Votes taken by Atticus J. Crane

  1. .

    buonapasquaatticus

  2. .
    Terzo aneddoto:

    Titolo identificativo: Gli Anni Perduti del Bardo

    Immagine rappresentativa: Ritratto del Bardo
    Anno o periodo di avvenimento: Tra il 1585 e il 1592
    Personaggi coinvolti: William Shakespare e suo figlio Hamnet
    Aneddoto: Gli storiografi babbani tutt'ora si affannano a cercare notizie dei Sette Anni Perduti di William Shakespeare, il poeta padre del teatro inglese vissuto tra il 1564 e il 1616. Le speculazioni non mancano ma tra gli archivi dei documenti storici del tempo tutto tace; pare che il Bardo sia svanito dalla faccia della Terra appena dopo aver messo su famiglia nella sua cittadina natale di Stratford Upon Avon e si ritrovino sue notizie solo sette anni dopo a Londra, in tempo per cominciare a segnare la sua impronta di drammaturgo nella storia mondiale.
    Solo nel Mondo Magico si sa che i Sette Anni in cui Shakespeare è, a detta dei babbani, scomparso in realtà è stato ospite di Sir Thomas Lucy, mago clandestino residente da decenni a Stratford Upon Avon. Lucy aveva avuto modo di assistere ad un episodio di manifestazione magica da parte di William durante le celebrazioni per il matrimonio del giovane con una donna locale di nome Anne Hathaway. Shakespeare si era dovuto rintanare in un angolo recluso del ricevimento all'aperto perché, a causa dell'emozione della giornata, stava cominciando a muovere inavvertitamente diversi oggetti con la sola forza della sua mente. Avendo riconosciuto quella telecinesi come un segno che William fosse un mago, pur non avendo mai vissuto come tale, Sir Thomas lo approccia e gli dice di visitarlo nella sua magione alla prima occasione utile, così da potergli spiegare le motivazioni di quegli strani fenomeni.
    Sir Thomas non si limitò a fare da mentore a Shakespeare; gli diede infatti accesso alla soglia tra Mondo Babbano e Mondo Magico, rivelandogli un segreto che riteneva legittimo che l'uomo sapesse dato che senza saperlo aveva fatto parte del mondo dei maghi da tutta la vita. William Shakespeare era combattuto tra la sua nuova vita di padre di famiglia e il mondo che così disperatamente sentiva di voler vivere. Poco dopo la nascita dei suoi gemelli, Hamnet e Judith, William è ormai padre di tre figli e marito di una donna che ama. L'affetto che prova per la sua famiglia non vale però la dilaniante curiosità di vivere la sua identità di mago e scoprire tutto ciò che può del mondo da cui proviene. Torna da Sir Thomas deciso a trasferirsi per sempre nel Mondo Magico e per diversi anni rimane convinto che quello sarà un nuovo inizio per lui. Stimolato dalle centinaia di scoperte di cui fa esperienza, poco e niente gli ricordano i suoi affetti a Stratford. Da un giorno a un altro si era reso conto di poter evocare incantesimi, seppur scarsi, viaggiare a velocità mai conosciute prima da un capo del mondo all'altro, essere trasfigurato in questa o quell'animale e vedere con gli occhi di una bestia per un attimo fuggente.
    Continua a mandare denaro ad Anne e a scriverle chiedendo dei tre bambini. Quando i gemelli hanno ormai cinque anni, Anne comincia a scrivergli resoconti di comportamenti strani nel loro unico figlio maschio, Hamnet. Un bambino brillante ma con qualcosa di atipico che spaventa gli altri bambini del villaggio. William non confessa niente ad Anne ma decide in segreto di donare a suo figlio Hamnet la vita che lui non aveva avuto nel Mondo Magico. Si era comunque accorto negli anni che non sarebbe mai stato un mago potente, a causa dell'assoluta assenza di pratica nella sua vita prima che fosse già ben oltre i vent'anni.
    Torna a Stratford Upon Avon, stretto da un Patto Inviolabile del Ministero nella promessa di non divulgare mai ad un non-mago il segreto del Mondo Magico. William traduce la frustrazione del non poter parlare a nessuno della sua vera natura e le esperienze vissute in così pochi anni in ogni capo del mondo nei suoi scritti, più di trenta opere teatrali che a tratti ricordano elementi del Mondo che gli segretamente gli scorre nelle vene. Non è chiaro a nessuno nel Mondo Babbano come un inglese di estrazione modesta possa sapere così tanto su culture straniere, ambiente militare, storia e testi antichi e come possa avere un'immaginazione tanto fervida.
    Shakespeare continua a scrivere copiosamente, deciso che se doveva finire i suoi giorni nel Mondo Babbano, sarebbe diventato grande in quel mondo prima di passare a miglior vita.
    La documentazione babbana riporta un altro mistero nella vita del Bardo. Qualcun altro nella sua famiglia è scomparso, ma questa volta sembra chiaro che ad aver portato via Hamnet Shakespeare sia stata la peste bubbonica e il bambino sia morto in maniera fulminante all'età di undici anni.
    Ancora una volta la Storia del Mondo Magico è custode del segreto di William Shakespeare, che ha finto la morte del figlio sacrificando la sua umanità per dare ad Hamnet la possibilità di vivere la sua educazione da mago e passare la sua vita tra quelli come lui. A livello emotivo gli costa un grande prezzo, spezzare il cuore di sua moglie e delle sue figlie fingendo che Hamnet sia davvero morto, ma è una decisione che ha già preso tanti anni prima, da quando Anne gli ha scritto degli episodi paranormali di suo figlio. Scrive di lui subito dopo averlo mandato a vivere nel Mondo Magico, componendo la rappresentazione teatrale Hamnet, più tardi conosciuta come Hamlet.
    Hamnet Shakespeare è cresciuto per essere un mago straordinario; non ha mai fatto ritorno a causa perché Sir Thomas Lucy, sotto implorazione di William, lo ha obliviato poco prima di mandarlo a scuola, così da evitare che avesse distrazioni di alcun tipo durante la sua educazione magica. E' divenuto in età adulta un esploratore e inventore, in particolare era noto per essere capace di costruire le passaporte più accurate e sicure del tempo.

    Approfondimento storico: Basata su dettagli storici della vita di William Shakespeare, in particolare la scomparsa per il lasso di tempo sovracitato e la morte ad 11 anni del figlio.
  3. .
    Secondo aneddoto:

    Titolo identificativo: I Giardini di Babillusio
    Immagine rappresentativa: Giardini Pensili di Babilonia
    Anno o periodo di avvenimento: ca. 590 A.C.
    Personaggi coinvolti: Efiah l'Incantatrice (crediti all'artista, Nyamesis)
    Aneddoto: Il Colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso, il Tempio di Artemide a Efeso, I Giardini Pensili di Babilonia, il Faro di Alessandria, la Statua di Zeus a Olimpia, la Piramide di Cheope a Giza. Tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico vi è un'insospettabile intrusa, l'unica tra tutte a non essere mai apparsa nei testi storici del suo stesso Paese. In effetti non vi è traccia alcuna in Mesopotamia di riferimenti alla posizione e all'esistenza stessa dei Giardini Pensili di Babilonia.
    Com'è possibile che un posto che non si è mai confermato per essere reale abbia ottenuto un riconoscimento tale da fargli accaparrare un posto nella lista dei Sette luoghi più belli del mondo?
    Tutto comincia da un epigramma di Antipatro Silone (II secolo a.C.) conservato nell'Antologia Palatina. E' il primo documento che riporta la lista delle Sette Meraviglie (o meglio sei, perché Il Faro di Alessandria non sarebbe stato costruito, e aggiunto, fino al secolo successivo) e non solo menziona I Giardini Pensili di Babilonia, ma anche le sue famose mura e la porta di Ishtar. Per quanto riguarda le ultime due, non solo i documenti e iscrizioni babilonesi ne testimoniano l'esistenza e documentano la realizzazione ma sono anche stati fisicamente ritrovati da archeologi moderni e confermate come parte dell'antica città. Quanto ai Giardini, tuttavia, regna il silenzio.
    Sembra curioso che tra tutte le costruzioni documentate e promosse fieramente dai Re di Babilonia, in particolare Nabucodonosor, il sovrano al potere durante il tempo in cui è collocata l'esistenza di questo edificio leggendario, proprio per quella che suona come la più straordinaria non vi è assolutamente nessun cenno nei testi babilonesi tramandati nei secoli.
    A dare la descrizione impressionante dei Giardini Pensili sono invece fonti greche e latine, quali Filone di Bisanzio (II secolo a.C.), Diodoro Siculo (I secolo a. C.), Curzio Rufo, Stradone (I secolo d.C.) e Giuseppe Flavio (I secolo d. C.) che li documentano come uno spettacolo di rara bellezza, ma curiosamente danno dettagli molto diversi e contraddittori riguardo la loro posizione e il loro aspetto. Quello che è comune a tutti è l'assoluta meraviglia nel testimoniare uno spettacolo tanto straordinario. Giuseppe Flavio in particolare scrive: "Al suo palazzo egli fece ammassare pietre su pietre, fino ad ottenere l'aspetto di vere montagne, e vi piantò ogni genere di alberi, allestendo il cosiddetto «paradiso pensile» perché sua moglie, originaria della Media, ne aveva grande desiderio, essendo tale l'usanza della sua patria.", riferendosi a Re Nabucodonosor. Grazie alla menzione di questo specifico sovrano, il Mondo Magico ha scovato il mistero dei Giardini Pensili nel primo decennio del X secolo, quando una congregazione di maghi e streghe in Iraq entrò in contatto commerciale con l'Europa Magica e nello scambio culturale, tra le varie figure di rilievo di cui parlarono ci fu quella della magistra che attorno al 600 a.c. era a servizio di Re Nabucodonosor. Il suo nome era Efiah l'Incantatrice ed era ancora una delle streghe più famose nella cultura assiro-babilonese. Ciò che la comunità magica europea riuscì a ricostruire, riguardo al mistero dei Giardini Pensili che apparentemente solo chi non aveva vissuto a Babilonia aveva visto e documentato, fu che il magnifico spettacolo descritto dai visitatori altro non era che uno stratagemma architettato da Re Nabucodonosor e messo in atto dalla potente Efiah per creare una semplice illusione ottica.
    Tutt'ora l'impressionante Incantesimo Illusorio di Efiah l'Incantatrice, tanto perfetto da guadagnarsi un posto negli annali senza che ciò che rappresentava fosse mai esistito, passa alla storia come la campagna promozionale turistica più di successo di sempre.

    Approfondimento storico: I Giardini Pensili di Babilonia

    Edited by Atticus J. Crane - 14/11/2020, 15:47
  4. .
    Titolo identificativo: La Diaspora dei Magonò
    Immagine rappresentativa: Ritratto di Damocles Rowle - (Crediti all'artista)
    Anno o periodo di avvenimento: 1720-1732
    Personaggi coinvolti: Primi ministri Damocles Rowle e Perseus Parkinson
    Aneddoto: Il momento forse più tragico all'interno della comunità Magica è strettamente collegato alle ideologie anti-babbane sviluppatesi durante il XVII secolo e in voga già all'inizio del secolo successivo. L'elezione a Ministro della Magia di Damocles Rowle nel 1718 non è avvenuta accidentalmente; il popolo magico Britannico voleva conferire potere ad un membro del Wizengamot che non aveva avuto paura di esprimere liberamente il suo disprezzo nei confronti dell'impurità che minacciava la società magica, ovvero tutto ciò che non fosse magico. Rowle infatti non solo si confermò da subito contro i babbani, considerati dal Ministro come una grave minaccia per il Mondo Magico, ma fu chiaro già dai primi mesi di mandato quanto promuovesse intolleranza nei confronti di membri della comunità magica che non dimostravano cenni di magia. Venne coniato il termine Magonò proprio nel 1720 con l'intento di scoraggiare sentimenti di empatia da parte della popolazione magica nei confronti di chi non dava segni di poter governare alcun tipo di magia.
    Rowle era fieramente Purosangue e cominciò a promuovere attraverso le istituzioni britanniche il modello Europeo, allora diffuso, dell'importanza del mantenimento del cosiddetto Filo Magico che si tesseva di generazione in generazione di maghi e streghe puri e normodotati. Un magonò in famiglia era una macchia di vergogna, una recisione del Filo Magico e qualcosa di cui vergognarsi. Letteratura, musica, intrattenimento e istituzioni promuovevano questo modello in ogni modo possibile e la coscienza popolare si rafforzò nell'idea che non ci fosse posto in società per i Magonò. Damocles Rowle annunciò il 19 Dicembre 1720 che i tanti disturbi nelle strade (eufemismo per riferirsi agli episodi di discriminazione ad opera di estremisti contro magonò) erano dovuti all'impossibilità di mantenere nello stretto spazio della comunità sia dei veri e propri maghi e streghe, sia coloro che non avevano dimostrato le loro capacità magiche. Proclamò che dal Gennaio 1721 i Magonò di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda avrebbero dovuto optare tra tre possibili scelte per il loro futuro:

    - "Contribuire al progresso della nostra società": in questo caso i Magonò venivano arruolati per lavoro non retribuito in miniere per l'estrazione di metalli utili a pozioni e ricerca accademica. Dovevano lasciare le loro famiglie e trasferirsi in quartieri appositi attorno al sito di lavoro al quale erano assegnati. I quartieri erano umili e ogni alloggio includeva un numero da 5 a 10 individui costretti a condividere lo stesso modesto spazio.
    - "Proseguire il loro percorso verso un loco che più si adatta alla loro natura": consisteva in un esilio a tutti gli effetti, con il Ministero a controllare attentamente che ogni Magonò non mantenesse il minimo contatto con amici e famiglia e ogni ponte con la loro vita precedente fosse rotto. Il più delle volte il Magonò in questione veniva Obliviato.
    - "Riflettere sul proprio futuro": in questo caso era prevista la reclusione ad Azkaban fino al momento in cui una delle due scelte tra le precedenti fosse presa. Vale la pena precisare che fino a quel momento, Azkaban era una fortezza infestata da dissennatori e inutilizzata per questo motivo. I Magonò furono tra i primi prigionieri, assieme a comuni criminali, ad abitare le pareti di Azkaban come prigione.

    Durante gli anni successivi si cominciarono a vedere le conseguenze di questi provvedimenti. L'ambiente generale di malcontento e paura aveva creato un ambiente talmente tossico in qualsiasi parte del Regno Unito Magico che famiglie su famiglie smisero di avere rapporti di amicizia, scambi epistolari, persino banali contatti coi propri vicini. Poche famiglie denunciavano i Magonò del loro nucleo familiare; la maggior parte di denunce proveniva da conoscenti e il più delle volte non era per ideologie anti-babbane quanto per paura che degli estremisti scoprissero che qualcuno aveva avuto informazioni che non aveva riportato al Ministero.
    Nel frattempo i siti di lavoro forzato sparsi per il Paese erano circondati dal mistero, nessuno ne conosceva precisamente la posizione né le condizioni in cui erano tenuti i Maghinò che vi risiedevano. Letteratura di propaganda anti-ministeriale diffondeva volantini che parlavano degli alloggi inumani o delle razioni di cibo che invece che bastanti per tutti venivano duplicati con la Maledizione Gemino, causando gravi problemi di malnutrizione e malattia.
    Le proteste che andarono a seguire fecero sì che la Confederazione Internazionale dei Maghi rimuovesse Rowle dal suo mandato. Curiosamente, la Confederazione non fece nulla per il sistema già in vigore contro i Magonò e si limitò a ridurre i finanziamenti investiti nelle forze dell'ordine che si occupavano di scovare i Magonò clandestini, un mero palliativo per una situazione che non faceva che peggiorare.
    Nel 1726 Perseus Parkinson venne eletto Ministro della Magia. Questa scelta da parte dei votanti significava che il sentimento di intolleranza verso chiunque fosse diverso dallo standard di mago o strega era ancora fortemente radicato nella comunità. Parkinson mantenne la sua promessa di fervido anti-babbano, facendo tornare a scorrere il flusso di denaro nella sorveglianza e monitoraggio della popolazione Magonò ma anche promuovendo leggi contro la concezione di "ibridi", vale a dire chiunque nasceva dall'unione di un mago e un babbano. Grazie a personaggi di rilievo come Petra Longbottom, attivista particolarmente laboriosa durante il mandato di Parkinson, più e più persone vinsero le loro paure. Più informazione creò più consensi e pian piano si costruirono le basi per i moti anti-ministeriali che minacciarono gravemente la campagna elettorale del Ministro. Alle elezioni del 1733 i cittadini votarono per la rimozione di Perseus Parkinson, ponendo fine anche alla Diaspora dei Magonò (Parkinson cominciò a smantellare questo sistema dall'anno prima in un disperato tentativo di riguadagnarsi il favore pubblico).
    I successivi Ministri della Magia scelsero di dimenticare di questa macchia nella storia magica limitando gli scritti riguardo la Diaspora. I documenti pervenuti oggi sono dovuti all'attivismo di Idris Oakby nel XIX secolo e la propaganda dei moti rivoluzionari del 1968-69.

    Approfondimento storico: Storia di Damocles Rowle; Storia Perseus Parkinson; Storia dei Sessantottini Magonò; Storia di Idris Oakby

    Edited by Atticus J. Crane - 12/11/2020, 00:56
4 replies since 9/11/2020
.
Top
Top