Votes given by Mikal Levischmiedt

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    CITAZIONE
    Da Regali Inaspettati
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    Johanna riceve in regalo il dono di Augustus Baker: un vestito per la cerimonia.
    Nel mondo IC, Johanna è profondamente irrigidita da quella situazione e l'avvicinamento con Augustus è qualcosa che la mette a disagio, perché teme e fugge da qualsiasi genere di legame.

    Questo è il post modificato in OOC.

    Johanna amava l'odore delle feste, i colori e i visi ridenti di quelle occasioni in cui, finalmente, il mondo dimenticava di essere in guerra e si concedeva il lusso della speranza e della libertà. Aveva recuperato un drink dai vassoi e si era adagiata di fianco un tavolo, sul muro, guardando sognante la pista da ballo. Se solo avesse avuto il coraggio di uscire da quella timidezza, se solo avesse avuto qualcuno con cui muovere i passi nella musica leggera e colorata della sala, per abbandonarsi a quella notte magica, lontana dai suoi doveri, dalla burocrazia e dalla lotta.
    Si sentiva libera in quel vestito, libera nella sua femminilità, libera dalla divisa tesa e fredda che doveva indossare al Ministero.
    Nel mentre qualcuno le aveva fatto cenni cordiali, e lei si era voltata sorridendo apertamente, calorosa e rassicurante, cercando di mostrarsi serena agli occhi di tutti.
    Nella folla fissava le coppie, gli auror, fino a soffermarsi su Grant e Amalia Harp, poco pià al centro e accennare un saluto discreto.
    Fu solo quando sentì dei passi che, con il calice ancora quasi pieno, dovette voltarsi e incontrare il volto di Augustus, e ancor prima aveva rabbrividito a quel tocco, tanto da irrigidirsi stranamente e aver timore di voltarsi, in un lieve imbarazzo verso gli occhi profondi dell'uomo.

    Johanna.

    Si sciolse qualcosa nel petto e sentì le gote arrossire, fece per parlare, ma la lingua non collaborò, non subito, incollata al palato secco che inumidì poco con un piccolo sorso al suo drink.
    Augustus aveva quel tono, quell'espressione, quegli occhi capaci di aprire la piccola crepa nella timidezza e riscaldarle il ventre e il collo.

    Oh... augustus.

    Johanna alzò il mento e lo guardò a fondo, e le labbra sottili e lucide tremarono per poi allungarsi in un sorriso prima appena accennato, poi più chiaro, grato, a tratti sognante.
    Quel regalo aveva con sé un significato più profondo, una liberazione dalle catene, un tentativo così galante di valorizzarla e non poteva non essergli grata per tutto quello che era riuscito a fare per lei che, spesso chiusa nel suo ufficio, nelle sue stanze, si sentiva fragile e fredda.
    Poggiò il calice su un vassoio che passava di là dopo un sorso un po' più lungo, mettendo le mani in grembo e chinando il mento in cerca di qualcosa di chiaro da dire.

    Non sai quanto ti sono grata.


    La voce spezzata tradì una certa emozione, e le poche parole racchiudevano qualcosa in più, qualcosa che non era in grado di dire.
    Per la prima volta dopo tanto, Johanna sentì il cuore accelerare, le palpebre aprirsi e schiuse le labbra per l'aparente fatica con la quale iniziò a respirare.

    Augustus.
    Io...


    Questa volta cercò il suo sguardo senza alcuna esitazione, incontrando i suoi occhi e trovandovi quel che aveva sempre cercato, in silenzio, quell'aura rassicurante, perduta nelle emozioni, quell'abbraccio necessario alla sua anima infreddolita.
    Gli occhi si spostarono sulle labbra dell'uomo, sperando non parlasse, non aggiungesse nulla.
    Le schiuse avvicinandosi e alzandosi solo poco sulle punte, fino a toccarle e chiudere le palpebre dopo un solo attimo in cui si era chiesta cosa stesse facendo, perché mai avesse avuto tale coraggio.
    Infine si abbandonò inspirando, persino gli angoli degli occhi si addolcirono e le mani cercarono il suo fianco, la sua schiena, la sua nuca, sprofondando nei capelli.
    Bramava sulla sua bocca, investita dal suo odore e l'emozione tremante si era disfatta fino al ventre che aveva iniziato a tremare leggermente, perché i fianchi bramavano come le labbra di essere cinti, stretti, protetti.
    Finalmente incontrava il suo sapore, spogliandosi di ogni discrezione, lì: di fronte a tutti.
    Accarezzò la lingua con la sua, le sue labbra, inclinando il viso da un lato per accogliere quell'accenno di passione, desiderando di scomparire da lì tutto d'un tratto, di rimanere da sola con lui per sentirlo più vicino, sempre più vicino.
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