opere più idolatrate da questi, come il "Ratto di Proserpina", restano un notevole lavoro anche per un incantamarmi.
    La sua carriera subirà poi alti e bassi a causa di alcune divergenze politiche col pontefice succeduto ad Urbano, Innocenzo X, ma mai realmente uno stop, fino all'età della vecchiaia, dove un incidente sul lavoro sarà la sua rovina; l'aneddoto riguardante l'applicazione errata di un'equazione trasfigurativa che gli provocò la lenta tramutazione in marmo dei muscoli della braccio destro, poco prima della sua morte, viene ancora usata come monito nei corsi odierni del settore. Muore il ventotto novembre 1680, e viene tumulato, per suo stesso volere, in una tomba costituita da una semplice lapide, indicazione della sua reale capacità da scultore per le generazioni non magiche a venire.
    Approfondimento storico: vita ed opere del Bernini, a cura di wikipedia.

    Nono, non mi servono mica punti talento.
1 replies since 3/12/2020
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