| Titolo identificativo: La Centauromachia Immagine rappresentativa: quadro di Pietro di Cosimo Anno o periodo di avvenimento: datazione difficile Personaggi coinvolti: Piritoo e il popolo dei Lapiti, il centauro Euritione e il suo clan
Aneddoto: Diversi miti sono nati come giustificazione della diffidenza che da sempre i centauri provano nei confronti degli uomini e che è, spesso e volentieri, condivisa. Un certo filone della critica afferma che due realtà tanto differenti non poterono mai trovare un punto di accordo, che nacquero destinate a muoversi separatamente, come cielo e terra, e si svilupparono in maniera distinta a seconda della diversa sensibilità che caratterizza le due specie. Un altro, invece, imputa il crollo di ogni possibile legame di fiducia intercorso tra centauri e uomini a un episodio reale, su cui il panorama folklorico ha naturalmente ricamato e intessuto la propria mitologia. Il passo riguarda la più che celebre Centauromachia, anche soggetto delle metope della parete sud del Partenone, del frontone occidentale del tempio di Zeus a Olimpia e dell’altorilievo marmoreo di Michelangelo Buonarroti, databile 1492 ca., conservato nella casa Buonarroti a Firenze. Considerato a lungo come niente più di letteratura, venne rifiutato dalle fonti ufficiali e definito “mito”, cancellando ogni possibile termine cronologico che permettesse una datazione più certa.
Secondo le ricostruzioni, nella valle del Peneo, in Tessaglia, viveva un popolo che rivendicava un legame di parentela o, più probabilmente, di amicizia con i centauri che vivevano nella foresta vicina. Erano i Lapiti, abili guerrieri e cavalieri, presumibilmente esperti di magia elementare e di combattimento corpo a corpo (vd. Attilio Corda, Storia magica e rielaborazione del mito greco, Biblioteca Universale Magica, Firenze, 2023), il cui re era Piritoo. In occasione del suo matrimonio, egli invitò l’intero clan dei centauri di Euritione a partecipare ai festeggiamenti, come segno di buon auspicio, i quali, però, non essendo avvezzi al vino, furono presto preda di un’ebbrezza sconosciuta e diedero sfogo al lato più selvaggio della loro natura. Euritione stesso, emblema della correttezza e del buon senso, aggredì la sposa tentando di violentarla e gli altri membri del suo clan si sentirono legittimati a imitarlo, gettandosi sulle altre donne e bambini presenti. La battaglia che scoppiò negli istanti successivi è la famosa Centauromachia immortalata nei fregi sopracitati, particolarmente violenta e sanguinosa. Vide cadere figure celebri di entrambi gli schieramenti, tra cui Ceneo, altro personaggio del corpus mitologico greco, e il centauro Cillaro, “dalla bellezza straordinaria”, ma alla fine si concluse a favore dei Lapiti. Euritione venne mutilato in volto come punizione, mentre il suo popolo venne scacciato dalla regione e non fu mai più il benvenuto. Alla battaglia partecipò presumibilmente anche l’eroe Teseo, amico di Piritoo.
La critica identifica questo episodio come origine del cattivo sangue che corre da secoli tra maghi e centauri, che rende ambedue le parti predisposte a vedere l’altra come selvaggia. In realtà, la vita riservata dei centauri, il loro legame quasi ascetico con la natura e il loro rifiuto di condividere ammirevoli raggiungimenti in campo divinatorio e curativo sono tutti segni che la loro cultura ha radici molto profonde e non può essere espressione di una razza primitiva come invece viene sostenuto dalla parte del mondo magico che ancora discrimina le altre razze. Da parte loro, i centauri si percepiscono come custodi di verità segrete e preferiscono rimanere estranei ai conflitti umani, al punto da preferire la classificazione come creature magiche anziché ambire a status più nobilitanti e lottare per i propri diritti. È molto probabile che esista una versione alternativa raccontata come una leggenda anche da loro, che giustifichi il sospetto che essi nutrono nei confronti del mondo magico e non magico.
Approfondimento storico: Lapiti, Euritione.
Attilio Corda, Storia magica e rielaborazione del mito greco è chiaramente un riferimento bibliografico fittizio. Che i Lapiti fossero effettivamente maghi è speculazione personale, il resto è più o meno aderente al mito originale.
Edited by Phèdre Ronsard - 15/11/2020, 01:59 |
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